PERIODICO TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE ECONOMICA DELL'OSSERVATORIO INDUSTRIALE DELLA SARDEGNA - SETTEMBRE 4, 35, 3, L AREA DELL EURO* 5,, 15, 1, Il terzo trimestre di quest anno è stato contraddistinto dall andamento del prezzo del petrolio. Tale vicenda ha radici lontane. Il principale paese produttore di greggio, l Arabia Saudita, ha subito una grave crisi di bilancio a seguito della guerra nel Golfo e il governo ha deciso di aumentare del livello della produzione 5,, set.99 nov.99 gen. mar. mag. lug. set. Prezzo del petrolio qualità BRENT espresso in EURO del petrolio da immettere nel mercato mondiale. La contrazione della domanda dei paesi asiatici a seguito della nota crisi di quell area del pianeta, combinata con le decisioni arabe, ha provocato un grave crollo del prezzo del petrolio al barile. A partire dai primi mesi del 98 i paesi riuniti nell OPEC, Arabia Saudita in testa, hanno iniziato a ridurre il livello di produzione del greggio, fino a che tale sistematica e deliberata politica dell offerta non ha portato allo shock che si registra in questi mesi. Gli analisti del Fondo Monetario Internazionale, nel rapporto annuale sull economia mondiale, evidenziano i rischi che la crescita globale corre a causa del petrolio. L impatto, qualora si verifichino livelli di prezzo decrescenti, potrebbe essere di mezzo punto percentuale -smussando, 3,, 1,,5, ago.99 ott.99 dic.99 feb. apr. giu. ago. Indice armonizzato dei prezzi al consumo nell area EURO. Dati destagionalizzati. Variazione tendenziale dunque, le stime (4,%) diffuse nel passato- e più forte se si avranno invece prezzi ancora in crescita. Se si considera che le ragioni della politica dei paesi OPEC hanno fondamenti di carattere strutturale, il livello elevato del prezzo del petrolio, molto probabilmente, durerà nel tempo e le oscillazioni potranno essere soltanto marginali. Nel mese di agosto l effetto sui prezzi in generale è stato evidente. Benchè lo IAPC (indice armonizzato dei prezzi al consumo) rispetto al mese precedente sia calato di un decimo di punto, assestandosi sul,3%, tale indice sia ad aprile che a maggio era pari all 1,9%. Tutto ciò evidenzia un certo ritardo nella reazione 6, 5, 4, 3,, 1,, set.99 nov.99 gen. mar. mag. lug. Indice dei prezzi alla produzione dei beni industriali nell area EURO. Dati destagionalizzati. Variazione tendenziale dell indice alle variazioni di prezzo del greggio ma non certo l inizio dell allentamento della tensione inflattiva in atto da tempo. Per il mese di agosto la disarticolazione per componenti rivela un incremento dei prezzi dei prodotti industriali complessivamente intesi del 3,%, mentre per gli alimentari del %. I prezzi dei beni energetici sono cresciuti del 1,3%, meno di quanto sia stato espresso nel mese di luglio (13,7%), così come si registra un impennata dei prezzi dei prodotti alimentari non trasformati del 3,4%. La tendenza crescente dei prezzi dei beni intermedi, innescata intorno alla metà del 99 prosegue e la pressione subita dalle ragioni di scambio dell euro nei mercati valutari certo non aiuta. La tendenza espressa dai prezzi alla produzione è invariata rispetto al mese di luglio quando l indice generale al netto delle costruzioni è variato 5,, 15, 1, 5,, set.99 nov.99 gen. mar. mag. lug. set. Indice dei prezzi internazionali delle materie prime nell area EURO. Dati destagionalizzati. Variazione tendenziale
tendenzialmente in aumento del 5,6%, mentre i prezzi internazionali delle materie prime hanno subito un incremento del 18,3%, se si esclude l energia, e del 47,5% in totale. Nel corso del secondo trimestre del la crescita del PIL in termini reali è proseguita, assestandosi sullo,9% congiunturale e sul 3,8% tendenziale, dati che confermano l andamento positivo congiunturale e che prospettano un miglioramento rispetto al trimestre precedente il quale riferiva una variazione tendenziale del 3,4%. Sempre in termini tendenziali sono cresciuti gli investimenti e i consumi privati rispettivamente del 4,% e del 3,3%. Nel corso del mese di giugno la produzione industriale è diminuita dello,5% in termini congiunturali, mentre esprime una crescita del 3,6% in termini tendenziali; le medie mobili di tre mesi indicano invece una variazione positiva dell %. Nel mese di maggio la variazione tendenziale è stata dell 8,1%, mentre ad aprile è stata del 5,9%. Le oscillazioni dei dati si spiegano con il differente numero di giorni lavorativi dei mesi considerati. Il clima di fiducia degli imprenditori della manifattura nel secondo trimestre dell anno è leggermente migliorato e la capacità produttiva utilizzata è cresciuta, passando dall 83,4% del mese di aprile all 83,8% del mese di luglio. Sul fronte lavoro gli occupati sono aumentati, nel corso del secondo trimestre, del,%, tendenziale e dello,6% congiunturale; mentre sono diminuiti i lavoratori autonomi (-,%) e sono aumentati quelli dipendenti del,3%. Il tasso di disoccupazione ha subito una lenta ma continua erosione. E calato di 3 decimi di percentuale, passando dal 9,5% del primo trimestre al 9,% del secondo. Il decremento più sensibile si è verificato nella classe di età che comprende i giovani sotto i 5 anni, passando dal 18% al 17,5%. Anche la classe dei cosiddetti adulti ha fatto registrare una variazione in diminuzione ma di tre decimi (8% contro l 8,3% del primo trimestre). I costi del lavoro hanno subito un sensibile aumento. La voce salari e stipendi è cresciuta nel primo trimestre del 3,6% tendenziale contro un incremento del,6% nel corso del trimestre precedente, così come anche le altre componenti, +,8%. Nell industria manifatturiera la retribuzione per dipendente è cresciuta del,7%, dunque al di sopra del tasso di inflazione dell area euro. Le esortazioni del governatore della BCE si sono espresse anche in tal senso: che anche la dinamica salariale sia compatibile con il ritmo di crescita dei prezzi, così che le positive tendenze espresse dal sistema possano perdurare nel tempo. 4, 3,5 3,, 1,,5, Tassi di variazione del PIL nell area EURO. Dati 1, 8, 6, 4,, 1 99 99 3 99 4 99 1, ago.99 ott.99 dic.99 feb. apr. giu. Indice della produzione industriale nell area EURO. Dati 19,5 19, 18,5 18, 17,5 17, 16,5 16, ago.99 ott.99 dic.99 feb. apr. giu. ago. 3,5 Tasso di disoccupazione nell area EURO. Dati 3 L ECONOMIA ITALIANA* 1 La crisi petrolifera e l euro indebolito hanno provocato ripercussioni immediate, registrate dall andamento degli indicatori dello stato di salute dell economia nazionale nel corso del secondo trimestre di quest anno. Secondo l ISTAT il PIL,5 I 99 II III IV I II Tassi di variazione del PIL in Italia. Dati destagionalizzati. Variazione tendenziale
smorza la tendenza evidenziata nel corso del primo trimestre (3%) assestandosi su valori pari al,6% su base annuale mentre è stato dello,3% congiunturale. E importante rilevare che anche le due giornate lavorative in meno di aprile, maggio e giugno, rispetto ai primi tre mesi dell anno, hanno avuto senza dubbio un importante ruolo nel determinare un tale risultato. Anche il FMI conferma la limatura al ribasso delle stime del tasso di crescita del sistema produttivo 1,5 99 I II III IV I II nazionale su valori di poco inferiori al 3% annuo, in relazione con quanto si sta verificando sul fronte internazionale e conformemente con quanto espresso dal governo in occasione della presentazione del DPEF, documento nel quale si Tassi di variazione dei consumi in Italia. Dati prefigura un tasso del,8% per quest anno e del,9% per l anno prossimo. A detta degli economisti del Fondo, tale revisione al ribasso comunque non pregiudica l ottimistica prospettiva del sistema produttivo nazionale e si ribadisce che la crescita nazionale si attesta su valori di recupero rispetto ai paesi europei a crescita più elevata. Dal lato della domanda, nel secondo trimestre i consumi totali sono cresciuti dello,5% e del,3% in ragione di un anno. La componente relativa alle famiglie è cresciuta dello,6%, mentre quella relativa alla pubblica amministrazione è cresciuta dello,% (rispettivamente,6% e 1,3% tendenziali). Le importazioni di beni e servizi hanno evidenziato una variazione tendenziale del 9,3% contro una variazione del 7,% del trimestre precedente. L incremento congiunturale è stato del 5,5%. Gli investimenti fissi lordi hanno invece subito un rallentamento: contro un 8 7 6 5 4 3 1 99 I II III IV I II Tassi di variazione degli investimenti in Italia. Dati incremento tendenziale del 7,6% del primo trimestre si è infatti rilevato nel corso dei tre mesi successivi una variazione congiunturale dell 1,6% che ha portato il tasso tendenziale al 7,3%. Il contributo più importante è derivato dai mezzi di trasporto (,3% congiunturale) mentre la componente realtiva alle costruzioni ha segnato un rallentamento dall 1,7% al 1,1% congiunturali, deprimendo l espressione tendenziale dal 6,3% al 5,8%. Nel secondo trimestre la produzione industriale ha subito un rallentamento. Dal,7% congiunturale destagionalizzato di aprile si arriva al -,9% di giugno, passando per il +,% di maggio. Luglio conferma una variazione in negativo dello,8%. Dal punto di vista tendenziale, a luglio l indice è rimasto invariato rispetto al corrispondente periodo dell anno passato. I giorni lavorativi in meno rispetto al trimestre precedente determinano una variazione positiva della produzione media giornaliera del 3,8%. Al contrario, i dati provvisori destagionalizzati relativi al mese di agosto evidenziano una variazione tendenziale positiva del 7,8% e dell 1,% congiunturale. La produzione media giornaliera è invece cresciuta, rispetto allo stesso mese del 99, del 7,9%. L indice tendenziale dei prezzi al consumo di settembre è calato di un decimo di punto. Ad agosto è rimasto invariato mentre rispetto al mese precedente ha subito un lieve ritocco in aumento dello,1%, così 1 1 8 6 4 - -4-6 gen '99 apr lug ott gen ' apr lug 3,, 1,,5 Produzione industriale Produzione industriale media giornaliera Indice della produzione industriale complessiva e media giornaliera in Italia. Dati destagionalizzati. Variazione tendenziale, gen '99 apr lug ott gen ' apr lug Tassi di inflazione in Italia. Dati destagionalizzati. Variazione tendenziale
come è avvenuto per i prezzi alla produzione dei prodotti industriali. La variazione tendenziale di questi, per quanto inferiore di due decimi di punto rispetto al valore di luglio, si attesta su valori elevati: +6,5%. La variazione congiunturale più importante è stata quella relativa ai prodotti finali di consumo (+,%), mentre i prezzi dei beni finali di investimento sono rimasti invariati e quelli dei beni intermedi sono variati dello,1%. Questi ultimi si attestano ancora su valori decisamente accresciuti rispetto ai corrispondenti periodi dell anno precedente. Per quanto siano diminuiti rispetto al mese di luglio, ad agosto il tasso tendenziale è stato del %. Luglio segna un incremento dell indice generale del fatturato dell 8,5% e deriva da un tasso positivo sia della componente nazionale che estera, rispettivamente dell 8% e del 9,7%. Gli ordinativi sono cresciuti tendenzialmente dell 1% a fronte di una diminuzione a livello nazionale dello,8% e di incremento del 4% della componente estera. Il dato depurato della componente stagionale segna un aumento congiunturale del fatturato del,4% e una sensibile diminuzione degli ordinativi:-6,1%. Secondo l indagine trimestrale dell ISTAT a luglio l occupazione è ancora cresciuta. Rispetto al trimestre precedente gli occupati sono cresciuti di 11 mila unità (+,5%), sono diminuite le persone in cerca di prima occupazione del -1,7% ed è cresciuta la forza lavoro dello,3%. Gli effetti positivi si sono registrati in misura più evidente nell Italia centrale e i settori che hanno impiegato il maggior numero di persone sono stati quello dei servizi in termini assoluti (93 mila unità in più) e quello delle costruzioni in termini relativi. Il tasso di disoccupazione è passato al %. L ECONOMIA REGIONALE* I dati dell indagine congiunturale dell ISAE relativi alle imprese industriali della Sardegna evidenziano un andamento dell economia complessivamente positivo. Il livello della produzione, depurato della componente stagionale, segue il trend di crescita delineato nel corso di tutto l anno (ad esclusione del mese di marzo) e la percentuale degli imprenditori che nel mese di agosto ha rilevato una crescita di tale variabile, è passata dal 33% al 39%. Il livello della domanda è ugualmente cresciuto anche se in misura lieve rispetto ai mesi di giugno e luglio e mentre la componente interna subisce una leggera flessione, quella estera recupera i valori di due mesi fa disegnando un andamento altalenante. La giacenza dei prodotti finiti prosegue nella sua fase calante, innescata a novembre dello scorso anno. Circa la metà degli imprenditori intervistati ha infatti sostenuto che si produce non per il magazzino ma l esistente contribuisce a far fronte al livello della domanda. Peggiora invece la situazione della liquidità. Il saldo delle risposte che evidenzia il livello di tale variabile in diminuzione è 5 15 1 5-5 -1 5 15 1 5-5 -1 gen-99 feb-99 mar-99 apr-99 mag-99 giu-99 lug-99 ago-99 set-99 ott-99 nov-99 dic-99 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- Indice del fatturato in Italia. Variazione tendenziale gen-99 feb-99 mar-99 apr-99 mag-99 giu-99 lug-99 ago-99 set-99 ott-99 nov-99 dic-99 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- Indice degli ordinativi in Italia. Variazione tendenziale 1 1, 1 11, 1, 9,5 9, gen-99 apr-99 lug-99 ott-99 gen- apr- 5 4 3 1-1 - -3-4 ago-97 mag-98 feb-99 nov-99 ago- lug- Tasso di disoccupazione in Italia. Variazione tendenziale Livello della produzione industriale in Sardegna. Dato destagionalizzato e trend.
passato da 1 a anche se la tendenza prossima ventura è percepita come stabile. Tale diminuzione è iniziata nel mese di febbraio (con relativa contro tendenza nel solo mese di aprile). Nel primo semestre del le esportazioni in Sardegna sono aumentate nel complesso del 73% e -se si escludono i prodotti petroliferi raffinati- del 4,3%. Le voci più importanti della bilancia commerciale regionale si confermano quelle dei prodotti chimici e delle fibre sintetiche e artificiali. Anche il peso relativo della Sardegna è cresciuto; infatti la contribuzione all ammontare complessivo -espresso in valore- delle esportazioni nazionali è passato dallo,6% del primo semestre del 99 all 1% del primo semestre del. Nel corso del secondo trimestre il tasso di disoccupazione regionale è cresciuto di tre decimi di percentuale, passando dal,% di aprile al % di luglio. Sono aumentati gli occupati totali di circa 9 mila unità, è diminuito il numero dei disoccupati in senso proprio ( 3 mila unità) ed è diminuito quello dei disoccupati in cerca di prima occupazione (mille unità in meno). E però aumentato il numero di coloro che vengono definite altre persone in cerca di occupazione, categoria classificatoria che comprende persone in età di 15 anni o più dichiaratesi casalinga, studente, ritirata dal lavoro o altra condizione non lavorativa ma, ad una successiva domanda della stessa intervista, hanno affermato di cercare un lavoro. E queste sono circa 8 mila in più rispetto al trimestre precedente. Il numero degli addetti dell agricoltura è rimasto invariato, essendosi bilanciata la variazione in aumento dei lavoratori dipendenti con la variazione in diminuzione dei lavoratori indipendenti. Sono cresciuti gli addetti del settore industriale di circa 7 mila unità (4 mila dipendenti e 3 mila indipendenti in più), sono cresciuti di circa 3 mila unità i lavoratori dei servizi ed è in questo settore che si è registrata la più forte oscillazione relativamente alla posizione della professione. Sono infatti diminuiti i lavoratori indipendenti di ben 7 mila unità e sono aumentati quelli dipendenti di circa 9 mila unità. Le evidenti discrepanze tra i saldi e gli addendi sono dovute agli arrotondamenti. Le imprese attive in Sardegna sono cresciute complessivamente dell 1,4%. La provincia di Cagliari ha fatto registrare un tasso identico a quello regionale mentre Nuoro si è assestato sull 1,7% e Oristano e Sassari entrambe sull 1,3%. Il numero delle imprese manifatturiere è cresciuto dell 1,1% mentre quello delle costruzioni dell 1,4%. La città di Cagliari, una delle città riferimento per l ISTAT nella definizione del tasso d inflazione, ha fatto registrare tassi di variazione dei prezzi al consumo inferiori a quello dell intera nazione. Nel mese di agosto si è avuto un tasso tendenziale del,1%, in leggerissima crescita rispetto al % di giugno e luglio. Il costo del danaro non poteva non essere percepito in aumento. Le manovre della BCE hanno riverberato i propri effetti e la tendenza che gli imprenditori delineano è evidentemente pessimistica. Non così per quanto riguarda 4 - -4-6 4 - -4-6 ago-97 mag-98 feb-99 nov-99 ago- 1-1 - -3-4 -5-6 ago-97 mag-98 feb-99 nov-99 ago- Livello degli ordini in generale dell industria in Sardegna. Dato destagionalizzato e trend. Livello degli ordini dall interno dell industria in Sardegna. Dato destagionalizzato e trend. ago-97 mag-98 feb-99 nov-99 ago- Giacenza dei prodotti finiti dell industria in Sardegna. Dato destagionalizzato e trend. 5 51 5 49 48 47 46 gen-96 set-96 mag-97 gen-98 set-98 mag-99 gen- Trend del numero degli occupati in Sardegna.
l andamento del costo del lavoro per i prossimi dodici mesi. In questo caso infatti di tale variabile è colto un andamento stabile. 6 4 - -4-6 ago-97 mag-98 feb-99 nov-99 ago- * di Francesco Carta Trend del costo del danaro in Sardegna.
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