U. O. C. INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA DIRETTORE : DR. FRANCESCO PERROTTA PIANO AZIENDALE ADOLESCENTI



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U. O. C. INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA DIRETTORE : DR. FRANCESCO PERROTTA SERVIZIO ADOLESCENTI - Dr.ssa Rosamaria Zampetti PIANO AZIENDALE ADOLESCENTI PROMOZIONE E TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI E PREVENZIONE DEI RISCHI COMPORTAMENTALI 1. Riferimenti Normativi La Regione Campania ha promosso, da diversi anni, articolati indirizzi di programmazione finalizzati a promuovere interventi rivolti specificamente agli adolescenti. A tale riguardo si richiamano di seguito alcune indicazioni regionali: la D.G.R. n 460/99 Linee Guida, per la Promozione e tutela della Salute degli Adolescenti, per gli operatori dell area psico socio sanitaria, impegnati negli Spazi Adolescenti delle Unità Operative Materno Infantili. Tali Linee Guida esprimono indicazioni: o attinenti alle attività di educazione alla salute rivolte agli adolescenti; o inerenti la costituzione dello Spazio Adolescenti, da parte delle uu.oo.mm.ii., con il compito di assicurare interventi di presa in carico comune, funzionali ai bisogni espressi dagli adolescenti, in integrazione con le uu.oo. distrettuali/dipartimentali/ospedaliere e con i servizi/agenzie territoriali; la circ. reg.le n 12654/2000: Attuazione Spazi Adolescenti nei Consultori Familiari Legge n. 34/96 Finanziamento Parte corrente e la circ. reg.le n 15109/2000: Progetto Spazio Adolescenti. Questi ulteriori indirizzi di programmazione sono finalizzati a rafforzare la presenza dello Spazio Adolescenti, promuovere lo Spazio Adolescenti, formare gli operatori impegnati a realizzare interventi rivolti agli adolescenti; la circ. reg.le n 545116/2007 Modalità di accesso ad interventi/prestazioni erogate dai Consultori Familiari delle Unità Operative Materno Infantili delle AA.SS.LL. che esprime indicazioni attinenti alla non partecipazione alla spesa da parte degli utenti e le tipologie di prestazioni gratuite ad accesso diretto; la D.G.R. n 2312/2007: Approvazione programma di prevenzione dei disturbi comportamentali in adolescenza (bullismo, comportamenti alimentari, salute riproduttiva) e la circolare regionale n 0559515/2008, per l applicazione della succitata D.G.R. Tali atti regionali prevedono la predisposizione, da parte delle AA.SS.LL., di un Programma Aziendale per la promozione e tutela della salute degli adolescenti che, in continuità con i precedenti atti regionali inerenti al Progetto Spazio Adolescenti, assicuri, oltre alla realizzazione di due progetti di educazione alla salute (prevenzione del bullismo ed educazione sessuale/sentimentale), il percorso di salute Disturbi psicopatologici dell adolescenza tramite la costituzione di Spazi Adolescenti di II livello (Polo Adolescenti); la DGR n. 505 del 20.03.09 che istituisce l Azienda Sanitaria Locale Salerno che unifica le tre preesistenti ex Aziende Sanitari; la Delibera Direzione Commissariale n. 640 del 30 giugno 2011 Piano Attuativo Aziendale dell ASL Salerno che istituisce, tra gli altri, il Servizio Adolescenti quale struttura Aziendale incardinata nel Dipartimento Supporto Politiche Sanitarie ;

Delibera DG n 877 del 08/11/2013 Piano Attuativo conferimento incarichi professionali Dott.ssa Rosamaria Zampetti Attività relative al Servizio Adolescenti e i rischi sociali per il bambino. 2. Obiettivi del presente Piano di lavoro Nell ambito dei succitati atti di indirizzo regionali e aziendale sono stati attivati costanti interventi rivolti agli adolescenti. Tali interventi sono stati svolti sul territorio aziendale dagli operatori delle uu.oo.mm.ii, del Servizio Adolescenti e di altre strutture aziendali (uu.oo. ser.t., dip.to salute mentale)che possono essere così sintetizzati: presa in carico del bisogno globale dell adolescente; realizzazione di azioni di promozione e sensibilizzazione rivolte al mondo giovanile, attraverso Convegni e attività di Educazione alla salute (Progetti di Educazione Sessuale e Sentimentale, Educazione stradale, Bullismo, Prevenzione del tabagismo); attivazione di Sportelli di Ascolto nelle scuole. In considerazione dell avvenuto accorpamento delle tre ex Aziende in unica Azienda Sanitaria, è stato conferito l incarico alla dott.ssa Rosamaria Zampetti, di referente aziendale per le attività adolescenziali, che definisce quale mission la programmazione aziendale unitaria per le attività adolescenziali, recepita dal presente Piano Aziendale Adolescenti, che deve rispondere ai requisiti di uniformità e omogeneità di cure. Tale approccio rende necessario una governance aziendale dei processi e dei percorsi assistenziali, delle attività di prevenzione, diagnosi e cura per gli adolescenti che deve garantire l appropriatezza e l efficacia delle prestazioni attraverso un sistema di monitoraggio. Il presente Piano Aziendale Adolescenti indica le linee di indirizzo per la pianificazione e programmazione delle attività rivolte agli adolescenti della fascia di età 11/20 anni sul territorio aziendale, partendo dai concreti bisogni assistenziali, considerando le diversità territoriali e le risorse disponibili. Pertanto tale Piano si propone quale strumento di coordinamento delle progettazioni, delle attività e dei percorsi di salute. Inoltre si prefigge l obiettivo di: Sostenere le attività distrettuali degli Spazi Adolescenti consultoriali dove vengono garantite prestazioni di prevenzione e di cura primaria; Definire e rimodulare i percorsi e le prestazioni da erogare in ottemperanza alle linee guida aziendali e agli atti di indirizzo regionali e nazionali; Pianificare le procedure di accesso ai servizi consultoriali e di invio ai servizi territoriali in un ottica di semplificazione, di facilitazione nell accoglimento del disagio che l adolescente manifesta, di riduzione dei tempi di attesa; Programmare l attività continua di formazione e aggiornamento per gli operatori aziendali che si occupano di adolescenti al fine di implementare modelli di intervento standardizzati e validati nel tempo; Integrare e unificare le attività delle diverse realtà territoriali con procedure condivise e standardizzate;

Programmare attività e interventi di promozione della salute con particolare attenzione all ambito della sessualità e socio affettività, della sicurezza stradale e del bullismo; Attivare punti di ascolto nelle scuole. Per il conseguimento di tali obiettivi è utile attivare: un processo di riqualificazione e revisione degli Spazio Adolescenti; l adozione di metodologie omogenee tra gli Spazi Adolescenti; la realizzazione di un modello d intervento che garantisca, tramite la partecipazione di diverse strutture, risposte integrate, funzionali ai bisogni degli adolescenti, nell ambito di determinati percorsi di salute e di un idonea continuità assistenziale; la ridefinizione delle prestazioni governate dagli Spazi Adolescenti presso i Consultori Familiari, dove più facilmente arriva la domanda/bisogno espressa per la risoluzione o l invio; la predisposizione di apposita modulistica per gli operatori impegnati al fine di standardizzare le procedure di invio; l individuazione di risorse per la programmazione di azioni di prevenzione. Tale Piano Aziendale Adolescenti si configura come un modello operativo unico di intervento centrato sul principio della non medicalizzazione, finalizzato a strutturare un sistema articolato di assistenza agli adolescenti che prevede una presa in carico globale con una circolarità nell erogazione delle prestazioni dal I livello al II livello, in sintonia ed in collaborazione con altri Servizi Aziendali (UOSM, Ser.T, Neuropsichiatria Infantile) e altre realtà territoriali che operano con questo target. Tutto ciò deve rappresentare un Sistema operativo di intervento trasversale agli altri Servizi aziendali e in rete con le Istituzioni (Scuole, Comuni, Provincia, Associazioni, Piani di zona, Prefettura) 3. Caratteristiche metodologiche e requisiti di qualità degli Spazi Adolescenti 3.1. Percorsi di salute integrati La pluralità dei bisogni degli adolescenti, la loro evoluzione (nell ambito delle diverse fasi e tappe della transizione, dalla pre adolescenza alla tarda adolescenza), richiedono percorsi di salute integrati con una precisa definizione delle prestazioni e delle diverse strutture/agenzie eroganti I percorsi di salute integrati (previsti dalla D.G.R. n 460/99, dalla circ. reg.le n 545116/2007 e dalla D.G.R. n 2312/2007) che lo Spazio Adolescenti distrettuale deve assicurare sono: tutela della salute psico fisica e sessuale dell adolescente; procreazione responsabile e prevenzione aborto; tutela della paternità e maternità responsabile e gravidanza/nascita; interruzione volontaria di gravidanza; malattie sessualmente trasmesse; consulenze ad adolescenti su invio da altre istituzioni;

ascolto e consultazione per genitori ed insegnanti; promozione ed educazione alla salute. Tali percorsi di salute integrati devono facilitare l individuazione precoce dei bisogni e avviare, nell ambito di uno specifico progetto assistenziale individualizzato, una presa in carico condivisa dell adolescente al fine di seguirlo sistematicamente e globalmente, attivando un idoneo follow up tra lo Spazio Adolescenti distrettuale e le altre strutture aziendali e agenzie territoriali coinvolte. Pertanto vanno formalizzate le modalità di accesso e di invio dell utente presso altri Servizi territoriali (UOSM, Ser.T., NPI, U.O. distrettuali) e ospedalieri per standardizzare le procedure dei percorsi di salute integrati. E necessario, quindi, sostenere una metodologia orientata all integrazione e al coordinamento continuo della risposta terapeutica e sociale che sostenga le connessioni intersistemiche rafforzando così, oltre all indispensabile lavoro di rete dei servizi sociali e sanitari territoriali, anche percorsi di psicoterapia individuale, familiare e di gruppo. 3.2. Continuità Assistenziale I percorsi assistenziali intersistemici strutturati favoriscono la continuità degli interventi e l integrazione tra unità organizzative territoriali e ospedaliere ed anche talvolta con Agenzie diverse diminuendo, così, gli inconvenienti per i pazienti dovuti ad una frammentazione della continuità terapeutica. Tutto questo è reso possibile dal fatto che: la scomposizione del percorso in diverse fasi consente di chiarire i criteri organizzativi e clinici e gli attori coinvolti; la definizione dei criteri di appropriatezza professionale degli interventi e degli esiti di salute richiama l attenzione sul fatto che il vero prodotto di una organizzazione sanitaria non sono le prestazioni (i prodotti o output), ma gli esiti (gli outcome); la ricostruzione ed analisi dei percorsi assistenziali, come di qualunque processo permette di identificare lentezze e/o attese riducibili, attività poco utili e/o troppo costose e/o ripetizioni di prestazioni già erogate. Pertanto per garantire un percorso assistenziale di qualità è necessario che: vi sia un approccio interprofessionale, multidisciplinare e talvolta anche multiagenzia; vi sia l adattamento e la condivisione locale del Piano Adolescenti; il percorso sia suddiviso in fasi di durata definita; sia specificata la sequenza degli atti dei professionisti coinvolti (chi deve fare che cosa quando) nelle diverse fasi; sia valutata l attuazione del percorso mediante validi indicatori di processo e possibilmente anche di esito. 3.3. Protocolli operativi e accordi di programma L attivazione dei percorsi di salute integrati (indicati nel par. 3.2.) richiede la stipula di protocolli operativi tra il Servizio Adolescenti, e le diverse Strutture coinvolgibili nella presa in carico condivisa dell adolescente.

Le Strutture interessate che saranno coinvolte sono: Distretti Sanitari Ser.t. Dipartimento di Salute Mentale Presidi Ospedalieri Medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta Piano di zona Servizi sociali dei comuni Organismi del Terzo Settore. La formalizzazione dei protocolli deve prevedere per ciascun percorso di salute integrato la definizione dei seguenti punti: gli interventi che vengono erogati dallo Spazio Adolescenti distrettuale e interdistrettuale; le attività e gli interventi che ogni Struttura/Agenzia, partecipante al determinato percorso di salute integrato, deve garantire; le modalità e gli strumenti di accompagnamento, inerenti al bisogno dell adolescente; le modalità di fruizioni degli interventi previsti; i referenti delle Strutture coinvolte nel percorso di salute. Si prevede la possibilità, inoltre, di stipulare a livello sovradistrettuale protocolli operativi anche tra Spazi Adolescenti, per assicurare la completezza degli interventi previsti da determinati percorsi di salute. 3.4. Spazi ed altri requisiti Lo Spazio Adolescenti, da potenziare/costituire in ogni territorio, incardinato nella UOMI distrettuale, deve configurarsi, sempre più, come servizio unitario di riferimento quale Punto di Accesso Adolescenti (PAA) che l Azienda Sanitaria, nell ambito della sua articolazione e continuità assistenziale, offre agli adolescenti, rientranti nella fascia di età 11 20 anni, nonché ai genitori e agli insegnanti. Tale Servizio deve assicurare: la prima accoglienza, unica per qualsiasi tipologia di domanda, effettuata dall assistente sociale o altro operatore formato (nell ambito delle indicazioni metodologiche espresse dalla D.G.R. n 460/99 e dalla D.G.R. n 2312/2007); la gestione/risoluzione del bisogno tramite la presa in carico di I Livello nell ambito delle prestazioni consultoriali; la gestione dei bisogni complessi che implicano il coinvolgimento di varie figure professionali e/o di altri Servizi/Strutture con la definizione e il monitoraggio di un progetto assistenziale individualizzato. Lo Spazio Adolescenti deve prevedere spazi protetti e tempi riservati esclusivamente per gli adolescenti. A tale riguardo è necessario il rispetto dei seguenti requisiti: garantire che almeno uno/due pomeriggi alla settimana, per tre ore ciascuno, siano realmente dedicati alla realizzazione delle attività rivolte esclusivamente agli adolescenti;

assicurare che per i pomeriggi, siano assegnati locali riservati per: l attesa, la prima accoglienza/consulenze sociali, le prestazioni funzionali alla presa in carico ed alla gestione/risoluzione del bisogno (prestazioni psicologiche, ostetriche ginecologiche, pediatriche, neuro psichiatriche), le attività di gruppo; assicurare accoglienza ed eventuali risposte anche durante le normali attività consultoriali. 3.5. Equipe integrata dedicata Spazio Adolescenti Lo Spazio Adolescenti distrettuale richiede la presenza di un equipe di lavoro multidisciplinare e si evidenzia la necessità che lo stesso deve garantire: la presenza, nel gruppo di lavoro, di operatori di diverse figure professionali: assistente sociale, psicologo, ostetrica, ginecologo, pediatra, neuro psichiatri dell età evolutiva, psicopedagogista, infermiere; la presenza, nell equipe oltre di operatori delle u.o. materno infantile, possibilmente, anche di altre uu.oo./strutture; assicurare la presenza (nei pomeriggi) di operatori che assicurino l erogazione delle prestazioni previste nel presente piano. E necessario prevedere un coordinatore, di ciascun Spazio Adolescenti Distrettuale che si impegni nelle seguenti azioni: o convocazione di Tavoli organizzativi interistituzionali per definire le attività e standardizzare le procedure in linea con quanto definito nel presente documento; o gestione dei rapporti con i diversi attori che a vario titolo incontrano gli adolescenti, in intesa con il Responsabile del Servizio Adolescenti; o programmazione delle riunioni di equipe per monitorare i percorsi assistenziali e l appropriatezza delle prestazioni, per definire i Progetti Individualizzati Integrati per l adolescente portatore di bisogni complessi e multidimensionali; o incontri d equipe per monitorare le attività di promozione; o rilevazione dei dati riferiti alle attività assistenziali e di educazione alla salute con l invio dei report al Servizio Adolescenti Aziendale. 4. Azioni di programmazione, indirizzo e coordinamento in ambito Aziendale Alla luce di quanto illustrato nel presente Piano Aziendale Adolescenti si ribadisce che: le tematiche progettuali educative, di promozione della salute, e assistenziali dedicate agli adolescenti sono del tutto trasversali, interessando operatori provenienti da Strutture di diversa appartenenza (Ser.T, Prevenzione, DSM, Materno Infantile, Emergenza Territoriale 118 ecc.); è essenziale il raccordo e il coordinamento tra i vari settori sanitari coinvolti così come l integrazione tra gli interventi sanitari e quelli scolastici, educativi e sociali, tra servizi pubblici e servizi del privato e del privato sociale, le famiglie e le Associazioni presenti sul territorio. Pertanto le possibili funzioni dei soggetti coinvolti nelle politiche aziendali dell ASL Salerno per la salute degli adolescenti possono essere così individuate:

Il Referente Aziendale delle attività per gli adolescenti, avrà il compito di: garantire azioni di programmazione, di indirizzo e di governance delle attività erogate negli Spazi Adolescenti attraverso il monitoraggio dei percorsi di salute integrati; fornire indicazioni metodologiche ed assistenza tecnica per assicurare l adozione dei requisiti di qualità degli Spazi Adolescenti, indicati nel par.3; strutturare percorsi integrati inerenti la prevenzione diagnosi e cura dei disturbi psicopatologici in adolescenza ai sensi del DGR 2312/2007; predisporre gli schemi dei protocolli operativi (par. 3.3), inerenti i percorsi di salute integrati (par. 3.1.), ed attivare le procedure di condivisione/formalizzazione con i Direttori dei Macro Centri di Responsabilità, coinvolti nelle attività integrate con gli adolescenti; valutare anche la necessità di predisporre schemi di protocolli operativi, tra più Spazi Adolescenti distrettuali, per assicurare la completezza degli interventi previsti dai determinati percorsi di salute; coordinare la rete degli Spazi Adolescenti; assicurare costanti incontri di Coordinamento degli Spazi Adolescenti, coinvolgendo i rispettivi coordinatori e l equipe integrata di lavoro dei Distretti, al fine di: condividere le azioni di programmazione/indirizzo; sviluppare un confronto sulle attività realizzate dagli Spazi Adolescenti, sulle eventuali criticità e sui risultati raggiunti; favorire l adozione di una metodologia operativa omogenea tra gli Spazi Adolescenti sia nell ambito sanitario che educativo; garantire le azioni di monitoraggio/valutazione delle attività realizzate dagli Spazi Adolescenti; assicurare l utilizzo dei fondi regionali (precedentemente assegnate alle tre ex AA.SS.LL. Sa 1, Sa 2, Sa 3), finalizzate alle attività rientranti nel Progetto Spazio Adolescenti e nel Programma per la promozione e tutela della salute degli adolescenti, nel pieno rispetto delle indicazioni regionali e della nostra Azienda. I Direttori dei Distretti, congiuntamente al Servizio Adolescenti e ai Responsabili delle U.O.M.I., sono coinvolti nel processo di implementazione delle seguenti azioni: garantire l adozione dei requisiti di qualità degli Spazi Adolescenti, indicati nel par.3; partecipare al processo di condivisione e formalizzazione dei protocolli operativi, inerenti ai percorsi di salute integrati (par. 3.2.e par. 3.3.); assicurare che lo Spazio Adolescenti Distrettuale sia dotato di spazi protetti e possa garantire tempi riservati esclusivamente per gli adolescenti (par. 3.4.); garantire la costituzione equipe integrata di lavoro dedicato allo Spazio Adolescenti distrettuale e l individuazione del rispettivo coordinatore (par. 3.5.); garantire lo svolgimento delle attività educative e di promozione della salute. I Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale dovrebbero assicurare, per le rispettive competenze, quanto segue: partecipare al processo di condivisione e formalizzazione dei protocolli operativi, inerenti ai percorsi di salute integrati (in base a quanto indicato nei par. 3.2.e par. 3.3.), valutare la possibilità di far partecipare al gruppo di lavoro dello Spazio Adolescenti distrettuale, operatori delle uu.oo. salute mentale, onde garantire con maggiore efficacia gli interventi integrati.

I Direttori dei Presidi Ospedalieri sono invitati: a partecipare al processo di condivisione e formalizzazione dei protocolli operativi, inerenti ai percorsi di salute integrati (par. 3.2.e par. 3.3.); a sostenere la rete Aziendale tra Ospedali e Territorio, per facilitare l accesso dei giovani ai servizi sanitari nei momenti di necessità e urgenza (IVG, somministrazione della pillola del giorno dopo, indagini di laboratorio urgenti.). 5. Esenzione dalla partecipazione della spesa sanitaria Si fa presente che le attività/prestazioni rivolte agli adolescenti prestazioni erogate direttamente dallo Spazio Adolescenti e in integrazione con altre uu.oo. distrettuali, dipartimentali ed ospedalieri dell A.S.L. di Salerno sono garantite in esenzione dalla partecipazione della spesa sanitaria, in base a quanto indicato dalla D.G.R. n 460/99, dalla circ. reg.le n 545116/2007 e dalla D.G.R. n 2312/2007. Tali attività rientranti nei percorsi di salute di cui al punto3.2 vanno codificate e formalizzate con protocollo previa accordi con le parti interessate (Distretti Sanitari e P.O.). Le attività da erogare fuori e dentro gli Spazi Adolescenti presenti nei Consultori rientrano e sono parte integrante dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Il Referente Aziendale Servizio Adolescenti Dott.ssa Rosamaria Zampetti IL Direttore U.O.C. Integ. Socio sanitaria Dr. Francesco Perrotta