L industria italiana la lunga crisi e le politiche pubbliche

Documenti analoghi
Competitività e crescita nella crisi: luoghi comuni, falsi miti e determinanti

L EVOLUZIONE DEL SISTEMA INDUSTRIALE ITALIANO E LE POLITICHE PUBBLICHE Raffaele Brancati. MET

Le strategie per la crescita delle imprese: attività di R&S e innovazione. MET

Come rispondere alla crisi Le imprese e i processi innovativi

strutturale: riflessioni sulla competitività dell Umbria

Rapporto SVIMEZ 2013 sull'economia del Mezzogiorno SLIDES DI PRESENTAZIONE

Profili e performance delle imprese esportatrici: nuove evidenze a supporto delle policy

Il Mezzogiorno: Le imprese manifatturiere driver della ripresa

Le due recessioni: la prima del e la seconda del e il loro effetto sulle P. M. I.

CICLO DI VITA DELLA TECNOLOGIA

Integrazione internazionale e innovazione

Osservatorio sulle imprese innovative della provincia di Torino

Industria e Artigianato. Prof. Davide Castellani Coordinatore del Forum su Industria e Artigianato

IL CREDITO E LA SITUAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DELLE IMPRESE NEGLI ANNI DI CRISI (MARCHE)

Domenico Mauriello Centro Studi Unioncamere

Un Mezzogiorno «connesso» e attrattivo: Le filiere produttive, la logistica marittima e l energia

Ripartire dal Mezzogiorno per fare crescere il paese

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio

Nuovi strumenti finanziari per lo sviluppo d impresa

20 RAPPORTO CONGIUNTURALE E PREVISIONALE CRESME

Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza

Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza. 4 Rapporto ISMEA-Federalimentare

IL DECLINO INDUSTRIALE DELL ITALIA

Il processo di internazionalizzazione dell impresa

Rapporto SVIMEZ 2018 L economia e la società del Mezzogiorno

Le nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere. Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche

3. Strategie di specializzazione intelligente ("S3")

Verso la ripresa. A quali condizioni?

Politica industriale e strategie globali

Investimenti e disparità territoriali

IL SETTORE DELL ACQUACOLTURA IN ITALIA PRODUZIONI E TENDENZE

Agricoltura e credito: il punto di vista delle imprese

I driver dell eccellenza competitiva dei «campioni». La ricetta delle imprese che hanno battuto la crisi

Discussione di : Integrazione economica internazionale e occupazione in Italia Rapporto CER

Indagine conoscitiva sul potenziale competitivo delle PMI. Overview di sistema sulle aspettative di sviluppo economico

Il Sud (e il Nord) di Gianfranco Viesti (Università di Bari) Scuola per la democrazia Aosta, 9 ottobre 2010

AGENDA. I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione

RAPPORTO PMI MEZZOGIORNO 2018

Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività 2014>20. Le politiche di sostegno all innovazione

La stagione della moneta unica è stata anche funestata da eventi esterni avversi: la più grave crisi economica e finanziaria del dopoguerra, figlia

Il ruolo del CNR nella Piattaforma Tecnologica Nazionale sulla sicurezza SERIT

Francesco Saverio Coppola

L IMPATTO DELLA CRISI SULL INDUSTRIA ALIMENTARE un analisi delle performance e del sentiment delle imprese. Parma, 7 maggio 2012

Allegato statistico per l Audizione della. della Camera dei Deputati

RAPPORTO SVIMEZ 2013 SULL ECONOMIA DEL MEZZOGIORNO. Adriano GIANNOLA Presidente della SVIMEZ

LA PLANCIA. Venezia, 15 luglio 2011

Gli effetti della crisi nelle filiere meccaniche dell Emilia Romagna

L economia della Valle d Aosta

PILASTRI DELLA POLITICA

PRESSIONE FISCALE, COMPOSIZIONE DEL PRELIEVO E EFFETTI SULLA CRESCITA ECONOMICA NEI PAESI OCSE

Vi proponiamo un abstract delle sezioni dedicate a:

Un piano degli investimenti per l Europa. Opportunità per le imprese e i territori Elisabetta Gualandri

Numero 77 del 15 aprile 2013 Numero XX del giorno mese anno

Il valore del turismo in Italia

COMMENTO AL PROGRAMMA DI FINANZA PUBBLICA DI +EUROPA

RUIS 2010 (Regione Umbria Innovation Scoreboard)

DALL ACCOGLIENZA ALL INTEGRAZIONE :

LA CRISI ECONOMICA EUROPEA E LE NUOVE OPPORTUNITA DI CRESCITA PER IL MEZZOGIORNO

PERCORSI DI CRESCITA E STRATEGIE PER SUPERARE LA CRISI: LE PROSPETTIVE PER L ECONOMIA DI FERRARA. Claudio Gagliardi - Centro Studi Unioncamere

Raffaele Borriello Direttore Generale ISMEA. Roma, 24 luglio 2018

CNR - CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE IRAT - ISTITUTO DI RICERCHE SULLE ATTIVITÀ TERZIARIE. Marcella De Martino

Presentazione Terzo Rapporto annuale Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana

Il contesto economico nel 2013

Riccardo PADOVANI. Direttore SVIMEZ. Catania, 29 gennaio 2014

Il rilancio degli investimenti privati in Piemonte in un ottica di filiera: l innovazione come driver strategico

Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per gli anni

Estratto dalla ricerca

Mezzogiorno e del Centro-Nord nella fase recente e previsioni 2012 ALLEGATO STATISTICO

Seminario di presentazione del II Rapporto «Giorgio Rota» su Napoli

RiskoutlookCONSOB, 5:

UN EUROPA IN RIPRESA, UN PAESE CHE ZOPPICA. CONCORRENZA, BANCHE E INDUSTRIA

10 meeting nazionale ACEF Associazione Culturale Economia e Finanza

Ruolo delle Organizzazioni dei Produttori nel mercato ortofrutticolo

I principali indicatori di R&S in Emilia-Romagna: lo stato dell arte Morena Diazzi

Le interdipendenze produttive delle filiere meridionali e gli impatti economici. A.I.S.Re., Bolzano, 18 settembre 2018

Rapporto 2012 Impresa e Competitività

LA DIFFICILE USCITA DALLA CRISI: le prospettive della Toscana

Michele Benvenuti. Prossima stazione 2020 Firenze, 29 novembre 2013

Perché è importante? Export componente più dinamica del PIL italiano

Milano, 11 settembre 2002

SETTORE PRODOTTI BIOLOGICI

Salvio CAPASSO Responsabile Ufficio Economia delle Imprese e del Territorio. Napoli, 20 novembre 2015

I Fondi Europei per la Crescita e lo Sviluppo

PANORAMICA SUL MERCATO. ITALIANO Marzo 2018

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO

PRESENTAZIONE DI MASSIMO SCACCABAROZZI 6^ FORUM MERIDIANO SANITÀ. Villa d Este - Cernobbio

L IMPATTO DELLA MOZZARELLADIBUFALACAMPANADOP

Ricalibratura: Gli squilibri generazionali

Il valore della Politica per l Industria nel 2010

Medie imprese manifatturiere

THE OLD LADY SYNDROME E STRATEGIE PER USCIRE DAL DECLINO. Istituto di studi Filosofici Napoli

L Italia verso il 2020

Struttura ed evoluzione recente dei contratti di rete in Italia e in Piemonte al 31/03/2013. Giovanni Foresti Servizio Studi e Ricerche

Il POR FESR Emilia-Romagna per lo sviluppo della mobilità sostenibile

Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento COM(2017) 291 final ANNEX 3.

#FUORIDALL URO IL MOVIMENTO 5 STELLE PER IL REFERENDUM PER L USCITA DALL EURO

Come favorire la crescita economica nel rispetto dei vincoli UE

La Politica di Coesione europea

Impresa Settore lattiero-caseario: le leve per la crescita. Napoli, 9 ottobre 2018

Transcript:

L industria italiana la lunga crisi e le politiche pubbliche Raffaele Brancati Magritte e il surrealismo.. italo-belga www.met-economia.it 10 febbraio 2014, Roma

IL MANTRA DELL INDUSTRIA ITALIANA Un Sistema Produttivo allo Sbando Troppe Piccole Imprese Specializzazione nei Settori Sbagliati Poca Ricerca Produttività Bassa e Calante Perdita di Competitività Elevata Pressione Fiscale Imponenti Aiuti di Stato hanno portato a un industria sussidiata

IL MANTRA DELLE POLITICHE INDUSTRIALI ITALIANE Grande quantità di risorse Quantificazioni da 70 miliardi a 15 Con queste risorse si possono realizzare significativi tagli di imposte: IRAP o CUNEO GEN. Strategie pubbliche solo dannose Gli strumenti di PI sono inutili: diverse valutazioni parziali, relativamente convergenti, nessuna indicazione su come migliorare Unica ricetta possibile: eliminazione L amministrazione non è in grado di gestire politiche pubbliche: automatismo e si riproducono vecchie procedure

LE DEBOLEZZE DEI MANTRA La struttura produttiva, in un orizzonte medio, non può mutare sostanzialmente. Riforme di sistema sono indispensabili nel lungo termine (istruzione, giustizia, fisco, servizi, ): cosa fare nel breve? La struttura esistente, con tutti i suoi limiti, si è difesa sui mercati internazionali. Tutti i paesi concorrenti fanno ricorso a Politiche Industriali intense usando tutti gli strumenti: regolazione, domanda pubblica, aiuti di stato, molto i servizi. I valori degli aiuti di stato sono basati su valutazioni improprie. Le risorse effettive sono poche e non adatte a politiche universalistiche, ma solo selettive. Non tutte le politiche pubbliche sono state un disastro. Le buone pratiche esistono, non circolano e non si cerca di analizzare le cause del successo o dell insuccesso. Iniziare da un grande sforzo di manutenzione straordinaria di ciò che si sta facendo senza oscillare tra abolizionismo e continuismo.

LE POLITICHE INDUSTRIALI: COME FARE PIÙ IMPORTANTE DEL SE FARE Regolazione e indirizzo Domanda Pubblica Interventi diretti: servizi e aiuti Diverse politiche-diversi strumenti Green economy concreta, settori strategici: blue Favorire tendenze e accentuare aspetti positivi: non è un deserto Attenuare vincoli e limitazioni Esigenze della domanda imprese e non dell offerta delle amministrazioni

I MERCATI SI ALLARGANO: FATTURATO PER AREA (%) 33,8 28,5 29,7 28,5 25,5 17,6 16,3 20,1 Nella stessa area di localizzazione dell'impresa Nel resto della regione In altre regioni italiane All'estero 2008 2009 2011 2013

LA R&S E LE DIMENSIONI D IMPRESA - NUMERO DI IMPRESE (%) 70% 60% 50% 40% 45,6% 43,9% 53,7% 61,3% 30% 22,5% 23,1% 20% 10% 9,2% 8,8% 5,3% 4,5% 11,1% 9,8% 0% Totale 1-4 5-9 10-49 50-249 250 e oltre 2008 2009 2011 2013 Tutte le attività dinamiche in forte crescita: investimenti, innovazione,..

LA R&S E LE REGIONI 2008 2009 2011 2013 Italia 9,2% 5,8% 5,4% 8,8% Nord 11,2% 7,0% 5,9% 10,6% Centro 7,2% 4,6% 5,9% 7,9% Mezzogiorno non Convergenza 8,0% 5,0% 4,3% 7,6% Obiettivo Convergenza 6,2% 4,0% 3,7% 5,2% di cui: Campania 4,1% 8,3% 4,7% 5,4% Puglia 7,2% 2,4% 3,6% 6,8% Calabria 7,1% 1,5% 1,6% 5,8% Sicilia 7,5% 1,1% 3,3% 3,2%

R&S E INTERNAZIONALIZZAZIONE 40% 35% 30% 25% 20% 15% 33,9% 27,2% 25,1% 21,8% 20,0% 15,8% 23,0% 35,1% 10% 5% 6,3% 2,9% 2,1% 3,9% 0% 2008 2009 2011 2013 Non internazionalizzate Internazionalizzazione commerciale Internazionalizzazione produdva

ALCUNE EVIDENZE Le imprese dinamiche hanno cercato nuovi mercati e nuova competitività con R&S e Inno. Cambiano le logiche dell avversione al rischio: si incorpora l idea che il rischio di nuovi mercati e Ricerca possa essere minore dell immobilismo. Cala molto l innovazione senza ricerca. Cambiamenti: chi intraprende R&S lo fa prevalentemente per ragioni di mercato (60%) e con modalità esterne (altre imprese e consulenti). Ponte tra nuovi mercati internazionali e R&S da sostenere (cambiare almeno in parte vecchie politiche della R&S).

RETI, FILIERE E CATENE DEL VALORE Con l estensione dei mercati, allungamento delle RETI Aumento delle RETI, sia locali che nazionali e internaz. (40% delle imprese totali) Forte aumento delle relazioni aperte sia per acquisti che per vendite: veloci cambiamenti in atto nei sistemi locali Aumento delle imprese in filiera (17%) Presenza di punti di forza e di debolezza nelle catene del valore, spesso legati ad attività di R&S

CRESCITA DEI DEBITI BANCARI 2010-2012 PER LIVELLO DI INDEBITAMENTO 2010 (FLIGHT TO QUALITY) 30% 20% 26,5% 20,5% 10% 0% - 10% - 20% - 2,0% - 5,5% - 30% - 40% - 25,2% - 30,1% PercenGle 25 Mediana PercenGle 75 Basso leverage 2010 Alto leverage 2010

RAZIONAMENTO DEL CREDITO E DINAMISMO Internaz. R&S 2011 2013 Innovatori - 2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% Valore imprese non dinamiche

AIUTI DI STATO IN RAPPORTO AL PIL 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 EU-27 Germania Irlanda Spagna Francia Italia Gran Bretagna 1992/1993 2000-2001 2010-2011

EROGAZIONI DESTINATE ALL INDUSTRIA: ITALIA E SUD Millions 7.000 6.000 5.961,7 5.000 4.000 3.000 4.249,7 Italia 2.227,5 2.000 1.000 0 Mezzogiorno 843,3 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Erogazioni nominali in ESL Erogazioni in ESL a prezzi costang (deflatore invesgmeng) Erogazioni nominali in ESL nel Mezzogiorno

EROGAZIONI DELLA P.I. PER OBIETTIVO PREVALENTE, 100= TOTALE 60,0 50,0 40,0 57,1 49,8 30,0 20,0 10,0 0,0 23,3 14,1 10,2 6,4 2,9 2,33,2 5,9 3,0 12,6 6,4 1,0 0,51,3 2002-2003 2011-2012

OBIETTIVI SPECIFICI PER UNA PARTE DELLA POLITICA INDUSTRIALE Le determinanti del successo di un numero di imprese significativo (ma minoritario) vanno capite, promosse e diffuse La presenza sui mercati esteri va sostenuta con maggiore impegno e servizi R&S e Innov. sono sempre più legate in modo diretto alla competitività sui mercati: misure specifiche Credito problema generale, ma particolarmente intenso per i dinamici Revisione e accuratezza delle procedure e diverso modo di realizzare le norme CAPIRE E ASSECONDARE LA DOMANDA