DIREZIONE REGIONALE SALUTE ED INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA AREA PROGRAMMAZIONE RETE OSPEDALIERA E RICERCA. LE NASCITE NEL LAZIO Anno 2013



Documenti analoghi
DIREZIONE REGIONALE SALUTE ED INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA AREA PROGRAMMAZIONE RETE OSPEDALIERA E RICERCA. LE NASCITE NEL LAZIO Anno 2012

LE NASCITE NEL LAZIO. Anno 2014 SALUTE LAZIO DIREZIONE REGIONALE SALUTE ED INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA SISTEMA SANITARIO REGIONALE

Le nascite nel Lazio. Anno 2007

LAZIOSANITÀ AGENZIA DI SANITÀ PUBBLICA. Le nascite nel Lazio. Anno 2011

Rapporto sulla Natalità

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA

6. RETE PERINATALE. Premessa

Popolazione e famiglie

Il rapporto nascita: nati nel 2008

L Irpef pagata dagli stranieri nelle regioni italiane

L ecografia ostetrica é la tecnica più usata nello studio del benessere fetale e nel 2004, a livello nazionale, sono state effettuate in media

Rapporto sulla Natalità

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO a cura di Francesco Linguiti

Telefono fisso e cellulare: comportamenti emergenti

Progetto Sperimentazione di un modello di assistenza post - partum alle donne straniere

Il 69% del deficit sanitario è prodotto da Campania, Lazio e Sicilia

Premessa. 1 Tutte le tabelle presentate nella relazione relative al contesto demografico fanno riferimento ai dati ISTAT rilevabili nel sito

Capitolo 6 La mortalità per malattie del fegato

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

ASL - Benevento. Rapporto sulla natalità nella provincia di Benevento, anno 2005

Analisi dell evento nascita - Anno 2010

LA POVERTÀ IN ITALIA

RAPPORTO ANNUALE SUI CASI INCIDENTI DI DIABETE MELLITO TIPO I INFANTILE-GIOVANILE

7. Assistenza primaria

Tavola 1 Istituti per ripartizione geografica Anno Nord Est. Tipologia Istituto. 1 1 Accademia Nazionale di Danza

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista.

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Quadro epidemiologico e razionale della linea guida sul taglio cesareo

Settore cultura, turismo, moda, eccellenze

Immigrazione, gravidanza e parto

Nascere oggi in Italia: luci e ombre

Capitolo 8 La mortalità per diabete mellito

Gli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro

I documenti di: quotidianosanità.it. Quotidiano online di informazione sanitaria

SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. La cataratta

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010

9. Assistenza ospedaliera

Misura dell Appropriatezza

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

I principali risultati

Tabella 7.1. Mortalità per demenze e morbo di Alzheimer: indicatori di sintesi per sesso (tassi per ). Veneto, anni 2000 e 2007.

MOVIMPRESE RISTORAZIONE

Gli assicurati e gli infortuni sul lavoro. Adelina Brusco, Daniela Gallieri

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli

L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno luglio INCIDENZA DI POVERTÀ RELATIVA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anni , valori percentuali

I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti: i dati epidemiologici recenti come base per le prospettive future

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

Dossier Statistico Immigrazione 2007 XVII Rapporto Caritas - Migrantes

Capitolo 4 La mortalità per tumori

McDONALD S E L ITALIA

Ministero della Salute

Atti Parlamentari 33 Camera dei Deputati

L ospedalizzazione dei pazienti affetti da disturbi psichici

Le adozioni internazionali nel 2013

Prof. Luigi Fedele Prof. Giorgio Bolis D.ssa Alessandra Kustermann

DELLA RIABILITAZIONE. Indicatori sanitari

Calano le imprese italiane, aumentano le straniere. Sentono meno la crisi e creano 85 miliardi di di valore aggiunto

Flussi Turistici di Milano e Provincia 1 Semestre 2013 gennaio giugno

COMUNICATO STAMPA presente sul sito:

LA PUBBLICITA IN SICILIA

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE UFFICIO DI STATISTICA PROGRAMMA STATISTICO NAZIONALE MODELLO MGG00129

L invecchiamento demografico: Un fenomeno mondiale

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA

R e g i o n e L a z i

IL MATRIMONIO IN ITALIA DATI ISTAT RELATIVI ALL ANNO 2011

Statistiche Flash. La celebrazione dei MATRIMONI a Schio. Aggiornamento ANNO 2008

UTILIZZO DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI. Risultati della ricerca. Milano, 21 marzo Indagine effettuata per Venditalia a cura di:

Tutte le pensioni in Lombardia e nelle altre regioni:

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015

Il turismo incoming: situazione attuale e prospettive. Fabrizio Guelpa Direzione Studi e Ricerche

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA

LA POVERTÀ IN ITALIA. Anno luglio 2013

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ

4 I LAUREATI E IL LAVORO

L EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE: RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2014

La produzione di uva e di vino Anno 2005

SCHEDA Fondo Pensione Perseo

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, ,3 83,1 77,7 27,6 16, anni anni anni.

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati

Nella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni uomini e 27 ogni donne.

Indagine sulla procreazione medicalmente assistita

Il Dipartimento per le Comunicazioni: uno studio dell età del personale. Miriam Tagliavia Marzo 2011

Anno 2012 L USO DELLA LINGUA ITALIANA, DEI DIALETTI E DI ALTRE LINGUE IN ITALIA

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE

Allattamento materno. I dati disponibili e e le azioni auspicabili. Silvano Piffer Laura Battisti. Osservatorio Epidemiologico-Apss-Trento

Struttura e attività degli istituti di cura

COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014

L obiettivo di questa breve analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Comunale per le

Dati statistici sull energia elettrica in Italia Nota di sintesi CALO DELLA DOMANDA DI ELETTRICITA NEL 2014: -2,5%

Pendolari in Lombardia

L integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s.2014/2015. (novembre 2015)

Transcript:

DIREZIONE REGIONALE SALUTE ED INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA AREA PROGRAMMAZIONE RETE OSPEDALIERA E RICERCA LE NASCITE NEL LAZIO Anno 2013 Ottobre 2014

Le nascite nel Lazio Anno 2013 a cura di: Domenico Di Lallo Federica Prota Francesco Franco Simona Asole Sara Farchi Alessandro Natali Ottobre 2014

RINGRAZIAMENTI Si ringraziano tutti gli operatori dei reparti ostetrici e neonatali del Lazio per l accurata compilazione delle schede RAD-neonato ed i responsabili dei Servizi SIO ospedalieri ed aziendali per l attività di controllo ed invio dei dati alla Regione Lazio. Un ringraziamento per il supporto tecnico va a Paolo Papini e Marcello Villeggia - Regione Lazio.

INDICE Pag. Sintesi dei risultati principali 1 Introduzione 3 Metodi 3 Risultati 4 1. Natalità e Fecondità 4 2. Caratteristiche dei neonati e delle mamme 7 3. Accertamenti prenatali 14 4. Luogo di nascita 15 5. Caratteristiche del parto 20 6. Nati da donne con luogo di nascita estero 31 7. Trasferimento del neonato patologico 34 Allegati 36 Allegato 1. Nati vivi per residenza della madre ed area di nascita. Lazio, 2013 37 Allegato 2. Alcune statistiche perinatali per istituto. Lazio, 2013 38

Sintesi dei risultati principali Nel 2013 i nati vivi nel Lazio sono stati 51.053 di cui il 96% da donne residenti in regione (n=48.992). Rispetto al 2012 si sono registrati circa 3 mila nati in meno. Il decremento delle nascite, pari al 6%, si distribuisce, in modo non uniforme, in quasi tutti i punti nascita della regione indipendentemente dal livello di cure ad essi assegnato. Il calo delle nascite è un fenomeno nazionale. I report ISTAT sul Bilancio demografico nazionale del 2013 e sulla Natalità e fecondità della popolazione residente del 2012, evidenziano un calo della natalità nell ultimo periodo con circa 62 mila nascite in meno dal 2008. Questa consistente riduzione viene spiegata, in parte dalla crisi economica che colpisce prevalentemente le classi di età più giovane, nonché da una progressiva uscita dalla fascia di età riproduttiva delle coorti più numerose dei nati tra gli anni 60 e 70. Questo fenomeno si associa, inoltre, ad una contemporanea riduzione nel 2013 dei nati da madri straniere (circa 2.000 in meno nel 2013), anche se questo gruppo continua a crescere in termini percentuali, con il 15,1% delle nascite da entrambi i genitori stranieri. Il 4% dei parti di donne residenti nel Lazio si sono verificati fuori regione, in particolare nelle confinanti Umbria e Campania. Sempre di più i parti plurimi nel Lazio: dall 1,4% nel 1982 al 3,8% nel 2013. Questo aumento è sicuramente collegato all aumentata età materna al parto ed alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Il 5% dei nati vivi singoli sono di basso peso alla nascita (<2500 gr.), dato rimasto costante nel tempo mentre sono aumentate le nascite pretermine (<37 settimane gestazionali), dal 5,2% nell 82 all 8,1% nel 2013. Tale incremento è riferibile prevalentemente alle età gestazionali più vicine al termine (35-36 settimane) a causa di un aumento dei cesarei programmati per problemi medici. Aumenta l età materna. Negli anni 80 le donne con una età al parto superiore a 34 anni erano meno del 10%, nel 2013 il valore era pari al 37%. Parallelamente sono diminuite le nascite da donne di età inferiore ai 20 anni (da 5,1% nel 1982 a 1,5% nel 2013). Sono aumentate le donne al primo figlio con una età uguale o superiore ai 30 anni: dal 17% nel 1984 al 63% nel 2013, anche se nell ultimo periodo si osserva una tendenza alla stabilizzazione. Si confermano le barriere di accesso ad alcune cure prenatali in presenza di condizioni di svantaggio socio-culturale: quando il neonato non è riconosciuto da nessuno o da un solo genitore, quando la madre è straniera o quando ha un basso titolo di studio. Tali condizioni sfavorevoli hanno un effetto anche sul basso peso alla nascita. L assistenza ostetrica e neonatale viene erogata in 45 Istituti. Il 26,7% di questi (N=12) aveva un volume di attività ostetrica inferiore a 500 parti/anno (6 di queste erano maternità completamente private). Solo 13 superavano la soglia dei 1500 nati l anno. Nel 2013 i nati di peso <1500 grammi sono assistiti prevalentemente in unità perinatali di III livello; questo dato conferma un efficace centralizzazione delle gravidanza a rischio. Si registra negli ultimi anni una tendenza alla diminuzione della percentuale di parto cesareo: nel 2013 è stato praticato nel 41,3% dei casi fra i nati singoli (43,2% se si considerano anche i plurimi); la proporzione è cresciuta da 22,3% del 1985 a 43,4% del 2009 per poi diminuire negli ultimi anni. Le percentuali più elevate di parto con taglio cesareo si osservano nelle strutture private non accreditate: da 32,1% nel 1985 a 79,9% nel 2013. Si osserva inoltre un ampia variabilità dei tassi anche fra strutture con la stessa tipologia amministrativa a dimostrazione di una variabilità nelle 1

pratiche assistenziali poco dipendente da fattori clinici. Analizzando i dati per classi di Robson, che definiscono raggruppamenti omogenei dei parti per caratteristiche cliniche, si rileva un elevata percentuale di cesarei nella classe di Robson I-II (41,1%) riferita a neonati singoli a termine, da madre nullipara e con presentazione di vertice. Continua a diminuire la durata della degenza dei neonati. Nel 1996, il 6,5% dei nati a basso rischio da parto vaginale aveva una durata di 1-2 giorni rispetto al 32,6% nel 2013; per il taglio cesareo, la percentuale di nati con durata della degenza 1-3 giorni passa dal 2,3% del 1996 al 66,5% nel 2013. Tende a stabilizzarsi il contributo alla natalità da parte delle donne straniere. L andamento, crescente fino al 2012, sembra aver avuto un arresto nel 2013, assestandosi a quota 24%. La maggioranza delle donne nate all estero proviene da Paesi a forte pressione migratoria, in particolare dalla Romania. Nel 2013 si sono registrati dal sistema OPTIN sull Occupazione Posti letto Terapie Intensive Neonatali 1.109 trasferimenti neonatali di sola andata con una percentuale di trasferimento del 2,2%. Fra i trasferimenti per motivo medico (71,7% del totale) una quota consistente (22%) si riferisce a neonati trasferiti da unità perinatali di III livello ad altre unità di III livello. 2

Introduzione Nel rapporto vengono presentate le analisi sulle nascite nel Lazio riferite all anno 2013. La descrizione delle caratteristiche materne, neonatali ed assistenziali è stata effettuata sui dati presenti nella scheda di Rapporto Accettazione Dimissione del neonato (RAD-N); la descrizione sui trasferimenti del neonato patologico è stata ricavata dal sistema informativo OPTIN coordinato dalla Regione Lazio e dal Servizio Trasporto ed Emergenza Neonatale (STEN). Nell archivio RAD-N neonato erano registrati 51.053 nati vivi nell anno 2013 (non sono oggetto dell analisi le morti fetali a causa della elevata sottostima di questi eventi per i quali non sempre viene compilata la scheda RAD). Le tabelle e figure, contenenti informazioni su alcune caratteristiche della madre o del neonato fanno riferimento ai soli nati vivi residenti (48.979), mentre quelle contenenti informazioni su variabili assistenziali (istituto di nascita e modalità del parto) fanno invece riferimento al totale dei nati vivi presenti. Metodi Precedentemente al 1995 i dati sui nati derivavano dal flusso informativo basato sul Certificato di Assistenza al Parto (CedAP). Il documento, compilato al momento della nascita, veniva consegnato ai genitori e da questi all ufficio di stato civile del comune di nascita il quale provvedeva ad inviarlo all Azienda Sanitaria Locale (ASL) di residenza. La ASL riportava su di una scheda riassuntiva le informazioni relative a ciascun nato e provvedeva ad inviarle alla Regione che aveva la responsabilità del controllo di qualità ed analisi dei dati e della produzione di rapporti periodici. Dal 1995, per tutte le nascite avvenute presso Istituti di ricovero, pubblici e privati (accreditati e no), è prevista la compilazione della scheda RAD-Neonato. La scheda contiene, oltre alle informazioni sul ricovero, tutte quelle che erano presenti nel CedAP più alcune informazioni di interesse ostetrico e neonatale. I dati presenti nella scheda vengono inseriti in un database ed inviati, a scadenza trimestrale, alla Regione Lazio da parte delle Direzioni Sanitarie degli istituti. Alcune variabili relative ai nati sono derivate da informazioni presenti nella scheda RAD-Neonato: l'età materna dalla data di nascita della madre e del neonato; il giorno della settimana di nascita dalla data di nascita del neonato; la dimensione della maternità dal numero di nati nell'anno; il comune di nascita dal codice dell istituto; l età gestazionale in settimane compiute dalla data dell ultima mestruazione. Nella fase di controllo di qualità dei dati i record sono automaticamente esaminati per la presenza di codici errati, di eventuali doppioni o di valori agli estremi del range di plausibilità e, quando possibile, corretti. Nell ambito dei controlli di qualità è stato confrontato il peso alla nascita con l età gestazionale, e dove possibile corretto laddove il valore di una delle due variabili non fosse plausibile con le curve di accrescimento di letteratura. Le schede RAD-Neonato sono state accoppiate con quelle di dimissione (RAD) per parto della mamma per verificare eventuali problemi di sottonotifica in alcune strutture e per validare l informazione di taglio cesareo riportata nella scheda RAD-neonato con il codice di procedura chirurgica di taglio cesareo presente nel RAD della madre. In tabella 12 sono presentati i dati relativi al flusso sulla mobilità extra-regionale per descrivere la dimensione numerica delle nascite residenti in Lazio avvenute fuori regione. Nelle tabelle 27 e 28 ed in figura 16 sono presentati alcuni dati relativi ai trasferimenti del neonato patologico ricavati dal Sistema di Occupazione dei Posti letto in Terapia Intensiva Neonatale (OPTIN). Negli allegati viene presentata: la mobilità intraregionale (allegato 1) ed un insieme di indicatori perinatali ed assistenziali per singolo Istituto (allegato 2). I risultati sono presentati nel rapporto sotto forma di distribuzioni di frequenza semplici, tabelle di contingenza multiple e tassi grezzi. 3

Risultati 1. Natalità e Fecondità In tabella 1 e figura 1 sono presentati i tassi di natalità (N. nati vivi per 1.000 abitanti), ricavati da Fonte ISTAT, nel Lazio ed in Italia dal 1973 al 2003 a intervalli di dieci anni e, tutti gli anni dal 2004 al 2013. Dalla figura 1 si osserva che l andamento delle nascite nel Lazio è abbastanza simile a quello nazionale. La natalità è diminuita in modo significativo fino a metà degli anni 80; successivamente si è stabilizzata con tassi intorno al 9,5-10 per mille fino ai primi anni 90. Dal 1992 si è osservato un ulteriore decremento delle nascite fino a raggiungere il valore di 8,8 nati per mille nel 1998. Questo decremento è seguito da una leggera ripresa, anche se lievemente oscillante con tassi compresi fra l 8,8 a il 10,2 per mille. Per il 2013 si osserva rispetto al 2012 un decremento delle nascite pari al 6%; il tasso di natalità è sceso da 9,8 a 9,2 per mille. Una tendenza alla diminuzione delle nascite si osserva anche a livello nazionale come evidenziato anche nei report dell ISTAT sul Bilancio demografico nazionale del 2013 e sulla Natalità e fecondità della popolazione residente del 2012 che riportano circa 62 mila nascite in meno dal 2008 1. Come per gli anni precedenti, si conferma una variabilità fra le regioni nei tassi di natalità e fecondità. Nel 2013, i tassi di natalità e fecondità (N. nati vivi per 1000 donne di età 15-49 anni) del Lazio, stimati dall ISTAT, pari rispettivamente al 9,4 e 40,7 per mille, risultavano simili a quelli di alcune regioni del Nord (Lombardia, Emilia Romagna) e più alti delle regioni del Centro (Toscana, Marche ed Umbria) e del Sud. Il Trentino Alto Adige è la regione con i valori più elevati (tabella 2). 1 ISTAT: BILANCIO DEMOGRAFICO NAZIONALE. Popolazione residente in totale e straniera, natalità, mortalità, migrazioni, famiglie e convivenze. Anno 2013. Statistiche Report. 16 giugno 2014; NATALITÀ E FECONDITÀ DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE. Anno 2012; Statistiche Report. 27 novembre 2013 4

Tabella 1 - Nati vivi, popolazione residente e tassi di natalità. Italia e Lazio, 1973,1983, 1993,2003-2013 (Fonti: ISTAT e CedAP Lazio) ANNO Nati vivi Popolazione residente 1973 1983 1993 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Tasso di natalità x 1000 ab. Italia 883.108 55.155.993 16,0 Lazio 79.326 4.810.340 16,5 Italia 612.936 56.929.101 10,8 Lazio 53.265 5.056.119 10,5 Italia 552.887 57.138.489 9,7 Lazio 49.931 5.185.316 9,6 Italia 544.063 57.888.245 9,4 Lazio 50.490 5.205.139 9,7 Italia 562.599 57.888.245 9,7 Lazio 52.806 5.205.139 10,1 Italia 554.022 58.462.375 9,5 Lazio 50.833 5.269.972 9,6 Italia 560.010 58.751.711 9,5 Lazio 52.913 5.304.778 10,0 Italia 563.933 59.131.287 9,5 Lazio 53.165 5.493.308 9,7 Italia 576.659 59.619.290 9,7 Lazio 56.755 5.561.017 10,2 Italia 568.857 60.045.068 9,5 Lazio 54.701 5.626.710 9,7 Italia 561.944 60.340.328 9,3 Lazio 54.277 5.681.868 9,6 Italia 551.701 60.626.442 9,1 Lazio 54.491 5.728.688 9,5 Italia 534.186 59.394.207 9,0 Lazio 54.225 5.500.022 9,8 Italia 514.308 59.685.227 8,5 Lazio 51.053 5.557.276 9,2 5

Figura 1 - Tassi di natalità. Italia e Lazio, 1973-2013 (Fonti: ISTAT e CedAP Lazio) Tabella 2 - Nati vivi, tassi di natalità e fecondità per regione di residenza. Italia, 2013 (Fonte: stime ISTAT). Regione Nati vivi Tasso di natalità x 1000 abitanti Tasso di fecondità x 1000 donne 15-49 anni Piemonte 35.654 8,1 38,2 Val d'aosta 1.059 8,3 38,0 Liguria 10.992 7 34,9 Lombardia 88.410 9 40,7 Trentino Alto Adige 10.394 9,9 43,9 Veneto 41.973 8,6 38,6 Friuli Venezia Giulia 9.408 7,7 36,6 Emilia Romagna 38.057 8,7 39,9 Toscana 29.479 7,9 37,1 Umbria 7.375 8,3 38,1 Marche 12.633 8,1 37,4 Lazio 52.187 9,4 40,7 Abruzzo 10.791 8,2 36,7 Molise 2.269 7,2 32,8 Campania 52.785 9,1 37,6 Puglia 33.679 8,3 35,5 Basilicata 4.101 7,1 31,4 Calabria 16.696 8,5 36,3 Sicilia 44.494 8,9 38,0 Sardegna 11.872 7,2 31,8 ITALIA 514.308 8,6 38,3 6

2. Caratteristiche dei neonati e delle mamme In tabella 3 è riportata la distribuzione delle nascite per sesso e tipo della gravidanza, singola o plurima. La frequenza di nati plurimi è risultata costante negli ultimi tre anni ed è pari al 3,8% nel 2013. Il trend temporale dal 1982 al 2013 (dati non mostrati in tabella) descrive un incremento significativo (test per il trend p< 0,0001) dei nati da parti plurimi, passando dall 1,4% nel 1982 al 3,8% nel 2013. Va specificato che la modalità di registrazione dei dati precedente al 1995 non permetteva di valutare quanto di questo incremento fosse dovuto ad un aumento dei parti gemellari o a quelli di ordine superiore. Nel 2013, sul totale dei nati vivi residenti da parto plurimo, il 3% è riferito a gravidanze trigemine o di ordine superiore. Il rapporto tra i sessi (maschi su femmine) è pari a 1,07. Tabella 3 - Nati vivi, singoli e plurimi, per sesso (residenti). Lazio, 2013 Sesso* Singoli Nati vivi Plurimi Totale Maschi 24.389 917 25.306 Femmine 22.733 940 23.673 Totale 47.122 1.857 48.979 Rapporto fra sessi (M/F) 1,07 0,98 1,07 * Ci sono 13 neonati con sesso non definito Nella tabella 4 e in figura 2 sono presentati i dati sulla distribuzione del peso alla nascita. La frequenza di nati vivi singoli di peso molto basso, 1499 grammi, è dello 0,7% e quella di nati di basso peso, 2499 grammi, è pari al 5,1%. Fra i plurimi, come atteso, queste percentuali risultano più elevate: 7,3% per i nati di peso fino a 1499 grammi e 58,3% per quelli di peso fino a 2499 grammi. L andamento temporale della frequenza dei nati vivi singoli con peso inferiore a 2499 grammi nel periodo 1982-2013 mostra un lieve incremento dalla metà degli anni 80 passando dal 4,5% al 5,1% nel 2013. Tabella 4 - Nati vivi, singoli e plurimi, per classe di peso alla nascita (residenti). Lazio, 2013 Peso alla nascita (gr.) Singoli Plurimi Totale N. %* N. %* N. %* 499 10 0,0 6 0,3 16 0,0 500-999 129 0,3 40 2,5 169 0,4 1000-1499 183 0,7 89 7,3 272 0,9 1500-1999 401 1,5 273 22,0 674 2,3 2000-2499 1.670 5,1 675 58,3 2.345 7,1 2500-2999 9.940 26,2 635 92,5 10.575 28,7 3000-3499 20.636 69,9 133 99,6 20.769 71,1 3500-3999 11.617 94,6 7 100,0 11.624 94,8 4000-4499 2.348 99,6 0 100,0 2.348 99,6 4500 200 100,0 0 100,0 200 100,0 Totale 47.134 1.858 48.992 * Percentuale cumulativa 7

Figura 2 - Proporzione di basso peso alla nascita (nati vivi singoli residenti). Lazio, 1982-2013 Nel 2013 le nascite pretermine (<37 settimane di età gestazionale) rappresentano complessivamente l 8,1%, mentre la quota di nati con meno di 32 settimane risulta pari a circa l 1%. Così come per il peso, nei nati plurimi si osserva una quota significativamente più elevata di nascite pretermine (tabella 5). In figura 3 è riportato l andamento temporale e a differenza del peso alla nascita, si osserva un aumento costante, da circa il 5% nei primi anni 80 ad oltre l 8% nel 2013, quasi esclusivamente a carico delle nascite comprese fra 32 e 36 settimane. Tabella 5 - Nati vivi, singoli e plurimi, per classe di età gestazionale (residenti). Lazio, 2013 Età gestazionale (settimane) Singoli Plurimi Totale N. %* N. %* N. %* <25 58 0,1 14 0,8 72 0,1 26-27 70 0,3 28 2,3 98 0,3 28-31 216 0,7 73 6,2 289 0,9 32-36 2.515 4,0 972 58,5 3.487 8,1 37-41 43.543 98,4 769 99,9 44.312 98,5 >41 721 100,0 2 100,0 723 100,0 Totale 47.123 1.858 48.981 *Percentuale cumulativa Nota: per 11 casi di parto singolo è sconosciuta l età gestazionale 8

Figura 3 - Nati vivi pretermine (età gestazionale 22-31 e 32-36 settimane) residenti. Lazio, 1982-2013 *Fonte ISTAT 9

La tabella 6 riporta la distribuzione del 2013, in valori assoluti, dei nati vivi singoli o plurimi per classe di età materna e parità. Considerando il dato relativo alla sola parità, le nascite da donne alla prima gravidanza rappresentano il 57,8% sul totale dei nati vivi singoli. Fra le nascite da gravidanza plurima la quota di donne nullipare è il 70,5%. La percentuale di donne al primo figlio diminuisce al crescere dell età della donna: ad esempio, tra quelle di età 20-24 anni il 77% era al primo figlio, mentre tra quelle con più di 39 anni questa percentuale scende al 47,5%. Sul totale delle nascite del 2013, l 1,4% è riferito a donne di età inferiore a 20 anni, l 8,3% tra 20 e 24 anni, il 20,3% tra 25 e 29 anni, il 32,8% tra 30 e 34 anni, il 27,7% tra 35 e 39 anni e il 9,4% oltre 39 anni. Nella figura 4 viene presentato l andamento temporale delle nascite nelle due classi estreme, inferiore o uguale a 19 anni e superiore o uguale a 35 anni. Si osserva un incremento costante della quota di donne con più di 34 anni che passa dal 9% nel 1982 al 37,1% nel 2013; viceversa si riduce dal 5% a 1,5% la quota di nati da donne con età inferiore a 20 anni. Tabella 6 - Nati vivi, singoli e plurimi, per classe di età materna e parità (residenti). Lazio, 2013 Numero parti Nati vivi Età materna Totale precedenti Singoli Plurimi <19 Totale 699 13 712 0 618 11 629 1 72 2 74 2 8 0 8 3 1 0 1 >4 0 0 0 20-24 Totale 4.002 70 4.072 0 3.084 50 3.134 1 764 16 780 2 113 2 115 3 25 0 25 >4 16 2 18 25-29 Totale 9.707 269 9.976 0 6.591 202 6.793 1 2.561 55 2.616 2 424 12 436 3 77 0 77 >4 54 0 54 30-34 Totale 15.505 552 16.057 0 9.015 373 9.388 1 5.291 139 5.430 2 937 28 965 3 183 10 193 >4 79 2 81 35-39 Totale 13.010 572 13.582 0 6.067 375 6.442 1 5.317 151 5.468 2 1.265 27 1.292 3 269 13 282 >4 92 6 98 continua 10

segue tabella 6 >39 Totale 4.211 382 4.593 0 1.886 299 2.185 1 1.530 71 1.601 2 563 8 571 3 158 4 162 >4 74 0 74 Figura 4 - Nati vivi singoli in classi di età materna < 19 e > 35 anni (residenti). Lazio, 1982-2013 Fonte ISTAT 11

Nella figura 5 sono mostrati gli andamenti delle nascite da donne con più di 34 anni, residenti a Roma città, nella provincia di Roma e nelle altre province del Lazio. Nelle tre aree geografiche si osserva un andamento simile anche se con valori differenti. Nel 2013 la quota di madri con età superiore a 34 anni è pari al 41,6% nella città di Roma, al 33% nel resto della provincia ed al 36,5% nelle altre province. Figura 5 - Nati vivi singoli con età materna 35 anni per area di residenza. Lazio 1982-2013 *Fonte ISTAT 12

Nella figura 6 è rappresentato, nel gruppo delle primipare, l andamento temporale delle nascite da donne con età compresa fra 30-34 anni e superiore ai 34 anni fra le primipare. A fronte di un recente decremento della percentuale fra 30-34 anni continuano ad aumentare le nascite da donne con età superiore o uguale a 35 anni. Figura 6 - Percentuale di nati vivi da donne con età 30-34 anni e superiore tra le primipare (residenti). Lazio 1984-2013 Nella tabella 7 alcune variabili materne sono messe in relazione con indicatori di salute del neonato e di assistenza alla gravidanza e al parto. In questa analisi sono stati considerati tutti i nati vivi nel Lazio, anche non residenti. Come indicatori di potenziale svantaggio sociale sono stati considerati il riconoscimento da parte di uno o nessuno dei genitori, il titolo di studio di licenza elementare o media inferiore e la cittadinanza straniera della madre. Come indicatori di salute del neonato, il basso peso alla nascita ed il parto pretermine. Come indicatori di accesso ai servizi/prestazioni, il primo controllo in gravidanza dopo le 12 settimane, quella di amniocentesi fra le donne con più di 34 anni ed il tasso di taglio cesareo. I due indicatori neonatali (basso peso e pretermine) risultano maggiormente frequenti nelle tre condizioni definite di svantaggio sociale: nel gruppo di nascite non riconosciute da uno o da entrambi i genitori si hanno valori più elevati di nascite di basso peso o pretermine (10,7% e 11,9% rispettivamente) rispetto alle nascite da coppie legittime. Il primo controllo in gravidanza effettuato tardivamente, dopo le 12 settimane, risulta molto più frequente fra i nati non riconosciuti da entrambi i genitori (11,4%) e fra i nati da donna con cittadinanza estera (7,9%). Fra le donne con più di 34 anni l accesso all amniocentesi risulta inferiore fra quelle con basso titolo di studio e con cittadinanza estera; un minor ricorso al taglio cesareo si osserva per le condizioni di cittadinanza estera. 13

Tabella 7 - Riconoscimento del neonato, titolo di studio e cittadinanza della madre per alcuni indicatori neonatali ed assistenziali (nati vivi). Lazio, 2013 N. Peso < 2500 gr. Età gestaz. < 37 sett. 1a visita > 12 sett. amniocentesi > 34 anni cesarei N. % N. % N. % N. % N. % Riconoscimento legale* Legittimo 36.143 2.605 7,2 2.994 8,3 1.192 3,3 4.482 32,2 15.869 43,9 Riconosciuto da entrambi i genitori 14.018 1.007 7,2 1.094 7,8 742 5,3 1.881 39,6 5.769 41,2 Altro** 860 92 10,7 102 11,9 98 11,4 76 30,6 382 44,4 Titolo di studio della madre* Nessuno/Elementare 5.083 492 9,7 514 10,1 189 3,7 525 27,1 2.159 42,5 Medie 12.229 933 7,6 1.019 8,3 602 4,9 1.044 31,2 5.228 42,8 Diploma 22.520 1.534 6,8 1.785 7,9 947 4,2 2.834 35,5 9.613 42,7 Laurea 11.130 737 6,6 863 7,8 288 2,6 2.034 36,1 4.992 44,9 Cittadinanza della madre* Italiana 40.359 2.952 7,3 3.204 7,9 1.187 2,9 6.052 36,1 17.918 44,4 Straniera 10.669 754 7,1 985 9,2 842 7,9 392 18,3 4.106 38,5 *Ci sono 32 nati con riconoscimento legale sconosciuto, 91 con titolo di studio della madre sconosciuto e 25 nati con cittadinanza della madre sconosciuta. ** Non riconosciuto o riconosciuto da un solo genitore 3. Accertamenti prenatali Nella tabella 8 è presentata la frequenza d uso di accertamenti prenatali presenti nella Scheda RAD del neonato. Nel 18,4% delle nascite si è fatto ricorso all amniocentesi, nello 0,8% al prelievo dei villi coriali e nel 24,5% ad altre indagini prenatali, probabilmente riferite ad esami sul sangue materno o ecografici (nella scheda questa condizione non è ulteriormente specificata). Il ricorso all amniocentesi aumenta con l aumentare dell età; dall 1,8% fra le nascite da donne con meno di 20 anni al 38,8% per quelle da donne con più di 39 anni. Complessivamente, il 47,4% degli esami è stato effettuato in nati da donne con più di 34 anni di età. Tabella 8 - Nati vivi per classi di età materna e per accertamenti prenatali. Lazio, 2013 Accertamenti prenatali* Età Totale Nessuno Amniocentesi Villi Coriali Altro materna N. % N. % N. % N. % N. <19 583 75,5 14 1,8 1 0,1 174 22,5 772 20-24 2.964 69,3 153 3,6 6 0,1 1.155 27,0 4.278 25-29 6.778 65,4 636 6,1 30 0,3 2.913 28,1 10.357 30-34 10.040 60,1 2.120 12,7 85 0,5 4.449 26,7 16.694 35-39 6.437 45,6 4.588 32,5 169 1,2 2.934 20,8 14.128 >40 1.911 40,0 1.856 38,8 117 2,4 897 18,8 4.781 Totale 28.713 56,3 9.367 18,4 408 0,8 12.522 24,5 51.010 * Ci sono 43 dati mancanti per gli accertamenti speciali 14

4. Luogo di nascita l risultati riportati in questo capitolo fanno riferimento a tutti i nati vivi presenti. Nel 2013 gli ospedali del Lazio con maternità sono 45 di cui: 31 pubblici o classificati, 2 universitari, 6 Case di Cura private accreditate e 6 Case di Cura private, queste ultime tutte concentrate nella città di Roma (tabella 9). Tabella 9 Nati vivi per tipologia amministrativa della maternità e luogo di nascita. Lazio, 2013 Tipo di maternità Roma Comune (N=36.769) Roma Provincia (N=4.798) Viterbo (N=1.669) Luogo di nascita Rieti (N=596) Latina (N=4.167) Frosinone (N=3.054) Lazio (N=51.053) Ist. % nati Ist. % nati Ist. % nati Ist. % nati Ist. % nati Ist. % nati Ist. % nati Pubb./Class. 12 65,8 9 100,0 2 100,0 1 100,0 3 86,1 4 100,0 31 74,3 Universitaria 2 13,5 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2 9,7 Privata accr. 5 18,2 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 13,9 0 0,0 6 14,3 Privata non accr. 6 2,5 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 6 1,8 Totale 25 100,0 9 100,0 2 100,0 1 100,0 4 100,0 4 100,0 45 100,0 Nel 2013 nel Lazio l 84% delle nascite ha avuto luogo in ospedali pubblici/classificati e universitari, e il 14,3% in Case di Cura private accreditate (tabella 9 e figura 7). Figura 7- Nati vivi per tipologia Istituto e luogo di nascita. Lazio, 2013 15

Le maternità che nel 2013 hanno effettuato meno di 500 parti l anno sono state 12 (26,7%) con il 7,3% delle nascite totali; 13 maternità (28,9%) hanno effettuato più di 1500 parti l'anno ed in queste ha avuto luogo il 63,3% di tutte le nascite (tabelle 10-11 e figura 8). Tabella 10 - Nati vivi per dimensione della maternità e luogo di nascita. Lazio, 2013 Dimensione maternità (n. nati per anno) Roma Comune Roma Provincia Provincia (numero nati) Viterbo Rieti Latina Frosinone Totale N. % N. % N. % N. % N. % N. % N. % <=500 2.239 6,1 1.124 23,4 389 23,3 0 0,0 0 0,0 0 0,0 3.752 7,3 501-999 1.975 5,4 3.674 76,6 0 0,0 596 100,0 2.128 51,1 2.148 70,3 10.521 20,6 1000-1499 2.265 6,2 0 0,0 1.280 76,7 0 0,0 0 0,0 906 29,7 4.451 8,7 >=1500 30.290 82,4 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2.039 48,9 0 0,0 32.329 63,3 Totale 36.769 100,0 4.798 100,0 1.669 100,0 596 100,0 4.167 100,0 3.054 100,0 51.053 100,0 Tabella 11 - Numero di istituti e di nati vivi per tipologia amministrativa dell Istituto e dimensione della maternità. Lazio, 2013 Tipo maternità Dimensione della maternità (numero nati per anno) <=500 501-999 1000-1499 >=1500 Istituti Nati Istituti Nati Istituti Nati Istituti Nati Istituti Nati Nati Pubblica/Class. 5 2.511 14 9.362 4 4.451 8 21.587 31 37.911 1.223 Universitaria 0 0 0 0 0 0 2 4.951 2 4.951 2.476 Privata accreditata 1 335 2 1.159 0 0 3 5.791 6 7.285 1.214 Privata non accreditata 6 906 0 0 0 0 0 0 6 906 151 Totale 12 3.752 16 10.521 4 4.451 13 32.329 45 51.053 1.135 n. medio nati vivi 313 658 1.113 2.487 % maternità 26,7 35,6 8,9 28,9 % nati vivi 7,3 20,6 8,7 63,3 Totale Media 16

Figura 8 - Distribuzione degli Istituti e dei nati vivi per dimensione della maternità. Lazio, 2013 Nella figura 9 viene mostrata la frequenza di nati di peso molto basso (<1500 grammi) nelle maternità con un numero di nascite annue superiore a 1500 nel periodo 1994-2013. Per questo indicatore si osserva un andamento particolare con delle fasi crescenti fino a raggiungere un picco nel 1998, 2004 e 2007, seguito da un lieve calo e da una crescita successiva; anche nell ultimo periodo si assiste allo stesso fenomeno con un picco nel 2011 (90,3%) ed un calo nel 2012 (85,5%) e nel 2013 (82,7%). Figura 9 - Nati vivi di peso molto basso (<1500 gr.) in Istituti con volume di nascite >1500 nati per anno. Lazio 1994-2013 17

La figura 10 riporta la distribuzione dei nati vivi per peso alla nascita e livello assistenziale delle strutture definito sulla base del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera contenuto nella DCA n. 56/2010. Nel 2013, la gran parte delle nascite con peso molto basso (<1500 grammi) è avvenuta in strutture di III livello (unità in grado di assistere gravidanze ad alto rischio e neonati che necessitano di cure intensive). Figura 10 - Distribuzione dei nati vivi per peso alla nascita per livello di assistenza perinatale delle strutture. Lazio, 2013 18

I dati finora presentati non includono quelli relativi alle nascite fuori del Lazio da donne residenti in regione. Dall archivio della mobilità extra-regionale è possibile stimare la dimensione numerica del fenomeno. Nell anno 2013, 2.215 donne residenti hanno partorito in strutture di altre regioni e di queste il 29% era residente nella città di Roma. Dalla tabella 12 si osserva che le regioni con maggiore attrazione sono quelle confinanti (Umbria e Campania) e le province da cui emigrano sono quelle più vicine a queste aree (Viterbo e Latina). E possibile quindi che tale mobilità sia in parte dovuta alla maggior vicinanza della residenza o del domicilio all ospedale sede di maternità. Tabella 12 - Mobilità passiva verso altre regioni. Parti da donne residenti nel Lazio. Anno 2013 Regione di erogazione della prestazione Roma Comune Roma Provincia ASL di residenza della madre Viterbo Rieti Latina Frosinone Totale N. % Piemonte 19 6 1 2 1 2 31 1,4 Valle d'aosta 1 0 0 0 0 0 1 0,0 Lombardia 65 16 8 4 12 8 113 5,1 Bolzano 4 1 0 0 1 0 6 0,3 Trento 2 0 0 0 1 0 3 0,1 Veneto 20 7 1 1 2 0 31 1,4 Friuli Venezia Giulia 12 0 1 1 0 0 14 0,6 Liguria 7 3 1 0 1 1 13 0,6 Emilia Romagna 31 10 4 1 8 6 60 2,7 Toscana 55 24 44 2 14 7 146 6,6 Umbria 27 7 398 118 6 4 560 25,3 Marche 27 5 2 7 3 1 45 2,0 Abruzzo 53 28 2 100 1 79 263 11,9 Molise 4 1 0 0 0 5 10 0,5 Campania 204 126 18 3 193 123 667 30,1 Puglia 39 30 3 1 3 6 82 3,7 Basilicata 11 0 1 0 0 0 12 0,5 Calabria 36 8 4 1 1 2 52 2,3 Sicilia 3 62 1 1 6 0 73 3,3 Sardegna 21 8 2 1 0 1 33 1,5 Totale complessivo 641 342 491 243 253 245 2.215 100,0 19

5. Caratteristiche del parto Nella tabella 13 viene mostrata la presentazione al parto per i nati vivi singoli e plurimi. I dati fanno riferimento a tutti i nati vivi nel Lazio. Nel 2013, il 95,1% dei nati singoli aveva una presentazione di vertice, mentre i nati da parto plurimo si distinguono dai singoli per avere una frequenza di nati di podice molto più alta, pari al 29%. Tali valori sono simili a quelli riscontrati negli anni precedenti. Tabella 13 - Nati vivi, singoli e plurimi, per presentazione del parto. Lazio, 2013 Presentazione al parto Singoli Nati vivi Plurimi Totale N. % N. % N. % Vertice 46.685 95,1 1.311 67,1 47.996 94,0 Podice 1.888 3,8 566 29,0 2.454 4,8 Altro 526 1,1 77 3,9 603 1,2 Totale 49.099 100,0 1.954 100,0 51.053 100,0 Per quanto riguarda la modalità del parto (tabella 14), nel 2013 i nati con forcipe o ventosa sono risultati pari al 3,5% fra i nati vivi singoli e lo 0,3% fra i plurimi. Il taglio cesareo è stato praticato nel 41,3% dei parti di nati vivi singoli ma risulta naturalmente più elevato tra i nati plurimi (90,6%). Tabella 14 - Nati vivi, singoli e plurimi, per modalità del parto. Lazio, 2013 Modalità del parto Singoli Nati vivi Plurimi Totale N. % N. % N. % Vaginale 27.118 55,2 177 9,1 27.295 53,5 Cesareo 20.263 41,3 1.771 90,6 22.034 43,2 Forcipe/Ventosa 1.718 3,5 6 0,3 1.724 3,4 Totale 49.099 100,0 1.954 100,0 51.053 100,0 20

Il ricorso al cesareo aumenta con l età della madre: dal 26,2% fra i nati da donne con meno di 20 anni al 61,8% tra le donne con più di 39 anni (tabella 15). Tabella 15 - Nati vivi per classe di età materna e modalità del parto. Lazio, 2013 Età della madre Modalità del parto Vaginale Cesareo Forcipe/Ventosa Totale N. % N. % N. % N. <19 543 70,3 202 26,2 27 3,5 772 20-24 2.807 65,6 1.337 31,2 135 3,2 4.279 25-29 6.328 61,0 3.665 35,4 374 3,6 10.367 30-34 9.183 55,0 6.896 41,3 630 3,8 16.709 35-39 6.715 47,5 6.979 49,3 448 3,2 14.142 >40 1.719 35,9 2.955 61,8 110 2,3 4.784 Totale 27.295 53,5 22.034 43,2 1.724 3,4 51.053 Il ricorso al taglio cesareo non differisce molto per parità (tabella 16), mentre vi è un maggior utilizzo della modalità forcipe\ventosa per le donne nullipare (5,3% rispetto allo 0,7% tra le pluripare). Tabella 16 - Nati vivi per modalità del parto e parità. Lazio, 2013 Modalità del parto Numero di parti precedenti 0 >1 Totale N. % N. % N. % Vaginale 15.763 52,7 11.532 54,6 27.295 53,5 Forcipe/Ventosa 1.573 5,3 151 0,7 1.724 3,4 Cesareo 12.589 42,1 9.445 44,7 22.034 43,2 Totale 29.925 100,0 21.128 100,0 51.053 100,0 21

In figura 11 è mostrato l andamento delle nascite con taglio cesareo fra i nati vivi singoli dal 1985 al 2013. Si osserva un aumento costante di questa modalità di assistenza che passa dal 22,3% del 1985 al 41,2% del 2013. Questo incremento si osserva particolarmente per le Case di Cura private non accreditate (da 32,1% nel 1985 al 79,9% nel 2013). Inoltre, mentre per tutte le altre tipologie di struttura si nota negli ultimi cinque anni un decremento costante della proporzione di taglio cesareo, per le Case di Cura private non accreditate l andamento è oscillante. Figura 11 - Tassi di taglio cesareo per 100 nati vivi singoli per tipologia amministrativa della maternità. Lazio, 1985-2013 22

Nella figura 12 è presentato il funnel plot del tasso di taglio cesareo registrato nel 2013 per ciascun Istituto di ricovero contrassegnato da simboli differenti a seconda della tipologia amministrativa (pubblico/classificato, universitario, privato accreditato e privato non accreditato). Ciascun punto è ordinato sull asse orizzontale in funzione della numerosità dei parti (numero di nati vivi nell anno). La linea continua orizzontale corrisponde al tasso regionale medio nel 2012 (43,6%). Le due curve, superiore ed inferiore alla linea orizzontale, corrispondono ai limiti di confidenza al 95% del tasso regionale calcolati per diverse numerosità di nascite. I punti che si trovano nell area compresa fra le due curve non si discostano in modo statisticamente significativo dal valore regionale, mentre quelli posti sopra la curva superiore o sotto quella inferiore rappresentano valori significativamente differenti dal valore medio regionale. Nel 2013, 7 maternità pubbliche/classificate, 1 universitaria, 4 private accreditate e le 6 private non accreditate avevano valori significativamente più alti rispetto al valore medio regionale. Figura 12 Funnel plot del tipo di Istituto per tasso di taglio cesareo e numero annuale di nati vivi. Lazio, 2013 Tipo: Pub./AO/Osp.Class. Universitaria Privata Accr. Privata Non Accr. Taglio cesareo (%) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 Nati vivi In tabella 17 sono riportati per ciascuna maternità del Lazio il numero di nati vivi totale e la proporzione di cesarei in ordine decrescente. Si osserva una forte variabilità, con proporzioni di cesareo del 28,9% per la struttura Santa Maria Goretti di Latina (struttura pubblica) all 85,8% per la Mater Dei di Roma (struttura privata); anche fra strutture con la stessa tipologia è presente una forte variabilità, a dimostrazione di una variabilità nelle pratiche assistenziali non totalmente dipendenti da fattori clinici. 23

Tabella 17 - Frequenza di taglio cesareo per Istituto (in ordine decrescente per valori % di taglio cesareo). Lazio, 2013 ASL Codice polo Comune Istituto Tipo Livello Nati vivi Cesarei % 101 17200 Roma Mater Dei CNA I 366 314 85,8 101 11400 Roma Quisisana CNA I 92 77 83,7 101 11900 Roma Villa Mafalda CNA I 91 75 82,4 101 12900 Roma Villa Margherita CNA I 118 91 77,1 105 25700 Roma Santa Maria di Leuca CNA I 158 120 75,9 104 11300 Roma Villa Pia CA I 335 228 68,1 103 16900 Roma Annunziatella CNA I 81 53 65,4 906 90600 Roma Policlinico Umberto I AU III 1.602 916 57,2 112 21700 Alatri San Benedetto Pub I 576 321 55,7 103 7600 Roma Madre Giuseppina Vannini - Figlie di San Camillo CL I 744 387 52,0 107 4600 Colleferro Parodi Delfino Pub I 409 211 51,6 105 11500 Roma Santa Famiglia CA II 1.983 977 49,3 107 4900 Monterotondo Santissimo Gonfalone Pub I 419 205 48,9 903 90301 Roma San Filippo Neri AO II+ 1.028 499 48,5 110 1900 Rieti P.O. Unificato Rieti Pub II 596 287 48,2 104 17100 Roma Città di Roma CA II 1.845 875 47,4 109 700 Tarquinia Civile di Tarquinia Pub I 389 184 47,3 105 7100 Roma San Pietro - Fatebenefratelli CL III 4.466 2.043 45,7 103 15700 Roma Fabia Mater CA II 1.963 897 45,7 902 90200 Roma San Giovanni - Addolorata AO III 1.642 749 45,6 101 7200 Roma San Giovanni Calibita - FBF CL III 4.172 1.887 45,2 108 4800 Marino San Giuseppe Pub I 164 73 44,5 905 90501 Roma Policlinico A. Gemelli AU III 3.349 1.484 44,3 106 4500 Civitavecchia San Paolo Pub I 296 129 43,6 112 21600 Frosinone Fabrizio Spaziani (ex Umberto I) Pub II+ 906 387 42,7 102 26700 Roma Sandro Pertini Pub II 1.237 526 42,5 901 90100 Roma San Camillo - Forlanini AO III 3.151 1335 42,4 111 20601 Formia P.O. Latina Sud Pub I 683 286 41,9 107 5300 Tivoli San Giovanni Evangelista Pub II 769 316 41,1 112 22600 Sora Santissima Trinità Pub I 818 330 40,3 102 16500 Roma Policlinico Casilino Pub III 2.258 899 39,8 105 2601 Roma P.O. Santo Spirito Pub I 651 255 39,2 105 18000 Roma Aurelia Hospital CA I 580 222 38,3 111 20402 Fondi P.O. Latina Centro Pub I 866 330 38,1 112 22800 Cassino Santa Scolastica Pub I 754 285 37,8 108 4301 Anzio P.O. Anzio-Nettuno Pub I 663 249 37,6 108 4402 Albano Laziale P.O. Albano-Genzano Pub II 887 321 36,2 111 21500 Aprilia Città di Aprilia CA I 579 209 36,1 107 5100 Palestrina Coniugi Bernardini Pub I 628 225 35,8 108 5400 Velletri Civile Paolo Colombo Pub I 563 200 35,5 103 6600 Roma Sant'Eugenio Pub II+ 998 339 34,0 104 6100 Roma Giovanni Battista Grassi Pub II 1.937 645 33,3 109 27100 Viterbo Belcolle Pub II+ 1.280 421 32,9 105 7400 Roma Cristo Re CL II 1.922 582 30,3 111 20001 Latina P.O. Latina Nord* Pub II 2.039 590 28,9 * Previsto il III livello dal DCA 56/2010 Totale 51.053 22.034 43,2 24

La distribuzione delle nascite per modalità del parto, giorno della settimana e tipologia amministrativa dell istituto è riportata nella tabella 18. I nati da parto vaginale si distribuiscono in modo omogeneo durante la settimana, mentre le nascite da taglio cesareo si concentrano nei giorni feriali e sono molto meno frequenti la domenica. Tabella 18 - Nati vivi singoli per modalità del parto, giorno della settimana e tipologia amministrativa dell istituto. Lazio, 2013 Giorno di nascita della settimana Tipo di maternità Pubb./Class. Universitaria Privata accr. Privata non accr. Totale N. % N. % N. % N. % N. % VAGINALE Lunedì 2.991 14,1 302 12,5 477 13,3 23 16,4 3.793 13,9 Martedì 3.215 15,2 351 14,5 551 15,3 27 19,3 4.144 15,2 Mercoledì 3.077 14,6 376 15,5 515 14,3 23 16,4 3.991 14,6 Giovedì 2.993 14,2 374 15,5 528 14,7 22 15,7 3.917 14,4 Venerdì 2.969 14,0 344 14,2 508 14,1 12 8,6 3.833 14,0 Sabato 3.038 14,4 352 14,6 547 15,2 15 10,7 3.952 14,5 Domenica 2.858 13,5 320 13,2 469 13,0 18 12,9 3.665 13,4 Totale 21.141 100,0 2.419 100,0 3.595 100,0 140 100,0 27.295 100,0 FORCIPE E VENTOSA Lunedì 181 14,2 22 16,7 35 11,3 0 0,0 238 13,8 Martedì 195 15,3 24 18,2 44 14,2 2 33,3 265 15,4 Mercoledì 190 14,9 23 17,4 45 14,5 0 0,0 258 15,0 Giovedì 184 14,4 16 12,1 50 16,1 0 0,0 250 14,5 Venerdì 174 13,6 16 12,1 56 18,1 1 16,7 247 14,3 Sabato 178 13,9 13 9,8 42 13,5 2 33,3 235 13,6 Domenica 174 13,6 18 13,6 38 12,3 1 16,7 231 13,4 Totale 1.276 100,0 132 100,0 310 100,0 6 100,0 1.724 100,0 CESAREO Lunedì 2.448 15,8 411 17,1 568 16,4 135 19,9 3.562 16,2 Martedì 2.465 15,9 411 17,1 670 19,4 98 14,5 3.644 16,5 Mercoledì 2.499 16,1 384 16,0 600 17,3 103 15,2 3.586 16,3 Giovedì 2.695 17,4 394 16,4 541 15,6 124 18,3 3.754 17,0 Venerdì 2.521 16,3 424 17,7 574 16,6 94 13,9 3.613 16,4 Sabato 1.750 11,3 201 8,4 277 8,0 108 16,0 2.336 10,6 Domenica 1.118 7,2 175 7,3 231 6,7 15 2,2 1.539 7,0 Totale 15.496 100,0 2.400 100,0 3.461 100,0 677 100,0 22.034 100,0 25

Nella tabella 19 sono presentate le proporzioni di primi cesarei e cesarei ripetuti per tipologia amministrativa dell istituto. La proporzione di primi cesarei è complessivamente del 35,4%; i valori più alti sono riferiti alle Case di Cura private non accreditate (73,8%). La proporzione di cesarei ripetuti risulta pari al 96,3%; ad eccezione delle strutture pubbliche/classificate (95,5%), le altre tipologie amministrative presentano valori prossimi al 100%. Tabella 19 - Tasso di cesarei per storia di cesarei ripetuti e per tipologia amministrativa dell istituto. Lazio, 2013 Tipo maternità Tot. Nati NO Cesarei Pregresso cesareo* Tasso TC (%) Tot. Nati SI Cesarei Tasso TC (%) Tot. Nati Pubblica/Class. 33.532 11.319 33,8 4.365 4.168 95,5 37.897 Universitaria 4.254 1.728 40,6 697 672 96,4 4.951 Privata accr. 6.232 2.344 37,6 1.134 1.117 98,5 1.680 Privata non accr. 546 403 73,8 276 273 98,9 6.508 Totale 44.564 15.794 35,4 6.472 6.230 96,3 51.036 * Ci sono 17 casi con pregresso cesareo sconosciuto. Per poter meglio valutare le differenze osservate nel ricorso al taglio cesareo, è stata utilizzata la classificazione di Robson 2 che permette di raggruppare i parti in 10 classi sulla base della parità, del numero di feti, dell anamnesi ostetrica, dell età gestazionale e del decorso del travaglio e del parto (tabella 20). Tabella 20 Classificazione dei parti secondo Robson Classe Descrizione I Nullipare, singolo cefalico, >37 settimane di gestazione, travaglio spontaneo II Nullipare, singolo cefalico, >37 settimane di gestazione, travaglio indotto o TC prima del travaglio III Multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, >37 settimane di gestazione, travaglio spontaneo Multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, >37 settimane di gestazione, travaglio indotto o TC prima IV del travaglio V Precedente TC, singolo cefalico, >37 settimane di gestazione VI Nullipare, presentazione podalica VII Multipare, presentazione podalica (incluso precedente TC) VIII Gravidanze multiple (incluso precedente TC) IX Tutte le altre presentazioni anomale X Pretermine (<36 settimane di gestazione), singolo cefalico (incluso precedente TC) 2 Robson MS. Can we reduce the caesarean section rate? Best Practice & Research Clinical Obstetrics & Gynaecology 2001; 15: 26 179-194.

Non essendo presente nella scheda RAD-Neonato l informazione relativa alle modalità del travaglio, le classi I e II sono state unite, così come le classi III e IV. Utilizzando questa classificazione è stato calcolato il peso percentuale di ciascuna classe sul totale delle nascite, sul totale dei nati vivi con taglio cesareo e infine la percentuale di cesarei in ogni singola classe (figura 13). La prima colonna fornisce la grandezza relativa di ciascuna delle 8 classi come sopra definite sul totale dei nati vivi; quelle più rappresentate sono le classi I+II, ossia le nullipare con nato singolo a termine e presentazione cefalica (49,9%), seguite dalle classi III+IV, ossia multipare senza taglio cesareo precedente con nato singolo a termine e presentazione cefalica (25,6%). Per quanto riguarda il contributo di ciascuna classe al totale dei cesarei (seconda colonna) emerge anche l importanza della classe V (nato vivo singolo cefalico, a termine, con precedente taglio cesareo) che costituisce il 23,9% di tutti i cesarei. Insieme le classi I+II e V costituiscono circa il 75% di tutti i cesarei. Nell ultima colonna viene presentato il tasso di taglio cesareo per 100 nati vivi per classe di Robson: nelle classi V, VI, VII e VIII la quasi totalità dei parti è stata effettuata con taglio cesareo, mentre percentuali più basse si osservano per la III+IV classe (16,8%). Figura 13 - Contributo percentuale di ogni classe di Robson al totale delle nascite e al totale delle nascite con taglio cesareo e % di cesarei per classe di Robson (nati vivi). Lazio, 2013 27

Nella tabella 21 è stata analizzata la durata della degenza per parto vaginale e taglio cesareo e tipologia amministrativa dell istituto. L analisi è stata effettuata su di una categoria di nascite a basso rischio (nati vivi dimessi a domicilio con peso alla nascita uguale o superiore a 2500 grammi). Complessivamente, per i nati da parto vaginale, la degenza media è stata di 3,1 giorni e la quota di degenze brevi, uguali o inferiori a 2 giorni, è stata del 32,6%. Le degenze uguali o superiori a 5 giorni sono lievemente più elevate negli istituti universitari (11,1% rispetto al 9,1% media regionale). I nati da taglio cesareo hanno avuto una degenza media di 3,8 giorni con un 12,8% che ha avuto una degenza uguale o superiore a 5 giorni (era 74,5% nel 1998); percentuali più elevate di nati con degenze di 5 giorni o superiori si osservano nelle Case di Cura non accreditate (24,1%). Tabella 21 - Durata della degenza per modalità del parto e tipologia amministrativa dell istituto (solo nati vivi dimessi a domicilio con peso alla nascita > 2500 grammi). Lazio, 2013 Giorni di degenza Tipo di maternità Pubb./Class. Universitaria Privata acc. Privata non acc. Totale N. % N. % N. % N. % N. % VAGINALE* 1-2 5.684 34,5 107 4,9 1.411 41,5 35 23,8 7.237 32,6 3 7.607 46,2 1.498 69,0 1.531 45,0 84 57,1 10.720 48,3 4 1.613 9,8 325 15,0 251 7,4 22 15,0 2.211 10,0 5 o più 1.564 9,5 241 11,1 210 6,2 6 4,1 2.021 9,1 Totale 16.468 100,0 2.171 100,0 3.403 100,0 147 100,0 22.189 100,0 Degenza media 3,1 3,6 2,8 2,9 3,1 CESAREO 1-2 228 2,2 37 2,2 129 4,4 8 1,3 402 2,6 3 6.624 63,3 1.121 66,7 2.128 73,0 164 26,2 10.037 64,0 4 2.252 21,5 251 14,9 427 14,6 303 48,4 3.233 20,6 5 o più 1.359 13,0 271 16,1 232 8,0 151 24,1 2.013 12,8 Totale 10.463 100,0 1.680 100,0 2.916 100,0 626 100,0 15.685 100,0 Degenza media 3,7 4,4 3,4 4,1 3,8 * Sono inclusi anche i neonati con forcipe/ventosa 28

La figura 14 mostra l andamento dal 1996 al 2013 delle degenze brevi, riferite ai nati da parto vaginale (<2 giorni) e da taglio cesareo (<3 giorni). L incremento, per entrambe le modalità del parto, è costante: per i nati da parto vaginale le degenze brevi sono passate dal 6,5% nel 1996 al 32,6% nel 2013; per i nati con taglio cesareo sono aumentate dal 2,3% al 66,5%. Figura 14 - Nati vivi con durata di degenza 1-2 giorni (parto vaginale) e 1-3 giorni (parto cesareo), solo nati vivi dimessi a domicilio con peso alla nascita > 2500 grammi. Lazio 1996-2013 29

In figura 15 sono riportate dal 2001 al 2013 le percentuali, dei nati da cesareo elettivo per classe di età gestazionale. Nell intero periodo le percentuali sono rimaste stabili intorno a valori del 7% per la classe 34-36 settimane, mentre sono aumentate quelle dei nati di 37-38 settimane fino al 2010 (dal 52% nel 2001 al 66,5% nel 2010) per poi diminuire fino al 61,2% nel 2012 e aumentare lievemente nel 2013 con il 63,7%; per quanto riguarda la classe 39+, si osserva un andamento in diminuzione fino al 2011; un aumento della percentuale dei nati con taglio d elezione nel 2012 (32,5%) e una ulteriore diminuzione nel 2013 (29,6%). Figura 15 - Nati vivi da taglio cesareo elettivo per classe di età gestazionale >34 settimane. Lazio 2001-2013 30

6. Nati da donne con luogo di nascita estero In tabella 22 sono riportati i dati riferiti al periodo 1990-2013. E evidente l aumento del contributo delle nascite da donne nate all estero: da 1.973 (4,3% del totale dei nati vivi nel Lazio) nel 1990 a 12.246 (24%) nel 2013, anche se si osserva che negli ultimi due anni che il contributo alla natalità da parte delle donne straniere è rimasto invariato. Tabella 22 - Nati vivi da madri nate all'estero. Lazio, 1990-2013 Anno Totale nati vivi Nati vivi da madri nate all'estero N. % 1990 45.644 1.973 4,3 1991 45.659 2.038 4,5 1992 47.686 2.433 5,1 1993 42.846 2.400 5,6 1994 42.517 2.513 5,9 1995 43.826 4.010 9,1 1996 44.780 4.429 9,9 1997 46.747 5.163 11,0 1998 47.434 5.711 12,0 1999 47.135 5.775 12,3 2000 48.379 6.942 14,3 2001 49.113 7.545 15,4 2002 49.260 8.202 16,7 2003 51.743 9.103 17,6 2004 52.806 9.753 18,5 2005 52.332 10.124 19,3 2006 54.930 11.241 20,5 2007 55.742 11.764 21,1 2008 55.394 11.681 21,1 2009 55.362 11.849 21,4 2010 55.168 12.326 22,3 2011 54.491 12.641 23,2 2012 54.225 13.013 24,0 2013 51.053 12.246 24,0 31

In tabella 23 sono riportati i dati relativi ai primi 10 paesi di nascita delle madri. Il paese più rappresentato risulta la Romania (N=4.305), seguito da Albania, Bangladesh, Filippine e Cina. Tra i Paesi a sviluppo avanzato in ordine di frequenza ci sono Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti d America e Regno Unito (tabella 24). Tabella 23 - Nati vivi da madri nate all'estero per luogo di nascita della madre. Primi 10 Paesi. Lazio, 2013 Luogo di nascita della madre N. % Romania 4.305 35,2 Albania 579 4,7 Bangladesh 564 4,6 Filippine 487 4,0 Cinese, Repubblica Popolare 401 3,3 India 393 3,2 Moldavia 358 2,9 Marocco 348 2,8 Polonia 322 2,6 Perù 313 2,6 Totale primi 10 Paesi di nascita 8.070 65,9 Totale altri Paesi di nascita 4.176 34,1 Totale 12.246 100,0 Tabella 24 - Nati vivi da madri nate all'estero per pressione migratoria del paese di nascita. Lazio, 2013 Luogo di nascita della madre N. % Paesi a forte pressione migratoria (PFPM) Paesi sviluppati (PSA) Romania 4.305 35,2 Albania 579 4,7 Bangladesh 564 4,6 Filippine 487 4,0 Cinese, Repubblica Popolare 401 3,3 Totale primi 5 Paesi in via di sviluppo 6.336 51,7 Totale altri Paesi in via di sviluppo 5.060 41,3 Germania 161 1,3 Svizzera 122 1,0 Francia 112 0,9 Stati Uniti d'america 102 0,8 Regno Unito 73 0,6 Totale primi 5 Paesi sviluppati 570 4,7 Totale altri Paesi sviluppati 280 2,3 Totale 12.246 100,0 32

Molte di queste donne risultano cittadine italiane. Infatti, nel 2013, il 13,4% risultava con cittadinanza italiana, con notevoli differenze per paese di nascita della donna (tabella 25). Tabella 25 - Nati vivi da madri nate all'estero (primi 10 Paesi) per cittadinanza della madre. Lazio 2013 Luogo di nascita della madre Italiana Cittadinanza Straniera Totale N. % N. % N. PVS Romania 320 7,4 3.984 92,5 4.305 Albania 71 12,3 508 87,7 579 Bangladesh 42 7,4 522 92,6 564 Filippine 42 8,6 445 91,4 487 Cinese, Repubblica Popolare 56 14,0 345 86,0 401 PSA Germania 87 54,0 74 46,0 161 Svizzera 79 64,8 43 35,2 122 Francia 40 35,7 66 58,9 112 Stati Uniti d'america 43 42,2 59 57,8 102 Regno Unito 45 61,6 28 38,4 73 Totale primi 10 Paesi stranieri 825 11,9 6.074 88,0 6.906 Totale Paesi stranieri 1.641 13,4 10.605 86,6 12.246 Infine, nella tabella 26 sono riportate per l anno 2013 i primi 10 Istituti per numero di nascite da madri con cittadinanza italiana ed estera. Ai primi due posti in termini di numero di nascite si collocano il San Pietro Fatebenefratelli e il San Giovanni Calibita Fatebenefratelli. Il San Pietro presenta anche il maggior numero di nascite (883) da madri con cittadinanza estera. Tabella 26 Nati vivi per istituto del parto e cittadinanza della madre. Lazio, 2013 Istituto Italia Cittadinanza* Estero N. % N. % Totale San Pietro - Fatebenefratelli 3.582 80,2 883 19,8 4.465 San Giovanni Calibita - FBF 3.630 87,0 542 13,0 4.172 Policlinico A. Gemelli 2.604 77,8 744 22,2 3.348 San Camillo - Forlanini 2.505 79,5 646 20,5 3.151 Policlinico Casilino 1.470 65,6 772 34,4 2.242 P.O. Latina Nord 1.552 76,1 487 23,9 2.039 Santa Famiglia 1.787 90,1 196 9,9 1.983 Fabia Mater 1.907 97,1 56 2,9 1.963 Giovanni Battista Grassi 1.452 75,0 484 25,0 1.936 Cristo Re 1.603 83,4 318 16,6 1.921 Altri Istituti 18.267 76,7 5.541 23,3 23.808 Totale 40.359 79,1 10.669 20,9 51.028 *per 25 donne la cittadinanza è sconosciuta N. 33