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15 CONGRESSO NAZIONALE FNCPTSRM 19-21 Aprile 2013 Palazzo dei congressi Riccione CORSO ECM G a cura della AITNR TECNICHE NEURORADIOLOGICHE APPLICATE ALLE METODICHE TC-RMN ED ANGIORADIOLOGIA:STUDIO DEL MASSICCIO FACCIALE,ORBITE,ROCCHE PETROSE E NERVI CRANICI,IPOFISI E SFENOIDE. FISTOLA CAROTIDO-CAVERNOSA: studio angioradiologico e trattamento endovascolare Fiscone Mariarosaria (A.O. Niguarda Ca Granda Milano) Introduzione Una fistola e una comunicazione patologica tra due strutture, un incontro precoce di una arteria con una vena senza l interposizione del letto capillare. Pag. 1 a 13

Mentre la parete dell arteria e più elastica ed è in grado di tollerare l elevata pressione del flusso ematico, la parete della vena ha una morfologia adatta a sopportare pressioni più basse ed è pertanto sfiancata dal circolo sanguigno arterioso. Nel 1985 Barrow le distingue per eziologia,sede,flusso e tipologia di interesse : Tipo A: si realizza per la rottura del tratto intracavernoso della carotide interna nel seno cavernoso Pag. 2 a 13

Tipo B: Si realizza per la rottura di rami della carotide interna nel seno cavernoso Tipo C : si realizza per la rottura di rami della carotide esterna nel seno cavernoso Pag. 3 a 13

Tipo D : si realizza per la rottura di rami della carotide interna,della esterna o di entrambe all interno del seno cavernoso In pratica esistono due tipi principali di fistole: - le fistole carotido-cavernose (dirette) - le fistole artero-venose durali (indirette) Le fistole carotido-cavernose si realizzano quando per un difetto del tratto intracavernoso dell ica, il sangue arterioso passa direttamente nel seno cavernoso. Pag. 4 a 13

Le fistole durali si realizzano per la formazione di un fitto reticolo di vasi anomali, localizzato nello strato durale,in stretto rapporto ad un seno durale. Il seno cavernoso è un seno venoso localizzato lateralmente alla sella turcica. Al suo interno decorrono l ICA e i nervi oculomotori. La fistola carotido-cavernosa (FCC) è conseguenza di un trauma cranio facciale con lesione delle strutture della base cranica. Raramente si può presentare spontaneamente per la rottura di un aneurisma intracavernoso. Pag. 5 a 13

Manifestazioni Cliniche Il quadro sintomatologico è in relazione alla sede delle vene che vengono sottoposte all ipertensione da iperafflusso di sangue arterioso.quando il drenaggio avviene anteriormente, verso le vene oftalmiche, compaiono esoftalmo, chemosi congiuntivale e deficit dei nervi oculomotori. Nel caso di drenaggio posteriore, verso il seno petroso inferiore, il quadro sintomatologico oculare sarà più sfumato e si limiterà ad una sensazione soggettiva di soffio o di rumore di cascata nell orecchio. Raramente il drenaggio è diretto verso le vene cerebrali e in tal caso c è rischio di emorragia cerebrale. Pag. 6 a 13

Questo perchè il drenaggio della fistola interferisce con lo scarico venoso del cervello rendendolo difficoltoso. Cio fà aumentare la pressione endocranica che può provocare un emorragia. Raramente i sintomi derivano da un fenomeno di furto operato dalla fistola nei confronti del circolo cerebrale.in tal caso è presente una completa deviazione di tutto il flusso della carotide nel seno cavernoso. Diagnosi Il protocollo diagnostico si fonda sull arteriografia cerebrale. Metodiche quali TC e RM possono fornire indicazioni utili sulle immagini vascolari, sull eventuale presenza di lesioni osse o parenchimali e sullo stato cerebrale generale. L angiografia e una metodica di imaging digitale che utilizza radiazioni ionizzanti e genera mappe vascolari, arteriose evenose, attraverso l acquisizione sequenziale di immagini durante l iniezione di contrasto nel lume vasale. Pag. 7 a 13

Serve a visualizzare le strutture vascolari e le loro patologiche alterazioni. Attualmente rappresenta il gold standard per l imaging vascolare. L angiografia studia al meglio la FCC perchè evidenzia : - il punto di fistola - quanto la fistola influisce sull emodinamica cerebrale - visualizza quali sono i drenaggi venosi - fà comprendere quali sono le possibilità terapeutiche Pag. 8 a 13

L arteriografia deve prevedere iniezioni selettive a cominciare dalla carotide interna responsabile della fistola. Devono essere studiate l arteria carotide esterna omolaterale, per escludere eventuali rare partecipazioni dei rami meningei, e le arterie carotide interna e vertebrale controlaterale per verificare il normale funzionamento delle anastomosi intracraniche. Procedura Interventistica L approccio terapeutico di prima scelta e quello endovascolare. Nel 1974 Serbinenko per chiudere la FCC utilizzava dei palloncini staccabili in latex o silicone. Questa tecnica nel corso degli anni è stata frequentemente modificata fino a scomparire del tutto. Pag. 9 a 13

Oggi il trattamento di prima intenzione si esegue con le spirali Pag. 10 a 13

E frequente che il trattamento venga ripetuto a distanza in quanto non sempre è possibile chiudere la fistola in un unico trattamento. Complicanze Le complicanze possono essere e breve e lungo termine: Pag. 11 a 13

- a breve termine si può avere un peggioramento della situazione oculomotore - a lugo termine con la fistola ben chiusa, a distanza di anni, si può avere la formazione di pseudoaneurismi. In tal caso si procederà con l occlusione della sacca pseudoaneurismatica con l utilizzo di stent coperti. Pag. 12 a 13

Letture -BRADAC G.B. : Cerebral Angiography Springer Verlag, 2011 -Oftalmologia clinica Miglior/Mastropasqua-Monduzzi -Barrow DL, Spector RH,Braun IF,Landman JA,Tindall SC,Tindall GT.Classification and treatment of spontaneous carotid-cavernous sinus fistulas. J Neurosurg. 1985 Recapito Autore Fiscone Mariarosaria S.C. Neuroradiologia - A.O.Niguarda Ca Granda P.zza Ospedale Maggiore 3 20162 Milano (+39) 02 6444 7103 Mariarosaria.fiscone@ospedaleniguarda.it Si ricorda che la presente pubblicazione della lezione è stata prodotta ad uso esclusivo di consultazione per gli iscritti al corso e al congresso.ogni altro utilizzo potrebbe violare la normativa sul copyright,in particolare per quanto riguarda schemi e figure tratte dalla letteratura scientifica disponibile. Pag. 13 a 13