Scheda 51 APPARATO SCHELETRICO (3)



Documenti analoghi
IL SISTEMA SCHELETRICO

tessuto muscolare 600 l apparato locomotore

Sistema scheletrico. Due sono i tessuti: tessuto osseo tessuto cartilagineo.

IMC advanced education ARTO SUPERIORE

Sostegno e locomozione

Sistema scheletrico. - ossa. - cartilagini. Il sistema scheletrico è fatto da: - articolazioni. Nel tessuto osseo

PERCORSO 3 Il sostegno e il movimento

ANATOMIA FUNZIONALE DEI PRINCIPALI MUSCOLI MUSCOLI CHE MOBILIZZANO IL PIEDE

Il sistema muscolare

LESIONI SCHELETRICHE

Indice PARTE 2. L APPARATO LOCOMOTORE ATTIVO E PASSIVO

PREVENIRE LA PATOLOGIA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI DELLA SPALLA Testo e disegni di Stelvio Beraldo

Alivello del collo i muscoli sono localizzati in due regioni triangolari

CORPO UMANO. CAPO o TESTA TRONCO ARTI CRANIO ADDOME ARTI SUPERIORI AVAMBRACCIO BRACCIO ARTI INFERIORI MANO

VERIFICA La struttura generale e il rivestimento

ALLENAMENTO DEI MUSCOLI POSTERIORI DELLE COSCE

La Velocità. Terzo incontro P.O.M.S. Relatore Averoldi Michele. Venerdi 24 Ottobre 2014

1) FIBRE ROSSE A CONTRAZIONE LENTA (Tipo I) 2) FIBRE BIANCHE INTERMEDIE (Tipo IIa) 3) FIBRE BIANCHE A CONTRAZIONE RAPIDA (Tipo IIb)

L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO

Corso avanzato di massaggio antistress

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

LA FASCIA LATA, LA FASCIA CRURALE, LE VENE SUPERFICIALI ED I NERVI CUTANEI.

LO STRETCHING. Metodiche di stretching. Tecniche di stretching statico

Muscoli motori della Colonna Vertebrale

15 MINUTI AL GIORNO PER EVITARE IL MAL DI SCHIENA

-assicurare il fabbisogno plastico necessario alla riparazione protezione e ricambio dei tessuti.

ESERCIZI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ ARTICOLARE E PER L ALLUNGAMENTO MUSCOLARE

Dr. Mentasti Riccardo

Le lesioni muscolari

APPARATO LOCOMOTORE OSSA SISTEMA SCHELETRICO ARTICOLAZIONI SISTEMA MUSCOLARE

Valutazione delle condizioni mediche. Valutazione delle condizioni mediche

STRETCHING PER GLI ARTI

SINARTROSI (articolazioni fisse) ANFIARTROSI (articolazioni semi-mobili) DIARTROSI (articolazioni mobili)

Lo Stretching per il ciclista 17 semplici esercizi

La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce

TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI

Muscoli e Apparato Locomotore. prof.francescomurtas@alice.it

SPALLA ANATOMIA PATOLOGIA

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

MACROSTRUTTURA DEL MUSCOLO STRIATO SCHELETRICO

Le proteine. Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi.

L'ALLENAMENTO, IL RISCALDAMENTO, LO STRETCHING

Stimola la riparazione dei tessuti. Magnetoterapia BF 167

EDUCAZIONE POSTURALE

Mangiamo perché abbiamo bisogno di energia, di materiali con cui costruire il nostro corpo, di materiali per riparare parti del nostro corpo, di

ESERCIZI PER I GLUTEI

DURATA: 30 torsioni in totale.

ESERCIZI PER GLI ADDOMINALI

ESERCIZI DOPO ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO Prof. Valerio Sansone Clinica Ortopedica dell Università di Milano Istituto Ortopedico Galeazzi

I CRAMPI NEL RUNNER. Come faccio a prevenire i crampi? oppure perché vengono i crampi?

OBESITA. 11 Aprile 2013

Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena

Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare.

ww.chirurgiarticolare.it riproduzione vietata

CONOSCERE IL CORPO UMANO PARTE 2. DOCENTE: Prof. ssatozzi Carla CLASSE: 1G/Sport A.S

MANUALE SUL PIEDE. Doctor Foot srl Formello (RM) Via degli Olmetti, 18 tel fax

PAR A A R M A OR O F R I F SMI

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.

MagnaGræcia di Catanzaro. Corso di Anatomia Umana a.a. 2007/2008 Prof.ssa G.Vescio

IL DOLORE ALLA SPALLA

8) Coscia e anca: a) flessione; b) estensione; c) abduzione; d) adduzione; e) rotazione interna; f) rotazione esterna.

GLOSSARIO MOVIMENTI GINNASTICI E SPORTIVI (TERMINOLOGIA RIFERITA ALLE POSIZIONI E AI MOVIMENTI DEL CORPO) DALLA LETTERA M ALLA LETTERA O

COSA E LA REUMATOLOGIA?

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione

4. Conoscere il proprio corpo

Postura e movimento PT

Chair Massage. Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni

SINTOMI PRINCIPALE:DOLORE AI MOVIMENTI DELLA SPALLA

SISTEMI ENERGETICI. L ATP privato di uno dei suoi 3 radicali fosforici diventa ADP (adenosindifosfato).

Corso di Primo Soccorso. Dolore. Gonfiore. Turgore. Calore. Funzione lesa. Corso di Primo Soccorso. contrazione in eccentrica

LA PERLA. Difficoltà: livello 1 FIG. 1

SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA

cell fax PROGRAMMA 1 ANNO CORSO DI OSTEOPATIA N.S.O.

Riscaldamento/Rilassamento

MASSAGGIO MIOFASCIALE

// Cenni sulla struttura del cuore

Campi magnetici. in terapia fisica

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

LA "PERIARTRITE" DELLA SPALLA

Rilevazione dei vizi posturali più comuni nei ragazzi in età scolare

La digestione degli alimenti

La doppia pressione è stata introdotta agli albori

GLUTATIONE e CARNOSINA elementi anti-età

Manuale di. Anatomia. per lo stretching. A cura di Ken Ashwell

PROGRAMMA DI STABILIZZAZIONE VERTEBRALE FINALIZZATA ALLA PREVENZIONE E CURA DEI DISTURBI VERTEBRALI

Ti sei mai soffermato a pensare: che cosa succede sotto il collare?

AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili

Essendo la displasia un argomento molto complesso, questo scritto serve solo a dare un idea generale di ciò che è la displasia.

ALLENAMENTO DELLA FORZA MASSIMA E DELLA FORZA RESISTENTE NEL CANOTTAGGIO

APPARATO RESPIRATORIO

POWER FITNESS IN CASA: ESEMPI DI SCHEDE SETTIMANALI ESERCIZI CON GLI ELASTICI Testo e disegni di Stelvio Beraldo

POWER FITNESS IN CASA: ESEMPI DI PROGRAMMI DI ALLENAMENTO CON LA PANCA MULTIFUNZIONE Testo e disegni di Stelvio Beraldo

SISTEMA NERVOSO. Il sistema nervoso controlla e regola tutte le funzioni dell organismo.

Attività motoria e benessere psicofisico

RUNNING. il re degli allenamenti

Regole fondamentali e posture

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.

Esercizio 8) Posizione supina. Braccia distese lungo i fianchi e gambe semiflesse. Sollevare il bacino e mantenere alcuni secondi.

Scienze Motorie e Sportive

Transcript:

Scheda 51 APPARATO SCHELETRICO (3) GABBIA TORACICA Il nome di gabbia toracica può essere considerato alla lettera, in quanto protegge letteralmente organi delicati come cuore, e polmoni. Tuttavia non è una vera e propria struttura rigida ma, grazie alle parti cartilaginee, possiede una certa elasticità che si nota durante i movimenti respiratori. E' formata da: sterno: (osso piatto), posto anteriormente e riccamente vascolarizzato e ricco di midollo osseo rosso, collegato alle coste da una struttura di cartilagine; coste vere: 12 coppie coste false: 3 coppie che si uniscono insieme collegandosi alla settima costa vera coste fluttuanti: articolate con la spina dorsale ma non con lo sterno (da cui il nome) Nella parte posteriore le coste si articolano con la colonna vertebrale CINTURA SCAPOLARE E' la struttura ossea che collega il tronco all'arto superiore. E' formata da: clavicola di forma allungata e si trova anteriormente alla base del collo scapola osso piatto di forma triangolare e si trova posteriormente ARTO SUPERIORE Si divide in braccio formato dall'omero avambraccio formato dal radio (in corrispondenza del dito pollice della mano) e dall'ulna (in corrispondenza del dito mignolo della mano) mano formata da carpo (8 ossa che formano il polso), metacarpo (5 ossa che formano il palmo della mano) e 14 falangi ( 3 per ogni dito escluso il pollice che ne ha 2) denominate rispettivamente falange, falangina, falangetta.

Scheda 52 APPARATO SCHELETRICO (4) CINTURA PELVICA Svolge la funzione di collegare al tronco gli arti inferiori e di sostegno e protezione per i visceri addominali. E' costituito dalle due ossa delle anche, che si articolano (cioè sono a contatto) anteriormente tra di loro e posteriormente con l osso sacro. Ciascuna anca è composta dalla fusione di 3 ossa Ileo (parte superiore posteriore e più larga), ischio (parte inferiore posteriore) e pube (parte anteriore). Lateralmente l'anca si articola con l'osso della gamba. ARTO INFERIORE L'arto inferiore si suddivide in 3 parti: coscia, gamba e piede. Nella coscia c'è il femore l'osso più lungo del corpo umano, nella gamba troviamo la tibia (medialmente) e il pèrone (posto lateralmente posteriormente). Nell'articolazione gamba-coscia troviamo la rotula, che oltre a svolgere un ruolo importante per l'articolazione, la protegge nel caso di cadute. Nel piede troviamo il tarso (caviglia) formato da 7 ossa tra cui il calcagno e l'astragalo a cui segue il metatarso (formato da 5 ossa - uno per ogni dito del piede) e 14 falangi come nella mano denominate prima falange, seconda falange e terza falange (l'alluce ha solo 2 falangi). ARTICOLAZIONI Quando 2 o più ossa sono a contatto fra di loro si parla di articolazioni interconnessi fra di loro tramite tessuto connettivo. A seconda della mobilità, cioè della possibilità di muoversi le articolazioni di si dividono in: mobili (o diartrosi): permettono ampi movimenti come quelli del gomito, del ginocchio e della spalla semimobili (o anfiartrosi): permettono movimenti molto limitati come quelli delle vertebre fisse (o sinartrosi): non permettono alcun movimento percettibile come suture craniche o l'osso sacro. MOVIMENTI ARTICOLARI I movimenti consentiti dalle articolazioni sono tantissimi, tuttavia i più comuni sono i seguenti: abduzione: allontanamento dell'asse mediano dal corpo adduzione: avvicinamento all'asse mediano del corpo flessione: riduzione dell'angolo formato dalle ossa estensione: aumento dell'angolo formato dalle ossa pronazione: movimento di rotazione del braccio in modo che il palmo della mano viene rivolto all'indietro supinazione: movimento di rotazione del braccio in modo che il palmo della mano viene rivolto in avanti

Scheda 53 APPARATO MUSCOLARE (1) La conoscenza dei muscoli e delle loro azioni è importante per la pratica estetica professionale; quando si pratica un massaggio, infatti, è importantissimo sapere forma, posizione e funzione dei muscoli che si vanno a manipolare. CARATTERISTICHE E FUNZIONI DEI MUSCOLI L'apparato muscolare rappresenta un pò meno del 50% del peso corporeo ed è composto da circa 600 muscoli diversi posizionati fra pelle e scheletro. I muscoli sono eccitabili cioè sensibili agli stimoli interni, e agli stimoli meccanici (punture) elettrici (scosse) e termici esterni. I muscoli sono anche elastici, cioè in grado di estendersi e contrarsi. I muscoli svolgono anche vari funzioni: movimento: i muscoli scheletrici rappresentando la parte attiva dell'apparato locomotore sostegno ed equilibrio: solo una marte dei muscoli scheletrici svolge questa funzione, ed essi sono responsabili della stazione eretta e delle diverse posture che può assumere il corpo protezione: i muscoli dell'addome proteggono tutti gli organi addominali plastica: i muscoli cosiddetti pellicciai contribuiscono a modellare e dare forma al corpo mimica: questa funzione è svolta dai muscoli facciali responsabili delle espressioni del volto termoregolazione: in caso di abbassamento della temperatura corporea, i tremori dei muscoli servono per liberare energia sottoforma di calore I muscoli si suddividono in muscoli lisci, capaci di avere contrazioni involontarie lente e prolungate, stimolati dal sistema nervoso autonomo localizzati nei visceri e nei vasi, e muscoli striati capaci di avere movimenti volontari, stimolati dal sistema nervoso centrale e in rapporto con scheletro e pelle. Ogni muscolo striato o volontario è formato dall'unione di fibre muscolari, organizzate in fasci che, insieme, formano il muscolo. All'interno del muscolo sono presenti nervi (per la sensibilità e la contrazione) e vasi sanguigni (fonte di nutrimento e ossigeno). Nel muscolo striato si distingue un ventre (o corpo) e tendini (cordoncini molto resistenti) che collegano il muscolo con l'osso. In base alla posizione i muscoli si dividono in: scheletrici: sono profondi, voluminosi e rivestono lo scheletro. Consentono i movimenti e rappresentano il 40% circa del peso corporeo. Se ne classificano circa 400 pellicciai (o cutanei o mimici): superficiali e direttamente collegati al derma. In base alla forma si dividono in: lunghi: come quelli degli arti inferiore e superiore larghi o piatti: muscoli del tronco a ventaglio: muscoli pettorali orbicolari: bocca e occhi

Scheda 54 APPARATO MUSCOLARE (2) MUSCOLI DELLA TESTA Si dividono in 2 gruppi: muscoli del cranio: hanno inserzioni alla mandibola e permettono la masticazione. I più importanti sono 2 temporali (partecipano alla masticazione), 2 frontali (corrugamento della cute della fronte) e 2 occipitali muscoli della faccia: muscolatura molto complessa, i più importanti sono: 2 orbicolari dell'occhio, 2 corrugatori del sopracciglio, 2 gruppi di muscoli nasali, orbicolare della bocca, 2 piccoli zigomatici, 2 grandi zigomatici, 2 elevatori del labbro, 2 massenteri MUSCOLI DEL COLLO I muscoli del collo sono tutti pari. Quelli pellicciai sono 2 platismi e il loro rilassamento produce le rughe al collo. Quelli scheletrici 2 sternocleidomasoidei (consentono la flessione e rotazione della testa) 2 sopraioidei e 2 sottoioidei 6 scaleni (3 per lato che consentono la flessione della colonna vertebrale e innalzamento delle coste quando si sospira). MUSCOLI DEL DORSO I muscoli del dorso sono numerosi per il semplice fatto che l'organismo umano è a statura eretta. Nel campo estetico professionale sono di interesse solamente quelli superficiali. I più importanti sono il trapezio che consente l'estensione della testa, e alcuni movimenti della spalla, il gran dorsale che permette mo spostamento all'indietro e verso il basso del braccio, lo splenio che permette inclinazione, estensione e rotazione del capo, il romboide interessato ai movimenti della scapola verso l'alto e medialmente (verso il centro) e il dentato posteriore per l'innalzamento e l'abbassamento delle coste.

Scheda 55 APPARATO MUSCOLARE (3) MUSCOLI DEL TORACE Come per le altre parti del corpo la parte che ci riguarda è quella superficiale in cui troviamo: grande pettorale responsabile del sostegno del seno e dell'adduzione del braccio (vedi scheda 52), piccolo pettorale (movimenti della spalla e delle coste), dentato anteriore (innalzamento delle coste) MUSCOLI DELL'ADDOME La cavità addominale contiene numerosi e importanti visceri dell'apparato digerente e di quello urogenitale. E' delimitata, anteriormente, da voluminosi muscoli piatti aventi funzione protettiva. I muscoli più importanti dell'addome che possono interessarci sono il retto dell'addome (per la flessione in avanti del torace e in tutti gli sforzi addominali), l'obliquo interno, l'obliquo esterno, e il trasverso (flessione in avanti del torace e rotazione, abbassamento coste)

Scheda 56 APPARATO MUSCOLARE (4) MUSCOLI DELL'ARTO SUPERIORE La muscolatura dell'arto superiore comprende tantissimi muscoli particolarmente importanti e specializzati per il fatto che consentono una serie di movimenti ed azioni complesse, precise e delicate. Nel corso dell'evoluzione gli arti superiori si sono strutturati e specializzati come organi della prensione e della precisione. Fanno parte della muscolatura dell'arto superiore i muscoli della spalla, del braccio e della mano. Fanno parte dei muscoli della spalla il deltoide (muscolo voluminoso superficiale di forma triangolare che ricopre la testa dell'omero e consente i movimenti del braccio), il sottoscapolare, il grande rotondo, il piccolo rotondo, il sovraspinato e il sottospinato (tutti muscoli profondi che formano gran parte del cavo ascellare). Fanno parte dei muscoli del braccio il bicipite brachiale (posto nella parte anteriore del braccio, parte con 2 ventri dalla scapola, si riunisce in un unico ventre che termina nel radio), il brachiale (muscolo profondo posto sotto il bicipite), il tricipite brachiale (posto nella parte posteriore del braccio, composto da tre ventri, superiormente, due di essi si inseriscono nella scapola e uno nell'omero, inferiormente questi si uniscono in un unico ventre che si inserisce nell'ulna. I muscoli dell'avambraccio nella parte anteriore sono detti flessori del carpo, flessori delle dita, pronatori della mano; nella parte posteriore troviamo gli estensori del carpo, estensori delle dita. A differenza del dorso della mano dove sono presenti molte formazioni tendinee, nel palmo mano si trovano numerosissimi muscoli. In corrispondenza del pollice si trova l' eminenza tenar, che consente il movimento del pollice, mentre in corrispondenza del mignolo si trova l'eminenza ipotenar, che consente i movimenti del mignolo. Al centro del palmo della mano si trovano i lombricali e gli interossei che consentono i movimenti delle dita centrali.

Scheda 57 APPARATO MUSCOLARE (5) MUSCOLI DELL'ARTO INFERIORE La muscolatura dell'arto inferiore, consente la deambulazione e gli spostamenti nello spazio e, nel corso dell'evoluzione si è specializzata per consentite la posizione eretta e sostenere il peso del corpo. I muscoli più importanti dell'anca sono il grande gluteo (uno dei muscoli più voluminosi del corpo umano, spesso ricoperto da pannicolo adiposo), il medio gluteo (parzialmente ricoperto dal grande gluteo, nella parte laterale rivestito da pannicolo adiposo formando il fianco) e il piccolo gluteo (il più profondo dei tre). Questi muscoli consentono il mantenimento della stazione eretta e la maggior parte dei movimenti della coscia. Nella coscia troviamo una massa muscolare abbastanza voluminosa con muscoli molto allungati. Nella regione anteriore sono evidenti il muscolo sartorio (i suoi fasci attraversano obliquamente l'intera coscia dirigendosi verso il basso, fra i movimenti che consente c'è accavallamento della coscia), il muscolo quadricipite formato dal retto del femore, il vasto laterale, il vasto mediale e il vasto intermedio. Nella parte posteriore si trovano il bicipite femorale il semitendinoso e il semimembranoso.

Scheda 58 APPARATO MUSCOLARE (6) Come per le ossa, anche per i muscoli, nella gamba troviamo molte analogie con il braccio. Anche qui distinguiamo muscoli della parte anteriore e posteriore. Nella parte anteriore troviamo il tibiale anteriore, l'estensore lungo delle dita e l'estensore lungo dell'alluce. Nella parte laterale troviamo il peroneo lungo, e il peroneo breve. Nella parte posteriore troviamo il tricipite della sura formato da tre ventri detti gemello interno e gemello esterno (che insieme formano il gastrocnemio) e il muscolo soleo. Nella zona dorsale del piede, come nella mano, ci sono pochissimi muscoli, qui distinguiamo: i muscoli estensori brevi delle dita e dell'alluce. Nella parte plantare, invece troviamo i flessori dell'alluce, i flessori delle dita, gli abduttori dell'alluce e gli abduttori delle dita i lombricali e gli interossei infine gli estensori delle dita.

Scheda 59 MECCANISMO DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE Per la contrazione muscolare sono essenziali 3 elementi: 1. impulso nervoso: viene trasmesso dal nervo che si attacca al muscolo tramite la placca motrice. L'impulso nervoso consiste nella inversione di polarità della membrana cellulare normalmente carica negativamente all'interno e positivamente all'esterno. Tali cariche sono dovute alla presenza di ioni Calcio Ca + e Potassio K + presenti normalmente all'esterno della membrana cellulare. 2. ioni calcio: In seguito all'arrivo dell'impulso nervoso, a livello delle fibre muscolari si hanno profonde modificazioni che determinano la liberazione, tra le fibrille, di ioni calcio. E proprio la presenza del calcio che permette la già citata "interazione actina-miosina", attraverso la quale si formano dei ponti che permettono ai filamenti di actina di scivolare e incastrarsi ulteriormente tra quelli di miosina, determinando così l'accorciamento del sarcomero e quindi la contrazione. Il calcio, quindi, è importante anche per la contrazione muscolare e non soltanto per la formazione ed il rinnovo del tessuto osseo. Nella nostra dieta non devono perciò mai mancare latte e/o suoi derivati. 3. energia: Affinché la contrazione muscolare possa avvenire è indispensabile molta energia. La principale fonte di energia per il nostro organismo, è rappresentata dagli alimenti e più precisamente dai principi nutritivi contenuti negli alimenti, dai quali si ricava energia in seguito al processo digestivo. È bene tenere presente che non tutti i principi nutritivi svolgono una funzione energetica, ma soltanto i glucidi (per meglio intenderci gli zuccheri), i lipidi (grassi) ed i protidi (proteine). Come fonte energetica, soprattutto in caso di intensa attività, i muscoli usano preferibilmente il glucosio, perché il suo utilizzo è più facile e rapido e non i grassi, anche se forniscono più del doppio delle calorie. Con il metabolismo degli zuccheri si ha la sintesi di ATP che è la fonte di energia subito pronta all'uso per la cellula, ed in questo specifico caso è fonte energetica per la contrazione muscolare. Quando il muscolo è in funzione e lavora, consuma più glucosio proprio perché ha maggior bisogno di energia; in queste trasformazioni biochimiche interviene anche l'ossigeno, perciò: Glucosio + 0 2 CO 2 + H 2 O + Energia = ATP LAVORO AEROBIO (RESA ENERGETICA ELEVATA) Tutto ciò succede se lo sforzo muscolare non è eccessivo e quindi l'ossigeno, portato dal sangue ai muscoli, è sufficiente per bruciare gli zuccheri e produrre l'energia necessaria in quel momento; si parla a tale proposito di lavoro aerobio. Ma se si continua a far lavorare i muscoli, se ci si sforza eccessivamente, cosa succede? Prima si avverte un senso di stanchezza, poi di indolenzimento muscolare; se non ci si ferma arriva un crampo e, al limite, si può arrivare ad un collasso cardiaco. Tutto questo perché la quantità di ossigeno fornita dal sangue non è più sufficiente ai muscoli, i quali devono perciò lavorare in sua assenza; si parla a tale proposito di lavoro anaerobio (senza ossigeno) che possiamo così riassumere: Glucosio (senza 0 2 ) Acido lattico + Energia = ATP LAVORO ANAEROBIO (RESA ENERGETICA BASSA) È proprio la sostanza tossica, prodotta dal muscolo sotto sforzo, e cioè l'acido lattico, che accumulandosi è direttamente responsabile dell'affaticamento, dell'indolenzimento, dell'irrigidimento muscolare. Per porre rimedio a tutto ciò, per smaltire l'acido lattico, eliminare scorie e tossine accumulate nei muscoli e ricaricarli di 02 e nutrimento, sono necessari un meritato riposo ed un buon massaggio (per riattivare la circolazione).

Scheda 60 PATOLOGIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE (1) Le alterazioni patologiche a carico dell'apparato locomotore possono avere diversa origine: congenita traumatica flogistica (infiammatoria) distrofica (cioè causata da alterazione della nutrizione dell'organismo) neoplastica (tumore) La presenza di queste alterazioni è, ovviamente, una controindicazione assoluta al trattamento estetico. Di seguito alcune alterazioni comuni riguardanti l'apparato locomotore: Frattura: rottura dell'osso e perciò interruzione della sua continuità anatomica. In genere è conseguenza di traumi esterni (cadute, colpi violenti, schiacciamenti), ma sono possibili anche fratture patologiche quando le ossa risultano più fragili in seguito a diverse malattie quali osteoporosi, infezioni e tumori. Ginocchia valghe: le gambe assumono forma ad X. Ginocchia vare: le gambe assumono forma ad O. Osteomalacia: indebolimento del tessuto osseo in seguito ad alterazione nel metabolismo di calcio, fosforo e vitamina D. Osteoporosi: rarefazione del tessuto osseo che diventa perciò sempre più poroso e fragile e perde progressivamente la tipica proprietà meccanica; è responsabile di dolori, deformazioni allo scheletro ed inoltre di fratture di difficile guarigione. Le cause sono diverse: carenza di stimoli ormonali (tipica di una certa età), carenze alimentari, forme ereditarie, ecc. Piede piatto: appiattimento della volta della pianta del piede, normalmente presente. Rachitismo: malattia dello scheletro che diventa fragile e si deforma in seguito a carenza di calcio o di vitamina D; compare durante l'accrescimento. Artrite: disturbo infiammatorio, spesso cronico, a carico delle articolazioni che si deformano, si irrigidiscono, creano dolore; a volte ne sono responsabili dei microrganismi. Artrosi: malattia, che colpisce le articolazioni con danno e degenerazione della cartilagine, che porta, progressivamente, ad una vera e propria deformazione dei capi articolari in seguito ad infiammazione, dolore e contrazione muscolare. Distorsione: insieme di lesioni che interessano la capsula ed i legamenti di un'articolazione, ma senza lo spostamento dei capi articolari; è procurata da movimento anormale o comunque forzato. (continua alla scheda successiva)