Le Schede informative di... DE QUERVAIN

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Le Schede informative di... IL MORBO DI DE QUERVAIN

Il Morbo di De Quervain COSA E' Il MORBO di DE QUERVAIN? Il morbo, o sindrome, di De Quervain è una patologia del tendine abduttore lungo ed estensore breve del pollice, conosciuta anche come malattia delle lavandaie, ed è stata descritta per la prima volta dal chirurgo svizzero Frédéric De Quervain nel 1895 circa, da cui prende il nome. Sostanzialmente, altro non è che una infiammazione tendinea correlata a fenomeni di ispessimento e conseguente attrito fra i tendini, la guaina fibrosa ed il sottostante solco osseo creato dai movimenti del pollice e del polso. QUALI SONO LE CAUSE DEL MORBO DI DE QUERVAIN? La causa principale è da riscontrare nei continui e ripetuti movimenti del pollice a mo di pinza, spesso associato ad un lavoro del polso in posizione flessa. Tale reiterarsi di episodi infiammatori ed i ripetuti microtraumi, determinano l instaurarsi della flogosi provocando ispessimento e stenosi della guaina sinoviale del primo compartimento dei reticula estensori (legamento carpale dorsale) riducendo sensibilmente lo spazio per lo scorrimento dei tendini che diventa sempre più ristretto. Il dolore è localizzato al polso e può estendersi lungo l avambraccio e lungo il pollice. Il Morbo di De Quervain, spesso, viene associato ad una Sindrome del Tunnel Carpale o al Dito a Scatto.

QUALI SONO I SINTOMI? I sintomi caratteristici di questa malattia sono caratterizzati dalla comparsa di dolore a livello del processo stiloideo del radio, che s'irradia prossimalmente all'avambraccio e distalmente al pollice. Tale dolore, presente spontaneamente o durante il movimento, peggiora con l'uso ripetuto della mano e del pollice specialmente durante la rotazione del polso e quando si afferrano con forza gli oggetti (pentole, bottiglie). In alcuni casi il dolore compare improvvisamente dopo uno strappo a carico del polso. Il dolore esacerbato dall'utilizzo della mano gradualmente si intensifica e talvolta può essere causa di una considerevole impotenza funzionale. I dolori infatti possono essere così accentuati dai movimenti del polso e del dito, tanto che frequentemente è difficile eseguire gesti banali quali il girare una chiave in una serratura dura. SOGGETTI A RISCHIO Si tratta di una patologia che colpisce più frequentemente il sesso femminile e, quasi sempre, si riscontra a carico della mano dominante, quella cioè che si usa di più nelle attività lavorative o sportive con i movimenti o le posizioni del polso favorenti la sua insorgenza. Può colpire la donna con bambini piccoli, (malattia della neo mamma o della nonna, dovuta al tipico movimento di aprire la mano e mantenere in braccio il bimbo), o altre figure professionali quali le segretarie, le sarte. Frequentemente, coloro che ne sono colpiti, hanno eseguito di continuo movimenti che non sono abituali per il proprio polso in corso di attività lavorative o più spesso per hobby. Sicuramente sono più esposti coloro che, per mansioni lavorative, eseguono ripetuti movimenti di

pinza con il pollice o trascorrono molto tempo con il polso in posizione flessa come ad esempio, attività di macellazione e sezionamento di bestiame, potatura, utilizzo di strumenti manuali, pennelli o pinze, muratori, imbianchini, giardinieri o meccanici, ricamatrici, dattilografe e gli addetti ai videoterminali (per l uso non corretto e prolungato del mouse del computer, tanto che negli U.S.A. spesso la malattia viene indicata come "malattia da mouse"). È importante ricordare come i continui movimenti per spostare il mouse (soprattutto se il gomito non è appoggiato) inducano l'abduttore lungo e l'estensore breve del pollice ad un'infiammazione congiuntamente alla loro membrana di scorrimento. Ecco perché è fondamentale consigliare a quanti si avvicinino all'uso del computer a tenere il gomito ben appoggiato su di una superficie. Fra gli sportivi occorre ricordare quanti facciano uso di racchette come i tennisti ed i golfisti; ma anche i pianisti che, pur non adoperando alcun utensile, effettuano per suonare i ripetuti movimenti indicati a carico del polso. DIAGNOSI Per evidenziare la presenza di una tendinite a questo livello bisogna invitare il paziente ad assumere con la mano la posizione dell'autostoppista, con pollice rivolto lateralmente. Quando il paziente assume tale posizione i tendini che passano attraverso il primo compartimento dorsale divengono chiaramente visibili; tali tendini sono responsabili della estensione del pollice e della deviazione radiale del polso. Una prova molto utilizzata è il segno di Finkelstein, che si esegue facendo stringere il pollice all'interno delle altre dita chiuse a pugno e contemporaneamente chiedendo al paziente di inclinare il polso nella direzione opposta a quella del pollice. Questa manovra provoca un intenso dolore nella sede in cui la guaina si è ristretta.

Normalmente una visita medica specialistica è sufficiente per formulare la diagnosi ma può essere utile un'ecografia, mentre la radiografia è inutile, poiché non mostra alcuna alterazione. Obiettivamente si riscontra la presenza di una zona edematosa e spesso di una tumefazione dolente, alla palpazione si rileva una marcata iperestesia al di sopra del processo stiloideo del radio ed è possibile evidenziare un ispessimento della guaina fibrosa con un crepitio che possono essere rilevati lungo la guaina tendinea. L'abduzione contro resistenza può indurre ed esacerbare il dolore. Spesso tale malattia viene scambiata per un artrosi della base del pollice (rizoartrosi). CURA del MORBO DI De QUERVAIN Conservativa. Lo scopo del trattamento in questa patologia è quello di eliminare il dolore, ridurre l'infiammazione e restituire il normale scorrimento dei tendini. Farmaci steroidei: Hanno efficacia ma limitata nel tempo... Infiltrazioni cortisoniche: Risultano particolarmente efficaci sui sintomi, ma con l'effetto collaterale di un possibile danno fibrotico... Terapia Strumentale: Si avvale dei più moderni elettromedicali come l'efficace azione combinata di LASER, TECAR e FLOWAVE che, test alla mano, ha dato risultati eccellenti in tempi relativamente brevi... Crio Terapia: Se la zona è infiammata, l applicazione di ghiaccio può contribuire a ridurre il gonfiore... Per quanto possibile bisogna sospendere l'attività lavorativa o manuale che può essere coinvolta nell'instaurarsi della patologia. Chirurgica. Se questi trattamenti non hanno avuto beneficio, e la sintomatologia dolorosa permane o si aggrava, si passa al trattamento chirurgico. Questo viene eseguito in regime di day hospital, ed ha lo scopo di liberare i tendini mediante l'apertura del loro canale di scorrimento, e la pulizia dei tessuti infiammati circostanti (tenosinoviectomia). L'incisione cutanea è di circa 2 cm. Dopo

l'intervento si può e si deve muovere da subito la mano, ma è bene evitare sforzi per 20-30 giorni. Fondamentale in questa fase è l'utilizzo di uno splint e di un mirato protocollo fisioterapico riabilitativo post-chirurgico, sia per un fisiologico recupero delle attività quotidiane nel minor tempo possibile che per scongiurare la possibili complicazioni post intervento. È normale che alcuni pazienti possano accusare un senso di fastidio e di minore sensibilità nella regione di intervento, maggiore di altri per alcuni mesi. Si può riprendere il lavoro in 7-10 giorni nel caso di lavoro di concetto, in 20-30 giorni nel caso di lavoro manuale pesante. I rischi legati all'intervento (fortunatamente molto rari) sono principalmente: la formazione di una cicatrice dolorosa (che però in genere migliora in 3-6 mesi), la lesione chirurgica (o in corso d'intervento) di un ramo nervoso (soprattutto nel caso di decorsi anatomicamente anomali) o vascolare e le infezioni.