Cannabis: una opzione terapeutica ora utilizzabile

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Cannabis: una opzione terapeutica ora utilizzabile Dr. Alessandro Bonci Domus De Maria (CA) 5-10 ottobre 2015

Classificazione Endocannabinoidi per i composti naturali umani, i ligandi endogeni dei recettori cannabinoidi. Fitocannabinoidi per i composti naturali vegetali sono idrocarburi aromatici contenenti ossigeno. A differenza della maggior parte dei farmaci e delle droghe, incluso gli oppiacei, la cocaina, la nicotina e la caffeina, essi non contengono nitrogeni e quindi non sono alcaloidi.

Il sistema cannabinoide endogeno Il corpo umano possiede specifici siti di legame per i cannabinoidi sulla superficie di cellule nel SNC (encefalo e midollo spinale) ed in molti organi e tessuti periferici. il nostro organismo produce diversi endocannabinoidi, che nell encefalo agiscono come neuromodulatori.

Endocannabinoidi (Agonisti endogeni) sono derivati di acidi grassi polinsaturi, differenziandosi così nella struttura chimica dai fitocannabinoidi Anandamide (N-arachidonoiletanolamide, AEA) N-arachidonoil-dopamina (NADA) Anandamide e NADA non si legano solo ai recettori cannabinoidi ma condividono con la capsaicina, la capacità di stimolare i recettori vanilloidi (TRPV1).

Endocannabinoidi prodotti on demand (solo quando necessario) dai loro precursori e quindi rilasciati dalle cellule. il meccanismo d azione è esercitato tramite inibizione retrograda (diffusione dal neurone postsinaptico al recettore presinaptico) Dopo il rilascio sono rapidamente disattivati per reuptake nelle cellule e quindi metabolizzati (rapida degradazione idrolitica).

I recettori CB1 sono espressi particolarmente nelle regioni dell encefalo che sono responsabili del movimento (gangli basali, cervelletto), dei processi mnesici (ippocampo, corteccia cerebrale) e della modulazione del dolore (alcune zone del midollo spinale, la sostanza grigia periacquiduttale) la loro espressione a livello del tronco encefalico è bassa, il che può spiegare la mancanza di mortalità acuta cannabis-correlata.

Il legame dei cannabinoidi ai recettori CB1 causa una inibizione presinaptica del rilascio di vari neurotrasmettitori (in particolare dopamina e glutammato), e una stimolazione delle aree della sostanza grigia periacqueduttale (PAG) e del midollo rostrale ventromediale (RVM), che a loro volta inibiscono le vie nervose ascendenti del dolore.

I recettori CB2 Presenti principalmente nelle cellule immunocompetenti( i leucociti, la milza e le tonsille) Una delle funzioni dei recettori CB nel sistema immunitario è la modulazione del rilascio di citochine,che sono responsabili delle risposte infiammatorie e della regolazione del sistema immunitario

Il recettore vanilloide TRPV1 Agonisti: 1. Capsaicina 2.Anandamide

L attivazione dei recettori cannabinoidi causa inibizione dell adenilciclasi e quindi inibizione della conversione di ATP ad AMP ciclico (camp). Sono stati osservati anche altri meccanismi, interazione con alcuni canali ionici

Fitocannabinoidi cannabinoidi della pianta di Cannabis, e una moltitudine di cannabinoidi sintetici prodotti in laboratorio che mimano gli effetti degli endocannabinoidi. Δ9-THC (dronabinol), il fitocannabinoide farmacologicamente più attivo,si lega ad entrambi i tipi di recettori finora identificati recettori CB1 e CB2

Struttura chimica

Effetti attivazione L attivazione dei recettori CB può causare : Euforia,distorsini percettive disturbi della memoria e della coordinazione motoria Ansietà Secchezza delle fauci Rilassamento muscolare Fame Riduzione del dolore.

Il Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) è considerato il cannabinoide farmacologicamente più attivo della pianta di Cannabis e dei suoi derivati, marijuana (foglie ed infiorescenze femminili) e hashish (resina). La maggior parte degli effetti del THC sono mediati da azione agonista sui recettori cannabinoidi. Azione agonista significa che i recettori vengono attivati

Δ9-THC è in larga parte responsabile degli effetti farmacologici della cannabis, incluse le sue proprietà psicoattive, sebbene altri composti della pianta contribuiscano a taluno di questi effetti, in particolar modo il CBD, un fitocannabinoide non psicoattivo, comune in alcuni ceppi di cannabis, che ha effetti antiinfiammatori,analgesici, ansiolitici e antipsicotici.

Sono disponibili per l uso medico: - due agonisti dei recettori cannabinoidi, dronabinol e nabilone, - un estratto di cannabis (Sativex ), - un antagonista dei recettori cannabinoidi (rimonabant). - In aggiunta nelle farmacie dei Paesi bassi sono disponibili infiorescenze di cannabis

Dronabinol è la denominazione internazionale non proprietaria (INN) del Δ9-THC, il principale principio psicoattivo della cannabis.

Nel 1985 la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato la commercializzazione delle capsule di Marinol, che contengono dronabinol (2.5 mg, 5 mg or 10 mg), per il trattamento di nausea e vomito associati alla chemioterapia tumorale che non rispondono adeguatamente ai trattamenti antiemetici convenzionali. 1992 la FDA ha approvato il Marinol per il trattamento della anoressia associata con perdita di peso nei pazienti con AIDS. 2006 il nabilone (Cesamet ) ha ottenuto una nuova approvazione da parte della FDA per il trattamento di nausea e vomito associati con chemioterapia.

Tetrahydrocannabinol; THC; Marinol

Il THC stimola il rilascio di dopamina dal nucleus accumbes( sistema di neuroni situato nella porzione ventrale dello striato). può provocare nella persona sensazioni di euforia, rilassamento, percezione spazio-temporale alterata; alterazioni uditive, olfattive e visive, ansia, disorientamento, stanchezza, e stimolazione dell'appetito

Il meccanismo per la stimolazione dell'appetito si crede sia il risultato di attività del THC nell'asse ipotalamico-gastroenterico. L'attività del CB 1 nei centri della fame dell'ipotalamo aumenta l'appetibilità del cibo quando i livelli dell'ormone della fame grelina aumentano in seguito all'entrata di cibo nello stomaco.

A livello del midollo spinale il legame dei cannabinoidi ai recettori CB1 causa una inibizione delle fibre afferenti a livello del corno dorsale, e a livello periferico il legame dei cannabinoidi con i recettori CB1 e CB2causa una riduzione della secrezione di vari prostanoidi e citochine proinfiammatorie, l'inibizione della sostanza P e pertanto del segnale doloroso.

Tossicità cronica SNC, Tolleranza, Crisi di Astinenza e Dipendenza Tossicità Cronica SNC: -effetti non dose dipendenti -alterazioni cognitive e deficit della memoria (dovute a < glutammato e aceticolina e ad apoptosi neuroni ippocampo, presentano una graduale ripresa con astinenza) Tolleranza: -si verifica per internalizzazione dei recettori ed alterazione proteine G Crisi di Astinenza: -sono poco rilevanti (in parte per la lunga emivita dei cannabinoidi) caratterizzate da insonnia crampi, irritabilità e vampate di calore (solo dopo uso cronico) Dipendenza: -polimorfismi FAAH (più frequente nei lenti metablizzatori)

Cannabis: una opzione terapeutica ora utilizzabile Dr. Alessandro Bonci Mini-review Cannabinoidi e Sistema Endocannabinoide Franjo Grotenhermen nova-institut, Goldenbergstraße 2, D-50354 Hürth, Germany