UISP Regionale Ligure



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NEWSLETTER N.31. I n q u e s t o n u m e r o : A CURA DELLA SEZIONE ATLETICA DELL US PRIMIERO. T r a s f e r t a

Transcript:

UISP Regionale Ligure Genova 18 aprile 2009 Medicina dello Sport Giorgio Piastra Cell: 328 6181606 email: gpiastra@asl4.liguria.it Meccanismi energetici

Meccanismo aerobico Meccanismo anaerobico

FC massima e teorica FC Anaerobica FC Aerobica P 23 26 197 171-16% -4% P 23-27% -16% -13% P 23 L 33 13 187 174-10% -3% L 33-18% -26% -21% L 33 P 34 11 186 175-11% -5% P 34-10% -19% -14% P 34 P 27 8 193 185-7% -3% P 27-22% -27% -24% P 27 F 20 7 200 193-9% -5% F 20-22% -29% -26% F 20 D 47 6 173 167-10% -7% D 47-14% -23% -20% D 47 P 22 4 198 194-7% -5% P 22-12% -16% -14% P 22 P 28 1 192 191-4% -3% P 28-12% -15% -15% P 28-7 R 37 183 190-8% -4% R 37-17% -21% -24% R 37-50 0 50 100 150 200 250-20% -15% -10% -5% 0% -40% -30% -20% -10% 0% FC Max Rea FC Max Teo diff FC Ana / FC MaxRea FC Ana / FC MaxTeo Ae / MaxRea Ae / MaxTeo Ae / Ana Fasi dell allenamento

Allenamento e sovrallenamento settimane affaticamento supercompensazione Overtraining: Allenamento Overreaching: Sovrallenamento a breve termine Sovrallenamento a lungo termine Nodo Seno Atriale Ritmo spontaneo: 90-100 bpm Nodo Atrio Ventricolare Ritmo spontaneo: 40-60 bpm Fascio di His Ritmo spontaneo: 15-40 bpm

Perché bisogna fare attività fisica? L attività fisica fa sempre bene a tutti?

L uomo è programmato per fare attività fisica 1,8 milioni 30.000 30.000 - oggi? 34 1,8 milioni Ultimi 50 anni

The human gene map for performance and healthrelated fitness phenotypes: the 2005 update Cromosomi: 144 geni Mitocondrio: 16 geni Norma di reazione 130 185 100 165 170 150 70 a b 40 a b Statura cm Peso kg

PRINCIPIO DI DIETOTERAPIA PER PERDERE PESO E NECESSARIO: apporto calorico dispendio energetico Metabolismo basale Attività fisica Avere un patrimonio genetico che lo favorisca esercizio fisico dieta grasso / magro Suscettibilità genica geni esercizio fisico dieta grasso / magro

Prevalente utilizzo di grassi Prevalente utilizzo di zuccheri CO2 La+ CO2 H+ La+ CO2 L uomo nasce per muoversi, è la società che lo ferma Teoria del Buon Selvaggio L uomo nasce onesto, è la società che lo corrompe JJ. Rousseau L Emile, 1762

Il bambino sportivo I bambini, normalmente, sono fisicamente molto più attivi degli adulti Recuperano gli sforzi meglio degli adulti non svolgono lavori anaerobici percepiscono il carico come meno intenso Studio dell attività spontanea (Kucera 1983) Monitorati 40 bambini di 4/5 anni, 1 giorno in un terreno attrezzato Fisicamente attivi per circa 6 ore Polso medio a riposo di 95 bpm Polso medio in attività di 160 bpm con picco a 172 bpm Svolgevano 12 attività diverse Sollecitazione del cuore per 6 ore con un polso pari al 160% superiore a quello a riposo

Ma fino a che punto possono essere sollecitati i bambini? Danni da eccesso di sport Danni da eccessi Danni da carenza di movimento

E impossibile che una sollecitazione fisica anche intensa provochi danni organici in bambini ed adolescenti sani, in condizioni fisiche e di ambiente normali. Holmann, 89 Quale attività fisica nell età evolutiva?

Sviluppo capacità motorie (fasi sensibili) 25 22 20 15 Anni 10 5 4 6 11 11 9 6 5 3 9 11 15 18 8 9 11 16 12 18 16 0 Capacità coordinative Mobilità articolare Velocità Resistenza Forza 1/4 2/4 3/4 1 Regole di educazione motoria in età evolutiva 1. Sono da evitare Sforzi di lunga durata e di grande intensità (Anaerobici Lattacidi) Esercizi di forza (dannosi e inutili) 2. Devono essere eseguiti: Esercizi che favoriscono la mobilità articolare Esercizi che aumentano il tono muscolare (soprattutto muscolatura di sostegno) Attività che incrementano la resistenza (esercizi lenti e prolungati) Attività rapide di tipo breve e intenso (Anaerobico Alattacida) 3. Devono essere esaltati Tutti quegli esercizi e attività adatti a stimolare e perfezionare il più possibile le proprietà coordinative

Quale attività fisica nella terza età? Perché si invecchia? 1. Teoria della senescenza programmata 2. Teoria degli errori di trascrizione e di traslazione 3. Teoria delle mutazioni somatiche 4. Teoria dei radicali liberi 5. Teoria immunologica 6. Teoria neuroendocrina

Tessuto osseo formazione tessuto osseo riassorbimento osseo Demineralizzazione massa ossea fragilità osteopenia / osteoporosi Cartilagini articolari glicoproteine superfici articolari Accumulo danni microscopici da carico idratazione e lubrificazione Deformazioni Logoramento cartilagini articolari

Dischi intervertebrali Disidratazione spazi intervertebrali Cifosi statura Deformazione cassa toracica Difficoltà respiratoria Cuore Vasi fibrosi miocardio flusso coronarico rigidità valvole cardiache forza muscolo cardiaco Ipertrofia ventricolare Diminuzione efficienza attività cardiaca elasticità arterie pareti capillari resistenze vascolari sistemiche scambi sanguetessuti pressione arteriosa

Sistema respiratorio elasticità cassa toracica elasticità polmonare Dilatazione alveolare Forza muscoli repiratori volume residuo scambi sangue-alveoli lavoro respiratorio capacità vitale espirazione superficie respiratoria spazio morto Sistema nervoso numero neuroni flusso cerebrale sistema neurotrasmettitori Degenerazione astrociti Degenerazione guaine mieliniche Atrofia cerebrale movimenti ripetitivi impulsi nervosi tremori coordinamento e equilibrio tempi di reazione memoria apprendimento ed elaborazione cognitiva

Occhio Cristallino elasticità capacità di accomodazione efficienza muscolo ciliare opacità Retina sensibilità coni e bastoncelli Perdita di pigmento nella macula Presbiopia Miopia capacità di adattamento al buoi visione dei colori Capacità motorie 1. Forza 2. Resistenza 3. Rapidità 4. Mobilità articolare Capacità condizionali Capacità motoria parzialmente condizionata dalla coordinazione 5. Capacità coordinative (destrezza)

Variazione delle capacità motorie con l età 1. Rapidità 2. Forza 3. Resistenza 4. Mobilità articolare?? 5. Capacità coordinative?? Decremento %, 35aa 55aa 75aa 0% Età 30 40 50 60 70 80 20% 40% 60% 80% 100% 120% 100 m 400 m 1500m 10000 m maratona alto lungo 140%

V O2 max, W La max, W Al max, Fibre muscolari Motoneurone I tipo (S o SO) II tipoc/ii tipo a (FR o FOG) II tipo b (FF o FG) Soglia d eccitazione Bassa Media Elevata Velocità di conduzione assonale (m/s) 30 40 40 90 70 120 Velocità di conduzione della fibra (m/s) Circa 2.5 Da 3 fino a 5 Circa 5.5 Frequenza di scarica (imp/s) Fino a 30 Fino a circa 90 Fino a 150 Piuttosto continua Piuttosto a salve Affaticabilità Scarsa Scarsa Elevata Rapporto d innervazione (assone/fibra muscolare) Da 1/10 a 1/500 Da 1/100 a 1/700 Fino a 1/1000 Forza unità motoria (gr) Da 2 a 13 Da 5 a 50 Da 30 a 130

Età adulta e funzioni muscolari Il decremento della forza è dovuto: 1. Fattori genetici 2. Quantità di attività fisica 3. Cambiamenti ormonali 4. Modifiche flusso sanguigno Varia tra diversi gruppi muscolari: 1. Più marcato negli AAII rispetto agli AASS 2. Più marcato nei muscoli con fibre tipo II Cambiamenti anatomici e fisiologici del sistema neuromuscolare centrale e periferico: 1. Riduzione massa muscolare e sezione del muscolo 2. Atrofia delle fibre tipo II (maggiore rispetto alle tipo I) 3. Alterazione del rimodellamento del muscolo (denervazione/reinnervazione): tipo II -> tipo I 4. Muscoli con più fibre lente, con poche unità motorie più grandi 5. Cambiamento del controllo centrale Diminuzione della massima frequenza di scarica Cambiamenti delle frequenze di sparo Sostituzione e sincronizzazione di unità motorie 6. Minore affaticabilità del muscolo dell anziano

Conseguenze della sarcopenia: 1. Conseguenze funzionali ADL (Activities of Daily Living) Difficoltà nell alzarsi dalla sedia Difficoltà nel alzarsi da letto Difficoltà nel camminare Difficoltà nell equilibrio Salire e scendere le scale Rischio di cadute 2. Conseguenze sull apparato muscolo-scheletrico 3. Conseguenze metaboliche e fisiologiche

Effetto dell invecchiamento sulla spesa energetica Wilson, M.-M. G. et al. J Appl Physiol 95: 1728-1736 2003; doi:10.1152/japplphysiol.00313.2003 Attività fisica III età 1. Esercizi aerobici (camminare, ballare, andare in bicicletta, fare jogging) Effetto trascurabile sulla massa muscolare e sulla forza Possono essere aggiunti in caso di obesità sarcopenica Utili per la parte coordinativa (alcuni) 2. Allenamento alla forza: Contrasta sarcopenia Previene cadute, disabilità, perdita dell autosufficienza 1 o 2 sedute alla settimana sono sufficienti, purchè: Coinvolgano i maggiori gruppi muscolari (AA II) Siano svolte a intensità almeno moderata Siano coadiuvate da un alimentazione adeguata

Mateef, 1966 Non si smette di fare sport perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di fare sport.