LE TARGHE E I VEICOLI DELL ESERCITO ITALIANO



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LE TARGHE E I VEICOLI DELL ESERCITO ITALIANO Dal 1947 ad oggi di Guglielmo Evangelista PREMESSA Affrontare il discorso sui mezzi e sulle targhe dell esercito dal dopoguerra ad oggi è un impegno che, nello stesso tempo, è facile e difficile. E facile perché i veicoli dell esercito sono comunissimi dovunque e quindi un osservatore, in qualunque regione d Italia, ne può incontrare sulla strada a migliaia ricavandone tutti i dati che gli possono interessare; è difficile perché, a differenza della ricca pubblicistica e della documentazione relativa al mondo militare del periodo prebellico e bellico, la documentazione ufficiale disponibile sui mezzi moderni è molto scarsa, per certi tipi addirittura completamente assente: d altra parte molti sono troppo recenti e conosciuti per costituire oggetto di interesse amatoriale. Tuttavia a questa carenza di notizie ho potuto supplire con le mie osservazioni dirette: occupandomi di targhe dal lontano 1962, i miei primi ricordi risalgono ad un epoca nella quale esclusa la maggior parte dei mezzi di provenienza americana e inglese era in servizio la totalità dei tipi di autoveicoli acquistati nel dopoguerra (e non pochi anche più antichi), così che ho potuto ricostruire dal vivo la parte più rappresentativa del parco e le relative serie di targhe senza soluzione di continuità. Naturalmente non si può escludere che sia esistita tutta una casistica che mi è sfuggita, specialmente per quanto riguarda i veicoli destinati ad usi speciali, presenti in poche unità e solo in particolari luoghi: infatti mi è capitato di incontrare certi mezzi un unica volta in tante decine d anni di ricerche, ed è probabile che molti altri abbiano esaurito

tutta la loro vita operativa restandomi ignoti. L argomento che stiamo per esaminare è idoneo ad essere logicamente distinto in tre periodi: quello delle targhe a cinque cifre, quello delle targhe a sei cifre e quello delle targhe alfanumeriche. LA TARGA E.I. A CINQUE CIFRE La targa Esercito Italiano che sostituì quella Regio Esercito si inquadra nell abolizione di tutti i riferimenti alla monarchia a seguito della proclamazione della Repubblica. Questa avvenne il 2 giugno 1946 e il cambiamento delle targhe militari, che ovviamente richiese certi tempi tecnici, dovrebbe essere avvenuto, al massimo, entro i primi mesi del 1947. Con l adozione della nuova targa non cambiò concettualmente il sistema di immatricolazione vigente dal 1927, cioè la ripartizione in serie riservate a ciascuna categoria di veicoli, ma comportò probabilmente anche l assegnazione di nuovi numeri a ciascun mezzo: infatti confrontando tutti gli esempi che conosco di veicoli dello stesso modello di costruzione prebellica o bellica, la cui lunga vita ha permesso che portassero prima le targhe R.E. e poi le targhe E.I., sono pochi i casi nei quali si possa riconoscere, approssimativamente, la medesima sequenza, e non è detto che trattino di casuali coincidenze. D altra parte ciò è logico se si pensa come il ridimensionamento del parco abbia reso opportuno compattare le serie per eliminare gli enormi vuoti causati dalla guerra e dalla radiazione dei veicoli più vetusti. Va però ricordata l esistenza accertata della targa 84780, nata con la sigla R.E. poi corretta in E.I. A questo punto, poi, mi devo fare una domanda alla quale non so dare una precisa risposta. Le sequenze note a cinque cifre così come le conosciamo erano sicuramente in corso almeno dall inizio degli anni 50, ma c è qualche perplessità che fossero tutte rimaste immutate anche nei pochi anni precedenti, cioè dal momento dell introduzione della targa E.I. Il problema non è però generale, e dovrebbe essere circoscritto a quello dell immatricolazione delle autovetture, delle jeep e delle Campagnole e dei rimorchi a un asse. Per esaminare questo problema, anticipando quanto diremo più analiticamente più oltre, ricordiamo che le sequenze di immatricolazione per Campagnole e jeep esistenti negli anni 50 e rimaste inalterate fino a parte del decennio successivo iniziano da 14000 ed arrivano fino a 29999 pur con l interruzione dovuta a qualche sequenza intermedia assegnata a piccole autovetture. Ora, fra le appena ricordate serie di utilitarie, vi sono veicoli molto datati, di costruzione precedente al conflitto che, a rigore di logica, avrebbero dovuto essere immatricolati prima delle Campagnole, i cui primissimi esemplari risalgono al 1951-52. E ovviamente anche da escludere che alle utilitarie, fin dal 1947, siano state apoditticamente assegnate serie attorno a 20000, lasciando libere quelle precedenti in previsione dell entrata in servizio delle Campagnole che probabilmente, nel 1946-47, nessuno aveva ancora in mente. E perché le Campagnole in questione iniziano la serie da 14000? Bisogna tenere presente che i numeri di queste sequenze li vidi fin dal 1962-63, quando questi tipi, che rappresentavano le serie più anziane, avevano solo una decina d anni e quindi non si può pensare che ne esistesse un altro lotto già radiato con targhe più basse e a me sfuggito. L unica ipotesi plausibile è che i numeri da 1 a 10000 non vennero assegnati volendosi mantenere convenzionalmente un sistema solo con cinque cifre (o forse si pensava di riservarle ai carri armati come prima e durante la guerra) e che quelli da 10000 a 14000 siano stati assegnati alle primissime jeep: anche questa non è però un illazione particolarmente valida sia perché 4000 unità sembrano del tutto esuberanti ad un esercito nelle condizioni in cui era ridotto il nostro nel dopoguerra, sia perché rimane aperta la questione dei numeri di targa delle più vecchie utilitarie sopravvissute alle quali ho già accennato: al limite, se mai, i numeri da 10000 in poi avrebbero dovuto essere stati assegnati a queste, dopo sarebbero dovute venire le jeep e poi le Campagnole. Infine, al di là di ogni altra considerazione, sembrerebbe più logico che una qualsiasi sequenza convenzionale inizi con una cifra più tonda, cioè 15000 e non 14000. Analogo discorso va fatto per le serie delle autovetture più grandi che iniziano da 30000. Se questi numeri furono assegnati contestualmente all introduzione della targa EI, resta da accertare per chi (e perché) fossero riservati i numeri inferiori a 30000, sempre con il verosimile presupposto che al momento dell introduzione della nuova targa non si pensasse ancora a serie per le Campagnole. A complicare le cose concorre anche una fotografia risalente ai primi anni 50, nel quale figura un autoveicolo con targa EI 9xxxxx. Poiché il veicolo in questione è smontato in officina non si riesce a capire a quale modello appartenga, ma sembra proprio troppo piccolo per essere un autocarro, anche se leggero, ai quali, nello stesso periodo, era riservata questa serie. Infine i rimorchi ad un asse di tipo leggero per Campagnole e i rimorchi cucina: l anno di assegnazione delle varie sequenze è noto, desumibile pur con la debita tara di inesattezze dagli elenchi del materiale periodicamente alienato dall esercito. Ebbene, in questi elenchi sono praticamente riportati numeri di targa di tutte le sequenze da 34500 a 39000, caratteristiche di questi tipi, ma gli anni di costruzione non vanno più indietro del 1960: l ovvia domanda è come fossero targati gli esemplari meno recenti (la Viberti costruiva il rimorchio per la AR 51 fin da una decina di anni prima, presumibilmente fin dall uscita di questa), a meno di concludere che l intera sequenza sia stata completamente riassegnata nel giro di pochi anni riutilizzando i numeri di rimorchi analoghi radiati, cosa improbabile considerata la longevità di questo tipo di veicolo.

Lasciando però da parte i misteri che magari hanno una soluzione banale - descriverò le targhe e le loro numerazioni prendendo come presupposto quella che è l opinione corrente, e cioè che siano rimaste immutate fin dal momento nel quale la sigla della targa passò da RE a EI. CARATTERISTICHE DELLE TARGHE La nuova targa, come è noto, adottò la sigla E.I. (Esercito italiano) in rosso, su fondo bianco e scritte nere. Oltre al cambio della sigla vi fu un altra piccola innovazione, cioè l introduzione di una stelletta verde a cinque punte che, nelle targhe posteriori, era situata a destra della sigla stessa e, in quelle anteriori, fra la sigla e il numero. Esistono due formati di targhe posteriori: una di mm.213x160 utilizzata da autovetture di piccole dimensioni, dai piccoli rimorchi e dai fuoristrada, ed una di mm. 320x220 per tutti gli altri veicoli, formato che poi non era altro che quello standard anche per i veicoli civili precedenti al 1952: a differenza di quanto accadde per questi, credo che le dimensioni delle targhe EI non cambiarono mai fino all adozione delle targhe con numerazione a sei cifre. Quella anteriore, per tutti i mezzi, era delle dimensioni adottate anche per i veicoli civili, cioè di mm. 267x62. Tuttavia su un limitato numero di veicoli pesanti mi sembra di ricordare i Dovunque delle ultime serie e i trattori di artiglieria si perpetuò l abitudine di dipingerla direttamente sul frontale, con conseguenti variazioni occasionali delle dimensioni. Le targhe posteriori (sicuramente quelle grandi, non ricordo le più piccole) avevano due fori attraverso i quali passava un filo piombato che assicurava la targa alla carrozzeria. I numeri venivano assegnati per sequenze separate a seconda del veicolo. In linea di massima salvo esaminarli in seguito in modo più approfondito - i gruppi furono i seguenti: 14000-29999 fuoristrada e utilitarie 30000-34499 autovetture 34500-38999 rimorchi leggeri 39000-39999 fuoristrada 40000-49999 autocarri e mezzi pesanti vari 50000-59999 rimorchi vari 60000-64999 derivati e autovetture 65000-69999 rimorchi vari 70000-99999 autocarri, autobus, mezzi da lavoro vari I motocicli avevano una numerazione propria che vedremo più avanti, e i mezzi corazzati una numerazione superiore a 100000, della quale ci occupiamo separatamente. I caratteri erano più sottili rispetto a quelli delle targhe civili, e comunque quelli delle targhe più antiche non hanno le codine. Sempre rispetto alle civili nell aspetto successivo al 1952, i numeri presentano alcune lievi differenze grafiche nelle cifre 6, 7, 9. Esistono anche targhe che compaiono in diverse collezioni private, dove, alla normale numerazione, è anteposto lo zero. Dovrebbe trattarsi di targhe che non sono mai state realmente applicate e che erano destinate a formare una scorta di materiale da utilizzare in caso di requisizione di autoveicoli privati. Ve ne sono di tutte le serie, probabilmente nella previsione che ciascun mezzo requisito sarebbe stato inserito nelle sequenze riservate al tipo a cui apparteneva. Ne esistono anche per i rimorchi (con la R rossa regolarmente posposta) ed a ben sette cifre (EI 01xxxxx). Questa numerazione, in tempi normali, è riservata ai mezzi cingolati, ma queste targhe si differenziano perché manca la granata con fiamma. Considerata l ovvia inesistenza di veicoli corazzati privati da requisire (a parte, forse, i pezzi da collezione), probabilmente le targhe a sette cifre erano una riserva della riserva per ulteriori acquisizioni di veicoli qualora si fosse arrivati all esaurimento dei numeri disponibili al di sotto di 100000. Con il passaggio al sistema di numerazione a sei cifre, che comportò anche nuove sequenze assegnate alle varie categorie di veicoli, queste targhe divennero inutilizzabili e lo stock fu gradatamente liquidato, così che non è difficile entrarne in possesso. Posto quanto sopra, dopo la descrizione generale delle targhe e, a grandi linee, l assegnazione delle varie sequenze, è necessario esaminare i mezzi categoria per categoria, in modo da passare in rassegna i principali modelli di veicoli acquistati dall Esercito, le cui targhe, a seconda del tipo, presentano spesso complesse eccezioni nella numerazione. AUTOVETTURE Nell immediato dopoguerra entrarono in servizio le Fiat 1100B ed E e le 1500, quelle chiamate dagli appassionati musone, seguite dopo qualche anno, per i servizi più importanti, dalle Fiat 1400/1900. Si trattò in tutti questi casi di un numero limitato di esemplari, poiché restava ancora in servizio una certa quantità di veicoli prebellici. Il parco fu completamente rinnovato più tardi, quando fu acquistata la tipica autovettura di servizio, destinata a tutti i compiti, cioè la 1100/103. Ne fu acquisito un grosso lotto fra il 1953 e il 1955 che restò in attività parecchio tempo, scomparendo solo con l apparizione delle prime 124 e 128. Con l ampia disponibilità di vetture di questo modello che, a quanto pare, erano tanto robuste quanto versatili, il grosso del parco rimase del tutto statico per più di un decennio, e praticamente non vi furono altri

acquisti se non qualche Fiat 1800/2100/2300 e Lancia Flaminia per i compiti di maggior prestigio. Nei miei ricordi vi sono infatti solo le 1100 di questo tipo, e neppure quelle dei modelli più recenti degli anni successivi: una fonte parla dell esistenza di 1100D, ma per quanti sforzi faccia non le riesco a ricordarne. L esercito tenne in servizio relativamente poche utilitarie anche se, comunque, le Fiat 600 vennero assegnate alle stazioni minori dei Carabinieri che, per la prima volta, si trovarono dotate per la quasi totalità di un autoveicolo. Ad ogni modo il numero di autovetture utilizzate in questo periodo fu limitato perché era ancora l epoca nella quale molti servizi leggeri erano affidati a jeep e Campagnole. Quanto alle targhe, le utilitarie avevano la targa piccola, le altre quella di dimensioni normali. Come abbiamo già avuto occasione di dire, la numerazione delle utilitarie si trovava nel bel mezzo di quella delle Campagnole, e tra l altro, al loro interno, non si riesce a determinare un criterio cronologico: i miei dati sono incongruenti e discontinui: vanno dalla più bassa di questo tipo, una 600 (EI 18840), a cui seguono alcune Campagnole (EI 19199, 218, 229), poi una Topolino A (EI 19578). In linea di massima potremmo solo concludere che furono immatricolate nelle sequenze da 18000 a 20000. Le autovetture di maggior cilindrata hanno targhe che partono da 30000 e arrivano a circa 32500, e nella sequenza si incontrano a gruppi irregolari tutti i veicoli prebellici sopravvissuti, le Fiat 1100 e 1500 postbelliche e le più recenti Fiat 1800-2300. Solo da 32500 a 34000 abbiamo la serie regolare di immatricolazioni del grosso nucleo di 1100/103, con poche interruzioni. Una vettura molto interessante fu la 1100 i giardinetta assegnata in dotazione ai Carabinieri in numero limitato (la Polizia ne acquisì molte di più): era un mezzo dalla linea squadrata che nulla aveva esteticamente del modello di origine e che appariva molto moderna pur essendo stata costruita a partire dal 1948; tuttavia, con le ultime serie, il loro aspetto rientrò in canoni più tradizionali perché divennero molto simili alle normali 1100/103 familiari. Qualche esemplare del modello originario rimase in servizio fino a dopo il 1960 e qualcuno, venduto ad appassionati civili, è ancora esistente. Per quanto concerne gli altri modelli in dotazione all Arma, questa attinse al normale parco automobilistico dell Esercito: per tutti gli anni 50 il grosso dei servizi venne svolto dalla Campagnole e dalle Fiat 600, ma solo con le Alfa Romeo Giulia, nella prima metà degli anni 60, le pattuglie cominciarono a disporre di autovetture di buone prestazioni ed adatte agli inseguimenti benché con un certo ritardo rispetto alla Polizia e alla Guardia di Finanza che già disponevano di mezzi veloci. Le targhe delle primissime Giulia che entrarono in servizio apparentemente proseguono con regolarità la numerazione da 34000 in poi, senza soluzione di continuità con la serie delle 1100. A questo punto siamo nella prima metà degli anni 60 - la parte della serie 3xxxx riservata alle autovetture venne saturata con il raggiungimento del numero 34499 dopo il quale iniziava la sequenza riservata ai rimorchi leggeri. Pertanto in quel periodo si risolse il problema di immatricolare le nuove autovetture, in attesa dell inizio delle targhe a sei cifre, probabilmente già previste, con la registrazione nel gruppo 62900-65000, in origine riservato a furgoni e simili, ma che presentava ancora un ampia disponibilità di combinazioni. In questa sequenza compare quasi tutta la dotazione delle Giulia dell epoca, oltre ad una serie di una certa consistenza di Fiat 1300 o 1500 di rappresentanza (almeno da EI 64326 a 64416). Tutte le sequenze 3xxxx eccetto quella occupata dalle 1100/103- sono piuttosto arruffate, e sembra che in gran parte i numeri siano stati assegnati sfruttando i posti liberi lasciati dalla radiazione delle altre serie di veicoli preesistenti o siano derivati da un assegnazione originaria discontinua. E da notare che, almeno dalle mie osservazioni, le vetture prebelliche che continuavano a portare la targa da 30000 in poi come in precedenza, non si sono limitate a cambiare la sigla RE in EI, ma hanno sempre ricevuto un numero diverso. Al Museo della Motorizzazione Militare di Roma è conservata una Mercedes di tipo prebellico targata EI 30871: apparentemente sembrerebbe una di quelle ceduteci a suo tempo dai tedeschi, anche se è abbastanza sorprendente, se non inverosimile, che sia rimasta in servizio anche nel dopoguerra. Nella tabella che segue, come in tutte le altre che si incontreranno più avanti relative ai tipi di veicoli in servizio presso l Esercito, sono indicati solo i nuovi modelli la cui acquisizione iniziò nel periodo preso in considerazione anche se questa si è prolungata nel periodo successivo. Marca Modello Anni Quantità Targa EI Note Alfa Romeo Giulia TI, Super 1963-1972 3500 Fiat 500C 1949-1954 1100E 1948-1952 32xxx 1500E 1940-1950 31xxx

Lancia 1100 I giardinetta 1948 10 60xxx-62xxx Solo ai Carabinieri 1949 16 1950 13 1951 21 1952-56 295 1957 116 1400/1900 1950-1958 1100/103 1953-1956 1400 ca. 1100/103 I familiare 1954-1959 60xxx-62xxx 1100D 1962-1965 Solo ai Carabinieri? 600 1955-1969 1627 ai Carabinieri 1957-67 1800 1959-1968 2100 1959-1961 2300 1961-1968 1300/1500 1961-1967 Aurelia B10, B21 1951-1953 Flaminia 1957-1969 337xx FUORISTRADA La prima dotazione di veicoli di questo tipo fu quella delle jeep di provenienza alleata, sicuramente presenti fin dal 1944-45 e di cui alcuni lotti vennero consegnati fino agli anni 50; ad esse seguirono le Fiat Campagnola, la cui versione militare fu denominata AR 51 (secondo la classificazione dell esercito, come quella degli autocarri e degli altri veicoli che dura ancora oggi, la sigla è un acronimo che nel nostro caso e significava autovettura da ricognizione, mentre il numero indica l anno di adozione del modello), alla quale poi subentrarono le nuove versioni AR 55 e AR 59. Tanto le jeep quanto le Campagnole portavano senza eccezioni la targa piccola, venendo immatricolate, pur con i dubbi che abbiamo avanzato prima, nella sequenza da 14000 (il numero più basso che conosco è 14144 avvistato in regolare servizio nel 1963) fino a 29999 (numero più alto noto 29830). Ho poi avvistamenti isolati (EI 34065 e 34479) e di un gruppo che dovrebbe coprire completamente la sequenza da 39000 a 39999. Ignoro il motivo di queste numerazioni anomale, ma è probabile che si tratti di immatricolazioni tardive avvenute dopo il raggiungimento del 29999 che imposero di cercare, come per autovetture, delle sequenze libere da qualche altra parte. Alcune delle jeep in dotazione al Genio Ferrovieri erano attrezzate per il montaggio di ruote ferroviarie e potersi muovere sui binari. Alle Campagnole si affiancò un certo numero, molto inferiore, di unità fuoristrada Alfa Romeo, l Alfa Matta; conosco solo le targhe 14625, 15937 e 17415. In qualche modo assimilabile ai fuoristrada, e lo elenchiamo con questi, è il piccolo autocarro OM CL 52, il cui progetto si rifà, come impostazione generale, agli analoghi Dodge e G.M.C. americani e come questi chiamato comunemente gippone : poteva essere usato come carro comando o per il trasporto di soldati o materiali. Nonostante il lunghissimo periodo durante il quale restò in produzione furono pochi gli esemplari acquistati dall esercito, mentre maggior successo ebbe presso la Polizia. Ne ho visto in servizio solo uno (EI 93695). Dopo la guerra restarono ancora in attività per qualche anno le 508C coloniali (conosco la EI 20110 e la 21610, regolarmente immatricolate nelle sequenze dei fuoristrada, probabilmente perché considerate tali). Accenno anche a una vettura speciale la cui sigla costruttiva dovrebbe essere 124BLC, destinata ad essere paracadutata nelle zone di operazione: non saprei dire altro di essa, di cui vidi un unico esemplare con la targa EI 34441. Ho visto circolare l ultima Campagnola con targa a cinque cifre nel 1987. Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Alfa Romeo 1900M AR 51 1951-1953 2000 120 Fiat AR 51 1952-1955 4000 ca. 2224 (1954-1964) AR 55/59 1959-1973 11000 ca. 673 (1967) 124 BLC Anni 60 OM 20-110(CL 52) 1952-1970 AUTOCARRI A causa della loro importanza dal punto di vista tattico e della necessità di standardizzarne il più possibile la gestione, l esercito ha sempre fatto in modo ovviamente a parte il difficile periodo del dopoguerra- di avere poche serie di autocarri riprodotte ciascuna in molti esemplari, e quindi il grosso del parco presenta molta omogeneità. Le grandi ripartizioni sono nei gruppi codificati come ACL, ACM e ACP, cioè autocarro medio,

leggero e pesante, e le unità all interno di ciascuna categoria ( formalmente identificate dalla stessa sigla) erano suddivise fra pochissimi modelli esclusivamente di costruzione Fiat, OM e Lancia, tra l altro esteticamente piuttosto simili; praticamente l ossatura del parco da poco dopo il 1950 alla fine degli anni 70 era costituito tra tre singoli tipi: ACL 51 (OM e Lancia), ACM 52 (Fiat) e ACP 48 (Lancia); gli ultimi esemplari circolanti dei primi due sono scomparsi dopo il 1990, ma è ancora possibile vederne qualcuno accantonato presso i demolitori. Questi tre tipi, tuttavia, pur con alcune caratteristiche particolari, anche nella carrozzeria, erano molto simili ai normali modelli delle serie commerciali (Il Fiat tradiva l appartenenza alla serie 600 l OM richiamava il Leoncino e il Lancia l Esatau), mentre nei primi anni 60 cominciarono ad entrare in servizio gli ACP 62, sempre della Fiat, ma dall aspetto più spartano e spiccatamente militare. L ACP che la Lancia aveva pensato per gli anni 60 e in teoria destinato a sostituire il CP 48, il modello 506, non riscosse grande successo per il costo elevato. Mentre l Alfa Romeo rinunciò nel dopoguerra ad approvvigionare l esercito di mezzi pesanti, la Bianchi tentò questa strada per risollevare le sue sorti, ma senza successo: i suoi CL 51 e CM 54 le fruttarono pochissime commesse e gli stessi modelli, riproposti sul mercato civile con i nomi rispettivamente di Sforzesco e Fiumaro, ebbero la stessa sorte tanto che ne vennero venduti poco di cinquecento del primo e un centinaio del secondo. Va però notato che agli autocarri standard militari appena ricordati si affiancarono anche parecchi altri modelli commerciali, ma furono acquistati saltuariamente e in piccoli gruppi solo per necessità particolari o contingenti e frequentemente con allestimenti speciali. Gli autocarri furono immatricolati promiscuamente a tutti gli altri mezzi pesanti nelle serie da 40000 a 49999 e da 70000 a 99999. Anche in questi casi vi devono essere anomalie nella successione delle immatricolazioni poiché ad esempio gli ACP 48, che come dice la sigla sono stati adottati nel 1948, sono immatricolati da 76000 in poi mentre i più vecchi Lancia 3RO sopravvissuti dalla guerra hanno targhe superiori a 80000 e molti ACP 62 hanno targhe 4xxxx. Tutte le serie sono intervallate qua e là gruppetti di vecchi autocarri di produzione prebellica. Ho la certezza, per aver visto la carta di circolazione, che la targa EI 89957, rilasciata ad una ACM 52, risale alla fine del 1957. Marca Modello Anni Quantità Targa Versioni* Bianchi CL 51 1951-53 CM 54 1954-57 Audax 1952-55 Fiat CP 48 (680) 1949-53 CM 50 (639N) 1950-52 86xxx, 87xxx, 91xxx Cisterna, sanitario Dovunque 50 1950-51 45xxx Autogru CM52(6601-639N2) 1952-76 12600 Radio, gru, ufficio mobile, ambulanza 645N 1959-64 Solo cisterna e gru CP 62, CP 70 1962-75 Radio, cisterna, autofrigo 642N 1958-63 1? 97880 Trasporto cavalli Lancia CP 48 (Esatau) 1948-58 2000? Officina, cisterna CL 51 (Z 20) 1952-70 Radio, ambulanza 506 1958-70 500** OM CL 51 1952-69 Radio, ambulanza CP 56 (6600) 1956-76 439 Solo da ponte (trasporto e gru) Titano 1961 1? 72555 Trasporto cavalli Leoncino 1957 89538 Solo autopompa * Oltre alla normale versione a cassone. ** Comprese le unità consegnate all Aeronautica. Qui di seguito limitatamente ai miei avvistamenti -sono elencate le numerose sequenze nelle quali figurano immatricolati autocarri di costruzione bellica e prebellica: Alfa Romeo 430 Bianchi Miles Fiat 15 Ter Fiat 666 Isotta Fraschini D65 Lancia 3RO OM Taurus 81xxx 78xxx, 80xxx, 85xxx, 97xxx 77196* 78xxx 47xxx 82xxx 77xxx

OM Titano SPA 38 SPA Dovunque 80xxx 75xxx, 76xxx 83xxx * Si tratta di un autopompa tutt oggi conservata. Trattandosi di un servizio di nicchia, è possibile che sia sopravvissuto fino agli anni 50, anche se non si può escludere che si tratti di una targa falsa. VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI A parte le ambulanze, l impiego naturale di questi veicoli è il trasporto di piccole quantità di persone e di materiali: derivando da autovetture di serie, nell epoca di cui ci stiamo occupando erano ritenuti dei mezzi troppo sofisticati e delicati per l esercito e gli autisti di quel periodo, così si trovava più conveniente servirsi, per gli stessi compiti, di autocarri leggeri e Campagnole. Di conseguenza il loro numero fu piuttosto limitato. Non mi risultano che fossero sopravvissuti al conflitto i numerosi camioncini 1100 approntati subito prima e durante la guerra, probabilmente concepiti solo per il momento bellico e non legati ad esigenze logistiche del tempo di pace. Marca Modello Anni Quantità Targa EI Note Alfa Romeo Romeo 1954-1968 98xxx Pulmino, ambulanza Fiat 1100BLR/ELR 1948-1952 61xxx Ambulanza, camioncino 1100/103 1953-1956 62xxx Furgone 1100T 1957-1968 60xxx Furgone, pulmino, ambulanza 600 1955-1968 19xxx Furgone AUTOBUS Finalmente, dopo decenni, il numero di questi veicoli cominciò a crescere, soprattutto dopo l introduzione dei buoni Fiat 309. La banda dei carabinieri aveva un dotazione un 309 fuoriserie (EI 72659), su cui figurava la scritta Granluce, ricco di cromature anni 50, che vidi utilizzato fino a dopo il 1990 e che, ovviamente, fu sicuramente l ultimo autobus con targa a cinque cifre a restare in servizio. Gli autobus erano immatricolati promiscuamente agli autocarri in tutte le sequenze assegnate ad essi ma, benchè sempre più numerosi con il passare del tempo (i 309 continuarono ad essere acquistati anche dopo l introduzione del successivo sistema di targatura), i più recenti sono tutti immatricolati nelle sequenze 7xxxx Marca Modello Anni Quantità Targa Note Bianchi Sforzesco 1955 93xxx Fiat 640 1954-56 81xxx 615 1951-60 88xxx 309 1959-68 TRATTRICI Mentre erano ormai ad esaurimento le vecchie Breda, ne entrarono in servizio di tre tipi: - Le trattrici di artiglieria di produzione Fiat (TM e TP, cioè medie e pesanti) che, nelle loro linee generali, ricalcavano i modelli prebellici, e le Lancia TL 51 (leggere), di disegno più moderno, esteriormente praticamente quasi identiche ai CL 51 della stessa azienda; - Un gruppo di trattrici leggere di derivazione agricola, anche queste analoghe ai tipi prebellici, probabilmente in gran parte utilizzate quasi soltanto nel primo dopoguerra; - Le trattrici per i complessi porta carri armati, dotate di motori di elevata potenza che, nell epoca che stiamo considerando, ci furono tutte cedute dagli Stati Uniti non esistendo nessun modello nazionale che fosse idoneo da poter essere sfruttato come base per realizzare complessi del genere. Tutte le trattrici vennero tutte immatricolati nelle sequenze da 40000 a 50000 (Assieme alle superstiti trattrici Breda e SPA). Marca Modello Anni Quantità Targa EI Note Fiat TM 48 1948-1953 46xxx TP 50 1950-1954 TM 53 1953-1954 Lancia TL 51 (Z 30) 1952-1970 SAME DA 240 DTM/M 1959-1963 100 495xx Trattrici agricole in apposita versione SPA.. 461xx, 488-489xx, militare MEZZI DA LAVORO

Sulla scia dell esempio dato dagli americani che avevano un imponente parco di questo tipo, il Genio Militare cominciò ad adottare le macchine operatrici per i suoi lavori, soprattutto per il movimento di terra e gli interventi sulle strade che, fino ad allora, venivano in gran parte effettuati ancora manualmente (prima della guerra erano in servizio quasi soltanto rulli compressori). E molto difficile incontrare sulle strade questi veicoli, essendo dotati di scarsa mobilità, ma in compenso sono molto longevi e ho qualche avvistamento di targhe a cinque cifre almeno fino al 1994. Si tratta soprattutto di bulldozer muniti di pala e di ruspe, di età indefinibile e di modelli molto simili l uno all altro. Sono in prevalenza immatricolati nella sequenza da 40000 a 49999 che fra tutte appare la più frammentata probabilmente perché nel dopoguerra, dopo la scomparsa dei motocarri di tipo pesante ai quali era destinata, è stata usata come riempitivo per tutte le serie minori di veicoli. Ricordo anche un vecchissimo rullo compressore a vapore (EI 81110) che vidi ancora in servizio alla città militare della Cecchignola di Roma nel 1984. Nei magazzini e depositi di materiale militare erano usati ma lo sono ancora molti carrelli elevatori; per il periodo di cui ci stiamo occupando conosco l OM 20 targato EI 72965. RIMORCHI I rimorchi dell esercito si possono dividere in due grandi categorie, evidenziate anche dalla diversa targa: quelli leggeri ad un asse e quelli medi e pesanti a uno o più assi. A loro volta ciascuna categoria va suddivisa fra i tipi di uso comune, di tipo a cassone ed analoghi a quelli civili e quelli specificamente allestiti per le esigenze militari, che hanno un incredibile varietà e di cui più avanti cercherò di dare un elenco, sicuramente incompleto. I rimorchi leggeri a un asse, tutti a cassone, sono stati specificatamente studiati per le AR e ne costituiscono una specie di prolungamento della portata utile: non sono un invenzione italiana perché rappresentavano già un immancabile appendice delle jeep (i cosiddetti rimorchi Bentham, dal nome del costruttore). Erano presenti numerosi almeno fino al 1985, ma sembra che con l impiego delle moderne e più capienti Land Rover e, soprattutto, dei VM 90, il loro uso sia stato abbandonato. Appaiono regolarmente immatricolati nelle serie da 34500 a 38999, da 59000 a 59999 e da 65000 a oltre 68000 (il numero più alto che conosco è 68365). Gli altri rimorchi sono immatricolati promiscuamente nelle sequenze da 50000 a 59999 da 68xxx (almeno a partire da 68376) fino a 69999. Per tutti i rimorchi le immatricolazioni sembrano piuttosto irregolari quanto a successione cronologica. Le cucine da campo, tutte a un asse e delle stesso tipo, da 125 o da 200 razioni, sono immatricolate in modo sparso in tutte le sequenze dei rimorchi. I rimorchi cassonati a due assi, del tipo civile, sono rari, mentre sono molto più frequenti quelli scoperti a un asse e mi mancano assolutamente, per questo periodo, esempi di rimorchi cisterna: in genere buona parte dei rimorchi medi e pesanti ha allestimenti speciali utilizzati dal Genio o dalla Sussistenza. Alcuni dei rimorchi ad un asse, con le sponde in legno e dalla sagoma quasi identica ai carreggi ippotrainati che si vedono in molte vecchie fotografie, sicuramente provengono dal periodo prebellico. Tutti i rimorchi a un asse vengono chiamati nel linguaggio militare a biga. Sono caratteristici i complessi di tre furgoni caldaia-spogliatoio doccia, immatricolati in modo contiguo. I tipi che ho potuto individuare sono i seguenti: Ad un asse: Tipo Quantità Targa Scoperto per AR 6000 Scoperto medio Scoperto pesante Cucina 4000 Gruppo elettrogeno 150 35xxx, 36xxx, 53xxx Avviatore per motori 50 382xx Compressore 55xxx Radar 69xxx Trasporto missili 100 69xxx Saldatrice 70 370xx A due o più assi: Tipo Complessi bagni campali Forno campale Furgone (Genio e Carabinieri) Lavanderia Officina Quantità Targa

Piano ribassato 500 Trasporto carri armati Trasporto missili 200 69xxx L uso dei rimorchi non è troppo frequente, così che la vita di molti di questi è lunga, tanto che ne esistono tuttora diversi entrati in servizio in questo periodo: ancora oggi passo davanti tutti i giorni ai grossi furgoni 69824 e 69851 appartenenti al Genio Pontieri di Piacenza che a lungo furono mantenuti in ottime condizioni ma che ora sono un po malandati, e, da più di una decina d anni, giacciono immobili allo stesso posto. I rimorchi per AR portano la targa di formato piccolo, gli altri quella grande. Sulla targa compare la lettera R (più raramente r) in rosso posta sulla riga inferiore a destra dell ultimo numero; nelle targhe di formato piccolo sulla riga superiore compaiono le prime due cifre e su quella inferiore le altre tre seguite dalla R mentre su quelle di formato grande le quattro della riga inferiore vengono semplicemente avvicinate. Sulla maggior parte delle targhe dei rimorchi le scritte hanno gli stessi caratteri di quelle degli altri veicoli, piuttosto sottili rispetto a quelle civili, ma su alcune altre sono più spesse: forse si tratta delle serie più recenti prima dell adozione definitiva della targa a sei cifre sulla quale i caratteri erano sempre di questo tipo. Ho visto alcune targhe su rimorchi pianali, come quelli per il trasporto dei carri armati sempre piuttosto antiche - con le scritte poste su di una sola riga, soluzione imposta per motivi di spazio. Mi pare di ricordare che non avessero neppure la lettera R. ALTRI MEZZI Li cito solo per curiosità. Il Genio Pontieri di Piacenza possiede un certo numero di barconi, alcuni con motore, utilizzati durante le operazioni della posa dei ponti o come supporto galleggiante degli stessi. Essi hanno a poppa un contrassegno verniciato che sembra una vera targa e ne porta i colori regolamentari: su un unica riga vi è la sigla EI seguita da un numero da 100 in poi. Il Genio Ferrovieri possiede alcune piccole locomotive diesel da manovra e parecchi vagoni attrezzati. Le locomotive dovrebbero essere targate come normali veicoli su gomma (mi è nota la EI 70684), ma le poche locomotive da manovra che ho visto erano senza targa né avevano altri contrassegni, eccetto una che sembrava avesse sul radiatore una targa apparentemente di tipo motociclistico (formato cm.16,5x16,5), ma si trattò di un avvistamento di sfuggita e poteva essere un pannello di altro tipo. Il materiale rimorchiato è immatricolato secondo i normali sistemi delle Ferrovie dello Stato (a seconda del tipo hanno da una a quattro lettere seguite da un codice alfanumerico di sei cifre che ne indica le caratteristiche tecniche di base e da un numero proprio di immatricolazione di cinque cifre). MEZZI DI PROVENIENZA ALLEATA Abbiamo già visto che fin dal periodo della cobelligeranza gli alleati ci cedettero vari veicoli, e questi trasferimenti proseguirono anche negli anni successivi; probabilmente si ridussero dopo il 1950 in concomitanza con l entrata in servizio delle nuove serie di mezzi pesanti di costruzione nazionale, ma proseguirono molto più a lungo per i mezzi corazzati, mancandone in quel periodo la produzione in Italia. Oltre a quelli formalmente ceduti, molti altri ne furono recuperati attingendo ai grandi parchi di residuati bellici, dove si potevano trovare veicoli praticamente nuovi ma abbandonati, soprattutto dagli americani, perché essendo ormai esuberanti alle loro necessità sarebbe stato troppo oneroso riportarli in patria per poi subito eliminarli laggiù. Oltre a quelli ex statunitensi vennero acquisiti in minor misura anche veicoli ex inglesi. La gamma dei veicoli già degli Alleati spazia su tutti i tipi di mezzi di tutte le dimensioni e gli impieghi, con l eccezione delle autovetture e dei motocicli di cui non risulta alcun esemplare. Nel caso di mezzi con allestimenti speciali o che comunque, per allora, fossero tecnologicamente avanzati, quelli di provenienza alleata in molti casi rappresentarono la totalità di questa componente, trattandosi di serie troppo limitate perché si cimentassero a costruirle le aziende nazionali essendo sproporzionato l investimento rispetto alla richiesta. I veicoli alleati si dimostrarono di mezzi robustissimi e di buon rendimento, molto adatti per le loro caratteristiche ad essere affidati a personale di leva ed a lungo non si posero problemi per il reperimento di parti di ricambio, ma in compenso erano molto spartani, con cabine aperte o semiaperte e sgradevoli carrozzerie ridotte all essenziale e, soprattutto, erano voracissimi consumatori di carburante. Non saprei dire quanti ne siano entrati in servizio: certo furono molti, probabilmente centinaia per ciascun tipo e, non va dimenticato che, oltre a quelli ceduti usati nell ambito degli accordi NATO o recuperati in qualche modo nell immediato dopoguerra, ne seguirono parecchi acquistati nuovi di fabbrica negli anni 50 (e qualche piccola e particolare serie anche più tardi).

A parte gli esemplari mastodontici, indispensabili per le esigenze degli eserciti NATO e solo di produzione americana, va notato che i tipi ordinari più leggeri, di cui esisteva anche una produzione nazionale, se comparati a questi, non si rivelarono assolutamente migliori dei nostri. Fu ceduta anche un aliquota di rimorchi: oltre alle unità destinate a trasportare i carri armati, arrivarono anche i rimorchi leggeri delle Jeep (Serie T 416 e similari, ed altri ad un asse ma di dimensioni maggiori). Molti di questi furono poi riciclati per le AR nazionali e, se ho svolto delle individuazioni corrette, è possibile che siano stati i mezzi alleati più longevi sopravvivendo, assieme alle numerose repliche di produzione nazionale, fino agli anni 80 se non addirittura fino ad oggi. La maggior parte del parco alleato già negli anni 50 era scomparsa sicuramente i Dodge erano comunque ancora pienamente operativi nel 1953 - e, in definitiva, ebbero vita molto più breve di molti veterani del tempo di guerra di produzione nazionale, con l eccezione delle jeep, alcune delle quali sopravvissero un altra decina d anni e forse anche di più, come l unità in servizio presso il Genio Ferrovieri di Castelmaggiore che, giunta fino agli anni 90, è stata conservata e restaurata) e di qualche esemplare destinato ad impieghi molto specializzati, la cui peculiarità e la modesta usura ne prolungò la vita fino ai giorni nostri: un Dodge carro attrezzi era segnalato ancora funzionante nel 1978 e forse gli ultimi a scomparire (ma probabilmente si trattò di esemplari cedutici nuovi di fabbrica un po più tardi) sono stati gli M 54 del Genio Pontieri di Piacenza, presenti in almeno una quarantina di unità, la cui sostituzione con i nuovi Astra è terminata solo nel 1997-98. Il loro sistema di targatura non presenta nessuna peculiarità, in quanto sono stati immatricolati promiscuamente al materiale delle serie nazionali. Le jeep avevano la targa del formato delle utilitarie e delle Campagnole. L elenco che segue accorpa tutti i tipi di veicoli che sono riuscito ad individuare, ma è probabile che ne manchino altri, e forse parecchi. Di ogni tipo furono in servizio esemplari appartenenti a serie e sottoserie differenti che non sono prese in considerazione, tanto più che non mi risulta che l esercito abbia fatto delle distinzioni. Se non diversamente indicato si tratta di veicoli di provenienza americana. Non posso escludere che abbia sbagliato qualche sigla o che, al posto di un modello, ne abbia indicato un altro dall aspetto similare ma di tutt altra marca. Già è difficile essere esperti di mezzi militari italiani, figuriamoci di quelli esteri. Marca Modello Anni Targa EI Note Willys Jeep 1940-45 40 ai Carabinieri ABC Matador 1939-45 Trattore d artiglieria. Ex inglese Caterpillar RD 7 49xxx Trattore a cingoli Diamond T 969 1941-45 Autogru T980/981 1940-45 46xxx, 47xxx Trattore per trasporto carri armati con rimorchio Rogers M9 Dodge WC 51, WC 58 1942-45 75xxx Chiamato comunemente Beep o Gippone. Conosco un solo esempio (EI 75613) VH 48? 1939-45 Versioni da 1,5 e 3 tonnellate Ford/G.M. C8, C 15, C 30, 1940-45 Portata da 3 tonnellate in su canadese C60, F 60 G.M.C. CCKW 352 1941-45 Portata 2,5 tonnellate. Alcuni di costruzione REO. Anche in versione autogru (c.d. Quick Way) DVKW 356 1942 708xx Veicolo anfibio M 54 1952> * Carro ponte per il Genio pontieri Morris CS 8 Camionetta C8 Quad 1941 49xxx Trattrice di artiglieria. Ex inglese** Noto solo l esemplare EI 46586 Pacific M26, M 26 A1 1943-45 Trattore per trasporto carri armati con rimorchio Fruehauf M 15, M 15 A1 Scammel Pioneer SV25 1939-45 Autogru ex inglese * Almeno 15 piccole serie da EI 70490 a EI 99784, compresi gli analoghi OM ACP 56 ** La versione inglese prevedeva l abbinamento con un rimorchio portamunizioni, che non sembra presente nell esercito italiano. MOTOCICLI E TARGHE MOTOCICLISTICHE Nel dopoguerra scomparve l uso dei motocicli come mezzi tattici, salvo esigenze particolarissime, ed essi furono destinati solo a compiti di scorta ai convogli e di portaordini oltre, naturalmente, al grosso gruppo di quelli usati dai Carabinieri per i servizi di pattuglia.

La maggior parte dei modelli entrati in servizio in questo periodo non brillava per modernità di soluzioni tecniche in quanto, per tutti gli anni 50, vennero ancora prodotti per l esercito molti dei tipi concepiti prima e durante il conflitto. Nel dopoguerra la targa mantenne le dimensioni originarie di mm. 230x150 tuttavia, in concomitanza con l assegnazione della sigla EI, anche per i motocicli ricominciò una propria numerazione indipendente rispetto a quella degli autoveicoli e progressiva (almeno così era negli anni 60). Il numero più alto che mi risulta essere stato raggiunto è 29674. La targa anteriore fu mantenuta ancora per qualche anno nel dopoguerra abbastanza perché potesse figurare la sigla EI - per poi scomparire. Non mi risulta che dalla fine del conflitto siano stati impiegati motocarri, anche se molti anni fa vidi, caricata su un camion militare, la motrice Piaggio di un Ape Pentarò (forse qualcuno ricorda questi motocarri formati da motrice + semirimorchio costruiti a partire dal 1961). Oltre alla normale targa con numerazione progressiva, esistevano due serie speciali, una delle quali aveva anche un aspetto del tutto differente: - I motocicli dei Corazzieri (Guzzi Falcone), sia impiegati per le scorte che per i servizi ordinari, erano tutti immatricolati con numeri molto bassi (ne conosco diversi nell intervallo fra 393 e 1094). Con l adozione della successiva targa a sei cifre le moto dei Corazzieri di nuova immissione sono state immatricolate nelle serie normali. L ultima a tre cifre che avvistai (EI 873) risale al 1985, mentre gli ultimi esemplari, da tempo accantonati, sono stati avviati alla demolizione solo nel 2004. Rispetto agli stessi modelli di serie queste motociclette avevano qualche differenza piuttosto evidente, come la forma avvolgente del parafango anteriore. - Gli Alpini disponevano di un curioso veicolo Guzzi 3x3 soprannominato mulo meccanico che nelle intenzioni dei progettisti doveva sostituire i quadrupedi nei trasporti di montagna, ma che si rivelò di estrema complessità, troppa per essere funzionale. Li vidi in circolazione solo ad un paio delle parate per il 2 giugno. Portavano una targa particolare, su di una sola riga e di piccole dimensioni con numero da 100 in su. Ho appuntato il numero 103. Marca Modello Anni Quantità Note Gilera Saturno 1946-1957 Guzzi Airone 1940-1957 Alcione 235 Lodola 1956-1966 Falcone 1950-1967 Nuovo Falcone 1969-1976 Superalce militare 1954-1958 3x3 1960-1963 420* * Produzione complessiva comprendente anche alcune unità acquisite da altri enti e Corpi. TARGHE DI PROVA Venne mantenuto ancora per parecchio tempo il vecchissimo formato triangolare. La sigla restava sulla prima riga e il numero sulla seconda, ma venne aggiunta la scritta PROVA sulla terza. Non ricordo il colore delle scritte né se esistesse la stelletta dopo la sigla. Ho solo un vecchio appunto relativo all avvistamento della 103. In un momento indeterminato ma forse verso il 1962-63 fu introdotto un nuovo tipo di targa rettangolare che mi sembra di ricordare avesse dimensioni più ridotte delle targhe ordinarie. Era su tre righe: su quella superiore figurava la sigla e la stelletta, in quella di mezzo un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA. Ho appuntata la 225. IL PERIODO DELLE TARGHE A SEI CIFRE Sulle targhe e sui veicoli di questo periodo, pur con le fisiologiche lacune, credo che non mi sia sfuggito nulla: ho potuto seguirle con precisione per tutto il tempo nel quale furono applicate ma, per quanto possa sembrare strano, non mi sono curato di appuntarmi il momento esatto in cui hanno cominciato a comparire. Mi sembra di ricordare che la prima - credo un rimorchio - la vidi ad una delle parate militari del 2 giugno ma ci andavo tutti gli anni dal 1962 in poi! Posso solo affermare con assoluta certezza che nel dicembre 1964 la targa era ancora a cinque cifre. Qualche indicazione più precisa si può ottenere collegando il tipo di targa montata e l anno di uscita dei vari modelli di autovettura. Considerato che i lotti delle Giulia che entrarono in servizio nel 1968 ed avevano la targa a sei cifre già un po avanzata nella numerazione, possiamo concludere che il nuovo sistema fu introdotto fra il 1965 e il 1967. Aggiungiamo che la 1100R uscì nel febbraio del 1966 e che le prime che conosco portano la numerazione a sei cifre appena iniziata e teniamo conto che il modello venne adottato

almeno qualche mese più tardi perché dovette essere sottoposto alle consuete valutazioni da parte della Motorizzazione Militare (ma probabilmente non passò troppo tempo perché bisognava fare in fretta dato che le 1100/103 erano agli sgoccioli). Con questi dati potremmo concludere che il sistema fu introdotto nella primavera-estate 1966, cosa che potrebbe collocare il ricordo del mio primo avvistamento del 2 giugno alla parata del 1966. L assegnazione delle targhe a sei cifre interessò solo i veicoli di nuova acquisizione: quelli che portavano la targa a cinque cifre la mantennero (e quei pochi ancora in servizio la conservano tutt oggi). CARATTERISTICHE DELLA TARGA La nuova targa, tanto anteriore che posteriore, era identica, colori a parte, alle targhe civili sia come dimensioni che come caratteri: non conosco eccezioni. I formati adottati erano due: - cm. 275x200 per tutte le autovetture, i mezzi pesanti e i rimorchi pesanti. La grafia è identica a quella delle targhe civili. - cm. 16,5x16,5 per i fuoristrada (questi con normale targa anteriore automobilistica), motocicli, rimorchi leggeri e, in certi casi, piccole macchine operatrici. I caratteri di questa targa sono però leggermente più sottili rispetto a quelli delle moto civili; inoltre appaiono più sviluppati in altezza che in larghezza e il trattino superiore del numero tre è rettilineo e non curvilineo. Come in precedenza la numerazione procedeva per lotti assegnati in relazione al tipo ma, al contrario delle serie precedenti siamo in presenza, pur con qualche anomalia che vedremo poi, di una regolare progressione numerica delle immatricolazioni. Le combinazioni disponibili per ogni sequenza sono quasi sempre elevatissime, così che non è mai sorto alcun problema di saturazione. Le sequenze assegnate sono state le seguenti: da 250000 motocicli da 350000 Campagnole AR 59 da 450000 autovetture da 460000 pulmini, furgoni da 470000 promiscuo autovetture, AR 73 (Nuova Campagnola), pulmini, furgoni, ambulanze. da 600000 mezzi pesanti da 820000 rimorchi a un asse da 900000 rimorchi a due assi Lascia un po perplessi il fatto che la numerazione sia iniziata con il 250000 perché, se mai, sarebbe stato più logico iniziare da 200000 (la serie precedente da 100000 a 200000 era occupata dai mezzi corazzati che già dal dopoguerra avevano la numerazione a sei cifre); è anche poco logico l inizio da 820000 delle serie dei rimorchi: anche qui sarebbe stato razionale partire da 800000. Forse c è qualche sequenza particolarissima che è finora rimasta sconosciuta. POSIZIONE DELLA STELLA La stelletta verde a destra della sigla, nelle targhe posteriori a cinque cifre, si trovava in basso, all altezza della base dei caratteri presenti sulla riga. Nelle targhe a sei cifre la stella viene invece posizionata esattamente a mezza altezza. La stessa cosa avviene nelle targhe a sei cifre dei rimorchi, benchè in queste compaia anche la lettera R fra sigla e numero; in tali targhe, poiché la R si trova sopra la stella, questa viene un po abbassata, pur senza avvicinarsi alla base delle lettere come in precedenza. Sulle targhe anteriori, indipendentemente dal periodo, è sempre stata posizionata in basso, alla base delle scritte. AUTOVETTURE In questo periodo, che durò poco meno di quindici anni, non entrarono in servizio autovetture che possono essere considerate, per la loro diffusione, caratteristiche del parco militare: il mercato stava diventando sempre più ampio e veniva rinnovato sempre più frequentemente, ed ogni volta che bisognava acquistare un lotto di autovetture ci si trovava a poter scegliere fra tipi sempre nuovi e sempre più numerosi. Eccetto qualche residua Fiat 600 e le Giulia, nessuno dei modelli in commercio negli anni precedenti fu più acquisito e, di conseguenza, ricevette targhe a sei cifre. Siamo quindi in presenza di una cesura piuttosto netta, nella quale al cambio della targa corrisponde anche un sostanziale ricambio del parco, cosa che non era avvenuta nel dopoguerra e che non avvenne con l introduzione delle targhe alfanumeriche. Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Targhe assegnate (circa) Carabinieri Alfa Romeo 2000 1958-61 1? 450963* 1750 2,0 1967-72 400 Giulia Super 1969-73 >2000 Tutte 454xxx, 456xxx, 459xxx

Alfetta 1,8, 2,0 1973-80 2600 Alfasud 1,2sc, 1,3 1972-83 200 474/481xxx, 619xxx Fiat 1100 R 1966-69 1966 48 1967 102 1968 116 124 1966-73 125 Special 1967-72 200 1968 12 4562xx 4584xx 128 1969-80 2800 1969 13 1971 110 1972 89 1977 420 1978 200 477431-477630 127, 127 900L 1971-83 1800 130 1969-71 4593xx 132 1600, 2000 1972-84 300 500 R 1972-75 470722** 131 1300, 1,6TC 2000TC 1975-84 300 131 2,5 DS SW 1977-82 30 4797xx 4798xx Ritmo 60, 65L 1978-87 420 480xxx, 481xxx * Forse in precedenza con targa civile ** Unico avvistamento Nella sequenza riservata alle autovetture la numerazione delle targhe proseguì regolare finchè fu raggiunto il numero 459999, venendosi così a trovarsi a ridosso alla sequenza destinata ai derivati. Furono quindi saltati i diecimila numeri successivi riprendendo da 470000 e proseguì regolarmente fino a raggiungere il numero più alto che conosco, 481301, dopodichè le targhe diventarono alfanumeriche. Sul finire del periodo di applicazione del sistema un piccolo gruppo di Alfasud, per motivi che ignoro, è stato immatricolato nella sequenza 619300-619400 destinata ai mezzi pesanti. E l unica eccezione che conosco. FUORISTRADA Proseguì in tutto questo periodo l acquisizione delle Campagnole il cui modello, peraltro, nel 1973 fu completamente rinnovato. Fra i fuoristrada si conta anche un veicolo dalla storia molto complessa e travagliata, ma con risibili risultati finali, cioè la jeep Hotchkiss, di progetto e realizzazione congiunti da parte di varie aziende europee, fra cui la Fiat e la Lancia: gli studi furono avviati nel 1966, e mi ricordo che la stampa, quando erano in corso, vi dedicò un po di attenzione. L iniziativa, dopo aver realizzato un veicolo dall aspetto sgradevole, si trascinò per un decennio fra alterne vicende per poi abortire definitivamente: una fonte cita che l esercito acquistò qualche esemplare, ma non ho alcun altro elemento per poterne valutare l'attendibilità. T Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Fiat AR 59 1959-1973 4100 Nuova Campagnola 1974-1986 3000 1975 84 1976 30 1977 185 1980 135 1981 160 1982 300 1983 216 1984 400 1985 110 1986 465 Hotchkiss 1976 ca. Finché entrarono in servizio le tradizionali Campagnole AR59, queste ricevettero la prevista targa da 350000 in poi, le cui assegnazioni proseguirono regolari fino a oltre 354000 (il numero più alto che conosco è 354080). Con l acquisizione delle prime Nuova Campagnola-AR73, queste vennero immatricolate nelle serie automobilistiche (la prima che conosco è 471299). Nella sequenza da 350000, ormai abbandonata, facendo eccezione al sistema fino ad allora seguito, furono immatricolate le macchine operatrici, come vedremo meglio più avanti.

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI Il numero di questi veicoli divenne molto numeroso; infatti, a parte la maggiore necessità di essi per i servizi di istituto, l esercito trovò nei piccoli 850T, eredi delle 600T già adottate in qualche esemplare negli anni 60, il mezzo ideale che coniugava l economia di esercizio e le possibilità di trasporto. Essi presero in molti servizi il posto delle Campagnole e, nelle stazioni dei Carabinieri, sostituirono le Fiat 600. Marca Modello Anni Quantità Note Alfa Romeo F12 1968-78 1600 Pulmino, ambulanza e furgone Fiat 850T 1970-76 Pulmino e furgone 900T 1976-80 5900 900E 1980-87 238, 238E 1969-81 750 Pulmino, furgone, ambulanza e camioncino 242 15D 1974-82 200 Pulmino, furgone 242 15D 1974-82 500 Cellulare Carabinieri La numerazione delle targhe dei derivati, più che tutte le altre di quell epoca, è piuttosto anomala. Dapprima fu ad essi riservata la serie da 460000 in poi. Fu un provvedimento di una certa miopia essendo prevedibile che ben presto la sequenza sarebbe stata raggiunta dalla precedente serie delle autovetture. Quando questa eventualità si verificò, tale sequenza venne abbandonata (secondo i miei dati aveva raggiunto almeno il numero 465797) e le serie dei derivati furono smembrate : i piccoli Fiat 850/900 vennero immatricolati nella serie delle autovetture e i derivati di maggiori dimensioni in quelle dei mezzi pesanti. In queste ultime, tuttavia, fin dall inizio dell applicazione del sistema, figuravano già anche quei pulmini Alfa Romeo F12, Fiat 238 e Fiat 850/900 che, se ben ricordo, erano tutti in dotazione ai Carabinieri. AUTOCARRI Per gran parte di questo periodo non vi furono particolari novità in quanto continuarono ad entrare in servizio i modelli degli anni 50: le nuove immissioni dei tipi CL 51 si esaurirono quasi subito, mentre proseguirono molto più a lungo quelle dei CM 52 e dei CP 62 che più tardi, ammodernati, diventarono CP 69. In seguito entrarono in servizio i primi Lancia/Iveco CL e CM delle nuove serie nonché i pesanti Astra da cantiere assegnati al Genio, le cui consegne, pur con gli ovvii ammodernamenti, continuano ancora oggi. Poiché i nuovi CL erano di dimensioni abbastanza generose, fu necessario acquistare altri mezzi per rimpiazzare nei servizi meno impegnativi i preesistenti e piccoli CL 51: entrarono così in servizio serie limitate di autocarri molto leggeri di tipo commerciale. Marca Modello Anni Quantità Note Astra B 25/BM 20 1978-80 >150 Anche autogru Fiat/Iveco 616 1965-78 672N 1970-72 684N 1970-76 Anche cisterna 697 1977 Lancia/Iveco 6605 (CP 69) 1969-78 Anche cisterna e furgone radio 6605 (AG70) 1978 Autogru ACL 75, ACL 80 1976-97 >1400 Anche antincendio(allestim. Sirmac) ACM 80, ACM 90 1980-97 Anche trattrice per semirimorchi Iveco 190.26 1976 Anche trattrice per semirimorchi e furgone 160 1976 613xxx 170 NT 1977 Trattrice per semirimorchi 300N 1978 617xxx 130NC 1979 Carro attrezzi. Unico avvistamento (EI 620653) OM/Iveco 50NC 1975 <40 609893-609927 70 NC 1976-84 <50 Carro attrezzi 80 NC 1977-80 <100 616xxx, 620xxx 90 NC 1973-75 50 F8 1979 <13 617323-617334 100 NC 1977-78 40? Autopompa (615xxx, 616xxx, 618xxx) TRATTORI In questo periodo entrò in servizio una nuova linea di trattrici di artiglieria per sostituire i primi tipi di costruzione postbellica. Come già avveniva in precedenza, vennero immatricolate nelle normali serie dei mezzi pesanti.

Marca Modello Anni Quantità Note Fiat TL 65 1965 TM 69 (6605) 1969 TM 69 FM 1973-79 AUTOBUS Con i Fiat 308 e, soprattutto, con i piccoli OM carrozzati dalla Borsani, solo dopo il 1960 gli autobus divennero veramente una presenza abituale in tutti gli stabilimenti militari e impiegati anche per il trasporto della truppa negli spostamenti non operativi. I piccoli OM che, dopo la scomparsa di questo marchio, vennero riproposti dal gruppo Fiat-IVECO, assieme ai pulmini Fiat 850/900, sono forse i tipi più rappresentativi del parco ausiliario dell esercito di questi anni. Sul finire del periodo cominciarono le prime consegne degli IVECO 315 e 370 che sarebbero proseguite fino a dopo il 2000. Una parte non indifferente del parco autobus venne acquisita specificatamente per il trasporto del personale civile e militare dalle proprie abitazioni alle sedi di servizio, affrontando e risolvendo un problema che in precedenza non si era mai posto, sia per le minori dimensioni dei centri urbani, sia per il maggior numero di persone che alloggiavano nelle caserme. Marca Modello Anni Quantità Note Fiat 306/309 1956-82 Acquistati solo dalla fine negli anni 60 314 1960-73 20 308 1969-78 870 Iveco 50 AI 1978 <50 617xxx 55 AI 1978 <100 617xxx 50F8 1978 <50 A55F10, 55F10 1979-87 Da 619xxx 315 8.13, Turbo 1980-94 Da 629xxx 315 1985 <40 Cellulare Carabinieri. BK 3xx, BP 1xx 370 10.20, 370S, 1980-96 Da 619xxx Turbo 370 1985-89 <30 Cellulare Carabinieri. BE 1xx, BP 8xx, CG 9xx OM Tigrotto/Leoncino 1958-78 250 603xxxx MACCHINE OPERATRICI Accenno ad essi solo per dare un panorama completo del parco dell esercito, senza approfondire i dettagli: ad ogni tipo appartengono modelli differenti, probabilmente ciascuno con particolari prestazioni diverse e note solo a un tecnico. In origine furono tutti immatricolati nel gruppo 600000 indipendentemente dalle loro dimensioni, poi i più piccoli vennero targati nel gruppo 350000 (il primo numero noto è 354271), che come abbiamo visto era a disposizione delle Campagnole, dopo che cessò la loro immatricolazione in questa sequenza. Tuttavia in questa serie, anche se in netta minoranza, oltre a quelle leggere, figurano anche macchine operatrici più grandi: infatti, adottate le targhe del sistema alfanumerico negli anni 80, il gruppo 350000 è sopravvissuto e da allora è stato utilizzato per tutte le macchine operatrici di qualsiasi dimensione: in effetti, fino a metà degli anni 90, continuai a vedere nel tempo numeri sempre più alti di questo gruppo (fino a 355784). I veicoli da lavoro immatricolati nel gruppo 350000 non portano targa anteriore. I tipi individuati sono i seguenti: Apripista (CANT 180, SIMIT SL 11, TC 135) Asfaltatrice Betoniera (Comet E 95) Bulldozer Cingolati da neve (BV 206) Dumper Elevatore (25H, DV, Gesab, OM E6, OM 30, PGS, Sicet, Still) Gru semovente (Bendini, Ormig, Pony 80) Miniscavatrice Panda 380S Motopala ruotata (Fiat APR 180) Motoscopa (Tennant 86) Rullo compressore Ruspa

Scavatrice cingolata (Fiat Allis FD 14, FL14, AD 14) Scavatrice ruotata (645B) Spazzaneve Vibrofinitrice Marini Si tratta sempre di macchine da lavoro, con l eccezione dei cingolati da neve BV 206 per il trasporto di persone: essi sono composti da una motrice e da un rimorchio, ma sono considerati un tutto unico e la targa è posizionata su quest ultimo (conosco la EI 354955). In questa sequenza figurerebbe anche un veicolo del tutto anomalo, cioè un rimorchio compressore ATLAS COPCO), con targa EI 354711 che, ovviamente, dovrebbe essere immatricolato assieme ai rimorchi. Il fatto trova riscontro documentale, ma non ha una ragione logica. VEICOLI SPECIALI In questa tabella ho riunito un assortimento di tipi svariati, acquistati in serie limitate; molti sono frutto di un mio unico avvistamento. Sono quasi tutti immatricolati nella serie da 600000 in poi. Marca Modello Anni Quantità Note Fiat 308 1973-75 2? Furgone trasporto cavalli (EI 604724 e 612099) 684N 1974 <50 Autoidrante per servizio di ordine pubblico dei Carabinieri (607xxx) Iseran 2GT 1973-85 <50 Gatto delle nevi dei Carabinieri (noti EI 355184 e 604205) Iveco 6640G 1980 Veicolo anfibio 160 1974-79 Furgone trasporto cavalli (EI 613942 e 619348) M 548 1986 Cingolato portamunizioni M577 1995 Cingolato carro comando MOTOCICLI La targa motociclistica a sei cifre è sopravvissuta per quasi un ventennio a tutte le altre dello stesso tipo: infatti, mentre queste sono state trasformate in alfanumeriche nel 1980, i motocicli nuovi di fabbrica hanno continuato ad essere immatricolati con la targa di vecchio tipo fino almeno al 1997: il numero noto più alto è 264642. Questo non indifferente numero di unità, quasi quindicimila, è costituito in gran parte dai motocicli dei Carabinieri. A queste si affiancano solo poche centinaia di motocicli ordinari (Gilera 150, 200 e Guzzi V 35), in linea con il ridottissimo uso che nei reparti dell esercito veniva fatto di questi veicoli. Di queste parecchie si vedevano a Roma per i servizi di collegamento fra il Ministero e le installazioni militari della capitale, ed erano attrezzate con capaci borse portadocumenti. Nel gruppo dei motocicli venivano immatricolati alcuni piccoli veicoli speciali, come alcune motoslitte dei Carabinieri, varie motospazzatrici e i motocarrelli da carico Fresia destinati alle truppe alpine ed ai paracadutisti: su uno di questi, la cui semplicissima carrozzeria ha spazio limitato, la targa appare con le scritte su una sola riga (es. EI 262036). A proposito dei Carabinieri, va ricordato che erano in dotazione, oltre alle Guzzi di grossa cilindrata che formano blocchi numerosi ed omogenei (complessivamente almeno 11000 unità), anche un certo numero di ciclomotori commerciali, oltre 700 unità, quasi tutti acquistati a metà degli anni 90. Questi erano usati per spostamenti e pattugliamenti in incognito, con livrea civile e, naturalmente, la targa non veniva applicata. Marca Modello Anni Quantità Note Alpine 503 R 1983-92 150 Motoslitta (anche altri tipi) Bianchi MT 61 1964 Cagiva 350T4 1985 <50 2616xx 600 1996 50 CBA 1995 <10 Ciclomotore dei Carabinieri 2636xx - - Motoscope di vari tipi Fresia MC 400 F18 1994 700 Paracadutabile. 262xxx Gilera 150 1972-79 <100 200T4 1977-85 <100 Guzzi Trend 125TT 1977-82 <100 2605xx 500 Falcone Nuovo Falcone 1968-82 650T 1977 10? 2600xx

Florida 1977 <100 2600xx 35 NTX 1977 20? 2609xx 700-750-V7 1967-76 V 35 1977-80 >350 1000 Convert 1971-80 850 California 1972-87 850 T3-T5 1975-85 MLA 90 1987 Motocarrello paracadutabile MTA 90 Mototriciclo paracadutabile MTC 80 Motocarrello per truppe alpine Piaggio Cosa 1977 >50 2603xx Peugot Benelli Piaggio Fox Lux E3 Boss Ciao Si Grillo Grillo 1994 735 Ciclomotori dei Carabinieri 263xxx-264xxx RIMORCHI Le targhe dei rimorchi restano anche in questo periodo solo posteriori e, oltre che per la numerazione, si distinguono per una piccola R rossa a destra della sigla e sopra la stelletta. Sono immatricolati in tre serie, intervallate da ampi spazi non utilizzati, e precisamente: - Da 820001 Rimorchi a un asse (numero più alto conosciuto: 820977) - Da 850001 Rimorchi a un asse ( 854716) - Da 900001 rimorchi a due o più assi ( 901551) Vi sono però delle incongruenze: non si capisce la ragione dell esistenza della piccola serie 820000 (anche se ho parecchi e sicuri avvistamenti di esemplari immatricolati in essa) e nella serie 900000 sono immatricolati anche rimorchi ad un solo asse che dovrebbero rientrare nelle serie precedenti. Alcuni dei rimorchi della serie 900000 hanno la lettera R delle stesse dimensioni delle cifre e posta sulla riga inferiore a destra di queste, che sono convenientemente avvicinate. In questo periodo compaiono per la prima volta i semirimorchi, che tuttavia hanno sempre una targa propria indipendente da quella del veicolo trattore. Un buon numero di rimorchi scoperti monta apparecchiature speciali e i tipi che sono riuscito ad individuare, non molto diversi da quelli del periodo precedente, sono i seguenti: A un asse: - Avviatore per motori (EI 8536xx-8537xx) - Scoperti e furgone da 0,25, 1, 1,5t (alcuni sono immatricolati nella sequenza da 900000 in poi) - Cucina da 125 e 200 razioni - Idropulitrice (EI 854400) - Trasporto motoslitte - Radar - Trasporto missili - Compressore - Saldatore - Stufa disinfezione - Trasporto motocicli (alcuni sono immatricolati nella sequenza da 900000 in poi) A due o più assi: - Radar pesante - Trasporto carri armati (semirimorchi) - Compressore pesante - Cisterna (ordinari e semirimorchi) - Piano ribassato (ordinari e semirimorchi) - Generatore elettrico - Frigorifero - Furgone - Furgone per trasporto cavalli (ordinari e semirimorchi) - Officina -Rullo compressore trainato (ne ho visto un unico esemplare, EI 901077) TARGHE DI PROVA

La targa, solo posteriore, è composta da due righe: su quella superiore figura la sigla EI, la stelletta e un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA in rosso. Sono targhe ovviamente molto rare da vedersi ed ho due soli fuggevoli avvistamenti (EI 439 e 477) ed è noto il numero 300 che, pur essendo più basso, si è visto in circolazione più recentemente. Anche in questo caso mi sembra di ricordare che il formato fosse di dimensioni inferiori rispetto alle targhe automobilistiche. PERIODO DELLE TARGHE ALFANUMERICHE L introduzione del sistema alfanumerico è una conseguenza dell applicazione delle disposizioni del Ministero della Difesa dell aprile 1979 che prescrivevano l adozione di questo sistema, insieme al nuovo formato, per tutti i modelli commerciali. D altra parte, a quell epoca e ormai da anni, le targhe posteriori civili erano diventate componibili ed avevano dimensioni completamente diverse rispetto a quelle militari: poiché la cosa si era subito riflessa sugli alloggiamenti predisposti dai costruttori che, tra l altro, davano la preferenza a quelle con le scritte di un'unica riga, si rendeva problematico all esercito la sistemazione delle sue targhe, che spesso avveniva in modo estemporaneo e con risultati estetici discutibili. Tra l altro il sistema di numerazione per serie separate si dimostrava dal punto di vista pratico privo di particolare utilità, tanto che in qualche caso, di fatto, non era neppure più osservato. Il formato della nuova targa era di mm. 340x115: avendo dimensioni non uguali, ma addirittura inferiori a quelle delle targhe civili, risolse il problema dell alloggiamento. La targa anteriore era identica a quella posteriore. E da notare che, secondo la già ricordata normativa, per i rimorchi il nuovo tipo di immatricolazione avrebbe dovuto essere applicato solo a quelli a due o più assi; il non citare i rimorchi ad un solo asse forse fu solo di una dimenticanza: ad ogni modo anche ad essi fu applicata la nuova targa. In esse figuravano, da sinistra, la sigla E.I. in rosso, la stelletta verde, la R in rosso e, in nero, due numeri e due lettere separati da un punto nero. Ho avvistato le prime targhe di nuovo tipo nella tarda primavera del 1980. AUTOVEICOLI PRIMO PERIODO La nuova targa comprende in un unica sequenza progressiva tutti gli autoveicoli, di qualsiasi dimensione ed adibiti a qualsiasi uso. Non era previsto il formato alternativo su due righe come avveniva per le targhe civili. Non vi sono particolarità anche se le combinazioni alfabetiche utilizzate sono superiori a quelle delle targhe numeriche civili dell epoca in quanto veniva impiegato un maggior numero di lettere rispetto a quelle che figuravano nelle combinazioni delle provincie con targhe superiori al milione di unità, e precisamente: C, I, J, Q W. Un altra particolarità è che l assegnazione temporale dei gruppi alfanumerici contenenti alcune lettere dovrebbe aver seguito una successione leggermente diversa rispetto a quella delle targhe civili, con una conseguente variazione nella sequenza. Di questo non ho documenti che mi diano la certezza, tuttavia, in base al momento degli avvistamenti, sembrerebbe che sia accaduto proprio così. La progressione delle sequenze dovrebbe quindi essere stata la seguente: Sequenze militari Sequenza civile AA BA CA DA A AB BB CB DB B AC BC CC DC - AD BD CD DD D AE BE CE DE E AF BF CF DF F AG BG CG DG G AH BH CH DH H AI BI CJ DI - AK BJ CI DJ - AJ BK CK DK K AL BL CL DL L AM BM CM DM M AN BN CN DN N AP BP CP DP P AQ BQ CQ - AR BR CR R

AS BS CS S AT BT CT T AU BU CU U AV BV CV V AZ BX CX Z AX BZ CZ X AW BW CW Y AY BY CY W Nel 1996, mentre era in corso dell assegnazione della combinazione DP (il numero più alto che conosco è 486 DP), l assegnazione di targhe con questo formato e questa numerazione cessò ed iniziò il rilascio di un nuovo tipo di targa che solo nei criteri generali di immatricolazione è simile a questa ma che, come vedremo adesso, differisce di parecchi altri elementi. SECONDO PERIODO La nuova targa posteriore, di mm.486x109, assunse formato identico a quello delle targhe civili; quella anteriore è invece rimasta di dimensioni immutate. Cambiò anche la disposizione delle scritte: a destra della sigla ora figurano prima le due lettere seguite dalle tre cifre separate dalle prime da un dischetto verde anziché da un punto nero. Sotto la stelletta verde compare anche una minuscola sigla EI in nero con un ulteriore stelletta a secco ( la sola sigla, contenuta in un piccolo rettangolo a rilievo fu presente per un certo periodo anche nelle targhe del tipo precedente). La targa anteriore riprende nel medesimo ordine gli stessi elementi che compaiono su quella posteriore. La numerazione è ricominciata da AA 001. E stata anche introdotta una targa su due righe, anche questa di formato identico alla corrispondente civile, che finora è apparsa solo sui fuoristrada: superiormente figura la sigla e la stelletta verde e inferiormente il gruppo alfanumerico. La collocazione delle lettere J, K, W, X, Y, Z nella progressione è ora identica a quella attuale delle targhe civili, ma ci sono in più le lettere I, Q e U. Va tenuto conto che non tutte le sequenze vengono assegnate all esercito in quanto ora la numerazione è interforze, eventualità prevista fin dalla normativa del 1979. Per un certo tempo le sequenze erano rilasciate promiscuamente all Esercito ed ai Carabinieri: normalmente, all interno di queste, i vari lotti di veicoli erano nettamente separati (ad esempio, nel migliaio con codice AF, i primi 200 veicoli erano Land Rover dei Carabinieri, seguivano 500 automezzi di vario tipo dell esercito, per poi riprendere con le ultime 300, ancora di tipo diverso, dei Carabinieri). In qualche occasione, piuttosto raramente e nel caso di grossi lotti dello stesso modello come le Land Rover o le Fiat Punto, le assegnazioni erano promiscue. Dal 2003, con l introduzione della targa CC, le serie sono state separate. Finora risultano assegnati all esercito le sequenze: AA/AH 499 AJ, AL/AS AU/BH, BL CF, CG, CH, CV/CX Va notato che delle sequenze intermedie, da CJ a CT, non ho alcuna informazione: molto probabilmente sono ancora da assegnare perchè riservate alle altre forze armate, la cui progressione è molto più lenta o, in particolare, ai Carabinieri, per il cui autoparco è prevedibile una forte crescita ed un continuo rinnovamento AUTOVETTURE Il termine della produzione dei Fiat 850/900 e il graduale ritiro della serie, ormai logora e obsoleta, ha reso necessario la sostituzione dell intera linea dei mezzi leggerissimi. Per questo compito sono state scelte le Fiat Panda e le Uno, poi sostituite dalle Punto, anche se in realtà rappresentano solo un palliativo in sostituzione dei pulmini e furgoncini preesistenti che non sono più stati eguagliati da veicoli tanto economici e pratici. L altro elemento caratteristico è stata l introduzione di veicoli di produzione estera, cosa che si sta ormai verificando in tutte le forze armate e di polizia. In realtà non si tratta di un fatto del tutto nuovo, ma questo in precedenza avveniva solo in connessione con i periodi bellici o per certi veicoli speciali, mentre ora riguarda anche normali autovetture di serie, autobus e motocicli. Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Targhe note assegnate

Alfa Romeo Alfetta 2^serie 1,8, 2.0 1981-84 >1700 1981 472 1982 446 1983 370 (CC)430-850 AN 635-780AQ, 910AT/070AU 940AV/000AZ (CC) 6xxBB/0xxBC 1984 435 Giulietta 1,6 1985 10? 507-516BG Alfa 6 1981-84 Due avvistamenti: 751AI, 289AZ Alfa 33 1,2 1983-95 >600 Arna 12,SL, 1,3SL 1984-86 >120 Alfa 90 1,8, 2,0 1985-88 >1600 1985 514 1986 510 1987 529 Alfa 75 1,6 1,8 2,0 1988-90 >3000 1988 705 1989 703 1990 665 340/980CC, 350/410CD 010/349CG, 650CH-010CJ 650/880CK, 320/480CL, 690/840CN Alfa 164 3,0 1989 <100 CG 3xx-4xx Alfa 155 1,8 1993-97 >5000 1992 619 1993 849 1994 542 1995 674 1996 800 490-510CW, 780CW-020DA 250-480DC, 910DC-220DD 240-650DM AC600-740, AF700-940, AG450-680 AH 080-180 Alfa 156 2,0 1998-00 >2600 Alfa 166 Dal 2000 >1200 Audi.. 2006 CG9xx CH 1xx Daewoo Llanos 1,6 2000 (CC) BC 7xx Fiat Lancia Argenta 1600, 2000 1982 <50 XxxAP, AQ, AR Panda 45, 60,4x4,750,100S 1980-96 >1500 1985 300 1986 80 1987 445 1989 445 1990 308 (CC) 581-660 BU (CC) 151-810 BY (CC) 410-690 CK Uno 45, 55 1982-94 >5700 1989 1747 Regata 70S,100s 1984-90 >500 Regata DS 70S, 1985-88 <70 100S SW Croma T, IE 1986-97 <500 Tipo 1,1 1,4 1988-96 >2100 1989-95 1454 Tempra 1990-96 >250 Tempra SW 1996 <30 Tutte DJ4xx Punto 55S Dal 1993 Brava SX 1,4 1995-02 2000 120 (CC) BA-BB Marea SX 1995-02 Marea TD SW 2002 Stilo Dal 2001 Thema 1986-93 >250 Dedra 1,6IE 1,8 1987-97 >100 Kappa 1996-97 <100 Lybra 2001 <50 BC 9xx Toyota Carina E 1994-97 1996 2 Yundai Lantra 2000 Ca 20 AZ 7xx Sonata GLS 1,6 2000 <40 AZ 7xx Atos 2001 N.B. le sequenze delle targhe assegnate in tutte queste tabelle devono intendersi come approssimative, in genere con scarto di una decina unità. Tra l altro talvolta sono discontinue perché al loro interno sono immatricolati piccoli gruppi di veicoli di tutt altro tipo. Allo stesso modo le serie indicate non rappresentano il totale dei mezzi presi in esame perché, con molta frequenza, se ne incontrano altri dispersi in piccoli gruppi fra altre sequenze. Questa impostazione delle immatricolazioni è comune a tutti i veicoli di Esercito e