Il prelievo per il test HPV di screening

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Transcript:

Il prelievo per il test HPV di screening Materiale allestito da: Anna Iossa*, Francesca Carozzi* *ISPRO- Firenze

Linee Guida e raccomandazioni per il prelievo

Indicazioni per il prelievo citologico nello screening per il carcinoma cervicale

L ACCOGLIENZA È il primo momento in cui si costruisce la relazione tra la donna e gli operatori dello screening. La caratteristica di questa relazione di reciprocità è dal punto di vista della donna il sentirsi accolta, ascoltata, e dal punto di vista degli operatori la situazione per acquisire tutte quelle informazioni necessarie a dare una risposta competente sul tema della prevenzione del carcinoma del collo dell utero.

Il momento dell accoglienza è la prima e spesso unica occasione di contatto della donna con il programma di screening Una buona relazione con la donna rappresenta la condizione essenziale per favorire l adesione nel tempo al programma di screening

Accertarsi che la donna abbia letto e compreso la lettera di invito, il materiale informativo ed il tipo di test che sta per effettuare Spiegare gli obiettivi del programma, della possibilità di essere richiamati per approfondimenti e della possibilità di dover ripetere l esame

Il prelevatore deve identificare attivamente la donna e compilare correttamente la scheda anagrafica e anamnestica informatizzata o su cartaceo.

La scheda di accompagnamento del test dovrebbe contenere una sigla che identifichi l operatore che ha effettuato il prelievo. La successiva registrazione del dato consentirà il controllo di qualità del prelievo per prelevatore che ogni centro di screening dovrebbe effettuare periodicamente.

Prima di eseguire il prelievo accertarsi che siano rispettate le condizioni ottimali per l esecuzione del prelievo stesso.

Per una buona qualità del test il prelievo deve essere effettuato nel momento giusto del ciclo e seguendo le indicazioni per un corretto campionamento e allestimento del preparato L indicazione più ragionevole è quella di eseguire il prelievo in assenza di perdite ematiche e almeno tre giorni dopo la fine delle mestruazioni

la donna non deve aver utilizzato farmaci per via vaginale (candelette, ovuli, creme, lavande): eventuali terapie locali vanno sospese almeno 3 giorni prima dell esecuzione del test. Essersi astenuta dai rapporti sessuali, anche se con preservativo, nei due giorni precedenti il prelievo Non deve aver fatto visite ginecologiche o ecografie transvaginali nei due giorni precedenti l esecuzione del test.

Si può fare anche in gravidanza? Si Nelle donne in gravidanza l esecuzione del test non presenta generalmente controindicazioni. La tecnica per l effettuazione del test varia a seconda del kit utilizzato Si può fare anche in puerperio? Si

La gravidanza rappresenta inoltre un occasione per fare la diagnosi precoce, soprattutto per le donne che non accedono regolarmente ai programmi di screening (vedi appendice). Le attuali Linee guida nazionali dell Istituto Superiore di Sanità (Sistema Nazionale per le Linee Guida SNLG) raccomandano l esecuzione del Pap test nel primo trimestre, entro la 12 settimana e 6 giorni, se non eseguito nei tre anni precedenti (j). L esecuzione in questo periodo permette al clinico di programmare in tempi adeguati l iter successivo all eventuale riscontro di patologia cervicale (i).

Spiegare alla donna che il rischio di tumore del collo uterino nelle vergini è molto basso e lasciar decidere alla donna stessa se desidera effettuare il prelievo. Sottolineare l importanza di partecipare allo screening nel caso, in futuro, inizi un attività sessuale.

Se l asportazione dell utero è stata parziale, ossia il collo dell utero non è stato asportato (isterectomia sub-totale), il test va eseguito e la donna continuerà ad essere invitata a partecipare al programma di screening

La scelta dello speculum appropriato (piccolo, medio o grande), deve essere fatta considerando età della donna trofismo del tessuto parità/modalità del parto eventuale ansia o timore della donna

Ispezionare accuratamente la cervice. In caso di abbondante muco o essudato detergere delicatamente con un tampone La manovra eviterà che il preparato contenga solo muco o cellule degenerate in quanto staccate dall epitelio già da tempo

Nel caso si sospetti una vaginite per la presenza di un essudato molto abbondante o in caso di perdita ematica è consigliabile rimandare il prelievo,

Per una buona qualità del test il prelievo deve essere effettuato nel momento giusto del ciclo e seguendo le indicazioni per un corretto campionamento e allestimento del preparato L indicazione più ragionevole è quella di eseguire il prelievo in assenza di perdite ematiche e almeno tre giorni dopo la fine delle mestruazioni

Modalità di esecuzione del prelievo, di identificazione del vetrino e di allestimento del Pap test convenzionale

Il prelievo esocervicale viene effettuato per primo la sede del prelievo esocervicale deve essere la GSC giunzione squamo-colonnare) utilizzare la spatola di Ayre inserendo la parte più allungata all inizio dell orifizio cervicale e ruotando la spatola in senso orario per 360 gradi.

. Per il prelievo endocervicale utilizzare il cytobrush inserendolo nel canale cervicale e ruotandolo per 180/360,

strisciare entrambi i lati della spatola su una parte del vetrino avendo cura di non sovrapporre il materiale, effettuando una pressione leggera per mantenere l integrità delle cellule ed evitare processi di degenerazione.

Fissare immediatamente il preparato per evitare fenomeni di degenerazione cellulare conseguenti all essiccazione: anche una breve attesa può danneggiare le cellule

Il Prelievo con METODICA IN FASE LIQUIDA La modalità di prelievo è uguale a quella utilizzata per il prelievo convenzionale. Nel caso si utilizzino due dispositivi per eso ed endocervice, bisogna utilizzare una spatola di plastica per il prelievo esocervicale. Il prelievo pu ò essere effettuato anche utilizzando un unico dispositivo che consente il doppio campionamento di eso e di endocervice

MODALITA DI ESECUZIONE DEL PRELIEVO PER IL PRELEVATORE Il Prelievo con METODICA IN FASE LIQUIDA I campioni di cellule così prelevati vanno poi, di regola, immersi immediatamente nel liquido di conservazione contenuto negli appositi barattoli, seguendo le indicazioni riportate nelle schede tecniche che accompagnano i kit di prelievo per assicurare una buona qualità del preparato.

Allestimento del Pap test e del test HPV da fase liquida Per i prelievi in fase liquida la preparazione del vetrino per il Pap test viene effettuata direttamente in laboratorio e viene effettuata per lo screening con Pap test primario e, solo nei casi positivi, per lo screening con test HPV primario.

Per approfondimenti : Consultare il documento GISCi Indicazioni al prelievo nello screening del carcinoma cervicale http://gisci.it/documenti/documenti_gisci/prelievo2016.pdf