Etichettatura dei prodotti alimentari e informazioni al consumatore: i nuovi regolamenti europei I problemi applicativi delle nuove regolamentazioni Assolatte Massimo Forino - Novara 27.2.2014
Regolamento (UE) n. 1169/2011 La normativa è vasta e molto complessa Introduce molti cambiamenti rispetto alla normativa vigente Non riguarda solo le etichette, ma ogni altro strumento informativo Riguarda tutte le informazioni al consumatore: obbligatorie e volontarie Riguarda tutte le referenze
I costi L onere di revisione e di adeguamento alle nuove norme è a carico delle imprese. Per il numero di referenze (tutte) e per la portata della norma si tratta di un onere DAVVERO GRAVOSO! E non è certo la prima volta che le imprese devono cambiare incarti e confezioni
I tempi La norma entra in vigore il 13 dicembre 2014 ma: Alcune parti importanti del Regolamento dipendono da atti della Commissione europea non ancora adottati Per ora le sole guide interpretative disponibili sono: le Q&A della Commissione europea del 31 gennaio 2013; le Linee Guida FDE-EuroCommerce di aprile 2013. LE IMPRESE SI CHIEDONO: FAREMO IN TEMPO?
Cosa resta Al problema dei tempi di adeguamento si aggiungono i tanti dubbi sul destino delle molte (troppe?) norme nazionali Avviso ai naviganti: mari mossi, visibilità scarsa. Poche schiarite all orizzonte.
I temi caldi L origine dei prodotti e degli ingredienti etichettatura volontaria: se vanto una certa origine del prodotto ma l origine delle materie prime è diversa da quella del prodotto finito devo evidenziarlo in etichetta. Mancano i regolamenti attuativi che dovevano essere emanati entro la fine dello scorso anno. etichettatura obbligatoria del latte e del latte usato come ingrediente: la decisione sarà presa dopo una valutazione d impatto che la Commissione deve concludere entro il 2014. Senza dimenticare le norme nazionali peraltro dichiarate illegittime dalla Commissione europea! LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA!
I temi caldi L indicazione dello stabilimento L Italia ne aveva imposto l indicazione, chiarendo che per i prodotti di origine animale poteva essere sostituita dal marchio di identificazione (ex bollo CEE). La nuova normativa non prevede obblighi. Il Minsal vorrebbe mantenere in essere l obbligo, per una questione di tracciabilità. Ma se non c è un intervento normativo esplicito, la normativa attuale è da considerare inapplicabile?
I temi caldi Gli acronimi per l etichettatura nutrizionale La nuova normativa impone l etichettatura nutrizionale. Sulle confezioni dovranno essere riportate molte indicazioni sulla composizione del prodotto (calorie, lipidi, proteine ) Per molti anni è stata un indicazione volontaria e molte imprese avevano usato in sua aggiunta un proprio codice: le GDA (Guideline Daily Amounts). La nuova normativa introduce un nuovo principio: reference intake ma non chiarisce se e quali acronimi possano essere utilizzati E LE IMPRESE?
Ma i casi sono tanti L esempio della mozzarella o per i formaggi freschi a pasta filata in liquido di governo la norma italiana consente di indicare la quantità del solo peso sgocciolato. Cosa succederà con il nuovo regolamento? Resta valida la norma o si dovranno indicare entrambe le quantità? o La norma impone il preconfezionamento in linea (vietato vendere il prodotto sfuso). L obbligo decade? Era norma di tutela sanitaria e qualitativa.
Ma i casi sono tanti L esempio del responsabile dell immissione in commercio o indicazione nome o ragione sociale e il marchio depositato? o la sede: è ancora sufficiente il solo nome del comune o l indirizzo deve essere completo di via e numero civico?
Concludendo Cosa chiediamo : chiarezza certezze agli operatori omogeneità interpretativa sul territorio Omogeneità interpretativa tra le molte autorità di controllo
GRAZIE