Carta d intenti 1 per promuovere nelle Città IL CIBO BUONO, BIOLOGICO, EQUO e SOLIDALE e LA SOVRANITA ALIMENTARE 1 questa c arta e frutto/parte integrante della c ampagna eur opea food for world dalla sicurezz a alla sovranità alimentare promossa da mani tes e, co.c o.pa, cis v, fondazione slow food per la biodi versita, z a zemi ata (bulgaria), xar xa de consum solidari (spagna), ac ord international (gran br etagna) e realizzata con il contributo ec onomic o dell unione europea. 1
Carta d intenti per promuovere nelle Città IL CIBO BUONO, BIOLOGICO, EQUO e SOLIDALE e LA SOVRANITA ALIMENTARE 1. Il cibo é nutrimento essenziale del corpo e della mente L esperienza del cibo è necessità di vita, scambio e condivisione tra gli umani, storia individuale e collettiva. Mangiare non è solo assimilare e sostentarsi, ma è capire, conoscere, diventare più consapevoli. 2. Il cibo non può essere solo una merce, e' un diritto di tutti. Il cibo è salute, benessere, piacere, convivialità, cultura. Il cibo è vita. Ogni popolo ha diritto di definire democraticamente la sua politica agricola e alimentare, senza arrecare danno a altre popolazioni, per avere garanzia della sua sovranità alimentare. 3. La produzione, la trasformazione e la distribuzione del cibo sono tra le cause della situazione critica del nostro pianeta. L azione dell uomo, è indubbio, produce l avvelenamento della terra proprio nei suoi elementi principali come l acqua, l aria, il suolo, provocando esiti imprevedibili e non controllabili dall uomo stesso, nonostante la scienza e la tecnologia di cui dispone. 4. Il nord del mondo spreca i frutti della terra e si ammala in conseguenza dei suoi modelli alimentari, il sud del mondo soffre la mancanza di risorse e muore ancora di fame. Questo paradosso, meglio di tante parole, evidenzia il fallimento dei modelli e delle relazioni economiche che ci hanno accompagnato nel XX secolo. Occorre adottare un modello economico finalmente sostenibile, occorre considerare la limitatezza delle risorse disponibili, è necessario garantire una migliore qualità della vita alle persone, bisogna sviluppare l economia della conoscenza, solare e solidale. 5. Il nostro pianeta oggi ci evidenzia l impossibilità di uno sviluppo illimitato e ci pone l urgenza di modificare i nostri stili di vita e di consumo. Per questo occorre partire dal cibo e dall agricoltura, per ridisegnare il nostro futuro, incoraggiando l impegno di quanti sentono viva la loro responsabilità verso la madre terra e l urgenza della solidarietà, sia verso quanti abitano oggi il nostro pianeta sia verso le future generazioni. 6. La Terra è il datore di lavoro più importante e l agricoltura può contribuire a ricostruire una nuova economia. Occorre, però, scegliere un nuovo modello di agricoltura, biologica e contadina, indispensabile per la sopravvivenza dell umanità intera, un agricoltura settore primario al centro dell attenzione di tutta la società. Un agricoltura multifunzionale, capace di garantire la produzione di cibo di qualità, ma anche il governo e la 2
conservazione del territorio e la qualità nostro ambiente. Perché il modello dell agricoltura contadina e biologica si sviluppi occorre che tutti siano consapevoli dell urgenza di rivitalizzare circuiti economici locali, che i prezzi siano legati ai costi di produzione, che sia garantito ai contadini l accesso alla terra, all acqua, alle sementi e al credito e quindi a un reddito dignitoso. 7. L attività agricola soffre anche il costante e pesante consumo di suolo. Consumo di suolo e crisi economica trasformano la terra in oro, in bene rifugio, rendono problematica la possibilità di formare nuove aziende agricole contadine, soprattutto per i giovani che intendono scegliere l agricoltura come opportunità di lavoro.salvaguardare i terreni agricoli, coinvolgere i giovani nella nuova agricoltura, garantire ai contadini il diritto alla terra sono tra le scelte necessarie per costruire sovranità alimentare in tutto il pianeta. 8. Per recuperare la centralità dell agricoltura occorre costruire una collaborazione stretta tra agricoltori e cittadini. E necessario valorizzare il loro ruolo e i loro interessi nel processo produttivo, costruire una buona alleanza, un nuovo patto tra chi produce e chi utilizza il frutto del lavoro della terra.una necessità che nasce anche dalle distorsioni create dall attuale catena distributiva, orientata a prescindere dai contesti locali e che penalizza i due protagonisti principali: i produttori da una parte ed i consumatori dall altra. Una filiera distributiva che costa e che spreca molte risorse. 9. L azione locale cambia il mondo. Per questo noi, rappresentanti dei comuni e delle amministrazioni locali, sentiamo oggi la responsabilità di impegnarci in prima persona per garantire l affermazione del principio della sovranità alimentare. La sovranità alimentare permette lo sviluppo di un agricoltura biologica e contadina, che garantisce la sopravvivenza della piccola azienda agricola, tutela la biodiversità, protegge e rinnova le risorse naturali, rivitalizza i territori rurali, certezza di un futuro per i giovani, speranza per noi tutti. 10.Occorre che alla crisi dell economia si contrapponga un risorgimento delle idee. Una responsabilità che coinvolge tutti noi, che dobbiamo cambiare stili di vita e modelli culturali. Ogni Città che sottoscrive il presente documento si propone come laboratorio, momento di ricerca e di sperimentazione di nuovi modelli economici locali e sostenibili, orientati a sostenere e sostanziare il concetto di sovranità alimentare, per garantire solidarietà con e presenti e le future generazioni. 3
I Comuni e gli Enti Locali che sottoscrivono questa carta d intenti accettano, si impegnano a applicare e diffondere il decalogo delle buone pratiche che segue. Torino, lì Sottoscritto da: 1. Co. Co. Pa. Coordinamento Comuni per la Pace (Nel 1996, alcuni Comuni della provincia di Torino hanno scelto di unirsi nel Coordinamento Comuni per la Pace con l obiettivo di lavorare insieme per promuovere una autentica cultura della pace e dei diritti umani partendo dal proprio territorio. Lavorare in una rete di enti locali significa ampliare i canali di comunicazione, confronto e collaborazione e potenziare gli sforzi che ciascuno è in grado di compiere attraverso progetti concreti. Oggi il Coordinamento è composto da 31 Comuni e dalla Provincia di Torino, che rappresentano circa il 70% della popolazione del territorio Provinciale). 2. Associazione Città del Bio Città del Bio è una rete di Comuni e di Enti Locali che, prendendo spunto dalla positiva esperienza dell agricoltura biologica, progetta e sperimenta un modello economico sostenibile in armonia con la natura. Qualità dei territori, qualità delle produzioni e qualità della vita in una rete di relazioni proficue, solari e solidali, tra città e campagna, tra cittadini co produttori e contadini agricoltori. Sono 186 i comuni che hanno aderito alla rete che sta crescendo anche negli altri paesi dell UE. 3. Res Tipica (Res Tipica è l Associazione, costituita dall ANCI insieme alle 27 Associazioni Nazionali delle Città di Identità, per la promozione delle identità territoriali italiane e rappresenta circa 2.000 Enti Locali. Res Tipica nasce per salvaguardare e promuovere l immenso patrimonio ambientale, culturale, turistico ed enogastronomico dei Comuni piccoli e medi del nostro Paese. Res Tipica intende valorizzare la cultura dei territori, per far conoscere in Italia e nel mondo la ricchezza di paesaggi, saperi e sapori). 4. Recosol - Rete dei Comuni Solidali La Rete dei Comuni Solidali: Comuni della Terra per il Mondo è stata fondata il 14 ottobre del 2003 a Pinerolo, alla presenza dei primi 100 comuni che hanno aderito. Recosol pone a proprio fondamento lo sviluppo delle opportunità di una vita degna per le persone dei paesi più poveri, attraverso il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche perseguita grazie al reciproco aiuto ed allo scambio di conoscenza fra cittadini di Paesi diversi. 5. Cop - Consorzio delle Ong Piemontesi è un'associazione che riunisce le principali organizzazioni operative sul territorio piemontese che si occupano prioritariamente di cooperazione internazionale e di educazione alla cittadinanza mondiale. Nato nel 1997, ad oggi conta 25 organizzazioni, operative in oltre 90 Paesi grazie al lavoro di circa 100 collaboratori, 1.000 volontari in Piemonte e 70 impegnati all'estero. A fianco di collaboratori locali e centinaia di associazioni ed enti partner, stanno lavorando grazie ai fondi raccolti in Italia e in Europa da migliaia di privati cittadini ed enti di ogni tipo, permettendo di realizzare al momento attuale circa 260 progetti. 4
Le dieci mosse per promuovere la sovranità alimentare e il cibo buono, biologico, equo e solidale in Comune 1. Promuoviamo l educazione alimentare e l educazione al consumo consapevole nelle nostre Città, a partire dalle scuole 2. Scegliamo il cibo buono, biologico, equo e solidale negli acquisti istituzionali e nella ristorazione scolastica e collettiva 3. Favoriamo i circuiti economici locali, sostenendo la filiera corta, una nuova alleanza tra agri - tutori e cittadini, rifiutiamo gli OGM e i brevetti sulla materia vivente 4. Promuoviamo gli orti urbani e scolastici come esperienza sociale e formativa positiva e la loro conversione all agricoltura biologica 5. Ci impegniamo a conservare i terreni agricoli, a limitare il consumo di suolo e a ridurre gli sprechi della filiera agro-alimentare 6. Promuoviamo il consumo responsabile dell acqua e difendiamo l accesso universale all acqua in quanto diritto umano fondamentale 7. Ci impegniamo in progetti di cooperazione internazionale con Associazoni, Ong ed Enti Locali del Sud del Mondo per far crescere la sovranità alimentare di ogni popolo 8. Valorizziamo il piacere della tavola conviviale come momento di incontro tra persone e culture differenti che convivono nelle nostre Città 9. Tuteliamo la biodiversità e adottiamo una specie, animale o vegetale, a rischio di estinzione 10. Ci impegniamo a collaborare nell organizzazione della giornata annuale dedicata alla sovranità alimentare 5
Le dieci mosse per promuovere la sovranità alimentare e il cibo buono, biologico, equo e solidale a casa Mangiare bene in tempo di crisi non costa più caro e aiuta a costruire un nuovo modello di economia della natura. Adottando alcune semplici regole quotidiane è possibile mangiare meglio e mangiare bio 1. Scegli la filiera corta, compra direttamente dal produttore, partecipa a un gruppo di acquisto, sostieni l agricoltura contadina 2. Scegli i prodotti freschi, di stagione e coltivati il più vicino possibile alla città in cui abiti e impara a coltivare anche il tuo balcone 3. Evita di acquistare i cibi confezionati, che contribuiscono a aumentare la quantità dei rifiuti e scegli i prodotti che vengono venduti sfusi. 4. Mangia meno carne, scegli anche i tagli meno pregiati e impara a conoscere i capolavori della tradizione gastronomica italiana, i grandi piatti della cucina povera 5. Mangia più frutta e verdura e impara a conoscere il valore delle proteine vegetali 6. Evita i cibi OGM, i cibi omologati e troppo manipolati, favorisci la biodiversità 7. Bevi l acqua dell acquedotto perché è più controllata, non inquina con il trasporto e non produce contenitori da smaltire 8. Scegli un cibo Buono, biologico, equo e solidale e premia la trasparenza e la completezza delle informazioni sulla sua qualità, origine e caratteristiche nutrizionali 9. Impara a mangiare bene spendendo meno e condividi l esperienza con i tuoi amici, recuperando il gusto di un pasto conviviale, sostieni la sovranità alimentare come diritto per tutti i popoli 10. Informati e attivati per influenzare le scelte delle istituzioni che decidono le politiche alimentari. 6