IL SISTEMA DI PREVISIONE DEL DISAGIO BIOCLIMATICO ESTIVO A SCALA REGIONALE PREMESSA Gli effetti sanitari del verificarsi di condizioni bioclimatiche disagevoli costituiscono un importante problema di salute pubblica. Ogni anno un elevato numero di ospedalizzazioni e decessi avvengono in associazione con opprimenti condizioni di caldo-umido. Eventi estremi come quello verificatosi durante l estate 2003 nell Europa centrale e meridionale possono dar luogo a vere e proprie situazioni di emergenza per i sistemi di sanità pubblica. Inoltre, a causa delle previsioni più largamente accreditate sui cambiamenti climatici e sull intensità e frequenza delle ondate di calore, il problema degli effetti sanitari del disagio bioclimatico pare destinato ad assumere nelle prossime decadi un importanza sempre maggiore. Gli studi condotti fino ad oggi hanno evidenziato come gli effetti cardiovascolari e respiratori siano preminenti e come molti decessi interessino persone con pre-esistenti patologie, come il diabete, l infarto al miocardio, problemi respiratori e di salute mentale. A livello individuale, oltre che fattori legati allo stato di salute, anche altri fattori demografici (età, sesso, razza, stato socioeconomico), e comportamentali (fare uso di alcolici o psicofarmaci, vivere da soli, usare apparecchiature per il condizionamento dell aria) possono influenzare il rischio legato al disagio bioclimatico. Questi fattori individuali, insieme a fattori genetici e di acclimatazione, sono responsabili delle forti eterogeneità negli effetti riscontrate nei principali studi multi-centrici e rendono di grande importanza l attivazione di studi locali. Le persone che vivono alle medie latitudini ed in particolare in aree con clima di tipo continentale sono più vulnerabili; esposte a rischio ancora maggiore sono le persone che vivono all interno degli ambiti urbani, per ragioni di tipo sia sociale che meteorologico (le aree urbane sono interessate dal fenomeno chiamato isola di calore ). L entità del rischio sanitario legato alle ondate di calore evidenzia l importanza di allestire, soprattutto in un area fortemente urbanizzata e con caratteritiche climatiche come quella emilianoromagnola, sistemi di allerta e di prevenzione bioclimatica. In quest ottica ARPA Emilia-Romagna ha attivato fin dall estate 2004 un servizio sperimentale di previsione del disagio bioclimatico. Il servizio, nato dalla volontà della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione e di ARPA Emilia-Romagna, è stato realizzato in collaborazione tra la Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale, il Servizio Idrometeorologico, l'area Comunicazione e il Sistema Informativo di ARPA. Le previsioni sul rischio calore sono state aggiornate quotidianamente dal lunedì al venerdì e hanno fornito, fino al quinto giorno successivo, indicazioni sul territorio
regionale suddiviso in 5 diverse aree: la pianura delle province di Piacenza e Parma, di Reggio Emilia e Modena, di Bologna e Ferrara, di Ravenna e Forlì-Cesena e la fascia costiera. Il sistema, pur non avendo avuto per il suo carattere sperimentale il supporto di campagne di comunicazione e informazione, ha avuto un buon riscontro per quanto riguarda il numero di accessi da parte degli utenti (nel periodo compreso tra metà luglio e il 30 settembre sono stati ben 8mila). Risultati confortanti ha anche fornito una prima valutazione dell efficienza del sistema. Nel corso dell estate 2004, caratterizzata da rari episodi di disagio bioclimatico, il sistema ha previsto correttamente per il giorno seguente tutti gli stati di allarme che si sono verificati (solo 3 episodi). Inoltre, circa il 60% delle condizioni di attenzione previste dal sistema (complessivamente 30 episodi) si sono poi effettivamente verificate. Per il territorio provinciale modenese, ARPA ha attivato un servizio aggiuntivo basato sull invio delle previsioni a 160 operatori e responsabili di strutture sanitarie ed assistenziali. Questo ha permesso di avere un contatto più diretto con un gruppo di utenti, ai quali è stato inviato un questionario di valutazione del servizio. Dalle risposte a tale questionario si è riscontrato un buon apprezzamento ed un fattivo utilizzo delle previsioni. Il 94% degli utenti si è dichiarato interessato a ricevere il bollettino anche l anno prossimo. Il 96% ha letto il bollettino almeno 3/4 volte la settimana e il 58% lo ha anche utilizzato per prendere decisioni operative. Il progetto qui di seguito presentato intende sviluppare in termini organizzativi, scientifici e comunicativi il sistema di allerta bioclimatica via web avviato in via sperimentale nel corso dell estate 2004. In particolare, viene proposto un progetto di durata triennale (da maggio 2005 ad aprile 2008) che ha come obiettivo principale l allestimento e lo sviluppo operativo e contenutistico di un sito web di previsione del disagio bioclimatico che possa utilmente inserirsi nei piani e nelle strategie di prevenzione sanitaria degli enti competenti.
OBIETTIVI PRINCIPALI 1. Allestimento ed operatività del sito-web di previsione del disagio bioclimatico. 2. Approfondimenti scientifici e sviluppo del sistema previsionale. 3. Coordinamento con il sistema della prevenzione sanitaria ed in particolare con la Regione Emilia-Romagna e le Unità Sanitarie Locali. OBIETTIVO 1. Allestimento ed operatività del sito-web di previsione del disagio bioclimatico. Verrà garantita l operatività del sistema previsionale per le estati 2005, 2006 e 2007. Per il 2005, le previsioni di disagio verranno effettuate dal 15 giugno alla fine di settembre, 6 giorni su 7 (la previsione non verrà effettuata nella giornata di domenica). A partire dal 2006 le previsioni verranno invece effettuate da maggio a settembre e 7 giorni su 7. Il sistema di previsione sarà operativo sull intero territorio regionale. Per il 2005 il territorio regionale verrà suddiviso in 23 aree; una progressivamente crescente caratterizzazione bioclimatica delle diverse aree verrà progressivamente raggiunta negli anni successivi. Per ognuna delle aree individuate verrà stilato un bollettino di testo specifico. Per l area urbana di Bologna, per la quale esiste una previsione specifica della Protezione Civile, ARPA si asterrà, almeno per il 2005, dall effettuare previsioni. Verrà invece inserito un link al sito della Protezione Civile corredato di una pagina di spiegazione delle importanti differenze nell elaborazione e negli scopi comunicativi delle due previsioni. Oltre alle previsioni, il sito verrà arricchito di una ampia area di documentazione relativa a documenti prodotti da istituti pubblici o di ricerca relativi al disagio bioclimatico ed alle tematiche ad esso legate (con particolare attenzione a quelli prodotti da ARPA e USL). Verranno inoltre rese disponibili le elaborazioni grafiche dei dati storici relativi al disagio bioclimatico negli anni precedenti e l andamento del disagio nell estate corrente fino al giorno di consultazione. Coerentemente con l obiettivo di porsi al servizio di tutti gli enti che operano sul territorio regionale nell ambito della prevenzione degli effetti del disagio bioclimatico estivo, sul sito verranno inoltre indicati i principali numeri utili approntati specificatamente per questa esigenza e verranno segnalate le iniziative attivate in regione per fronteggiare il rischio calore. Infine, il sito conterrà una breve descrizione degli effetti sanitari delle ondate di calore, dei soggetti a rischio ed i consigli per prevenire e fronteggiare situazioni di disagio. OBIETTIVO 2. Approfondimenti scientifici e sviluppo del sistema previsionale. Questo obiettivo si articolerà in diversi sotto-obiettivi, qui di seguito sintetizzati:
Effettuare un confronto tra indice di Thom, Temperatura Apparente ed eventuali altri indici bioclimatici utilizzati a livello internazionale per valutare l importanza della scelta e identificare il più idoneo ad essere applicato nella nostra regione. Perfezionare la caratterizzazione bioclimatica delle diverse aree. Una specifica attenzione verrà dedicata alla previsione bioclimatica nei singoli ambiti urbani. Verranno quindi approfonditi i diversi aspetti del fenomeno chiamato isola di calore urbana tramite l utilizzo dei dati della rete di monitoraggio urbana installata nel corso dell estate 2004. Perfezionare le procedure di post-processamento dei dati meteo previsti tramite filtri di Kalman. Coinvolgere un gruppo di utenti che si impegnino ad esprimere, al termine di ogni estate, un giudizio sul servizio reso con particolare attenzione ad alcune specifiche problematiche (ad es. la scelta delle soglie, chiarezza e completezza delle informazioni, etc ). Il questionario attraverso il quale sarà possibile esprimere il giudizio sul servizio sarà disponibile anche sul sito web. Implementare soluzioni flessibili per l accesso alle previsioni. La modalità principale di consultazione rimarrà l accesso al sito internet. Tuttavia, per far fronte alle diverse esigenze di consultazione delle previsioni a seconda dell utente (dipartimenti di prevenzione, servizi sociali del comune, case protette, medici di medicina generale, etc ), verranno rese operative diverse modalità di accesso al servizio (Web, web-tv, posta elettronica, etc.) Quali canali rendere effettivamente operativi, verrà valutato in termini di opportunità e di concerto con la Regione Emilia-Romagna. Approfondire gli aspetti epidemiologici del disagio bioclimatico. Rimangono infatti oggetto di ricerca diversi aspetti relativi all impatto del disagio bioclimatico quali l effetto della persistenza del disagio per più giorni consecutivi, di temperature minime elevate che non permettono un recupero notturno, degli sbalzi di condizione bioclimatica, della precocità dell ondata di calore nel periodo estivo e di possibili confondenti ambientali (ozono, polveri fini, pollini). Una particolare attenzione verrà dedicata all analisi della mortalità anticipata ( harvesting ) che rappresenta un passaggio obbligato nell ottica di una corretta valutazione del problema degli effetti del disagio bioclimatico in termini di sanità pubblica. Tali approfondimenti verranno effettuati sia in termini di monitoraggio della letteratura sull argomento, sia in termini di eventuali studi condotti a livello locale. Impostare la comunicazione del disagio in una più vasta gamma di gradazioni rispetto a quella finora utilizzata, definendo in particolare una soglia di disagio per condizioni che, senza generare aumenti di mortalità, possono indurre aumenti di chiamate ai numeri di emergenza (118), di ricoveri ospedalieri e accessi ai medici di base o consumo di farmaci o anche solo generiche condizioni di disagio fisiologico, senza manifestazioni di patologie
specifiche. Tali aspetti, che pure assumono una notevole importanza in termini di sanità pubblica, sono stati finora poco indagati in letteratura a causa soprattutto delle difficoltà di reperimento ed utilizzo di tali dati. L approfondimento di tali aspetti rappresenta però un passaggio obbligato nella definizione scientifica di una scala del disagio bioclimatico che non prenda in considerazione solo gli effetti letali. Tali approfondimenti verranno effettuati sia in termini di monitoraggio della letteratura sull argomento, sia in termini di eventuali studi condotti a livello locale. Analizzare le fluttuazioni estive della popolazione. Nell ambito degli approfondimenti epidemiologici, una specifica attenzione verrà dedicata alla quantificazione precisa della popolazione presente nelle diverse aree nel corso della stagione estiva. A questo scopo si cercherà di definire ed utilizzare delle variabili supposte proxy della popolazione presente, quali la quantità di rifiuti prodotti, le utenze di luce, acqua e gas, etc. Verificare la possibilità di implementazione di una previsione di tipo probabilistico dei parametri bioclimatici. La possibilità di fornire un informazione di questo tipo risulta estremamente utile nella pianificazione delle decisioni operative da parte dei diversi utenti e nella comunicazione della previsione. Valutare l opportunità, di concerto con la Regione Emilia-Romagna, dello sviluppo del sistema di allerta bioclimatica anche in termini di previsione degli eventi sanitari. La scelta potrebbe portare anche all allestimento di due servizi di previsione paralleli rivolti uno all utenza generica ed uno ad un utenza professionale (USL). OBIETTIVO 3. Coordinamento con il sistema della prevenzione sanitaria Verrà garantita la collaborazione con gli enti responsabili della prevenzione degli effetti delle ondate di calore. Tale collaborazione si concretizzerà, tra le altre cose, nel coinvolgimento nel gruppo di progetto di rappresentanti della Regione e delle Unità Sanitarie Locali.