XV Rapporto LA FILIERA DEL TABACCO IN ITALIA Impatto socioeconomico ed aspetti di politica fiscale DENIS PANTINI Nomisma Roma, 4 aprile 2012
LE VALENZE DELLA FILIERA (2010) Economica Valore delle vendite di prodotti da fumo in Italia 18,4 Miliardi di euro Fiscale Entrate fiscali (IVA + Accise) da prodotti da fumo 13,7 Miliardi di euro, pari al 7,2% del gettito da imposte indirette Occupazionale Addetti coinvolti nelle fasi produttive e distributive 204.000 persone
LA STRUTTURA ECONOMICA (2010) Valore delle vendite di prodotti da fumo in Italia 18.411 Milioni di euro 15,6% 57,7% 16,7% 10% Quota produttori e distributori; 2.880 Accise; 10.622 IVA; 3.069 Aggio; 1.841 0 5.000 10.000 15.000 20.000 Milioni di euro
LA STRUTTURA OCCUPAZIONALE (2010) Addetti coinvolti nella filiera (a tempo pieno, part-time, stagionali) 204.000 persone 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 Addetti coinvolti Rivendite Distribuzione all'ingrosso Manifattura Prima Trasformazione Tabacchicoltura
LA TABACCHICOLTURA (2010) La produzione di tabacco greggio in Italia 89.112 tonnellate, 28.016 ettari, 5.792 produttori 250.000 225.000 200.000 175.000 150.000 125.000 Monopolio QMG Disaccoppiamento 100.000 75.000 50.000 25.000 0 1945 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009 2010
TABACCHICOLTURA E PRIMA TRASFORMAZIONE (2010) L Italia è il primo paese europeo per coltivazione di tabacco e il decimo a livello mondiale. Nel 1990 era al settimo posto. Negli ultimi dieci anni, complice una riforma dell OCM che ha eliminato gli aiuti accoppiati alla produzione, la superficie investita a tabacco è diminuita del 28% mentre i produttori sono calati dell 80%. Oggi il 94% della produzione nazionale si concentra in 4 regioni (Campania, Veneto, Umbria e Toscana), mentre il 78% in appena 5 province(verona, Perugia, Caserta, Benevento e Napoli) Parallelamente alla riorganizzazione produttiva che ha interessato la tabacchicoltura italiana, anche la prima trasformazione del tabacco ha conosciuto una fase di profonda razionalizzazione: degli oltre 100 impianti presenti nel 1990, oggi se ne contano 22.
Produzione di sigarette nel mondo 6.240 Miliardi di pezzi LA MANIFATTURA/1 (2010) Altri paesi; 32,6% Cina; 38,0% Giappone; 2,5% Indonesia; 4,3% USA; 5,2% UE; 11,1% Russia; 6,3%
LA MANIFATTURA/2 (La produzione di tabacchi lavorati in Italia, tonnellate) Prodotti 2005 2010 Var. % 10/05 Sigarette 18.412,6 13.371,3-27,4% Sigari 592,0 740,0 25,0% Sigaretti 14,2 29,7 109,0% Trinciati 5,1 108,9 2.035,2% Totale 19.023,9 14.249,8-25,1%
LA MANIFATTURA/3 (Trend di produzione ed import di sigarette in Italia) tonnellate 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 Import Produzione 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
IL COMMERCIO INTERNAZIONALE (Italia: trend dell import e dell export di tabacco greggio) tonnellate 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Export Import Il calo nella produzione di tabacco greggio e di prodotti da fumo in Italia ha ridimensionato il commercio estero di tabacco: tra il 2000 edil2010l exportèdiminuitodel25%,l importdel55%.
LA DISTRIBUZIONE/1 (2010) DISTRIBUZIONE ALL INGROSSO Rete Logista Italia Depositi Fiscali Territoriali 9 Depositi Fiscali Locali 221 Altri operatori privati Altri Depositi Fiscali 17 DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO Rivendite al dettaglio 56.071 CONSUMO FINALE Patentini 13.501
LA DISTRIBUZIONE/2 (2010) La distribuzione dei prodotti da fumo per area (% dei volumi) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 36,6% 30,6% 32,8% 36,6% 17,5% 23,1% 18,9% 17,5% 45,9% 46,3% 48,3% 45,9% Sigarette Sigari Trinciati Totale Nord Centro Sud
IL MERCATO FINALE (Trend dei consumi di prodotti da fumo) 300 Trend consumi di 250 prodotti da fumo 200 (2005 = 100, 150 volumi). 100 50 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Sigarette Sigari Sigaretti Trinciati Variazione totale 2010/2005: -4,2% Tra il 2005 e il 2010 il consumo di sigarette in Italia (che rappresenta il 96% delle vendite totali di prodotti da fumo, pari a 90,7 milioni di kg) è calato di oltre il 6%, mentre all opposto quello di trinciati e sigaretti è più che raddoppiato( rispettivamente +157% e +112%).
IL GETTITO FISCALE (Andamento delle entrate fiscali da prodotti da fumo) Milioni di euro 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 8.994 9.723 10.043 10.388 10.496 10.622 2.600 2.808 2.908 2.999 3.031 3.069 2005 2006 2007 2008 2009 2010 IVA Accise Tra il 2005 e il 2010 le entrate fiscali da prodotti da fumo sono aumentate del 18%. Nella composizione del gettito, il peso detenuto dalle sigarette è diminuito di un punto percentuale, passando dal 99%del2005al98%del2010.
I SEQUESTRI IN ITALIA DI SIGARETTE DI CONTRABBANDO E CONTRAFFATTE/1 350.000 300.000 250.000 200.000 59.700 49.241 38.044 37.173 62.361 Contraffazione (kg) 150.000 100.000 50.000 178.885 220.470 270.465 297.689 280.088 Contrabbando (kg) 0 2006 2007 2008 2009 2010 Tra il 2006 e il 2010 i sequestri di sigarette illegali da parte della GDF sono aumentati del 44%. I quantitativi con marchio contraffatto sono stati pari, nel 2010, a 62,4 tonnellate.
I SEQUESTRI IN ITALIA DI SIGARETTE DI CONTRABBANDO E CONTRAFFATTE/2 Secondo le Dogane UE, nel 2010 l 89% delle sigarette illegali sequestrate ai confini europei era di provenienza cinese. Attraverso una stima sui controlli effettuati congiuntamente da Dogane e Guardia di Finanza, è possibile stimare in circa 2,8 miliardi di sigarette la dimensione del mercato illegale in Italia di tali prodotti (di cui 413 milioni contraffatte), pari al 3,4% dei consumi legali. La perdita per l Erario, collegata a tale mercato illegale, è stimabile in circa 485 milioni di euro.
LA PAC DEL POST-2013 SCENARI EVOLUTIVI E SOSTENIBILITA DELLA FILIERA/1 Il disaccoppiamento totale degli aiuti ai tabacchicoltori, entrato a regime a partire dal 2010, sta generando una progressiva e preoccupante riduzione della coltivazione del tabacco in Italia. L efficacia del supporto comunitario, volto a mitigare gli elevati costi di produzione del tabacco (generati dall intenso utilizzo di manodopera), non sembra trovare sufficiente compensazione negli aiuti previsti dai PSR, né dai premi legati alla qualità(art. 68 del Reg.73/2009). La proposta di riforma della PAC per il post-2013 penalizza ulteriormente il settore attraverso l obbligo di uniformità dei premi ad ettaro per gli agricoltori di uno Stato membro o di una regione, nonché mediante l esclusione della coltura da qualsiasi forma di pagamento accoppiato alla produzione.
SCENARI EVOLUTIVI E SOSTENIBILITA DELLA FILIERA/2 LA REVISIONE DELLA DIRETTIVA SUI PRODOTTI DEL TABACCO (2001/37/EC) Il processo di revisione in atto della Direttiva Prodotto da parte della Commissione Europea prevede la proposta di alcune disposizioni i cui effetti potrebbero riversarsi in maniera rilevante sulle imprese della filiera e sul gettito fiscale. Tra queste disposizioni figurano in particolare il divieto di utilizzo di ingredienti nella produzione di sigarette e l introduzione del pacchetto generico. Il divieto di utilizzo degli ingredienti rischia di mettere fuori mercato alcune varietà di tabacco come il Burley principalmente coltivato in Campania il cui impiego per la produzione di miscele American Blend necessita di essere combinato con ingredienti, con possibili impatti (economici ed occupazionali) in aree con forti problemi di disoccupazione.
SCENARI EVOLUTIVI E SOSTENIBILITA DELLA FILIERA/3 LA REVISIONE DELLA DIRETTIVA SUI PRODOTTI DEL TABACCO (2001/37/EC) L introduzione del pacchetto generico potrebbe invece comportare effetti anche sulle fasi a valle della filiera. La trasformazione delle sigarette in prodotti commodity rischia di generare impatti economici negativi sulla redditività delle tabaccherie, minandone la sostenibilità in particolare nelle aree più marginali del Paese, dove assolvono anche a funzioni di presidio e pubblica utilità. Contestualmente, il pacchetto anonimo rischia di alimentare il commercio di prodotti contraffatti (essendo più facile da imitare). In un momento di recessione come quello attuale, l effetto sostituzione che potrebbe venire a crearsi tra mercato legale e illegale porterebbe, tra le altre cose, ad una riduzione del gettito fiscale.
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