CIBO: da madre terra l'energia per la vita Messaggi per Angolo dei Nuovi Stili di Vita (Giugno-Luglio-Agosto 2015) Commissione diocesana Nuovi Stili di Vita Padova
Come viene prodotto il cibo? Come comunità cristiane dobbiamo chiederci: come viene prodotto il cibo nelle nostre campagne e nei nostri allevamenti? Quale quantità enorme di prodotti agrochimici (pesticidi, diserbanti, farmaci e concimi) vengono usati, i quali stanno avvelenando il nostro terreno agricolo e che sono anche una delle grandi cause dei cambiamenti climatici?
Il problema dello spreco del cibo Per ogni europeo vengono prodotti circa 840 Kg di cibo l anno. Di questi, ben 200 vengono sprecati ancora prima di arrivare sulla tavola: lasciati nei campi, nelle aziende alimentari, nei supermercati, e altri 95 Kg vengono acquistati per... finire in pattumiera! Nei bar, nei ristoranti, nelle mense, negli ospedali e nelle case di ciascuno di noi. Quanto sprechiamo? In tutto il mondo 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (come 8.600 navi da crociera): 900 milioni tra il campo e il negozio, il resto a casa, in mensa, etc. Fonte: foodrightnow.it
Le due grandi filiere di produzione e di distribuzione del cibo Quale scegli solitamente? 1 - La grande produzione e distribuzione del cibo la grande produzione viene realizzata dall'agricoltura intensiva che è la principale causa del saccheggio dei territori, imponendo monoculture e distruggendo le agricolture locali, causando così la denutrizione di molta popolazione povera; la grande distribuzione (supermercati, centri commerciali) viene rifornita dalla grande produzione, la quale riempie gli scaffali già pieni delle nostre catene distributive, causando problemi e malattie per una nutrizione disordinata o scadente.
2 - la piccola filiera etica (di produzione e distribuzione) la piccola filiera che produce per il fabbisogno della gente, rispettando la terra, utilizzando agricolture rispettose dell'ambiente, facendo prodotti di qualità, vendendoli mediante forme differenti (direttamente oppure attraverso i piccoli negozi), valorizzando la dieta vegetariana, scambiando semi tra i contadini, riutilizzando il cibo a livello familiare, etc
Last Minute Market Questo spreco non è tollerabile: una ricerca dell'università di Bologna ha ad esempio stimato che il 95% dei prodotti alimentari ritirati dalle mensole dei nostri negozi è ancora perfettamente consumabile! Da questa ricerca è nato "Last Minute Market", un'iniziativa con l'obiettivo di organizzare la raccolta presso supermercati e bar di tutti quei beni non più vendibili perché vicini alla scadenza o per imperfezioni estetiche, e di metterli a disposizione di associazioni che si prendono cura degli indigenti.
A casa nostra gli scarti non devono esistere! Ma anche ciascuno di noi può fare moltissimo: tra ricette della nonna e quelle su Internet, ogni pietanza a rischio pattumiera ha una possibilità di riuso più o meno creativo! Qualche esempio? Pane raffermo Canederli in brodo! (tradizionale primo tirolese) Carne avanzata Polpette! Pasta della sera prima Frittata di pasta! (ricetta napoletana molto sostanziosa) Verdura un po' avanti Passata di verdure! Frutta "andante" Macedonia! e in caso disperato, non dimenticare il congelatore!
La cena degli avanzi Un altro consiglio per evitare sprechi: una volta la settimana, invece di preparare nuovi piatti, organizza la "cena degli avanzi"! Tira fuori dal frigo e dalla dispensa tutto ciò che potrebbe non sopravvivere ancora per molto, ed inventa una cena usando tutti questi ingredienti, per fare: Zuppe, Involtini Bruschette Polpette Macedonie... scopri quante cose si possono fare con un po' di fantasia!
Risolvere il problema dello scarto a monte il problema degli scarti va però risolto soprattutto "a monte", rimuovendone le cause attraverso la sovranità alimentare e la produzione e distribuzione sostenibili del cibo, ossia dal basso della filiera etica. dove c è il primato dell economia delle relazioni mediante il criterio della giustizia, della sufficienza e della stagionalità dei prodotti e dove lo scarto del cibo viene ridotto al minimo in maniera strutturale
Percorsi concreti dell'economia di giustizia e delle relazioni: i DES - distretti dell'economia solidale gli orti sociali e comunitari il commercio equo-solidale e le cooperative sociali la filiera corta a km 0, i piccoli negozi e botteghe i GAS - gruppi di acquisto solidale l autoproduzione del cibo l agricoltura biologica e familiare l interscambio delle eccedenze fra vicini e comunità
Expo 2015: Vetrina o opportunità? Dal video-messaggio di Papa Francesco per l'inaugurazione di Expo Milano 2015: "Il paradosso dell abbondanza (*) persiste ancora, malgrado gli sforzi fatti e alcuni buoni risultati. Anche la Expo, per certi aspetti, fa parte di questo paradosso dell abbondanza, se obbedisce alla cultura dello spreco, dello scarto, e non contribuisce ad un modello di sviluppo equo e sostenibile. Dunque, facciamo in modo che questa Expo sia occasione di un cambiamento di mentalità, per smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane ad ogni grado di responsabilità non abbiano un impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame. Penso a tanti uomini e donne che patiscono la fame, e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo." (*): espressione usata da Giovanni Paolo II nel 1992 in un discorso alla FAO per indicare l'iniqua distribuzione della produzione mondiale di cibo, sufficiente altrimenti a sfamare senza problemi il Pianeta.