Biodiversità e globalità



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CFP Clusone SCUOLA 21 Biodiversità e globalità Clusone, 27 febbraio 2015. 1 TUTELA & VALORIZZAZIONE 2

Già da tempo in Italia si cerca di tutelare una serie di prodotti alimentari come vino, olio, salumi, formaggi, carni bovine, che provengono da determinate aree geografiche. Questa politica di valorizzazione ha un duplice scopo: culturale, sociale, e si pone l obiettivo di frenare l esodo delle popolazioni agricole dalle zone cosiddette svantaggiate aumentando il reddito derivante dall attività agricola. Cosa rende tipico un prodotto? 3 Memoria storica: un prodotto può essere considerato tipico quando è direttamente ricollegabile alla storia e alle tradizioni del luogo di produzione. Quindi per memoria storica si intende tutto ciò che consente di ricostruire la storia del prodotto e la sua appartenenza alla tradizione e alla cultura locale. Localizzazione geografica: le peculiarità dei luoghi di produzione determinano le caratteristiche organolettiche, microbiologiche e merceologiche di molte produzioni sia che si parli di prodotti naturali ("nicchie ecologiche") che di prodotti trasformati (per esemplificare è il caso di alcuni pascoli che conferiscono un certo sapore al latte e ai suoi derivati). 4

Qualità della materia prima: la qualità della materia prima è intesa nel senso originario del termine e quindi dipendente dalla razza, nel caso dei derivati zootecnici, e dalla cultivar, per i prodotti di derivazione strettamente agricola. Tecniche di preparazione: nel caso dei prodotti agricoli, e in misura. maggiore per i prodotti trasformati, le specifiche tecniche di produzione conferiscono delle caratteristiche del tutto particolari alle produzioni, che contribuiscono a determinarne i tratti della tipicità. 5 In un determinato ambito territoriale vengono definiti prodotti alimentari tipici quelli che: - risultano collegati al tessuto economico-produttivo dell agroindustria locale e al relativo contesto socioculturale; - contribuiscono alla definizione del profilo e dell immagine del territorio stesso in quanto espressione, non solo delle tradizioni in ambito agricolo e alimentare, ma anche dell intero patrimonio di storia, cultura e tradizioni di una determinata zona. Nello stesso tempo il prodotto tipico contribuisce a caratterizzare il territorio in una sorta di feedback continuo: più si afferma il prodotto tipico più si afferma il territorio e viceversa. 6

La tutela e la regolamentazione di prodotti tipici è stata da sempre perseguita prima dall Italia e in seguito dall Unione Europea; è prerogativa dell UE che, mediante un apposita commissione tiene gli albi dei prodotti. Obiettivi della tutela garantire una più completa informazione ai consumatori; proteggere i produttori dei prodotti agroalimenatri tipici da coloro che immettono sul mercato prodotti simili ma con caratteristiche non specifiche. 7 Molto prima che la tutela dei prodotti tipici diventasse oggetto di specifici regolamenti comunitari, la normativa italiana aveva provveduto a tutelare alcuni prodotti agroalimentari. Tale protezione nasce negli anni cinquanta per i formaggi (legge n.125 del 1954), negli anni sessanta per i vini, negli anni ottanta per i prosciutti San Daniele e Parma e nel 1992 per gli oli di oliva (legge 169/92). 8

FORMAGGI & TIPICITA 9 10

Nell antichità l uomo, cacciando, fra gli altri, piccoli animali ancora lattanti, aprendo loro lo stomaco, si accorse che il latte da liquido come lui lo conosceva, aveva subito una trasformazione e si era solidificato. Con intuizione provò quindi a mettere un pezzo di stomaco di un animale lattante in un recipiente pieno di latte per riprodurre la medesima trasformazione. 11 Il formaggio o cacio è il prodotto che si ricava dal latte intero o scremato (parzialmente o totalmente), oppure dalla crema, in seguito a coagulazione acida o presamica, anche facendo uso di fermenti e di sale da cucina (definizione legale - R.D. 15/10 /1925 n. 2033). 12

Gli ingredienti 1. latte 2. batteri (o fermenti) lattici (naturali o selezionati) 3. caglio (o presame) 4. sale + tecnologia 13 Formaggio locale o formaggio globale? Un formaggio è globale (standardizzato/omologato) quando è lo stesso in tutto il mondo, o meglio, quando è ritenuto identico dai consumatori. La fiducia nella stabilità dell identità (aspetto) del prodotto, ovunque esso venga consumato, è una delle condizioni del suo successo. 14

Formaggio locale o formaggio globale? Ma in un modesto pezzo di formaggio locale, a cercarle, ci sono più verità ed emozioni che in tutti i libri del mondo... 15 La tipicità 16

Le ragioni della TIPICITA 1 Alimentazione 2 Microbiologia 3 Tecnologia 17 1. Aromi delle essenze presenti nei foraggi FIENO/ERBA vs foraggi insilati e MANGIMI. 2. Diversità microbiologica Latte CRUDO vs latte PASTORIZZATO. 3. Passione, esperienza, pazienza TRADIZIONE e diversificazione vs MODERNITÀ e standardizzazione. 18

Fieno/erba Pascolo 19 Il latte raccolto è fortemente influenzato dagli aromi dalle essenze presenti nel pascolo e trasferisce le sostanze aromatiche ai formaggi e agli altri derivati lattiero-caseari. 20

Latte crudo 21 Uno dei cardini della tipicità e del legame con il territorio è la diversità microbiologica del latte, che ovviamente si manifesta ai massimi livelli nel latte crudo. 22

Batteri lattici Alcuni batteri che trovano nel latte condizioni ideali per il loro sviluppo sono nocivi in quanto provocano gravi alterazioni al formaggio e al burro; altri, i batteri lattici, sono invece utili e senza di essi non si potrebbero ottenere buoni formaggi. 23 Batteri lattici Trasformano il lattosio in acido lattico Omofermentanti: producono prevalentemente acido lattico; sono detti anche batteri caseofili perché intervengono positivamente nel processo di formazione e maturazione del formaggio. Eterofermentanti: producono acido lattico (50%), acido acetico, anidride carbonica, alcol etilico e varie sostanze che conferiscono aroma al formaggio. 24

Trattamento termico del LATTE Latte crudo Latte non sottoposto ad alcun trattamento termico. Latte termizzato Latte sottoposto ad un trattamento termico mediante il quale si abbatte parzialmente la carica microbica eliminando o inattivando una buona parte dei batteri potenzialmente patogeni (sopravvivono alcuni tipi di batteri lattici); in caldaia avviene in 10-20 minuti alla temperatura di 60 65 C. Latte pastorizzato Latte sottoposto a temperature superiori a 72 C per almeno 15 secondi (oppure 63 C per 30 minuti); assi cura l eliminazione completa dei patogeni presenti nel latte. 25 Tecnologia 26

La tecnologia utilizzata è il terzo aspetto importante che lega la tipicità dei formaggi al territorio di appartenenza e riveste un importanza fondamentale nello sfruttamento ottimale delle caratteristiche microbiologiche e sensoriali del latte. 27 Tecnologia della caseificazione 28

Formaggio locale o formaggio globale? OMOLOGAZIONE pastorizzazione del Latte; specializzazione foraggera e stabulazione forzata; modulazione della filiera. 29 Formaggio LOCALE e formaggio GLOBALE: due prodotti a confronto Tipologia FORMAGGIO SPECIALITA DI FORMAGGIO ALLE ERBE Nome prodotto Strachitunt Philadelphia erbe Fantasie Produttore Locatelli Guglielmo MONDELEZ INTERNATIONAL Prezzo 15,00 /kg 2,98 6 porzioni da 25 g (19,87 /kg) Ingredienti Latte crudo Caglio Sale Formaggio fresco - latte pastorizzato - crema di latte - addensanti: alginato di sodio carragenina - sale Cipolla Piante aromatiche Sale Pepe Umidità Luogo di produzione 55% 75% Vedeseta Bollo Ce: ES 30

ETICHETTE ALIMENTARI due prodotti a confronto Tipologia Nome Produttore Tipo di vendita Prezzo Ingredienti - Pasta - uova - Ripieno - funghi - formaggio - altro Stabilimento di produzione TORTELLONI FRESCHI TORTELLONI FRESCHI con funghi porcini con funghi porcini Fresche tradizioni Gioiaverde (la natura che invoglia) - Giovanni Rana PROMOZIONE - 1,85 /250 g 3,58 /250 g 60% 50% 25% 25% 40% 50% 4% porcini 9,5% porcini 9,5% champignon Formaggio grattuggiato Grana Padano olii vegetali, grassi vegetali olii vegetali, grassi vegetali cipolla, aromi, vino, cipolla, prezzemolo, vino prezzemolo, glutammato aromi naturali, erba cipollina monosodico aglio, pepe Può contenere tracce di pesce, Allergeni: può contenere tracce di frutti in guscio, sedano sedano, frutti in guscio. Via Pacinotti 25 via Pacinotti, 25-31 37057 s.giovanni Lupatoto VR 37057 S. Giovanni LupatotoVR LE FORME DI TUTELA 32

Le forme di tutela Prodotti tipici Con questo termine - cui si attribuisce un significato a valenza trasversale - si indicano: - i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) - i prodotti DOP, IGP e STG; - i vini DOC e DOCG ei vini IGT (*); 33 Le forme di tutela PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI 34

Prodotti Agroalimentari Tradizionali Tale categoria di prodotti è stata inserita nell ordinamento giuridico italiano dal Decreto Legislativo 30 aprile 1998 n. 173 che all art. 8 introduce i prodotti tradizionale con il duplice scopo di: - definire una serie di deroghe alle norme riguardanti l igiene degli alimenti, purché siano consentite dalla regolamentazione comunitaria; - promuovere e diffondere le produzioni agroalimentari italiane tipiche e di qualità, per accrescere le capacità concorrenziali del sistema agroalimentare. 35 Prodotti Agroalimentari Tradizionali Con il termine di prodotti tradizionali si intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni (D.M. 350/99, art. 1, 2 comma ). L individuazione di tali prodotti deve essere operata dalle Regioni e dalle Provincie autonome. I prodotti vengono quindi inseriti in appositi elenchi regionali e successivamente inviati al Ministero allo scopo di costituire un elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, da aggiornare e pubblicare annualmente. 36

Il primo elenco nazionale è stato pubblicato dal MiPAF con il D.M. 18 luglio 2000. Sono esclusi dall elenco i prodotti registrati come DOP o IGP, in quanto già tutelati dalla normativa comunitaria. Qualora un prodotto, successivamente al suo inserimento nell elenco, venga registrato ai sensi del Reg. CEE 2081/92, verrà depennato dall elenco regionale e dall elenco nazionale. L iscrizione nell elenco può avvenire su proposta di diversi soggetti pubblici o privati: su iniziativa delle stesse regioni; su istanza di altri soggetti pubblici (Comunità Montane, Camere di Commercio, Comuni ecc.); su istanza di privati. 37 Le forme di tutela Elenco dei formaggi tradizionali della Regione Lombardia Agrì Di Valtorta Bagoss Bernardo Branzi Cadolet Di Capra Caprino A Coagulazione Lattica Caprino A Coagulazione Presamica Caprino Vaccino Casatta Di Corteno Golgi Casolet Casoretta Crescenza Fatuli Fiorone Della Valsassina Fiurì O Fiurit Fontal Latteria Magnoca Magro Magro Di Latteria Magro Di Piatta Matusc Motelì Nisso Nostrano Grasso Nostrano Semigrasso Pannerone Robiola Bresciana Robiola Della Valsassina Salva Scimudin Semuda Formaggella (della Val Brembana, della Val Di Scalve, della Val Sabbia, della Val Seriana, della Val Trompia, della Val Camonica, di Menconico, di Tremosine) Formaggella Del Luinese Formaggio D alpe Misto Formaggio D'alpe Grasso Formaggio D'alpe Semigrasso Formaggio Val Seriana Formai De Livign Garda Tremosine Granone Lodigiano Italico Silter Sta el Stracchino (Bronzone, Della Valsassina, Orobico, Tipico) Strachet Strachitund Tombea Torta Orobica Zincarlin 38

Le forme di tutela PRODOTTI AGROALIMENTARI DOP IGP & STG 39 La qualità nel sistema agroalimentare Prodotti DOP IGP STG Specialità tradizionale garantita (STG) Riconoscimento, ai sensi del Reg. CE 2082/92, del carattere di specificità di un prodotto agroalimentare, inteso come elemento o insieme di elementi che, per le loro caratteristiche qualitative e di tradizionalità, distinguono nettamente un prodotto da altri simili. Ci si riferisce, quindi, a prodotti ottenuti secondo un metodo di produzione tipico tradizionale di una particolare zona geografica, al fine di tutelarne la specificità. La specificità di un prodotto (Attestato di Specificità = STG) è legata alla sua ricetta, che deve essere consolidata nel tempo, e non al suo luogo di origine. 40

La qualità nel sistema agroalimentare Prodotti DOP IGP STG Indicazione Geografica Protetta Il termine "IGP" è relativo al nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese e di cui una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica possa essere attribuita all'origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengano nell'area geografica determinata. (Reg. CEE 2081/92). 41 Denominazione di Origine Protetta Riconoscimento assegnato ai prodotti agricoli e alimentari le cui fasi del processo produttivo vengano realizzate in un area geografica delimitata e il cui processo produttivo risulta essere conforme a un disciplinare di produzione. Queste caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all ambiente geografico, comprensivo dei fattori naturali e umani. (Reg. CEE 2081/92). 42

Denominazione di Origine Protetta 43 Nel 2000, con il regolamento CEE n. 2796/2000, è stata data la possibilità anche al settore dei fiori e delle piante ornamentali di ottenere sia la DOP sia l IGP. Nell IGP l interazione tra prodotto e ambiente geografico è meno stretta rispetto a quella che caratterizza i prodotti DOP in quanto è sufficiente che una sola caratteristica o una sola qualità possa essere attribuita all area geografica di provenienza ed è, inoltre, sufficiente che una sola fase del processo produttivo avvenga nell area geografica di riferimento. Elenco delle denominazioni italiane DOP e IGP aggiornato ad oggi. 44

Le imprese che vogliono accedere a questi marchi devono obbligatoriamente seguire un disciplinare che evidenzi: la zona geografica, gli elementi che provano che il prodotto è originario di quella zona, gli elementi che attestano il legame con l area geografica. Devono inoltre seguire le norme di etichettatura. Ai prodotti in attesa di riconoscimento da parte dell UE è inoltre possibile accordare la protezione transitoria ai sensi del Regolamento CEE n. 537/97 che consente loro di essere provvisoriamente tutelati all interno del territorio nazionale del Paese di origine. 45 Le forme di tutela Elenco dei dei Formaggi D.O.P italiani 1 Asiago 2 Bitto 3 Bra 4 Caciocavallo Silano 5 Canestrato di Moliterno 6 Canestrato Pugliese 7 Casatella Trevigiana 8 Casciotta d Urbino 9 Castelmagno 10 Fiore Sardo 11 Fontina 12 Formaggella del Luinese 13 Formaggio di Fossa di Sogliano 14 Formai de Mut dell Alta Valle Brembana 15 Gorgonzola 16 Grana Padano 17 Montasio 18 Monte Veronese 19 Mozzarella di Bufala Campana 20 Murazzano 21 Parmigiano Reggiano 22 Pecorino di Filiano 46

Le forme di tutela Elenco dei dei Formaggi D.O.P italiani 23 Pecorino Romano 24 Pecorino Sardo 25 Pecorino Siciliano 26 Pecorino Toscano 27 Piacentinu Ennese 28 Piave 29 Provolone Valpadana 30 Provolone del Monaco 31 Quartirolo Lombardo 32 Ragusano 33 Raschera 34 Ricotta Romana 35 Robiola di Roccaverano 36 Salva Cremasco 37 Spressa delle Giudicarie 38 Stelvio-Stilfser 39 Taleggio 40 Toma Piemontese 41 Valle d Aosta Fromadzo 42 Valtellina Casera 43 Vastedda della Valle del Belice 47 ORIGINE DEL LATTE COTTURA DELLA CAGLIATA TEMPO DI MATURAZIONE Classificazione dei formaggi VACCINI PECORINI CAPRINI BUFALINI MISTI FORMAGGI a pasta CRUDA temperatura di coagulazione FORMAGGI a pasta SEMICOTTA temperatura compresa FRESCHISSIMI 48-72 ore FRESCHI 15 giorni SEMISTAGIONATI tra 38 e 48 C da 40 giorni a 6 mesi FORMAGGI STAGIONATI a pasta COTTA da 6 mesi ad un anno temperatura oltre i 48 C MOLTO STAGIONATI oltre un anno CONSISTENZA DELLA TENORE IN TECNOLOGIE PASTA GRASSI PARTICOLARI PASTA MOLLE "MAGRI" A PASTA FILATA dal 45 % al 60% di acqua light cagliata modellata in acqua meno del 20% sulla s.s. bollente PASTA SEMIDURA dal 40 % al 45% di acqua SEMIGRASSI A PASTA PRESSATA dal 20 al 42% sulla s.s. sulle forme si esercita una PASTA DURA pressione di intensità e meno del 40% di acqua GRASSI durata variabile per favorire oltre il 42% sulla s.s. la fuoriuscita del siero prima della formazione della crosta SVILUPPO DI MUFFE ERBORINATI la pasta contiene diffuse screziature blu e verdi dovute allo sviluppo di muffe naturali o aggiunte. A CROSTA FIORITA Sulla crosta si sviluppa uno strato superbiancastra; tipica dei formaggi a pasta molle, soprattutto francesi.. A CROSTA LAVATA la crosta è lavata periodicamente con soluzioni di acqua e sale o soluzioni idroalcoliche FORMAGGI FUSI formaggi di diverse qualità fusi insieme a prodotti lattieri, sali, spezie ed aromi MASCARPONE coagulazione della crema di latte. 48

Le forme di tutela ALTRE FORME DI VALORIZZAZIONE 49 50

L'Arca del Gusto viaggia per il mondo e raccoglie i prodotti che appartengono alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta. Un patrimonio straordinario di frutta, verdura, razze animali, formaggi, pani, dolci, salumi... L'Arca del Gusto segnala l'esistenza di questi prodotti, denuncia il rischio che possano scomparire, invita tutti a fare qualcosa per salvaguardarli: a volte serve comprarli e mangiarli, a volte serve raccontarli e sostenere i produttori; in alcuni casi - quando i prodotti sono specie selvatiche a grave rischio di estinzione - è meglio mangiarne meno o non mangiarli affatto, per tutelarli e favorirne la riproduzione. Cerca nella cartina qui sotto le schede dei prodotti del tuo paese. Aiutaci a trovarne e catalogarne altri! 51 I presidi Slow Food 52

FAST FOOD Cibo uguale ovunque Cibo di bassa qualità Cibo non sempre sano Aromi e sapori uguali ovunque Standardizzazione SLOW FOOD Cibo vario Cibo di buona/alta qualità Cibo (dieta) più equilibrato Aromi e sapori diversi Diversificazione AGRICOLTURA Intensiva/omologa Multinazionali PREZZI ECONOMICI AGRICOLTURA Estensiva/biodiversità Comunità agricole PREZZI EQUI Agricoltura biologica 53 I Presidi Slow Food sono esempi concreti e virtuosi di un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali, sul rispetto delle stagioni, sul benessere animale. I produttori sono riuniti in associazioni che assicurano il rispetto delle regole esercitando un severo controllo sui propri associati. 54

Salvano prodotti buoni, ovvero di alta qualità e radicati nella cultura del territorio; puliti, ovvero ottenuti che tecniche sostenibili e nel rispetto del territorio; giusti, ovvero realizzati in condizioni di lavoro rispettose delle persone, dei loro diritti, della loro cultura, e che garantiscono una remunerazione dignitosa. 55 Rafforzano le economie locali e favoriscono la costituzione di un alleanza forte tra chi produce e chi consuma. I loro prodotti riportano in etichetta o sulle confezioni il contrassegno Presidio Slow Food, che li identifica e garantisce che i produttori hanno sottoscritto un disciplinare di produzione improntato al rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale. www.presidislowfood.it 56