Anno V n. 20 23 dicembre 2011 Natale di speranza La speranza ha due figli preziosi: si chiamano indignazione e coraggio. L indignazione per come vanno le cose e il coraggio per cambiarle. Sento di grande attualità la citazione di sant Agostino (354-430), in questo momento attraversato da tante difficoltà eppure, come tutti i passaggi stretti, occasione per un cambiamento forte, radicale, vero. Ai pugliesi auguro di tenere sempre desta la capacità di indignarsi di fronte alla prevaricazione dei diritti, alto il fronte del coraggio per compiere quelle scelte che ci fanno oggi, come non mai, cittadini e cittadine responsabili di un mondo migliore. Buon Natale di speranza. Elena Gentile Nuovo bando regionale per l'inclusione sociale 10 milioni di euro per contrastare ogni forma di povertà e promuovere inclusione sociale. Destinatarie duemila persone disoccupate, i minori in età lavorativa a rischio di devianza, chi ha perso il lavoro a causa della detenzione, le persone disabili, le persone dipendenti da sostanze, le donne sole e vittime di violenza È dedicato ai più deboli tra i deboli il nuovo bando del Piano straordinario per il Lavoro in Puglia, uno dei più attesi da chi ha gravi problemi di carattere sociale, psico-fisico o familiare, ma anche da enti e aziende che operano nel sociale, dalle imprese artigianali, dall industria e dai Comuni. Si chiama per intero Progetti innovativi integrati per l inclusione sociale di persone svantaggiate e mette a disposizione di chi si trova in grande difficoltà 10milioni di euro per favorire l uscita dall isolamento e un nuovo contatto con il mondo del lavoro. Duemila i potenziali destinatari. Dovranno essere individuati tra ex detenuti o persone sottoposte a misure restrittive alternative alla pena; disabli; pazienti psichiatrici stabilizzati o in trattamento riabilitativo; minori in età lavorativa che si trovano in situazioni di difficoltà familiare e sono a rischio di devianza; adulti che vivono soli con minori o persone non autosufficienti a carico; componenti di una minoranza nazionale; persone che hanno sofferto o soffrono di dipendenze patologiche; minori a rischio di esclusione sociale e lavorativa; donne vittime di tratta e di violenza e infine donne sole con figli. Per tutti loro, la concreta possibilità offerta dal bando è un nuovo contatto con il mondo del lavoro attraverso un tirocinio di circa 6 mesi, retribuito con un compenso che potrà oscillare dai 500 agli 800 euro mensili. La qualità del contatto tra lavoratore e realtà produttiva determinerà il resto: se tutto va per il verso giusto, il datore di lavoro potrà assumere il lavoratore usufruendo dei tanti sgravi contributivi previsti oppure avvalendosi dell incentivo regionale della Dote occupazionale, uno degli avvisi di maggior successo del Piano per il Lavoro.
Il pregio di questa misura ha spiegato il presidente della Giunta regionale Nichi Vendola - è che evoca il lavoro mettendo nome e cognome ai soggetti sociali, incrociando le persone in carne e ossa. Si tratta di un operazione abbastanza rivoluzionaria, perché nominiamo soggetti che erano in passato i beneficiari muti di interventi pietisticamente assistenzialistici e che negli ultimi anni sono addirittura diventati destinatari di quell empietà di Stato che ha consentito, per esempio, di definanziare il Fondo per la non-autosufficienza. Dieci milioni di euro che, ha continuato Vendola, aiuteranno le imprese a formare e accompagnare nel mercato del lavoro gli ex-detenuti, i tossicodipendenti, le donne sole, i minori a rischio, gli stranieri con particolari difficoltà di inserimento, i perdenti lavoro e tutti quei soggetti fragili che, soprattutto in tempi di crisi, vivono in una condizione drammatica. Intendiamo costruire politiche ha spiegato Vendola - per soggetti che sono portatori di diritto: un ex-detenuto è un portatore di un diritto e nella realizzazione del suo diritto c è la possibilità anche di trascenderne le ragioni che lo hanno collocato nella categoria dei cattivi. Una persona in riabilitazione psichiatrica può trovare nella formazione al lavoro e nel lavoro la terapia migliore per la propria condizione. I soggetti con disagio ha concluso il Presidente della Regione Puglia hanno bisogno di essere considerate persone; non ci rivolgiamo a loro come una catena di patologie, ma chiediamo loro: cosa potete fare per noi?. Credo che si tratti di un cambio radicale dello sguardo sulle persone vulnerate e vulnerabili. Aiutare uno che è inciampato mille volte ad alzarsi in piedi e a trovare una strada che gli consenta non solo di avere qualcosa dalla società, ma di restituire qualcosa, formandosi e incominciando a fare un lavoro. Stiamo offrendo un opportunità reale a chi vive in condizione di estremo disagio ha commentato soddisfatta l Assessore al Welfare Elena Gentile. Chi saprà sfruttarla al meglio, dopo questi sei mesi di tirocinio potrebbe avere la possibilità di un inserimento nell azienda attraverso la Dote occupazionale che offre opportunità di lavoro a tempo indeterminato. Ma occorre che tutti gli attori coinvolti, dai Comuni alle imprese, facciano presto e bene, presentando progetti di qualità per un inserimento reale nel mondo del lavoro. Una scelta importante continua l'assessore Elena Gentile quella fatta dall'assessorato e dall'amministrazione regionale, in un momento di grande difficoltà per tutti. Puntare al consolidamento delle azioni di contrasto alle povertà già promosse dai Comuni, ma senza più gravare sulla dotazione finanziaria dei Piani Sociali di Zona che serviranno sempre più per pagare i servizi: è l'obiettivo centrale di questo avviso. Infatti, solo attraverso la creazione di una rete coesa di più soggetti che includano le amministrazioni pubbliche, il privato sociale ma anche il mondo del profit, è possibile tessere una strategia di contrasto alle vecchie e alle nuove povertà. Questo è quello a cui miriamo, questo è quello che ci auguriamo possa rimanere nei territori, anche al di là dei benefici che ricadranno sui singoli cittadini e cittadine di Puglia. Bando inclusione: queste le azioni ammissibili Promuove un welfare inclusivo attraverso azioni di sistema per l attivazione di reti territoriali interistituzionali e di partenariato con i soggetti terzi, del profit e del non profit Con il bando per l inclusione sociale saranno finanziati progetti che siano in grado di incidere sulla fase dell emergenza sociale, ovvero sul potenziamento della presa in carico delle persone e dei nuclei familiari attraverso la definizione di piani individualizzati di intervento, assicurando la continuità dei progetti di presa in carico con la fase del reinserimento e dell integrazione (welfare inclusivo). Tali progetti, nella direzione della costruzione di un welfare moderno, devono prevedere anche formule di promozione della cittadinanza attraverso il potenziamento dell informazione e dell accesso ai servizi. Le proposte progettuali dovranno, pertanto, considerare la costruzione di percorsi di reinserimento che partano dall ambito occupazionale e disegnino attorno al soggetto un mix di interventi volti a supportarlo efficacemente nel percorso di integrazione nel proprio tessuto comunitario con azioni mirate, relative allo specifico bisogno di cui il soggetto è portatore. I progetti, quindi, dovranno prevedere - coerentemente con gli interventi in corso o programmati nell ambito di ciascun Piano sociale di Zona oltre che interventi mirati a sostegno degli individui e dei loro nuclei familiari, con il sostegno al reddito per tutta la durata del tirocinio lavorativo, anche azioni di sistema per l attivazione di reti territoriali, sia con il tessuto produttivo locale, sia con i soggetti istituzionalmente preposti alla presa in carico dei soggetti interessati (Dipartimento delle dipendenze Patologiche, Dipartimento per la Salute Mentale, Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria, Centro per la Giustizia Minorile, ecc.). Tra le azioni finanziabili, quelle di orientamento e accompagnamento individuale e di gruppo con l apporto di figure professionali qualificate (mediatori linguistici e interculturali, interpreti LIS, educatori sociali e educatori professionali, assistenti sociali) in affiancamento a percorsi di inserimento sociolavorativo, eventualmente supportati anche da percorsi
formativi, in cui risultino impegnati i destinatari finali; i progetti individualizzati per l inserimento lavorativo nelle realtà produttive locali, profit e non profit; le azioni di monitoraggio e di supporto (tutoraggio adulti) nel percorso di valutazione delle competenze e ingresso nel mercato del lavoro, ma anche nella valutazione sociale del contesto di vita familiare e dei fattori di rischio per le figure genitoriali adulte e per i minori. Bando inclusione: scadenze e indicazioni Scade il 14 marzo 2012 il termine per la presentazione dei progetti in risposta al Bando che assegna risorse già stabilite a ciascun Ambito territoriale. Ai Comuni l onere di attivare i soggetti proponenti e attuatori, selezionando gli obiettivi di intervento La durata delle azioni non potrà essere inferiore ai 12 mesi. L Avviso pubblico è articolato nella sua dotazione finanziaria e nelle procedure di selezione dei progetti per ambito territoriale, anche se i soggetti proponenti e attuatori non sono direttamente i Comuni, ma cooperative sociali e loro consorzi, associazioni, altre imprese e soggetti già operanti nell area dell inserimento sociolavorativo di soggetti svantaggiati, che comunque opereranno per conto dei Comuni. Agli Ambiti territoriali l'onere della attivazione dei soggetti attraverso la procedura della manifestazione di interesse prevista dal regolamento regionale n.4/2007 e della selezione degli obiettivi di intervento, delle tipologie di azioni e di target di destinatari, al tavolo dell istruttoria pubblica, in coerenza con le caratteristiche della programmazione sociale che ciascun Ambito territoriale si è data. Per ogni Ambito territoriale potranno essere presentati uno o più progetti facendo riferimento alla dotazione finanziaria assegnata a ciascun Ambito, e ciascun soggetto attuatore potrà presentare fino a un massimo di 6 proposte progettuali su tutto il territorio regionale. L importo globale massimo finanziabile, sia in caso di presentazione di una proposta progettuale sia nel caso in cui l Ambito decida di approvare la presentazione di più progetti, sarà in ogni caso pari all importo assegnato a ciascun Ambito sulla base dei criteri di riparto stabiliti, e quindi in presenza di più proposte progettuali per Ambito sarà la commissione regionale di valutazione a definire la graduatoria e i progetti ammissibili a finanziamento. Ad ogni Ambito territoriale è affidata, infatti, una quota di risorse: complessivamente alla provincia di Bari spettano 2.966.359, alla Bat 1.073.566, a quella di Brindisi 1.006.425, alla provincia di Foggia 1.615.451, alla provincia di Lecce 1.849.769, infine a quella di Taranto 1.488.430. Il bando che è stato pubblicato il 15 dicembre sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia, è su http://pianolavoro.regione.puglia.it, nella sezione Iniziative attive, alla pagina Progetti per l Inclusione sociale. Le domande dovranno essere inviate a mano o tramite servizio di corriere espresso entro le ore 13,00 del 14 marzo a Regione Puglia Servizio Formazione Professionale via Corigliano 1, Zona industriale 70124 Bari. È la prima volta ha detto l assessore alla Formazione Alba Sasso che anche le persone più deboli che uniscono all estrema povertà il rischio di emarginazione, potranno godere di un percorso di formazione con un tutor che li accompagna in un progetto di riavvicinamento al mondo del lavoro e di reinserimento nella società. Basti pensare ai minori che hanno abbandonato la scuola ed ogni percorso formativo e magari hanno anche i genitori in carcere. Così li togliamo dai rischi della strada dando loro un indirizzo di vita e la possibilità di imparare un mestiere. Con questo bando salgono a 23 gli interventi del Piano per il Lavoro per un impegno di oltre 255 milioni di euro sui 340 totali. Il Piano straordinario per il Lavoro è il più grande programma progettato da una Regione italiana per risollevare l occupazione. Trecentoquaranta milioni le risorse disponibili, divise in una quarantina di interventi rivolti a 52.035 potenziali destinatari. In particolare alla nuova occupazione sono riservati 269,8 milioni di euro (per 38.335 nuovi posti di lavoro), mentre per la salvaguardia dell occupazione i milioni di euro impiegati sono 70.9 (per 13.700 potenziali fruitori). È fitta la rete pugliese contro le discriminazioni Sono più di settanta gli enti che faranno parte dei Nodi locali contro la discriminazione all indomani dell intesa fra l Unar e Regione Puglia. A breve anche il Centro regionale antidiscriminazioni Non si poteva scegliere una data più indicata per dare il via ad un corposo lavoro per la costruzione di una rete antidiscriminazioni, tessuto, negli ultimi mesi, dai due assessorati regionali alle politiche di welfare e alle politiche migratorie. Sono state sottoscritte in Puglia, lo scorso 14 dicembre, all'indomani della strage dei due cittadini senegalesi a Firenze, 77 convenzioni con altrettanti soggetti per dare il via alla rete regionale antidiscriminazione, costruita in questi ultimi mesi grazie alla volontà dei due assessori regionali al welfare e alle politiche migratorie, Elena Gentile e Nicola Fratoianni.
Le convenzioni formalizzano il rapporto fra i nodi territoriali e la Regione Puglia e rinnovano il rapporto di collaborazione per ulteriori due anni con l UNAR, l Ufficio nazionale antidiscriminazione del Dipartimento Pari Opportunità. Sempre nella giornata del 14 dicembre sono stati sottoscritti anche i protocolli con Anci, UPI, Consigliera regionale di parità e Commissione pari opportunità. La rete è formata complessivamente da 311 operatori, di cui 115 mediatori culturali e 63 interpreti LIS ed è distribuita in maniera sufficientemente omogenea su tutto il territorio regionale, con partecipazione più ampia nelle province di Bari e Lecce. Massiccia, soprattutto, la partecipazione dei soggetti del Terzo Settore che da soli coprono l'80% dei soggetti coinvolti. Il restante 20% è costituito da Comuni, Ambiti territoriali, Province. Nei mesi scorsi la Regione Puglia ha siglato un protocollo d'intesa con l'unar Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali per costituire il Centro regionale antidiscriminazioni. Gli enti ammessi, per il tramite della candidatura regionale, svolgeranno attività di informazione ed orientamento legale avvalendosi anche della rete dei servizi sociali presenti nel territorio, in stretta collaborazione sia con gli sportelli sociali sia con gli sportelli per l integrazione sociosanitaria delle persone immigrate. Obiettivo del Centro è quello di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione (sessuale, razziale, religiosa) attraverso un modello di organizzazione ben definito e ramificato, a più livelli: un nucleo centrale, il Centro di coordinamento regionale, ubicato presso la Regione Puglia, nell'assessorato al Welfare, all'interno del Servizio Politiche di Benessere sociale e pari opportunità composto dall Ufficio garante di genere, Ufficio della consigliera di parità, UPI e ANCI; sei nodi provinciali ubicati presso i Centri risorse famiglie; sei nodi locali (centri antidiscriminazione), ubicati presso gli Ambiti Territoriali e le associazioni del terzo settore che hanno manifestato interesse a far parte della "rete". Il Centro ha anche una funzione di controllo e di vigilanza sui territori, grazie ad un azione di monitoraggio dei fenomeni di discriminazione a tutti i livelli. Il Centro è concepito come snodo fondamentale di una serie di attività che percorrono la rete territoriale, grazie al raccordo tra istituzioni e Terzo settore pugliese. "Si tratta ha detto l assessore al Welfare Elena Gentile di una tappa fondamentale per la tutela delle persone più fragili e per la valorizzazione delle differenze, dopo la grande attenzione messa in campo dalla Regione con il varo delle leggi sulla solidarietà sociale più innovative degli ultimi anni. La firma delle convenzioni continua la Gentile rappresenta il momento finale del percorso di selezione avvenuto tramite avviso pubblico di manifestazione di interesse, a cui hanno partecipato circa 100 soggetti pubblici e privati, ma anche l avvio concreto delle attività di prevenzione e contrasto alle diverse forme di discriminazione. La rete può contare su 77 nodi disseminati su tutto il territorio regionale che saranno coordinati dal Centro regionale antidiscriminazioni. Il modello disegnato si basa infatti su una collaborazione multi livello fra Regione, altre istituzioni pubbliche e terzo settore con l obiettivo comune di essere presenti capillarmente con un set di servizi per la tutela dei diritti delle persone in situazione di discriminazione. La rete conclude infine la Gentile è uno dei risultati della normativa e della strategia regionali adottate per la costruzione della cittadinanza solidale e per la reale promozione della dignità e del benessere dei cittadini e delle cittadine pugliesi nella valorizzazione delle differenze, nel rispetto del principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla loro identità di genere, orientamento sessuale, razza o origine etnica o geografica o nazionalità, condizioni di disabilità, età, religione". Un protocollo d intesa per il patto antievasione È quello sottoscritto nei giorni scorsi tra Comune di Taranto e Organizzazioni sindacali per la destinazione delle risorse recuperate dalla lotta all evasione e all elusione fiscale al finanziamento dei servizi sociali. Il protocollo è propedeutico alla successiva stipula del Patto antievasione È stato sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo d intesa tra Comune di Taranto e Organizzazioni sindacali, preliminare alla stipula del Patto antievasione con l Agenzia regionale delle Entrate. Gli enti sottoscrittori ritengono prioritario assumere la lotta all evasione e all elusione fiscale con il fine di destinare le risorse al finanziamento di servizi e interventi sociali e per agevolare, attraverso l utilizzo dell Isee le fasce più vulnerabili dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Il protocollo, appena sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, consente di destinare almeno il 50% delle risorse recuperate attraverso la lotta all evasione all elusione fiscale al finanziamento dei servizi sociali. L impegno del Comune di Taranto non si ferma alla sola sottoscrizione del protocollo. Al fine di recuperare qualsiasi altra risorsa per destinarla ad un fondo di finanziamento dei servizi sociali, infatti, il Comune di Taranto ha istituito il Consiglio Tributario così come previsto dall articolo 1 del Decreto Legge 138/2011 per il contenimento della spesa pubblica. Il percorso seguito dal Comune di Taranto insieme alle organizzazioni sindacali confederali rappresenta una buona pratica dichiara Antonella Morga, responsabile del welfare nella Segreteria regionale della CGIL da evidenziare a
tutti gli altri ambiti territoriali perché a partire dal 2012 si faccia ancora più concreto lo sforzo di recuperare risorse oggi sottratte dall evasione per una più equa politica distributiva delle risorse e per incrementare le dotazioni finanziarie da destinare nei bilanci dei Comuni al finanziamento dei servizi sociali, che saranno sempre più in affanno sia per l aumento della domanda sociale che per la riduzione delle risorse a causa dei tagli operati dalle ultime 3 manovre economiche del Governo nazionale. In Puglia c è la Garante per i diritti dei minori Moltissimi gli interventi che la legge regionale prevede per la tutela, la promozione e la protezione dei bambini e delle bambine Lo prevedeva la legge regionale pugliese sul sistema integrato dei servizi sociali già nel 2006 ma è proprio durante le celebrazioni della giornata internazionale dei diritti dell infanzia che il consiglio regionale pugliese con 53 voti su 60, ha scelto Rosy Paparella, chiamata a promuovere interventi per l infanzia su tutto il territorio regionale. Ma qual è il suo ruolo? E cosa concretamente può fare per promuovere i diritti dei più piccoli? Secondo la legge regionale il Garante promuove una pluralità di azioni per favorire i diritti dei minori sul territorio regionale: da quelli in cui il contesto di riferimento è già compromesso (la prevenzione e l intervento contro l abuso e il maltrattamento, o nei casi in cui i minori sono sottoposti a misure restrittive) promuovendo azioni di raccordo tra vari enti, a quelli in cui il Garante è impegnato per la diffusione di una corretta cultura sociale, inclusiva dei diritti dei bambini e delle bambine, anche attraverso azioni di monitoraggio, controllo e vigilanza nei confronti di tutto ciò che è informazione. Al Garante anche il compito di sostenere e promuovere studi e ricerche sul territorio regionale che abbiano a tema la condizione dell infanzia. All'Ufficio del Garante, quindi, è affidata la protezione e la tutela non giurisdizionale dei diritti dell'infanzia, degli adolescenti e dei minori residenti o temporaneamente presenti sul territorio regionale. "La nomina del garante, anzi, in questo caso, della Garante ha detto Elena Gentile, assessore regionale al Welfare ci consentirà di affrontare con maggiore efficacia il tema della declinazione dei diritti dell'infanzia, dopo gli sforzi fatti per promuovere un adeguata protezione e valorizzazione dei bambini e delle bambine. Alla dottoressa Paparella il mio augurio di buon lavoro nella certezza di una relazione istituzionale che costituirà un ulteriore valore aggiunto alla qualità' del lavoro fin qui realizzato dall' assessorato al Welfare". Dalla riforma normativa in Puglia, a partire dal 2006 molte sono le azioni messe in cantiere e realizzate per la tutela dei bambini pugliesi: dall incremento degli asili nido pubblici e privati, delle ludoteche, delle strutture di accoglienza, all istituzione delle sezioni primavera che ha fatto balzare la Puglia al primo posto nella ribalta nazionale, all apertura dei Centri risorse famiglie in ogni provincia pugliese, all assegno di prima dote per i nuovi nati e all implementazione dei servizi consultoriali nei confronti dei minori in affido ed adozione. SAVE THE DATE Maggio 2012, torna Innovabilia Si prepara la seconda edizione dell unico festival italiano dedicato alle innovazioni per le persone disabili: dal 18 al 20 maggio a Foggia Dal 18 al 20 maggio 2012 torna InnovAbilia a Foggia presso il quartiere Fieristico, l'unico festival in Italia dedicato alle innovazioni per migliorare la qualità della vita e garantire pari opportunità alle persone con disabilità anche temporanea. La manifestazione mira a raccordare pubblica amministrazione, terzo settore, attori della ricerca, sistema economico, formazione, impresa sociale e imprenditori innovativi: l'obiettivo è costruire una visione comune di sviluppo a favore di una società aperta a tutti. InnovAbilia è promossa dall'assessorato al Welfare della Regione Puglia e organizzata dall'arti - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'innovazione. EVENTI 27 dicembre. La fabbrica pugliese del Bene comune si presenta in TV A conclusione delle celebrazioni dell Anno Europeo del Volontariato, il CSV Puglia Net, rete dei Centri di Servizio pugliesi e l Assessorato regionale al Welfare presentano la prima ricerca regionale sul Volontariato dal titolo "Le
Organizzazioni di volontariato nel sistema di Welfare Pugliese". I risultati della ricerca saranno presentati durante la trasmissione "Zoom" in onda su Telenorba 7, martedì 27 dicembre dalle ore 16.00 alle ore 18.00. A commentare i dati saranno Luigi Russo, presidente di CSV Puglia Net, Elena Gentile, assessore regionale al Welfare e Daniele Ferrocino del Forum Terzo Settore Puglia. In collegamento, i responsabili di alcune delle organizzazioni di volontariato che operano sul territorio. In Puglia il canale è trasmesso sul mux Telenorba 7 in versione SD, mentre la versione HD è trasmessa sul mux Telenorba 8. Sul digitale satellitare è possibile seguire la trasmissione sul canale 510 di Sky. Chiusura dei testi ore 9.00 del 23 dicembre 2011 PugliaSocialeNews Notiziario sulle politiche per il welfare A cura dell Assessorato al Welfare Redazione: Serenella Pascali, Agenzia Redattore Sociale (www.redattoresociale.it). Contatti: tel. 080-5403224 fax 0734 681015 - email: puglia@redattoresociale.it