I RESISTORI. I resistori sono a volte utilizzati per convertire energia elettrica in energia termica.



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Transcript:

I RESISTORI Il resistore è un componente elettrico di grande importanza per le sue molteplici applicazioni sia in apparecchiature elettriche che elettroniche. I resistori sono a volte utilizzati per convertire energia elettrica in energia termica. Nella teoria dei circuiti il resistore è un componente ideale che risponde se lineare alla Legge di Ohm. I resistori non lineari sono essenziali per fare modelli circuitali per esempio degli oscillatori elettronici. Nel mondo reale, i resistori sono dispositivi multiformi con caratteristiche e limiti operativi ben determinati. I resistori reali, spesso anche chiamati impropriamente resistenze sono caratterizzati dal valore della loro resistenza elettrica espressa in ohm e dalla potenza espressa in watt che possono dissipare senza distruggersi. A volte, ma più raramente, al posto del valore della resistenza è indicato quello della loro conduttanza (che è l'inverso matematico della resistenza). Per molte applicazioni civili ed industriali, al posto del loro valore resistivo, ovvero della resistenza si indica la tensione tipica di funzionamento, espressa in volt. I resistori lineari ideali non hanno in generale limiti in potenza e sono caratterizzati da una relazione costitutiva lineare per qualsiasi valore di tensione e corrente. Sia in campo civile che industriale, l'impiego prevalente dei resistori è quello di produrre calore da elettricità. Molti sono gli impieghi negli elettrodomestici, quali forni elettrici ferri da stiro,bollitori d'acqua asciuga-capelli, lavatrici, lavastoviglie, ecc. ecc. ecc. Un ferro da stiro, tipicamente ha un resistore della potenza di 1 kw. Resistori di potenze anche molto superiori sono utilizzati nei forni industriali e nei circuiti di controllo dei veicoli elettrici per esempio nei locomotori elettrici per dissipare l'energia in eccesso, per questo ultimo impiego recentemente sono stati in gran parte sostituiti da circuiti di regolazione elettronici più efficienti. Questi resistori, cosiddetti di potenza sono tipicamente realizzati con un avvolgimento di filo di leghe metalliche a base di ferro, cromo e tungsteno.

Per evitare, parzialmente, che questo tipo di resistore a filo si comporti da induttore provocando interferenze elettromagnetiche l'avvolgimento vien fatto sia in un senso che in quello opposto. I resistori trovano poi largo impiego nei circuiti elettronici, per i quali sono prodotti in una varietà di forme e assortimenti di valori resistivi da frazioni di Ohm a svariate centinaia di Mega Ohm e di potenza da pochi milliwatt a centinaia di watt. RESISTORI FISSI: I resistori a valore resistivo fisso per applicazioni nei circuiti elettronici si presentano nella versione più comune come piccoli cilindri con due terminali metallici chiamati reofori, adatti per essere inseriti in circuiti stampati e saldati a stagno. I valori di resistenza e tolleranza sono codificati mediante bande colorate mentre nei resistori con potenze superiori ai 2 watt il valore è indicato per esteso. L'elemento resistivo è realizzato depositando sulla superficie del cilindro uno strato di lega metallica ossidi metallici o carbone, successivamente inciso a laser con andamento elicoidale per ottenere il valore voluto. Questo tipo di lavorazione conferisce al resistore una componente induttiva ininfluente in applicazioni a bassa frequenza ma di disturbo per applicazioni ad alta frequenza. Per applicazioni in alta frequenza sono preferiti i resistori antinduttivi, realizzati comprimendo una rara miscela di polveri composite e resine, a formare un cilindro con dimensioni simili ai resistori a strato. Oltre che come resistori individuali, sono prodotti anche a gruppi come le "reti resistive" costruite con la tecnica chiamata "a film spesso", ricavandole con un processo di metalizzazione su una sottile piastrina di ceramica, la stessa tecnica usata per costruire resistori di altissimo valore Ohmico (oltre 100 Megaohm), i quali essendo ricavati su una superficie piana con l'elemento resistivo configurato a greca, risultano antinduttivi.

Esistono altri tipi di resistori fissi, ovvero costruiti in modo differente in base alla potenza che devono dissipare: Resistori standard a carbone da 1/8 W - 1/4 W - 1/2 W - 1 W, i più usati in elettronica. Resistori di nichel-cromo da 2 W - 4 W - 6 W - 8 W - 12 W - 16 W - 24 W, usati come resistori di potenza. Resistori Corazzati, impiegati in elettronica, abbinano alta dissipazione e affidabilità. Resistori per riscaldamento da 200 W - 300 W - 500 W - 1000 W, principalmente in quarzo. Le versioni SMD, adatti per il montaggio superficiale per mezzo di macchine automatiche, hanno l'aspetto di minuscole piastrine rettagolari di 2 mm quadri, aventi le estremità metallizzate per permetterne la saldatura sul circuito e sono antinduttive. Esistono applicazioni in cui il resistore deve avere caratteristiche molto particolari tipico è il caso degli strumenti di misura elettronici; se in commercio non fosse disponibile il resistore con dimensioni, valore, e precisione necessari per l'impiego previsto, il costruttore stesso dello strumento, progetta da sè il resistore abbinandogli una sigla; similmente ai circuiti integrati progettati in proprio, questo risulta un componente custom, pertanto non in commercio, può essere fornito come ricambio solo dal costruttore dello strumento.

RESISTORI VARIABILI : I resistori variabili, ovvero la cui resistenza è variabile, si dividono in due categorie: quelli che possono essere regolati con un intervento manuale o meccanico e quelli che variano le proprie resistenza con il variare di un altro parametro, quali la temperatura termo-resistori, o la quantità di luce che li colpisce (foto-resistori). Un tipo di resistore variabile di uso comune nelle apparecchiature elettroniche quali radio, televisori, amplificatori è il potenziometro, con il quale per mezzo di un conduttore mobile strisciante sull'elemento resistivo rotante o lineare, è possibile variare il valore della resistenza entro un certo intervallo il cui limite superiore è indicato dal valore stesso che ha il potenziomentro. Anche i potenziometri sono realizzati in diversi modelli: a strato, a filo, doppi, con o senza interruttore, a variazione restiva lineare o logaritmica. Sono detti trimmer certi tipi di potenziometri adatti per regolazioni saltuarie e di taratura. TERMO RESISTORI : I termo resistori o termistori sono resistori che presentano elevati valori del coefficiente di temperatura, fra di essi si distinguono i PTC e gli NTC. I resistori PTC (Positive Temperature Coefficient) hanno un coefficiente di temperatura positivo ossia aumentano la loro resistenza con l'aumento della temperatura. Mentre quelli detti NTC (Negative Temperature Coefficient) presentano un coefficiente di temperatura negativo (tra -6% e -2% per grado centigrado) ossia riducono la loro resistenza con l'aumentare della temperatura.

Questi termo-resistori sono impiegati o per la misura diretta della temperatura nei termometri elettronici o come elementi di controllo nei circuiti elettrici ed elettronici (per esempio per aumentare o diminuire una corrente od una tensione al variare della temperatura d'esercizio. FOTO RESISTORI : I foto-resistori sono resistori sensibili alla luce, ovvero la cui resistenza cambia con l'intensita' della luce che li colpisce. In condizioni di buio presentano valori resistivi intorno ai 10 Mega ohm, in condizioni di luce la resistenza può scendere anche a valori inferiori ai 100 ohm. La curva Resistenza-Illuminazione è abbastanza lineare, ma la variazione della resistenza in casi di bruschi cambiamenti dell' illuminazione è piuttosto lenta. Questo comportamento, definito dai costruttori con il parametro recovery rate o tempo di recupero è un notevole svantaggio, pertanto questi componenti sono impiegati solo in apparecchi dove il controllo della luminosità non è critico come macchine fotografiche, interruttori crepuscolari, giocattoli etc.

DECIFRARE IL VALORE DELLE RESISTENZE: I codici a colori per i resistori fissi sono definiti dalla EIA (Electronic Industries Association). Questi colori (detti anche anelli) sono stampati sul corpo dei resistori e ad ogni colore corrisponde un numero,un moltiplicatore e una tolleranza. Gli anelli possono essere da un minimo di tre ad un massimo di sei. Per poter ricordare agevolmente l'ordine di tutti e dieci i colori delle resistenze molti sono soliti imparare a memoria questa simpatica filastrocca: Non Metterti Rubicondo Alla Guida: Vino e Birra Van Giù Bene. Per effettuare delle prove, potete scaricare nella sezione downloads/software del sito, un piccolo programma da me ideato che vi consente selezionando i colori, di calcolare il valore delle resistenze. RESISTORI STANDARD (solitamente a strato di carbone) Riassumiamo, le regole principali per decifrare questi resistori: I primi due anelli vengono utilizzati per definire i primi due numeri significativi. Il terzo anello viene utilizzata per sapere quanti zeri aggiungere.

Il quarto anello di colore oro o argento indica la tolleranza rispettivamente del 5% e del 10%. Provate a verificare cliccando qui. Il colore ORO posto nel terzo anello ci dice che la somma dei primi due anelli dovrà essere divisa per 10. Esempio: una resistenza con questi colori: Marrone - Nero Oro è da 1 ohm, infatti 10 : 10 = 1. Il colore ARGENTO posto nel terzo anello ci dice che la somma dei primi due anelli dovrà essere divisa per 100. Esempio: una resistenza con questi colori: Marrone - Nero - Argento è da 0,1 ohm, infatti 10 : 100 = 0,1. RESISTORI NON STANDARD (solitamente a strato metallico detti anche di precisione). I primi tre anelli vengono utilizzati per definire i primi tre numeri significativi. Il quarto anello il numero di zeri da aggiungere. Il quinto anello indica la tolleranza. Il sesto anello indica il coefficiente di temperatura. Provate a verificare cliccando qui. RESISTORI A FILO E CORAZZATE: Anche se su queste resistenze il loro valore è stampigliato direttamente sul loro involucro è facile incorrere in errore di lettura, poichè le industrie non seguono una regola ben precisa. Se troviamo scritto: 0.12-0.1-4.7-10 non vi è alcun problema perchè esse sono esattamente di quel valore. Ma se troviamo queste scritte: R01 - R10-10R - 1R0-4R7 - la faccenda si complica.

per risolvere il dilemma basta ricordare che: La R posta davanti al numero sostituisce lo 0, (zero virgola). La R posta tra due numeri sostituisce la, (virgola). La R posta dopo i numeri è ininfluente. (10R equivale a 10 ohm) RESISTORI IN PARALLELO: La legge di Ohm dice, collegando due resistenze in parallelo gli ohm totali saranno determinati da questa formula: Ohm= (R1 X R2) : (R1 + R2) Collegando in parallelo due resistori di identico valore, si dimezza il loro valore ohmico ma raddoppia la loro potenza in Watt.

Mentre se colleghiamo due resistori di valore diverso e di wattagggio diverso il valore ohmico sarà determinato dalla formula riportata sopra, il wattaggio sarà uguale al resistore con il valore ohmico più basso. Se invece vogliamo calcolare il resistore che dovremmo applicare in parallelo ad un resistore di valore conosciuto per ottenere un valore stabilito dovremmo utilizzare la seguente formula: R2=(R1 X Rx) : (R1 Rx) attenzione se Rx è maggiore di R1 si dovrà fare Rx R1. Dove: R2 è il resistore da applicare in parallelo a R1; R1 è il resistore di valore noto; Rx è il valore che vogliamo ottenere.

RESISTORI IN SERIE: La legge di Ohm dice, applicando due o più resistori in serie il valore ohmico ottenuto sarà la somma totale dei resistori, la formula è la seguente: Ohm = R1 + R2 + R3 ecc. Collegando in serie due o più resistori di identico valore si somma il loro valore ohmico e raddoppia la loro potenza in Watt. Mentre se colleghiamo due o più resistori di valore diverso e di wattagggio diverso il valore ohmico sarà determinato dalla formula riportata sopra, ma il wattaggio sarà uguale al resistore con il valore ohmico più basso. Per concludere potete scaricare nella sezione Downloads/Software un piccolo programma per calcolare il valore delle resistenze.