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Ambasciata d'italia ad Ankara Ufficio Commerciale (Dal 16 al 27 giugno 2012 - n. 18) Prot. Nr. 1664 Ambasciata d Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ; commerciale.ambankara@esteri.it ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282 Responsabile: Cons. Amb. Patrizia Falcinelli

ULTIMI SVILUPPI Crescono moderatamente gli investimenti esteri in Turchia. Secondo i dati forniti dal Ministero dell Economia turco e rielaborati da ICE Istanbul, nei primi quattro mesi del 2012 gli investimenti diretti esteri in Turchia sono ammontati a 5.013 milioni di dollari, in aumento dell 1,5% rispetto allo stesso periodo del 2011, quando avevano toccato i 4.937 milioni di dollari. Nel periodo considerato gli investimenti immobiliari sono aumentati del 6,1%, attestandosi a quota 751 milioni di dollari, contro i 708 milioni di dollari del 2011. Nei primi quattro mesi del 2012 l'italia ha investito 95 milioni di dollari in aumento (+375%) rispetto allo stesso periodo del 2011 (quando erano stati investiti 20 milioni di dollari). In Turchia sono operanti 930 imprese italiane, di cui 2 costituite nel mese di aprile 2012. Fra i Paesi che hanno maggiormente investito risultano: Regno Unito (1.905 milioni USD); Olanda (456 milioni USD); Germania (181 milioni USD); USA (139 milioni USD); Paesi del Golfo (42 milioni USD); Francia (39 milioni USD). In totale operano in Turchia 30.110 imprese estere di cui 4.888 della Germania (16,2% del totale), 2.363 del Regno Unito (7,8% del totale), 2.305 dell'iran (7,7% del totale), 2.011 dell'olanda (6,7% del totale), 1.231 degli USA (4,1%), 1.083 dell'azerbaijan (3,6%), 930 dell'italia (3,1%), 913 dell'iraq (3,0%), 442 della Cina (1,5%) e 189 della Corea del Sud (0,6%). Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle 30.110 imprese estere, i Paesi UE sono al primo posto con 15.588 aziende. Tra paesi europei la Germania ha conquistato la prima posizione, il Regno Unito la seconda, l Olanda la terza. Delle imprese estere operanti in Turchia 17.027 sono basate ad Istanbul (56,5% del totale), 3.535 ad Antalya (11,7%), 2.004 ad Ankara (6,7%), 1.732 ad Izmir (5,8%), 1.430 a Muğla (4,7%) e 578 Bursa (1,9%). (Fonte Ufficio ICE di Istanbul) È in vigore il nuovo pacchetto di incentivi i agli investimenti. È entrato finalmente in vigore lo scorso 19 giugno il decreto del Governo turco in materia di incentivi agli investimenti che era stato annunciato alla stampa lo scorso aprile (vedi Cronache Economiche n. 11). I contenuti di tale pacchetto avevano anche fatto anche oggetto di specifiche presentazioni agli imprenditori italiani partecipanti alla Missione Italia in Turchia di inizio maggio ad Istanbul da parte di rappresentanti del Ministero dell Economia turco (vedi Cronache Economiche n. 13). Il piano in questione, prioritariamente mirato a ridurre l'ampio deficit delle partite correnti turche, attenuare la forte disomogeneità nello sviluppo tra le varie aree del Paese e promuovere le attività di clustering e la produzione locale di beni ad alto contenuto tecnologico, punta su una nuova combinazione di sgravi e sussidi che sono definiti tra le altre cose in base allo sviluppo socioeconomico delle zone del Paese (appositamente raggruppate in 6 distinte regioni) dove l investimento è diretto, alla natura dell investimento stesso (classificato secondo quattro categorie: generale, regionale, strategico, a grande scala) e al settore d attività interessato (con alcuni comparti considerati prioritari e quindi destinatari di incentivi maggiori). Nell attesa che sia approntata la versione in lingua inglese del pacchetto, si allega alla presente edizione delle Cronache Economiche per ulteriore informazione e ad integrazione di quanto già segnalato in passato una presentazione elaborata dall Ufficio Commerciale dell Ambasciata Turca a Roma e illustrata da rappresentanti del Consolato turco a Milano nel corso dell incontro Venezia porta d oriente: Missione Turchia organizzato lo scorso 18 giugno dai Comuni del Veneto Orientale in collaborazione con le locali Associazioni di artigiani e piccoli imprenditori cui ha preso parte l Ambasciatore d Italia in Turchia Gianpaolo Scarante. 2

Ed è in vigore anche la nuova normativa turca per l acquisto di proprietà immobiliari da parte di stranieri. Con la nuova Legge n. 6302 del 3 maggio 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale turca n. 28296 del 18 maggio scorso, la normativa in materia di acquisto di proprietà immobiliari da parte di persone fisiche straniere viene significativamente innovata. In particolar modo cade il principio di reciprocità che aveva fino ad ora governato la materia. Sarà quindi ora il Consiglio dei Ministri che deciderà, anche in assenza di accordi bilaterali, quali siano i Paesi i cui cittadini possano acquistare immobili e terreni in Turchia, decisione che verrà presa in base allo stato delle relazioni bilaterali e degli interessi nazionali. Parallelamente, la legge innalza anche il limite massimo di terreno acquistabile da una singola persona dai precedenti 2,5 ettari a 30 ettari (ammontare peraltro eventualmente raddoppiabile dal Governo), mentre il limite di superficie totale che gli stranieri possono detenere in un singolo distretto è fissato al 10% dell estensione del distretto stesso. Tali diritti possono comunque essere limitati, sospesi o annullati (ma anche ampliati, come nel caso di cui sopra) dal Consiglio dei Ministri turco in caso di necessità motivata da superiori interessi nazionali. Per quanto riguarda invece la possibilità di effettuare investimenti immobiliari da parte di aziende istituite secondo diritto straniero, tale fattispecie resta regolata, come in passato, dalle leggi speciali (come quelle sulle zone industriali, sul turismo, sul petrolio). Entità giuridiche diverse da imprese commerciali, come fondazioni, associazioni, enti religiosi ecc. continuano d altra parte a non poter acquistare proprietà nel Paese. Quanto alle aziende stabilite secondo il diritto turco ma con capitale straniero, la legge continua a prevedere che esse possano acquistare proprietà immobiliari solo qualora tali investimenti siano direttamente riconducibili alle attività dell azienda, ma mentre prima tale limite si applicava fin dai casi in cui il capitale straniero era minimo, ora le restrizioni cominciano a valere solo in presenza di almeno il 50% di capitale straniero, mentre per quelle al di sotto si tale soglia vigono le stesse norme applicabili alle aziende a capitale interamente turco. Più in generale, nel caso in cui persone fisiche o aziende straniere o con capitale straniero maggioritario vogliano acquistare un terreno edificabile, andrà da parte loro presentato alle autorità competenti anche il progetto che si intende sviluppare nell area in considerazione, che dovrà poi essere effettivamente realizzato in un arco di tempo predefinito. Permangono inoltre le generali restrizioni agli investimenti immobiliari in aree militari o di importanza strategica, che devono tuttora essere autorizzati dallo Stato Maggiore o dalla Prefettura interessata nel caso di zone strategiche. Con questa nuova legge, il Governo turco permette una sensibile apertura del mercato immobiliare ad acquirenti stranieri e tale manovra è ovviamente dettata dalla volontà di far affluire nel Paese ulteriori capitali stranieri, di cui la Turchia come noto necessita, anche alla luce dei massicci squilibri nelle partite correnti di cui tuttora soffre nonostante alcuni buoni risultati messi a segno negli ultimi mesi. In particolare queste nuove misure sarebbero principalmente mirate a premettere finalmente l ingresso in questo importante mercato dei facoltosi investitori di molti Paesi arabi (in primis Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar e Arabia Saudita), molto interessati al settore immobiliare turco ma impossibilitati fino ad ora all acquisto proprio a causa dell assenza di condizioni di reciprocità. Tra le varie implicazioni di rilievo per gli investitori italiani interessati al settore immobiliare turco (che già potevano comunque contare sull esistenza di condizioni di reciprocità tra Italia e Turchia in materia), va segnalato che il probabile ingresso di molti nuovi investitori sul mercato locale potrebbe provocare in futuro significativi aumenti nei prezzi delle proprietà immobiliari nel Paese. 3

8 Beauty Eurasia. La cosmetica in vetrina ad Istanbul. Ha chiuso i battenti il 16 giugno scorso, presso il Tüyap Exhibition Center di Istanbul, l ottava edizione della fiera Beauty Eurasia, inaugurata due giorni prima. La Fiera rappresenta la più importante manifestazione del settore dei prodotti per la persona in Turchia, con un numero di espositori e di visitatori in costante crescita. A questa edizione hanno partecipato 450 espositori, provenienti da 50 Paesi, con un affluenza di 25.000 visitatori, di cui circa 5.000 provenienti da 100 Paesi diversi, a testimonianza della forte vocazione internazionale della manifestazione. La Turchia rappresenta per la cosmetica italiana uno dei mercati da privilegiare, anche in considerazione della posizione geografica che ne fa un accesso ideale per tutta l area del Sud Est dell Europa, dei Balcani, dell Asia Centrale e del Medio Oriente. La stabilità economica e politica ha mutato il comportamento della popolazione turca, aumentandone la propensione al consumo; i nuovi standard di vita, la maggiore disponibilità economica, il maggiore accesso delle donne al mercato del lavoro, la crescita della popolazione e la sua composizione, stanno stabilizzando la vendita dei prodotti cosmetici anche nel lungo periodo. A ciò si aggiungono i tentativi di armonizzazione della normativa turca sui cosmetici con quella europea, che stanno facilitando enormemente gli scambi nel settore. Il consumatore è sempre più attento ed esposto alle novità dei prodotti stranieri: negli ultimi anni più di 30 marchi internazionali sono entrati sul mercato turco, coprendo i diversi segmenti di consumo. Le importazioni di cosmetici italiani in Turchia hanno superato nel 2011 i 43 milioni di USD: tra i Paesi esportatori, sempre nel 2011, al primo posto c'è la Francia (138 milioni USD), seguita dalla Germania (111 milioni USD), dalla Polonia (85,5 milioni USD), dall Inghilterra (44,6 milioni USD), dagli USA (43 milioni USD) e al sesto posto dall Italia. L ICE, presente per la quarta volta in fiera, ha accompagnato quest anno 8 aziende provenienti da diversi distretti italiani, con tipologie di produzione ampie e diversificate, ospitate su una superficie espositiva di circa 90 mq provvista anche di un Desk ICE di informazione e assistenza ai visitatori. Per promuovere la partecipazione italiana, l Ufficio ICE di Istanbul ha realizzato una brochure di presentazione delle aziende presenti, inviata, come invito a visitare la collettiva, a una selezionata lista di operatori locali e distribuita ai visitatori in fiera. Particolare cura è stata dedicata alle inserzioni sulla stampa, in particolar modo sul quotidiano economico Dünya, e sulla seconda di copertina del catalogo ufficiale della manifestazione. (Fonte Ufficio ICE di Istanbul). Nuovo rinvio per la privatizzazione della rete autostradale turca. L Autorità turca per le Privatizzazioni (OIB) ha comunicato, con un annuncio apparso sulla sua pagina web e sulla Gazzetta Ufficiale turca, l ennesimo posticipo dei termini per la presentazione delle prequalifiche e delle offerte finali per la gara in vista della privatizzazione delle autostrade turche e dei due ponti sul Bosforo. Per quanto riguarda le prequalifiche, il termine, già rimandato al 28 giugno 2012, è ora spostato al 3 settembre 2012; mentre per le offerte finali, la scadenza (già rimandata al 9 agosto 2012) è ora fissata al 31 ottobre 2012. Come si ricorderà, oggetto della gara sono i diritti di gestione di ben 2000 km di autostrade (le cui maggiori tratte sono la Istanbul-Ankara, la Izmir-Çeşme e la Antep-Urfa-Adana nel sud-est del Paese) e dei due ponti sul Bosforo tutti in un unico pacchetto, e l aggiudicatario gestirà la rete autostradale turca per 25 anni. Oltre ai diritti sulla riscossione dei pedaggi, la concessione include anche quelli sui cartelloni pubblicitari e sulle stazioni di servizio mentre alla società che si aggiudicherà l appalto spetterà l'onere della manutenzione delle autostrade. Come era già successo per la gara relativa alla costruzione del Terzo Ponte sul Bosforo, 4

ripetutamente rimandata e per la quale poi l offerta presentata dal consorzio italo-turco Astaldi-IÇTAŞ si è rivelata la migliore, anche la privatizzazione della rete autostradale turca sta scontando le difficoltà derivanti dalla pesante esposizione finanziaria nella quale versano i maggiori operatori europei già presenti o interessati a questo mercato. Caterpillar si prepara ad investire in Turchia. Caterpillar, azienda americana (commercialmente conosciuta come CAT) produttrice di veicoli e macchinari per le costruzioni e l estrazione, si starebbe preparando ad investire in Turchia nel settore della produzione di macchinari per la costruzione che comprenderà anche un centro di Ricerca e lo Sviluppo (R&D), un investimento il cui valore potrebbe in prospettiva raggiungere il miliardo USD. Lo ha dichiarato, in occasione di un suo recente viaggio a Boston, il Ministro dell Industria turco Nihat Ergün, secondo il quale Caterpillar starebbe anche valutando la possibilità di avere un partner locale. Secondo il Ministro, gli investitori stranieri come Caterpillar non sono attratti solo dal nuovo schema di incentivi agli investimenti recentemente emanato dal Governo turco, ma anche e soprattutto dalla stabilità economica e finanziaria che la Turchia garantisce. Durante il suo viaggio a Boston, il Ministro ha partecipato alla Fiera Internazionale di Biotecnologia, incontrando le più significative aziende farmaceutiche come la Merck, l UCB e la Agmen, quest ultima già presente in Turchia dopo la recente acquisizione, per 700 milioni USD, della farmaceutica turca Mustafa Nevzat. Cresce l utilizzo di internet i negli acquisti al dettaglio. Secondo un recente studio di Deloitte Turchia, le vendite al dettaglio in Turchia hanno superato nel 2011 i 302 miliardi USD, e potrebbero raggiungere quota 421 miliardi di dollari nel 2015. Lo studio ha inoltre evidenziato che sono sempre più numerosi i turchi che fanno ricorso ad Internet per i loro acquisti. Secondo Başak Vardar, Partner finanziario di Deloitte Turchia, le recenti performance economiche turche, la popolazione giovane ed il basso livello organizzativo e di penetrazione commerciale nella vendita al dettaglio rispetto a quello dei Paesi sviluppati, sono tra le cause principali del boom degli acquisti su internet. Recenti indagini pubblicate dall Istituto di Statistica turco Türkstat mostrano che l utilizzo di internet è in continuo aumento e che il 7% degli utenti acquistano al dettaglio on line tramite carta di credito (un fatturato di 23 miliardi di TL), collocando in tal modo siti specializzati turchi come Hepsiburada e Markafoni tra i top 150 e-trade in Europa. ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA La Turchia offre al FMI 5 miliardi di dollari per il contenimento delle crisi finanziarie nell area Euro. A seguito dell offerta fatta dai Paesi del G20 che hanno preso parte al recente vertice di Los Cabos (Messico), la Turchia ha annunciato che contribuirà al Fondo Monetario Internazionale (FMI) con ulteriori 5 miliardi di dollari, per contribuire al contenimento della crisi nell are Euro. Come dichiarato dal Direttore Generale del FMI Christine Lagarde Le nuove risorse saranno utilizzate per la prevenzione e la risoluzione delle crisi e per rispondere alle eventuali necessità finanziarie degli Stati membri del FMI. Il contributo dato dalla Turchia sarà sottoforma di prestito del quale il FMI restituirà le somme utilizzate con i relativi interessi. L ammontare 5

messo a disposizione dalla Turchia continuerà quindi a essere contabilizzato quale parte delle riserve internazionali della Turchia. La disoccupazione cala e torna ad una cifra. Il Vice Primo Ministro Ali Babacan ha espresso soddisfazione per il recente calo della disoccupazione in Turchia che, secondo gli ultimi dati annunciati a metà giugno dal Türkstat, è ammontata lo scorso marzo al 9,9%, scendendo quindi per la prima volta dopo vari mesi al di sotto del 10% (era al 10,8% nel marzo 2011 e al 10,4% nel febbraio 2012). Sempre nel mese di marzo, la disoccupazione urbana era pari all 11,6% mentre quella rurale al 6,4%. Il numero dei disoccupati è diminuito a 2,6 milioni, mentre quello delle persone occupate è cresciuto da 23,2 a 23,8 milioni. Il numero degli impiegati nel settore agricolo è sceso di 173.000 unità sempre nel mese di marzo, mentre quelli impiegati nel settore non agricolo è aumentato di 704.000 unità. Nello stesso periodo di riferimento, il 23,6% degli occupati erano impiegati nel settore agricolo, il 19,8% nel settore industriale, il 5,9% in quello delle costruzioni e il 50,7% nel settore dei servizi. Sul totale degli impiegati nel mese di marzo, il 71% erano uomini e di essi il 57,3% avevano un livello di istruzione inferiore a quello della scuola secondaria. La quota del lavoro in nero (anno su anno) è scesa del 3,8%, attestandosi al 37,5%. Moody s rivede a rialzo il rating dei titoli di Stato turchi. L agenzia di rating Moody s ha innalzato il 20 giugno scorso di un livello, da Ba2 a Ba1, il rating sui titoli pubblici turchi, portandolo ad un solo gradino di distanza dall investment grade e mantenendo positivo l outlook sull economia del Paese. La mossa di Moody s segue le recenti decisioni, di segno alterno, rese note dalle altre due principali agenzie di rating internazionale: la dichiarazione di Standard and Poor s di abbassare da positivo a stabile l outlook della Turchia, e la positiva valutazione espressa da Fitch circa il piano di incentivi agli investimenti annunciato dal Governo turco ad aprile 2012 e appena convertito in decreto. Moody s ha motivato la propria scelta sulla base di due fattori. Per un verso, il positivo andamento delle finanze pubbliche dovrebbe consentire al Paese una migliore capacità di assorbimento di eventuali shock macroeconomici; in particolare, Moody s ha apprezzato sia la buona tenuta dei conti pubblici durante e dopo la crisi finanziaria internazionale del 2008-2009, sia la composizione dei saldi di bilancio, che hanno visto una riduzione della spesa in rapporto al PIL (passata dal 40,1 del 2009 al 37,4 nel 2011). In secondo luogo, è stato valutato positivamente l insieme di interventi adottati dalle autorità turche e rivolti a sanare le vulnerabilità del Paese rispetto all estero, quali l alta quota di importazioni rispetto alle esportazioni, il basso tasso di risparmio e l ammontare limitato di riserve ufficiali. In particolare, il nuovo schema di incentivi agli investimenti ha riscosso il plauso dell agenzia, perché appare in linea con gli obiettivi di riequilibrio del quadro macroeconomico del Paese, in termini di potenziamento della produzione nazionale e parallela riduzione della dipendenza dalle importazioni, nonché di aumento degli investimenti diretti esteri, che dovrebbero fornire una più duratura fonte di finanziamento. Inoltre, recenti iniziative di stimolo all investimento in fondi pensione dovrebbero contribuire, almeno nel medio-lungo termine, a incoraggiare il risparmio domestico. Secondo gli analisti di Moody s, in prospettiva una riduzione degli squilibri esistenti, attuata attraverso il contenimento del disavanzo della bilancia dei pagamenti, accompagnato da una diminuzione del fabbisogno di finanziamento dall estero e da un rafforzamento delle riserve ufficiali, potrebbe portare ad un ulteriore upgrade nella valutazione del Paese. In maniera 6

simmetrica, ha sottolineato Moody s, l outlook del Paese, ossia l aspettativa a medio termine, potrebbe essere rivisto a ribasso qualora si verificasse un peggioramento brusco delle finanze pubbliche, si riducesse la determinazione del Governo a contenere gli squilibri con l estero o si verificasse un inaridimento dei flussi di finanziamento stranieri. Nonostante la nota di apprezzamento da parte dell agenzia di rating, il Ministro dell economia turco, Zafer Çağlayan, si è detto insoddisfatto della valutazione espressa da Moody s, poiché la Turchia meritererebbe le fosse riconosciuto l investment grade : appare del resto inaccettabile, secondo Çağlayan, che alla Turchia venga attribuito lo stesso rating di Paesi che versano attualmente in difficoltà ben più gravi, quali l Ungheria, l Irlanda e il Guatemala. Fra i motivi per cui il Paese meriterebbe un rating migliore, il Ministro ha anche citato la recente decisione di Ankara di aumentare la propria quota di partecipazione al Fondo Monetario Internazionale: il prossimo anno, con il completamento della restituzione dei finanziamenti a suo tempo concessi dal FMI alla Turchia, il Paese passerebbe nel novero dei Paesi in grado di sostenere altri Stati in difficoltà. I commenti del Ministro seguono a pochi giorni di distanza la sfuriata del Primo Ministro Erdoğan contro Standard and Poor s, accusata di essere stata guidata da considerazioni ideologiche nel rivedere a ribasso l outlook del Paese. Anche alcuni analisti privati ritengono che le agenzie di rating siano state in alcuni casi troppo severe con la Turchia, ma la decisione di Moody s va nella direzione del riconoscimento di una progressiva convergenza del Paese verso le economie che mostrano una buona solidità. Peraltro, la nota diffusa da Moody s ricorda esplicitamente alcuni dei punti forti dell economia del Paese: l ampia dimensione del mercato interno, la incoraggiante dinamica della crescita, la buona capitalizzazione del sistema bancario, la positiva influenza che la Turchia esercita sui Paesi della regione, nonché la diversificazione dell economia, che ha consentito di ridurre la forte dipendenza dall Europa e che in futuro dovrebbe rendere la Turchia meno esposta agli shock che dovessero colpire la UE. (fonte Addetto Finanziario ad Istanbul). ANNUNCI E GARE 6º Censimento dei Luoghi del Cuore promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Il Ministero degli Affari Esteri italiano informa che, sino al 31 ottobre 2012, è possibile partecipare, attraverso il sito web www.iluoghidelcuore.it, al 6º Censimento dei Luoghi del Cuore, per la prima volta aperto ai cittadini di tutto il mondo. L iniziativa promossa dal FAI - Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, è stata lanciata nel 2003, riscuotendo anno dopo anno grande successo e superando ogni aspettativa. Scopo dell iniziativa è quello di testimoniare come il nostro Paese, con la sua storia millenaria ed il suo patrimonio d arte e natura, incanti l animo di ogni viaggiatore, diventando spesso la seconda patria per ciascun cittadino del mondo. Ed è proprio ai cittadini di ogni nazionalità, italiana o estera, che si rivolge il censimento, che invita a segnalare il proprio luogo italiano del cuore (un giardino, dimora, bosco, isola, campanile, chiesa, sentiero ) da tutelare e proteggere. L iniziativa si propone di individuare, nel nostro immenso patrimonio culturale, artistico, storico e naturale, i luoghi più amati dai cittadini di tutto il mondo e raccogliere più segnalazioni possibili: attraverso il sito web sopra indicato, con le cartoline (disponibili in tutte le filiali di Intesa Sanpaolo e le Banche del Gruppo, presso le Delegazioni ed i Beni 7

FAI sul territorio) e con la raccolta di firme spontanee organizzata da Comitati e Associazioni locali. Quante più persone si mobiliteranno spontaneamente per un luogo, tanto più il FAI potrà agire nel concreto per dare seguito alla segnalazione, sollecitando le competenti Istituzioni locali, nazionali ed internazionali, affinché mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarlo, o intervenendo direttamente, quando possibile, nel suo recupero. Turchia Oggi presenta il suo portale. Il portale Turchia Oggi (www.e-turchia.com), erede di una precedente agenzia di stampa e prima ancora di un magazine, si propone di mettere in evidenza i rapporti economico-commerciali tra l Italia e la Turchia. Ogni giorno, avvalendosi delle notizie di agenzia nonché delle informazioni che vengono inviate in redazione dall Ambasciata italiana ad Ankara (con le Cronache Economiche ), dall Ambasciata turca in Roma nonché dagli uffici periferici di quest ultima (il commerciale e il culturale), il portale trasmette in tempo reale, 24 ore su 24, tutto ciò che ha a che vedere con il Paese della Mezzaluna, sia per quanto riguarda la cronaca e la politica interna (compresi gli sviluppi economico-commerciali), sia per quanto riguarda le richieste di contatto tra aziende italiane e turche e le proposte di collaborazione in joint ventures dei due Paesi. Fondata come rivista bimestrale a colori di 100 pagine nel 1997, anche su sollecitazione dell allora Ambasciatore turco a Roma, Turchia Oggi festeggia quest anno 15 anni di attività. Il portale, che ha circa 500 visitatori al giorno, è autonomo ed indipendente e proprio per questo la sua attività dipende dalla volontà dei molti che vi operano. La sua sede redazionale è a Roma, presso la sede della Sala Stampa Italiana in piazza San Silvestro. (Fonte Redazione di Turchia Oggi). Nuovo modello di invito per i visti per affari. Le Autorità italiane hanno informato che è stato predisposto un nuovo modello di lettera di invito per affari, che dovrà essere utilizzato d ora in poi dalle imprese italiane che invitano stranieri per motivi di affari e che contiene tra l'altro anche l'avviso obbligatorio relativo al Diritto di informazione sui dati inseriti nel Visa Information System, di cui all'articolo 37 del Regolamento (CE) n. 767/2008. Il modello in questione è scaricabile anche dalla pagina web dell Ambasciata al link http://www.ambankara.esteri.it/nr/rdonlyres/91a7b652-3458-48ce-a951- D9D2C1CD394D/18152/Moduloaffari.doc. Gara per la manutenzione dei treni ad alta velocità. La stampa specializzata riferisce che le Ferrovie di Stato turche hanno pubblicato sul bollettino del public procurement del 6 giugno scorso la gara per i servizi di manutenzione per 12 treni ad alta velocità per la durata di 2 anni. Le aziende interessate possono richiedere i documenti di gara alle Ferrovie di Stato turche al seguente indirizzo, dietro il corrispettivo di 500 TL: TCDD İşletmesi Genel Müdürlüğü, Gar / Ankara. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata al 5 luglio 2012. Costruzione della Stazione per l Alta Velocità ferroviaria di Ankara. Secondo quanto riferito dalla stampa specializzata, la Direzione Generale delle Ferrovie di Stato turche (TCDD) ha finalmente annunciato l attesissimo bando di gara per la costruzione della Stazione Centrale per l Alta Velocità di Ankara, che dovrà essere realizzata con modalità BOT. Il bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 giugno 2012. Le aziende straniere che hanno attività in Turchia secondo la Legge sugli 8

Investimenti Esteri Diretti n. 4875 posso partecipare alla gara da sole (sempre che soddisfino i criteri previsti) oppure in joint ventures. Le aziende interessate potranno chiedere la documentazione di gara alla Direzione Generale delle TCDD, Real Estate and Construction Department, Tendering Branch, stanza 4118, Talatpaşa Bulvari 06330 Gar Ankara, dietro corrispettivo di 7000 TL. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata al 17 luglio 2012. Progetto di variante per la linea ferroviaria Akçagöze Başpınar (inclusa( nel Piano d Azione GAP). Come riportato dalla stampa specializzata, la Direzione Generale delle Ferrovie di Stato turche (TCDD) avrebbe finalizzato le specifiche tecniche per la gara per la realizzazione del progetto di variante della linea Akçagöze Başpınar, incluso nel programma GAP (South East Anatolia Project), e lo avrebbe sottoposto al Dipartimento Materiali. Il progetto, incluso nel programma di investimenti per il 2012 ed il cui costo stimato è di 220 milioni di TL, potrebbe essere approvato nei prossimi giorni dal Comitato Esecutivo e la gara potrebbe essere annunciata entro la prima metà del 2012. Sarebbero pronti anche i piani per l esproprio del suolo interessato dalla variante, per il quale il Ministero dei Trasporti avrebbe già autorizzato il ricorso alla procedura d urgenza. INDICATORI MACROECONOMICI Crescita del PIL. Dopo una chiusura del 2008 con una crescita pari all 1,1%, nel 2009 il PIL ha risentito pesantemente della crisi finanziaria internazionale (-4,8%), registrando tuttavia una netta inversione di tendenza nell ultimo trimestre, segnale che la ripresa economica era cominciata. Questa tendenza si è poi confermata fin dai primi mesi del 2010 con un +9,2%, cui ha fatto seguito una crescita del PIL nel 2011 pari all 8,5% (12% nel primo trimestre, 8,8% nel secondo, 8,2% nel terzo, 5,2% nel quarto). Inflazione annua: La forte contrazione dell attività economica ha determinato nel 2009 un calo sensibile dell inflazione anche in Turchia, attestatasi a fine anno al 6,53%. Il 2010, che ha fatto registrare un andamento altalenante, si è concluso con un tasso di inflazione pari al 6,4%, il più basso registrato negli ultimi 41 anni e inferiore all'obiettivo dichiarato dal Governo per quell anno del 7,5%. Dall inizio del 2011, dopo aver toccato il valore minimo storico a marzo 2011 (3,9%), l inflazione è tornata a crescere, e l anno si è chiuso con un tasso di inflazione a due cifre pari al 10,45% lontano dalle previsioni del Programma a Medio Termine 2012-2014 nel quale il Governo turco aveva previsto un tasso di fine 2011 del 7,5%. Interscambio con l Italia: Dopo essersi posizionata nel 2010 al quarto posto nella graduatoria dei Paesi partner della Turchia con un interscambio pari a 16,7 miliardi di dollari (di cui 10,2 miliardi di esportazioni e 6,5 miliardi di importazioni), anche nel 2011 l Italia si è confermata quarto partner commerciale del Paese, dopo Germania, Federazione Russa, Cina e subito prima degli Stati Uniti, con un interscambio che ha raggiunto la cifra di 21,3 miliardi di dollari (record assoluto nelle relazioni italo-turche, 9

+28% rispetto all anno precedente) ed articolato in esportazioni pari a 13,45 miliardi di dollari (+32,63%, quinto Paese fornitore) ed importazioni pari a 7,85 miliardi di dollari (+20,76%, quarto mercato di sbocco per le merci turche). Il saldo è ancora una volta attivo per l'italia e ammonta a 5,6 miliardi dollari. Nel primo trimestre del 2012 l Italia è al sesto posto nella graduatoria dei Paesi partner, dopo Germania, Federazione Russa, Cina, Stati Uniti e Iran, con un interscambio pari a 4,7 miliardi di dollari (- 9,42%) articolato in esportazioni pari a 3,06 miliardi di dollari (-0,59%, sesto Paese fornitore) ed importazioni pari a 1,64 miliardi di dollari (-22,35%, quarto mercato di sbocco per le merci turche). Il saldo è attivo per l'italia e ammonta a 1,43 miliardi di dollari. BORSA DI ISTANBUL Borsa di Istanbul (IMBK-100): 60.126 punti al 26 giugno 2012 (1,09% ) CAMBIO al 26 giugno 2012: 1 Euro = TL 2,2720 1 USD = TL 1,8210 A cura di: Irene Castagnoli Vice Capo dell Ufficio Economico e Commerciale dell Ambasciata d Italia ad Ankara Francesca Lo Magro Ufficio Economico e Commerciale dell Ambasciata d Italia ad Ankara In collaborazione con: Zeynep Demirtaş Ufficio Economico e Commerciale dell Ambasciata d Italia ad Ankara 10