L APPROFONDIMENTO PER L ESAME DI STATO: INDICAZIONI E SUGGERIMENTI



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L APPROFONDIMENTO PER L ESAME DI STATO: INDICAZIONI E SUGGERIMENTI TESINA, DA TESI, SIGNIFICA PORRE PROBLEMI, INTERROGATIVI, PERCORSI PER POSSIBILI SOLUZIONI. La cosiddetta tesina dell Esame di Stato è un argomento scelto liberamente dal candidato, con il quale ha inizio il colloquio dell esame stesso. Tesina, come tesi, significa presentazione argomentata dei risultati di una ricerca che parte da un quesito e da una problematica. Tutto parte da autentici interessi e curiosità: un testo, un autore, una tematica, una problematica che hanno suscitato questo interesse debbono dare spunto ad una questione, ad un problema rispetto al quale la ricerca permette di prospettare possibili risposte/soluzioni sostenute da una valutazione critica. In quest ottica le diverse materie implicate diventano diverse prospettiva sotto le quali la tematica ed il problema possono essere considerati. Molto spesso alcune categorie o realtà assumono significati differenti se considerate da un punto di vista fisico o biologico, metaforico e letterario, storico, filosofico Il sogno, per esempio, è insieme prodotto della biochimica del cervello, ma anche metafora letteraria o storica, indizio, sintomo, Ed è anche problema: sotto quali aspetti il sogno è risorsa, sotto quali illusione? Nel lavoro, dunque, non si passa da una materia all altra, ma da una prospettiva di analisi ed interpretazione ad un altra.

QUALI ARGOMENTI? Il nucleo fondante del lavoro deve evidentemente gravitare nell ambito dei programmi dell ultimo anno, ma ciò non toglie che possano essere inserite tematica degli anni precedenti ed elementi tratti dalle proprie ricerche e passioni (riferimenti alla musica, al cinema, ). QUALE FORMA? Poiché la tesina è orale, non c è nessun obbligo di presentare un testo scritto. Nel caso la tesina non sia redatta nella forma del testo scritto, il candidato deve però di presentare una prospetto della tesina stessa (scaletta, mappa concettuale), che viene consegnato al coordinatore di Classe entro i termini stabiliti dal Consiglio di Classe perché venga inserito nei documenti consegnati alla Commissione d Esame. Questo prospetto potrebbe essere strutturato così (ma fanno comunque testo le indicazioni del Consiglio di Classe in merito): 1. una prima pagina che riporta il nome della scuola, la classe, l anno scolastico, il nome, il cognome, il titolo con eventuale sottotitolo, una eventuale immagine a commento dell argomento; 2. una prima sezione che contengano prefazione ed introduzione (vedi sotto); 3. una sezione che presenta il percorso del lavoro, cioè la vera e propria scaletta, e le mappe concettuali che ne illustrano la struttura; 4. una sezione finale con la bibliografia, e le eventuali sitografia, filmografia e iconografia (vedi sotto). Nel caso, invece, del classico testo scritto si può adottare il format seguente:

A. FRONTESPIZIO Liceo G. Piazzi-Candida Lena Perpenti di Sondrio Anno scolastico 2015-2016 Approfondimento per l Esame di Stato del candidato Mario Eautontimoroumenos Nomi diversi e natura comune dei totalitarismi nel Novecento Da quale radice, superficiale o profonda, un male così radicale è potuto germogliare? Quali speranze possiamo nutrire perché l umanità se ne liberi? [SPAZIO PER EVENTUALE IMMAGINE]

B. INDICE Es.: 1. PREFAZIONE (O PREMESSA, O PREFAZIONE DELL'AUTORE) 2. INTRODUZIONE 3. CARATTERI DELLO STATO TOTALITARIO: A. LA GERMANIA NAZISTA B. LA RUSSIA SOVIETICA 4. LA RIFLESSIONE FILOSOFICA SUL MALE ESTREMO: HANNAH ARENDT 5. UN APPROCCIO LETTERARIO: GEORGE ORWELL C. PREFAZIONE (O PREMESSA, O PREFAZIONE DELL'AUTORE) Da non confondere con l Introduzione, la Prefazione (o Premessa, o Prefazione dell Autore) comunica a chi legge le finalità del lavoro e le motivazioni che hanno indotto alla sua realizzazione. Pur nella brevità che la deve caratterizzare, la Premessa consente di esplicitare le ragioni che hanno alimentato l interesse personale su cui si basa la "tesina". Per quanto riguarda la forma, è forse il caso di sottolineare che essa, avendo lo scopo di spiegare a chi legge da quali interessi, curiosità, esigenze o problemi ha preso lo spunto il lavoro che viene presentato, deve assumere un impostazione personale, per cui è la sola pagina in cui è consigliabile parlare in prima persona. D. INTRODUZIONE Nell introduzione vanno inseriti il sommario dei contenuti, indicazioni sui collegamenti fra le varie parti del testo ed eventuali notizie sul metodo di lavoro adottato. Si esplicita il tema/problema generatore, la metodologia della ricerca, le prospettive di analisi, i risultati raggiunti, in forma breve (per non stancare chi legge e per non rischiare di ripetere ciò che sarà poi spiegato nei vari capitoli, non dovrebbe superare le due pagine); chiara (tenendo presente che l introduzione è la sola parte della "tesina" che sicuramente verrà letta nella sua interezza da tutti i commissari, è opportuno che essa contenga la sintesi del lavoro, con precisi riferimenti alle materie coinvolte); accattivante (si consiglia di curare soprattutto l incipit e di anticipare eventuali aspetti significativi e originali della "tesina"; ad esempio, se nel corso della ricerca dei materiali ci si è imbattuti in qualche notizia interessante, di quelle che non si trovano comunemente né sui libri di testo né sulle enciclopedie, è opportuno anticiparla nell Introduzione per destare curiosità nel lettore e per invogliarlo a procedere nella lettura; è bene indicare in questa sede anche le eventuali ricerche sul campo interviste, analisi di dati, osservazioni ed

esperienze personali di stage o di altra natura, ). Al termine dell introduzione può essere utile collocare una mappa concettuale, in cui le parole chiave siano collegate rigorosamente secondo l ordine e la logica sottesa all elaborazione della "tesina", anche con l ausilio di segni matematici, frecce, riquadri, ecc. La mappa concettuale, che deve limitarsi ad una sola pagina, può essere fotocopiata e consegnata all inizio del colloquio ad ogni commissario perché possa seguire più agevolmente l esposizione orale. E. CAPITOLI E PARAGRAFI DEL LAVORO (I CAPITOLI COINCIDONO CON LE DIVERSE MATERIE AFFERENTI, I PARAGRAFI AD EVENTUALE ARTICOLAZIONE DEL DISCORSO NEL CAPITOLO). F. BIBLIOGRAFIA Es.: H. Arendt, Le origini del totalitarismo (1951), Torino, Einaudi, 2004 H. Arendt, La banalità del male (1963), Milano, Feltrinelli, 2001 E. Collotti, La Germania nazista, Torino, Einaudi, 1962 M. Flores (a cura di), Nazismo, fascismo, comunismo. Totalitarismi a confronto, Milano, Bruno Mondadori, 1998 S. Forti, Il totalitarismo, Roma-Bari, Laterza, 2001 R. Hilberg, La distruzione degli ebrei d Europa, Torino, Einaudi, 1999 G. Orwell, Animal Farm, Londra, Secker & Warburg, 1945; trad. it. La fattoria degli animali, Mondadori, 2000 G. Orwell, 1984, Londra, Secker & Warburg, 1949; trad. it. 1984, Milano, Mondadori, 2000 A. Romano, Lo stalinismo, Milano, Bruno Mondadori, 2002 G. Sitografia H. Filmografia I. Iconografia

BIBLIOGRAFIA, SITOGRAFIA, FILMOGRAFIA E ICONOGRAFIA: COME FARE? Nella bibliografia, le opere devono essere disposte in ordine alfabetico secondo il cognome dell autore, come sotto riportato. Per un libro di un solo autore si riportano nome puntato e cognome per intero dell autore, titolo in corsivo, luogo di edizione, casa editrice, anno di edizione; es.: S. Forti, Il totalitarismo, Roma-Bari, Laterza, 2003 Per un libro di due o tre autori si procede come sopra, solo che si indicano il nome puntato e il cognome per intero dei due o tre autori, di seguito; es.: J. Habermas, C. Taylor, Multiculturalismo, Milano, Feltrinelli, 1998 Per un libro di più di tre autori normalmente c è un curatore del volume, per cui si indicano nome puntato e cognome per intero del curatore, seguito da (a cura di), e il resto come nei casi citati sopra; es.: M. Flores (a cura di), Nazismo, fascismo, comunismo. Totalitarismi a confronto, Milano, Bruno Mondadori, 1998 Per un articolo in una rivista specialistica si riportano nome puntato e cognome per intero dell autore, titolo dell articolo in corsivo, seguito da in, titolo della rivista tra virgolette, volume della rivista in numeri romani, numero della rivista in numeri arabi, anno, pagine; es.: G. Preterossi, Filosofia politica e pensiero critico, in «Filosofia politica», XXI, 1, 2007, pp. 35-42 Per un saggio compreso in un volume di più autori si indicano nome puntato e cognome per intero dell autore, titolo del saggio in corsivo, seguito da in, nome puntato e cognome per intero del curatore, titolo del volume in corsivo, luogo di edizione, casa editrice, data di edizione, pagine;

es.: G. F. Lanzara, La deliberazione come indagine pubblica, in L. Pellizzoni (a cura di), La deliberazione pubblica, Roma, Meltemi, 2005, pp. 51-74 per un articolo di giornale si indicano nome puntato e cognome per intero dell autore, titolo dell articolo in corsivo, seguito da in, titolo del giornale tra virgolette, giorno, pagine; es.: G. Bocca, Uno scatto d orgoglio, in «La Repubblica», 15 maggio 1998, pp. 1-3 Nella sitografia si procede così. Se si utilizza un sito internet, bisogna sempre citarlo correttamente, in una sitografia a parte, secondo questi criteri: Se si cita un sito internet consultato in generale, più volte si riporta l indirizzo completo del sito; es.: http://www.amnesty.it Se si cita un documento specifico tratto da un sito internet, si indica il titolo del documento in corsivo (se c è un autore, citare prima l autore, sempre alla solita maniera: nome puntato e cognome per intero), e la collocazione esatta nel sito; es.: Hiv/Aids e violazioni dei diritti umani, rapporto di Amnesty International dell 1 dicembre 2005, in http://www.amnesty.it/pressroom/documenti es.: F. L. Kirgis, Terrorist Attacks on the World Trade Center and the Pentagon, in http://www.asil.org/insights/insigh77.htm Nell eventuale filmografia per un film italiano si riportano Titolo, regista, paese di produzione, anno; es.: Noi credevamo, M. Martone, Italia, 2010. Per un film straniero invece si indicano Titolo italiano (titolo originale), regista, paese di produzione, anno; es.: Quarto potere (Citizen Kane), O. Welles, USA, 1941. Per la redazione dell iconografia, infine, si procede così:

Autore, Titolo, data, luogo dove si trova il quadro; es.: G. Courbet, Mare in tempesta, 1870, Parigi, Musée d Orsay.