Cuneo 18-19 19 ottobre 2012 PAROLE CHE CURANO SEMPRE in DEA e in MEDICINA d URGENZAd Bruno Tartaglino Direttore S.C. Medicina d Urgenza d e Dipartimento di Emergenza e Urgenza A.O. S. Croce e Carle - Cuneo
PIÙ CHE UNA RELAZIONE UNA RIFLESSIONE DA FARE INSIEME
Le funzioni del Dipartimendo di Emergenza Il DEA ha l obiettivo di fornire la risposta più rapida e completa possibile alle richieste di intervento sanitario in regime di emergenza e urgenza
MA È PROPRIO COSÌ?
La domanda (nel tempo) RICOVERI URGENTI e PASSAGGI DEA DAL 1991 AL 2011 Ricoveri urgenti Passaggi DEA 85000 75000 65000 55000 45000 35000 25000 15000 5000 79.410 41.175 10.896 12.636 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 ANNI
La domanda (nel tempo) Accessi PS 2007 ASO S. Croce e Carle di Cuneo Codici di Triage 16,6% 0,7% 70,5% 12,2% Bianco: 8.760 Verde: 50.560 Giallo: 11.879 Rosso : 491 PASSAGGI DEA - ANNO 2011 - Priorità d'accesso al Triage Rosso: 544 Giallo: 11.547 Verde: 61.091 Bianco: 6.235 7,9% 76,9% 0,7% 14,5% + = 15,2 %
La Medicina di Emergenza-Urgenza E una specializzazione fondata sulle conoscenze e sulle capacità necessarie per prevenire, diagnosticare e trattare gli aspetti di emergenza e urgenza di malattie e traumi che colpiscono soggetti di ogni età, affetti da ogni possibile affezione fisica o disturbo comportamentale Sapere e saper fare International Federation for Emergency Medicine
La Medicina di Emergenza-Urgenza Obiettivo prioritario è ridurre mortalità, morbilità e disabilità connesse a patologie. acute, nonché la sofferenza dei pazienti Saper essere Dal: Manifesto della Società Europea per la Medicina d Emergenza (EuSEM)
MA È COSÌ FACILE?
La domanda (nel tempo) Visite soggetti adulti in PS: 356/1000 abitanti ricoveri 10,8% (Piemonte 2011) 250 + 34% 200 218 150 163 100 50 0 2001 2011 Accessi giornalieri DEA S. Croce
Il tempo a disposizione (nel tempo) 30 25 20 15 10 5 26,5 19,5 0 2001 2011 Minuti medico / paziente (dati DEA S. Croce - Cuneo)
Il tempo a disposizione (nel tempo) 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 45 33 2001 2011 Minuti infermiere / paziente (dati DEA S. Croce - Cuneo)
E LE ASPETTATIVE DEI CITTADINI?
L informazione e le richieste (nel tempo) 70 60 50 62,1 40 30 20 10 0 27,1 2001 2011 Percentuale di italiani che utilizzano Internet (dati CENSIS)
E LE RISORSE?
Oh, weh nehme ich die Blumen, wenn es Winter ist? Oh, dove prendere i fiori quando è inverno? Fiedrich Hölderlin
LA COMUNICAZIONE
Una relazione a tre.. o a trenta OPERATORE SANITARIO FAMILIARE CARE GIVER PAZIENTE
Dalla parte degli Utenti Ansia personale: cosa ho? (o cosa ha il mio familiare?) cosa mi/gli accadrà? Affollamento Poca privacy Perdita di controllo della situazione Senso di colpa (potevo fare qualcosa? dovevo venire prima?)
Dalla parte degli Operatori Stress Rischio di bourn-out Attività multitasking Emergenza/urgenza Volumi di attività molto variabili Molti fattori di disturbo Frequentatori impropri Forte carica emozionale: eventi assistenziali, conflitti
IL PRONTO SOCCORSO VISTO DAL DI DENTRO: affollamento (overcrowding)
IL PRONTO SOCCORSO VISTO DAL DI FUORI: il tempo dell attesa (ma cosa stanno facendo?)
I tre momenti critici TRIAGE ATTESA VISITA
Momento del triage Primo contatto molto importante Scambio di informazioni Non mettere barriere (anche fisiche) Mantenere privacy (per quanto si può)
Momento del triage
Momento dell attesa Tempo che passa Solitudine Senza fare nulla Attesa considerata ingiusta Mancanza di informazioni Mancato controllo sugli eventi accaduti (senso di colpa) Pariona Mollares MR, Nannelli T (Empoli). L Infermiere 9-10-12
Momento dell attesa Presenza di altre persone Percezione di un servizio di buona qualità (efficienza organizzativa) Stima della durata dell attesa Informazioni sul processo di cura Presa in carico dei familiari Pariona Mollares MR, Nannelli T. L Infermiere 9-10-12
Momento dell attesa NON SOLO COMUNICAZIONE VERBALE Informazioni scritte / cartellonistica belle e impossibili vs utili e leggibili Ambiente: spoglio e anonimo vs caldo e accogliente
FIORI ROSSI SU UN PRATO VERDE
Momento dell attesa NON SOLO COMUNICAZIONE VERBALE Informazioni scritte / cartellonistica belle e impossibili vs utili e leggibili Ambiente: spoglio e anonimo vs caldo e accogliente
Momento dell attesa AMBIENTE: arredi colori luce naturale materiali spazi disposizione delle sedie elementi di attrazione / distrazione zone verdi (interne ed esterne)
Momento della visita Ascolto Programma diagnostico Comunicazione del sospetto diagnostico, dell iter successivo, della prognosi
CASO CLINICO (reale) Una donna di 92 anni giunge in PS per dolore toracico. Nella storia: Diabete, ipertensione, dislipidemia IMA 15 anni prima trombolisato Angina dopo 3 anni trattata con bypass aorto-coronarico Successivamente nuovi episodi anginosi trattati con PTCA e stent su vari rami coronarici (x 3 volte) Dopo poco che è in PS la paziente va in arresto Si tenta la RCP senza successo.
CASO CLINICO (reale) Due giorni dopo il decesso il figlio telefona al Primario del PS.. SECONDO VOI COSA GLI DICE? Avete ucciso mia madre.
Il malato acuto in DEA INCONTRO TRA SCONOSCIUTI Conoscenze e competenze professionali Storia personale Etnia Credo religioso Concetto di salute e malattia Vissuto del proprio corpo
Il malato acuto in DEA Ascolto Tempo Competenza Ansia aggressività Richiesta di guarigione Fiducia nell esame o nella tecnologia e non nel medico Self service (scelta diretta delle prestazioni)
CASO CLINICO (reale) Una donna di 89 anni viene portata in PS dalla casa di riposo ove risiede per febbre e insufficienza respiratoria. La paziente è demente da anni, allettata da almeno 3 anni, cachettica, con atteggiamento in contrattura degli arti, decubitata. T 38,5, PA 90/60, FC 100, FR 24, SpO2 88%.
CASO CLINICO (reale) Si posiziona O2, si preleva per esami e si infonde sol. fisiologica. Dopo poco telefona una persona che dichiara di essere il figlio a Mosca per lavoro. Chiede di parlare con il medico e con tono piuttosto aggressivo dice di fare tutto il possibile per la mamma e di chiamare con urgenza il rianimatore per farla portare in Rianimazione
Il malato cronico in DEA e Med. d Urgenza Non solo cancro: Malattie neurologiche progressive Demenza Ictus devastanti Scompenso cardiaco classe NYHA IV Angina intrattabile BPCO in OLT e altre pneumopatie Epatopatie in stadio avanzato HIV
Il modello della Medicina palliativa
Il modello usuale (purtroppo)
Criticità della comunicazione in Medicina d Urgenza Formazione/credenze personali/accettazione della malattia. Attenzione alla qualità della vita vs pratica intensivistica. Difficoltà alla prognosi (ogni volta faccio tutto come se fosse la prima volta). Non si è instaurato in precedenza un rapporto con la famiglia (aggressività, colpevolizzazione dei sanitari ecc). Pressioni dalla famiglia. Nessuno ci ha mai detto che era così grave. Non dite nulla al paziente.
Criticità della comunicazione in Medicina d Urgenza Se si passa dalla non conoscenza della gravità del problema alla rinuncia delle cure mancano i tempi per la elaborazione. Se si passa dall accanimento alla rinuncia delle cure mancano i tempi per la elaborazione. Molti medici e operatori: comunicazioni diverse, messaggi diversi, atteggiamenti differenti.
CONCLUSIONE 1 (per i Cittadini)
Il significato vero della LINGUAGGIO comunicazione (PARLATO, SCRITTO, IMMAGINI) sta ADEGUATO nella risposta ALL UTENTE INFORMAZIONI COMPRENSIBILI E UTILI che si ottiene (RISULTATO) NON BASTA INFORMARE e non nelle OCCORRE VERIFICARE CHE LE INFORMAZIONI FORNITE SIANO STATE COMPRESE INTENZIONI
ANSIA SPERANZA BISOGNO DI SAPERE INFORMAZIONE COMUNICAZIONE RELAZIONE
Il paziente cosa si aspetta? Ascolto Tempo Interlocutori stabili Univocità nelle risposte Competenza (anche comunicativa)
Il paziente cosa vuole sapere? Tempi: quanto dovrò aspettare e perché? Stato di salute: cosa ho? Possibili scenari: cosa succede dopo? Il resto.. DISTURBO
CONCLUSIONE 2 (per gli Operatori)
La vita è dura e domani sono di nuovo di turno
GRAZIE!!!