Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad
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- Fabiola Locatelli
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1 Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad
2 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO: Il progetto nasce più di 10 anni fa dalla collaborazione tra A.S.L, Provveditorato agli Studi e Università degli studi di Padova. Negli anni è stato attuato in diverse scuole dell infanzia e avendone verificata l efficacia abbiamo deciso di proporlo anche a queste scuole.
3 CHI SONO LE PERSONE COINVOLTE? Gli insegnanti, i genitori e i bambini che frequentano l ultimo anno della scuola d infanzia.. Una psicologa esperta nell età evolutiva, che svolgerà una funzione di formazione e supervisione
4 MOTIVAZIONE DEL PROGETTO: La fatica iniziale nell affrontare la scuola può influire negativamente sull autostima del bambino e sulla sua motivazione ad apprendere. Si può instaurare precocemente un circolo vizioso che va ad amplificare le difficoltà iniziali. Si possono verificare inoltre effetti negativi reciproci tra gli insuccessi e le difficoltà nell apprendimento da un lato e le aspettative di insegnanti e genitori dall altro (profezia che si autoavvera e effetto pigmalione)
5 MOTIVAZIONE DEL PROGETTO: Le difficoltà di apprendimento rappresentano, come dimostrato da diverse indagini epidemiologiche condotte sul territorio italiano, un fenomeno rilevante in ambito scolastico e psicopedagogico (5-10 %) Il progetto punta l attenzione sulla prevenzione e l intervento precoce che hanno le potenzialità di essere maggiormente efficaci ed economici rispetto a rimedi più tardivi.
6 MA COSA C C È ALLA BASE DEGLI APPRENDIMENTI? I prerequisiti di base o prerequisiti all apprendimento sono le capacità che tutti i bambini sviluppano spontaneamente intorno ai 5 anni e che sottostanno alla futura capacità di apprendere a leggere e a scrivere e fare calcoli. Ad esempio un buono sviluppo della capacità di coordinare i movimenti fini della mano quando il bambino scrive il nome o colora, gli permetterà una maggiore precisione nella scrittura.
7 IL PROGETTO IPDA OBIETTIVO: promuovere la consapevolezza dell importanza della prevenzione negli insegnanti e nei genitori, puntando all attuazione di interventi mirati SCOPO: non è misurare o classificare ma migliorare la qualità dell offerta formativa e promuovere il successo scolastico, limitando la dispersione scolastica e il relativo disagio
8 Questo avviene: affinando le capacità osservative degli insegnanti attraverso l utilizzo l di strumenti che limitano la soggettività fornendo strumenti di intervento didattico educativi specifici e mirati in grado di potenziare i prerequisiti dell apprendimento scolastico che risultano ancora incerti, per permettere a tutti i bambini un più sereno ingresso alla scuola primaria.
9 Tali interventi non hanno natura riabilitativa. Non si sovrappongono nén si sostituiscono, pertanto, agli interventi riabilitativi che possono e devono essere attuati dai servizi specialistici esterni, a cui, in accordo con le famiglie, vanno indirizzati i bambini per i quali non è sufficiente un intervento didattico-educativo educativo. Gli strumenti proposti possono essere altresì utili nel creare continuità didattica tra scuola dell infanzia e primaria, attraverso la predisposizione di una scheda di passaggio che tenga conto anche dei profili emersi.
10 LE TRE FASI DEL PROGRAMMA IPDA 1. Questionario osservativo compilato dagli insegnanti 2. Approfondimento del profilo dei bambini che rientrano nella fascia di attenzione da parte dell equipe 3. Intervento di potenziamento didatticoeducativo effettuato dalle insegnanti in classe con tutti i bambini monitorato dall equipe 4. Rivalutazione delle abilità su cui è stato fatto il lavoro nelle classi
11 L intervento di potenziamento I profili emersi dagli esiti delle prove di approfondimento consentono l identificazione l di piste di lavoro mirate per ciascun bambino. L obiettivo è potenziare le abilità prerequisite che risultano ancora incerte in vista dell inserimento nella scuola primaria. L intervento, che può realizzarsi in piccolo gruppo, così come con l intero l gruppo classe, risulta tanto più efficace quanto più si inserisce all interno della normale programmazione didattico-educativa educativa. L intervento viene realizzato direttamente dagli insegnanti in collaborazione con le altre figure professionali che operano all interno e all esterno della scuola.
12 I TEMPI DEL PROGETTO IPDA Ottobre: presentazione del progetto ai genitori Ottobre: osservazione, compilazione del Questionario IPDA e invio dei dati ai referenti Ottobre-Novembre: elaborazione dei dati e restituzione dei risultati alle insegnanti classe per classe Novembre-dicembre: approfondimento dei prerequisiti da parte della psicologa per i bambini con i punteggi più bassi nel Questionario I.P.D.A. dicembre: restituzione a genitori e insegnanti dei profili dei bambini, evidenziando punti di forza e di debolezza e fornendo indicazioni sulle aree da rinforzare Da gennaio: attuazione da parte degli insegnanti di interventi didatticoeducativi con il gruppo classe per rinforzare i prerequisiti risultati ancora incerti
13 I VANTAGGI DEL PROGETTO IPDA limitare il disagio e la conseguente dispersione scolastica prevenendo le difficoltà dell apprendimento a partire dall ultimo anno della Scuola dell Infanzia.
14 Offrire agli insegnanti l opportunità di affinare le capacità di osservazione e di apprendere nuove attività, con obiettivi chiari e specifici, utili da inserire nella programmazione di classe per concorrere così al miglioramento della qualità della scuola. Potenziare i prerequisiti cognitivi che stanno alla base dell'apprendimento di scrittura, lettura e calcolo, con particolare attenzione a quei bambini che presentano prerequisiti non ancora ben consolidati Fornire indicazioni utilizzabili per rinforzare e consolidare le competenze anche dei bambini che presentano buone prestazioni
15 Fornire indicazioni utili per la classe inseribili nella programmazione Favorire una continuità didattica delle Scuole dell Infanzia con le Scuole Primarie presenti sul territorio
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