Matrici diagonalizzabili

Documenti analoghi
Forma canonica di Jordan

Traiettorie nello spazio degli stati

RIPASSO DI MATRICI. a 11 a 12 a 1m a 21 a 22 a 2m. a n1 a n2 a nm

Traiettorie nello spazio degli stati

TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI

CONTROLLI AUTOMATICI LS Ingegneria Informatica. Analisi modale

k 2 m 1 u 2 Figura 1 z 1 β m 1 ż 1 + β m 1 ż m 2 z 2 β m 2 ẋ = A x + B u y = C x + D u

Calcolo del movimento di sistemi dinamici LTI

TEORIA DEI SISTEMI ANALISI MODALE

Caso di A non regolare

CONTROLLO DI SISTEMI ROBOTICI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica

Esercizi di teoria dei sistemi

Sistemi differenziali 2 2: esercizi svolti. 1 Sistemi lineari Stabilità nei sistemi lineari

CONTROLLO DI ROBOT INDUSTRIALI Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica

Esercizio di modellistica a tempo discreto

CONTROLLO DI SISTEMI ROBOTICI ANALISI MODALE

Rappresentazione in s dei sistemi lineari continui.

Calcolo del movimento di sistemi dinamici LTI

Esercizio Dato il sistema nonlineare a tempo continuo { ẋ1 (t) = x 1 (t)[ ln (x 2 (t)) 1] + e u(t) 1 ẋ 2 (t) = (1 e)x 1 (t) + [x 2 (t) 1][x 2 (t) 1 2

Soluzione per sistemi dinamici LTI TC Esercizi risolti

Equazioni di Stato: soluzione tramite la matrice esponenziale

0 0 c. d 1. det (D) = d 1 d n ;

AUTOVALORI E AUTOVETTORI

Analisi Modale. Le evoluzioni libere dei due sistemi a partire dalla condizione iniziale x(0) = x 0 sono

2.1 Esponenziale di matrici

1 Addendum su Diagonalizzazione

Fondamenti di Matematica del discreto

Queste note (attualmente, e probabilmente per un bel po ) sono altamente provvisorie e (molto probabilmente) non prive di errori.

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni

AM2: Tracce delle lezioni- Settimana 12 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI

Rappresentazione in s dei sistemi lineari continui.

Algebra lineare. {ax 2 + bx + c R 2 [x] : 2a + 3b = 1} a b c d. M(2, 2) : a + c + d = 2. a b. c d

Diagonalizzabilità di endomorfismi

I prova in itinere di Fondamenti di Automatica A.A Novembre 2011 Prof. SILVIA STRADA Tempo a disposizione: 1 h. 45 m.

GEOMETRIA 1 Autovalori e autovettori

Elementi di Algebra Lineare. Spazio Vettoriale (lineare)

Autovalori e autovettori di una matrice quadrata

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA.

Autovalori e autovettori

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria

1 Il polinomio minimo.

FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A ) Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno

- ciascun autovalore di T ha molteplicità geometrica uguale alla moltplicitaà algebrica.

Matrice esponenziale e sistemi differenziali lineari a coefficienti costanti

Soluzione della seconda prova intermedia di Algebra lineare del 17 maggio Esercizio 1

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici

Soluzione. (a) L insieme F 1 e linearmente indipendente; gli insiemi F 2 ed F 3 sono linearmente

Compiti di geometria & algebra lineare. Anno: 2004

Capitolo 8 Forme quadratiche e loro applicazioni Esercizi svolti Tutorato di geometria e algebra lineare. Marco Robutti

Analisi nel dominio del tempo delle rappresentazioni in variabili di stato

Sistemi differenziali: esercizi svolti. 1 Sistemi lineari Sistemi lineari

Applicazioni lineari e diagonalizzazione pagina 1 di 5

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8

Scomposizione in fratti semplici

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014

Tempo a disposizione. 120 minuti. 1 Sia dato l endomorfismo f : R 3 R 3 la cui matrice rispetto alla base canonica di R 3 è.

Applicazioni lineari e diagonalizzazione

La forma normale di Schur

{Geometria per [Fisica e (Fisica e Astrofisica)]}

Autovalori ed autovettori di una matrice

Endomorfismi e matrici simmetriche

=. Il vettore non è della forma λ, dunque non è un. 2. Il vettore 8 2 non è della forma λ 1

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa

Scomposizione in fratti semplici

Definizioni e operazioni fondamentali

ESERCIZIO 1 Si consideri il sistema con ingresso u(t) ed uscita y(t) descritto dalle seguenti equazioni

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi)

Matrici jordanizzabili

Definizione. Sia f : V V un endomorfismo e λ R. Se esiste v V non nullo tale che

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016

POTENZE DI MATRICI QUADRATE

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI

Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13

GEOMETRIA CORREZIONE DELLE PROVE D ESAME

Scomposizione in fratti semplici

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a

Capitolo Diagonalizzazione e Triangolazione. Esercizio Diagonalizzare la matrice A =

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale

Elementi di Analisi dei Sistemi Soluzione esercizi prima prova intermedia

INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 19 GIUGNO 2012

Università degli Studi di Bergamo Matematica II (5 e 7,5 crediti) 5 luglio 2013 Tema A

Si deve verificare (sulla brutta copia) che (1 i 3)z dà lo stesso risultato usando l espressione del testo e la soluzione trovata.

CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia

Compito di Analisi Matematica II del 28 giugno 2006 ore 11

Complementi sulla forma canonica di Jordan

Algebra Lineare Autovalori

Scomposizione in fratti semplici

Richiami di Algebra Lineare

LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica 2 Padova TEMA n.1

Richiami di Algebra Lineare

DIAGONALIZZAZIONE E FORME QUADRATICHE / ESERCIZI PROPOSTI

Università di Pisa. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Geometria e Algebra Lineare

AUTOVALORI. NOTE DI ALGEBRA LINEARE

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali.

Transcript:

Capitolo INTRODUZIONE 2 Matrici diagonalizzabili Se una matrice A ha n autovalori λ i reali distinti, allora ha anche n autovettori v i reali linearimente indipendenti tra di loro: Av i = λ i v i, i {, 2, 3,, n} In questo caso la matrice A può essere diagonalizzata utilizzando una trasformazione T le cui colonne coincidono con gli autovettori v i : T = [ v v 2 v 3 v n Sulla diagonale della matrice A = T AT sono presenti tutti gli autovalori λ i della matrice A secondo l ordine dato dalla sequenza degli autovettori v i presenti all interno della matrice T: A = T AT = λ λ 2 λ 3 UnamatriceApuòesserediagonalizzatase e solo seperessaèpossibiletrovare un numero di autovettori v i linearmente indipendenti pari alla dimensione n della matrice stessa Una matrice A può essere diagonalizzata anche se non ha tutti gli autovalori λ i reali distinti Le matrici non diagonalizzabili possono essere portate in forma canonica di Jordan Tale forma canonica è quella che maggiormente si avvicina ad una forma diagonale Una matrice A può essere diagonalizzata anche se ha degli autovalori λ i complessi coniugati In questo caso gli autovettori v i sono complessi coniugati e la matrice di trasformazione T è complessa λ n

Capitolo 2 FORME CANONICHE 22 Forma canonica di Jordan Siano λ i, per i =,, h, gli autovalori distinti della matrice A e siano r i i corrispondenti gradi di molteplicità all interno del polinomio caratteristico: A (λ) = (λ λ ) r (λ λ 2 ) r 2 (λ λ h ) r h Una matrice A posta in forma canonica di Jordan A ha la seguente forma diagonale a blocchi: A = T AT = J 0 0 0 J 2 0 0 0 J h Adogniautovaloredistintoλ i dellamatriceacorrispondeunblocco di Jordan J i di dimensione pari alla molteplicità algebrica r i dell autovalore λ i, cioè pari al grado di molteplicità r i dell autovalore λ i all interno del polinomio caratteristico A (λ) A sua volta ogni blocco di Jordan J i ha la struttura di una matrice diagonale a blocchi: J i, 0 0 dimj i = r i 0 J J i = i,2 0 i =,, h 0 0 J i,mi SulladiagonaledelbloccodiJordanJ i sonopresentim i miniblocchi di Jordan J i,j, dove m i è la molteplicità geometrica dell autovalore λ i, cioè il numero di autovettori linearmente indipendenti v i,j associati all autovalore λ i La struttura di tutti i miniblocchi di Jordan J i,j è la seguente: J i,j = λ i 0 0 0 0 λ i 0 0 0 0 λ i 0 0 0 0 0 λ i 0 0 0 0 λ i dimj i,j = ν i,j j =,, m i

Capitolo 2 FORME CANONICHE 23 La dimensione ν i,j di ciascun miniblocco di Jordan J i,j è pari al dimensione della catena di autovettori generalizzati che è possibile determinare a partire dall autovettore v i,j Valgono le seguenti relazioni: n = h i= r i, r i = m i j= ν i,j La matrice A è diagonalizzabile se e solo se la dimensione ν i,j di tutti i miniblocchi di Jordan J i,j è unitaria: ν i,j = In questo caso tutti i miniblocchi di Jordan J i,j = λ i coincidono con il corrispondente autovalore λ i e tutti i blocchi di Jordan J i sono diagonali e caratterizzati dallo stesso autovalore λ i : J i,j = λ i, J i = λ i 0 0 0 λ i 0 0 0 λ i, dimj i = r i i =,, h Una matrice A è diagonalizzabile se e solo se la molteplicità algebrica r i di ciascunautovaloreλ i èugualeallamolteplicitàgeometricam i,cioèseilnumero m i diautovettoriv i,j linearmenteindipendentiassociatiaciascunautovaloreλ i èugualeallamolteplicitàalgebricar i dell autovaloreλ i all internodelpolinomio caratteristico A (λ) Esempio Matrice in forma canonica di Jordan: A= 0 3 3 0 3, = J J 2, = J J 2,2 J 2, A (λ) = (λ+) 2 (λ+3) 3 n = 5, h = 2 λ =, λ 2 = 3 r = 2, r 2 = 3 m =, m 2 = 2 LamatriceAhadueautovaloridistintiλ = eλ 2 = 3 L autovaloreλ hamolteplicità algebrica r = 2 e molteplicità geometrica m = L autovalore λ 2 ha molteplicità algebrica r 2 = 3 e molteplicità geometrica m 2 = 2 Il blocco di Jordan J ha dimensione r = 2 ed è composto da un solo miniblocco J, Il secondo blocco di Jordan J 2 ha dimensione r 2 = 3 ed è composto da m 2 = 2 miniblocchi J 2, e J 2,2

Capitolo 2 FORME CANONICHE 24 Gli m i autovettori linearmente indipendenti v i,j associati all autovalore λ i si determinano risolvendo il seguente sistema lineare autonomo: (λ i I A)v i,j = 0, j =,, m i Il numero m i degli autovettori linearmente indipendenti v i,j è pari al numero di miniblocchi J i,j presenti all interno del blocco di Jordan J i Nel caso in cui si abbia m i < r i, il numero degli autovettori v i,j linearmente indipendenti non è sufficiente per diagonalizzare la matrice In questo caso occorreprocederealladeterminazionedellecatenev (k) i,j di autovettori generalizzati per i =, 2,, h, j =, 2,, m i e k =, 2,, ν i,j Gliautovettori generalizzativ (k) i,j si determinano risolvendo il seguente sistema di equazioni lineari: (A λ i I)v (2) i,j = v () i,j = v i,j (A λ i I)v (3) i,j = v (2) i,j (A λ i I)v (ν i,j) i,j = v (ν i,j ) i,j Il primo autovettore v () i,j = v i,j è noto Risolvendo la prima equazione del sistema si ricava l autovettore generalizzato v i,j, (2) il quale, sostituito nell equazione successiva permette di determinare l autovettore generalizzato v i,j, (3) e così via La particolare struttura quasi diagonale dei miniblocchi di Jordan J i,j si ottiene inserendo catene di autovettori generalizzati v (k) i,j tra le colonne della matrice di trasformazione T: T = [ v () i,j v (2) i,j v (ν i,j) i,j Se la molteplicità geometrica m i è uguale alla molteplicità algebrica r i, cioè se m i = r i, la catena di autovettori generalizzati v (k) i,j ha lunghezza unitaria ed è costituita dal solo autovettore v i,j

Capitolo 2 FORME CANONICHE 25 Esempio numerico in Matlab: clc; echo on % Matrice da portare in forma canonica di Jordan A =sym([ 73/29, -8/43, /29, 383/29, -23/258; 260/989, -249/989, -687/989, 759/989, -6889/978; 2885/989, 655/989, -4039/989, 230/989, -3905/989; 2273/989, -2079/989, 565/989, -326/989, -595/978; 4456/2967, -3052/989, 990/2967, 4778/2967, -3964/2967); % Il comando "jordan(a)" porta la matrice A in forma canonica di Jordan [V,AJ=jordan(A); AJ %%% Forma di Jordan della matrice A AJ = [ -3,, 0, 0, 0 [ 0, -3, 0, 0, 0 [ 0, 0, -,, 0 [ 0, 0, 0, -, 0 [ 0, 0, 0, 0, -3 V %%% Matrice degli autovettori generalizzati della matrice A V = [ -522/989, -242/989, 4760/2967, 23/989, 645020/406690 [ -406/989, -3334/2967, 2380/2967, 3334/2967, -42348/293335 [ -290/989, -3275/2967, 2975/2967, 3275/2967, -90387/642676 [ -348/989, -48/989, 785/989, 48/989, -86498/2053345 [ -580/989, -78/2967, 4760/2967, 78/2967, 966065/82338 % Verifica: le colonne di V sono gli autovettori generalizzati di A (A-(-3)*eye(5))*V(:,)==0 (A-(-3)*eye(5))*V(:,2)==V(:,) (A-(-)*eye(5))*V(:,3)==0 (A-(-)*eye(5))*V(:,4)==V(:,3) (A-(-3)*eye(5))*V(:,5)==0 % --> Vero % --> Vero % --> Vero % --> Vero % --> Vero

Capitolo 2 FORME CANONICHE 26 L evoluzione libera di un sistema discreto è la seguente: x(k) = A k x 0 = (TAT ) k x 0 = TA k T x 0 = T J 0 0 0 J 2 0 0 0 J h k T x 0 = T J k 0 0 0 J k 2 0 0 0 J k h T x 0 L evoluzione libera di un sistema tempo-continuo è la seguente: x(t) = e At x 0 = Te At T x 0 = Te J 0 0 0 J 2 0 0 0 J h t T x 0 = T e J t 0 0 0 e J 2t 0 0 0 e J ht T x 0 Per poter calcolare la potenza A k e l esponenziale e At della matrice generica A è sufficiente saper calcolare la potenza e l esponenziale del generico miniblocco di Jordan di dimensione ν: J = λ 0 0 0 0 λ 0 0 0 0 λ 0 0 0 0 0 λ 0 0 0 0 λ = λi+n La matrice J può essere espressa come somma della matrice diagonale λi e di una matrice nilpotente N che ha elementi non nulli e unitari solo sulla prima sovradiagonale Nel caso ν = 5, si ha: N = 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Capitolo 2 FORME CANONICHE 27 Le potenze della matrice N hanno la seguente struttura: N 2 = 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 3 = 0 0 0 0 0 0 0 0 cioè, la matrice N k ha elementi non nulli solo sulla k-esima sovradiagonale La matrice N è nilpotente di ordine ν perchè soddisfa alla seguente relazione: N ν = 0 dove ν = dimn La potenza k-esima della matrice J può essere espressa nel seguente modo: J k = (λi+n) k = λ k I+ k λ k N+ k 2 λ k 2 N 2 ++N k Sapendo che le potenze N h sono nulle per h ν, si ha che: J k = (λi+n) k = λ k I+ = Con il simbolo k λ k N+ λ k kλ k k(k ) 2 λ k 2 0 λ k kλ k 0 0 λ k k λ k 2 N 2 ++ 2 k ν 2 λ k ν+2 k ν k ν 2 0 0 0 λ k kλ k 0 0 0 0 λ k k λ k ν+ N ν ν λ k ν+ λ k ν+2 k si è indicato il seguente coefficiente binomiale: h k h = k(k )(k h+) h! Le funzioni f(λ,k) che compaiono all interno della matrice J k sono i modi del sistema discreto associati all autovalore λ

Capitolo 2 FORME CANONICHE 28 Nel caso tempo-continuo l esponenziale e Jt si calcola nel seguente modo: e Jt = e (λi+n)t = e λit e Nt = e λt Ie Nt = e λt n=0 t n n! Nn = e λt ν t n n=0n! Nn = e λt [ I+tN+ t2 2 N2 ++ tν (ν )! Nν = e λt te λt t2 2 t3 eλt 3! eλt t ν 3 tν 2 tν (ν 3)! eλt (ν 2)! eλt (ν )! eλt 0 e λt te λt t2 2 eλt 0 0 e λt te λt t ν 3 tν 2 (ν 3)! eλt (ν 2)! eλt t ν 3 (ν 3)! eλt 0 0 0 e λt 0 0 0 0 e λt te λt t2 2 eλt 0 0 0 0 0 e λt te λt 0 0 0 0 0 0 e λt Le funzioni del tempo f(λ,t) che compaiono all interno della matrice e Jt sono i modi del sistema tempo-continuo associati all autovalore λ La forma di Jordan è valida anche nel caso di autovalori λ i complessi coniugati Esempio numerico in Matlab: A =[ 6-3 -7; --> AJ=[-55+477i 0 0 0; -5-8 2 7; 0-55-477i 0 0; -20-6 -5-7; 0 0-285+386i 0; 0 6 8 6 0 0 0-285-386i [T,AJ=eig(A) % Porta la matrice A in forma di Jordan AJ T=[-049-07i -049+07i 067 067; 054 054-060+025i -060-025i; 030-042i 030+042i -03-005i -03+005i; -022+036i -02-036i -00-03i -00+03i Nel caso di autovalori λ i complessi coniugati anche le matrici T e AJ sono complesse e quindi di problematica utilizzazione In questo caso si preferisce utilizzare la forma reale di Jordan

Capitolo 2 FORME CANONICHE 29 Forma reale di Jordan Si faccia riferimento ad una matrice A di dimensione 6 caratterizzata da due autovalori complessi coniugati λ,2 con molteplicità algebrica r = 3 e molteplicità geometrica m = : λ,2 = σ ±jω, A (λ) = (λ λ ) 3 (λ λ 2 ) 3 = [(λ σ) 2 +ω 2 3 Sia v, v 2 e v 3 la catena di autovettori generalizzati associati all autovettore complesso v Applicando ad A la trasformazione di coordinate complessa : x = Tx, T = [ v v 2 v 3 v v 2 v 3 si ottiene una matrice complessa A in forma canonica di Jordan: A = T AT = λ 0 0 0 0 0 λ 0 0 0 0 0 λ 0 0 0 0 0 0 λ 0 0 0 0 0 λ λ Si ottengono due miniblocchi di Jordan complessi di dimensione 3 Siano v ir e v ii la parte reale e la parte immaginaria dell autovettore generalizzato v i Utilizzando la seguente trasformazione di coordinate: x = T x, T = [ vr v I v 2R v 2I v 3R v 3I la matrice A viene posta in forma reale di Jordan : Ã = T A T = σ ω 0 0 0 ω σ 0 0 0 0 0 σ ω 0 0 0 ω σ 0 0 0 0 0 σ ω 0 0 0 0 ω σ () In questo modo le evoluzioni libere dei sistemi lineari possono essere espresse come combinazione lineare di soli termini reali: x(k) = A k x 0 = TÃk T x 0, x(t) = e At x 0 = TeÃt T x 0

Capitolo 2 FORME CANONICHE 20 Indichiamo con λ e θ il modulo e la fase del numero complesso λ = σ+jω: λ = σ 2 +ω 2 θ = arctan ω σ σ = λ cosθ ω = λ sinθ Il miniblocco reale di Jordan J può essere espresso nel seguente modo: J = σ ω ω σ Valgono le seguenti relazioni: e Jt = Esempio in Matlab: syms sig w t J=[sig w; -w sig EJt=simplify(expm(J*t)) e σt cosωt e σt sinωt e σt sinωt e σt cosωt = λ ω cosθ sinθ sinθ cosθ, J k = λ k λ θ σ λ coskθ sinkθ sinkθ coskθ J = EJt = [ sig, w [ exp(sig*t)*cos(t*w), exp(sig*t)*sin(t*w) [ -w, sig [ -exp(sig*t)*sin(t*w), exp(sig*t)*cos(t*w) La potenza k-esima Ãk della matrice reale di Jordan à k = [ coskθ sinkθ λ k sinkθ coskθ [ cos(k )θ sin(k )θ k λ k sin(k )θ cos(k )θ 0 λ k [ coskθ sinkθ sinkθ coskθ à in () è la seguente: [ k(k ) cos(k 2)θ sin(k 2)θ 2 λ k 2 sin(k 2)θ cos(k 2)θ [ cos(k )θ sin(k )θ k λ k sin(k )θ cos(k )θ 0 0 λ k [ coskθ sinkθ sinkθ coskθ L esponenziale eãt della matrice reale di Jordan eãt = à in () è la seguente: e σt cosωt e σt sinωt te σt cosωt te σt sinωt t 2 2 eσt cosωt t 2 2 eσt sinωt e σt sinωt e σt cosωt te σt sinωt te σt cosωt t2 2 eσt sinωt t 2 2 eσt cosωt 0 0 e σt cosωt e σt sinωt te σt cosωt te σt sinωt 0 0 e σt sinωt e σt cosωt te σt sinωt te σt cosωt 0 0 0 0 e σt cosωt e σt sinωt 0 0 0 0 e σt sinωt e σt cosωt

Capitolo 2 FORME CANONICHE 2 Esempio Dato il seguente sistema dinamico: ẋ(t) = 0 2 2 x(t), x 0 = determinarel evoluzioneliberax(t)delsistemaapartiredallacondizioneinizialex(0) = x 0 La soluzione formale del problema è la seguente: x(t) = e At x 0 = Te At T x 0 dove T è la matrice di trasformazione che diagonalizza la matrice A Per determinare T occorre calcolare gli autovalori e gli autovettori di A: det(si A) = s 0 2 s s 2 = s(s 2 4s+5) = s[(s 2) 2 +) Gli autovalori sono s,2 = 2 ± j e s 3 = 0 L autovettore complesso v corrispondente all autovalore s = 2+j è il seguente: (s I A)v =o +j 0 2 +j j v =o v = L autovettore reale v 3 corrispondente all autovalore s 3 = 0 è: (s 3 I A)v 3 = Av 3 = o La seguente matrice di trasformazione T: T = [ v R v I v 3 = 0 2 0 2 2 porta la matrice A nella forma reale di Jordan: A = T AT = 2 j +j v 3 = o v 3 =, T = 5 2 0 2 0 0 0 0 =v R +jv I 2 2 3 3 L evoluzioneliberax(t)delsistemaapartiredallacondizioneinizialex 0 èquindilaseguente: x(t) = T e 2t cost e 2t sint 0 e 2t sint e 2t cost 0 0 0 T x 0