SCHUMPETER E LO SVIPLUPPO ECONOMICO (CAP. III)



Documenti analoghi
INDICE CAPITOLO I LINEAMENTI DI STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO

Indice. Divisione del lavoro e stratificazione sociale: 23. Le «leggi di movimento» del capitalismo, p. 36

3.a STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO SULLA CRESCITA E SULLO SVILUPPO

Programma Scolastico

SCUOLE di Pensiero Fisiocrazia Produzione Agricola SCUOLA CLASSICA Lavoro. CATEGORIE specifiche. PARAMETRI di Valutazione

Storia, teoria economica, impresa

PROGRAMMAZIONE MODULARE. Percorso di istruzione: II LIVELLO - II PERIODO a.s Classe 3-4 AFM B. Disciplina: ECONOMIA POLITICA.

PROGRAMMAZIONE MODULARE. Percorso di istruzione: II LIVELLO - II PERIODO a.s Classe 3-4 AFM. Disciplina: ECONOMIA POLITICA.

Indice. Presentazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell Editore Guida alla lettura

Parte Prima MICROECONOMIA

Struttura della presentazione

Indice. Microeconomia e mercati 1. La scelta del consumatore 49. Prefazione alla terza edizione. pag. Capitolo 1

INDICE APPUNTI DI ECONOMIA

Indice. Prefazione alla prima edizione p. XI. Prefazione alla nona edizione

Parte Prima MICROECONOMIA

Programma di Microeconomia ( 2017/2018) - Prof. Nisticò e Prof. Agostino

Oltre il modello Solow: Teorie della crescita endogena

Indice. Presentazione. Capitolo 1

13 Capitolo I La natura e lo scopo della microeconomia. 35 Capitolo II L utilità cardinale e la scelta del consumatore

Parte Prima MICROECONOMIA

INDICE CAPITOLO 1 IL SISTEMA ECONOMICO, LE REGOLE E GLI OPERATORI

PROGRAMMA DI RELAZIONI INTERNAZIONALI SVOLTO CLASSE 3ARI DOCENTE : CLARA MACCHIORLATTI VIGNAT

Indice. Prefazione alla quarta edizione. Introduzione. Capitolo 1 Il consumatore e la domanda di mercato 1 Parte I - Per capire 1

PROGRAMMA SVOLTO IN DIRITTO-ECONOMIA. Anno scolastico L ordinamento della Repubblica.

Economia dell Ambiente

TESTO PER LA PREPARAZIONE ALLA PROVA SCRITTA DI MICROECONOMIA. Soluzioni degli esercizi

Programma dell insegnamento di. Microeconomia. Prof.ssa Rosanna Nisticò. Corso di Laurea in Economia A.A Microeconomia SECS-P/01

PROGRAMMA SVOLTO DI DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA CLASSE 3 D SIA A.S. 2013/14 PROF.SSA GRAZIA URBINI DIRITTO

'-"..la. Piccola Biblioteca E1naudi

Economia Industriale Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale. Introduzione

MODELLI A SVILUPPO DUALISTICO

INDICE. Introduzione XIII

Indice Sommario. pag. Indice delle figure TEORIA DEL CONSUMATORE Domande a risposta aperta

LEZIONE 1. F. Campanella, Lavoro, in G. Lunghini (a cura di), Dizionario di Economia Politica, Bollati Boringhieri, Torino, 1982, vol. I, pag.

organizzazione sociale separazione tra luoghi di produzione e luoghi di consumo sistema economico con dimensione spaziale

Ripasso Macroeconomia. Economia del territorio e dello sviluppo

Mercati dei fattori produttivi (Frank, Capitolo 14)

4.a MODELLI KEYNESIANI AGGREGATI

INDICE GENERALE. Parte I LE SCELTE COLLETTIVE CAPITOLO IL SETTORE PUBBLICO E L ECONOMIA PUBBLICA NEI SISTEMI DEMOCRATICI

Conoscenze. Abilità / Capacità DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA LES CLASSE PRIMA SAPERI MINIMI

IL MERCATO DEI BENI E LE SUE REGOLE ( sintesi)

Modi di produzione. 5 novembre UniGramsci - Economia Politica 2014/2015 2

copyleft:nicolazuin.2018 nowxhere.wordpress.com MARX Teoria del Plusvalore

Crescita e ciclo nell'economia italiana contemporanea

INDICE. Prefazione... Pag. CAPITOLO I ECONOMIA EMPIRICA E SCIENZE ECONOMICHE

Lezioni Microeconomia 2013/14 - III

Storia Economica. Topic 1 Mauro Rota

Commercio internazionale, rendimenti di scala crescenti e mercati non concorrenziali

Se il progresso tecnico non è lo stesso in tutti i paesi le conclusioni non valgono.

Ritorno al futuro? La caduta tendenziale del saggio di profitto tra teoria ed evidenza empirica

Oltre il modello Solow: teorie della crescita endogena e teorie dello sviluppo

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

Sommario. Prefazione xv L autore xxiv

Indice. Introduzione... 13

Garegnanl Valore e domanda ellehlva

XVII. Parte I FONDAMENTI ED ESTENSIONI. 1. Gli strumenti di analisi ed i concetti generali

Lo sviluppo economico regionale

La crescita economica: il modello di Solow

Occupazione e disoccupazione

L economia politica si suddivide in due branche principali

Perroux: pietra miliare per lo sviluppo della politica regionale

Compendio di esercizi per l esame di Istituzioni di Economia

Le principali forme di mercato. Offerta. Molti operatori. Pochi operatori. Concorrenza libera. Oligopsonio. Monopsonio

Istituto Universitario Architettura Venezia EG 254 I ~

Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Anno Accademico Economia Politica (prof. Guglielmo Chiodi)

A Introduzione all economia

NOTE DI MATEMATICA APPLICATA ALL ECONOMIA

OBIETTIVI E CONTENUTI ESSENZIALI PER I CORSI ESTIVI

I padri nobili dell equilibrio spaziale. Equilibrio economico generale: tempo per aggiustamenti spazio fattore di vincolo

I PROVA INTERMEDIA DOMANDE PER ESERCITAZIONE

In un ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla, alla domanda a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

Commercio internazionale con mercati non concorrenziali. Giuseppe De Arcangelis 2015 Economia Internazionale

Microeconomia. Prof.ssa Rosanna Nisticò. Corso di Laurea in Economia. Microeconomia

Elenco dettagliato degli argomenti da preparare per l esame

Teoria e pratica dello sviluppo

Indice. Parte 1 Le famiglie 21 XVII XXI XXIII XXV

In un ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla, alla domanda a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

In un ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla, alla domanda a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

CORSO DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE E MARKETING A.A

Disoccupazione e inflazione

ESERCITAZIONI Di ECONOMIA POLITICA Canale A-D Prof. E. Felli

INDICE. Premessa... I Parte. Capitolo Ii

OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI. Lo studente deve aver superato gli esami di Microeconomia e di Storia Economica PROGRAMMA D ESAME.

Teoria economica. Prezzi e distribuzione. Graziani. Augusto

i-x_1-179_imbriani_07.qxp :10 Pagina V Indice

Le principali forme di mercato

Introduzione ai modelli macroeconomici. Lezione 3

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE Anno scolastico 2015/2016

Storia Economica. Lezione 9 Mauro Rota

Introduzione all Oligopolio

Lungo periodo. ! La curva di offerta aggregata è quindi verticale in corrispondenza della produzione di equilibrio (Y NAI )

ECONOMIA POLITICA SOLUZIONI ESAME. Prof. Paolo Guerrieri 9 luglio 2012

Le economie esterne marshalliane

Archivio delle domande di Economia Politica. con la Prof.ssa Martucci e De Felice

ISTITUZIONI DI ECONOMIA (a.a ) PROVE D ESAME

IL MODELLO AD AS. Rimuoviamo l ipotesi di prezzi fissi. Il livello dei prezzi P è ora una endogena.

Capitolo 18. Il modello di Bertrand. Il modello di Bertrand 02/05/2011. L oligopolio e la teoria dei giochi

In un ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla, alla domanda a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

Le scelte del consumatore

Transcript:

SCHUMPETER E LO SVIPLUPPO ECONOMICO (CAP. III) Joseph Schumpeter (1883-1950) Teoria dello Sviluppo Economico (1912), Cicli Economici (1939), Capitalismo, Socialismo e Democrazia (1942), Storia dell Analisi Economica (1954). Enfasi sullo sviluppo ma anche ammirazione per Walras il cui modello rappresenta un economia stazionaria. Rottura della stazionarietà attraverso: innovazioni di prodotto innovazioni di processo (produttivo o commerciale) apertura di nuovi mercati individuazione di nuove fonti di materie prime creazione o rottura di posizioni di monopolio E l imprenditore, che Schumpeter contrappone al direttore d azienda, che introduce innovazioni e ottiene così un profitto. Il profitto, a differenza della rendita da monopolio, tende a diffondersi attraverso il processo concorrenziale. Due fasi dello sviluppo capitalistico: Capitalismo concorrenziale e capitalismo trustificato. Nella prima delle due fasi l imprenditore è generalmente il proprietario; nella seconda, la funzione imprenditoriale è separata dalla proprietà e non è quindi ovvio chi percepisca il profitto che, in nessun caso, comunque, può essere concepito come la ricompensa per il rischio. Importanza del credito per la realizzazione di innovazioni e quindi per lo sviluppo. Nello stato stazionario non vi può essere risparmio d impresa che nasce dal profitto che a sua volta presuppone l innovazione. Vi è quindi una successione logica del tipo: Credito- Innovazione-Profitto. La concorrenza distrugge poi il profitto e il credito, finanziando le innovazioni, crea le condizioni per la sua rinascita. E solo nella fase del capitalismo trustificato che l impresa può trattenere risorse e la funzione del sistema creditizio ritorna ad essere quella ordinaria.

Critica schumpeteriana alla nozione statica di concorrenza: la concorrenza come un processo di distruzione creativa delle imprese meno innovative che consente a quelle più innovative di creare una posizione di monopolio temporaneo. Pratiche monopolistiche e innovazione: ricerca e sperimentazione da un lato, assicurazione contro il rischio di cambiamenti troppo rapidi dall altro. Lo sviluppo si manifesta attraverso cicli a causa dell affollamento delle innovazioni in alcuni periodi cui segue, anche per il necessario rimborso dei prestiti, un periodo recessivo. Cicli di diversi periodi: Kondratiev, Juglar, Kitchin.

LA CRITICA DI SRAFFA E LE NUOVE TEORIE DEL MERCATO (CAP.IV) Piero Sraffa (1898-1983) The Laws of Return under Competitive Conditions (1926) The Works and Correspondence of David Ricardo (1951-73) Production of Commodities by Means of Commodities (1960) Tra il 1926 e il 1933 si afferma l idea dell inadeguatezza delle forme di mercato estreme, concorrenza perfetta e monopolio, quale strumento interpretativo della realtà, anche accettando le ipotesi statiche (preferenze e tecnologie date) che Schumpeter aveva invece rifiutato. Sraffa (1926) mette in discussione la ragionevolezza dell ipotesi che in concorrenza ogni impresa si trova prima o poi ad operare con costi medi crescenti (rendimenti decrescenti). Infatti, secondo Sraffa, il problema dell impresa non è l aumento dei costi ma la difficoltà di vendita dovuta alla limitatezza della domanda. Se alla curva di domanda orizzontale si sostituisce una curva di domanda decrescente, si configura una forma di mercato di concorrenza monopolistica. Nonostante l utilizzo da parte di Sraffa dell approccio marshalliano, l abbandono dell ipotesi di concorrenza perfetta rende pressoché impossibile l individuazione di un equilibrio economico generale. L idea di Sraffa viene ripresa nel 1933 da Joan Robinson (L Economia della Concorrenza Imperfetta) in Inghilterra e da Edward Chamberlin (La Teoria della Concorrenza Monopolistica) in America. Le due etichette identificano la stessa realtà, quella di un mercato imperfetto (diversa ubicazione delle imprese, costi di trasporto ecc.) in cui il prodotto venduto non è omogeneo (o almeno non è ritenuto tale dagli acquirenti). Concorrenza di qualità oltre che di prezzo con un ruolo essenziale della pubblicità. Equilibrio dell impresa ed equilibrio dell industria (come in Marshall) ma, data la differenziazione dei prodotti, si parla (Chamberlin) di gruppo anziché di industria. Indeterminatezza della nozione di gruppo.

Differenze tra l equilibrio dell industria e l equilibrio del gruppo. Limiti dell analisi: impossibilità di conoscere la curva di domanda, non misurabilità della qualità, curve di costo identiche per tutte le imprese del gruppo. Analisi empiriche hanno confermato le difficoltà da parte delle imprese a conoscere la curva di domanda, soprattutto se si tiene conto dell interdipendenza delle decisioni in un contesto oligopolistico (Hall e Hitch 1939) Il principio del costo pieno e l abbandono del principio di uguaglianza tra costo marginale e ricavo marginale vengono ripresi da Andrews (1949) e da Kalecki (1938) che introduce la nozione di grado di monopolio. Si afferma l idea di un prezzo di esclusione (Sylos Labini 1961), con un distacco crescente dalle trattazioni astratte del tipo di quelle proposte da Cournot (1801-1877) già nel 1838 e da Edgeworth (1845-1926), i cui scritti furono raccolti e pubblicati nel 1925. La nozione di mercato contendibile di Baumol, Panzar e Willig (1982) I costi di transazione e la teoria dell impresa di R. Coase (1937).

LE TEORIE DEL RISTAGNO ECONOMICO (CAP. VII)*** Differenze tra Ricardo e Mill sullo stato stazionario. Incompatibilità, nell impostazione marxiana, tra l ideale milliano di stazionarietà e il sistema capitalistico. Caduta tendenziale del saggio di profitto e crisi del capitalismo secondo Marx. A. Hansen: enfasi, di tipo keynesiano, sugli investimenti che dipendono da tre tipi di cause: aumento della popolazione introduzione di innovazioni espansione territoriale del capitalismo. Secondo Hansen proprio quando il capitalismo riesce a generare più risparmio le tre forze sopramenzionate si indeboliscono. Si tratta di una teoria che evidenzia l incapacità del capitalismo di crescere in piena occupazione e non una vera e propria tendenza allo stato stazionario. E sull indebolimento della seconda causa che si sono concentrate le critiche. Se è vero che non si registra un rallentamento nella creazione di innovazione, secondo i teorici del ristagno, le grandi imprese monopolistiche ostacolano l effettiva introduzione di innovazioni. Ruolo della politica economica e importanza dei contenuti della spesa pubblica. La crisi del capitalismo secondo Schumpeter: Burocratizzazione della funzione imprenditoriale Perdita di importanza dell accumulazione capitalistica vista la supplenza dello Stato. Inevitabile passaggio al Socialismo che ha in Schumpeter connotazioni meno positive di quelle che si ritrovano in Marx.

LA TEORIA DEL SOTTOSVILUPPO (CAP. X)*** La letteratura economica sul sottosviluppo ha affrontato essenzialmente tre questioni: definizione di sottosviluppo funzionamento delle economie sottosviluppate superamento del sottosviluppo Per ciò che riguarda la definizione di sottosviluppo si è evidenziata l insufficienza del criterio del reddito pro capite per quattro ragioni: insufficienza dei dati statistici impossibilità dei dati statistici, quand anche siano disponibili, di registrare l economia sommersa incomparabilità internazionale tra i redditi pro capite per l assenza di un metro monetario comune incapacità del criterio del reddito pro capite di cogliere differenze qualitative tra i vari paesi. Il reddito pro capite dà comunque una buona approssimazione delle dimensioni del problema. Le economie sottosviluppate si caratterizzano per l esistenza di un circolo vizioso tra bassa produttività, dovuta a carenza di capitale, e bassa accumulazione di capitale dovuta alla bassa produttività. Inoltre il surplus è spesso destinato al consumo di lusso della aristocrazia locale. Le economie hanno forma pre-capitalistica e non vi è stimolo all investimento. Aziende agricole di tipo familiare: la disoccupazione nascosta. Lo squilibrio economico mondiale e l accentuarsi delle disuguaglianze (Myrdal e Rosenstein Rodan). Fattori agglomerativi sia dal lato dell offerta sia dal lato della domanda.. Tra i primi: Tra i secondi: economie esterne e capitale fisso sociale la cui assenza non è compensata dai bassi salari.

carenza di domanda per i prodotti di impianti di grandi dimensioni quando non sia già diffusa la produzione industriale in altri settori. La teoria dei fattori agglomerativi non spiega come lo squilibrio sia nato ma solo perché tende ad accentuarsi. Importanza limitata degli investimenti coloniali o neocoloniali. Possibili forme del processo di industrializzazione: a bassa intensità di capitale con migliori effetti immediati sull occupazione ad alta intensità di capitale con migliori effetti sull accumulazione di capitale. Necessità di interventi pubblici visto l alto rischio implicito in investimenti di grandi dimensioni in assenza di capitale fisso sociale (che si è invece formato gradualmente nei paesi industrializzati). Autori importanti Hirschman e Sen.

I PROBLEMI ODIERNI DELL ECONOMIA MONDIALE (CAP. XI)*** Il capitalismo contemporaneo non è più quello di Smith, Ricardo e Marx: salario al di sopra della sussistenza e politiche redistributive. La Società opulenta di J. K. Galbraith: soddisfatti i bisogni essenziali, i nuovi bisogni non sono più autonomi rispetto alle esigenze della produzione e viene quindi meno il criterio di efficienza che assegnava una superiorità alle economie di mercato. Inoltre sarà sempre più difficile da parte dell apparato produttivo creare nuovi bisogni. Si aprono quindi spazi per consumi pubblici che sostituiscono quelli privati. La forza espansiva del capitalismo occidentale si è ridotta per effetto delle politiche redistributive e ciò ha forse contribuito ad aggravare le disuguaglianze. Non rinviabilità di interventi pubblici su scala mondiale.

LA RISPRESA DELL ECONOMIA POLITICA CLASSICA (CAP. XII) Teoria classica: importanza della nozione di sovrappiù, inteso come quella parte del valore prodotto non direttamente imputabile ad alcun fattore produttivo e come fonte dell accumulazione (se reinvestito anziché essere speso in consumi improduttivi) Limiti della teoria classica: la teoria del valore-lavoro Rifiuto da parte della teoria moderna (neoclassica o marginalista) del concetto di sovrappiù: ogni forma di reddito è il corrispettivo dei servizi di uno specifico fattore produttivo. Produzione di Merci a Mezzo di Merci di Piero Sraffa 1 schema: economia di sussistenza 280q grano + 12t ferro 400q grano 120q grano + 8t ferro 20t ferro Il sistema può riprodursi solo se i rapporti di scambio sono: 10q grano=1t ferro 2 schema: economia con sovrappiù e salario di sussistenza 280q grano + 12t ferro 575q grano 120q grano + 8t ferro 20t ferro Il sistema può reintegrare i mezzi di produzione e ripartire il profitto tra le due industrie ad un saggio uniforme solo se i rapporti di scambio sono: 15q grano=1t ferro; il saggio uniforme di profitto è il 25%. Più in generale i prezzi e il saggio di profitto si ottengono risolvendo il seguente sistema di equazioni: Aap a + Bap b + + Kap k +r = Apa Abp a + Bbp b + + Kbp k +r = Bpb A p + B p + + K p +r = Kp k a k b k k k Merci base e merci non-base

3 schema: economia con sovrappiù e salario al di sopra della sussistenza I prezzi, il saggio di profitto e il saggio di salario si ottengono risolvendo il seguente sistema di equazioni: Aap a + Bap b + + Kap k +r + Law = Apa Abp a + Bbp b + + Kbp k +r + Lbw = Bpb A p + B p + + K p +r + L w = Kp k a k b k k k k Si deve però assumere come data una delle due variabili distributive. Sia nel 2 sia nel 3 schema si ha: A a+ A b+...+ Ak A; B a+ B b+...+ Bk B;...; K a+ K b+...+ Kk K La dipendenza del saggio di profitto dai prezzi: la merce tipo e il modello grano di Ricardo (cenni). Profitto (o salario) come residuo. Abbandono definitivo della teoria. del valore-lavoro Le quantità prodotte sono date.