ANALISI DEL TESTO NARRATIVO Il testo narrativo è predisposto per comunicare un certo numero di avvenimenti che hanno luogo in un certo intervallo di tempo quindi il modo in cui determinate persone, oggetti, situazioni cambiano nel corso del tempo La lettura e l analisi del testo narrativo devono essere svolte partendo da questa ottica: la rilevazione di un cambiamento che avviene in una situazione data. Per esempio, in La tormenta il cambiamento è quello della persona amata da Marja; in I gioielli è quello della situazione economica e sociale del protagonista ecc. ecc. Più il testo narrativo si propone di rappresentare il reale più questo percorso di cambiamento sarà complesso e intrecciato: non ci sarà un solo cambiamento, ma diversi da individuare, mettere in successione o collegare (in La tormenta ci sono gli effetti dell involontario ritardo di Wladimir, c è tutto lo sconvolgimento portato dalla guerra..). I romanzi sono più lunghi e complessi di un racconto perché vogliono rappresentare non solo una storia possibile, ma anche un pezzo di vera e propria storia costruendo così un intreccio estremamente articolato, anche se c è sempre un cambiamento principale, una specie di autostrada della narrazione (l argomento, il tema del racconto: per es. in I promessi sposi è il cambiamento fra impossibilità del matrimonio/possibilità del matrimonio). FASI PROCEDURALI DELL ANALISI 1) Quando si deve analizzare un testo narrativo occorre chiedersi prima di tutto cosa cambia fra l inizio e la fine. In Libertà è un rapporto molto chiaro; in La roba forse non lo è altrettanto perché la situazione iniziale è un po anomala, ma ci si può risalire partendo dalla situazione finale che dà indicazioni ben precise. E per questo che le prime domande dello schema di analisi sono: - l individuazione dell argomento della storia ( Di cosa parla questo racconto?) - le differenze tra situazione iniziale e situazione finale ( Qual è la situazione iniziale? Qual è la situazione finale?) Mettere in chiaro il più possibile questi elementi permette di - selezionare le informazioni fondamentali, - tracciare il percorso della storia, - non perdersi nei dettagli e nelle situazioni complementari (non fondamentali)
e quindi permette di non fraintendere il senso del racconto cioè di capirlo bene. 2) Una volta stabilito come comincia e come finisce il racconto occorre individuare le fasi, i successivi cambiamenti che portano dall inizio alla fine cioè occorre definire la trama del racconto. La definizione della trama è, per l appunto, la definizione della linea fondamentale del racconto, il prodotto della selezione delle informazioni fondamentali, quelle situazioni che permettono al racconto di andare avanti. (per es. in La tormenta il fatto che Wladimir fissa il matrimonio in un paese diverso da quello in cui abitano lui e Marja sarà un elemento della trama; il fatto che sceglie come testimoni quelle determinate persone non lo sarà: perché il primo è necessario perché poi accada quello che accade, il secondo no). La successione delle situazioni che formano la trama (S 1 + S 2 + S 3 +S n ) è come una serie di anelli a cui si agganciano le situazioni e le informazioni complementari, che non sono necessarie per capire come va avanti il racconto, ma servono a renderlo più chiaro, più completo, più ricco; servono per potenziarne al massimo la capacità di rappresentazione, di mimesi : di imitazione del mondo. Per trovare le situazioni della trama (le famose sequenze ) non ci sono regole applicabili in modo meccanico a qualsiasi racconto: ogni racconto ha il suo intreccio che dipende dall argomento, dal modo di narrare dell autore, dall idea che l autore ha del tempo, dello spazio, delle relazioni che ci possono essere fra gli avvenimenti La definizione della trama è una fase del lavoro di analisi lunga e complessa che può essere anche risolta in modi diversi: non è detto che un racconto si possa dividere in sequenze in un solo modo. Il criterio-guida fondamentale è: cercare di individuare i momenti in cui in una situazione si introduce un elemento che la cambia in modo tale da avvicinarla alla situazione finale (per es. in La tormenta segniamo uno stacco quando ci viene detto che finisce la guerra perché questo provoca l avvicinamento di Burmin e Marja, ma non percepiamo stacco quando ci viene detto che le donne accoglievano in festa i soldati che tornavano, perché questa informazione non ha effetto diretto sulla posizione dei due protagonisti). E evidente che per individuare questi momenti occorre una lettura approfondita (il che significa anche più letture) del racconto, svolta in modo attento e con un atteggiamento da ricercatori cioè non aspettando che le cose si rivelino, ma andandole a cercare.
3) Una volta che è stata definita la linea principale del racconto, la trama che porta dall inizio alla fine, possiamo rivolgere la nostra attenzione anche a quegli elementi che abbiamo fino ad ora definito non fondamentali, poiché ora, conoscendo il senso del racconto, sappiamo a quale evento vanno collegati e che funzione hanno (cioè il motivo per cui l autore, oltre a dirci i fatti della storia, ci dice anche tutte le altre cose). Oltre alla trama gli altri elementi della struttura di un testo narrativo sono: - personaggi - spazio (ambiente in cui sono collocati gli eventi del racconto) - tempo (il periodo storico in cui è collocato) - narratore (il modo in cui ci viene narrata la storia; la figura inventata dall autore che ci narra la storia) [per esempio in La tormenta Puskin inventa una figura che sa tutto riguardo alla storia: che tipo di carattere è Marja e perché; che fine fa Wladimir ecc. ecc.; in Ultimo viene il corvo Calvino inventa una figura che ci narra la storia come se la fosse lì a guardarla e ne capisse solo quello che si vede, però in certi momenti questa figura parla come se parlasse il ragazzo oppure il soldato mentre il narratore del racconto di Hemingway rimane costantemente all esterno dei personaggi; Verga ha inventato narratori molto particolari e si vede soprattutto in La roba ] Allora, una volta definita la trama, occorre andare a cercare ed organizzare in un discorso chiaro e coerente anche tutte quelle informazioni che riguardano gli elementi sopra elencati, che non sono necessari alla trama e che permettono di capire meglio il senso della storia (senso della storia= di cosa parla + come comincia + come finisce + come si arriva dall inizio alla fine). E importante che le osservazioni che voi potete fare su personaggi, spazio, tempo ecc. siano organizzate, non tante cose elencate alla rinfusa: analizzare un testo significa osservare come sono collegate fra di loro le parti che lo costituiscono; se c è la descrizione di un paesaggio bisogna cercare di capire quale informazione in più ci vuole dare riguardo al senso del racconto. [per es. nel racconto di Pirandello l ambientazione che fa pensare ad una piccola città di provincia serve a richiamare l idea di un mondo piccolo borghese in cui l abitudine a mantenere una apparenza decorosa e a nascondere problemi e scandali provoca la curiosità e il pettegolezzo cioè solo opinioni superficiali: in questo modo il senso del racconto la impossibilità che esista una verità uguale per tutti viene rappresentato in modo più concreto cioè che risulta evidente anche solo dalle azioni e dalle parole dei personaggi] Le informazioni sui personaggi possono riguardare: il loro aspetto fisico; il loro carattere; il loro ruolo sociale; il ruolo che hanno uno nei confronti dell altro [per esempio il tipo di influenza che il lui del racconto di
Hemingway esercita su lei]. Le informazioni sullo spazio possono riguardare: la collocazione geografica (Italia, Francia, Parigi ); il tipo di paesaggio; il condizionamento che i luoghi esercitano sui fatti o sui personaggi del racconto. Le informazioni sul tempo possono riguardare: in quale periodo storico è collocata la storia; se il tempo è un tempo storico o fantastico (favole, romanzi di fantascienza ) in quale periodo dell anno (mese, stagione) è ambientata (tempo naturale); quanto tempo dura la storia; Ricordatevi che i cosiddetti elementi non fondamentali cioè informazioni e situazioni complementari servono a rendere la comunicazione narrativa più efficace, non sono cose di poco conto; la struttura è la trama, ma il lettore capisce bene la trama anche attraverso tutte le altre informazioni che gli arrivano dal testo, non necessariamente appartenenti alla trama (pensate a quale funzione ha in Ultimo viene il corvo la breve informazione che il ragazzo sparando al soldato centra l aquila che ha sul petto: il significato del racconto si amplia in modo fondamentale). Attenzione: non sempre nella trama ci stanno solo fatti e descrizione dei personaggi o rappresentazione dei luoghi fanno parte delle informazioni complementari; come detto al punto 2) gli elementi della trama sono quelli che fanno andare avanti il racconto (se la descrizione di un cambiamento nel carattere di un personaggio è necessario allo sviluppo della storia, fa parte della trama e costituirà sequenza; è una cosa da tenere presente per racconti come La roba per esempio). Il risultato finale di un esercitazione di analisi del testo narrativo dovrebbe essere un testo articolato in blocchi diversi, ma che partendo da elementi diversi (inizio, fine, trama, personaggi.) arriva a sostenere una sola interpretazione del racconto [il racconto parla di questo: infatti succede questo e questo. Il tal personaggio è fatto così e poi diventa così ecc. ecc].
AVVERTENZE Il principio che soprattutto dovete tenere a mente è che l analisi di un testo è un compito procedurale cioè che è fatto di fasi, di momenti da mettere in atto seguendo un ordine e che si collegano fra di loro; non si può pensare di capire un testo (e anche di scriverlo) seguendo un meccanismo lineare; quindi ci si trova a tornare indietro a rileggere gli stessi brani e a riutilizzarli per funzioni diverse. [comprendere un testo è come spiegare come è fatto un tappeto: bisogna guardarlo dal rovescio e vedere come sono legati tra di loro tutti i fili, ma questo non si può fare se non abbiamo bene in mente qual è il disegno del tappeto al diritto] Un altro principio importante è che le parole hanno dei significati (quasi mai uno solo) e che collegate fra di loro in un testo non si limitano a sommare i loro significati, ma li ricombinano cioè producono significati nuovi (significati complessi) per cui non c è la parola singola (come in una reazione chimica: idrogeno e ossigeno in certe misure non stanno insieme ma fanno un altra cosa che è l acqua). Quando si deve capire un testo bisogna cercare di riprodurre nella nostra mente questo significato nuovo (o questi significati nuovi) creato dal testo. E neanche questa è una cosa meccanica: se il lettore non interviene attivamente con le strategie che gli permettono di vedere la struttura del testo non riuscirà a far scattare la reazione fra i significati delle parole quindi non riuscirà a capire il contenuto della comunicazione.