Corso di Primo Soccorso Dr.ssa Elvezia Fumagalli
Corso di Primo Soccorso Reazione allergica Epilessia Problemi legati al diabete Norme di igiene Traumi Ferite ed emorragie Amputazione Fratture Lussazione Ustioni Colpo di calore Colpo di sole Folgorazione o elettrocuzione Avvelenamenti inalazione o ingestione acuta di sostanze chimiche tossiche Alterazioni dello stato di coscienza Perdita di coscienza Alterazioni del respiro (asma) Manovra di Heimlich
Reazione allergica alle punture d insetto Risposta normale: eritema (arrossamento) transitorio, dolore e prurito nel sito della puntura Reazioni locali estese: possono manifestarsi nel 10% dei soggetti consistono in tumefazioni di diametro maggiore di 5 cm e che persistono per più di 24 ore. Reazioni allergiche sistemiche (generalizzate): colpiscono l 1% della popolazione reazioni lievi (prurito e orticaria generalizzati) sintomi gravi (edema laringeo, broncospasmo, ipotensione) potenzialmente letali
Reazione allergica alle punture d insetto Risposta normale: nessuna misura particolare; se il prurito è intenso, applicare localmente ghiaccio o pomate lenitive, ad ex. antistaminici Reazioni locali estese: si tiene l arto colpito alzato, si applica ghiaccio localmente e si invia dal medico di base, se disponibile, o al pronto soccorso, per eseguire cure mediche più appropriate Reazioni allergiche sistemiche: se ci sono sintomi respiratori (attacchi asmatici) o se il paziente appare particolarmente compromesso, invio urgente in pronto soccorso
Epilessia La malattia epilettica comprende una vasta gamma di sintomi diversi tra loro, che presentano livelli di gravità diversi, che variano da forme lievi a forme molto gravi. Solo il medico, con l ausilio di apparecchiature diagnostiche, quali l EEG, può fare diagnosi di crisi epilettica. Può succedere di trovarsi di fronte un paziente con una crisi epilettica generalizzata caratterizzata da convulsioni, perdita di coscienza e conseguente caduta a terra. In questo caso la corretta gestione è quella di chiamare subito i soccorsi e, nell attesa, assistere il paziente : evitare che si morda la lingua se presente vomito, metterlo in posizione di sicurezza, o provvedere a liberare le vie aeree per evitare che soffochi
Problemi legati al diabete Quando a scuola è presente un ragazzo diabetico, solitamente il personale è al corrente del problema, ed è disponibile la strumentazione per gestire almeno inizialmente la situazione Con il Glucometer (dispositivo che misura la glicemia) è facilmente determinabile il livello di glicemia del paziente e quindi si può fare una correlazione con i sintomi. Valori normali della glicemia: - A digiuno: tra 50-60 e 110 mg/dl - Post-prandiale: inferiore a 140 mg/dl Se il paziente presenta sintomi quali tremori, sudorazioni, capogiri, nausea, malessere, si determina la glicemia (puntura del dito e prelievo di una goccia di sangue). Se i valori sono patologici, è sempre meglio inviare il ragazzo in pronto soccorso per le cure del caso. Non somministrare mai insulina se non si è stati prima istruiti con precisione dai parenti dell alunno diabetico, dal momento che sono possibili complicazioni anche gravi in seguito all uso improprio di tale sostanza Non somministrare acqua e zucchero, se presenti valori alti di glicemia, perché aumenterebbe ulteriormente la glicemia, e peggiorerebbero le condizioni del paziente
Traumi Il trauma è una lesione prodotta da un qualsiasi agente che agisca in maniera rapida e violenta Esempio: ferite, contusioni, fratture, lussazioni, shock
Trauma Cranico Lesione traumatica di: scatola cranica, faccia, cuoio capelluto, nuca Non muovere il paziente, chiedere se riesce a muovere le braccia e le gambe, valutare se parla con difficoltà, nell ipotesi di un grave danno al cervello o al midollo spinale. Quindi chiamare subito il 118 Tenere il soggetto sdraiato e a riposo Sospettare sempre una lesione del rachide cervicale, quindi tenere il paziente immobile Se insorge vomito (generalmente a getto e violento), favorirne l eliminazione per evitare il soffocamento Non sollevare gli arti inferiori Arrestare l eventuale emorragia mediante la compressione della ferita Medicare e bendare la ferita Non rimuovere i corpi estranei eventualmente conficcati nella ferita Parlare all infortunato, se è sveglio, e cercare di tranquillizzarlo Stare accanto alla vittima fino all arrivo dei soccorsi
Trauma della Colonna Vertebrale Quando c è un trauma a carico della colonna vertebrale (colpi alla schiena, cadute dalle scale con trauma alla schiena ) si deve sempre sospettare una lesione della colonna vertebrale Bisogna lasciare l infortunato sdraiato a terra e a riposo Chiedere se riesce a muovere spontaneamente le gambe e le braccia Se non riesce a muoverle chiamare subito il 118 Sospettare sempre una lesione del rachide cervicale, quindi tenere il paziente immobile Se insorge vomito (generalmente a getto e violento) favorirne l eliminazione per evitare il soffocamento Non sollevare gli arti inferiori Arrestare l eventuale emorragia mediante la compressione della ferita Medicare e bendare la ferita Non rimuovere i corpi estranei eventualmente conficcati nella ferita Parlare all infortunato, se è sveglio, e cercare di tranquillizzarlo Stare accanto alla vittima fino all arrivo dei soccorsi
Ferite ed Emorragie Ferita: è una perdita di continuità della cute ed eventualmente dei tessuti sottostanti Emorragia: fuoriuscita più o meno abbondante di sangue da un vaso sanguigno PICCOLE FERITE: indossare guanti in lattice monouso prima di toccare l infortunato, lavare la ferita accuratamente con acqua e sapone o disinfettare con acqua ossigenata Coprire la ferita con garza sterile imbevuta con disinfettante (meglio il Betadine)
Ferite ed Emorragie FERITE PIU ESTESE E PROFONDE: se il fiotto di sangue è pulsante, è lesionato un vaso arterioso, in questo caso si deve comprimere fermamente la ferita con delle garze fino all arrivo in pronto soccorso o del 118, o posizionare un laccio emostatico (avendo cura di segnare l ora in cui è stato posizionato poiché può essere lasciato in situ al massimo 3 ore-) Se il fiotto di sangue non è pulsante, è lesionato un vaso venoso: applicare un tampone e comprimere direttamente la sede della lesione, portare in pronto soccorso per fare valutare la presenza di eventuali lesioni profonde ed anche nel caso in cui sia necessario mettere dei punti di sutura.
Epistassi E un emorragia proveniente dalle cavità nasali, provocata da una rottura dei vasi sanguigni della porzione anteroinferiore del setto nasale, dopo uno starnuto od un trauma nasale Fare sedere l infortunato con la testa leggermente chinata in avanti, slacciare il colletto della camicia e allentare la cintura, stringere il naso tra le dita per circa 10 min. Raffreddare la fronte ed il naso con ghiaccio o acqua fredda Fare sputare il sangue presente in bocca per evitare nausea o vomito in seguito all ingestione Non fare tenere la testa indietro
Amputazione Perdita completa di un arto o di un segmento anatomico per distacco dal resto del corpo Arrestare l emorragia con la compressione, se necessario con un laccio emostatico da porre alla radice della parte interessata Tamponare il moncone con garza sterile imbevuta di disinfettante Inserire il moncone amputato in un sacchetto e chiuderlo Inserire questo primo sacchetto in un secondo contenitore con del ghiaccio Chiamare il 118 o recarsi con urgenza al pronto soccorso.
Frattura Rottura di un osso in seguito a trauma Evoca, generalmente, intenso dolore, con impossibilità di effettuare i normali movimenti Cosa fare: Individuare la sede della eventuale frattura Immobilizzarla Trasportare il malato al più vicino pronto soccorso
Lussazione E la perdita dei normali rapporti articolari tra due capi ossei Fasciare e immobilizzare la parte interessata, ma senza praticare fasciature troppo strette Trasportare l infortunato al più vicino pronto soccorso Non si deve in alcun caso tentare di attuare manovre di riduzione della lussazione poiché si potrebbe peggiorare la situazione
Ustioni Lesioni più o meno profonde dei tessuti cutanei o delle mucose determinate dal calore nelle sue varie forme: attrito sostanze bollenti contatto diretto con il fuoco scarica elettrica irradiazione agenti chimici (corrosivi)
Ustioni 1. Ustione lieve (1 e 2 grado) coinvolgimento degli strati più superficiali della pelle, presenza di dolore, arrossamento (eritema), tumefazione o flittene (bolla), interessamento di una piccola parte del corpo ( 15% superficie corporea). 2. Ustione grave (3 grado) necrosi dei tessuti con formazione di escare (croste nere), perdita di sostanza, interessamento di superficie corporea > 15%. 3. Ustione molto grave (4 grado) carbonizzazione dei tessuti, ampia zona di superficie corporea interessata.
Ustioni 1 e 2 : cosa fare 1. Allontanare l agente che ha provocato l ustione 2. Togliere gli indumenti 3. Fare impacchi di acqua fredda 4. Disinfettare 5. Medicare se possibile con sostanze cicatrizzanti (garze grasse, connettivina) 6. Applicare garze sterili 7. Fasciare la zona
Ustioni 3 (superficie limitata): cosa fare 1. Allontanare l agente che ha causato l ustione 2. Non asportare eventuali indumenti attaccati al tratto ustionato 3. Ricoprire l area ustionata con garze 4. Inviare al più vicino PS
Ustioni 3 (superficie estesa): cosa fare 1. Allontanare l agente che ha causato l ustione 2. Mettere il paziente in posizione antishock, sdraiato con le gambe sollevate 3. Coprirlo con la coperta isotermica 4. Trasportarlo urgentemente al P.S.
Colpo di calore e colpo di sole Colpo di calore: è un disturbo della regolazione termica, legato al blocco della sudorazione che comporta aumento eccessivo della temperatura corporea. Accade in seguito alla permanenza in luogo chiuso, con temperatura elevata, ventilazione scarsa, eccesso di umidità dell aria Colpo di sole: è legato ad eccessiva esposizione ai raggi del sole diretti soprattutto alla testa ed al collo. Sintomi: mal di testa, ipertermia Blocco della sudorazione, Vertigini, nausea, crampi muscolari, pallore (o colorito rosso acceso e poi cianotico), cute inizialmente umida, poi secca, respiro affannoso, collasso cardio-circolatorio, alterazione dello stato di coscienza, convulsioni, delirio.
Colpo di calore e di sole: cosa fare Mettere l infortunato in luogo fresco e ventilato Trasportarlo in PS
Folgorazione o Elettrocuzione Danno provocato dal passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano La gravità dei danni è determinata dalla durata del contatto e dalla intensità della corrente Cosa fare: separare la vittima dalla corrente elettrica, senza esporsi al rischio di contatto (usare materiale isolante), staccare la corrente elettrica valutare lo stato di coscienza se assenza di respiro e di attività cardiaca, attuare le manovre di BLS Chiamare il 118
Avvelenamenti Se si sospetta che il soggetto abbia assunto (per ingestione o per inalazione) sostanze chimiche o tossiche es.: candeggina, shampoo, diserbanticontattare subito il Centro Antiveleni e seguire le loro istruzioni. ASSOLUTAMENTE NON DARE DA BERE LATTE (aumenta l assorbimento di alcune sostanze tossiche), ACQUA O ALTRO (ALBUME, BICARBONATO), NON FARE VOMITARE.
Asma Paziente con difficoltà respiratoria determinata da cause diverse. Il paziente si presenta pallido, a volte cianotico, fa fatica a respirare, si sentono sibili e fischi respiratori. Il paziente generalmente sa di essere asmatico, e ha sempre con se lo spray broncodilatatore. Solo in casi gravi in cui l attacco è particolarmente intenso è necessario chiamare il 118.
Manovra di Heimlich Posizionarsi alle spalle della vittima Porre entrambe le braccia attorno alla vita (con le mani incrociate davanti all addome della vittima) Stringere una mano a pugno con il pollice rivolto all interno Appoggiare il pugno dalla parte del pollice contro l addome della vittima tra l ombelico e la punta dello sterno Con l altra mano afferrarsi il polso Eseguire delle brusche compressioni addominali dal basso verso l alto ben distinte e separate l una dall altra per 5-6 volte Se non risultati proseguire fino all arrivo del 118
Grazie per l attenzione Dr.ssa Elvezia Fumagalli