Preone 8 giugno La determinazione sperimentale del DMV

Documenti analoghi
La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

Deflusso minimo vitale: il caso del Friuli Venezia Giulia. G. Favrin, V. Stocca, G. Mattassi

Verso il 2015: stato e prospettive nella gestione dell acqua in Emilia-Romagna

IMPATTI INDOTTI SU UN CORSO D ACQUA

Incontro di consultazione pubblica Venezia, 6 luglio 2017

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO

PROGETTAZIONE DELLE PRIME RETI DI MONITORAGGIO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

L INCIDENZA DELLA PRESSIONE DETERMINATA DALL USO IDROELETTRICO SULLO STATO COMPLESSIVO DELLE ACQUE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

OLTRE IL DEFLUSSO MINIMO VITALE VERSO LO STATO ECOLOGICO DEI FIUMI. Claudia Orlandi ARPA FVG

(L.R. 28/2001, ART. 1 BIS, COMMA 1 BIS)

ALLEGATO AL PUNTO 50 a, b

Piano di Tutela delle Acque

Valutazione risorse idriche per fabbisogni costanti e di soglia ambientale (dmv)

IMPATTI E PRESSIONI SUL REGIME FLUVIALE DEI CORSI D ACQUA NELL AMBITO DELLA DIRETTIVA EUROPEA 2000/60/CE

Valutazione risorse idriche per fabbisogni costanti e di soglia ambientale (dmv)

INDICE GENERALE. COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) PROGETTO DI PIANO. (settembre 2004) PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale

Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

dei deflussi fluviali

Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche

IL LABORATORIO ISONZO E ALTRE ESPERIENZE SULLA CONDIVISIONE NELLA GESTIONE DELLE ACQUE NEL BACINO DELL ISONZO

Università di Trento - Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica. Agenzia Provinciale per la Protezione dell Ambiente

pag. 53 pag. 53 pag. 53 pag. 55 pag. 56 pag. 57 pag. 60 pag. 61 pag. 62 pag. 62 pag. 68 pag. 71 pag. 71 pag. 78

Contenuti del Piano di Gestione. ai sensi della Direttiva 2000/60/CE. Aggiornamento stato qualitativo acque superficiali: ai sensi del D.

DIRETTIVA 2000/60/CE ARPA VENETO PIANO DI MONITORAGGIO

Misura di portata in corpi idrici. Daniele Demartini

FORMAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE ai sensi della Direttiva 2000/60/CE 1 Forum divulgativo 31/03/2009

Acqua Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE.

L.R. 11/2015, art. 14 B.U.R. 18/1/2017, n. 3 D.lgs. 152/2006, art DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 gennaio 2017, n. 05/Pres.

Le misure del Piano di Gestione delle Acque per i corpi idrici in relazione all uso idroelettrico

WORSHOP DAL DMV AL FLUSSO ECOLOGICO:

Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro

Monitoraggio dei corpi idrici fluviali

Pressioni puntuali, diffuse e idromorfologiche determinate dal comparto agricolo sui corpi idrici del Veneto

Arpa Piemonte. Roma 9-10 luglio 2015

Piano di Tutela delle Acque aprile Primo Forum di partecipazione pubblica

Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura

Il ruolo del monitoraggio delle acque sotterranee per l applicazione della WFD

Le misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque

Corso di Energetica A.A. 2015/2016

Centrale idroelettrica Siera - Culzei. Derivazione d acqua sul torrente Siera per l impianto idroelettrico di Culzei

IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE AI FINI DELLA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ AMBIENTALE. Un esempio di applicazione delle nuove metodologie di biomonitoraggio

Lucca, Autorità di Bacino del fiume Serchio

Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque

Copernicus Climate Change Service (C3S) e E Servizi SNPA

Carta dei servizi. Acqua

SINTESI ATTIVITA 1 E 2 ANNO

ACQUE E AMBIENTE MARINO COSTIERO 2016

Pressioni idromorfologiche determinate dall uso idroelettrico sui corpi idrici del Veneto

LA VEGETAZIONE DEGLI ECOSISTEMI FLUVIALI. Corso di Formazione

RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE FLUVIALI DELLA PROVINCIA DI RIMINI

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino

Stato ambientale delle acque in Piemonte

Convegno sulla qualità delle acque del fiume Seveso

Convegno pubblico ENERGIA DALL ACQUA IN MONT AGNA: costi e benefici

Il Programma di Tutela e Uso delle Acque in Regione Lombardia

Ciclo idrico e governo delle acque Titolo contratti Sottotitolo di fiume con particolare riguardo alle attività di monitoraggio e controllo

3.5 Rio Bertolini. Attività A.1 - Approfondimenti naturalistici e idraulico - geomorfologici dell'intera area di studio.

Elementi idromorfologici: indice di alterazione del regime idrologico (IARI)

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007

Laboratorio Isonzo. CONSULTAZIONE: SITUAZIONI di OPPORTUNITA' CRITICITA' ed ELEMENTI DI ATTENZIONE. 15 dicembre ARPA FVG Palmanova - Italy

AUTORITA DI BACINO INTERREGIONALE FIUME FIORA

Azione 5: Progettazione di interventi di miglioramento degli habitat fluviali. Relatore: Ing. Massimo Sartorelli

La LR 26/2012: il calcolo degli obblighi di compensazione

Diga di Saretto Comune di Acceglio. La gestione di un invaso. ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014

1. Descrizione generale delle caratteristiche del Distretto Idrografico

Decreto n 0164 / Pres.

IMPIANTI IDROELETTRICI E PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE

Le derivazioni: effetti sull ambiente

DOMANDA DI RINNOVO CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D ACQUA

I venti dell Innovazione Expo2015: Acqua

1. COMPUTO D.M.V. G.E.CO. S.r.l. Geologo Specialista ORDINE DEI GEOLOGI DELLE MARCHE. APIRO - agosto 2013

Le misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque -Agricoltura, itticoltura e industria-

Percorso partecipato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

ACQUE E AMBIENTE MARINO COSTIERO 2017

IL FIUME: solo acqua che scorre?????

IMPIANTO IDROELETTRICO PONT VENTOUX-SUSA

Spettabile. Autorità del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali PEC: E,p.c. Spettabili

Relazioni tra qualità dell habitat e indici di qualità biologica: effetti sulla classificazione di qualità

SPERT s.r.l. BAGNI DI LUCCA (LU)

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI

Corso Integrato: Idrologia e Infrastrutture Idrauliche T

Stato ecologico dei corsi d'acqua

INDICE RELAZIONE ILLUSTRATIVA. Organizzazione del lavoro ed elenco elaborati di Piano

D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA

Distretto del Fiume Serchio ALLEGATO 10G CODICI MISURE

IL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE

GLI SVILUPPI NORMATIVI PER LE DERIVAZIONI DAI CORSI D ACQUA

Decreto n 0168 / Pres.

LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI CORSI D ACQUA INTERESSATI DA IMPIANTI IDROELETTRICI

IL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

AZIONE 8 DEFINIZIONE DI TECNICHE E INDICATORI PER LO STUDIO E LA VALUTAZIONE DEI BENEFICI PRODOTTI DALL INTRODUZIONE DEI DMV

ATTO LA GIUNTA REGIONALE

Gli indirizzi regionali per la gestione della pesca in lombardia

Strategie per lo studio, la salvaguardia e il recupero dell'ambiente fluviale del Fiume Serio

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Assessorato all urbanistica e ambiente. Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente

AUTORITÀ DI BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME TRONTO IL COMITATO ISTITUZIONALE

Transcript:

Preone 8 giugno 2013. La determinazione sperimentale del Preone, arch. 10 Chiara giugno Bertolini 2013. La determinazione Direttore del servizio sperimentale gestione del risorse idriche della Regione FVG

Derivazioni Uso idroelettrico, irriguo, ittiogenico, ecc. Captazione da sorgente (blu) Captazione da corso d acqua (verde) Tratti sottesi da derivazioni Sbarramenti nazionali (h>15 m o V> 1.000.000 mc) Sbarramenti regionali (h>15 m o V> 1.000.000 mc)

Derivazioni Zoom Preone Captazione da sorgente (blu) Captazione da corso d acqua (verde) Tratti sottesi da derivazioni (rosso) Sbarramenti nazionali (rosso) Sbarramenti regionali

Prelievi da acque superficiali: portate medie concesse 350 300 250 200 150 100 50 0 mc/ sec idroelettrico igienico industriale irriguo ittiogenico ornamentale potabile Fonte: elaborazione da PTA Analisi conoscitiva

Produzione energia elettrica in RFVG da fonte idroelettrica (anno 2011) Impianti idroelettrici al 31/12/2011 Produttori Autoprodutt ori Impianti n. 160 11 171 Regione FVG Potenza efficiente lorda MW 480,1 14,7 494,8 Potenza efficiente netta Producibilità media annua MW 475,1 14,5 489,6 GWh 1.586,60 75,9 1644,5 Risparmio stimato annuo CO2 ton 904,475 17% del fabbisogno Fonte: Rielaborazione Servizio Energia da report statistici ufficiali Terna anno 2011

Produzione di energia elettrica in RFVG: trend 2006-2011 Migliaia 2.500 2.000 Bio-Waste and Biogas Solid Biomass Photovoltaic Hydroelectric 1.500 MWh 1.000 500 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Anno Fonte: Rielaborazione Servizio Energia da dati TERNA, GSE ed ENEA

Produzione di energia elettrica in RFVG: contributo in % (anno 2011) Photovoltaic 10,6% Bio-Waste and Biogas 4,6% Solid Biomass 5,5% Hydroelectric Photovoltaic Solid Biomass Bio-Waste and Biogas Hydroelectric 79,3%

Quadro normativo Direttiva 2000/60/CE Commi 5 e 7, articolo 77 del D.Lgs 152/2006 Comma 4 e 5, articolo 1 LR 28/2001 (in via transitoria il deflusso minimo vitale è definito in 4 l/sec per chilometro quadrato di bacino sotteso, deve comunque essere garantita la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonchè la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate) Comma 1 bis, articolo 1 bis LR 28/2001 (La Regione promuove le attività di misura e di monitoraggio per la determinazione dei valori del deflusso minimo vitale, al fine della redazione del Piano) Articoli 38 e 43 del progetto PTA (i concessionari possono presentare domanda per la determinazione sperimentale del )

Misure di tutela previste nel PTA Misure di tutela quantitativa e idromorfologica Deflusso minimo vitale Misure di tutela della vegetazione riparia Misure di tutela dell equilibrio del bacino idrogeologico Misure volte al risparmio idrico Misure di tutela qualitativa Recepimento delle disposizioni del D.Lga 152/2006 Individuazione delle zone omogenee Individuazione degli agglomerati e misure per il collettamento delle acque reflue urbane Misure per il trattamento delle acque reflue Acque meteoriche di prima pioggia Scarichi di acque reflue industriali Interventi in materia di sostanze pericolose Misure possibili oltre le previsioni del progetto di PTA Misure divulgative (programma In.F.E.A, Laboratorio Isonzo).

Obiettivi della sperimentazione misurare l effetto di rilasci crescenti sull ecosistema acquatico e individuare i valori degli indicatori dello stato ecologico associati al buon potenziale ecologico e agli obiettivi meno rigorosi Ricercare un punto di equilibrio tra le esigenze energetico/ambientali e la qualità dei corpi acquatici e della loro fruibilità Individuare misure complementari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità Predisposizione di protocolli di sperimentazione del Sperimentare applicazioni modellistiche (correlazioni habitat fluviale/portata es. preferenze idraulico/morfologico delle specie ittiche targhet) Determinazione dei coefficienti dell algoritmo di calcolo del (K livello di protezione, M modulazione stagionale).

Metodologia: indicatori, tempi, modalità operative Fase 1 caratterizzazione: definire lo stato del corso d acqua per tratti omogenei Campionamenti idrologici Campionamenti biologici Campionamenti chimico-fisici Pressioni antropiche Fase 2 sperimentazione: rilasci a steps successivi crescenti finalizzati a verificare l evoluzione/risposta dell ecosistema acquatico alle variazioni del, raccogliere dati sull incremento di beneficio prodotto per i diversi livelli di portata in alveo Durata: 3 anni DM 8 novembre 2010, n.260 criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali Gruppo di lavoro (Regione FVG, ARPA, ETP, ADB) e coordinamento scientifico (validazione metodologica delle attività di monitoraggio)

Ambiti di studio della sperimentazione Alto-medio Tagliamento Alto But Isonzo Punto rosso: presa Punto verde: rilascio corso d acqua blu: tratto sotteso

Sperimentazione alto medio Tagliamento sistema derivatorio presente da oltre 60 anni con 34 punti di captazione e 2 invasi, che alimenta le centrali idroelettriche di Ampezzo e Somplago, 27% della produzione idroelettrica regionale

Sperimentazione alto medio Tagliamento Programma delle attività approvato con DGR 1872/12 Obiettivi specifici: valutare vantaggi e limiti di concentrare i punti di rilascio del nei sistemi derivatori a prese multiple; permeabilità dei substrati di fondo (Tagliamento); Definizione di curve di preferenza sitospecifiche per le specie ittiche prioritarie (Degano); Determinazione del coefficiente di modulazione stagionale M; Valutazione del buon potenziale ecologico (GEP) per i corsi d acqua fortemente modificati (Lumiei e Tagliamento a Caprizi)

Sperimentazione alto medio Tagliamento Programma dei rilasci Corso d'acqua Località opera di presa Rilascio l/sec ante 2013 2014 2015 Scenario incrementale Tagliamento (2) Caprizi 430 570 570 570 750 (2 mesi x 2 anni) Degano (2) Ovaro 700 850 1500 850 3400 (4 settimane) Lumiei (2) Plan del Sach 215 290 290 290 380 (2 mesi x 2 anni) Tolina (1) Forni di Sopra 40 51 60 69 - Giaf (1) Forni di Sopra 100 51 60 69 - Tagliamento (1) Forni di Sopra - 68 80 92 -

Sperimentazione alto medio Tagliamento Programma dei monitoraggi n. Corso d'acqua località note 1 Tagliamento Andrazza A valle della confluenza T. Tolina 2 Tagliamento Casali Avaris 3 km circa a valle di Caprizi 3 Lumiei Plan del Sach A monte dell'opera di presa 4 Lumiei Ponte per Oltris 1,7 km circa a valle di Plan del Sach 5 Degano Muina 1,8 km circa a valle della presa di Ovaro 6 Degano Ponte SS52 8 km circa a valle della presa di Ovaro 7 Tagliamento Ponte Sacrovit A valle dell'abitato di Forni di Sotto

Sperimentazione alto medio Tagliamento Programma dei monitoraggi frequenze di campionamento Componenti monitorate Portate Parametri chimici e fisici Diatomee Macrofite Fauna macrobentonica Frequenza mensile stagionale 2/anno 2/anno stagionale Fauna ittica 1/anno * * Sul T.Degano 2/anno campionamenti della fauna ittica Verifica del punto di infiltrazione delle portate ogni 1 o 2 settimane (Tagliamento tratto Degano/But) Analisi delle caratteristiche idrauliche e morfologiche (Degano tratto presa di Ovaro/Tagliamento)

Prese da cui vengono effettuati i rilasci sperimentali Linea di gronda dell alto Tagliamento Torrente Giaf Fiume Tagliamento Torrente Tolina Presa di Plan dal Sach Torrente Lumiei Presa di Ovaro Torrente Degano Presa di Caprizi Fiume Tagliamento Presa del Chiarzò Torrente Chiarzò

Sperimentazione alto medio Tagliamento Intervento di rinaturalizzazione Mezzo chilometro di alveo fluviale nel tratto tra il T.Degano a valle della presa di Ovaro; Obiettivo: incrementare l eterogeneità idraulico-morfologica, presupposto per un più efficace sviluppo delle biocenosi, attraverso il posizionamento in alveo di gruppi di massi (0,5-1 mc) Tempi: consegna del progetto definitivo entro giugno 2013

Sperimentazione alto But

Sperimentazione alto But Società Elettrica Cooperativa Alto But nasce nel 1911 per la produzione e distribuzione di energia elettrica Impianti di Enfretors, Museis e Noiariis 5.500 utenze (tra cui Promotur) Popolazione servita 6.000 Paluzza, Cercivento, Ligosullo, Ravascletto, Treppo Carnico, Sutrio e Comegians Impianto idroelettrico di Noiariis edificio centrale

Sperimentazione Alto But Programma delle attività in corso di definizione Apporti puntiformi (sorgente del Fontanon di Timau 1000 l/s) Obiettivi specifici: Caratterizzazione in modo puntuale l ecosistema, l idrologia e la morfologia del But interessato dai tre impianti idroelettrici (tipologia, portata media, coefficienti) Valutazione degli effetti dipesi dalla derivazioni in atto e anche da interventi antropici non legati al sistema idroelettrico e naturali (apporto solido del t.moscardo)

Sperimentazione Isonzo Centrale Salcano - portata variabile tra i 12,5 e 120 mc/sec Derivazioni sul f. Isonzo: Stracis Texgiulia portata media 49,5 mc Lucinico Consorzio di Bonifica e PATT Spa 25,65 mc/sec (6,35 Irriguo) Poggio Terza Armata Nuova Torcitura 14 mc/sec Consorzio di Bonifica e subconcessionari 21,5 mc/sec (8,51 irriguo)

Sperimentazione Isonzo Programma delle attività in corso di definizione Particolarità: Escursioni di portata giornaliera dovuta al particolare utilizzo dell invaso idroelettrico di Salcano; Struttura geologica dell alveo Obiettivi specifici: Valutazione del buon potenziale ecologico (GEP) per i corsi d acqua fortemente modificati Individuare misure complementari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità