Fig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99



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Legge Regionale 17 dicembre 23 n.26: Verifiche Ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza degli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 della Provincia di Ravenna Risultanze e commenti Introduzione normativa La Regione Emilia Romagna, a seguito dell emanazione della legge regionale del 17 dicembre 23 n.26 Disposizioni in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, dà applicazione all art.18 del D.Lgs 334/99 secondo quanto previsto dall art.72 del D.Lgs 112/98. La Legge Regionale n.26 individua Arpa quale organo tecnico atto a svolgere i controlli ai sensi dell art.25 del D.Lgs 334/99. Con la Determina del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa del 26 ottobre 24 n.15363, vengono definiti i criteri e le modalità per la definizione del programma annuale di verifiche ispettive e gli indirizzi per l effettuazione delle stesse. Il programma annuale viene redatto dalla Provincia d intesa con ARPA e le verifiche ispettive vengono effettuate integrando le competenze tecniche di Arpa con quelle del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dell ISPESL; possono essere inoltre presenti tecnici degli Enti locali (Deliberazione della Giunta Regionale del 29 novembre 24 n.2429). Nella provincia di Ravenna, le Commissioni ispettive designate fino ad oggi, sono costituite da tecnici di Arpa in qualità di ispettori e tecnici degli Enti locali (Provincia e Comune) in qualità di auditor. Stato avanzamento lavori Dal dicembre 24 fino all aprile 27, sono state sottoposte alla prima verifica ispettiva le dieci Aziende presenti nel territorio della Provincia di Ravenna (Fig.1 e Fig.2) soggette all art.6 del D.Lgs n 334/99 e s.m.i. 5 4 3 2 1 24 25 26 27 n. di verifiche ispettive svolte Fig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99

27 2% 24 1% 25 3% 26 4% Fig.2 - Distribuzione % di Verifiche Ispettive svolte nella Provincia di Ravenna nel corso del quadriennio per gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 Criteri e modalità operative La Determinazione del 26 ottobre 24 n.15363 definisce gli indirizzi per l effettuazione delle verifiche ispettive negli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99. Le verifiche ispettive, attraverso un esame pianificato e sistematico dei sistemi tecnici, organizzativi e di gestione applicati in uno stabilimento, hanno come finalità la verifica della congruenza tra la Politica di Prevenzione degli incidenti rilevanti che il Gestore si è dato ed il Sistema di Gestione della Sicurezza che ha adottato in riferimento ai requisiti strutturali ed ai contenuti richiesti dal DM 9/8/2. La Determinazione n.15363 riporta, inoltre, in allegato il format della lista di riscontro; quest ultima prevede tutti gli elementi fondamentali del SGS individuati dal D.M. 9 agosto 2 e per ognuno di essi sono indicati i riscontri (indicativi e non esaustivi) che dovrebbero essere effettuati dagli ispettori al fine di formulare il giudizio specifico su ogni singolo punto. Analisi dati Per la stesura di questo lavoro sono state esaminate le risultanze di 1 verifiche ispettive, effettuate presso stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99. Le risultanze tecniche, di seguito riportate, sono state ricavate dalla consultazione dell archivio di ARPA. I riscontri dell attività di verifica ispettiva sono stati codificati con due livelli di criticità:

RACCOMANDAZIONI: derivano da un accertamento di carenze rilevate nel SGS quasi esclusivamente di tipo formale e in generale sono mirate al miglioramento del SGS. Rappresentano comunque misure cogenti, da verificare nella verifica ispettiva successiva. PRESCRIZIONI: rappresentano il più alto livello di azione in termini di valutazione del SGS, scaturiscono dall accertamento di carenze sostanziali nel SGS e vengono proposte dalla Commissione affinché diventino atti cogenti imposti dall Autorità di Controllo all azienda, con definizione specifica dei tempi di attuazione e verifica. Verifiche ispettive negli stabilimenti soggetti all art. 6 del D.Lgs 334/99 Dal dicembre 24 all aprile 27, tutte le Aziende rientranti nell art.6 del D.Lgs 334/99 del territorio della Provincia di Ravenna, hanno sostenuto la prima verifica ispettiva. Il quadro d insieme delle raccomandazioni e delle prescrizioni impartite agli stabilimenti in art.6 viene riportato in figura 3, dove si evince, in termini quantitativi, una prevalenza per i fattori gestionali relativi all informazione/formazione e addestramento (punto 2), al controllo operativo (punto 4) ed alla pianificazione di emergenza (punto 6). racc / prescr 25 2 15 % 1 5 1. Documento sulla politica di prevenzione, struttura del SGS e sua integrazione con la gestione aziendale 2. Organizzazione e personale 3. Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti 4. Il controllo operativo 5. Gestione delle modifiche 6. Pianificazione di emergenza 7. Controllo delle prestazioni 8. Controllo e revisione 1 2 3 4 5 6 7 8 fattori gestionali Figura 3 - Grafico percentuale sull incidenza delle raccomandazioni/prescrizioni impartite per ogni fattore gestionale sul totale delle stesse, durante il 1 ciclo di verifiche ispettive in stabilimenti soggetti all art.6. Al fine di valutare i contenuti rilevati per i predetti punti e riassumerne il significato occorre esaminare l incidenza percentuale di ogni singolo punto di verifica riscontrato dalle Commissioni durante l intero svolgimento delle verifiche ispettive.

% 1 9 8 7 6 5 4 3 2 1 1i 1ii 1iii 2i 2ii 2iii 2iv 3i 3ii 3iii 4i 4ii 4iii 4iv 4v 5i 5ii 6i 6ii 6iii 6iv 7i 7ii 8i 8ii Elementi SGS - Dettaglio Racc / Prescr 1. Documento sulla politica di prevenzione, struttura del SGS e sua integrazione con la gestione aziendale i Definizione della Politica di prevenzione ii Verifica della struttura del SGS adottato ed integrazione con la gestione aziendale iii Contenuti del Documento di Politica 2. Organizzazione e personale i Definizione delle responsabilità, delle risorse e della pianificazione delle attività ii ttività di informazione iii Attività di formazione ed addestramento iv Fattori umani, interfacce operatore ed impianto 3. Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti i Identificazione delle pericolosità di sostanze e processi, e definizione di criteri e requisiti di sicurezza ii Identificazione dei possibili eventi incidentali e analisi di sicurezza iii Pianificazione degli adeguamenti impiantistici e gestionali per la riduzione dei rischi ed aggiornamento 4. Il controllo operativo i Identificazione degli impianti e delle apparecchiature soggette ai piani di verifica ii Gestione della documentazione iii Procedure operative e istruzioni nelle condizioni normali, anomale e di emergenza iv Le procedure di manutenzione v Approvvigionamento di beni e servizi 5. Gestione delle modifiche i Modifiche tecnico-impiantistiche, procedurali ed organizzative ii Aggiornamento della documentazione 6. Pianificazione di emergenza i Analisi delle conseguenze, pianificazione e documentazione ii Ruoli e responsabilità iii Controlli e verifiche per la gestione delle situazioni di emergenza iv Sistemi di allarme e comunicazione e supporto all'intervento esterno 7. Controllo delle prestazioni i Valutazione delle prestazioni ii Analisi degli incidenti e dei quasi-incidenti 8. Controllo e revisione i Verifiche ispettive ii Riesame della politica di sicurezza e del SGS Fig. 4 - Grafico percentuale sull incidenza di ogni singolo punto di verifica sul totale delle raccomandazioni e/o prescrizioni impartite durante il 1 ciclo di verifiche ispettive in stabilimenti soggetti all art.6.

Il grafico di fig.4 mostra, quantitativamente, l andamento percentuale delle raccomandazioni relative ad ogni punto della lista di riscontro sul totale delle stesse. Dal grafico deduciamo che il 6% dei punti presenta un indice numerico pari o inferiore al 3%, considerando tale valore come asse delle ascisse, traduciamo in termini qualitativi il significato dei punti della lista di riscontro con indice numerico superiore al 3%. Le raccomandazioni/prescrizioni relative al punto 1iii evidenziano la necessità di definire chiaramente gli obiettivi che si intendono perseguire nel campo della prevenzione e del controllo degli incidenti rilevanti per la salvaguardia della popolazione e dell ambiente, di dettagliare maggiormente il programma di miglioramento del SGS ed allegarlo al rispettivo documento di politica, come richiesto dalla norma. Relativamente ai punti 2i, 2ii e 2iii si individuano carenze nella definizione di ruoli e responsabilità per la gestione delle attività dello stabilimento rilevanti ai fini della sicurezza, nelle procedure di gestione delle attività di informazione/formazione ed addestramento in merito al carattere distintivo delle stesse ed alla documentazione pertinente, nonché nella verifica dell efficacia dell informazione/formazione ed addestramento somministrati, comprendendo i lavoratori terzi e gli stranieri eventualmente presenti. Si rileva inoltre, la necessità di migliorare la pianificazione delle attività di informazione, formazione ed addestramento in merito a contenuti, tempi, periodicità (in accordo con quanto previsto dal D.M. 9/8/ e per categoria di addetto cui sono rivolti i corsi, nonché la prevista qualifica dei formatori. Le raccomandazioni/prescrizioni relative al punto 4i e 4iv rilevano che l identificazione degli elementi critici ai fini degli incidenti rilevanti non è sempre condotta in modo sistematico, pertanto si riscontrano incongruenze tra detti elementi e la definizione dei programmi di manutenzione, ispezione e verifica degli impianti; spesso mancano i criteri di redazione degli stessi nonché le modalità operative impiegate nei controlli. Si evidenzia inoltre che occorre rendere più agevole la consultazione delle procedure operative degli impianti e che le procedure di riferimento per la gestione dei permessi di lavoro non prevedono i requisiti minimi riportati nella lista di riscontro, in particolare per quanto riguarda la verifica preventiva dei requisiti di sicurezza dei pezzi di ricambio e le modalità di ripristino dell operatività standard. Non sono previste, inoltre, le modalità di fuori servizio, disattivazione, dismissione, demolizione, bonifica e smaltimento. Relativamente al punto 5i si individua la necessità di precisare la definizione di modifica, distinguendone la natura temporanea, impiantistica, gestionale, organizzativa, ecc. Per tale punto rimane molto alta l incidenza percentuale delle raccomandazioni formulate in quanto le procedure di pertinenza non risultano prevedere, in modo dettagliato, le varie fasi previste dal D.M. 9/8/. Le raccomandazioni/prescrizioni relative al punto 6i e 6iii evidenziano l esigenza di rendere il PEI più specifico e di integrarlo con la documentazione di supporto prevista (planimetrie, linee di comunicazione, descrizione dei sistemi di emergenza etc). Si evidenzia, inoltre, la necessità di integrare gli elenchi delle apparecchiature e dei dispositivi di emergenza, dettagliando le modalità e la periodicità degli interventi, la registrazione delle anomalie riscontrate, l attivazione e la chiusura degli interventi ed il ripristino dell operatività standard. In alcuni casi emerge la necessità di migliorare la gestione dell addestramento all utilizzo dei DPI in funzione degli scenari incidentali previsti; inoltre, relativamente alle simulazioni di emergenza, le raccomandazioni/prescrizioni sono volte ad incrementare il dettaglio delle registrazioni prevedendo le azioni compiute, gli addetti coinvolti, i sistemi di emergenza adottati, le difficoltà emerse, i criteri valutazione delle prove, nonché la verifica dell adeguatezza delle squadre di intervento interno in termini di mezzi e persone.

Le raccomandazioni/prescrizioni relative al punto 7ii evidenziano carenze nella segnalazione, registrazione, analisi e divulgazione degli eventi incidentali e che non sono ancora stati messi in atto meccanismi di rilevamento dell esperienza operativa di impianti similari. Le raccomandazioni/prescrizioni relative al punto 8ii indicano che il riesame viene svolto in assenza di criteri specifici e con scarso utilizzo dei risultati degli indicatori di prestazione e delle verifiche ispettive interne. Considerando i riscontri, secondo il differente livello di criticità, è possibile confrontare, sempre in termini quantitativi, l indice numerico delle raccomandazioni con quello delle prescrizioni. Il grafico di figura 5 mette in relazione il valore percentuale delle raccomandazioni con quello delle prescrizioni per ogni singolo fattore gestionale. Racc. Prescr. % 16 14 12 1 8 6 4 2 1. Documento sulla politica di prevenzione, struttura del SGS e sua integrazione con la gestione aziendale 2. Organizzazione e personale 3. Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti 4. Il controllo operativo 5. Gestione delle modifiche 6. Pianificazione di emergenza 7. Controllo delle prestazioni 8. Controllo e revisione 1 2 3 4 5 6 7 8 fattori gestionali Fig.5 - Valori percentuali delle raccomandazioni e delle prescrizioni impartite per ogni fattore gestionale sul totale delle stesse, in stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99. Analogamente, il grafico di fig.6 mostra l incidenza percentuale delle raccomandazioni e delle prescrizioni per ogni singolo punto di verifica, riscontrato dalle Commissioni durante l intero svolgimento delle verifiche ispettive.

7 6 5 % 4 3 2 1 1i 1ii 1iii 2i 2ii 2iii 2iv 3i 3ii 3iii 4i 4ii 4iii 4iv 4v 5i 5ii 6i 6ii 6iii 6iv 7i 7ii 8i 8ii Punti Lista di riscontro - Dettaglio Raccom Prescr 1. Documento sulla politica di prevenzione, struttura del SGS e sua integrazione con la gestione aziendale i Definizione della Politica di prevenzione ii Verifica della struttura del SGS adottato ed integrazione con la gestione aziendale iii Contenuti del Documento di Politica 2. Organizzazione e personale i Definizione delle responsabilità, delle risorse e della pianificazione delle attività ii ttività di informazione iii Attività di formazione ed addestramento iv Fattori umani, interfacce operatore ed impianto 3. Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti i Identificazione delle pericolosità di sostanze e processi, e definizione di criteri e requisiti di sicurezza ii Identificazione dei possibili eventi incidentali e analisi di sicurezza iii Pianificazione degli adeguamenti impiantistici e gestionali per la riduzione dei rischi ed aggiornamento 4. Il controllo operativo i Identificazione degli impianti e delle apparecchiature soggette ai piani di verifica ii Gestione della documentazione iii Procedure operative e istruzioni nelle condizioni normali, anomale e di emergenza iv Le procedure di manutenzione v Approvvigionamento di beni e servizi 5. Gestione delle modifiche i Modifiche tecnico-impiantistiche, procedurali ed organizzative ii Aggiornamento della documentazione 6. Pianificazione di emergenza i Analisi delle conseguenze, pianificazione e documentazione ii Ruoli e responsabilità iii Controlli e verifiche per la gestione delle situazioni di emergenza iv Sistemi di allarme e comunicazione e supporto all'intervento esterno 7. Controllo delle prestazioni i Valutazione delle prestazioni ii Analisi degli incidenti e dei quasi-incidenti 8. Controllo e revisione i Verifiche ispettive ii Riesame della politica di sicurezza e del SGS Figura 6 - Valori percentuali delle raccomandazioni e delle prescrizioni, per ogni punto di verifica, rispetto al totale complessivo delle stesse, relativi a stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99.

Dall esame dei grafici di figura 5 e 6 sopra riportati, si evince che l indice percentuale delle prescrizioni rilevate è superiore a quello delle raccomandazioni per la quasi totalità dei punti di verifica della lista di riscontro. Il numero elevato di prescrizioni rilevate durante lo svolgimento delle verifiche ispettive in stabilimenti rientranti nell art.6, si può attribuire al fatto che nonostante tali Aziende fossero soggette agli stessi adempimenti degli art.8, nel rispetto dei medesimi tempi, probabilmente l assenza di controlli programmati da parte dell Autorità, non ha permesso il percorso di confronto di cui hanno potuto usufruire gli altri stabilimenti nel tempo. Sara Cavada Area Grandi Rischi Arpa Sez. di Ravenna