Terra dei Fuochi: perchè giornali e TV mettono in prima pagina una notizia vecchia di due anni?



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Terra dei Fuochi: perchè giornali e TV mettono in prima pagina una notizia vecchia di due anni? La riflessione viene fatta dall Associazione Marco Mascagna, organizzazione impegnata in progetti e ricerche di educazione all ambiente, alla pace ed allo sviluppo. Nella Terra dei fuochi il tumore uccide di più: i nuovi dati dell Istituto superiore della sanità (Repubblica), Emergenza bambini nella Terra dei Fuochi: tumori già a 1 anno (Corriere della Sera), La diossina, il rimpianto: la Terra dei Fuochi avvelenata due volte. I parenti delle vittime dopo il rapporto dell Istituto di Sanità: Dicono che avevamo ragione, nessuno guarirà per questo (La Stampa), L Istituto Superiore di Sanità: nella Terra dei Fuochi ci si ammala e si muore di più (Il Mattino). Questi sono i titoli di alcuni degli articoli usciti in questi ultimi giorni sui giornali. Da questi titoli si evince che l Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha pubblicato una nuova ricerca che evidenzia che nella Terra dei fuochi vi sono più morti, ci si ammala di più (soprattutto di tumori, e soprattutto i bambini) e che questo (almeno per La Stampa) dipende dalla diossina. Se si leggono gli articoli si leggono frasi come queste: Aumento di mortalità, patologie e ricoveri nella popolazione adulta (Corriere della Sera); Cosa finalmente viene riconosciuto. Un pezzo d Italia è malato. Così avvelenato da anni di sversamenti illegali e roghi tossici, da ammalare la sua gente (La Stampa); Quella che prima era un ipotesi avvalorata da dati in continuo aggiornamento, oggi è una certezza.

Almeno per l Istituto superiore di sanità, che nella Terra dei fuochi ci si ammala e si muore di più per diverse patologie collegate in qualche modo allo smaltimento illegale dei rifiuti (Il Fatto Quotidiano); Nella Terra dei fuochi ci si ammala e si muore di più per diverse patologie collegate in qualche modo allo smaltimento illegale dei rifiuti (Il Mattino). In sintesi la mortalità, le patologie e i ricoveri sono aumentati, si muore di più che altrove e questo dipende dai rifiuti. Quanto c è di vero in tutto ciò? Facile saperlo basta andare sul sito dell ISS. 1) Non c è nessun nuovo studio dell Istituto Superiore di Sanità. L ultimo studio è del maggio 2014, pubblicato sul sito nel luglio 2014 e sulla rivista dell ISS nel settembre 2015. La domanda sorge spontanea: perché tutto ad un tratto viene recuperato uno studio vecchio di quasi 2 anni e sbattuto in prima pagina? Ciò non contraddice il criterio principale della notiziabilità, che è la novità? 2) Aumento della mortalità, di patologie e ricoveri in italiano significa che prima ne erano di meno e ora sono di più. L ISS dice questo? No. Lo studio non fa altro che confrontare i dati di una zona (i 55 comuni della Terra dei Fuochi) con quelli regionali o nazionali (confronto tra aree geografiche e non nel tempo). Quindi l ISS non dice niente in proposito. I dati però si trovano sul sito dell ISTAT, che riporta che i tassi di mortalità standardizzati per età (per neutralizzare il fattore invecchiamento della popolazione) sono in diminuzione sia in provincia di Napoli che in quella di Caserta (a Caserta nei maschi erano 146/100.000 abitanti nel nel 2003 e 123 nel 2012, nelle femmine erano 94/100.000 ora sono 79). Quindi non c è nessun aumento della mortalità, anzi, c è una diminuzione. 3) Nel rapporto dell ISS le parole diossina, diossine, PCDD non compaiono neanche una volta.

4) Il rapporto confronta mortalità e ricoveri dell area della Terra dei Fuochi (nonché l incidenza dei tumori nell area del registro tumori dell ex ASL Napoli 4) con gli analoghi dati della Campania (o dell Italia Centro-meridionale per le patologie infantili) per vedere se si muore, ci si ricovera e ci si ammala di più o di meno. Ecco i principali risultati: nessun eccesso di mortalità nella fascia d età 0-14 anni ( I dati relativi alla mortalità nell età evolutiva sono analoghi a quelli osservati nel resto della Regione ) nessun eccesso di mortalità per tumori nella fascia d età 0-14 anni eccesso di tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 eccesso di bambini ricoverati per tumore nel primo anno di vita eccesso di tumori negli adulti (circa 10% in più) eccesso di mortalità per tumori negli adulti (circa 8%) eccesso di incidenza e mortalità riguarda i tumori di stomaco, fegato, polmone e vescica e mammella difetto di incidenza di leucemie, tumori tiroidei e pancreatici negli adulti. 5) Il rapporto analizza poi l insieme delle patologie che i rifiuti tossici potrebbero causare (se bruciati o interrati) e confronta i ricoveri per l insieme di tutte queste patologie nella Terra dei Fuochi e in Campania. Nell area TdF della provincia di Caserta vi è un tasso di ricoveri significativamente più basso che in Campania per queste patologie, nella parte riguardante la provincia di Napoli non vi sono differenze significative col resto della Regione. Associazione Marco Mascagna messaggio 2 del 14 gennaio 2016 6) Nel rapporto è scritto (pag. 2) Le caratteristiche metodologiche dello studio SENTIERI non consentono, in linea generale, la formulazione di valutazioni di nessi causali Queste considerazione valgono in

particolare per le patologie ad eziologia multifattoriale come i tumori. A pag. 26 è scritto E al momento difficoltoso individuare i fattori ambientali specificamente associati all insorgenza dei tumori infantili poiché i tumori, in particolare quelli infantili, possono essere il risultato di una combinazione di cause genetiche e ambientali. Quindi lo studio non dimostra nessun nesso tra rifiuti e tumori o altre patologie semplicemente perché è uno studio epidemiologico trasversale (o geografico) e questo tipo di studi non ha questa capacità (vedi il nostro documento ABC per orientarsi nei dati epidemiologici ). In conclusione giornali e TV hanno preso un rapporto vecchio di quasi due anni, di cui avevano già ampiamente parlato (vedi per esempio l articolo di Saviano sulla prima pagina di Repubblica del 5/7/14 e il nostro commento) e l hanno sbattuto in prima pagina, facendo dire all ISS quello che non dice (non c è alcun aumento della mortalità e dei tumori, non è dimostrato alcun nesso tra rifiuti e malattie, non parla per niente di diossine e malattie, non c è eccesso di mortalità e di mortalità per tumori nei bambini) e non dicendo una cosa importante che dice (che nell area TdF della provincia di Caserta vi è un tasso di ricoveri, per le patologie che potrebbero essere favorite dai rifiuti, significativamente più basso che in Campania). Lo studio dice solo che nella cosiddetta Terra dei fuochi forse c è un aumento dei tumori nel primo anno di vita. E bisogna dire forse, perché il numero di ricoveri non è un buon indicatore del numero di bambini malati e perché il numero di casi è, per fortuna, molto esiguo (7 casi di tumore del sistema nervoso invece dei 3 attesi). I dati statisticamente significativi lo sono con un intervallo di confidenza del 90%; se si usasse, come solitamente si fa, un intervallo di confidenza del 95% nessuno di questi eccessi di tumore sarebbe significativo.

Il rapporto dice inoltre che tra Napoli e Caserta si muore di più e ci si ammala di più che nell Avellinese, Beneventano o Salernitano o al Centro e Nord Italia. Un dato che è conosciuto da decenni e che non stupisce se si considera che la popolazione di quest area è più povera, vive in un contesto urbanistico-ambientale più degradato (traffico automobilistico, fabbriche, congestione urbana, carenza di servizi, rifiuti ecc.), ha stili di vita meno salutari (a Napoli il 15% della popolazione è obesa, in Italia il 10%, a Napoli il 42% è sedentario, in Italia il 29%) e dispone di servizi sanitari carenti. Continuiamo a chiederci: perché sbattere in prima pagina una notizia vecchia di 2 anni e già ampiamente trattata proprio ora? Perché si vogliono spaventare i cittadini? Perché si polarizza tutta l attenzione sui rifiuti tralasciando tutti gli altri problemi di questo territorio (e povertà, disoccupazione e inquinamento da traffico incidono sulla salute molto di più)? Associazione Marco Mascagna