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Transcript:

1/6 MISSIONE A MILANO 21 LUGLIO 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle 13.40. PRESIDENTE. Buongiorno. Vi ringrazio della vostra presenza e mi scuso per l ora, ma purtroppo, come avete visto, tutte le audizioni si sono prolungate. Come sapete, sarà redatto un resoconto, quindi l audizione viene registrata. Pertanto, se vi sono passaggi rispetto ai quali, per qualche motivo, deve essere mantenuto il segreto, basta avvertire e noi segreteremo la seduta. Credo che da parte vostra vi sia stato un ruolo di grande importanza anche nelle ultime vicende che riguardano le bonifiche, ma anche le infiltrazioni. Lasceremmo a voi la parola perché ci rappresentiate l attuale situazione e le inchieste delle quali potete parlarci. Seguiranno eventualmente le domande da parte nostra. UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Ho portato con me un collaboratore, responsabile della sezione di analisi sulla criminalità ambientale e forestale della regione Lombardia. Sarà lui a riferire fondamentalmente nel merito di alcune inchieste. Vorrei premettere che, come corpo forestale, in Lombardia ci siamo strutturati già con un organizzazione che ci mette nelle condizioni di avere un punto di riferimento ben preciso nei riguardi di questo settore dei rifiuti e dello smaltimento illecito. L organizzazione prevede Nuclei a livello provinciale e una sezione regionale di analisi, che ovviamente svolge un coordinamento ma è anche un recettore di tutte le informazioni, il cui responsabile è appunto il dottor Olivieri. Per quanto riguarda le nostre inchieste, ne abbiamo attualmente un paio in corso, oltre ovviamente quella di cui credo vi abbia già parlato la Guardia di finanza PRESIDENTE. Per la verità, ci ha parlato molto poco UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Noi abbiamo collaborato con loro nella fase operativa, di perquisizione e di sequestro dell area.

2/6 PRESIDENTE. Parliamo di Santa Giulia. UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Sì. La parte importante l ha svolta la polizia tributaria. Quello dello smaltimento illecito dei rifiuti è un problema che, in Lombardia, ha diverse connotazioni di criminalità organizzata. Ormai ne siamo convinti. Abbiamo già delle inchieste in corso che vedono legami anche con Paesi dell est. Non possiamo dirvi molto su questo perché attualmente siamo nella fase di approfondimento delle indagini. La questione riguarda soprattutto la zona di Pavia. ALESSANDRO BRATTI. Questo solo relativamente ai rifiuti? UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Sì. È una vicenda che stiamo seguendo anche con la Criminalpol. L indagine dovrebbe darci dei risultati in tempi non brevissimi, ma sicuramente entro l anno. DANIELA MAZZUCONI. Scusi, che tipologia di rifiuti? UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Rifiuti che provengono dalla lavorazione in campo alimentare. Si tratta di un azienda italiana abbastanza importante, che ha un certo processo produttivo e il relativo processo di smaltimento dei rifiuti, che è alla nostra attenzione ed ha già mostrato, in base ai nostri primi accertamenti, dei rilievi di violazioni. L interessante è che la vicenda ha una prospettiva anche estera, in particolare riguarda la Romania. Con la Criminalpol stiamo svolgendo questo tipo di attività. Abbiamo condotto un operazione molto importante, qualche tempo fa, relativamente a un disastro ambientale che tutti conoscete, lo sversamento nel fiume Brembo, nella parte finale, laddove confluisce nell Adda. In quel caso, un azienda tra le più grandi d Europa, una conceria, sversava liquami direttamente nel fiume, producendo una palude contaminata dai rifiuti di lavorazione. C è già stato il rinvio a giudizio dei responsabili della violazione. È incredibile che una situazione in cui c era un paesaggio fortemente compromesso a livello ambientale sia stata lasciata per molto tempo senza alcun controllo. L azienda aveva un depuratore, ma non lo utilizzava,

3/6 poiché aveva realizzato una canalizzazione direttamente fino alla riva del fiume. Non so se avete letto sui giornali che circa un paio di ettari della zona sono colorati nei modi più sorprendenti. Naturalmente si è determinata anche una forma di inquinamento biologico. Tra l altro, noi siamo stati capaci di intervenire perché abbiamo questa unità di indagine e refertazione scientifica, un laboratorio mobile, quindi siamo andati sul posto in varie ore della giornata a fare i prelievi, per capire fondamentalmente quando avveniva lo sversamento e che cosa conteneva. Abbiamo fatto, dunque, un operazione preliminare. Quando si arriva direttamente sul posto, infatti, l azienda fa i lavaggi, quindi non si scopre granché; invece, lavorando in questo modo, abbiamo potuto svolgere diverse operazioni preliminarmente. Siamo intervenuti senza avvalerci dell ARPA, utilizzando il nostro laboratorio scientifico. Con l ARPA, invece, abbiamo collaborato per quanto riguarda l analisi dei sedimenti. A questo punto lascerei la parola al dottor Olivieri, per qualche indicazione più specifica. MAURIZIO OLIVIERI, Responsabile sezione analisi criminale CFS Lombardia. Proseguirei dal punto in cui si è fermato il dottor Mereu. Al di là delle indagini più grandi, che poi cercherò di descrivere rapidamente, bisogna innanzitutto dire che abbiamo attivato un ottima sinergia tra il nostro ispettorato generale e le altre regioni, anche perché il traffico dei rifiuti non si ferma certo al confine regionale. Si è sviluppata, dunque, una sinergia notevole che ci permette anche di arrivare a risultati molto buoni. Devo dire che il nostro ispettorato generale ha identificato, in generale, la gestione illecita dei rifiuti come uno dei punti salienti dell operatività nostra del 2010, indicando alcune direttrici che molto rapidamente descrivo: controllo sull utilizzazione in agricoltura dei rifiuti biodegradabili e controlli sulle operazioni dei rifiuti destinati alla produzione di fertilizzanti. Al riguardo, abbiamo avuto esiti recentemente sull utilizzo di compost, che tale non era; si trattava, invece, di una lavorazione raffazzonata o addirittura inesistente e poi il materiale veniva spacciato come compost. Circa un paio di settimane fa sono stati sequestrati quantitativi di questo materiale. Inoltre, un grosso problema riguarda le bonifiche delle rocce da scavo, che è uno dei core business lo abbiamo visto sui giornali di questi giorni nel campo della gestione dei rifiuti. Un elemento di dettaglio interessante riguarda l utilizzo delle traversine ferroviarie non bonificate. Anche in questo caso, abbiamo avuto recentissimamente dei risultati, anche perché pare che ci sia una filiera parallela: ci sono le ditte che si occupano della bonifica delle traversine, eliminano lo strato esterno eccetera, ma senza fare grosse indagini abbiamo trovato una persona che, sul suo campo, stava realizzando delle strutture con traversine non bonificate. Nessun

4/6 trattamento, quindi; queste traversine sono state semplicemente tirate su dalla sede ferroviaria. Vi è poi quella parte, che spesso interessa le zone agricole e rurali, di utilizzo di rifiuti liquidi (o gestibili allo stato liquido) nelle zone agricole. Esiste un sottobosco di persone che vendono questi materiali o addirittura li regalano presentandoli come fertilizzanti, e poi spariscono, dopo essersi disfatte di grossi quantitativi di materiale per il quale, altrimenti, avrebbero dovuto pagare lo smaltimento. A parte le grosse indagini, delle quali si dà notizia sui giornali, è certamente più inquietante il fenomeno a livello di micro situazioni: il signore che utilizza le traversine non bonificate, piccole ma diffuse vendite di compost, che compost non sono eccetera. Sostanzialmente, a volte occorrono eccellenti attività investigative, ma a volte basta sollevare il coperchio per scoprire il problema. Ad esempio, è facile scoprire il falso in fase di procedure semplificate. Io stesso, oltre dieci anni fa, ho fatto un intervento nella zona del milanese, dove una ditta, che aveva fatto la sua pratica in procedura semplificata, dichiarava di aver fatto un sottofondo in cemento, con scolo eccetera, invece non c era alcun sottofondo e quello che non entrava nel terreno finiva nel torrente. Vi è, dunque, un grosso ricorso al falso nell autodichiarazione. DANIELA MAZZUCONI. Mi interessava sapere se il corpo forestale svolge anche un servizio di monitoraggio del territorio, quindi un intervento autonomo di prevenzione, oltre che di limitazione di quanto accade. UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Assolutamente sì, anche perché rientra nei compiti istituzionali del corpo forestale. La famosa direttiva Pisanu ci assegna il compito di monitorare soprattutto nelle aree rurali. Rispetto al Nucleo operativo dei carabinieri, noi ci occupiamo più dell aspetto rurale che dell aspetto urbano o periurbano. Il monitoraggio, comunque, lo facciamo. Abbiamo 89 comandi stazione in Lombardia che svolgono un presidio del territorio su tutta la regione. Abbiamo 480 persone, a fronte delle 715 previste in organico; quindi, siamo sotto organico del 35 per cento circa. Comunque, un presidio riusciamo a farlo. Stiamo cercando di mettere a punto una convenzione con la regione Lombardia, per quanto riguarda proprio l attività di monitoraggio, in modo tale che si possa creare un presupposto di tipo amministrativo e di tipo tecnico, di controllo. Ne abbiamo parlato anche con il presidente Formigoni, che ritiene sia un fatto fondamentale. Questa iniziativa era già avviata con la precedente Giunta; con la nuova Giunta, è stato raggiunto un accordo convenzionale con la Lombardia proprio per un presidio del territorio, soprattutto per questo tipo di monitoraggio.

5/6 DANIELA MELCHIORRE. Voi svolgete un monitoraggio a campione o di che tipo? Inoltre, stando alla vostra esperienza, avete rilevato delle carenze nella normativa regionale in materia di depuratori o, comunque, delle norme che possono considerarsi in qualche maniera ambigue e, anche per questo motivo, essere aggirate? Avete notato altri deficit di normativa nell ambito delle vostre operazioni? UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Per la prima parte posso rispondere io, per la seconda parte lascio la parola al collega Olivieri. Noi agiamo ovviamente con i nostri comandi stazione, che svolgono un lavoro di controllo del territorio, quindi fondamentalmente ci capita di crearci le condizioni per arrivare a scoprire un tipo di violazione, anche in considerazione dell esperienza che abbiamo. Si consideri che il corpo forestale ha svolto un indagine a livello nazionale su tutte le cave e discariche. Ne abbiamo censite circa 500 in Lombardia. Questi sono punti di attenzione che il nostro personale sa di dover monitorare. Inoltre, agiamo su segnalazioni, come accade a tutte le altre forze di polizia. MAURIZIO OLIVIERI, Responsabile sezione analisi criminale CFS Lombardia. Per quanto riguarda i deficit della normativa, so che recentemente, tramite il nostro ispettorato generale, è stata avanzata una richiesta a tutti i nostri comandi provinciali. Non sono risultate grosse difficoltà nel campo della normativa. Più che altro, sembra necessario poter intensificare il controllo all origine. Ad esempio, prima parlavo delle procedure semplificate. È necessario un passaggio tra la procedura semplificata fatta a livello amministrativo e quello che arriva ormai già definitivamente come controllo; insomma, una sorta di campione anche soltanto di quanto presentato. UGO MEREU, Comandante corpo forestale regione Lombardia. Vorrei aggiungere, su questo, che la normativa ovviamente è passata, attraverso degli stadi, dal livello di Stato e regioni alle province. Nel 2006, infatti, la materia è stata delegata alle province. Questo ha creato, secondo noi, delle condizioni di difficoltà perché manca una cabina di regia. Fondamentalmente ne ho parlato spesso anche con i referenti regionali e provinciali quello che determina delle situazioni di rischio è proprio il fatto di non avere un coordinamento a livello centrale, in questo caso a livello regionale, delle autorizzazioni, per monitorare le diverse fasi e capire cosa succede in un certo processo. Molto spesso, un corpo di polizia o qualsiasi istituzione che lavora sul territorio si trova

6/6 ad accertare una condizione, ma poi il processo autorizzatorio va avanti da sé, proprio perché manca il coordinamento delle informazioni. Credo che sia utile, fermo restando che i compiti autorizzatori spettano alla provincia, che ci sia a livello regionale una vera cabina di regia, dal momento autorizzatorio al momento di monitoraggio e di controllo. Solo in questo modo, probabilmente, potremo ottenere risultati migliori. PRESIDENTE. Vi ringrazio e dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 14.