Tesi 25 La musica strumentale nel Seicento, Suite Partita Sonata da Chiesa e da Camera. Compositori violinisti, organisti e cembalisti italiani e stranieri. La Suite Il termine Suite, appare per la prima volta nella raccolta di Estienne Du Tertre Septieme livre de danceries, alla metà del Cinquecento, e indicava l'insieme di diverse varietà di danze Si intende per Suite, una composizione strumentale basata sulla successione di danze stilizzate, accomunate dalla stessa tonalità ma ritmicamente differenti. Tali danze, sono accomunate tra loro dalla stessa tonalità. La suite è un genere, che caratterizzò molto tutta l epoca Barocca. Queste danze derivavano per lo più da luoghi europei differenti, come Germania per L Allemanda, Francia e Italia per la Corrente, Spagna per la Sarabanda, e Inghilterra per la Giga. La suite era spesso preceduta da un Preludio. In origine, la successione delle danze fu molto varia ma verso la fine del Seicento si affermò definitivamente il seguente modello : allemanda -corrente-sarabanda - giga Allemanda Di origine tedesca originaria probabilmente del XVI secolo, ha un tempo binario e un inizio in levare. L allemanda è una danza di andamento moderato, è assume un carattere cerimoniale. L allemanda, fu usata non solo all'interno delle suite, ma anche nelle partite, nelle sonate da camera e anche nei concerti grossi da camera. Particolarmente nella musica francese, l allemande ha un impianto contrappuntistico di stile imitativo, che procede anche per moto contrario. Froberger, e J.S.Bach ne furono i più importanti compositori. Corrente Di origine non precisata, si diffonde nel Seicento con due tipologie nettamente differenziate. C era la forma di corrente italiana che sottolineava la velocità di esecuzione e la semplicità dell impianto omofonico. C era poi la forma di corrente francese detta anche Courante, che adottava una metrica di 3/2 ed era caratterizzata da un andamento maestoso e quindi decisamente più lento rispetto a quella italiana. I caratteri della courente sono dati dall impianto contrappuntistico e soprattutto dall ambiguità ritmica e metrica, determinata dalla presenza della hemiola, che sarebbe una particolare forma ritmica, articolata in tre minime puntate, molto utilizzata da Frescobaldi. La corrente è molto utilizzata anche da Corelli, Pasquini e Vivaldi e chiaramente anche J.S.Bach, il quale nelle sue partiture utilizza entrambe le forme di corrente, sia italiana che la courante francese, esattamente per specificare le due differenti tipologie.
Sarabanda La sarabanda, è un tipo di danza di origine araba che si diffuse inizialmente in Spagna durante il Cinquecento, con il nome di Zarabanda. In origine, aveva un ritmo veloce e turbinoso, poi si rallentò fino ad utilizzare una ritmica di tipo ternario lento e solenne. Dall epoca Barocca entra a far parte della Suite strumentale, posizionata al terzo posto dopo Allemanda e Corrente. Uno dei compositori più importanti di Corrente, fu Corelli. Giga La giga è una danza di origine irlandese e scozzese, probabilmente deriva dalla cosiddetta Jig quattrocentesca che aveva un ritmo binario, ma poi divenne dal ritmo ternario e veloce. È un tipo di danza ad andamento molto vivace, inserita nelle suite solitamente come brano di chiusura. La gigua di tipo francese, era scritta in metro ternario e poteva avere oltra all usuale andamento veloce, anche un andamento più moderato. La giga italiana, invece, era di andamento assai più svelto di quella francese. Durante il Settecento la utilizzarono molto Handel e J.S.Bach, che comunque tenderanno ad una unificazione dei due tipi di giga. La successione appena descritta cioè Allemanda- Corrente Sarabanda-Giga, non era però sempre fissa, ed alcune parti potevano essere sostituite o precedute da altri tipi di danze. Ad esempio tra sarabanda e la gigua particolarmente nella suite francese, veniva inserito un tipo di danza appartenente alle galanterie o danze di stile galante, che sono : Il bourrèe, danza popolare francese, originariamente usata negli ambienti cortesi del Cinquecento, diventa poi una forma di danza stilizzata da un andamento veloce, con inizio in levare. Viene utilizzata sia nelle Suite che nelle Partite. La gavotta, è una danza di andamento moderato e metro binario di origine francese. La gavotta è costruita con un'assoluta regolarità di fraseggio, generalmente con gruppi di quattro battute. La gavotta, ha un impianto omofonico. Le Gavotte di J.S. Bach sono spesso accompagnate da una nota fissa di basso. Il minuetto, è una danza in metro ternario, utilizzato negli ambienti aristocratici. Il minuetto viene inserito negli ultimi decenni del XVII nelle suites di danze, e poi anche, poteva essere inserito come movimento intermedio o finale, nelle sonate e nelle sinfonie, durante l' epoca galante e nell epoca classica. Generalmente, ha una forma ternaria A B A e la sezione centrale B viene detta trio e contrasta tematicamente con le sezioni esterne. La musette, oltre a significare lo strumento affine alla cornamusa, particolarmente diffuso in Francia nel Seicento, la musette indicava anche un tipo di danza, caratterizzata dalla presenza di note da bordone e da fermate con corone, in corrispondenza delle cadenze principali.
C'erano poi altri tipi di danze originarie del Cinquecento, che ebbero i favori del pubblico anche nel Seicento e sono : La pavana, che è un tipo di danza in metro binario e moderatamente lento. La pavana era una danza di corte, che si diffuse agli inizi del XVI secolo in Europa ed era caratterizzata appunto da un incedere lento, solenne e maestoso. Il nome deriva probabilmente da Padova città dove questa danza ebbe origine. Ma si pensa anche, che il nome possa derivare dalla parola pavone (in spagnolo Pavo) : in effetti le coppie entrano in corteo e percorrono la sala lentamente, quasi pavoneggiandosi. Ecco perchè la Pavana era la danza preferita dalla nobiltà, che poteva farsi ammirare ostentando i ricchi e pesanti abiti, affermando così, il proprio prestigio sociale nella corte. Il saltarello, è un ballo tipico delle regioni dell'italia centrale, e si presentava prevalentemente come una danza di coppia. La misura è generalmente di andamento ternario, ed è articolato in quattro frasi con ritornello. La gagliarda, è una forma di danza in metro ternario e di andamento rapido, composta di tre sezioni con la formula ritmica data dalla semiminima col punto, seguita da una minima e poi di nuovo da una semiminima. Il passamezzo, è in metro binario in forma alla breve, ed è simile alla pavana ma ha un andamento leggermente più mosso. La Partita Un tipo particolare di suite, fu la partita, e questo termine nella musica strumentale del Cinqueseicento, e si riferisce a un insieme di parti, ossia di variazioni costruite su un basso ostinato. Le partite, prendevano il nome dal modulo utilizzato per il basso ostinato, e si parlava dunque di partite sulla Romanesca, sulla Follia, sulla Passacaglia, sulla Ciaccona, sul Ruggiero e sul Passamezzo antico o moderno. Il basso ostinato, è un breve modulo melodico armonico, spesso tratto dalla tradizione popolare, e questo modulo, viene posto come riferimento tematico e fondamento per una serie di variazioni. Questo tipo di variazioni, servivano a volte per le danze di società come ad esempio la Ciaccona, o il Passamezzo antico o moderno, oppure, venivano utilizzate per declamare le parti di una composizione poetica al modo delle arie, come ad esempio L Aria di Ruggiero. Oppure, semplicemente queste variazioni del basso ostinato, venivano utilizzate per la musica strumentale, e quindi per il semplice ascolto. Ciascuna di queste variazioni veniva detta parte, mentre l intera composizione prendeva il nome quindi di Partita. Tra le formule di basso ostinato si annoverano aqcome detto la Passacaglia, la Romanesca, L aria della Monica e La Follia, la Ciaccona, ecc.
La Sonata A partire dal secondo Seicento, si affermò anche la sonata per strumenti vari. La sonata si distingueva dalla toccata, la quale era destinata ai soli strumenti a tastiera. La sonata si distingueva anche dalla cantata, la quale prevedeva invece, una combinazione tra voci e strumenti. La sonata però, è in un certo senso un' evoluzione della cantata poiché, la cantata deriva dalla canzone da sonare veneziana, che poi divenne quindi solamente sonata. Nel secondo Seicento, la sonata si configurò prevalentemente, come sonata a tre, che veniva eseguita da due violini più un violoncello. La tendenza prevalente, è comunque quella di articolare la composizione in più sezioni, fino anche a venti, come ad esempio nella Sonata con tre violini di G.Gabrieli, inclusa nelle Symphoniae Sacre del 1615. Esisono due tipi di Sonate: C è la sonata da chiesa, che si forma in quattro movimenti: un movimento lento, poi un movimento veloce, poi un altro movimento lento, e poi ancora un altro veloce. Questo tipo di sonata, ha un carattere severo, dato dal massiccio uso del contrappunto libero e sostenuto dal basso continuo eseguito dall organo. C è poi la sonata da camera, che deriva dalla successione di danze tipiche della suite. La sonata da camera, ha un carattere semplice e scorrevole, ed è divisa in quattro parti che ricalcano i quattro movimenti della suite. In questo tipo di sonata, il basso continuo è sostenuto dal clavicembalo. Con il passaggio dal periodo Galante al periodo Classico, la sonata, si ridusse spesso a solo tre movimenti, veloce - lento veloce, divenendo insieme alla sinfonia e al quartetto d archi, l espressione del nuovo stile. In questo periodo le parti della sonata, erano date dal minuetto o scherzo, e dal rondò finale. Corelli Arcangelo Corelli (1653-1713), fu un grande compositore di Sonate, che si dedicò esclusivamente alla composizione della musica strumentale per archi. Nasce a Fusignano vicino a Ravenna, e Corelli costituisce un punto di riferimento imprescindibile per la composizione violinistica, oltre che per la sonata anche per il concerto grosso, dove tende a stabilire equilibrati rapporti tra due livelli sonori contrastanti: Un piccolo complesso di strumenti, era detto concertino, ed era formato dagli strumenti tipici della sonata a tre, e cioè due violini e il basso continuo. In contrapposizione c'era l'intera orchestra d'archi, chiamata appunto concerto grosso o anche ripieno oppure ancora tutti. Corelli, si formò musicalmente e come violinista a Bologna, e poi si trasferì a Roma. Fu al servizio dei maggiori mecenati e cardinali della Roma del tempo, come la regina Cristina di Svezia o il cardinale Benedetto Pamphilj.
Le sue sonate, riassumono al più alto livello la perfezione formale strumentale italiana del tempo. La sua scrittura è semplice ma efficace, non si incontrano mai passi arditi e grandi salti, o scale troppo veloci o note doppie. Il suo contrappunto era assimilato dentro una struttura armonica tonale, scandita dal basso continuo ed anche da qualche dissonanza espressiva. Le 12 Sonate dell'opera 5, suddivise in, sei sonate da Chiesa e sei sonate da Camera, rappresentano un' anticipazione della musica strumentale futura, e influenzarono quindi notevolmente i compositori a lui successivi. Un esempio è la celebre Follia cioè un semplice tema di 8 battute seguito da 23 variazioni. Nel secolo successivo ovvero il Settecento, la sonata si ridusse da tre a due parti. I violinisti Antonio Vivaldi, Francesco Geminiani, Giuseppe Tartini, Francesco Veraciani, e Pietro Antonio Locatelli, diffusero in tutta europa l'idioma italiano della sonata e condussero il violino ad un ruolo egemone che non verrà più abbandonato. Marini Biagio Marini, (1594-1663), nasce a Brescia ma lavora tanto anche a Venezia e fu un aprezzato virtuoso violinista. Il suo stile, è caratterizzato da sezioni lente d'introduzione, seguite da enfatiche e virtuose variazioni successive. Nella raccolta delle sonate di Marini Affetti musicali, tra cui la sonata a tre La Foscarina utilizza molto i tremoli di violini. Frescobaldi Girolamo Frescobaldi (1583-1643) nasce a Ferrara e fu allievo del tastierista Luzzasco Luzzaschi ed anche di Ercole Pasquini, che erano i principali esponenti della grande tradizione tastieristica cinquecentesca, poi si trasferi e lavorò a Roma. L' opera di Frescobaldi, occupa una posizione di rilievo e influirà sull'opera di J.S. Bach, G.F. Handel, oltre agli italiani Bernardo Pasquini e Domenico Scarlatti. La sua composizione fu caratterizzata da brillanti motivi ornamentali e passaggi cadenzali, oltre all'instancabile ricerca di varietà tecniche compositive. Frescobaldi riesce ad unire la tradizione del contrappunto Cinquecentesco, dato dalle forme dei mottetti, madrigali, ricercari e fantasie, con lo stile intensamente espressivo ed emozionale della seconda pratica. Il virtuosismo compositivo di Frescobaldi, e le sue capacità improvvisative, destarono sempre grande impressione e ciò è molto evidente sopratutto nei suoi due libri di toccate stampati a Roma nel 1615 e 1627. Qui, infatti, ci sono composizioni caratterizzate da strutture formali sciolte e imprevedibili, con passi virtuosistici molto complessi. E' un chiaro esempio di questo, la Toccata n.9 del primo libro. In Frescobaldi, abbondano anche le sperimentazioni cromatiche inconsuete e continuate, che hanno un netto sapore moderno e danno luogo ad un intensa suggestione sonora.
Come la VIII Toccata di durezze e Ligature, contenuta nel secondo libro, dove dissonanze irrisolte e ritardi armonici, creano un atmosfera armonica assai vaga. Dopo un soggiorno nelle Fiandre, Frescobaldi scrive le Dodici fantasie, i Ricercari et canzoni franzesi, e il primo libro dei Capricci fatti sopra diversi soggetti ed arie. Ma fu con i Fiori musicali di diverse compositioni, del 1635, che Frescobaldi raggiunse le più alte vette della sua composizione ( lo stesso J.S. Bach ne posedeva una copia manoscritta). Quest'opera, comprendeva una raccolta di composizioni, toccate, ricercare, canzoni, tutte destinate ad essere eseguite durante la messa. In quest'opera fa inoltre ricorso a sperimentazioni armoniche di ogni genere, come ad esempio nella Tocata cromaticha n.17, ed inoltre, adopera una ricchissima varietà di artifici contrappuntistici, come nel L'Altro ricercar n.31. Altri principali organisti e cembalisti Dopo l epoca della scuola di Frescobaldi, l importanza dell organo nell Europa cattolica diminuì a favore di quella del clavicembalo. Le motivazioni sono di ragione liturgica: nelle regioni protestanti, infatti, il luteranesimo favorì la conservazione del corale per organo e composizioni affini, sostenute anche, dalla tecnica costruttiva superiore degli organi. In Italia, Francia, Austria e Baviera invece gli organi erano modesti e spesso privi di pedaliera. La musica sacra era prevalentemente vocale e bastava un organo per realizzare il basso continuo oppure il sostengo degli archi. In Germania la produzione cembalo-organistica si divide principalmente in due zone, che sono: La zona meridionale di religione cattolica, dove predomina la composizione per cembalo e fu caraterizzata dall'influenza di Frescobaldi. La zona settentrionale di religione luterana, dove prevale la composizione organistica e lo stile rigorosamente contrappuntistico. (La fusione delle due scuole fu attuata poi da J.S. Bach). In Francia predomina invece soprattutto la musica per cembalo. I compositori per organo più attivi nella Germania protestante erano: Bohm, Zachow, Walther, oltre naturalmente a Bach ed Handel, vissuto in Inghilterra. Couperin Francois Couperin (1668-1733), è la figura più eminente della musica clavicembalistica francese, dei primi decenni del Settecento. Fu maestro di Cappella reale di luigi XIV, e la sua composizione più significativa è racchiusa nella raccolta dei quattro libri dei Peèces de clavecin, che comprendeva 223 brani i quali avevano la forma di danze stilizzate, intitolati ad elementi affettivi come: Una persona - contenuta ne La Couperin libro IV, oppure Un sentimento o Canti di uccelli, ecc. Couperin utilizzava uno schema bipartito, tipico delle danze francesi dello stile di corte, come ad esempio l'allemande, che mette spesso come ouvertour degli ordres.
L ordres è un vocabolo coniato da Couperin, che indica una struttura di brani (non una suite) il cui numero va da 4 a 23; ogni brano porta un titolo. La scrittura è a 2, 3 voci, generalmente binaria, ma anche in forma di rondeau. Generalmente ogni ordre disegnava un quadretto : spesso di persone reali, altre volte di sentimenti o atteggiamenti. Ricca l ornamentazione: Couperin descrisse il modo di eseguire gli abbellimenti (a cui teneva molto) nel suo lavoro didattico L art de toucher le clavecin. Nei suoi pezzi per clavicembalo, è importante anche l'esplorazione armonica, scrive, infatti, brani in tonalita insolite, come Fa diesis maggiore, o Do diesis Maggiore. Froberger J.J. Froberger (1616-1667) occupò un ruolo eminente nel repertorio della musica per tastiera della Germania meridionale e nelle sue composizioni sia per cembalo e sia per organo, si mescolano gli elementi tipici della tradizione tedesca, francese e italiana. Scrisse trenta suite per cembalo, tra cui si ricordano i Lamenti, scritti per la morte del Imperatore Ferdinando III. Rameau Jean-Philippe Rameau (1689-1764), figlio di un organista di Digione, prima di stabilirsi nel 1723 a Parigi, insegnò in varie città francesi. In questo periodo compose la maggior parte della sua musica per clavicembalo e scrisse anche un trattato d armonia. A Parigi conobbe il mecenate La Pouplinière, che lo convinse a cimentarsi nell opera. La prima fu Hippolite et Aricie del 1733. Compose poi varie opere tra cui si ricordano le tragedie-lyriques Castor et Pollux del 1737, Dardanus de 1739 e l opera-ballet Les Indes galantes. Fu continuatore dell opera di Lulli. Pachelbel Johann Pachelbel (1654-1706), fu organista e compositore tedesco. Dopo gli studi a Noriberga, fu organista virtuoso e lavorò a Vienna. Le sue composizioni per organo risentono dell'influsso della scuola Italiana, specie per la cantabilità delle linee melodiche e della semplicità armonica. Compose elaborazioni corali, suite, partite, canoni ecc. Si ricorda il celebre Canone in Re maggiore. Muffat George Muffat ( 1653-1704) compositore tedesco di origine scozzese fu attivo in Germania. Si accostò alla musica di Lully, Pasquini e Corelli. La sua importanza è data dal fatto, che fu tra i primi a portare il Concerto Grosso in Germania la sua opera più importante fu Apparatus musico-organisticus del 1690, una raccolta di sonate incentrate sui problemi della tecnica organistica. É considerato uno dei maggiori musicisti tedeschi appartenente alla generazione prima di Bach. Biber Henrik Ignaz Franz von Biber (1644-1704) fu uno dei più importanti compositori nella storia della musica violinitica. La sua tecnica gli permetteva di raggiungere facilmente la 6 e 7 posizione, di impiegare le doppie corde in intricati passaggi polifonici, e di esplorare le varie possibilità della scordatura.
La scordatura fu un espediente tecnico già impiegato da compositori italiani, austriaci e tedeschi, tra i quali Biagio Marini e soprattutto J.Schmelzer, che alcuni individuano come possibile maestro di Biber, ma portato da quest'ultimo ad un maestria senza eguali né tra i compositori precedenti, né tra i successivi. Durante la sua vita, la sua musica fu conosciuta e fonte d'ispirazione per molti compositori e violinisti in tutta Europa. Nel tardo '700, il musicologo Bruney, lo definì il più grande compositore per violino del XVII secolo. Di lui si ricordano soprattutto le 15 Sonate del Rosario o dei Misteri. Buxtehude Dietrich Buxtehude (1637-1707) è stato un compositore tedesco-danese, ed è considerato come uno dei principali iniziatori della scuola barocca tedesca. Fu ammirato da Handal Mattenson e poi da Bach, soprattutto per le sue orchestrazioni. Scrisse sonate per cembalo, corali fughe e cantate. La più importante è Membra Jeus Nostri Bibliografia: M.Carrozzo C.Cimagalli, Storia della Musica Occidentale Volume 2, Armando Roma 2008 pp.159, 164-165, 168,439,442, 444 E.Surian, Manuale di Storia della Musica Volume 2, Rugginenti, Milano 2003 pp. 29-32, 35, 38, 42-50, 57-62