INIZIATIVE E PRIORITÀ DELLA DELEGAZIONE FORZA ITALIA AL PARLAMENTO EUROPEO SU BANCHE ED ECONOMIA REALE

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Transcript:

1002 INIZIATIVE E PRIORITÀ DELLA DELEGAZIONE FORZA ITALIA AL PARLAMENTO EUROPEO SU BANCHE ED ECONOMIA REALE Antonio Tajani - Fulvio Martusciello - Lara Comi Rappresentanti di Forza Italia nella commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo 20 gennaio 2016 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente

EXECUTIVE SUMMARY 2 Il nostro obiettivo a Bruxelles è sempre stato quello di sostenere l economia reale, mettendo le banche al servizio delle imprese e tutelando gli interessi dei cittadini. Difendiamo le banche «di prossimità», legate agli investimenti nel territorio di origine, come hanno fatto la Francia, l Olanda e la Germania. Si tratta di un modello bancario fondamentale non solo per l economia reale, ma anche per la stabilità finanziaria.

EXECUTIVE SUMMARY 3 Sono state le banche «di prossimità», le popolari e le cooperative, lontane da speculazioni internazionali e trading aggressivi, a permettere al sistema finanziario italiano di resistere durante gli anni più difficili della crisi. Ci stiamo impegnando a Bruxelles, per evitare che l Europa ponga ostacoli alle piccole banche e all economia reale. Allo stesso tempo, non vogliamo che Bruxelles diventi un pretesto per camuffare scelte sbagliate o operazioni che nulla hanno a che vedere con l UE.

INDICE 4 1. Accesso al credito 2. Riforma delle banche di Credito Cooperativo e delle banche Popolari 3. Direttiva «bail-in»

1. ACCESSO AL CREDITO 5 a) Dopo aver ottenuto un Programma UE per la competitività delle imprese (COSME), con una dotazione pari a 2,3 miliardi di euro, ci stiamo battendo per migliorare ulteriormente l accesso ai finanziamenti. b) Lo scorso ottobre abbiamo promosso un dibattito parlamentare, chiedendo alla Commissione europea di valutare l efficacia di strumenti che mirano a facilitare l erogazione e la ricerca di credito, come i capitali di rischio. c) Per migliorare il flusso di informazioni sulle PMI e attrarre capitali a loro favore, abbiamo proposto alla Commissione europea di creare una banca dati, in grado di raccogliere informazioni sulle imprese, accessibili a investitori privati e istituzionali.

1. ACCESSO AL CREDITO 6 d) Abbiamo avviato un iniziativa parlamentare a difesa dell SME Supporting Factor, da noi fortemente voluto durante la scorsa legislatura. Questo strumento aiuta soprattutto le piccole banche a concedere prestiti a PMI fino a 1 milione e mezzo di euro attraverso una riduzione degli obblighi patrimoniali. La Commissione europea è chiamata a valutarne l efficacia e a riconfermare lo strumento entro fine anno. Se l SME Supporting Factor cessasse di esistere, l Italia perderebbe oltre 20 miliardi di finanziamenti destinati alle PMI.

2. RIFORMA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO E DELLE BANCHE POPOLARI 7 a) Siamo favorevoli a un processo di autoriforma delle banche di credito cooperativo e vigileremo, affinché non ci siano ostacoli da Bruxelles. L autoriforma permetterebbe alle BCC di riorganizzarsi mantenendo il legame con il territorio e la loro funzione fondamentale per l economia reale. Dalle Banche Cooperative e dalle Casse Rurali deriva quasi il 20% dei prestiti ad artigiani e piccole imprese italiane.

2. RIFORMA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO E DELLE BANCHE POPOLARI 8 b) Sosteniamo modelli bancari «di prossimità», legati agli investimenti nel territorio di origine. Ci siamo opposti alla riforma delle banche popolari e abbiamo chiesto alla Commissione europea un analisi dell impatto della riforma sull accesso al credito. c) Abbiamo sollecitato la Commissione europea, affinché si verifichi se le modalità di comunicazione della riforma delle banche popolari, anticipata il venerdì e attuata per decreto il martedì successivo, possano essersi prestate a speculazioni e insider trading.

3. DIRETTIVA «BAIL-IN» 9 a) Abbiamo denunciato discrepanze tra Stati membri nell attuazione della direttiva bail-in (che prevede il coinvolgimento finanziario di azionisti e obbligazionisti nelle procedure di ristrutturazione o insolvenza di istituti creditizi) e chiesto alla Commissione europea di intervenire per garantire certezza giuridica e condizioni di parità tra banche, che spesso operano in diversi Paesi dell UE. b) Abbiamo chiesto alla Commissione europea di avviare iniziative, come ad esempio campagne di informazione, per spiegare ai consumatori i contenuti e gli effetti della nuova normativa.

3. DIRETTIVA «BAIL-IN» 10 c) Pretendiamo che la Commissione europea, soprattutto nella fase iniziale di applicazione della direttiva, tuteli i risparmiatori, che in alcuni Paesi come l Italia, detengono una parte importante del capitale delle banche. d) Stiamo sollecitando la Commissione europea, affinché i risarcimenti a piccoli azionisti e obbligazionisti coinvolti in un «bail-in», come nel caso della ristrutturazione di quattro istituti di credito italiani (Cassa di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti), siano ritenuti compatibili con le norme UE sugli aiuti di Stato, che prevedono la possibilità di erogare aiuti a carattere sociale a singoli consumatori.

3. DIRETTIVA «BAIL-IN» 11 e) Stiamo lavorando a favore della creazione di una Bad Bank italiana per la gestione dei crediti deteriorati, che tuteli risparmiatori, artigiani e piccole imprese.