Modelli e dati empirici Modelli della competenza linguistica Il linguaggio è suono con significato Quindi, sapere una lingua vuol dire avere la capacità di - rappresentarsi internamente i suoni; - rappresentarsi internamente i significati: - associare rappresentazioni di suoni e di significati su un dominio illimitato. Prima approssimazione: inventari di segni a due facce. Un primo passo è l idea tradizionale, ripresa da Saussure, che le espressioni linguistiche sono entità a due facce. Il segno saussuriano Secondo Saussure i segni linguistici sono costituiti da un significante e da un significato, associati arbitrariamente. La lingua è l inventario sistematico dei segni. Il circuito della parole Inventari e creatività Questo approccio consente la costruzione di teorie sistematiche del lessico, ma non rende ancora conto della creatività, della capacità di creare infinite combinazioni di segni. Per Saussure la combinatoria sintattica non era retta dalla langue, ma era propria degli atti individuali di parole. Questo non rendeva però conto del carattere regolare della sintassi. La creatività sintattica è governata da regole. 1
Chomsky: un modello della competenza linguistica deve specificare almeno: - Un lessico, un inventario di entità a due facce, suoni e significati; Oltre agli inventari e alle, dovranno esserci delle interfacce, porte attraverso le quali il sistema mentale per il linguaggio scambia informazioni con i sistemi cognitivi non specificamente linguistici: i sistemi articolatori-percettivi e i sistemi di pensiero. - Un sistema di mentali. Vale a dire, un sistema di regole mentali ricorsive che calcolino strutture mettendo insieme elementi del lessico per formare unità via via più complesse. Rapp. fonetica Lessico Sintassi Rapp. semantica Il linguaggio connette sistemi articolatoripercettivi e sistemi di pensiero Lessico Sistemi Sistemi di articolatorio Fon Sintassi Sem pensiero e percettivo Quindi, sapere una lingua vuol dire possedere un sistema di calcolo mentale che computa strutture, rappresentazioni mentali di entità linguistiche: parole, frasi, testi, ecc. che connettono sistemi articolatori-percettivi e sistemi di pensiero. Il nucleo computazionale del sistema è la sintassi i ricorsiva, che consente di generare infinite strutture. L idea della mente computazionale si è rivelata esportabile ad altri ambiti della cognizione, le capacità cognitive si sono rivelate accessibili allo studio come capacità computazionali specifiche di certi domini: linguaggio, ragionamento, visione, presa di decisioni, controllo motorio, ecc. (modularità). Dati empirici della linguistica interna 1. Corpus di produzioni naturali 2. Giudizi metalinguistici 3. Esperimenti di comprensione e produzione (con le tecniche della psicolinguistica i i sperimentale) 4.. Studio delle patologie (dello sviluppo, neuropsicologia) 5. Tecniche di neuroimmagine (risonanza magnetica, PET, potenziali evento-correlati, ) Giudizi metalinguistici: grammaticalità Oltre a produrre e comprendere enunciati, il parlante è capace di riflettere sul linguaggio emettendo giudizi metalinguistici. Per es., ogni parlante italiano è in grado di distinguere frasi grammaticali da sequenze agrammaticali: (1) (2) La signora ha comprato il giornale *Il ha giornale la comprato signora 2
Grammaticalità La nozione di grammaticalità è distinta dalla nozione di avere un significato : ci sono frasi agrammaticali a cui attribuiamo facilmente un significato, e frasi grammaticali a cui non possiamo assegnare un significato, ma che distinguiamo i agevolmente da sequenze arbitrarie i di parole: (1) *Signora comprare giornale (2) I pirotti carulizzano elatticamente (R.Carnap) (3) *Carulizzano i elatticamente pirotti Grammaticalità e neuroimmagine A. Moro (2006) I confini di Babele, Longanesi: per identificare i circuiti cerebrali attivati dalla pura sintassi, indipendentemente dal contenuto lessicale, ha usato strutture grammaticali e agrammaticali con non-parole: (4) (5) (6) Il gulco gianigiava le brale * Gulco il gianigiava le brale * Il gulco ha gianigiata le brale Il Lonfo di Fosco Maraini Il Lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce sdilenca un poco e gnagio s'archipatta. E' frusco il Lonfo! E' pieno di lupigna arrafferia malversa e sofolenta! Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna se lugri ti botalla e ti criventa. Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto che bete e zugghia e fonca nei trombazzi fa lègica busìa, fa gisbuto; e quasi quasi in segno di sberdazzi gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto t' alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi. L area di Broca si accende quando elaboriamo le strutture sintattiche Grammaticalità Ambiguità E anche distinta dalla nozione di avere un alta probabilità di occorrenza in un corpus : (1) Colorless green ideas sleep furiously (N. Chomsky) (2) * Green sleep colorless furiously ideas e dalla nozione di ammissibilità normativa: (3) A Gianni gli piace il calcio (4) Qui c è molte persone (5) Who did you talk to? (6) It is me Una stessa sequenza di parole può avere due o più significati: (1) Gianni guardava la ragazza con il binocolo (ambigua) (2) Gianni la guardava con il binocolo (non ambigua) (3) Gianni conosce la ragazza con il binocolo (non amb.) (4)a Chi ha inseguito il poliziotto? b Who followed the policeman? c Who did the policeman follow? (ambigua) (non amb.) (non amb.) (5) Ogni uomo ama sua madre (ambigua) (6) Sua madre ama ogni uomo (non ambigua) 3
Sinonimia e contraddittorietà Inappropriatezza SINONIMIA (17) Gianni ha aiutato Piero (18) Piero è stato aiutato da Gianni (sinonima) (19) Piero ha aiutato Gianni i (non sinonima) i CONTRADDITTORIETA (21) # Gianni ha ucciso il cane, che però non è morto (22) # Ieri mattina uscirò alle sette (contraddittorie) (23)D: Sai mica che ora è? R: (Sì,) sono le undici (appropriata) R : # Sì (inappropriata) (24)D: Che cosa hai letto? R: Ho letto il tuo ultimo libro (appropriata) R : # Il tuo ultimo libro, lo ho letto (inappropriata) (25)D: Perché non leggi mai i libri che ti mando? R: Non è vero: il tuo ultimo libro, lo ho letto (appropriata) Inaccessibilità introspettiva: il caso della coreferenza Non abbiamo accesso introspettivo ai meccanismi linguistici che pur possediamo. Si consideri la coreferenza, il fatto che un pronome si possa riferire all individuo designato da un nome in certe frasi ma non in altre: (1)a Gianni i dice che i vincerà la gara b * i dice che Gianni i vincerà la gara (2)a Gianni ha convinto Maria i che la i potremmo aiutare a vincere la gara b *Gianni la i ha convinta che potremmo aiutare Maria i a vincere la gara La coreferenza (3) Ipotesi possibile: il nome deve precedere il pronome coreferenziale: a N i.. Pron i.. b *.. Pron i..n i.. L ipotesi (3) è immediatamente falsificata dal fatto che l italiano (e le lingue naturali in genere) ammette un infinità di frasi in cui il pronome precede il nome, eppure la coreferenza è possibile : (5) Quando i è in forma, Gianni i vince sempre (6) Quelli che la i conoscono bene dicono che Maria i è molto intelligente Inaccessibilità introspettiva In genere, i meccanismi di costruzione e interpretazione delle frasi sono totalmente inconsci: abbiamo accesso introspettivo al giudizio (di grammaticalità, di interpretazione, ecc.), non ai processi di computazione mentale che lo determinano. Quindi, l unico modo di procedere per studiare tali processi è di formulare ipotesi precise sul loro funzionamento, generare predizioni, e sottoporle a verifica empirica. Invarianza e variazione linguistica Le lingue umane sono ovviamente diverse, nel senso che non sono in genere mutuamente comprensibili, l apprendimento delle lingue straniere nell adulto è complesso e faticoso, ecc. Tuttavia la ricerca linguistica mostra che tutte le lingue umane presentano similarità il ità profonde nella loro organizzazione i e struttura, tt sono variazioni su un unico tema sottostante. Lo studio comparativo cerca di separare le proprietà che variano attraverso le lingue e quelle che rimangono costanti (universali linguistici). Invarianza e variazione sono espresse attraverso i due concetti di - grammatica universale, e - grammatica particolare. 4
Grammatica universale caratterizza le proprietà costanti attraverso le lingue, gli universali linguistici, definendo così la nozione di lingua umana possibile ; individua i limiti all interno dei quali le lingue umane possono variare (per es., esprime l insieme dei tratti distintivi possibili, delle regole possibili, ecc.). Grammatica particolare caratterizza le specifiche scelte che ogni lingua compie all interno dello spazio di possibilità definito dalla grammatica universale. Per es.: tutte le lingue utilizzano le nozioni di soggetto (S), oggetto (O), verbo (V), ma una particolare lingua sceglie un ordine principale: SVO SOV VSO 5