PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA



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PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Denominazione del Piano QUALIFICAZIONE DEL SERVIZIO DI COLLOCAMENTO MIRATO DELLE PERSONE CON DISABILITA Responsabile: Cognome:_BORELLINI Telefono: 059-209051 Nome:LUCIANA E-mail: borellini.l@provincia.modena.it Ruolo: Dirigente Servizio Politiche del Lavoro Referente: Cognome: CHIODI Telefono: 059-209092 Nome: MILENA E-mail: chiodi.m@provincia.modena.it Ruolo: Responsabile Ufficio Collocamento disabili Durata dell intervento in mesi : 12 Periodo di realizzazione: da 01/01/2009 a 31/12/2009 Eventuali Risorse destinate, escluse le retribuzioni del personale coinvolto 1 : Ammontare complessivo:...520.000,00...di cui: - a carico dell Amministrazione/ufficio:.... - a carico di altre Fonti (indicare quali) 520.000,00 (risorse Fondo Regionale Disabili e Fondo Sociale Europeo assegnate alla Provincia di Modena 1 Vanno indicate solo le risorse finanziarie effettivamente disponibili e/o già stanziate in bilancio - 2 -

SECONDA SEZIONE SCENARIO DI RIFERIMENTO 1 ORIGINE DEL PIANO 1.1. L intervento è riconducibile alle strategie politiche e/o di gestione espresse in: (sono possibili più risposte) documenti di programmazione generale dell amministrazione (es. Peg, Direttiva annuale, altra documentazione, ecc.) piani di miglioramento/programmi settoriali 1.2. La decisione di intervenire sull ambito scelto deriva da: (sono possibili più risposte) specifica indagine realizzata da personale interno richiesta del vertice (politico o amministrativo) 1.3. Il piano è connesso con altre attività di miglioramento: sì, in corso Se sì, specificare sinteticamente l oggetto degli interventi Il piano di miglioramento descritto con il presente documento si colloca nell ambito di un piano più complessivo di riqualificazione del servizio rivolto all inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Il piano complessivo punta al pieno sviluppo della logica di collocamento mirato prevista dalla legge 68/99 attraverso una maggiore personalizzazione del servizio ed un decentramento a livello distrettuale, nella convinzione che si tratti di elementi necessari per il miglioramento della qualità ed efficacia degli inserimenti lavorativi di questo target di utenza. Il piano nel suo complesso passa attraverso: 1. un progetto finalizzato ad una più approfondita conoscenza e presa in carico dell utente al fine di concentrare le azioni e le risorse sulle persone realmente interessate al lavoro e di diversificare e personalizzare gli interventi in base alle diverse tipologie di utenza, aumentando la capacità di risposta ai bisogni dell utenza e l efficacia degli interventi stessi; 2. lo sviluppo di un modello di azione strutturato teso al rafforzamento del rapporto con le imprese in termini di conoscenza delle caratteristiche dei posti di lavoro disponibili, di monitoraggio del rispetto degli obblighi previsti dalla L 68/99 e di confronto per la definizione mirata degli interventi necessari per l adempimento degli obblighi e la realizzazione di inserimenti lavorativi più stabili 3. un progetto finalizzato al rafforzamento della rete territoriale dei servizi e soggetti che a vario titolo si occupano di inserimento lavorativo dei disabili (servizi sociali dei Comuni, Azienda Usl, Terzo settore) e allo sviluppo di un modello di intervento integrato e decentrato sul territorio nell ottica di prossimità ai bisogni dell utenza, di miglioramento dell efficacia degli interventi e di più efficiente utilizzo delle risorse professionali disponibili 4. una serie integrata di azioni finalizzate alla qualificazione e differenziazione dell offerta di servizi a supporto dell inserimento lavorativo, attraverso lo sviluppo di ulteriori strumenti che si aggiungano a quelli attualmente disponibili (che riguardano principalmente il sostegno nella scelta tra le diverse domande di lavoro) e il potenziamento e ulteriore qualificazione di quelli esistenti. - 3 -

Il piano di miglioramento descritto nel presente formulario prevede azioni comprese nei punti 3 e 4 del piano complessivo sopra descritto. 1.4. Motivo prevalente dell intervento: (una sola risposta) altro (specificare) esigenza di superare criticità riscontrate nell attività di collocamento mirato riscontrate in esito all analisi interna 1.5. Definizione del problema Illustrare il problema che l intervento intende affrontare. La descrizione deve in particolare evidenziare a quali bisogni l intervento vuole dare risposta sia dal punto di vista dei portatori di interesse implicati, che dell amministrazione/ufficio. Il piano di rilancio complessivo del servizio di collocamento mirato, del quale questo specifico piano fa parte, nasce dalla necessità di aumentare la qualità e l efficacia degli inserimenti lavorativi delle persone con disabili. L analisi ha messo in evidenza non tanto un numero insufficiente di avviamenti al lavoro in termini assoluti, quanto una difficoltà, in particolare con riferimento agli avviamenti numerici, nel trasformare i provvedimenti di avviamento in effettive assunzioni e le assunzioni in mantenimento del posto di lavoro, essendo ancora significativo il fenomeno dei licenziamenti in periodo di prova. Ciò deriva da un lato dalla difficoltà nell effettuare un incrocio domanda / offerta perfettamente mirato, a causa del gap esistente tra e caratteristiche dell utenza e le richieste delle aziende in termini di professionalità e competenze e abilità, e dall altro dalle difficoltà che spesso si incontrano nell attivare gli strumenti di supporto che sarebbero necessari per sostenere l inserimento lavorativo. Uno degli elementi che determinano la difficoltà nel mettere in campo gli adeguati strumenti di supporto necessari è rappresentato dal fatto che, poiché l utenza interessata è spesso multiproblematica, la realizzazione di interventi efficaci richiede la messa in campo di professionalità, competenze e strumenti che fanno capo a diversi servizi dislocati sul territorio provinciale (AUSL, Comuni), con i quali diventa indispensabile collaborare. E proprio le modalità di collaborazione hanno mostrato in questi anni elementi di criticità, in quanto il concreto funzionamento della rete si è fondato prevalentemente sulla spinta volontaristica degli operatori, determinando un funzionamento faticoso e poco strutturato, che non favorisce sufficientemente l efficacia degli interventi e l efficiente utilizzo delle risorse. Ciò che è mancato, fino alla stipula di un primo e sperimentale protocollo d intesa stipulato nel giugno 2007, e che deve ora essere ulteriormente potenziato, è una cornice formale che, definendo con chiarezza regole, linguaggio comune, obiettivi operativi e strumenti concreti di integrazione, possa garantire una integrazione realmente operativa tra i soggetti che compongono la rete territoriale e consentire l utilizzo coordinato e sinergico di tutta la gamma di strumenti necessari per supportare l inserimento lavorativo. Tra gli strumenti utilizzabili riveste importanza significativa per l utenza più debole l inserimento in ambienti di lavoro maggiormente protetti, quali quelli offerti dal mondo no-profit, ed in particolare dalle cooperative sociali. Tuttavia, la difficoltà di uscita dal lavoro protetto rischia di minare la capacità delle cooperative sociali modenesi di continuare di accogliere nuovi utenti e di ridurre le possibilità di utilizzo di uno strumento importante per rispondere ai bisogni delle persone con maggiori difficoltà. Quanto sopra descritto mette pertanto in evidenza che l attuale offerta (sostanzialmente limitata possibilità di candidarsi alle offerte numeriche e nominative e di essere segnalati tramite filtro dalla banca dati per le offerte nominative), da sola, non è più sufficiente a rispondere ai bisogni dell utenza e a favorire un ulteriore miglioramento in termini di numero ed efficacia degli avviamenti. E quindi necessario ampliare e qualificare l offerta di servizi offerti alle persone con disabilita che sono interessate al lavoro, sviluppando altri strumenti che si aggiungano a quelli - 4 -

esistenti, utilizzando tutti gli strumenti disponibili per sostenere l inserimento lavorativo e rispondere in modo adeguato alle esigenze professionali delle imprese. 2 ELABORAZIONE DEL PIANO 2.1. La progettazione ha coinvolto: (sono possibili più risposte) responsabili del settore/dei settori su cui si interviene personale del settore/dei settori su cui si interviene personale che sarà impegnato a realizzare l intervento Specificare come è stato garantito tale coinvolgimento: Coinvolgimento del dirigente del servizio e del responsabile dell ufficio collocamento disabili nell analisi dei risultati del monitoraggio dell attività di collocamento mirato per l individuazione delle criticità. Incontri tra dirigente del servizio ed operatori per analizzare le criticità emerse, le loro cause e condividere le proposte di soluzione. Coinvolgimento dell Assessore, del Dirigente di servizio e del responsabile dell ufficio collocamento disabili nella definizione delle linee guida di un piano di riqualificazione complessiva del servizio di collocamento mirato delle persone con disabilità. Incontri del dirigente del servizio con responsabile dell ufficio collocamento disabili e responsabili dei Centri per l impiego per presentare le linee guida e raccogliere suggerimenti per la concreta realizzazione del piano. 2.2. In fase di progettazione ci si è avvalsi dei seguenti elementi di analisi del problema (indicatori di criticità): (sono possibili più risposte) dati di funzionamento (specificare quali): Dati del monitoraggio interno relativo all attività del collocamento mirato (in particolare dati su numero di avviamenti, n. assunzioni, rapporto assunzioni/avviamenti, rapporto tra assunzioni e rapporti di lavoro confermati ad esito del periodo di prova). Nel 2007 gli avviamenti al lavoro (nulla osta emessi) sono stati 661 di cui 169 numerici e 492 nominativi. Le assunzioni sono state 569 di cui 115 a seguito di avviamento numerico e 454 a seguito di avviamento nominativo. Dei 115 rapporti di lavoro instaurati a seguito di avviamento numerico, 86 sono risultati confermati ad esito del periodo di prova, pari al 74% delle assunzioni e al 50% degli avviamenti. Altro (specificare) Analisi e discussione delle sollecitazioni informali provenienti da soggetti operanti all interno della rete territoriale dei servizi e del terzo settore. Individuazione ed analisi di casi tipo per individuare i punti di forza e di debolezza dell azione a supporto dell inserimento lavorativo, con particolare riferimento alle prassi di collaborazione - 5 -

con la rete territoriale dei servizi e agli strumenti di sostegno necessari per favorire il successo dell inserimento lavorativo. - 6 -

TERZA SEZIONE CARATTERISTICHE DELL INTERVENTO 1 GLI OBIETTIVI 1.1 Con l intervento si punta ad un miglioramento principalmente nell area: (scegliere l area di interesse prevalente e indicare minimo una risposta nell area scelta) del contesto: integrare le amministrazioni rinnovare il rapporto centro/periferia del problema: cogliere le esigenze degli utenti interpretare la missione analizzare la situazione, definire obiettivi della soluzione: coinvolgere il personale utilizzare tecnologie e metodi del risultato: controllare i risultati valutare gli effetti consolidare e diffondere le buone pratiche 1.2 L intervento si basa prioritariamente su: modifica delle modalità di erogazione dei servizi e della relazione con i clienti - 7 -

1.3 Descrivere gli obiettivi Obiettivi generali (finalità cui mira globalmente il piano) Aumentare il numero e l efficacia degli inserimenti lavorativi di persone con disabilità Obiettivi specifici (obiettivi operativi in cui è possibile scomporre l obiettivo generale, anche in relazione alle diverse fasi di realizzazione previste, compresa la descrizione delle realizzazioni previste) 1. rafforzare ulteriormente la rete dei servizi a livello distrettuale al fine di ridurre, in un ottica di prossimità, l accentramento dell attività a livello provinciale e favorire una migliore conoscenza della realtà locale da parte degli operatori che promuovono e sostengono gl inserimenti lavorativi, attraverso la creazione a livello distrettuale di gruppi di lavoro integrati (centri per l impiego, AUSL e Comuni) per la definizione e realizzazione di progetti personalizzati di inserimento lavorativo; 2. rispondere in modo più efficace ai bisogni delle diverse tipologie di utenza, in un ottica di sempre maggiore personalizzazione degli interventi, attraverso la messa a disposizione di un offerta di servizi più ampia, differenziata ed integrata nella rete dei servizi; 3. rispondere in modo più efficace alle richieste delle imprese, in termini di competenze e conoscenze delle persone che con disabilità che vengono avviate al lavoro al fine di ridurre il gap tra le caratteristiche della domanda e dell offerta di lavoro, attraverso il finanziamento di percorsi formativi finalizzati all assunzione realizzati da enti di formazione in collaborazione con le imprese; 4. rafforzare il rapporto con il terzo settore (in particolare con le cooperative sociali) e aumentarne le potenzialità di risposta ai bisogni di particolari categorie di utenti che necessitano di periodi-ponte di lavoro in contesti maggiormente protetti, attraverso il finanziamento di percorsi di transizione per l inserimento lavorativo nel modo profit. 1.4 Descrivere i risultati attesi Descrivere i cambiamenti/impatti attesi sui destinatari intermedi e finali dell intervento come conseguenza del raggiungimento degli obiettivi del piano di miglioramento L attuazione del piano di miglioramento potrà consentire alle persone con disabilità iscritte nelle liste del collocamento mirato della Provincia di Modena, ed in particolare all utenza più debole, con maggiori necessità di supporto, di fruire di progetti personalizzati di inserimento lavorativo, che prevedano la messa in campo di una serie di strumenti di supporto differenziati (tirocini formativi, percorsi di formazione, azioni di tutorato, accompagnamento al lavoro, percorsi di accompagnamento nel passaggio dal no-profit al profit) e il reale e concreto coinvolgimento e l integrazione operativa di diversi soggetti istituzionali operanti a livello distrettuale, creando in questo modo le condizioni per inserimenti lavorativi più soddisfacenti e stabili nel tempo. Ciò consentirà anche di rafforzare la collaborazione a livello operativo tra le istituzioni che sono coinvolte nell inserimento lavorativo di persone con disabilità, contribuendo alla diffusione tra i responsabili e gli operatori dei servizi di una visione della integrazione istituzionale come strumento principe di miglioramento della risposta ai bisogni complessi connessi all inserimento lavorativo di persone con disabilità Il piano consentirà inoltre di rendere disponibile per gli utenti un offerta di servizi integrata e articolata, in grado di rispondere ai bisogni specifici delle diverse tipologie di utenza, di contribuire a colmare il gap esistente tra le professionalità e competenze richieste dalle aziende e le caratteristiche degli utenti disabili, e di supportare i datori di lavoro nel processo di inserimento lavorativo delle persone con disabilità. - 8 -

1.5 Descrivere il prodotto finale dell intervento Descrivere cosa si intende realizzare per raggiungere i risultati attesi. 1) Realizzazione di progetti personalizzati di inserimento lavorativo definiti sulla base di un modello di intervento integrato e decentrato a livello distrettuale che possa rimanere nel tempo, definito nell ambito di un protocollo d intesa tra Provincia, AUSL e Comuni Capo.Distretto della Provincia di Modena. E prevista la creazione di gruppi di lavoro nell ambito dei quali si definiscano e realizzino percorsi personalizzati di inserimento per le persone con disabilità che necessitano di interventi integrati di supporto, in conseguenza di condizioni personali di maggior debolezza e problematicità. I progetti personalizzati prevedono il ricorso a diversi strumenti di sostegno, quali tirocini formativi, attività di tutoraggio e accompagnamento al lavoro, azioni di sostegno per i colleghi di lavoro, percorsi ponte in ambienti lavorativi protetti; 2) Creazione di un offerta di servizi a supporto dell inserimento lavorativo delle persone con disabilità ampliata rispetto a quella esistente e differenziata rispetto ai diversi target di utenza. In particolare l offerta di servizi, dovrà comprendere almeno i seguenti strumenti aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti: a. Interventi formativi costruiti in stretta collaborazione con le aziende scoperte, finalizzati all assunzione di un numero definito di persone con disabilità nell ambito di convenzioni con la Provincia. I progetti formativi dovranno prevedere: i. un azione formativa costruita sulle specifiche esigenze dell azienda e che preveda una forte integrazione tra azione formativa ed esperienze in azienda e forte sviluppo della didattica attiva (stages, visite guidate in impresa, laboratori, simulazioni lavorative e processi reali di impresa). ii. Un azione di accompagnamento, che preveda varie azioni di supporto alla persona e al contesto di inserimento lavorativo b. Interventi di accompagnamento alla transizione dalla cooperativa sociale all impresa di persone che hanno acquisito le competenze sociali e professionali minime per inserirsi nel mondo del lavoro profit (analisi delle possibilità di inserimento nelle imprese e loro raffronto con le caratteristiche del personale candidato al passaggio dalla coop. sociale al profit, formazione anche con modalità personalizzate, servizi di sostegno all inserimento/transizione e servizi di accompagnamento) - 9 -

2 LE ATTIVITA PREVISTE 2.1. Descrivere le attività, articolate in fasi, con indicazione degli output attesi e dei relativi indicatori di realizzazione per ciascuna attività Fasi Attività Output attesi Indicatori di realizzazione Fase 1 Rafforzamento e concretizzazione dell operatività della rete territoriale dei servizi che a diverso titolo si occupano di inserimento lavorativo di persone con disabilità Sottoscrizione di un protocollo d intesa tra Provincia, Az.USL di Modena e Comuni Capo-Distretto Costituzione nelle 7 zone sociali dei gruppi operativi per la definizione dei progetti personalizzati N. incontri realizzati per la definizione N. servizi partecipanti agli incontri N. strumenti di lavoro definiti congiuntamente Definizione di strumenti condivisi per la presa in carico dei casi e la definizione dei progetti personalizzati di inserimento Fase 2 Attività dei gruppi operativi integrati territoriali progetti personalizzati di inserimento lavorativo, che prevedano la messa in campo di una serie di strumenti di supporto e l azione integrata dei diversi soggetti istituzionali N. incontri dei gruppi distrettuali N. casi trattati N. progetti personalizzati definiti Fase 4 Finanziamento di percorsi formativi costruiti e realizzati da enti di formazione in collaborazione con aziende soggette all obbligo e finalizzati all assunzione di un certo numero di disabili nell ambito di una convenzione ex art 11 L 68/99 con la Provincia Avviso pubblico per la raccolta dei progetti Valutazione e ammissione dei progetti Realizzazione dei progetti formativi Analisi degli esiti dei progetti N. progetti presentati N. progetti approvati n. Progetti realizzati n. enti di formazione coinvolti n. aziende coinvolte n. persone con disabilità partecipanti alla formazione n. persone assunte in esito al percorso formativo Fase 5 Finanziamento di percorsi di accompagnamento alla Avviso pubblico per la raccolta dei progetti n. progetti presentati - 10 -

transizione dalle cooperative sociali alle aziende Valutazione e ammissione dei progetti Realizzazione dei percorsi di transizione Analisi degli esiti dei progetti n. progetti approvati n. progetti realizzati n. cooperative sociali coinvolte n. aziende coinvolte n. utenti disabili coinvolti n. persone assunte in esito ai percorsi di transizione - 11 -

2.2 Definire il livello di miglioramento atteso per ciascun risultato previsto Risultati attesi (vedi domanda 1.4) Miglioramento dell efficacia degli avviamenti numerici Capacità della rete territoriale dei servizi di realizzare in modo integrato inserimenti lavorativi accompagnati dalla messa a disposizione di azioni di supporto personalizzate Ampliamento dell offerta di servizi di supporto all inserimento lavorativo delle persone con disabilità offerti dalla Provincia di Modena (Servizio Politiche del Lavoro) Supporto all azienda nella riduzione del gap esistente tra le proprie richieste e le competenze e abilità delle persone con disabilità in carico al servizio Transizione delle persone con disabilità dal no-profit all impresa Indicatore (descrizione e unità di misura) (n. rapporti di lavoro confermati dopo il periodo di prova / n. avviamenti al lavoro (nulla osta) numerici realizzati) * 100 n. casi trattati nell ambito dei gruppi operativi distrettuali integrati n. di progetti personalizzati di inserimento lavorativo definiti nell ambito dei gruppi operativi distrettuali integrati n. servizi disponibili (considerando le diverse tipologie di utenza) n. percorsi formativi finanziati percorsi formativi finalizzati all assunzione costruiti da enti di formazione in collaborazione con le aziende n. percorsi di accompagnamento alla transizione dalle cooperative sociali alle aziende finanziati Target + 15% 100 80 6 servizi attivi 4 10 3 LE RISORSE UMANE COINVOLTE 3.1. Indicare se è prevista la costituzione di un gruppo di lavoro per la elaborazione e realizzazione del piano Si 3.2 Se si, indicare: N. componenti del gruppo di lavoro 16 Caratteristiche del gruppo di lavoro Ruolo Compiti Gg/impegno Dirigenti n.1 Definizione linee guida per la realizzazione delle azioni previste 11 gg dal piano - 12 -

Analisi dello stato di avanzamento e dei risultati del piano Presidenza nuclei di valutazione per il finanziamento dei progetti formativi e dei percorsi di accompagnamento alla transizione da coop sociali ad aziende Funzionari n.8 n.1 Responsabile Ufficio Collocamento disabili (coordinamento operativo del piano, monitoraggio, partecipazione all attività di impianto dei gruppi distrettuali integrati, partecipazione al nucleo di valutazione per il finanziamento dei percorsi di accompagnamento alla transizione da coop sociali ad aziende) N.1 responsabile U.O. Coordinamento organizzativo progetti e servizi (gestione amministrativa progetto per il finanziamento dei percorsi formativi in collaborazione con le aziende e partecipazione al relativo nucleo di valutazione, gestione amministrativa progetto per il finanziamento dei percorsi di transizione dalle cooperative sociale alle aziende N.6 responsabili Centri per l Impiego (partecipazione all attività di impianto dei gruppi distrettuali integrati, partecipazione alle attività dei gruppi stessi) Altro personale n. 6 operatori dei Centri per l Impiego (partecipazione all attività dei gruppi distrettuali integrati e attività connessa alla definizione dei progetti personalizzati di inserimento lavorativo, colloqui con utenti da avviare al lavoro) N. 1 operatore dell Ufficio collocamento disabili (supporto all attività di monitoraggio, supporto all attività dei gruppi territoriali integrati e dei Cpi per la realizzazione dei progetti personalizzati di inserimento lavorativo) Tot 192 gg Di cui 57 gg Responsabile Ufficio collocamento disabili 15 gg Responsabile U.O. 120 gg complessive per i 6 responsabili Centri per l Impiego 120 gg complessive per i 6 operatori dei Centri per l Impiego 20 gg operatore dell ufficio collocamento disabili 3.3. Indicare l eventuale apporto di altri soggetti (personale di altri uffici dell amministrazione - 13 -

(specificare numero, ruolo e funzioni) - 14 -

4 LE PARTNERSHIP E LE COLLABORAZIONI 4.1. Indicare tipologia e modalità di collaborazione di eventuali partnership (altre amministrazioni, altri soggetti) Le realizzazione del piano prevede la collaborazione con gli altri soggetti istituzionali che si occupano dell inserimento lavorativo di persone con disabilità (in particolare AUSL e servizi sociali dei Comuni). La collaborazione si realizzerà in particolar modo attraverso i gruppi di lavoro integrati che dovranno essere costituiti a livello distrettuale, nell ambito di un protocollo d intesa da sottoscriversi tra AUSL, Provincia di Modena e Comuni Capo-Distretto o Unioni di Comuni. Altri attori che contribuiranno alla concreta realizzazione del piano sono gli enti di formazione e le aziende che presenteranno e realizzeranno i progetti formativi, finalizzatti all assunzione nell ambito di convenzioni ex art 11 L 68/99 le coopertaive sociali che realizzeranno i percorsi di transizione dal no-profit al profit. 4.2 Indicare se sono previste consulenze e quali sono le attività che saranno garantite dalla consulenza nessuna 5 DIREZIONE E VALUTAZIONE 5.1. Indicare le modalità previste per il presidio dell intervento e il raccordo con i vertici dell ufficio/amministrazione Relazione trimestrale contenente lo stato di avanzamento del piano, con riferimento agli indicatori individuati, l analisi degli scostamenti e le criticità. Incontri periodici tra il dirigente e il responsabile dell ufficio collocamento disabili per esaminare lo stato di avanzamento e i dati di monitoraggio e definire le azioni necessarie per superare le criticità. 5.2. Descrivere le modalità di coordinamento delle attività Il coordinamento verrà garantito, sulla base delle linee guida definite dal dirigente, dal responsabile dell ufficio collocamento disabili, attraverso il costante contatto con tutti gli operatori coinvolti, la condivisione dei risultati dell analisi sullo stato di avanzamento del progetto, la realizzazione di incontri periodici con i responsabili dei Centri per l impiego e la partecipazione alla fase di impianto dei gruppi di lavoro operativi distrettuali. - 15 -

5.3 Descrivere le modalità previste per seguire l andamento delle attività nel corso della realizzazione e verificare gli eventuali scostamenti rispetto ai risultati attesi. L andamento dell attività sarà monitorato attraverso la verifica periodica degli indicatori riportati nella tabella 2.1. e 2.2. Verranno individuati target trimestrali intermedi che consentano di valutare la concreta possibilità di raggiungere il travet finale indicato nella tabella 2.2, al fine di poter rilevare tempestivamente gli scostamenti e procedere all analisi degli elementi di criticità e alla ricerca di soluzioni. 5.4 Descrivere le modalità di comunicazione (interna ed, eventualmente, esterna) previste per far conoscere l intervento e i suoi esiti Al fine di favorire una efficace partecipazione del personale coinvolto, verranno realizzati dal dirigente e dal responsabile dell ufficio disabili incontri con gli operatori interessati per illustrare il piano, condividerne gli obiettivi operativi e le modalità di realizzazione. Gli incontri, realizzati dal Dirigente del Servizio e dal responsabile dell Ufficio collocamento disabili, coinvolgeranno i responsabili dei Centri per l impiego, gli operatori dell Ufficio collocamento disabili e gli operatori che più direttamente all interno dei Centri seguono le persone con disabilità. Sarà cura dei responsabili dei Centri per l Impiego informare tutto il personale delle principali linee di azione e finalità del piano di miglioramento. Il piano nel suo complesso verrà inoltre illustrato ai soggetti istituzionali con i quali è prevista una stretta collaborazione per la realizzazione degli interventi programmati (AUSL e Servizi Sociali dei Comuni). Ciò avverrà attraverso incontri istituzionali con i referenti distrettuali degli enti coinvolti realizzati a livello Provinciale tenuti dall Assessore e dal Dirigente del Servizio, sia attraverso incontri e contatti, anche più informali, da parte dei responsabili dei Centri per l Impiego con gli operatori presenti sul territorio. Per quanto riguarda la comunicazione esterna, sarà realizzato un piano di comunicazione per diffondere tra i soggetti direttamente interessati (enti di formazione, cooperative sociali) la conoscenza delle iniziative finalizzate al finanzanziamento dei percorsi formativi finalizzati all assunzione e dei percorsi di transizione dal no-profit al profit. Tali iniziative saranno anche oggetto di comunicati stampa. Le principali azioni che fanno parte del piano sono già state presentate alla Commissione Provinciale di Concertazione, alla quale saranno infine presentati i risultati del piano. 6 FATTORI CRITICI DI SUCCESSO 6.1 Descrivere i fattori critici di successo dell intervento e cioè i principali problemi che si ritiene si dovranno affrontare per ottenere i risultati attesi Il maggiore elemento di difficoltà rispetto alla possibilità di conseguire i risultati raggiunti, in particolare con riferimento al numero di inserimenti lavorativi realizzati, è rappresentato dal periodo di crisi economica, che ha già mostrato i suoi effetti nel corso del 2008 e che proseguirà nel 2009. Ciò indubbiamente inciderà sulla possibilità e volontà delle aziende di assumere personale disabili, in quanto, in un periodo di crisi, le aziende tendono naturalmente a preferire assunzioni altamente produttive e a far slittare ulteriormente verso il basso, rispetto alla propria lista di priorità l adempimento degli obblighi previsti dalla L 68/99. Proprio per questo occorre mettere in campo la serie articolata di strumenti di supporto all inserimento lavorativo oggetto del piano. Tali strumenti di supporto infatti da un lato consentono di realizzare inserimenti più mirati, e quindi più stabili, più soddisfacenti, aumentandone conseguentemente la produttività e dall altro, evitando che l azienda si senta lasciata sola a fronte di un inserimento complicato, riducono la resistenza a procedere all assunzione. Per quanto riguarda le azioni finalizzate al rafforzamento della rete territoriale e alla sua concreta operatività, la riuscita del piano passa attraverso la condivisione tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti di un idea dell integrazione dei servizi come elemento indispensabile per migliorare l efficacia e l efficienza dei servizi rivolti all utenza. Si tratta di una visione che, se pur condivisa a - 16 -

livello astratto da buona parte degli operatori, si scontra, nel momento in cui deve essere trasformata in azioni concrete, con la resistenza al cambiamento e il timore di cedere potere. In questo senso l esistenza di modelli organizzative, prassi e terminologie diverse nell ambito dei diversi servizi che dovranno essere coinvolti nella realizzazione del piano rappresenta un elemento di criticità per la riuscita dello stesso, al quale occorre prestare particolare attenzione, ponendosi in un atteggiamento di ascolto e analisi delle diverse realtà esistenti, ma anche cercando di portare continuamente l attenzione e sul fatto che il rafforzamento dell integrazione, e i cambiamenti, anche quelli difficoltosi o scomodi, servono a migliorare efficacia ed efficienza nel raggiungimento dell obiettivo che è comune a tutti, ovvero la realizzazione di inserimenti lavorativi stabili e soddisfacenti per gli utenti. - 17 -

7 ARTICOLAZIONE TEMPORALE DEL PIANO 7.1 Inserire il Gannt relativo alla tempistica del piano ID nome attività gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 FASE 1- Rafforzamento e concretizzazione dell operatività 1 della rete territoriale dei servizi 2 sottoscrizione protocollo d'intesa 3 costituzione e avvio gruppi operativi distrettuali 4 definizione strumenti condivisi FASE 2 - attività dei gruppi operativi distrettuali 5 (porgetti personalizzati inserimento) FASE 3 - Finanziamento di percorsi formativi finalizzati 6 all'assunzione costruiti in collaborazione con le aziende 7 avviso pubblico (2008) 8 ricevimento candidature 9 valutazione progetti (modalità just in time) 10 approvazione progetti (modalità just in time) 11 monitoraggio realizzazione progetti 12 Analisi degli esiti dei progetti FASE 4 - Finanziamento percorsi di transizione dalle 13 cooperative sociali al mondo profit 14 avviso pubblico (2008) 15 ricevimento candidature 16 valutazione progetti (modalità just in time) 17 approvazione progetti (modalità just in time) 18 monitoraggio realizzazione progetti 19 Analisi degli esiti dei progetti - 18 -