RAPPORTO CONCLUSIVO 3 INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CEREALICOLA ROMA 28 MAGGIO 2010



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RAPPORTO CONCLUSIVO 3 INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CEREALICOLA ROMA 28 MAGGIO 2010 Il prossimo 30 giugno si concluderà la campagna di commercializzazione 2009-2010. Come è ormai consuetudine, l incontro di Romacereali 2010 ha riunito gli operatori nazionali ed internazionali per valutare insieme le ipotesi di scenario (mondiale, europeo e nazionale), dal punto di vista della produzione e del mercato, che si prospettano all apertura della campagna di commercializzazione 2010-2011. Più di 200 operatori (240 erano state le prenotazioni dal sito www.romacereali.it) venerdì 28 maggio 2010 hanno dato vita ad una manifestazione di elevato livello tecnico e professionale che ha affrontato, con sguardo internazionale, tutte le principali problematiche del settore. L incontro, che nasce da un progetto della Borsa Merci di Roma, è stato organizzato da ARM - Azienda Romana Mercati, l Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma che si occupa di sviluppo del settore agroalimentare e della gestione tecnica della stessa Borsa Merci. Come era avvenuto nell incontro dello scorso anno, in occasione della giornata di Romacereali 2010 sono state consegnate due targhe per celebrare, altrettanti operatori di aziende storiche, presenti da oltre 50 anni sul mercato borsistico di Roma. In particolare, sono stati premiati Michele Campana e Giovanni Napolitano. L appuntamento di Romacereali 2010 si è basato sulla proiezione del bilancio della futura campagna di commercializzazione 2010-2011, effettuata dalle principali istituzioni deputate a fornire dati previsionali, che mostra un leggero calo delle produzioni di frumento nel complesso (-2,3%). Considerato l elevato livello degli stock, anche alla luce del dibattito svolto durante i lavori di Romacereali 2010, si è portati a ritenere che, pur di fronte ad alcune rilevanti incognite (mercato finanziario, mercato valutario, prezzi del petrolio ed utilizzi non alimentari), la campagna 2010-2011 dovrebbe essere all insegna della stabilità, con una tendenza alla ripresa dei prezzi. La relazione introduttiva è stata svolta da Darren E. Cooper, economista formatosi all Università di New York ed operatore sul mercato delle commodity per dieci anni, da quattro anni presso l International Grains Council (IGC), organizzazione intergovernativa con sede a Londra, di cui fanno parte: Algeria, Argentina, Australia, Canada, Costa d Avorio, Cuba, Egitto, Unione europea, India, Iran, Giappone,

Kazakhistan, Kenya, Corea (Rep.), Marocco, Norvegia, Pakistan, Panama, Federazione Russa, Sud Africa, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ucraina, Stati Uniti, Città del Vaticano. Darren Cooper ha evidenziato la notevole disponibilità di prodotto (nuova produzione e stock iniziali) con la quale si avvia la campagna di commercializzazione 2010-2011 del frumento. Mentre il commercio mondiale rimane stabile nel complesso, diminuisce la dipendenza dalle importazioni dei paesi del Vicino Oriente ed aumenta la necessità di importare prodotto da parte dell Africa, con l eccezione dell Egitto. Tra gli esportatori rimane alta la quota coperta dai paesi del Mar Nero (Kazakhistan, Ucraina, Federazione Russa). I prezzi sembrano tornati ai livelli del 2006. Il rappresentante dell IGC ha poi offerto un quadro delle attese per il frumento duro che vede diminuire nel 2010 la superficie dedicata alla coltivazione del 6% rispetto all anno precedente, raggiungendo il punto più basso nel corso degli anni Duemila: tre milioni di ettari sono entrati in produzione e poi usciti nel corso di questi anni. Ciò è avvenuto soprattutto in Canada e negli Stati Uniti. Il commercio mondiale del frumento duro vede rafforzata la dipendenza dall estero del continente africano mentre l Unione europea dovrebbe importare un quantitativo minore dello scorso anno. Tra gli esportatori rimane saldamente dominante la posizione del Canada, del Messico e degli Stati Uniti. Infine, Darren Cooper ha illustrato come sia stato raggiunto un vero record produttivo mondiale per il mais, dovuto soprattutto agli Stati Uniti ed alla Cina. Il commercio di mais a livello globale rimane stabile ma sempre sottolineando come sia collocato, durante gli ultimi anni, stabilmente al di sopra (+30%) rispetto ai valori dell ultimo quarto di secolo del Novecento. Gli Stati Uniti coprono come esportatori il 60% degli scambi mondiali di mais anche se gli utilizzi per la produzione di etanolo, negli ultimi quattro anni, hanno largamente superato il quantitativo oggetto di esportazione. Anche Jean Philippe Everling, operatore francese di Granit Negoce - Coordinatore Borsa del Mediterraneo-Cobesud, ha evidenziato nel suo intervento a Romacereali 2010 il ruolo di Stati Uniti e Cina nel mercato mondiale del mais. Un altra presenza estera di particolare rilievo, in questa edizione di Romacereali 2010, è stata quella di Claudia Esteves, di ProMéxico, Ufficio del Consolato Generale del Messico che sostiene e appoggia le iniziative commerciali e gli investimenti con una presenza in 32 regioni e in 141 Paesi. La coltivazione del grano avviene in quasi tutte le regioni della Repubblica Messicana, tra le quali spiccano Sonora, Guanajuato, Baja California e Chihuahua che hanno un importante livello di produzione per la vastità di superficie coltivata. 2

Il Messico è carente di grano tenero, del quale all'anno vengono importate circa 2,5 milioni di tonnellate, d altro canto ci sono eccedenze di grano duro, di cui si esportano circa 900.000 tonnellate l'anno. Le esportazioni di grano duro da Sonora sono state finora destinate prevalentemente all Algeria mentre quelle di Baja California hanno destinazioni più varie. Una presenza ormai tradizionale nell incontro di Romacereali è quella dell ISMEA: l autorevole Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, presieduto dall agronomo Arturo Semerari che ha il merito di essere riuscito, con un lavoro pluriennale, ad articolare su più temi strategici la missione ed i compiti assegnati all ISMEA dal Governo nazionale e dalle Regioni. Il dott. Cosimo Montanaro, rinnovando una collaborazione molto apprezzata, ha portato all attenzione degli operatori, i dati sulla previsione produttiva per la campagna 2010-2011 in Italia, con riferimento ai comparti del frumento tenero, del frumento duro, del mais e dell orzo. Un intervento di significativa importanza è stato quello del cavaliere del lavoro Filippo Galli, presidente dell Anacer - Associazione Nazionale Cerealisti, che nel riconoscere l unicità a livello nazionale dell appuntamento Romacereali, ha chiesto una più forte e rinnovata attenzione dei decisori politici italiani al grano duro ed al ruolo dell Italia nel Mediterraneo. Romacereali è una sede tecnica di incontro tra operatori ma certamente si è orgogliosi di poter offrire ogni anno un contributo strategico ed informativo sul piano internazionale che i responsabili delle istituzioni e delle rappresentanze economiche possono utilizzare per migliorare e potenziare la filiera produttiva e commerciale italiana. 3

LA CAMPAGNA CEREALI 2010/2011 Scenario ed evoluzione del potenziale produttivo e del mercato SPUNTI DI RIFLESSIONE elevati stock iniziali della campagna forte ruolo di alcuni paesi (CSI, Turchia) nuovi fornitori nell import italiano del duro tutta l area turca e kazaca sembra investire sul duro da destinare all export aumento dell utilizzazione del mais per uso energetico il mercato finanziario, sull onda della forte volatilità delle borse, potrebbe rivolgersi alle commodities i prezzi che partono da un livello storico basso, dovrebbero registrare una rivalutazione in funzione dei costi di produzione il settore è fortemente influenzato dall andamento dell euro nei mercati valutari 1. FRUMENTO FRUMENTO TOTALE NEL MONDO Evoluzione dei principali indicatori del bilancio di approvvigionamento 2007-2008 2008-2009 2009-2010 2010-2011 produzione stock iniziali prezzi consumi stock finali Nostre elaborazioni su dati IGC, FAO, USDA. 4

IL BILANCIO DELLA CAMPAGNA DI COMMERCIALIZZAZIONE 2010-2011 La situazione a livello mondiale: produzione, consumi e stock Volendo esprimere in modo riassuntivo le principali caratteristiche delle attese riguardo alla campagna 2010-2011 del frumento nel suo complesso, è possibile evidenziare i seguenti elementi: Fig. 1 FRUMENTO TOTALE NEL MONDO PROIEZIONI CAMPAGNA 2010-2011 RISPETTO ALLA CAMPAGNA PRECEDENTE Elaborazioni ARM su dati IGC. 5

FRUMENTO TOTALE NEL MONDO PREVISIONI DELLA CAMPAGNA 2010-2011: La produzione 2010 di frumento nel complesso è collocata, secondo le valutazioni dell IGC nel Grain Market Report n. 400 del 20 maggio 2010, a 660,2 milioni di tonnellate (-2,3% rispetto al 2009, circa 15 mln t in meno); La leggera riduzione della quantità prodotta di frumento è solo in minima parte da assegnare ad una diminuzione della superficie coltivata: manca all appello poco più di un milione di ettari (che corrisponde ad una variazione pari a -0,5%) e siamo a 222,2 milioni di ettari; Nel lieve ridimensionamento delle rese (registrato in tutte le aree del mondo con eccezione dell Europa), rivestono importanza i fattori climatici invernali. Le coltivazioni primaverili, in linea generale, sembrano aver avuto un buon andamento; Gli stock iniziali, così importanti a 195,4 mln t, secondo IGC, dovrebbero presentarsi alla fine della campagna 2010-2011 con un lieve incremento: stock finali 2010-2011 pari a 201 milioni di tonnellate (+2,9% rispetto agli stock iniziali e corrispondenti al 30,7% della domanda di frumento nel mondo che nel 2010-2011 crescerebbe del +1,1%). È importante segnalare che l USDA (United States Department of Agriculture) - nel rapporto dell 11 maggio 2010 su World Wheat Production, Consumption and Stocks predisposto dal Foreign Agricultural Service presenta una previsione di stock finali 2010-2011 collocata a 198 milioni di tonnellate, con un incremento di quasi 5 mln t rispetto alla chiusura degli stock 2009-2010. Un dato molto simile a quello dell IGC se lo osserviamo come indicatore della tendenza prevista; Il commercio internazionale di frumento è stimato nella proiezione 2010-2011 allo stesso livello della campagna precedente ma ciò dovrebbe avvenire con alcune modificazioni nella composizione per aree e paesi. Seguono due figure tratte dall intervento dell IGC. La figura 2 mostra la leggera flessione nell area coltivata a frumento nel mondo (campagna 2010-2011) ed individua le aree nelle quali il calo degli investimenti di superficie agricola dedicata al frumento si 6

è manifestato in modo più rilevante. La figura 3 è molto significativa in quanto evidenzia la notevole quantità di frumento disponibile ad inizio campagna, sommando produzione 2010 e stock di riporto dalla campagna di commercializzazione precedente. Fig. 2 - FRUMENTO: AREA (Fonte: IGC) Fig. 3 - FRUMENTO: BILANCIO (Fonte: IGC) 7

La ripartizione della produzione 2010 di frumento nelle principali aree del mondo e la variazione della produzione nella campagna 2010-2011 rispetto alla campagna precedente sono descritte dalla seguente figura 4. Fig. 4 Fig. 5 Elaborazioni ARM su dati IGC. 8

IL BILANCIO DELLA CAMPAGNA DI COMMERCIALIZZAZIONE 2009-2010 La situazione a livello mondiale: produzione, consumi e stock Per illustrare gli andamenti più recenti, è utile ricordare quello che era avvenuto nelle campagne 2006-2007 e 2007-2008: il basso livello dei raccolti mondiali, accompagnato dalla riduzione degli stock finali (soprattutto nei principali paesi esportatori: Argentina, Australia, Canada, EU, USA) e da una serie di altre circostanze economiche e finanziarie, aveva determinato un consistente rialzo dei prezzi del frumento. In tale contesto (stock molto ridotti e prezzi in tendenziale o forte crescita), la coltivazione del frumento destinato al raccolto 2008 aveva investito nel mondo quasi 4 milioni di ettari aggiuntivi, passando da un totale 2007 di 218,6 milioni di ettari a ben 222,4 mln ha. Ciò, insieme alle favorevoli condizioni climatiche, aveva permesso un significativo aumento, pari a quasi 77 mln t (+12,6%), della produzione 2008, portandola vicina ai 686 mln t nei dati IGC (685,7), non molto diversi da quelli FAO (683,8) ed USDA (683,1). La coltivazione di frumento destinato al raccolto 2009 ha continuato ad investire ben 223,9 milioni di ettari, nonostante si fosse verificato nel frattempo il ridimensionamento dei prezzi. Di conseguenza, l attuale campagna di commercializzazione 2009-2010 è iniziata con un livello ancora molto elevato di produzione 2009 di frumento: 675,6 mln t (-1,5% rispetto al 2008) secondo le previsioni IGC nel Grain Market Report n. 400 del 20 maggio 2010 (679,9 mln t per l USDA e 682,4 mln t per la FAO nel suo rapporto del maggio 2010). La dimensione degli stock iniziali 2009 era molto consistente: 167,1 mln t corrispondenti al 25,8% dei consumi della campagna 2009-2010. Gli aumenti rispetto agli stock iniziali dell anno 2008 (+38,6%) sono attribuibili, oltre che ai 5 maggiori paesi esportatori, ai paesi CIS (Armenia; Azerbaigian; Bielorussia; Kazakistan; Kirghizistan; Moldavia; Russia; Tagikistan; Turkmenistan; Ucraina; Uzbekistan) nonché a Cina ed India. La domanda totale di frumento, nella campagna 2009-2010, si è mantenuta allo stesso livello della campagna precedente, solo con un lieve incremento (+1,3%), raggiungendo 647,2 milioni di tonnellate, non sufficiente a trovare un utilizzo ulteriore per lo smaltimento di stock così ingenti. In conseguenza di tali andamenti, la campagna mondiale 2009-2010 del frumento nel suo complesso va concludendosi con un ulteriore crescita (+16,9% rispetto agli stock iniziali) degli stock finali (195,4 mln t pari al 29,9% dei consumi previsti). 9

La figura 6 evidenzia chiaramente le caratteristiche delle ultime campagne mondiali ponendo a confronto la produzione totale e gli utilizzi del frumento nel suo complesso. Fig. 6 Fonte: USDA - Grain: World Markets and Trade - 10 Maggio 2010 La figura 7 che segue è tratta dal rapporto del 10 maggio 2010 dell USDA - United States Department of Agriculture dal titolo Grain: World Markets and Trade. Si mette in evidenza il forte legame inverso tra livello degli stock ed andamento dei prezzi. Fig. 7 10

La situazione a livello mondiale: prezzi Le quotazioni internazionali del frumento sono ancora in calo come mostrano le figure 8 e 9: forte variabilità ed evidente fenomeno di riduzione dei prezzi. Fig. 8 Fonte: FAO Fig. 9 Fonte: FAO 11

La figura 10 è relativa ai prezzi delle esportazioni di frumento ed evidenzia un ritorno al livello dei prezzi che si era registrato nel 2006. Fig. 10 (Fonte IGC) La figura 11 mostra la sostanziale conferma del commercio mondiale di frumento distinto per tipologia ed il ruolo preminente del milling wheat. Fig. 11 (Fonte IGC) 12

IL BILANCIO A LIVELLO EUROPEO: PRODUZIONE, CONSUMI E STOCK Dalle valutazioni dell International Grain Council, emergerebbe che il clima della primavera in corso non dovrebbe far registrare effetti molto negativi se ci si riferisce all Europa, grazie al lieve aumento di produzione 2010-2011 di frumento previsto in Germania (+1,8%), Romania (+29,2%), Ungheria (+11,4%) e Regno Unito (+11,1%) nella campagna 2010-2011. La produzione 2010-2011 del frumento nel suo complesso da parte dell UE27 sarebbe prevista a 142,4 milioni di tonnellate corrispondenti ad un aumento del +2,9%. Fig. 12 FRUMENTO TOTALE IN EUROPA CAMPAGNA 2010-2011 RIPARTIZIONE DELLA PRODUZIONE PER PAESI Elaborazioni ARM su dati IGC. Sempre nella UE-27, la campagna 2009-2010 del frumento totale che sta per concludersi ha registrato una produzione con 12,8 mln t in meno (-8,4%). Gli stock di chiusura 2009-2010 si collocherebbero intorno ai 14,7 mln t (-21,8%). 13

A livello di superfici investite a frumento nell UE-27, la campagna 2009-2010 si era collocata a -3,4% rispetto a quella precedente, perdendo quasi un milione di ettari. La proiezione della futura campagna 2010-2011 conferma nella sostanza lo stesso livello di struttura produttiva ma, grazie al miglioramento delle rese, mostrerebbe un aumento del 3,8% della produzione UE-27 di frumento nel complesso, corrispondente ad oltre 5 milioni di tonnellate. LA PREVISIONE PRODUTTIVA DELLA CAMPAGNA 2010-2011 PER TIPOLOGIA DI FRUMENTO Fig. 13 PROIEZIONI CAMPAGNA 2010-2011 Elaborazioni ARM su dati IGC. 14

FRUMENTO TENERO La situazione a livello mondiale: produzione Passando ad analizzare i due grandi comparti della produzione di frumento, va subito messo in evidenza che il frumento tenero conferma nelle proiezioni della futura campagna 2010-2011 un quantitativo al di sopra del limite dei 600 milioni di tonnellate (precisamente 621 mln t) ma presenta un segno meno indicatore di una lieve flessione (-2,1%) che era già iniziata nella campagna 2009-2010 (-1,9%) dopo il tetto del 2008. FRUMENTO DURO La situazione a livello mondiale: produzione Il frumento duro, che nella campagna 2009-2010 aveva mantenuto un buon livello di crescita (+5,7%) e raggiunto un risultato record (41,1 milioni di tonnellate), dovrebbe vedere la discesa della produzione del -11,7% nella campagna 2010-2011. Il quantitativo previsto è di 36,3 milioni di tonnellate. La figura 14 mostra il forte calo della superficie a frumento duro nel 2010, dopo alcuni anni che erano stati caratterizzati dalla risalita degli investimenti strutturali. Fig. 14 - FRUMENTO DURO: AREA e PRODUZIONE (Fonte IGC) 15

La figura 15 offre un quadro dei paesi importatori (con aumento dell incidenza dell Africa) e di quelli esportatori (dove rimane predominante il ruolo del Canada). Fig. 15 - FRUMENTO DURO: IMPORTATORI e ESPORTATORI (Fonte: IGC) CONSUNTIVO 2009-2010 E PREVISIONI 2010-2011 DEL FRUMENTO IN ITALIA La campagna 2009-2010 che si sta chiudendo si era avviata con una produzione di frumento tenero diminuita del -27,4% rispetto al 2008 (poco più di 1 milione di tonnellate in meno) ed una produzione di frumento duro che aveva presentato un calo del -27,7% in confronto al 2008, perdendo un quantitativo pari a circa 1,5 milioni di 16

tonnellate. Nel 2009 sono state investite a frumento duro superfici inferiori di circa 320 mila ettari a quelle del 2008. Per quanto riguarda i dati annuali sulle superfici e le produzioni in Italia per la campagna 2010-2011, l unico documento ufficiale recente è rappresentato dalla nota dell Istituto nazionale di statistica del 3 febbraio 2010 e relativa a Le intenzioni di semina delle principali colture erbacee. L ISTAT ha previsto un aumento delle semine sia del frumento duro che del frumento tenero. L ISMEA, raccogliendo tale indicazione, evidenzia la possibilità di un aumento della produzione qualora le rese siano le stesse della media dell ultimo quinquennio. Fig. 16 - FRUMENTO TENERO: ITALIA (Fonte: ISMEA-ISTAT) 17

Fig. 17 - FRUMENTO TENERO: SUPERFICI ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) Fig. 18 - FRUMENTO TENERO: PRODUZIONE ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) 18

Lo stesso International Grain Council offre una stima di crescita del frumento duro in Italia (+5,1%), passando da 3,9 milioni di tonnellate a 4,1 milioni di tonnellate. Fig. 19 - FRUMENTO DURO: ITALIA (Fonte: ISMEA-ISTAT) Fig. 20 - FRUMENTO TENERO: SUPERFICI ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) 19

Fig. 21 - FRUMENTO TENERO: PRODUZIONE ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) Fig. 22 FRUMENTO DURO: PRODUZIONE 5,5 ITALIA: FRUMENTO DURO (mln t) dati IGC 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 06/07 07/08 08/09 09/10 10/11 Elaborazioni ARM su dati IGC. 20

In realtà, sia nel rapporto trimestrale ISMEA che nelle valutazioni degli esperti, si è attenti ad esprimere molta prudenza rispetto al dato della campagna agraria 2010. Infatti, le condizioni climatiche hanno ingenerato molte preoccupazioni sul prodotto in arrivo, il ricordato andamento dei prezzi di mercato non ha incoraggiato dovunque le semine ma solo in determinati areali ed ancora più significativa appare la valutazione della possibile incidenza (soprattutto sulla campagna futura) della modifica dei criteri della PAC: 1) il sostegno al grano duro di qualità è stato abolito e l aiuto, confluendo nel regime dei pagamenti disaccoppiati, è completamente slegato dall effettiva coltura in campo; 2) l aiuto specifico per grano duro, per grano tenero e mais che era connesso all utilizzo delle sementi certificate è stato sostituito a favore delle sole regioni del Centro-Sud con un sostegno vincolato al rispetto dell obbligo di avvicendamento biennale per il pagamento del sostegno nel rispetto dei requisiti e delle condizioni di cui all'art. 39, paragrafo 3 del regolamento (CE) n. 1698/2005, con finalità ambientali. La figura che segue mostra gli andamenti dei prezzi settimanali del Frumento duro fino dal maggio 2009 al maggio 2010 registrati da BMTI, ISMEA e Borsa Merci di Roma- ARM. Fig. 23. FINC acronimo che sta per Fixing Indicativo Nazionale Camerale. 21

2. MAIS La ripartizione degli utilizzi del mais previsti nella campagna di commercializzazione mondiale 2010-11 evidenzia quanto sia limitato il mais destinato direttamente all alimentazione umana e come vada crescendo l impiego industriale. Fig. 24 Elaborazioni ARM su dati IGC. La campagna 2010-2011 dovrebbe rafforzare il leggero trend di aumento della produzione mondiale di mais (+2,4%, secondo l IGC) che si colloca a ben 822,1 milioni di tonnellate e segna la quarta campagna consecutiva a questo livello di produzione. Gli USA aumenterebbero ancora la loro produzione nel 2010 che raggiungerebbe i 340 milioni di tonnellate (+2,1%), il Messico riuscirebbe ad incrementare la produzione di +12,7%. L Argentina ed il Brasile registrerebbero un calo nella campagna 2010-2011: rispettivamente del -5,5% (20,5 mln t) e del -2% (53 mln t). I consumi mondiali di mais sono previsti in aumento dalle 805 milioni di tonnellate della campagna 2009-2010 alle 818 milioni di tonnellate stimate dall IGC per la campagna 2010-2011. Mentre per gli stock mondiali 2010-2011 è prevista una leggera flessione, da 146,1 (stock iniziali) a 141,9 (stock finali) milioni di tonnellate. 22

Fig. 25 MAIS - Superficie 2010-2011 32% 17% 7% 3% 13% 28% EUROPA CIS N & C AMERICA SOUTH AMERICA ASIA AFRICA Elaborazioni ARM su dati IGC. Fig. 26 - MAIS: PRODUZIONE (Fonte IGC) 23

Fig. 27 - MAIS: COMMERCIO MONDIALE (Fonte: IGC) Fig. 28 - MAIS: USA (Fonte IGC) 24

I prezzi del mais hanno mostrato una volatilità elevata nel corso dei primi mesi del 2010, dovuta anche all attenzione dedicata alla commodity dai fondi d investimento al Chicago Board of Trade, principale punto di riferimento per la formazione delle quotazioni mondiali. FIG. 29 FIG. 30 25

Secondo l ultimo rapporto dell USDA le quotazioni del mais potrebbero beneficiare nei prossimi mesi dell aumento degli utilizzi per la produzione di bioetanolo da miscelare con le benzine: nel 2009-2010 tali impieghi negli USA erano cresciuti del 19,7% e nel 2010-2011 è previsto un ulteriore incremento del 4,5%. Anche le giacenze di mais negli Usa, contrariamente al dato complessivo mondiale, sono previste in aumento. L EU-27, nella campagna 2010-2011 dovrebbe accrescere del +3,5% il mais prodotto ritornando quasi vicino alla soglia dei 60 milioni di tonnellate (59,1 mln t). Le proiezioni IGC sul mais prodotto nel 2010-2011 relative all Italia evidenziano un lieve aumento della produzione pari al 1,1% (collocandosi a 8,1 mln t): nonostante che, dalle valutazioni IGC, emerga che in Francia ed in Italia sia da attendersi un calo della superficie investita. Più coerente, al riguardo, appare l indicazione fornita da Ismea- Istat che evidenzia un possibile decremento della produzione 2010 di mais in Italia pari al -1,1%. Fig. 31 - MAIS: ITALIA (Fonte: ISMEA-ISTAT) 26

Fig. 32 - MAIS: SUPERFICI ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) Fig. 33 - MAIS: PRODUZIONE ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) 27

La campagna 2009-2010 del mais si sta chiudendo con una produzione 2009 di 806,6 milioni di tonnellate, in crescita del +1,6% rispetto alle 793,6 milioni di tonnellate prodotte nella campagna 2008-2009. Il recupero è stato merito soprattutto della crescita della produzione negli Usa cresciuta di oltre l 8% fino a 333 milioni di tonnellate), grazie anche alla spinta della domanda per destinazioni non alimentari, a partire dal bioetanolo. Da rilevare anche il risultato del raccolto in Argentina, che ha recuperato oltre il 44,7% rispetto alla campagna 2008-2009 con una produzione stimata dall IGC in 21,7 milioni di tonnellate. 3. ORZO Le proiezioni per la campagna di commercializzazione 2010-2011 confermerebbero una stessa diminuzione (-4,3%) con un livello di produzione attestato a 141,3 milioni di tonnellate. Rispetto all anno eccezionale 2008 si sono persi più di 13 milioni di tonnellate di prodotto. Va evidenziato comunque che la soglia dei 140 milioni di tonnellate rimane un traguardo produttivo molto importante. Fig. 34 Elaborazioni ARM su dati IGC. 28

Fig. 35 - ORZO: COMMERCIO MONDIALE E QUOTA DEI PAESI BLACK SEA In Italia nella campagna 2010-2011 è prevista una diminuzione del -7,3% dovuta al calo della superficie investita (-14,0%). Fig. 36 - ORZO: ITALIA (Fonte: ISMEA-ISTAT) 29

Fig. 37 - ORZO: SUPERFICI ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) Fig. 38 - ORZO: PRODUZIONE ITALIA (Fonte: elaborazioni ISMEA su dati ISTAT) 30

La produzione mondiale di orzo per la campagna 2009-2010 è stimata dall International Grains Council in 147,8 milioni di tonnellate, in calo del 4,4% rispetto alla campagna precedente. La diminuzione è dovuta ai minori investimenti registrati nell Unione europea, in Russia e in Canada. In ribasso anche le previsioni sui consumi, che per la campagna 2009-2010 dovrebbero attestarsi intorno ai 141,8 milioni di tonnellate. Di queste, 96,4 milioni di tonnellate destinate a uso mangimistico. Gli stock finali 2009-2010 dovrebbero attestarsi a livello mondiale a quota 39,5 milioni di tonnellate. 31