AREA PSICOLOGICA. La Prima Accoglienza

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Transcript:

AREA PSICOLOGICA Il Consultorio familiare di Campagnano offre, all interno della sua area psico-socio-pedagogica, una serie di servizi finalizzati a promuovere il benessere della famiglia, sia in termini preventivi che di intervento mirato e qualificato. Al fine di rendere operativa e concreta la risposta da dare ai diversi bisogni della famiglia, nelle varie fasi del suo ciclo di vita, sono in funzione servizi di: 1. Prima accoglienza 2. Consulenze psicologiche rivolte al singolo e alla coppia 3. Consulenze psico-pedagogiche 4. Mediazione familiare 5. Psicoterapia breve La Prima Accoglienza L accoglienza dell utente rappresenta un momento di fondamentale importanza, quale prerequisito di qualsiasi relazione di consulenza. Lo scopo dell accoglienza - oltre quello letterale di accogliere la persona che si presenta facendola sentire a proprio agio, creando un clima il più possibile disteso e rilassante - è duplice: 1. fornire delle informazioni sul consultorio, sui servizi di cui dispone e in particolare sul tipo di consulenza che viene offerta all utente e sull obiettivo stesso dell accoglienza; 2. fare l analisi della domanda. L analisi della domanda è volta a verificare la richiesta d aiuto presentata dall utente; l operatore di prima accoglienza (psicologo o assistente sociale) cerca, cioè, di focalizzare il problema dell utente e il bisogno reale che si nasconde dietro la richiesta presentata, aiutando l utente a divenire consapevole delle motivazioni che lo spingono a fare una richiesta d aiuto e a verificare così il suo livello di disponibilità nell iniziare un lavoro di consulenza.

Ci sono due modalità essenziali con cui viene fatta la prima accoglienza: 1. accoglienza immediata: questo primo tipo di accoglienza è sia diretta - ossia rivolta alle persone che passano direttamente dal consultorio e chiedono di parlare con qualcuno -, sia telefonica - cioè rivolta alle persone che chiamano chiedendo informazioni e poi formulano una richiesta d aiuto; 2. accoglienza su appuntamento: dopo l accoglienza immediata, telefonica e/o diretta, si fissa un appuntamento con l operatore di prima accoglienza, in cui si verificherà l analisi della domanda. Il fine ultimo della prima accoglienza è, dunque, quello di fare un invio dell utente sia ai consulenti interni al consultorio, ma anche alle strutture pubbliche e private che possono offrire una risposta più adeguata alla richiesta presentata. Le Consulenze Psicologiche L intervento, offerto dal consultorio per affrontare le problematiche psicologiche del singolo e della coppia, consiste in consulenze psicologiche contrattuali a breve termine. A differenza di una psicoterapia, la consulenza contrattuale prevede un lavoro psicologico mirato e ben specifico, articolato in una serie di interventi che possono variare da un solo incontro a non più di dieci incontri. Lo scopo della consulenza contrattuale è quello di promuovere un processo di crescita della persona che tenga conto delle sue risorse e potenzialità; esso si fonda sul presupposto di base importante che le persone sono in grado di operare dei cambiamenti lungo tutto l arco della loro e- sistenza. L intervento nella consulenza diventa efficace se si mantiene la focalizzazione su un obiettivo di cambiamento specifico e concreto, che sia in linea con le capacità e i valori della persona e che il consulente e l utente concordano insieme. È stato visto in diversi anni di esperienza, come è possibile raggiungere risultati di benessere ottimali anche con interventi relativamente brevi.

Le consulenze psico-pedagogiche Le consulenze psicopedagogiche, nella stessa modalità delle consulenze contrattuali, rappresentano un valido sostegno offerto ai genitori e agli insegnanti, che sono impegnati nel processo di crescita e di educazione dei bambini. Inoltre, offrono la possibilità ai genitori e agli insegnanti di riconoscere e prevenire i segnali di disagio dei bambini, per poterli gestire costruttivamente. La Mediazione Familiare La coppia che decide di separarsi opera una scelta che ha molteplici ripercussioni sul piano pratico, emotivo, finanziario, sociale, giuridico e che richiede la riorganizzazione della vita di ogni componente della famiglia. La Mediazione Familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio: il mediatore familiare, con una preparazione specifica, sollecitato dalle parti, nella garanzia del segreto professionale e in autonomia dall'ambito giudiziario, si adopera affinché padre e madre, insieme, elaborino in prima persona un programma di separazione soddisfacente per sé e per i figli in cui possano esercitare la comune responsabilità genitoriale. Gli obiettivi generali che il servizio di Mediazione si propone riguardano: 1. stimolare la collaborazione dei genitori nella gestione dei figli; 2. favorire un clima di fiducia reciproca che permetta di mantenere un livello di rispetto reciproco tra i genitori; 3. permettere la continuità dei legami genitoriali, favorendo l equilibrio tra diritti/doveri verso i figli; 4. permettere la comunicazione tra i genitori per portare avanti un progetto educativo condiviso. Il percorso ha una durata precisa nel tempo, con un numero di incontri cha varia da 10 a 12

Psicoterapia Breve Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell'avere nuovi occhi. Marcel Proust La Terapia Breve può essere definita un intervento breve e focale (dalle 5 alle 20 sedute) che mira all'estinzione del disturbo presentato dal paziente. Si tratta di un intervento non sintomatico, bensì radicale, poiché mira a rendere più funzionali le modalità che il soggetto adotta nel percepire la propria realtà e di reagirvi. Con una Terapia Breve non si cerca di risolvere il problema andando a ricercare la causa di questo in un passato più o meno remoto. Il passato è una realtà su cui non possiamo più intervenire proprio perché ormai è solo nei nostri ricordi. Il presente invece rimane l'unica realtà che ognuno di noi può realmente controllare, modificare. Agendo attivamente nel presente possiamo "verificare" se certi comportamenti sono funzionali al nostro benessere oppure no, imparando a osservare gli effetti che le nostre azioni hanno sulla realtà esterna nonché su noi stessi e sulle altre persone ed eventualmente sostituirli con altri comportamenti più funzionali. Molto spesso somatizzazioni come cefalee, gastriti, tensioni muscolari con relativi sintomi vengono considerati unicamente disturbi fisici; oppure nervosismo, irascibilità, tristezza, come espressioni caratteriali. Nella realtà, molto spesso, dietro questi sintomi si celano problematiche di tipo psicologico (disturbi fobico-ossessivi, disordini alimentari, depressione, disturbi sessuali, disturbi dell'età evolutiva, problemi della famiglia e problemi di coppia). Tutte queste situazioni procurano disagio e influiscono negativamente sul nostro benessere e sulla qualità della nostra vita. La qualità di vita riflette la percezione che le persone hanno del livello di soddisfazione dei propri bisogni, e l'impressione che non siano loro negate le opportunità per essere felici e sentirsi realizzati, indipendentemente dallo stato di salute fisico o dalle condizioni socio-economiche. Nel rapporto dell OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il benessere viene definito come "lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spi-

rituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società". Come si legge nel Rapporto, tutti e cinque gli aspetti sono importanti, ma ancora più importante è che questi siano tra loro equilibrati per consentire agli individui di migliorare il loro essere con se stessi, con gli altri e con la società. Per questo motivo l'intervento strategico si focalizza fin dall'inizio sul rompere il circolo vizioso che si è stabilito fra tentate soluzioni per risolvere le difficoltà e persistenza delle difficoltà stesse, lavorando sul presente piuttosto che sul passato, su come funziona il problema piuttosto che sul perché esiste, sulla ricerca delle soluzioni piuttosto che delle cause. In questo modo la persona acquisisce la capacità di fronteggiare i problemi senza rigidità, sviluppando un repertorio di diverse possibili strategie risolutive. Per giungere a quest'obiettivo nella maniera più efficace e rapida possibile, l intervento strategico è di tipo attivo e prescrittivo e deve produrre risultati a partire già dalle prime sedute. La psicoterapia breve consta di alcune fasi, non necessariamente in sequenza temporale: instaurazione di un buon rapporto terapeutico; colloquio per la conoscenza della storia del paziente e descrizione del modello di cura nonché del corso del trattamento; valutazione dei sintomi e decisioni di intervento sugli stessi di comune accordo; indagini di carattere medico dirette a escludere cause organiche; lavoro di ristrutturazione dei pensieri e delle convinzioni responsabili dell esistenza del problema; lavoro di rieducazione e indirizzamento verso nuovi schemi di orientamento nei campi cognitivo/comportamentale, emotivo/affettivo e fisiologico.