CIRCOLARE ONDATE DI CALORE 2014



Documenti analoghi
PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia

Il progetto CCM Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

LINEE GUIDA CONDIVISE AZIENDA USL DI BOLOGNA E COMUNE DI BOLOGNA SISTEMA DI SORVEGLIANZA ED ALLERTA IN OCCASIONE DI ONDATE DI CALORE ESTATE 2007

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

Linee Guida Clinico-Organizzative per i Medici di Medicina Generale e per i Servizi delle Cure Primarie

FORUM P.A. SANITA' 2001

Ministero della Salute. Programma Nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore - Estate 2011

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA : Modello Operativo di Integrazione tra Azienda Sanitaria e Comune

Oggetto: Individuazione delle Unità Operative di Nutrizione Artificiale Domiciliare nella Regione Lazio LA GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Le conclusioni. Annamaria de Martino

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale

U.L.S.S. 16 di Padova

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

PIANO DI ATTUAZIONE PER LA GESTIONE DELLE ONDATE DI CALORE ESTIVO 15 GIUGNO-15 SETTEMBRE

ASL DELLA PROVINCIA DI BRESCIA FATTORI CLIMATICI E TUTELA DELLA POPOLAZIONE ANZIANA: PIANO DEGLI INTERVENTI PER L ANNO 2008

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI CONSULTIVI MISTI

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO

PROPOSTA DI UN MODELLO DI RIFERIMENTO

Il contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale

Il medico di famiglia: sentinella della fragilità. Maria Corongiu vicesegretario FIMMG LAZIO Roma 18 Aprile 2006 Sanit

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

EMERGENZA ESTIVA PER LA TERZA ETÀ in provincia di Imperia. In collaborazione con la Prefettura e l Amministrazione Provinciale di Imperia

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 749 del O G G E T T O

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

Comunicare per «costruire salute» FORUM PA Roma, 29 maggio L uso dell ICT per lo sviluppo del «Sistema Informativo Sociosanitario»

Piano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Workshop: Telemedicina e Sanità elettronica: facciamo il punto! La rete e-care a supporto del paziente fragile

Le iniziative del Ministero della Salute

Le Cure Intermedie La specialistica territoriale tra ospedali di comunità, strutture residenziali ed Equipe domiciliari

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie

Udine, 30 ottobre 2015

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.

R e g i o n e L a z i

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Relatore: Dott. Antonio Maddalena

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

Modello di relazione sull erogazione del servizio di assistenza domiciliare anziani e diversamente abili

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)

Programma Interventi Innovativi

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Dott. Giuseppe Taratufolo Dirigente medico Cure Primarie dell Azienda Sanitaria di Matera - ASM

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

Sorveglianza Eventi Avversi fra gli ospiti dei RSA e Residenze Alzheimer del Lazio nell estate 2006

Figura Professionale codice FP175 RESPONSABILE QUALITA'

Deliberazione legislativa n. 87/ Art. 1 Finalità

NOTE METODOLOGICHE PER LA STESURA DEL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE (PAA)

Gli interventi delle professioni sanitarie

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

Servizio. Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo Farmaceutico

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

Il Centro Sociale Residenziale

IL COMUNE IN MATERIA DI SERVIZI SOCIALI (legge regionale 2/2003) Funzioni di programmazione

5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI

Attività estate 2012

1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Mappa dei municipi nel Comune di Roma

Punto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE

PROGETTO SORVEGLIANZA ATTIVA ALLA PERSONA ANZIANA FRAGILE PER L ANNO 2009

Il Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

Azienda Sanitaria Locale Roma G

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005

D. Lgs. 81 del

Transcript:

)rulatet& Rl*;iONE CALABRIA CIRCOLARE ONDATE DI CALORE 2014 AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI COSENZA 372790 Prot 0137279 del 01/07/2014 Tltolo/Classe/Soltocl. 1 2 1 Direttore Sanitario Direttori Distretti Sanitari Direttore UOC Epidemiologia Direttore CED Rappresentanti MMG Direttore Coordinamento Servizi Sociali PREMESSA // Ministero della Salute e la Regione demandano afte Aziende Sanitarie la tutela dei soggetti che per particolari condizioni di salute e/o di condizioni sociali sono vulnerabili alle Ondate di Calore. Detta tutela richiede la sorveglianza epidemiolagica per orientare interventi preventivi tempestivi e integrati tra i servizi sanitari e sociali aziendali e gli EELL, la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato. Affinchè le azioni siano dirette in tempo utile ai soggetti fragili, prevenendo l'aggravarsi del loro stato di salute, anche in conseguenza di comportamenti e stili di vita sbagliati, è necessario avere contezza del numero e della tipologia dei soggetti suscettibili. A tale fine II Ministero della Salute e al Regione Calabria sollecitano le Aziende Sanitarie a definire al più presto l'anagrafe dei fragili, che come specificato, è l'elenco dei soggetti suscettibili alle Ondate di Calore per età e condizioni socio ambientali. Il Medico di Medicina Generale (MMG) e il Pediatra di libera Scelta (PLS) in relazione alla diretta conoscenza dei propri assistiti sono in grado di valutare quali siano le reali condizioni di rischio per la popolazione anziana e per i neonati e i bambini, sia in relazione alle patologie presentate, sia in relazione alle eventuali condizioni di esclusione sociale e di isolamento e incuria, che rappresentano un pericolo altrettanto grande per la salute, specie in situazioni di caldo estremo e di condizioni climatiche avverse. Nel Distretto Sanitario, per definizione struttura programmatomi, organizzativa e operativa dei servizi sanitari e socio sanitari di un preciso contesto territoriale, l'erogazione di prestazioni è strettamente connessa alla conoscenza quali-quantitativa della popolazione a rischio salute. L'acquisizione del dato numerico contestualizzato per patologia e condizioni di vita, consente il dispiegarsi dì una seria attività preventiva. Come per altre problematiche, data la forte connessione tra stato di salute e povertà, anche le Ondate di calore non colpiscono la popolazione in maniera omogenea. Gli abitanti delle grandi aree urbane e le fasce di popolazione con un basso livello socioeconomico sono più vulnerabili rispetto al resto della popolazione. Questi gruppi necessitano, pertanto, di una maggiore attenzione e protezione durante il periodo estivo. Alcuni sottogruppi di popolazione, infatti, risultano essere maggiormente suscettìbili alle esposizioni per ragioni riconducigli a particolari condizioni individuati, sociali e di salute. Il rischio di mortalità è elevato tra le persone anziane, tra le persone con patologie croniche, specie a carico dell'apparato respiratorio e cardiovascolare. Sono a rischio anche i neonati ed i bambini molto piccoli. Nelle more dell'elaborazione delle Linee Guida Regionali, la Direzione Sanitaria e il Dipartimento di Prevenzione hanno attivato in capo al Servizio Sociale Professionale, il Settore Ondate di Calore, (del. 1600/2013) e individuato il Referente aziendale nella dott.ssa Loredana Nigri, Direzione Sanitaria, Servizio Sociale Professionale, 0984.8933491, 338.5602649-Ioredananig@gmail.com. Detto Referente ha compiti di indirizzo e raccordo aziendale e interistituzìonale e costituisce l'interfaccia e il punto di raccolta, informazione e promozione delle varie iniziative che i Distretti attivano per fronteggiare il rischio conseguente alle Ondate di Calore. Sul sito aziendale è presente un link dedicato al Settore da cui si può scaricare materiale informativo, numeri utili etc, che andrà aggiornato con il prospetto delle attività rilevate nei Distretti.

Con riferimento a tutto quanto espresso e in ordine a; 1. Nota Presidenza Consiglio Ministri Conferenza unificata/6.6.12 rep. atti n.69 2. Protocollo d'intesa 22 maggio 2007 tra il Ministero della Salute, il Ministero per la Solidarietà Sociale, le Regioni, i Comuni e i Medici di Medicina Generale per contenere l'emergenza caldo nella popolazione anziana a rischio 3. Ordinanza del Min. della Salute del 19 maggio 2010 4. Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Programma estate 2014 5. Documento 3 giugno 2013 Linee di indirizzo per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, Ministero della Salute. 6. Nota Direzione Generale n.0131047/20.6.14 e in continuità con quanto la Direzione Sanitaria e il Dipanimento di Prevenzione, Settore Ondate di Calore hanno svolto si invitano 1 MMG/PLS a: a) Fornire al Distretto di competenza l'elenco nominativo dei propri assistiti di età pari o superiore ai 75 anni in condizioni di rischio potenziale, nonché di altri soggetti ritenuti a rischio, di età inferiore ai 75 anni. Tale rischio è da intendersi oltre che per condizioni di salute anche di solitudine e fattori socio-ambientali(giusto ali. 1). 11 suddetto elenco dovrà essere aggiornato per emergenti situazioni critiche. b) Effettuare nei confronti dei soggetti a rischio it monitoraggio delle condizioni cliniche tramite accessi eseguiti in assistenza domiciliare programmata (ADP); L Direttori dei Distretti a: I. Attivare TAnagrafe dei fragili distrettuale (i soggetti cioè affetti da patologie, e in precarie condizioni economiche e persone sole (ultra settantacinquenni, bambini di età compresa tra zero e quattro anni; persone con salute già compromessa; tossico e alcool dipendenti; persone senza fìssa dimora; immigrati), che insistono nel territorio distrettuale, avvalendosi per ciò, degli elenchi inoltrati dai MMG, e dal!' ADI oltre che dai Servizi Sociali distrettuali in raccordo con i Servizi Sociali degli EELL e le Associazioni di Volontariato. II. Programmare le attività ed individuare gli operatori sociali e sanitari da destinare al settore Ondate di Calore, per gli interventi socio sanitari anche a domicilio e le attività informative dedicate all'utenza; III. Inviare in modalità informatica della Anagrafe dei fragili altuoc CED per la redazione complessiva dell'anagrafe dei fragili. IV. Procedere alla sorveglianza sanitaria in collaborazione con l'uoc Epidemiologia in base ai bollettini meteorologici del Ministero della Salute www.salute.gov.it. I bollettini prevedono i livelli di rischio fino a tre/quattro giorni consecutivi. Da tali Bollettini si potrà leggere il trend dei successivi tre giorni dei suddetti livelli di rischio del caldo, sulla base dei quali far scattare la sorveglianza sanitaria nel Distretto ( medici dì medicina generale, specialisti,case manager organizzativo dell'adi, eco). V. Monitorare i soggetti suscettibili alle Ondate di Calore presenti nell'anagrafe dei fragili VI. Promuovere un tavolo concertativo con gli EELL, la protezione Civile e le associazioni di Volontariato per le attività integrate da formalizzare mediante Protocolli d'intesa con gli EELL e le Associazioni di Volontariato; VII. Incrementare le visite domiciliari nell'adi e nei Servìzi Sociali distrettuali; Vili. Individuare uno o più referenti dedicati al Settore Ondate calore che oltre ad assicurare il funzionamento del sistema dì verifica quotidiano delle previsioni meteo climatiche, garantisce l'attivazione degli interventi (sia sociali che sanitari) in caso di situazione di allarme segnalato dal sistema di previsioni meteo climatiche e che espleti anche con funzioni di interfaccia tra il Settore Ondate Calore aziendale afferente ÌI Dipartimento di Prevenzione e il Distretto, indicandone la reale disponibilità oraria, la professione, i recapiti telefonici e l'indirizzo di posta elettronico. IX. Trasmettere il Piano delle Attività al Referente aziendale Settore Ondate Calore con indicate valutazioni d'efficacia del Piano II Coordinatore dei Servizi Sociali a: I. Garantire l'integrazione tra servizi sanitari e l'assistenza sociale a carico dei comuni. II. Concorrere ai lavori del tavolo concertativo con gli EELL, la Protezione Civile e le associazioni di Volontariato per le attività integrate da formalizzare mediante Protocolli d'intesa con gli EELL e le Associazioni di Volontariato; DIRETTORI Dr. Gii

ALL.l Indicazioni del CCM- Centro Nazionale Prevenzione Contro/lo delle Malattie - che individua tra la metà di luglio e la fine d'agosto il periodo stagionale cruciale per il verifiearsi dell'emergenza ONDATE DI CALORR e definisce Ì target a rischio: SOGGETTI ANZIANI ULTRASETTANTACINQUENNI: BAMBINI DI ETÀ COMPRESA TRA ZERO E QUATTRO ANNI: PERSONE CON SALUTE GIÀ COMPROMESSA PER CONDIZIONI NON OTTIMALI: PERSONE CHE VIVONO IN SOLITUDINE: PERSONE SENZA FISSA DIMORA: BASSO REDDITO ECONOMICO: DIPENDENTI DA DROGHE E/O ALCOL: IMMIGRA TI DA ALTRO PAESE: PERSONE AI-TETTE DA CARDIOPATIE, PATOLOGIE DEL CIRCOLO CORONARICO. POLMONARE E CEREBRALE: DISTURBI DELLA COAGULAZIONE: DISTURBI DELL'EQUILIBRIO IDRO-ELETTROLITICO (DISIDRATAZIONE, IPOVOLEMIA ETC.): DISTURBI METABOLICI ORMONALI (DIABETE, MALATTIE DELLA TIROIDE, ETC.) DISTURBI NEUROLOGICI E DELLA PERSONALITÀ (DEMENZE, PSICOSI, EPILESSIA, PARALISI, ETC); MALATTIE POLMONARI (BPCO, ENFISEMA ETC.): CONSUMO CRONICO DI ALCUNI TIPI DI FARMACI PER FINI TERAPEUTICI

& KIA.iOM LALAHKJA PIANO OPERATIVO ONDATE CALORE 2014 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. PROTOCOLLI D'EMERGENZA/REDAZIONE PLANNING/E INDIVIDUAZIONE SOGGETTI COINVOLTI INDIVIDUAZIONE E IMPLEMENTAZIONE RETE REFERENTI DISTRETTUALI ELABORAZIONE SISTEMA RILEVAZIONE E REDAZIONE FRAGILI ATTIVAZIONE SISTEMA ALLERTA METEO ATTIVAZIONE LINEE TELEFONICHE DEDICATE PROMOZIONE CAMPAGNA INFORMATIVA POTENZIAMENTO ASSISTENZA DOMICILIARE POTENZIAMENTO VISITE DOMICILIARI ADP E SOCIALI PREDISPOSIZIONE PROGRAMMI DI SORVEGLIANZA ATTIVA ANAGRAFE 10. VALUT AZIONE DEGLI INTERVENTI ILDIRET DR. E GEIXERALE SG^kPELLI - 87SOO - 3» O9S4.893

ff J* HK -r REGIONE CALABRIA SETTORE ONDATE CALORE 2014 ARTICOLAZIONE ATTIVITÀ STRUTTURE DIREZIONE SANITARIA DIPARTIMENTO PREVENZIONE- EPIDEMIOLOGIA ATTIVITÀ' Coordina il programma del Piano Operativo per le misure di prevenzione e assistenza nei confronti della popolazione suscettibile, prevedendo l'attivazione a livello distrettuale di: 1. Linee telefoniche dedicate; 2. Posti letto riservati in Strutture Residenziali; 3. Potenziamento Centri diurni; 4. Potenziamento Assistenza Domiciliare; 5. Campagna informativa; 6. Predisporre programmi di sorveglianza attiva. Prevede inoltre: un adeguato numero di posti letto nelle strutture ospedaliere. Attiva controlli strutture ospedaliere, RSA etc. Promuove la formazione degli operatori sanitari e sociali. Individua e applica il sistema di valutazione degli interventi. II Direttore del Dipartimento di Prevenzione individua e propone al Direttore Generale il Referente aziendale Cura il report per il monitoraggio dei flussi di Pronto Soccorso e le mortalità relativamente ai giorni caratterizzati da allarme 2 o 3, il collaborazione col Referente Aziendale e il Risk Manager Aziendale Assicura la lettura epidemiologica, in chiave programmatoria dell' Anagrafe dei Fragili complessiva Garantisce la Sorveglianza Sanitaria

ONDATE CALORE GRUPPO LA VORO ONDA TE CALORE INTERDISTRETTUALE CED REFERENTE DISTRETTUALE DISTRETTO SANITARIO ADI-UVM -PVA-SER VIZI SOCIALI DISTRETTUALI Cura l'informazione sui rischi connessi alle Ondate di Calore, attraverso pubblicazioni sul sito aziendale Individua, di concerto con i Direttori dei Distretti, i Referenti distrettuali. Allerta secondo il protocollo indicato, i Referenti distrettuali in caso di livello di allarme 2 o 3 con indicazione sul sito. Cura, mediante pubblicazione sull'homi.' page del sito aziendale, o posta elettronica o sms, la diffusione ai Direttori distretti del livello di rischio previsto (livello 2-3) Collabora al piano di prevenzione mirato a sottogruppi ad alto rischio basandosi sulla rete di servizi preesistente a livello territoriale (EELL, Servizi Sociali, Servizi Infermieristici, Associazioni di volontariato, Strutture ospedaliere, Medici di base). Partecipa ai Tavoli concertativi distrettuali, con gli EELL, la Protezione Civile e le associazioni di Volontariato per le attività integrate da formalizzare mediante Protocolli d'intesa con gli EELL e le Associazioni di Volontariato Concorre a costruire di concerto con i direttori Distretto una rete di pronto intervento. Gestisce i rapporti con le strutture regionali di riferimento. Organizza la formazione degli operatori sanitari e sociali Partecipa alla valuta/ione degli interventi 1. Individua e omologa le procedure per la redazione dell'anatra fc dei fragili complessiva che cura di anno in anno. 2. Collabora nella gestione del sistema di monitoraggio aziendale del disagio meteo-climatico. 1. Allerta, in caso di allarme 2 o 3, i Sindaci dei Comuni ricadenti nei distretti, i Coordinatori Sanitari Ospedalieri e Territoriale, i Direttori dei distretti, il Direttore della UOC Assistenza Sanitaria di Base, le Associazioni di Volontariato locali, Enti socio-assistenziali operanti a vario titolo, Si interfaccia col Referente Aziendale 2. Collabora con i Direttori dei Distretti Sanitari per l'attuazione delle misure di emergenza e di prevenzione previste dal Piano Operativo. 3. Assicura il funzionamento del sistema di verifica quotidiano delle previsioni meteo climatiche, e garantire l'attivazione degli interventi (sia sociali che sanitari) in caso di situazione di allarme segnalato dal sistema di previsioni meteo climatiche, attribuendo ad ogni operatore e/o volontario la responsabilità del contatto con un certo numero di persone fragili più a rischio, prive di persone in grado di assicurare l'ascolto ed il soddisfacimento di bisogni essenziali. 1. Redige PAnagrafe dei fragili distrettuale, avvalendosi degli elenchi inoltrati dai MMG, dall' ADI, dall'uvm, e dai Servizi Sociali distrettuali in raccordo con i Servizi Sociali degli EELL e le Associazioni di Volontariato. 2. Riceve e a sua volta invia ai MMG/PLS la popolazione anziana a rischio segnalata dagli EELL 3. Attiva Linee telefoniche dedicate; 4. Procede alla sorveglianza sanitaria a seguito segnalazione MMG e in in base ai bollettini meteorologici del Ministero della Salute sulla base dei quali far scattare la sorveglianza sanitar

5. Monitora in continuità, i soggetti suscettibili alle Ondate di Calore presenti nelpanagrafe dei fragili. 6. Promuove un tavolo concertativo con gli EELL, la Protezione Civile e le associazioni di Volontariato per le attività integrate da formalizzare mediante Protocolli d'intesa con gli EELL e le Associazioni di Volontariato; 7. Individua il personale (e ne indica la reale disponibilità oraria, le professionalità, i recapiti telefonici e le email) che dovrà collaborare col Referente Ondate Calore Distrettuale e/o volontari, adeguatamente informati e preparati. 8. Trasmette il Piano delle Attività al Referente Aziendale Settore con indicate valutazioni d'efficacia del Piano 9. Adeguamento e potenzia i singoli piani di assistenza della popolazione già in carico ai singoli servizi ( AD I-UVM-SERVIZI SOCIALI,ETC.), garantendo un maggior monitoraggio in particolari delle situazioni più a rischio; uuoo PLS CURE PRIMARIE -MMG- COORDINAMENTO SERVIZI SOCIALI DIRETTORI SANITARI DEI PPOO PRONTO SOCCORSO PPOO GERIATRIA MEDICINA GENERALE Notifica e consegna ai MMG e PLS gli elenchi delle fragilità per le verifiche previste Raccoglie tali elenchi \i e corretti con livello di rischio elaborato e li inoltra al Referente Aziendale per le ondate di Calore. Allerta i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta in caso di allarme 2 o 3 e coordina i loro interventi Fornisce al Distretto di competenza l'elenco nominativo dei propri assistiti di età superiore ai 75 anni in condizioni di rischio potenziale, nonché di altri soggetti ritenuti a rischio, di età inferiore ai 75 anni. Tale rischio è da intendersi oltre che per condizioni di salute anche di solitudine e fattori socio-ambientali. Il suddetto elenco dovrà essere aggiornato per emergenti situazioni critiche. Effettua nei confronti dei soggetti a rischio il monitoraggio delle condizioni cllniche tramite accessi eseguiti in assistenza domiciliare programmata (ADP). Attuano le misure di prevenzione e di emergenza indicate nel Piano Operativo Locale. 1. Garantisce l'integrazione tra servizi sanitari e l'assistenza sociale a carico dei comuni. 2. Concorre ai lavori del tavolo concertativo con gli EELL, la Protezione Civile e le associazioni di Volontariato per le attività integrate da formalizzare mediante Protocolli d'intesa con gli EELL e le Associazioni di Volontariato; Attuano a livello ospedaliere le misure di emergenza previste nel Piano Operativo in caso di allarme 2 0 3 Attuano a livello ospedaliere le misure di Inviano al DìrlfftìpW^tei^ inerente i flussi di Pronto Soccorso e le...., caso di allarme 2.o3..,. A.,,, Inviano afrefereme Aziendale perle ondate di calore il report mensile inerente i flussi di Pronto Soccorso e le mortalità relativamente ai giorni caratterizzati da allarme 2 o 3 mortalità relafiv.amehfe.ai giorni caratterizzati da allarme 2 o 3.

SERVIZI SOCIALI EELL PREFETTURA PROTEZIONE CIVILE ARPACAL ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO U.R.P. AZIENDALE U.O. EDUCAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE AZIENDALE 2. Curano l'assistenza sociale dei soggetti fragili 3. Trasmettono l'anagrafe dei fragili all'asp 4. Individuano le Associazioni di volontariato locali o gli Enti socio-assistenziali operanti a vario titolo per il loro coinvolgimento in caso di emergenza 5. Attuano e coordinano le iniziative previste; 6. Si raccordano con la Protezione Civile 7. Allertano le Associazioni di Volontariato locali, Enti socio-assistenziali operanti a vario titolo COORDINA GLI INTERVENTI IN CAPO A TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI METTE IN ATTO LE MISURE DI EMERGENZA PREVISTE Mette in atto le misure di emergenza previste Rilevazioni climatiche-inoltro bollettini meteorologici Attuano le misure di prevenzione e di emergenza sulla scorta delle indicazioni dei Sindaci dei comuni di appartenenza Cura l'informazione e la comunicazione Collabora con i Direttori dei Distretti Sanitari per l'attuazione delle misure di prevenzione previste dal Piano Operativo, con particolare riguardo agli interventi informativi e formativi. Cosenza, 1.7.14 DIREZIONE SANITARIA Servizio Sociale Professionale Referente Ondate Calore 2014 ResponsìatfjljfjDott.ssa Loredana Nigri