Giorgio Olimpo Istituto per le Tecnologie Didattiche, CNR (IT)



Documenti analoghi
PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008

PROMUOVIAMO LA LETTUR! ANNO SCOLASTICO 2015/2016 DIREZIONE DIDATTICA IS MIRRIONIS - CAGLIARI

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

La struttura del Master all Università di Palermo

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico

Rapporto dal Questionari Insegnanti

I libri di testo. Carlo Tarsitani

Roberto Farnè Università di Bologna

Apprendistato Cognitivo

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

La struttura del Rapporto di valutazione. Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012

TEATRO (Percorso interdisciplinare)

Scuola Primaria di Marrubiu

Indicazioni nazionali per il curricolo

A.S. 2015/2016. RAPPRESENTANZA, RESPONSABILITA, PARTECIPAZIONE (punti di forza e

Uff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo

ADM Associazione Didattica Museale. Progetto Vederci Chiaro!

La mediazione sociale di comunità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

Archivio WebQuest I Grafi e le Reti

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

La ricerca empirica in educazione

Corso di Laurea Magistrale in Scienze Filosof iche

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)

Scuola + 15 PROGETTI DI DIDATTICA INTEGRATA. Progetto realizzato da Fondazione Rosselli con il contributo di Fondazione Roma

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza

OCSE-PISA: Programme for International Student Assessment periodicità triennale quindicenni scolarizzati competenze funzionali lettura matematica

CORSO DI INFORMATICA PER ADULTI

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

EDUCARE ALLA STRADA: EDUCARE ALLA SICUREZZA Pubblicati i nuovi testi di educazione stradale dell ACI

Didattica per competenze in ambito matematico. Semplificando possiamo schematizzare in due i modi di vedere la matematica: per il matematico

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Caratteristiche del contesto. Rubrica valutativa della competenza

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Disturbi Specifici dell Apprendimento: Quale Didattica?

-Dipartimento Scuole-

Project Cycle Management

Il gruppo nella ricerca-azione. azione. Cantù, 24 maggio 2011

Anno scolastico 2015 / Piano di lavoro individuale. ITE Falcone e Borsellino. Classe: IV ITE. Insegnante: DEGASPERI EMANUELA

Costruire le competenze chiave di cittadinanza

CE. RI. PE. LA MEDIAZIONE DIDATTICA PER L ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE di Anna Maria Schiano Dirigente Tecnico a r.m.p.i.

LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA

Valutare gli apprendimenti per promuovere la qualità dell istruzione. Francesca Storai - Indire

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Liceo Marie Curie (Meda) Scientifico Classico Linguistico PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

PROGRAMMAZIONE DI CLASSE

LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini

Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

Il curricolo geografico nella scuola primaria

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

A.s PROGETTO DI RICERCA-AZIONE SUL METODO FEUERSTEIN ANNO SECONDO (Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 30 giugno 2008)

IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO

Progetto scuola Cambridge. Introduzione per genitori e studenti

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA:

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

Innovazione didattica in matematica: PP&S su piattaforma e-learning in ambiente di calcolo evoluto

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.

Area POTENZIAMENTO Scientifico

PROGETTO SCIENZE E LINGUE Percorsi di apprendimento integrato nelle scuole italiane, francesi e tedesche

L IT a supporto della condivisione della conoscenza

Massimiliano Dr. Minaudo

Profilo dello studente della formazione professionale in esito al biennio dell obbligo di istruzione ed al terzo anno

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

airis consulting Via Domenichino, Milano Tel: Fax: info@airisconsulting.it web:

Riccardo Lega Coordinatore del progetto EQDL c/o il Polo Qualità di Napoli

VADEMECUM PER L INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Strumenti e metodi di ausilio didattico per i dislessici

Fattorie Didattiche, processi di costruzione delle qualità e sistemi di indicatori. Giovanni Borgarello Consorzio Pracatinat

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE

Transcript:

14 Olimpo G. (2013). Riflessioni brevi su digital literacy e digital competence. TD Tecnologie Didattiche, 21 (1), pp. 14-18 RIFLESSIONI BREVI SU DIGITAL LITERACY E DIGITAL COMPETENCE SOME BRIEF THOUGHTS ON DIGITAL LITERACY AND DIGITAL COMPETENCE Giorgio Olimpo Istituto per le Tecnologie Didattiche, CNR (IT) * Istituto per le Tecnologie Didattiche, CNR via De Marini 6, 16149 Genova, Italia olimpo@itd.cnr.it Sommario Viene tracciata una linea evolutiva della relazione tra educazione e tecnologie digitali che sfocia in un modello integrato per la competenza digitale che viene a configurarsi come un area che esiste e si sviluppa nella relazione con altre aree di competenza e non come un area a se stante. Una delle implicazioni educative di questo modello integrato è che la competenza digitale non può essere perseguita compiutamente a livello di iniziative condotte nell ambito di singoli insegnamenti, ma si configura piuttosto come una scelta di sistema. Si considera infine il rapporto fra competenza digitale e Technology Enhanced Learning (TEL) e si propone una prospettiva unificante secondo cui TEL, visto nella prospettiva della capacità individuale di arricchire il proprio apprendimento autonomo con l uso delle tecnologie digitali, fa parte a pieno titolo della competenza digitale. PAROLE CHIAVE Competenza digitale, Educazione, Technology Enhanced Learning. Abstract This contribution is devoted to evolution in the relationship between education and digital technology, and looks at an integrated model of digital competence that is now emerging. According to this model, digital competence is in no way an isolated field, but exists and grows in relation with other competencies. One of the implications of this integrated model is that digital competence cannot be fully achieved in the framework of initiatives carried out by individual teachers but rather requires global policy-making at education system level. Finally, the relationship between digital competence and Technology Enhanced Learning (TEL) is outlined. When TEL is considered in terms of support for autonomous, self-regulated learning, it can be considered as a key aspect of digital competence. KEY-WORDS Digital competence, Education, Technology Enhanced Learning.

TD Tecnologie Didattiche, 21 (1) 15 HA ANCORA SENSO PARLARE DI DIGITAL LITERACY? È sufficiente essere nativi digitali per essere digitalmente alfabetizzati? Ricordo come un amico napoletano riassunse la sua visione del problema: «mo i guagliuni nasc n già mparati». È un affermazione molto netta che è vera e falsa nello stesso tempo. Sappiamo che i ragazzi hanno grande facilità a manipolare gli oggetti tecnologici in mezzo ai quali sono nati, a utilizzarli in modo anche creativo per fruire contenuti, giocare, relazionarsi fra loro e a muoversi con disinvoltura in ambienti artificiali. In questo senso è vero, i ragazzi nascono già mparati. Ma la Digital Literacy non è soltanto questo. Come accade ogni volta che ci sono valori in gioco, non esiste una visione unitaria condivisa in tutti i suoi aspetti. Tuttavia, in oltre quarant anni di storia, si può riconoscere un percorso evolutivo in cui la Digital Literacy (un tempo si utilizzava il termine Computer Literacy o alfabetizzazione informatica) sempre meno riguarda soltanto la conoscenza e l uso degli strumenti digitali e, sempre più, è intimamente connessa con lo svolgimento di specifiche attività di natura cognitiva, critica e relazionale, arricchite e sostenute dall uso di risorse digitali. In questo senso mparati non si nasce. Occorre un percorso di crescita intenzionale in cui è importante che anche l educazione cosiddetta formale abbia un suo ruolo. UNA STORIA IN SINTESI Da quando si è iniziato a parlare della relazione tra educazione e tecnologie digitali, si possono riconoscere, nella grande molteplicità di visioni e di approcci, tre momenti logicamente distinti (anche se a volte parzialmente sovrapposti) corrispondenti a tre distinte visioni: la visione tecnica, la visione applicativa e, più recentemente, una visione che potremmo chiamare integrata secondo la quale le competenze digitali non sono più un area a se stante, ma esistono e si sviluppano nella relazione con altre aree di competenza. Parallelamente a queste transizioni, avvenute in modo tutt altro che lineare, il concetto di Digital Literacy si è progressivamente arricchito ed espanso attraverso il suo avvicinamento ad altre forme di Literacy collegate ai diversi modi e ai diversi linguaggi per la comunicazione, la rappresentazione e l interpretazione della realtà (e.g. la tradizionale literacy riferita al testo scritto, la media literacy, la information literacy, una literacy riferita ad aspetti multilinguistici e multiculturali ). Questo percorso configura una Literacy unica (battezzata da alcuni autori multi-literacy) di cui la Digital Literacy è uno degli elementi costitutivi. La visione tecnica Nasce intorno agli anni settanta e corrisponde all idea che la struttura dell elaboratore, i suoi principi di funzionamento, i suoi linguaggi e alcuni suoi metodi abbiano un importante valore umanistico e non debbano quindi restare confinati nella sola formazione specialistica. Al contrario questi contenuti sono una risorsa per l educazione e possono contribuire a sviluppare capacità logiche, di organizzazione del pensiero, di rappresentazione e comunicazione. Si arrivò a parlare di nuovo latino. L attributo tecnica che identifica questa visione si riferisce quindi soltanto ai contenuti che di volta in volta venivano adottati nei percorsi di alfabetizzazione informatica e non alla finalità di quei percorsi. Val la pena di ricordare che, in molte università USA, i corsi di laurea di argomento scientifico richiedono agli studenti una frazione di crediti in ambito umanistico. All epoca, i corsi erogati dai dipartimenti di Computer Science potevano essere inclusi fra quelli di tipo umanistico. La visione applicativa Gradualmente il fuoco della Digital Literacy si spostò dalla conoscenza del computer all uso competente, avveduto e critico del computer. I fattori propulsivi di questa trasformazione furono in parte tecnologici (diffusione dei personal computer, evoluzione delle interfacce, moltiplicarsi delle applicazioni di uso non specialistico, avvento del web ) e in parte socio-culturali (trasformazione delle caratteristiche del sapere, società della conoscenza, emergere di nuovi bisogni, Lifelong Learning ). Si arrivò così a una molteplicità di paradigmi per la Digital Literacy che facevano riferimento alla capacità di usare uno specifico insieme di strumenti e/o applicazioni senza naturalmente escludere competenze (analitiche, critiche, valutative, strategiche, ) che andavano al di là delle abilità strettamente tecniche. La visione integrata La visione integrata sta gradualmente emergendo e, di pari passo, il termine Digital Competence tende ad affiancarsi e a competere col più tradizionale Digital Literacy. Qui non ci si soffermerà sul raffronto linguistico e semantico fra i due termini Literacy e Competence (che pure meriterebbe qualche riflessione e implicherebbe anche il riferimento altri termini: information literacy, media literacy, digital culture ) (Banzato, 2011), ma piuttosto sulla visione sottesa dal termine Digital Competence. Un recente rapporto della Commissione Europea (Ferrari, 2012) si è posto il problema di investigare le attuali concezioni della competenza digitale ed ha proposto un modello basato sull analisi di 15 diversi paradigmi tratti da una varietà di fonti europee (curricula scolastici, iniziative operative, modelli di certificazione e lavori accademici). La maggioranza di questi paradigmi è ancora prevalentemente foca-

16 G. Olimpo 1 I diagrammi E-R (Entità-Relazione) sono uno strumento comunemente utilizzato dagli informatici per rappresentare la struttura concettuale degli archivi di dati: i rettangoli fanno riferimento a Entità e i rombi a Relazioni fra Entità. lizzata sulla capacità di utilizzare un particolare insieme di applicazioni o strumenti digitali (visione applicativa). Tuttavia dall analisi emergono alcune aree strategiche di competenza, nell ambito delle quali viene ritenuto necessario saper operare con metodi e strumenti digitali. È importante citare queste aree per dare concretezza al concetto di visione integrata, anche se la lista dovrebbe essere intesa non come chiusa, ma come dinamica e aperta ad ulteriori arricchimenti. Esse sono: gestione dell informazione, collaborazione, comunicazione e condivisione, creazione di contenuti e di conoscenza, etica e responsabilità, valutazione e problem solving. Queste aree, che hanno storia, riferimenti teorici e know-how autonomi, hanno sviluppato una stretta relazione con il mondo delle tecnologie digitali per una forma di attrazione reciproca: le tecnologie digitali trovano spesso in queste competenze un quadro teorico di riferimento e, d altra parte, queste ultime trovano nelle tecnologie digitali possibilità di sviluppo concettuale ed operativo altrimenti inattuabili. Per questa ragione queste aree di competenza, che da qui in avanti saranno chiamate competenze strategiche, stanno naturalmente entrando a far parte della competenza digitale. UN MODELLO PER LA COMPETENZA DIGITALE Nello studio europeo citato, le competenze strategiche emergono in modo disuniforme: i diversi paradigmi analizzati prediligono di solito questa o quella competenza e, così facendo, privilegiano un particolare aspetto della competenza digitale. Sarebbe invece importante - e lo studio citato lo sottolinea con forza - che, in ambito educativo, fosse adottato un approccio bilanciato in cui la capacità d uso di strumenti e applicazioni digitali fosse coniugata con un insieme il più possibile completo di competenze strategiche, quelle competenze, cioè, che non solo sono importanti di per sé nella società attuale, ma hanno anche sviluppato una stretta relazione con le tecnologie digitali. La Figura 1, servendosi di un diagramma Entità-Relazione 1, evidenzia come la competenza digitale si localizzi soprattutto nella relazione tra le competenze strategiche e il know-how digitale. Da un punto di vista grafico, i rombi sono il luogo della competenza digitale emergente. Si è utilizzato il concetto di relazione perché la sua natura è intrinsecamente bidirezionale. Nel nostro caso la bidirezionalità si riferisce alla doppia valenza della competenza digitale: da una parte essa richiede di saper utilizzare gli strumenti digitali nell ambito delle competenze strategiche (questo coincide in parte con la visione applicativa) e, dall altra, implica un sufficiente grado di familiarità con quelle competenze sia perché sono strategiche, sia per saper riconoscere al loro interno le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e i problemi impliciti nel loro uso. È infine utile osservare che la visione integrata rappresenta un espansione delle due visioni precedenti (tecnica e applicativa) e non una alternativa ad esse. La competenza digitale necessariamente include anche la conoscenza degli strumenti e dei modelli concettuali ad essi sottostanti e la capacità di utilizzare quei modelli e quegli strumenti. QUALI OBIETTIVI SPECIFICI NELL EDUCAZIONE? Coniugare il know-how digitale con le competenze strategiche sopra indicate, è il primo passo per identificare obiettivi didattici specifici e concreti per l educazione. Il passo successivo è stabilire un ulteriore collegamento con specifiche competenze disciplinari o interdisciplinari. In questo modo si viene a creare un triangolo di relazioni come rappresentato in Figura 2. Figura 1. La versione integrata della Digital Competence. Figura 2. L integrazione delle competenze digitali nella didattica.

TD Tecnologie Didattiche, 21 (1) 17 La Figura 2 schematizza una didattica in cui le finalità disciplinari o tematiche sono strettamente integrate con l acquisizione e l esercizio di competenze strategiche e con l uso di strumenti digitali. Per esempio, un possibile percorso potrebbe essere: scoprire le leggi che governano uno specifico fenomeno fisico (p. es. un fenomeno d urto) attraverso un processo collaborativo di costruzione di conoscenza supportato dall uso di wiki. Naturalmente l esempio si riferisce soltanto ai saperi e alle competenze che vengono messe contemporaneamente in gioco senza entrare nel dettaglio delle dinamiche formative che possono essere adottate. La figura prevede anche, nella parte tratteggiata, la possibilità di una relazione diretta tra strumenti digitali e discipline senza passare, per così dire, dalle competenze strategiche: è il caso di quegli strumenti sviluppati ad hoc, non importa se per uso didattico o professionale, o per specifiche finalità disciplinari (p. es. strumenti di calcolo, di rappresentazione, simulazioni, ecc.). Tuttavia la distinzione fra la parte continua e quella tratteggiata della figura non è sempre così netta: il percorso tratteggiato può infatti non essere del tutto distinto da quello a linea continua che passa dalle competenze strategiche. Ad esempio la scelta fra diversi strumenti digitali per una data esigenza disciplinare, anche se di tipo tecnico, può corrispondere alla scelta fra diverse strategie o metodi e quindi coinvolgere l area del problem solving. La Figura 2 ci può aiutare a riflettere sull esigenza, già citata, della completezza, l opportunità cioè che il processo educativo coinvolga in modo equilibrato sia le relazioni fra know-how digitale e competenze strategiche, sia gli strumenti e le applicazioni digitali implicati dalle diverse relazioni. Questo risultato può difficilmente essere ottenuto nell ambito di una singola disciplina o da parte di un singolo docente. Si pensi all esempio citato sopra: esso fa riferimento a due aree strategiche, collaborazione e a costruzione di conoscenza, e all uso di un solo strumento, il wiki. Vi è un secondo aspetto che riguarda la completezza: l esercizio di una stessa competenza strategica in ambiti differenti può assumere aspetti concettuali e operativi molto diversi fra loro ed eventualmente richiedere strumenti digitali differenti. Si pensi per esempio alla collaborazione: si può collaborare con finalità diverse (progettare un esperimento scientifico, costruire una base di dati storico-sociali, prendere una decisione, costruire insieme un documento ). In questi casi potrà essere necessario adottare differenti modus operandi e, di conseguenza, differenti strumenti (videoconferenza, ambienti di comunicazione in tempo differito, sistemi di archiviazione, sistemi per la condivisione di documenti cloud based, ambienti di supporto all argomentazione ). Completezza non significa quindi soltanto esercitare almeno una volta tutte le competenze strategiche, ma anche esplorare le diverse forme di ciascuna competenza applicandola a una varietà di situazioni e utilizzando gli strumenti di volta in volta più appropriati. La riflessione che ne segue è che lo sviluppo della competenza digitale in ambito educativo richiede forme di pianificazione curricolare e di coordinamento che consentano ai diversi insegnamenti di promuovere aspetti differenti e complementari della competenza digitale in modo da approssimare il più possibile l ideale teorico della completezza. Per questo è necessario operare su una scala temporale sufficientemente ampia, che certamente oltrepassa i confini del singolo anno scolastico. Val la pena di osservare che non si tratta di una pianificazione il cui oggetto è rigidamente predeterminato. Al contrario le idee generali devono essere istanziate in piani disciplinari o interdisciplinari che tengano conto, dello specifico contesto, della caratteristiche e degli interessi della popolazione studentesca, delle competenze e degli interessi dei docenti coinvolti. Anche se le iniziative individuali sono certamente utili, la competenza digitale è una scelta di sistema. COMPETENZE DIGITALI E TECNOLOGY ENHANCED LEARNING Quando negli anni 70 si parlava di applicazione degli elaboratori nella didattica si faceva riferimento a due ambiti distinti e scarsamente dialoganti fra loro: l alfabetizzazione informatica e l uso del computer come strumento per l insegnamento/apprendimento. Con lo sviluppo del concetto di Digital Competence questi percorsi si sono progressivamente avvicinati fino a convergere. Già nel 2006, in un documento di raccomandazione del Parlamento Europeo (2006), la competenza digitale è stata riconosciuta come una delle competenze chiave per il Lifelong Learning. Questo percorso di convergenza può essere rappresentato nel modello di competenza digitale di Figura 1. Da molti anni la concezione dell apprendimento si sta progressivamente riconfigurando nella direzione di considerare l individuo come l attore principale anche se non l unico del proprio apprendimento; e di riconoscere l importanza del ruolo di mediazione didattica, di amplificazione cognitiva e di stimolo alla creatività che può essere svolto dagli ambienti digitali, non importa se nati per uso generale o con finalità educative. Questo non significa che i sistemi educativi vedono diminuire la propria responsabilità, ma che devono assumerne una in più: integrare gli apprendimenti che avvengono al di fuori di essi (apprendimento informale) e preparare agli apprendimenti che avverranno dopo di essi (Lifelong Learning). L uso della tecnologia e la competenza

18 G. Olimpo digitale hanno un ruolo chiave in questa trasformazione. Se analizziamo questa concezione dell apprendimento possiamo facilmente riconoscere che essa coinvolge potenzialmente tutte le competenze strategiche sopra identificate. Anche la dimensione etica e responsabilità che sembra meno direttamente collegata ai processi di apprendimento, ha un suo ruolo importante, per esempio, nelle situazioni di apprendimento collaborativo mediato dalla tecnologia. Il modello di Figura 1 potrebbe quindi esser completato aggiungendo all elenco delle competenze strategiche la capacità di apprendimento autonomo e, all elenco delle relazioni, la sua relazione con il know-how digitale. Nella ricerca europea si utilizza correntemente il termine Technology Enhanced Learning (TEL) per identificare un ambito che si riferisce a tutti i diversi aspetti del rapporto fra tecnologia e apprendimento (framework teorici, applicazioni in specifici contesti di apprendimento, verifica sperimentale di ipotesi, studio di fenomenologie ). La maggior parte della letteratura fa riferimento all ideazione o allo studio di situazioni e ambienti di apprendimento in cui lo spazio dell iniziativa individuale dell allievo è, in maggiore o minor misura, definito e delimitato dalla funzione di orientamento e di governo esercitata dal docente. In altri termini l acronimo TEL fa spesso riferimento a situazioni di apprendimento strutturate - vorremmo dire etero-strutturate - che l allievo trova già disponibili. Il modello di competenza digitale proposto ci fa pensare a una possibile inversione del significato del termine TEL: non più soltanto ideazione, progettazione e gestione di situazioni di apprendimento basate su un uso virtuoso della tecnologia rivolte a una specifica popolazione di allievi, ma anche - e con pari dignità - strutturazione autonoma e creativa del proprio apprendimento nello spazio delle possibilità offerte dalla tecnologia. Questa seconda interpretazione del termine TEL viene così a configurare una nuova relazione nello spazio della competenza digitale rappresentato in Figura 1: la relazione fra capacità di apprendimento autonomo - una ulteriore competenza strategica - e know-how digitale. È una relazione complessa che coinvolge tutte le altre relazioni sopra identificate, anche se non è riconducibile soltanto a quelle. È forse la componente più importante della competenza digitale. BIBLIOGRAFIA Banzato M. (2011). Digital literacy. Cultura ed educazione per la società della conoscenza. Milano, IT: Bruno Mondadori. Ferrari A. (2012). Digital Competence in Practice: An Analysis of Frameworks. JRC Technical Report EUR 25351 EN. Seville, ES: Joint Research Center, Institute for Prospective Technological Studies, European Commission. http://www.ifap.ru/library/book522.pdf (ultima consultazione 20/11/2012). Parlamento Europeo (2006). Recommendation of the European Parliament and of the Council of 18th December 2006 on key competences for lifelong learning. Official Journal of the European Union, 30 dicembre 2006. http://eur-lex.europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri= OJ:L:2006:394:0010:0018:en:PDF (ultima consultazione 20/11/2012).