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Determinante, autovalori e autovettori Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica, Universitá di Ferrara http://wwwlorenzopareschicom lorenzopareschi@unifeit Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 1 / 39

Determinante Definizione (Matrici di permutazione) Definiamo le matrici P rs, dette matrici di permutazione elementari, ottenute dalla matrice identità scambiando le righe r e s Esempio (Matrici di permutazione) Un esempio di matrice di permutazione a partire da 1 0 0 0 0 1 0 0 I = 0 0 1 0 0 0 0 1 è la seguente (r =2, s =3) 1 0 0 0 0 0 1 0 P 23 = 0 1 0 0 0 0 0 1 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 2 / 39

Quindi P rs A è una matrice uguale ad A ma con le righe r ed s scambiate fra loro Analogamente AP rs è una matrice uguale ad A ma con le colonne r ed s scambiate fra loro Definizione (Determinante) Dato l insieme delle matrici quadrate di ordine n, a ogni matrice A di questo insieme associamo un numero che indicheremo con det(a), detto determinante di A, tale che 1 Se A è una matrice triangolare (superiore o inferiore), allora det(a) è uguale al prodotto degli elementi sulla diagonale 2 Se A e B sono due matrici quadrate di ordine n, det(ab) = det(a) det(b) 3 det(p rs )= 1 per ogni valore di r, s con r s Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 3 / 39

Proprietà del determinante 1 Se la matrice A ha due righe o due colonne uguali il determinante è nullo Dimostrazione Sia infatti P rs con r e s indici delle righe o colonne uguali Allora se le righe sono uguali P rsa = A, se invece le colonne sono uguali AP rs = A Nel primo caso avremo ossia det(a) =det(p rsa) =det(p rs)det(a) = det(a) Analogamente nell altro caso si ha det(a) = det(a) quindi det(a) =0 det(a) =det(ap rs) =det(a)det(p rs) = det(a) quindi det(a) =0 2 Dato α in R, det(αa) =α n det(a) Dimostrazione Infatti det(αa) =det(αia) =det(αi)det(a) =α n det(a) perché αi = diag(α,, α) e il determinante è dato dal prodotto degli elementi sulla diagonale, ossia α n Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 4 / 39

3 Se A è la matrice ottenuta moltiplicando tutti gli elementi di una riga (o di una colonna) di A per α allora det(a) =α det(a) Dimostrazione Per esempio sia A ottenuta moltiplicando la prima riga per α, allora A = αa 11 αa 12 αa 1n a 21 a 22 a 2n a n1 a n2 a nn = α 0 0 0 1 0 0 0 1 A quindi det(a) =α det(a) 4 Se una riga o una colonna di A sono nulli, il determinante sarà nullo Dimostrazione Discende direttamente dalla proprietà precedente nel caso α =0 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 5 / 39

5 Se una riga o una colonna di A è combinazione lineare delle altre allora il determinante è nullo Dimostrazione Per esempio indichiamo con A T j la riga j-esima che è combinazione lineare delle altre (per semplicità solo di quelle che la precedono) A T j = α 1A T 1 + α 2A T 2 + + α j 1A T j 1 Moltiplicando ora la matrice A a sinistra per la matrice triangolare inferiore 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 P = α 1 α 2 α j 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 (colonna j) si ottiene la matrice PA in cui la riga j-esima è nulla Quindi 0=det(PA)=det(P )det(a) Ma det(p )=1e quindi necessariamente det(a) =0 (riga j) Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 6 / 39

6 Sia A non singolare Allora Dimostrazione segue Infatti da det(a 1 )= 1 det(a) AA 1 = A 1 A = I det(aa 1 )=det(a)det(a 1 )=det(i) =1 Esempio (Casi particolari matrici 2 2) Nel caso di una matrice 2 2 si può verificare direttamente che se ( ) a b A = c d allora det(a) =ad bc, verifica le tre proprietà che caratterizzano il determinante Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 7 / 39

Esempio (Casi particolari matrici 3 3) Nel caso di una matrice 3 3 si può verificare che se allora A = ( ) a1 a 2 a 3 b 1 b 2 b 3 c 1 c 2 c 3 det(a) =a 1 b 2 c 3 + a 2 b 3 c 1 + a 3 b 1 c 2 a 1 b 3 c 2 a 2 b 1 c 3 a 3 b 2 c 1 Un metodo pratico per ricordarsi la precedente formula è dato dalla regola delle diagonali illustrata di seguito a 1 a 2 a 3 a 1 a 2 b 1 b 2 b 3 b 1 b 2 regola delle diagonali c 1 c 2 c 3 c 1 c 2 dove i prodotti diagonali da sinistra a destra vanno considerati con il segno +, quelli da destra a sinistra con il segno Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 8 / 39

Esempio (Calcolo con la regola delle diagonali) Sovente si utilizza la notazione per indicare il determinante di una matrice Avremo quindi per matrici 2 2 1 2 3 4 =1 4 2 ( 3) = 10 e nel caso di matrici 3 3 1 2 1 1 1 3 =1 12 4 12 + 2 + 2 = 23 2 4 1 Vedremo come l eliminazione di Gauss ci consentirá di calcolare il determinante per matrici di dimensioni maggiori Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 9 / 39

Autovalori e autovettori Uno dei problemi più importanti dell algebra lineare é rappresentato dal calcolo degli autovalori e autovettori di una matrice quadrata Nelle applicazioni tali quantità intervengono come assi preferenziali di rotazione, direzioni di maggior sforzo, frequenze di risonanza, ecc Definizione (Autovalore e autovettore) Sia A una matrice quadrata n n ad elementi reali Definiamo autovalore e rispettivamente autovettore della matrice A un numero λ ed un vettore u non nullo per cui Au = λu o equivalentemente (A λi)u =0 Dalla definizione precedente segue che u è una soluzione non nulla di un sistema lineare omogeneo di matrice A λi Au = λu Au λu =0 (A λi)u =0 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 19 / 39

Osservazione Se u è un autovettore di A, tale è anche αu, con α numero reale o complesso non nullo A(αu) =α(au) =α(λu) =λ(αu) Ossia gli autovettori sono infiniti In particolare potremo sempre scegliere l autovettore unitario Infatti se u è un autovettore e u T u = c 2 0 allora v = u/c è un autovettore unitario v T v = 1 c 2 ut u = 1 c 2 c2 =1 Una proprietà (che non dimostreremo) utile al fine di controllare i risultati nel calcolo di autovalori (e autovettori) Proposizione La somma degli autovalori di una matrice A uguaglia la somma degli elementi sulla diagonale della matrice A Tale somma è detta traccia della matrice A Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 20 / 39

Determinante e sistemi lineari omogenei Sia ora A quadrata di tipo n n Il sistema lineare omogeneo Ax =0 ammette sempre la soluzione identicamente nulla x =0 In particolare se la soluzione é unica, allora tale soluzione coincide con x =0 Vale il seguente risultato Teorema Il sistema lineare omogeneo Ax =0, con A matrice quadrata ammette soluzione non nulla det(a) =0 Dimostrazione Dimostriamo solo l implicazione Se il sistema ammette una soluzione x =(x 1,,x n) 0allora indicate con A 1,,A n le colonne di A abbiamo Ax = x 1A 1 + + x na n =0, con x i,i=1,,n non tutti nulli Dunque se x j 0possiamo scrivere A j = x1 A 1 xj 1 A j 1 xj+1 A j+1 xn A n x j x j x j x j Dalla proprietá 5 del determinante applicata alle colonne si ha det(a) =0 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 21 / 39

Calcolo di autovalori e autovettori Sia ora A quadrata di tipo n n Vogliamo risolvere il problema del calcolo pratico di autovalori e autovettori affrontando il sistema lineare (A λi)u =0, con u non nullo Sappiamo che il calcolo di una soluzione non nulla u è possibile se e soltanto se det(a λi) =0 L equazione det(a λi) = A λi =0 è detta equazione caratteristica di A Più precisamente si calcola il determinante della matrice caratteristica a 11 λ a 12 a 13 a 1n a 21 a 22 λ a 23 a 2n A λi = a n1 a n2 a n3 a nn λ ottenuta da A sottraendo λ da ogni elemento della diagonale di A Si può dimostrare che det(a λi) è un polinomio di grado n in λ p A (λ) =det(a λi) =( 1) n λ n + c n 1 λ n 1 + + c 1 λ + c 0 detto polinomio caratteristico Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 22 / 39

In pratica, quindi, per calcolare autovalori e autovettori dobbiamo: 1 determinare le radici del polinomio caratteristico p A (λ) =det(a λi) =0; 2 per ogni autovalore determinato al punto 1), risolvere il sistema lineare (A λi)u =0 per calcolare gli autovettori associati a λ La risoluzione del punto 1) rende il problema del calcolo degli autovalori molto difficile Evariste Galois (1811-1832) ha infatti dimostrato che non esiste nessuna formula algebrica per calcolare le radici di un polinomio di grado n 5 Un caso particolarmente facile è il caso di matrici triangolari Abbiamo infatti Proposizione Se A è una matrice triangolare allora gli autovalori coincidono con gli elementi della diagonale Dimostrazione La dimostrazione del risultato è immediata, basta osservare che se la matrice triangolare ha dimensione n vale det(a λi) =(a 11 λ)(a 22 λ) (a nn λ) Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 23 / 39

In pratica, nel caso generale, solo per n =2la cosa è immediata, con la nota formula risolutiva di un equazione di secondo grado che implica λ 2 + bλ + c =0 λ = b ± b 2 4c 2 Per n =3la formula non è così diretta Se però si è in grado di indovinare una radice del polinomio, sia λ, allora si può scrivere con Ossia λ 3 + c 2 λ 2 + c 1 λ + c 0 =(λ λ )( λ 2 + b 1 λ + b 0 ) λ + b 1 = c 2, λ b 1 + b 0 = c 1, λ b 0 = c 0 b 1 = c 2 λ, b 0 = c 1 + λ (c 2 λ ) Il calcolo delle restanti due radici può quindi essere effettuato sul polinomio di grado due λ 2 + b 1 λ + b 0 =0 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 24 / 39

Esempio (Autovalori e autovettori di matrici 2 2) Calcoliamo gli autovalori e autovettori di ( ) ( ) 5 7 5 λ 7 A = A λi = 2 4 2 4 λ A λi = (5 λ)(4 + λ)+14=λ 2 λ 6=(λ +2)(λ 3) = 0 implica che gli autovalori sono λ 1 = 2, λ 2 =3 a) λ 1 = 2 ( ) ( 7 7 x 0 (A λ 1 I)u = = 2 2)( y 0) 7 7 2 2 1 1 (R 1 /7) 0 0 (R 2 2R 1 ) ossia y = s, x = s con s in R Gli autovettori hanno la forma u =( s, s) T Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 25 / 39

Esempio (continuazione) b) λ 2 =3 (A λ 2 I)u = ( ) ( 2 7 x 0 = 2 7)( y 0) 2 7 2 7 1 7/2 (R 1 /2) 0 0 (R 2 +2R 1 ) ossia y = s, x = 7s/2 con s in R Gli autovettori hanno la forma u =( 7s/2,s) Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 26 / 39

Esempio (Altre situazioni per matrici 2 2) Vediamo altre situazioni che si possono presentare nel caso di matrici 2 2 ( ) 2 3 A = A λi = 0 2 2 λ 3 0 2 λ =(2 λ)2 =0 λ =2, radice doppia ( ) ( 0 3 x 0 = 0 0)( y 0) 0 3 0 0 0 1 (R 1 /3) 0 0 otteniamo y =0, x = s e quindi u =(s, 0) T Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 27 / 39

Esempio (continuazione) Consideriamo ora A = ( ) 1 0 0 1 A λi = 1 λ 0 0 1 λ =(1 λ)2 =0 λ =1, radice doppia ( ) ( 0 0 x 0 = 0 0)( y 0) otteniamo x = s, y = t Ogni vettore u =(s, t) T è un autovettore (ossia ogni vettore in R 2 ) Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 28 / 39

Esempio (Autovalori e autovettori di matrici 3 3) Vediamo ora il caso di matrici 3 3 ( 3 0 ) 0 A = 4 6 2 16 15 5 A λi = 3 λ 0 0 4 6 λ 2 16 15 5 λ =(3 λ)(6 λ)( 5 λ)+2 15(3 λ) = =(3 λ)[(6 λ)( 5 λ)+30]=(3 λ)(λ 2 λ) =λ(3 λ)(λ 1) Gli autovalori sono quindi λ = 0, 3, 1 (la presenza dell autovalore nullo indica che det(a) =0) a) λ 1 =0 ( 3 0 0 4 6 2 16 15 5 )( ) x y z = ( 0 0 0 ) Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 29 / 39

Esempio (continuazione) 3 0 0 4 6 2 16 15 5 quindi z = s, y = 1 3 s, x =0e u 1 = 1 0 0 (R 1 /3) 0 6 2 (R 2 +4R 1 ) 0 15 5 (R 3 16R 1 ) 1 0 0 0 1 1/3 (R 2 /6) 0 0 0 (R 3 +15R 2 ) ( 0, 1 3 s, s ) T autovettore Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 30 / 39

Esempio (continuazione) b) λ 2 =1 ( )( ) 2 0 0 x 4 5 2 y 16 15 6 z 2 0 0 4 5 2 16 15 6 quindi z = s, y = 2 5 s, x =0e u 2 = = ( 0 0 0 ) 1 0 0 (R 1 /2) 0 5 2 (R 2 +4R 1 ) 0 15 6 (R 3 16R 1 ) 1 0 0 0 1 2/5 (R 2 /5) 0 0 0 (R 3 +15R 2 ) ( 0, 2 5 s, s ) T autovettore Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 31 / 39

Esempio (continuazione) c) λ 3 =3 ( )( ) 0 0 0 x 4 3 2 y 16 15 8 z = ( 0 0 0 ) 0 0 0 4 3 2 16 15 8 4 3 2 (R 1 R 2 ) 16 15 8 0 0 0 1 3/4 1/2 (R 1 /( 4)) 0 3 0 (R 2 16R 1 ) 0 0 0 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 32 / 39

Esempio (continuazione) 1 3/4 1/2 0 1 0 (R 2 / 3) 0 0 0 quindi z = s, y =0, x = 1 2 s e u 3 = ( ) T 1 s, 0,s autovettore 2 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 33 / 39

Esempio (Altri casi matrici 3 3) ( ) 4 2 1 A = 2 0 1 A λi = 2 2 3 4 λ 2 1 2 λ 1 2 2 3 λ =(4 λ)( λ)(3 λ) 4 4+2λ+2(4 λ)+4(3 λ) = λ 3 +12+7λ 2 16λ =0 Proviamo a indovinare una radice del polinomio: λ =0no λ =1, 1 no λ =2si (λ 2)( λ 2 +5λ 6) = 0 λ 2,λ 3 = 5 ± 25 24 2 = 5 ± 1 2 = { 3 Gli autovalori sono λ 1 =2,λ 2 =2,λ 3 =3, ossia l autovalore 2 ha molteplicità algebrica due 2 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 34 / 39

Esempio (continuazione) a) λ =2 ( )( ) 2 2 1 x 2 2 1 y 2 2 1 z = ( 0 0 0 ) 2 2 1 2 2 1 2 2 1 1 1 1/2 (R 1 /2) 0 0 0 (R 2 2R 1 ) 0 0 0 (R 3 2R 1 ) quindi z = s, y = t, x = t 1 2 s ( Ogni vettore u = t 1 ) T 2 s, t, s è autovettore Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 35 / 39

Esempio (continuazione) b) λ =3 ( )( ) 1 2 1 x 2 3 1 y 2 2 0 z = ( 0 0 0 ) 1 2 1 2 3 1 2 2 0 1 2 1 0 1 1 (R 2 2R 1 ) 0 2 2 (R 3 2R 1 ) 1 2 1 0 1 1 0 0 0 (R 3 2R 2 ) quindi z = s, y = s, x = s e u 3 =(s, s, s) T unico autovettore Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 36 / 39

Esercizi Esercizio Si calcolino i determinanti delle seguenti matrici (a) 2 1 3 2, (b) 1 2 3 4, (c) 4 2 6 3, (d) 3 1 3 2 1 0 1 1 1, (e) 4 5 1 1 1 1 3 2 2, (f) 2 4 6 1 2 3 1 1 4 (g) 2 0 1 1 1 1 0 3 0 2 1 1 3 3 1 1, (h) 0 3 1 2 2 2 2 1 1 0 1 0 0 2 3 3 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 37 / 39

Esercizio Per ciascuna delle seguenti matrici (i) A = 2 7 7 2 (ii) A = 4 3 1 2 1 1 0 0 2 (iii) A = 0 2 1 2 5 2 1 2 2 (iv) A = 3 2 0 0 1 0 4 4 1 (vii) A = (v) A = 3 3 1 2 2 1 0 0 1 calcolare i rispettivi autovalori e autovettori; 2 6 10 4 3 5 4 3 5 (viii) A = (vi) A = 1 0 0 1 0 4 2 0 0 3 1 0 0 0 0 1 2 0 1 1 1 0 2 0 1 Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante, autovalori e autovettori 39 / 39