Emergenza credito anche per le libere professioni



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Lunedì 18 marzo 2013 Emergenza credito anche per le libere professioni È allarmante il quadro economico delle professioni che è emerso nel corso del consiglio di amministrazione di Fidiprof Nord e di Fidiprof Centro Sud, che si sono tenuti il 12 marzo a Roma per proseguire nell opera di rafforzamento dei confidi dei liberi professionisti e individuare linee di intervento per alleggerire la stretta creditizia sul settore, immettendo liquidità fresca negli studi. Per far fronte all emergenza creditizia dei liberi professionisti i due Confidi che fanno capo al sistema Confprofessioni stanno marciando a passo spedito per allargare la base patrimoniale. L emergenza credito si allarga a macchia d olio sui liberi professionisti. Dall area sanitaria a quella tecnica, dalle attività economiche a quella giuridiche, le difficoltà di accesso ai canali bancari rappresenta oggi una delle principali cause che soffocano le attività degli studi professionali. E le prospettive economiche sono ancor più preoccupanti, alla luce delle pressioni sul sistema bancario. La volatilità dello spread, risalito stabilmente sopra quota 300, e le conseguenti difficoltà di raccolta; l aumento delle sofferenze legate al ciclo economico recessivo che, secondo un recente rapporto di Mediobanca ammontano a 21 miliardi di euro a livello di sistema fino alle più stringenti richieste sulla copertura sui rischi creditizi da parte della Banca d'italia rischiano di bloccare qualsiasi ipotesi di ripresa dell'economia e, quindi, delle attività libero professionali. È allarmante il quadro economico delle professioni che è emerso nel corso del consiglio di amministrazione di Fidiprof Nord e di Fidiprof Centro Sud, che si sono tenuti il 12 marzo a Roma per proseguire nell opera di rafforzamento dei confidi dei liberi professionisti e individuare linee di intervento per alleggerire la stretta creditizia sul settore, immettendo liquidità fresca negli studi. Per far fronte all emergenza creditizia dei liberi professionisti i due Confidi che fanno capo al sistema Confprofessioni stanno marciando a passo spedito per allargare la base patrimoniale. Su questo fronte si registra, infatti, un aumento dei soci professionisti che hanno deciso di aderire ai Consorzi di garanzia sia al Nord che al Centro Sud. Al Nord le regioni più attive risultano Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, mentre nel Centro Sud Puglia, Toscana e Campania guidano la corsa alle adesioni.

Sia al Nord che al Centro Sud le categorie più dinamiche risultano quelle dell area Sanità e Salute, seguite dall area Economia e Lavoro. Parallelamente, nello spirito della mission dei Confidi, sono state deliberate nuove prestazioni di garanzia a favore dei professionisti. Ma non sono solo i singoli professionisti a manifestare un crescente interesse verso Fidiprof, ma anche a livello di sistema professionale si registrano importanti novità. Uno dei dossier pesanti, aperti sui tavoli dei due Consigli di amministrazione riguarda l alleanza con le Casse previdenziali dei professionisti, che stanno valutando la possibilità di sostenere i loro iscritti attraverso l adesione al patrimonio dei Confidi della Confederazione. Tra queste una ha già deliberato l adesione ai Fidiprof. Una delle novità emerse dai Cda riguarda poi il rafforzamento della struttura operativa dei due Confidi. I board di Fidiprof hanno infatti deciso di avviare un articolato piano formativo che coinvolge i dipendenti delle associazioni aderenti al sistema confederale in materia di Testo unico bancario, ma anche alle opportunità date alle associazioni nella promozione dei Confidi e del credito ai professionisti.

Lunedì 18 marzo 2013 Confidi: ecco come imprese e liberi professionisti si risollevano! La vivacità dei Confidi contro il credit crunch. Garanzie forti e certezza di stabilità alla base dei prestiti destinati alle PMI in difficoltà e ai liberi professionisti Alla stretta creditizia, croce delle piccole imprese e dei liberi professionisti, la soluzione più praticabile rimane quella dei Confidi. In un momento difficile in cui ben pochi soggetti riescono a dare garanzia di stabilità economica e crescita, solo il consorzio di garanzia collettiva dei fidi può intercedere con il sistema bancario e garantire la sopravvivenza di molte PMI. I confidi nati nel 1963 a Roma per volontà della Confartigianato e diffusosi in breve in tutta la penisola rappresentano soggetti in grado di fornire alle imprese un importante ampliamento delle capacità di credito prevenendo l usura, riducendo il costo del denaro, fornendo trasparenza e certezza delle condizione di prestito e svolgendo attività di consulenza finanziaria e di orientamento. Dal canto loro, svolgendo attività di garanzia e intermediazione, essi devono offrire mostrare requisiti patrimoniali e di volume di attività finanziaria specifici. Nel tempo si è ritenuto necessario rafforzare i Confidi attraverso l immissione di liquidità specialmente per chi sostiene i liberi professionisti. Fidiprof e l alleanza con Confidi Nell'ultimo periodo si è registrata una elevata crescita nel numero di soci di tali soggetti (si veda ad esempio Fidiprof Nord e di Fidiprof Centro Sud). Tra le regioni più attive nella partecipazioni figurano al nord Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, mentre nel Centrosud Puglia, Toscana e Campania. Tra i settori che più beneficiano del supporto dei confidi vi sono Sanità e Salute, seguite dall area Economia e Lavoro. Al fine di aumentare il potere dei soggetti finanziari sono previste alleanze con le Casse previdenziali dei professionisti che si stanno dimostrando particolarmente proficue. Unicredit e i nuovi accordi con Federconfidi e Fei Gli istituti bancari, coscienti del ruolo dei confidi nel sostegno delle imprese e altrettanto coscienti del ruolo preminente che le banche hanno al fine di garantire lo sviluppo economico del Paese, raramente rimangono con le mani in mano. L ultima mobilizzazione in ordine di tempo riguarda il gruppo Unicredit che ha dato avvio al programma Ampiacredito che garantirà l erogazione di 60 milioni di euro di nuovi finanziamenti alle imprese aderenti. Si tratta di una garanzia su 35 milioni di euro di fondi offerta da 16 Confidi. L accordo ha visto le firme di Gabriele Piccini, country Chairman Italy di Unicredit, Pietro Mulatero, presidente Federconfidi, ealessandro Tappi, direttore garanzie del Fondo europeo per gli investimenti. Il deposito monetario è garantito al 50% da Confidi e l altro 50 dal Fei. Gabriele Piccini sostiene: Il sostegno alle PMI passa anche per il mondo dei Confidi.

Per questo abbiamo deciso di sviluppare una serie di iniziative, di cui quella di oggi è la prima che, liberando una parte delle garanzie fornite dai Confidi, riusciranno a ripristinare la loro capacità di garantire il credito e costituiranno così un volano importante per erogare nuovi finanziamenti a supporto dell economia reale. Si compie così un altro passaggio importante di UniCredit per l Italia, il nostro piano lanciato lo scorso anno con l obiettivo di erogare 40 miliardi di nuova finanza e accompagnare 20.000 piccole imprese all estero nel triennio 2012-2015. Semplificazione normativa Da più parti emerge la richiesta di una semplificazione normativa che potrebbe apportare una maggiore autonomia de Confidi. I confidi hanno una natura mutualistica ma se si chiede loro di seguire criteri di efficienza, come intermediari vigilati dalla Banca d'italia, come si fa? Ad oggi il confidi non migliora il rating delle imprese, perché ha un rating peggiore per effetto del downgrading delle valutazioni relative allo Stato - ha sostenuto Lorenzo Gai, ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all'università di Firenze in occasione dell apertura della settima edizione diconfires, giornata di confronto sul mondo italiano dei confidi con oltre 250 partecipanti tenutosi a fine febbraio. Dai dati diassoconfidi emerge con chiarezza l importanza che i soggetti intermediari rivestono nella sfera economica italiana. Il volume dei finanziamenti garantiti ammonta a 48 miliardi di euro; il volume dei finanziamenti garantiti nel corso del 2012 è di 20 miliardi, il volume delle garanzie in essere è di 22 miliardi, mentre nel 2012 il volume delle garanzie concesse è di 9 miliardi; i fondi propri su cui possono contare i confidi sono pari a 2,2 miliardi. Confidi in sofferenza Il clima economico ostile è tale anche per i Confidi. Nonostante una certa vivacità del settore, si registrano purtroppo numerose difficoltà testimoniate dal crollo dei prestiti registrate nel 2012. Confidi Lombardia, solo per fare un esempio ha visto crollare i finanziamenti del 32% e le garanzie del 30%. I finanziamenti, dal 2011 al 2012, sono scesi da 376 a 250 milioni (-33,6%); le garanzie da 117 a 83 milioni (-29%). L area del bergamasco che pesa da sola per il 27% del totale i finanziamenti hanno subito un calo da 100 a 67 milioni (-32,6%) mentre le garanzie da 30,8 milioni a 21,3(-30,5%). In questa realtà presa in esame i finanziamenti per investimenti si sono dimezzati (da 23,2 milioni dell anno precedente a 12 milioni). I fidi a breve termine pari a 29,3 milioni di euro hanno superato il finanziamento della liquidità a medio lungo termine pari a 24,2 milioni. Il presidente regionale Giovanni Grazioli ha commentato: Siamo reduci da un anno molto difficile per l'accesso al credito, e non per nostra volontà, tanto è vero che, a inizio 2012, avevamo previsto volumi pari o addirittura superiori del 10% rispetto al 2011. Chiudiamo l'anno, invece, con una riduzione del 30% su scala regionale e del 32% su quella provinciale. Claudio Gervasoni, direttore locale ha aggiunto: Il livello di attenzione delle banche è cresciuto perché la richiesta di liquidità vuol dire che c'è difficoltà a gestire la finanza aziendale per il fabbisogno ordinario, il che presenza maggiori rischi per le banche aggiungendo Le banche tendono a concedere più prestiti che, poi, è il loro mestiere. Oggi hanno riserve di liquidità enormi non impiegate. Alla fine, investire nelle attività imprenditoriali può generare un ritorno oltre che aiutare la ripresa economica. Le difficoltà sembrano destinate a resistere anche per il 2013. Il Presidente di Italia Com-Fidi / Confesercenti Massimo Vivoli commenta così la situazione: In questi primi mesi del 2013 le ultime notizie sul credito concesso alle PMI italiane annunciano un quadro di

particolare difficoltà. Se circa il 40% delle imprese dovrebbe riuscire ad ottenere i prestiti necessari, una percentuale equivalente riscontrerà purtroppo numerose difficoltà a causa delle cattive condizioni economiche congiunturali, alle difficoltà di incassare il credito e l eccesso di debito rispetto al capitale. Italia Com-Fidi, ricorda il Presidente Vivoli, è uno dei Confidi leader, il primo per numero soci, il secondo per finanziamenti garantiti, a livello nazionale del mercato delle garanzie con oltre 62.000 imprese socie per quasi 4,1 miliardi di euro di finanziamenti garantiti. Il soggetto si impegna a rilasciare alle Banche convenzionate garanzie eleggibili parametrate fino all'80%. Per quest anno purtroppo le condizioni continueranno ad essere difficoltose, quindi. Le banche proseguiranno nel tentativo di ridurre il patrimonio allocato a valere sui rischi assunti; si utilizzeranno ammortizzatori del rischio, quali le garanzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia, dall'sgfa (il Fondo nazionale di garanzia dedicato alle PMI dell'agricoltura) e dai soli Confidi dirottando il credito dalle banche alle imprese con le migliori performance. I tassi elevati ostacoleranno le imprese in termini di competitività con le sorelle tedesche, francesi e inglesi. Ancora una volta il Paese è chiamato a rimboccarsi le maniche e adottare strategie per tamponare la situazione auspicando un miglioramento per i mesi a venire.