CONTACI - Convivere con il tumore: studi, progetti, esperienze Biella, 19 marzo 2010. Quali diritti?



Documenti analoghi
Oltre 500 associazioni aderenti, di cui: 104 federate; 47 delegazioni di livello regionale e provinciale;

LA RETE ONCOLOGICA LAZIALE

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

La mediazione sociale di comunità

Grazie dell attenzione

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre Tiziana Sabetta

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

L accompagnamento alla morte: la morte nella società moderna. Agenzia Formativa del Comune di Gorgonzola CORSO A.S.A. 2009

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento

Dr Giuseppe DONATO MMG ASL RmF. Fiumicino 29 Gennaio 2011 Via F. Brandileone, 17 - Aranova

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP.

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

Luca Pianigiani (Coordinatore del Centro di Ascolto Regionale RT) Edi Santinelli (Refente Unico Aziendale

Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte

Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone

Modelli di reti di cure palliative. Maria Anna Conte

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma

COCCOLA DI MAMMA QUI MAMMA CI COVA. Associazioni di Promozione Sociale

IL SERVIZIO LEGALE SOS LILT PER I MALATI ONCOLOGICI

Vivi un mondo accessibile con Abiliatour.

Il ruolo dell approccio psicologico nella cura del tumore alla mammella

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

Caratteristiche dell indagine

la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

ASSOCIAZIONE GRUPPO VOLONTARI UNITI E SOLIDALI PER CONVIVERE CON IL PARKINSON - ONLUS GR.VOL.PARK. - ONLUS

I diritti del bambino

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

Da dove nasce l idea dei video

IL TEATRO PER PARLARE CON LA CITTA DI SALUTE MENTALE ATTRAVERSO L ARTE

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

Empowerment di comunità

Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice

Audizione sulla riforma sociosanitaria lombarda. Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015

LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA:

Il Comune per le demenze: che cosa fa

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Protocollo d Intesa. tra

RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

STUDI SU MATERIALE GENETICO

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL RUOLO DEL CAREGIVER. Manuela Rebellato Responsabile Counselling : OaD, UVA, Continuità Assistenziale CHI SONO?

Criticità nell applicazione di un programma di analgosedazione in terapia intensiva

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -

FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

Lega Tumori. Prevenzione e Sensibilizzazione dei giovani nella Lotta ai Tumori, lo Screening della popolazione, la Ricerca. Presentazione della LILT 1

IRCCS AOU San Martino IST Genova. Non più soli nel dolore Cure Palliative, un riparo sicuro di calore umano e scienza medica.

Oggi in via Sant Eufemia la firma del progetto. Piacenza e provincia avranno un équipe specializzata nelle cure palliative domiciliari

SPORTELLI D ASCOLTO PSICOLOGICO

L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali

Arteterapia come accompagnamento e preparazione alla nascita

DICHIARAZIONE CONGIUNTA SUI DIRITTI DEI MALATI DI CANCRO

Un percorso di cura verso casa.

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

LA COMUNICAZIONE DI UNA PROGNOSI INFAUSTA. Prof Marco Bonvicini Cardiologia Cardiochirurgia Pediatrica Università di Bologna

Quando la destinazione di un viaggio è la crescita

La rete per la promozione della salute in Lombardia

Linee guida per i diritti dei malati di cancro in Europa

L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino.

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

DEMENZA DI ALZHEIMER : dalle cure all assistenza

Formazione e Consulenza nel settore socio sanitario assistenziale. argento

know it! do it! IL NOSTRO TEAM

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

I ritmi di vita imposti dalla società moderna talvolta non permettono di dedicare alle persone che si amano tutto il tempo e le attenzioni dovute.

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

YouLove Educazione sessuale 2.0

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO

airis consulting Via Domenichino, Milano Tel: Fax: info@airisconsulting.it web:

Relazione attività esercizio 2012

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

Transcript:

CONTACI - Convivere con il tumore: studi, progetti, esperienze Biella, 19 marzo 2010 Quali diritti? I diritti dei malati e la Rete Oncologica Lombarda Davide Petruzzelli Segretario - F.A.V.O. Lombardia Presidente - La Lampada di Aladino Onlus - Brugherio (MB) per l assistenza l globale al malato oncologico La Regione Lombardia riconosce al volontariato un ruolo determinante, in quanto vicaria la funzione istituzionale e anticipa soluzioni e modalità nuove di intervento in risposta ai bisogni del paziente. La DG Sanità ne valorizza la progettualità, sia per renderla più sinergica alla ROL (Rete Oncologica Lombarda), sia per inserire a pieno titolo la voce del paziente nella costruzione e nel mantenimento della rete. 1

La costituzione un anno fa circa di F.A.V.O. Lombardia ha prodotto l ingresso della delegazione stessa nella Commissione Oncologica Regionale, favorendo il processo di accettazione (risorsa) degli ex pazienti da parte del mondo clinico, attraverso la condivisione della competenza unica, che non può essere studiata su alcun libro, di chi ha vissuto la malattia e conosce in prima persona i problemi. Nell ambito della COR è maturata la proposta di avviare un Gdl ristretto dedicato al volontariato attivo in oncologia, con l obiettivo di promuovere un ruolo sinergico del volontariato stesso con la ROL e di portare il punto di vista del cittadino e del paziente all interno della rete. 2

Non è un tavolo regionale ed è composto da pochi delegati rappresentativi. La strategia di coinvolgimento del volontariato nella ROL garantisce un buon equilibrio tra azioni di livello centrale e azioni di livello locale, valorizzando e non oscurando i contributi delle piccole associazioni, nell ottica di rappresentare e garantire il maggior numero di bisogni e diritti dei pazienti. Obiettivo principale promuovere la partecipazione dei cittadini/pazienti nelle strategie di decisione, processo fondamentale per avviare progetti di miglioramento della qualità e sicurezza delle cure centrati sulle esperienze e sui bisogni reali dei pazienti 3

Piano oncologico - sussidiarietà orizzontale: assegnare alla persona, alla famiglia e alle ONP un ruolo decisivo nell autosoddisfacimento dei propri bisogni e nella gestione dei servizi e degli interventi unire le risorse in un network per ricercare sinergie e collaborazione tra tutti coloro che si occupano di patologia oncologica: AO, ASL, Università, Volontariato devono integrarsi e sapersi confrontare per farsi carico dei problemi del malato oncologico Dichiarazione di Oslo Articolo III - Diritto al trattamento e alle cure mediche 3.1. Il malato di cancro ha diritto all eguaglianza di accesso al trattamento. 3.2. Gli aspetti medici e psicosociali sono egualmente importanti per il malato di cancro. Il malato di cancro, i suoi familiari e amici hanno bisogno di counselling, sostegno e assistenza specifica durante e dopo il trattamento. 3.3. Il malato di cancro ha diritto a cure qualitativamente adeguate, caratterizzate da elevati standard tecnici compatibili con le risorse e le competenze cliniche disponibili, nonché da un rapporto umano con gli operatori sanitari. 3.4. Il malato di cancro ha diritto a ricevere sempre l assistenza sanitaria necessaria per la cura, riabilitazione e prevenzione dal rischio di recidive. 4

3.5. Il malato di cancro ha diritto di scegliere liberamente i medici e i centri di cura cui rivolgersi e di cambiarli se è insoddisfatto. 3.6. Il malato di cancro ha diritto a chiedere, in qualunque momento, la consulenza di altri medici. 3.7. Il malato di cancro deve sempre essere curato avendo per scopo il suo massimo bene in conformità con i principi deontologici della pratica medica e sulla base delle tecnologie disponibili. 3.8. Il malato di cancro ha diritto alla continuità di cura all interno di un ospedale, tra più ospedali e anche tra ospedale e assistenza domiciliare. 3.9. Il malato di cancro ha diritto a ricevere un trattamento che assicuri la terapia del dolore secondo l attuale stato delle conoscenze e un assistenza terminale compassionevole, nonché a morire con dignità. Articolo VIII - Doveri dei pazienti 8.1. Il malato di cancro deve partecipare attivamente alla diagnosi, alla prognosi e al trattamento terapeutico, fornendo agli operatori sanitari e ai centri di cura le informazioni richieste. 8.2. Il malato di cancro deve garantire la buona fede nel rapporto con gli operatori sanitari e i centri di cura. 5

Ma ci siamo accorti che ad esempio A volte gli aspetti clinici sono posti in primo piano mentre la dimensione psicologica viene vissuta principalmente come effetto collaterale della malattia. La mancata considerazione degli aspetti psichici ed emozionali, nel corso delle diverse fasi della crisi provocata dal tumore, rischia di amplificare i sentimenti di disagio, solitudine e dolore non solo del malato e del suo contesto familiare, ma anche dell'équipe che si occupa dell'assistenza medico-infermieristica Abbiamo osservato situazioni in cui il malato da una parte (il più delle volte tenuto all'oscuro delle sue reali condizioni) alle prese con sentimenti di confusione, rabbia, solitudine destinati a non essere compresi e contenuti i famigliari dall'altra a loro volta travolti da una pluralità di emozioni di non facile gestione ed espressione 6

dall'altra ancora il personale sanitario a volte impreparato a gestire, al di là degli aspetti più propriamente medici, le forti emozioni suscitate dalla malattia oncologica e da un altra infine i volontari che cercando di offrire un servizio fondamentale rischiano di diventare invasivi, inopportuni o indesiderati. Altre volte il malato che, ad esempio, usa l omeopatia e se ne guarda bene dal parlarne con il proprio oncologo. L omeopatia non cura il cancro, ma cura il malato di cancro. Gli omeopati dedicano tempo agli ammalati, li sanno ascoltare. E all università non si insegna a parlare con i pazienti, a coinvolgersi, ad allearsi con loro contro la malattia. 7

Le quattro parole magiche FORMAZIONE COMUNICAZIONE PROMOZIONE DELLA RETE INFORMAZIONE Questi concetti devono entrare a far parte del linguaggio dell oncologia moderna per condividere e supportare l opportunità opportunità, attraverso la formazione e la rete di tutti gli attori coinvolti, di promuovere un approccio di cura e assistenza fatto di ascolto, informazione e coinvolgimento del malato. Quel diritto alla cura diritto alla cura che superi il solo aspetto scientifico e si incontri con quelle necessità reali e spesso taciute di un utenza che già porta con sé il pudore e la colpa della malattia. 8

Qualche considerazione anche sulla comunicazione Comunicazione come atto terapeutico, ottimizzazione delle relazioni con assistiti e famiglie, riduzione della distanza medico-paziente, perché non devono esistere distanze quando è in gioco la vita e la dignità delle persone. Anche qui ritorna fondamentale il ruolo di intermediazione del volontariato, in particolar modo degli ex pazienti. Un cenno su consapevolezza, capacità decisionale e condivisione delle scelte Mettere al centro il malato Mettere al centro il malato, in un rapporto sempre meno paternalistico e maggiormente basato sulla condivisione delle scelte. Una storia per tutte da ricordare: al famoso campione del ciclismo Lance Armstrong venne proposto un protocollo di cura che esponeva a un rischio di tossicità polmonare duratura; d intesa con i propri oncologi scelse un protocollo con maggiore tossicità ematologica e debilitante nel breve periodo, ma senza effetti a distanza sulla funzionalità respiratoria. Lance dopo la guarigione ha fatto la storia del ciclismo. 9

Sul termine umanizzazione Forse umanizzazione è un termine che non dovremmo nemmeno più menzionare se sappiamo curare le persone in modo vero e non solo legato alla scienza medica. L umanizzazione dovrebbe essere un concetto intrinseco e quindi indivisibile dalla cura Quindi E fondamentale, dopo l analisi di queste criticità, mettere in rete le conoscenze, anche quelle dei pazienti, degli ex pazienti e dei loro famigliari, rendendole disponibili a tutti gli operatori, in particolar modo ai clinici, perché si trasformino in risorsa attiva per costruire protocolli e strumenti di cura che a quel punto saranno davvero completi. 10

Ricordandosi però che il trattamento oncologico è multidisciplinare, ma il paziente deve stabilire un cordone ombelicale con il suo oncologo, e sentirsi protetto e accompagnato particolarmente da lui. In queste condizioni favorevoli e con competenze diversificate non solo sanitarie, in ogni momento del cammino intrapreso, il malato oncologico non resterà solo, ma potrà contare su risorse umane e strumenti terapeutici della struttura cui si è affidato. Ma anche il volontariato deve fare un passaggio culturale importante: comprendere la ricchezza della rete dell informazione, ma anche la ricchezza di essere in rete con altre organizzazioni. Imparare a guardare l altro come risorsa e non come antagonista. 11

Riassumendo, quali diritti? Diritti di tipo giuridico e economico, diritto di uguaglianza di accesso alle cure, diritto ad essere ascoltato e compreso, ma anche diritto al lavoro per tornare a sentirsi autonomi quando si supera la fase acuta della malattia, a non subire mobbing, mancata crescita lavorativa, pregiudizio, nuove difficoltà di socializzazione In Italia vivono circa 1.700.000 persone che hanno avuto diagnosi di cancro, di cui oltre 600.000 lungosopravviventi, lontani più di 10 anni dalla diagnosi. In conclusione E importare osservare quanto sia articolata e complessa la sfera dei diritti di chi vive l esperienza del cancro e come preveda un altrettanto articolato e complesso approccio l insieme di ricerca e assistenza, coniugata alla capacità, per tutti gli operatori, di non essere l attore l principale ma una parte del sistema. Tutto ciò è alla base di una buona cura al malato oncologico. 12

Una qualità di cura che si ottiene in quei luoghi dove avviene tutto questo, dove la vera differenza la fanno le persone e non i farmaci. La sensazione di essere curato bene è data dalle persone con le quali si viene a contatto. Persone che devono aiutare a ritrovare il significato di ciò che avviene, anche quando sembra non essercene alcuno. Solo così la persona malata sarà veramente al centro, ascoltata nei suoi bisogni e tutelata nei suoi diritti. 13

Permettetemi un ultima ultima considerazione Diverse sono le motivazioni che spingono ognuno di noi ogni giorno a fare il proprio lavoro: ambizione, realizzazione professionale, raggiungimento di un certo status Ma credo che la passione, in questo ambito, costituisca quella fonte inesauribile di energia in grado di fare la differenza e raggiungere l obiettivo! GRAZIE 14