LEGISLAZIONE precedente D. Lvo 626/94. DPR 319/90art. 12



Documenti analoghi
D.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione

Come. Uso di attrezzature munite di videoterminali

Esercitazioni Medicina del Lavoro LA VALUTAZIONE DEI LAVORATORI ADDETTI AL VIDEOTERMINALE

D.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Formazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro

Requisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori

CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE?

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP

Procedura di sicurezza Postazioni Videoterminale

Le patologie legate all'uso di videoterminali. Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi

Formazione sicurezza studente lavoratore

Condizione oculare in cui la potenza refrattiva dell occhio non è proporzionata alla distanza fra l apice corneale e la retina (lunghezza assiale)

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI. A cura di: Danilo Monarca e Massimo Cecchini

UFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI

ASPETTI SANITARI E VIGILANZA

L ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO. Redatto da Dott.Guido Perina- Medico Competente

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI

Corso di Medicina del Lavoro

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

Il lavoro al Videoterminale (VDT)

Sicurezza nei luoghi di lavoro

FTA-I-ClimIllumn-V.ppt - ESCLUSIVO uso didattico interno - videoterminali

Dott. Vito Basile

VIDEOTERMINALI & SALUTE

UTILIZZAZIONE DEI VIDEOTERMINALI

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

PROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI

Specificità visita oculistica pediatrica

VIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI. 1 di 21

USO DI VIDEOTERMINALI

Gli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza. I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici

Nuovo approccio all attività di sorveglianza sanitaria in Azienda. Capo III Sezione I, Art. 25 e Sezione V, Artt D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

Villa Altieri - Albano Laziale

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.)

ATTIVITA E FATTORI DI RISCHIO INCOMPATIBILI CON LA GRAVIDANZA

Lo stare seduti, tuttavia, non è una funzione statica ma, al contrario, dinamica e discontinua.

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI

Semeiotica della funzione visiva - I

Sicurimpariamo al. Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra

Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione

Si definisce astigmatico l occhio che con l accomodazione completamente

Dispense tratte dal manuale Inail

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Analisi Visiva. Conoscere la potenzialità dell apparato ottico

Catalogo corsi Formazione E-Learning FORMAZIONE GENERALE

LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

Sicurezza al videoterminale

LA POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE

CLASSE 2/A - ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA OCULARE E LABORATORIO DI MISURE OFTALMICHE. Programma d'esame. Temi d'esame proposti in precedenti concorsi

I VIZI DI REFRAZIONE EMMETROPIA ACCOMODAZIONE. Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D

VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE

LO STRABISMO I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE

Davanti al PC - Le ultime novità

PROGETTO A ME GLI OCCHI 8 ANNO SCOLASTICO 2010/2011

DEFINIZIONI USO ED IMPIEGO DEI VIDEOTERMINALI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ANALISI DEL POSTO DI LAVORO

VISITA DI PREVENZIONE OFTALMOLOGICA PROMOSSA DALL ASSOCIAZIONE PER L ASSISTENZA SANITARIA

Rischi trasversali. Relatore: dott.ssa Cristina Iani

Il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza) si applica a tutte le imprese con lavoratori dipendenti ed alle Pubbliche Amministrazioni.

R e g i o n e L a z i

IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA)

Corso per Responsabili ed Addetti al servizio di prevenzione e protezione. MODULO B8 per Agenzia delle Dogane

Lavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro. Consigli per i lavoratori

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA UTILIZZO DI APPARECCHIATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Lenti progressive opto in. Informazioni e trattamenti specifici sulla presbiopia.

SCHEMA ANALISI ERGONOMICA

Conferenza dei servizi LE DISABILITA VISIVE: PREVENZIONE DIAGNOSI-TERAPIA E RIABILITAZIONE VISIVA Bracciano, 30/11-01/

La tutela della salute negli ambienti di lavoro. La Sorveglianza Sanitaria ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Linee guida all uso dei videoterminali

PERCORSO DIDATTICO FORMAZIONE PER DIRIGENTI E PREPOSTI

D. Lgs. 195/2003 Modulo B B RISCHI FISICI I VIDEOTERMINALI

SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO COME SI STA SEDUTI ATTENTI ALLA VISTA! COMPAGNO DI GIOCHI

Assunzione di responsabilità nell ambito del Servizio Prevenzione e Protezione in collaborazione con le figure istituzionali coinvolte.

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato CARLUCCI. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista

Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi

IL VIDEOTERMINALE. Lo definisce il D. Legislativo 626/94 (Allegato VII e Titolo VI- Artt ) e successive modifiche ed integrazioni.

PROGRAMMAZIONE LATTARI

Il rischio cancerogeno e mutageno

della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO

Il rispetto delle normative a garanzia del benessere dell uomo

La formazione dei lavoratori

COS E LA MIOPIA? QUALI SONO I SINTOMI? COME CORREGGERLA?

FORMAZIONE DEI LAVORATORI

DIFETTI VISIVI NEI BAMBINI AFFETTI DALLA SINDROME DOWN

PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

LAVORO AI VIDEOTERMINALI LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI

della SICUREZZA NELLA SCUOLA

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

PROTOCOLLO ERGOFTALMOLOGIA (CON SPECIFICO RIFERIMENTO AGLI ADDETTI A VIDEOTERMINALE)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Igiene alimentare e sicurezza sul lavoro: il rispetto delle regole nelle manifestazioni temporanee

Transcript:

LEGISLAZIONE precedente D. Lvo 626/94 DPR 319/90art. 12 nei primi tre mesi di gravidanza le lavoratrici madri non possono essere adibite ai videoterminali CIRCOLARE 22/2/91 N. 71911/10.0.296 linee guida per l uso dei videoterminali nelle pubbliche amministrazioni

CHI È UN UTILIZZATORE DI APPARECCHIATURE MUNITE DI VDT? D. Lgs 626/94 chiunque utilizzi il VDT per più di 4 ore consecutive, dedotte le pause, per 5 giorni la settimana Legge 422/2000 chiunque utilizzi il VDT per almeno 20 ore la settimana

Art. 50 1. Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l uso di attrezzature munite di videoterminale.

Art. 50 2. Le norme del presente titolo non si applicano ai lavoratori addetti: a) ai posti di guida di veicoli o macchina b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all utilizzazione da parte del pubblico d) ai sistemi denominato portatili ove non siano oggetto di utilizzazione prolungata in un posto di lavoro

Art. 50 2. Le norme del presente titolo non si applicano ai lavoratori addetti: e) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all uso diretto di tale attrezzatura f) alle macchine di videoscrittura senza schermo separato

Tra le attività incluse le Linee Guida annoverano le seguenti attività: radaristi che oltre agli schermi radar utilizzino VDT e PC addetti alle moviole, montaggio registrazioni televisive e cinematografiche addetti alle sale di regia cameramen addetti a controlli di processo In quanto utilizzatori di schermi grafici e/o alfanumerici, anche se solo per parte del tempo di utilizzo dell apparecchiatura

Tra le attività escluse le Linee Guida annoverano le seguenti attività: esattorie in generale (caselli autostradali, biglietterie FF.SS, aeroportuali, marittime, di agenzie di viaggio, sportelli postali, casse di supermercati, etc.) osservazione di monitor (controllo di sistemi a circuito chiuso)

FATTORI DI RISCHIO 1. PER L ATTIVITÀ SVOLTA a) contatto con prodotti b) posture c) carico di lavoro visivo d) carico di lavoro mentale

FATTORI DI RISCHIO 2. PER L AMBIENTE DI LAVORO a) qualità dell aria b) microclima c) rumore d) illuminazione

FATTORI DI RISCHIO 3. PER L ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO a) caratteristiche del compito (difficoltà, monotonia, ritmi) b) autonomia, responsabilità, soddisfazione, relazioni interpersonali

CARATTERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE 1. MONITOR: a) forma, dimensioni e disposizione dei caratteri del monitor debbono rispondere ai comuni standard costruttivi; b) le immagini debbono essere stabili; c) deve essere opaco, dotato di regolazione dei contrasti, orientabile orizzontalmente e verticalmente 2. HARDWARE (processore): deve essere separato dal monitor e dalla tastiera 3. TASTIERA: a) deve essere opaca, rispondente ai comuni standard costruttivi per dimensioni, forma e caratteristiche dei tasti; b) inclinabile e indipendente dal processore e dal monitor

CARATTERISTICHE DEL TAVOLO 1. Deve consentire una collocazione confortevole di monitor e tastiera 2. Il piano di lavoro deve avere superficie opaca e di colore chiaro 3. L altezza deve essere compresa tra 65 e 85 cm 4. La larghezza deve essere superiore a 150 cm 5. La profondità deve essere tale da garantire uno spazio libero di almeno 15 cm per l appoggio degli avambracci 6. L alloggiamento per le gambe deve essere largo almeno 66 cm e profondo almeno 80 cm

CARATTERISTICHE DELLA SEDIA 1. Deve essere dotata di almeno 5 razze e di rotelle 2. Deve essere possibile la regolazione in altezza (almeno da 42 a 49 cm) 3. Lo schienale deve essere regolabile in altezza (centro del supporto lombare tra 17 e 26 cm) e inclinazione (almeno da 90 a 110 gradi) Il posto di lavoro dovrebbe essere fornito di leggio e di poggiapiedi.

CARATTERISTICHE DELL AMBIENTE DI LAVORO 1. Le finestre debbono essere dotate di tende idonee ad abbattere efficacemente l intensità della luce naturale; il posto di lavoro deve essere orientato in modo che la direzione dello sguardo sia parallelo alle finestre 2. Gli apparecchi illuminanti artificiali devono essere dotati di idonee schermature o, quantomeno, essere al di fuori del campo dello sguardo 3. Non debbono incidere nel campo dello sguardo eventuali riflessi generati da superfici lucide (con particolare attenzione ai riflessi presenti sul monitor)

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) il lavoro con una unità video può comportare effetti sulla salute in relazione a: 1. Durata dell esposizione 2. Caratteristiche del lavoro svolto 3. Caratteristiche dell hardware e del software 4. Caratteristiche del posto di lavoro

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) L ESPOSIZIONE VA QUINDI VALUTATA IN RIFERIMENTO A TALI ELEMENTI

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) effetti sulla salute legati al lavoro con unità video sono dimostrabili per quanto concerne: 1. Disturbi oculo-visivi 2. Disturbi muscolo-scheletrici 3. Reazioni di stress e disturbi cutanei

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) EFFETTI SUGLI OCCHI E LA VISIONE disagio oculare mancano evidenze su danni a lungo termine e su possibili conseguenze a lungo termine da disagio oculare

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) EFFETTI MUSCOLO-SCHELETRICI problemi muscolo-scheletrici nella regione compresa tra nuca e spalla L OMS sottolinea che mentre è possibile un danno da ripetuti stress del sistema muscolo-scheletrico, il disagio non porta inevitabilmente al danno

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) EFFETTI CUTANEI acne rosacea eczema seborroico I meccanismi non sono stati individuati, sebbene siano stati suggeriti fattori come una bassa % di umidità o lo stress. Di certo i campi elettrostatici/elettromagnetici non hanno alcuna influenza

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) EFFETTI SULLA GRAVIDANZA aborto spontaneo Come fattore principale è stato indicato lo stress, ma le conclusioni sono state NON CI SONO EVIDENZE CHE IL LAVORO AL VDT CAUSI EFFETTI SULLA GRAVIDANZA

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) ALTRI EFFETTI attacchi epilettici fotosensibili dolore toracico gozzo cancro della mammella deficienze immunitarie

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) FATTORI DI STRESS ED EFFETTI MEDIATI DALLO STRESS poche evidenze di correlazioni tra utilizzo di VDT e livelli anormali di disordini correlati allo stress considerevoli evidenze che i fattori di stress possono causare problemi di salute

GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: 217-221, 1989) CONCLUSIONI SONO DA ESCLUDERE ASSOCIAZIONI CON PATOLOGIE OCULO-VISIVE SONO DA ESCLUDERE EFFETTI SULLA GRAVIDANZA

CONCLUSIONI PERSONALI GLI UNICI VDT CHE FANNO MALE SONO QUELLI CHE CADONO SUI PIEDI

SORVEGLIANZA SANITARIA 1. Prima che l operatore sia adibito all uso di apparecchiature informatiche; 2. Visita quinquennale: prima del compimento del 50 anno di età; 3. Visita biennale: a) dopo il 50 anno di età, b) qualora l operatore sia dichiarato idoneo con prescrizioni

SORVEGLIANZA SANITARIA rischi connessi all utilizzo di VDT: 1. Per l apparato visivo 2. Per l apparato muscolo-scheletrico

SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi per l apparato visivo sono connessi con l intensità dell impegno visivo che è a sua volta correlato con la distanza media di osservazione e col tempo di utilizzo dell unità video.

SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi possono essere associati con: a) alterazioni individuali a carico della refrazione (ametropie non adeguatamente corrette) e della motilità oculare (eteroforie)

SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi possono essere associati con: b) condizioni illuminotecniche irrazionali (elevati rapporti di luminanza nel campo visivo, tremolii, etc.) c) presenza di agenti chimici aerodispersi (formaldeide, VOC s, NO x )

SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi possono essere associati con: d) immagini video con insufficiente contrasto, scarsa nitidezza, instabili e) condizioni microclimatiche inadeguate (bassa umidità relativa, elevata velocità dell aria)

SORVEGLIANZA SANITARIA Si attua per prevenire: 1. Disagi e danni per la vista e per gli occhi 2. Disagi e danni legati alle posture e all affaticamento fisico e mentale

SORVEGLIANZA SANITARIA MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE VISITE MEDICHE 1. Anamnesi ergooftalmologica comprendente una precisa valutazione dei rapporti tra esposizione e caratteristiche della sintomatologia visiva e oculare riferita (astenopia occupazionale) 2. Esame della refrazione (senza correzione ottica) ed eventuale correzione 3. Misurazione delle lenti in uso 4. Visus naturale per lontano e per vicino (a 50 cm)

SORVEGLIANZA SANITARIA MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE VISITE MEDICHE 5. Visus massimo per correzione in uso per lontano e per vicino (a 50 cm) 6. Esame delle forie orizzontali e verticali (a 50 cm) 7. Valutazione della stereopsi e del punto prossimo di convergenza 9. Valutazione del senso cromatico

SORVEGLIANZA SANITARIA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA MIRATA 1. Anamnesi ergooftalmologica 2. Esame della refrazione ed eventuali correzioni 3. Esame biomicroscopico di annessi e segmento anteriore 4. Valutazione delle forie, della stereopsi e del punto prossimo di convergenza 5. Valutazione del senso cromatico 6. Esame oftalmoscopico

SORVEGLIANZA SANITARIA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA MIRATA Ulteriori accertamenti: 7. Esame ortottico completo (in presenza di disturbi della mobilità oculare) 8. Esecuzione del B.U.T. (break up time) e/o altri test per la valutazione del film lacrimale (in presenza di stati di irritazione) 9. Valutazione del visus per lontano, per vicino e della mobilità oculare con lenti a contatto applicate (in caso di uso abituale) 10. Tonometria e gonoscopia

SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative a) soggetti portatori di lenti con: miopia > di -6 D (anche in un solo occhio) ipermetropia > di +3 D (anche in un solo occhio) astigmatismo > di 2 D cil. (anche in un solo occhio)

SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative b) soggetti la cui refrattometria oggettiva mostri: come a) un valore sferico che si discosti di 1 D o più rispetto alla correzione in uso un valore del cilindro che si discosti di 1 D o più rispetto alla correzione in uso un asse di astigmatismo diverso di almeno 15 rispetto alla correzione in uso

SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative c) soggetti il cui visus massimo sia: per lontano < 8/10 monoculare per vicino (50 cm) > al 2 carattere (DW o J) o < 6/10 monoculare

SORVEGLIANZA SANITARIA DEFINIZIONI FORIA disallineamento latente degli occhi, mascherata da un riflesso di fusione e reso evidente dall interruzione della fusione (chiudendo un occhio) anche STRABISMO LATENTE STEREOPSI abilità a discernere la profondità per mezzo della visione binoculare

SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative d) soggetti portatori di eteroforie: orizzontali (a 50 cm) con valori compresi tra +8 e -15 D prismatiche verticali (a 50 cm) con valore diverso da 0 D prismatiche

SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative e) soggetti che mostrino assenza di stereopsi f) soggetti con deficit della convergenza che mostrino un punto prossimo di convergenza non misurabile g) soggetti con variazioni del senso cromatico rispetto ai controlli precedenti

SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 2. Evidenza di sintomo/segni di astenopia significativa 3. Aspetti anamnestici significativi

DEFINIZIONE DI ASTENOPIA Oftalmologica Insieme di disturbi funzionali che si originano quando l apparato visivo cerca di conseguire, ricorrendo ad artifici stressanti, risultati funzionali eccedenti le proprie possibilità fisiologiche Medicina del Lavoro e Ergooftalmologia 1. Qualsiasi sintomo o disagio che consegue all uso degli occhi 2. Diversa classificazione per i sintomi oculari (dolore, irritazione, bruciore, arrossamento, senso di sabbia) e visivi (visione sfocata, doppia, tremolante) 3. Interpretazione estensiva: cefalea, lacrimazione, bruciore oculare, visione sfocata, visione sdoppiata, prurito, fotofobia, ammiccamento, nausea, senso di peso oculare, sintomi associati a informazioni sulla frequenza e sul momento di insorgenza rispetto all attività lavorativa

GIUDIZIO DI IDONEITÀ CON PRESCRIZIONI 1. Soggetti che necessitano per lo svolgimento del proprio lavoro dell uso di lenti correttive anche non a permanenza; 2. Soggetti che necessitano di cicli di rieducazione ortottica (almeno 1/anno); 3. Soggetti che necessitano di terapie specifiche per patologie oftalmologiche cronico-degenerative; 4. Soggetti che necessitano di ulteriori controlli sanitari periodicamente programmati 5. Soggetti cui siano state attribuite limitazioni relativamente al tempo di utilizzo; 6. Soggetti cui siano stati concessi ausili o accessori supplementari, sia individuali che del posto di lavoro, strettamente necessari per lo svolgimento delle attività con VDT

GIUDIZIO DI NON IDONEITÀ E previsto solo per i casi in cui il visus, rilevato in binoculare, sia inferiore all acutezza media richiesta dal compito visivo, calcolato per una distanza di 40 cm, o per i casi in cui si osservino, dopo ripetuti controlli periodici, significativi segni di deterioramento di una funzione, anche se solo parzialmente collegati con l attività al VDT

ESEMPI DI NON IDONEITÀ (PARZIALE O TOTALE) Patologie causa di gravi riduzioni del visus: malattie oculari congenite gravi (retinite pigmentosa, otticopatie congenite) cheratocono bilaterale avanzato cataratta bilaterale avanzata maculopatia (miopica, senile dismetabolica) gravi patologie del nervo ottico (neurite ottica, otticopatia glaucomatosa)

ESEMPI DI NON IDONEITÀ (PARZIALE O TOTALE) Patologie causa di gravi alterazioni della funzione binoculare: paralisi miogene (oftalmoplegia esoftalmica, miastenia, miosite esoftalmica acuta) paralisi neurogene (paralisi isolata del nervo oculomotore comune, del nervo trocleare, del nervo abducente) eteroforie in fase di marcato scompenso

ESEMPI DI NON IDONEITÀ (PARZIALE O TOTALE) Aggravamento di alterazioni pregresse: peggioramento ingravescente della miopia in soggetti di età superiore a 35 anni progressivo aumento della eteroforia riduzione dell ampiezza fusionale deterioramento ingravescente a carico della superficie oculare