Una Carta storica per le Valanghe



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Una Carta storica per le Valanghe Il rischio valanghe è un fenomeno che interessa tutti i Paesi in cui esista una combinazione di rilievi montuosi e precipitazioni nevose. Si calcola, infatti, che annualmente, nelle regioni montane di tutto il mondo, si verifichino complessivamente circa centomila eventi valanghivi. Da qui lo studio dedicato dal Servizio Prevenzione dei rischi promosso dalla Regione Abruzzo di Carlo Giovani e Sabatino Belmaggio* REGIONE ABRUZZO LLe valanghe, più frequenti in inverno e primavera, sono fenomeni naturali di particolare interesse per tutte le regioni montane. Nella fattispecie, l Abruzzo è una regione caratterizzata da una spiccata variabilità di caratteri climatici e morfologici. Tale variabilità si rileva anche dall analisi dei dati di distribuzione per fasce altitudinali, che rappresentano situazioni quale quella costiera con netta prevalenza della bassa collina, e quella invece che si registra nelle aree interne, ove spicca chiaramente la caratterizzazione montana della regione. Dall analisi dei soli dati altimetrici, l Abruzzo è caratterizzato dal possedere il 46% del territorio regionale sopra gli 800 m/slm, il 25% ricade al di sopra dei 1.200 m/slm e ben 189 km 2 sono posti nella fascia altitudinale compresa tra 2.000 e 2.500 m/slm. 40 Il ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso

Nella Regione da sempre le perdite umane e i danni materiali connessi a tali eventi, hanno rappresentato solo una minima parte degli effetti distruttivi prodotti da calamità naturali (incendi boschivi, alluvioni, terremoti), nonostante la percezione di tale rischio sia comunque sempre stata presente. In diversi registri comunali storici dei paesi montani dell entroterra abruzzese è quasi sempre riportato un evento valanghivo di portata eccezionale, annotato e ricordato perché causa di vittime o perché fonte di approvvigionamento inaspettata di legna da ardere. Nell ultimo decennio la situazione è tuttavia cambiata a causa di una concomitanza di fattori quali per esempio, l alternanza di annate invernali con precipitazioni molto ridotte e annate con precipitazioni nevose di durata limitata ma di forte intensità ed eccezionali quantitativi di neve caduta al suolo, e l indubbio aumento della frequentazione di ambienti innevati legati soprattutto ad attività ricreative. In Abruzzo sono attive oltre 15 società che gestiscono impianti scioviari, numero che varia in funzione delle concessioni cessate o assegnate ogni anno. Tali società sono caratterizzate dalla gestione di diversi chilometri d impianti di risalita, che oltre a permettere lo svolgimento di pratiche sportive all interno delle piste e dei percorsi segnalati e gestiti dalle società, permettono anche la salita in quota per la pratica di sport quali l alpinismo, lo scialpinismo, o l escursionismo con racchette da neve. In alcuni comprensori montani, tali attività stanno assumendo una rilevante importanza come opportunità di nuove attività economiche e di sviluppo del territorio, va però ribadita la particolarità di tali attività in ambiente montano, la necessità dello svolgimento se non in completa sicurezza, almeno in completa consapevolezza da parte dei fruitori, riguardo al possibile rischio valanghe. Infatti dall analisi delle statistiche di incidenti da valanga per la Regione riportati nel sito di AINEVA, si evince come il fattore umano abbia caratterizzato la gran parte degli eventi, probabilmente a causa di comportamenti errati (violazione di divieti) o da errori cognitivi nella valutazione del rischio, e molto spesso anche dalla sottovalutazione dell indice di pericolo presente nei bollettini nivo-meteorologici del servizio Meteomont. Tabella - Incidenti da Valanga in Abruzzo 1988-2014 (Fonte AINEVA) Data Pr. Località Causa* Travolti Illesi Feriti Morti 28/01/2014 AQ Gran Sasso - Campo Imperatore 3 1 0 0 1 24/02/2013 AQ Roccaraso - Aremogna 3 1 0 0 1 17/01/2013 AQ Roccaraso - Monte Pratello 3 2 0 0 2 25/02/2011 AQ Ceppo - Rivisondoli 3 3 1 2 0 30/01/2010 AQ Gran Sasso - Campo Imperatore 5 3 1 0 2 30/12/2005 TE Prati di Tivo 4 2 2 20/02/1999 AQ Costa della Tavola - Campo Felice 1 2 1 1 09/02/1998 AQ Valle Genzana - Ovindoli 5 2 2 26/04/1998 TE Canalone Sivitili - Gran Sasso 5 3 3 23/03/1996 AQ Canalone Moriggia - Corno Grande 5 3 3 14/02/1991 AQ Monte Breccioso Villavallelonga 8 3 1 1 1 22/12/1991 AQ Monte Ocre -Monte Cagno 5 15 7 7 1 01/03/1988 AQ Monte Pidocchio Ovindoli 4 4 3 1 05/03/1988 AQ Monte Pidocchio Ovindoli 4 1 1 Totale 46 11 19 16 La Protezione civile ITALIANA marzo 2014-2 *1 - Sci alpinista in salita; 2 - Sci alpinista in discesa; 3 - Sciatore fuori pista; 4 - Sciatore in pista; 5 Alpinista; 6 - Persona su via di comunicazione; 7 - Persona in abitazione; 8 - Altre situazioni 41

REGIONE ABRUZZO Esercitazione di ricerca travolti con strumenti ARTVA Dall esame della tabella riportata, si evince chiaramente che la quasi totalità delle vittime da incidenti da valanga nella nostra regione (oltre il 50% delle vittime registrate in area appenninica), sono dovute alla pratica di attività ricreative e sono riferibili ad attività praticate in territorio aperto e spesso in contesti non soggetti a forme di controllo organizzato. Dalle informazioni raccolte presso gli operatori di soccorso risulta molto spesso che al momento dell incidente sono molti i casi in cui ci sono delle persone non coinvolte in valanga che potrebbero portare soccorso agli incidentati, ma anche che è molto scarsa la diffusione delle tecniche di autosoccorso riguardanti per esempio l impiego di apparecchi ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in VAlanga). Analizzando invece la vulnerabilità del territorio regionale in relazione al rischio valanghe, non esistendo ancora una CLPV (Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe), la tipologia prevalente di beni vulnerabili è all attualità rappresentata da alcune aree sciabili, ambiti potenzialmente esposti al fe- 42 Fronte valanga a Prati di Tivo, in provincia di Teramo (foto Sabbatini)

nomeno e per questo soggetti a prescrizioni. Seguono alcuni tratti di viabilità secondaria caratterizzati dalla presenza di opere di difesa e alcuni tratti di nuclei abitati interessati da importanti eventi valanghivi nel passato (Fonte Cerreto, Prati di Tivo, Lama dei Peligni). La raccolta dati La scelta di dar corso alla carta storica delle valanghe risale al 2005, quando il CORENE- VA (Comitato tecnico REgionale per lo studio della NEve e delle VAlanghe), prima con una collaborazione con il Servizio Informatica per le Funzioni della regione e poi con un incarico specifico alla società Abruzzo Engineering, decise di riportare su supporto informatico e cartaceo i dati raccolti dal Corpo Forestale dello Stato riguardanti le valanghe verificatesi all interno del territorio regionale. Il primo lavoro si componeva di 20 tavole cartografiche in scala 1:20.000 riportanti l individuazione delle valanghe verificatesi tra il 1957 e il 2006, completava il censimento la realizzazione di una serie di layers tematici in formato shape. Il lavoro iniziato da Abruzzo Engineering è stato poi aggiornato a partire dal 2010 anni a cura dell ufficio Rischio Incendi Boschivi, Neve e Valanghe, sino all inverno 2012-2013, e utilizzato in questo arco di tempo sulla piattaforma digitale di Google Earth come supporto alle decisioni del CORENEVA. Nel corso del 2013 è stata avviata una collaborazione con il Sistema Informatico regionale per rendere disponibile su supporto informatico e su Internet, il censimento degli eventi valanghivi che hanno interessato la regione dal 1957 al 2013. Il lavoro svolto Complessivamente la Carta riunisce il censimento di quasi 800 valanghe (793) nel periodo di riferimento 1957-2013, della loro caratterizzazione geografica, morfologica e temporale, e si compone di un supporto di-

REGIONE ABRUZZO gitale (DVD) che sarà inviato a tutti i 51 comuni abruzzesi ove sono stati censiti eventi valanghivi, e di una parte on-line che sarà messa a disposizione di tutti coloro, siano essi amministratori, operatori o semplici frequentatori del territorio montano abruzzese, In giallo i comuni interessati dal censimento degli eventi valanghivi che accederanno al Geoportale regionale. Scopo del servizio in rete, che sicuramente rappresenta la parte più interessante del lavoro, è fornire un accesso diretto e guidato alla consultazione delle informazioni sulle problematiche nei territori montani legate, oltre alla copertura forestale o alla difesa del suolo, anche alla rilevazione di valanghe. Sorgente del database informatizzato sono i dati delle schede analitiche, redatte dai locali comandi di stazione del Corpo Forestale dello Stato per tutti i gli eventi valanghivi censiti nel territorio di competenza. Le schede riportano alcuni dati topografici e morfologici (quota distacco, esposizione pendenza), le caratteristiche fisiche dell area interessata dalla valanga, e gli eventuali danni a persone o cose verificatisi a causa dell evento valanghivo. La raccolta di dati è stata poi integrata con la localizzazione delle opere di difesa, la localizzazione degli impianti sciistici, la localizzazione di alcuni rifugi montani. 44

REGIONE ABRUZZO 46 Reti paravalanghe a Monte Pidocchio, Ovindoli (AQ) Conclusioni Seppur così limitato e sicuramente parziale, lo studio è finalmente un primo concreto atto di caratterizzazione del territorio regionale per il rischio valanghe. La carta storica è il risultato di un metodo più speditivo rispetto alla CLPV, fattore che ha permesso di estendere l indagine a una porzione di territorio molto vasta e di conseguenza presenta alcuni limiti quali: le informazioni sugli eventi riportati comprendono un arco di tempo limitato e pertanto non contemplano eventi che hanno tempi di ritorno superiori all arco temporale considerato. A tal fine la divulgazione dei dati permetterà l integrazione del supporto on line anche con fenomeni non censiti dal CFS ma registrati per esempio nei registri comunali ed eventualmente segnalati alla struttura regionale di PC; Le informazioni sono state raccolte da diversi operatori che non sempre hanno agito con la stessa uniformità. La rilevazione a volte condotta tramite l osservazione a distanza ha comportato qualche imprecisione sia per quanto riguarda la stima dell evento che la morfologia e il conseguente trasferimento su base cartografica; gli eventi rappresentati molto spesso sono

limitati a quelli che sono stati caratterizzati o dalla presenza di danni o dalla vicinanza a luoghi di maggiore frequentazione. L elaborato tematico prodotto pertanto non è da considerarsi sufficiente per la valutazione della pericolosità da valanghe di un area, funzione svolta dalla CLPV il cui rilievo sul territorio regionale partirà nel 2014, ma in quanto pura registrazione dei fenomeni valanghivi segnalati, costituisce un valido punto di partenza per i necessari approfondimenti. Il completamento del lavoro iniziato con l incarico ad Abruzzo Engineering, è stato possibile grazie alla collaborazione di diverse strutture che, pur ricoprendo ruoli diversi, negli ultimi due anni hanno interagito tra loro per un'unica finalità; tra queste il Corpo Forestale dello Stato - Comando regionale d Abruzzo, il Centro Funzionale d Abruzzo, la struttura regionale del Servizio Sviluppo Amministrazione Digitale e il Servizio Prevenzione rischi dove opera il geometra Giuseppe Trasatti, memoria storica del CORENEVA e grande conoscitore della problematica. *Servizio regionale di Protezione civile