L ATTUAZIONE DEL PIANO

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L ATTUAZIONE DEL PIANO La disciplina urbanistica s interessa in genere della trasformazione e dell assetto del territorio e si attua a mezzo di piani che ne regolano e coordinano le attività sia sotto il profilo generale sia sotto quello settoriale. Lo strumento urbanistico comunale traduce l idea del disegno di piano, redatto secondo gli indirizzi formulati in seno alle comunità locali e con la partecipazione delle stesse alle scelte di sviluppo sostenibile del territorio, in una zonizzazione a carattere normativo-prescrittivo del regime d uso e di intervento consentito. Conservazione o trasformazione? Alla base di questa scelta rimangono le prescrizioni del decreto ministeriale n.1444 del 2 aprile 1968, che fissano il carattere delle zone, i limiti di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati, i rapporti tra spazi destinati agli insediamenti, residenziali e produttivi, e spazi destinati ad attrezzature. Il carattere storico, artistico ed ambientale comporta certamente la conservazione del paesaggio urbano d insieme o del monumento isolato e delle sue parti corali. D altra parte le parti esistenti senza i caratteri di pregio richiamate, sono sottoposte a trasformazione senza le dovute prescrizioni, laddove non sono risultanza di un paesaggio urbano ormai consolidato e non costituiscono preclusione visive delle zone con presenze di alti valori propri di una qualità visiva dei cosiddetti centri storici e delle loro immediate vicinanze. La distinzione tra prescrizioni tra nucleo esistente, quello di ampliamento ed il restante territorio hanno sempre caratterizzato la disciplina urbanistica dal suo nascere e sono radicate nei concetti basilari della pianificazione urbanistica. Tra lo strumento urbanistico generale (PRG, PdF, PUC) e l atto abilitativo ad edificare (permesso di edificare, licenza edilizia, concessione, permesso di costruire e denuncia di inizio attività) si inserisce la pianificazione di dettaglio esecutiva. L attuazione del piano è diretta nel caso in cui sono presenti le opere di urbanizzazione primaria, o alla previsione da parte dei Comuni della realizzazione delle stesse nel successivo triennio o all impegno dei privati di procedere all esecuzione delle medesime insieme alla (1) articolo 31 della LUN 1150/1942 Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 1

realizzazione degli edifici oggetto dell atto abilitativo ad edificare, o nel caso di prescrizioni normative che lo consentano. (1) L attuazione del piano è indiretta quando il territorio sottoposto a conservazione o a trasformazione necessita di uno strumento di dettaglio, che, oltre a precisare il regime di uso e di intervento, lo doti delle necessarie opere di urbanizzazioni. Nelle more della formazione degli strumenti urbanistici esecutivi, sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e di restauro, previo nulla osta nel caso di edifici sottoposti a vincolo da parte dell amministrazione competente. La Regione Campania nella sua recente legge sul Governo del Territorio (LR 16/2004) riporta all articolo 26 tra la strumentazione urbanistica esecutiva: a) i piani particolareggiati e i piani di lottizzazione di cui alla legge 17 agosto 1942, n. 1150, articoli 13 e 28; b) i piani per l edilizia economica e popolare di cui alla legge 18 aprile 1962, n.167; c) i piani delle aree da destinare ad insediamenti produttivi di cui alla legge 22 ottobre 1971, n.865, articolo 27; d) i programmi integrati di intervento di cui alla legge 17 febbraio 1992, n. 179, articolo 17, e alle leggi regionali 19 febbraio 1996, n. 3, e 18 ottobre 2002, n.26; e) i piani di recupero di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457; f) i programmi di recupero urbano di cui al decreto legge 5 ottobre 1993, n.398, articolo 11, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493. Definisce, inoltre, nello stesso articolo che non costituiscono varianti allo strumento urbanistico comunale: a) la verifica di perimetrazioni conseguenti alla diversa scala di rappresentazione grafica del piano; b) la precisazione dei tracciati viari; c) le modificazioni del perimetro del Pua rese necessarie da esigenze sopravvenute quali ritrovamenti archeologici, limitazioni connesse all imposizione di nuovi vincoli, problemi geologici; d) le modifiche delle modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, di cui al decreto legislativo 6 giugno 2001, n.380, articolo 3, comma 1, lettere a), b), c) e d); e) la diversa dislocazione, nel perimetro del Pua, degli insediamenti, dei servizi, delle infrastrutture e del verde pubblico senza aumento delle quantità e dei pesi insediativi. Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 2

PIANO PARTICOLAREGGIATO ESECUTIVO Legge n.1150 del 17 agosto 1942 e successive modifiche ed integrazioni (artt.13-17) - Piano di dettaglio esecutivo, con definizione volumetrica - Applicazione del piano regolatore generale, nell ambito di tutte le destinazioni d uso e previsioni di sviluppo o di ristrutturazione. - Validità decennale - Iniziativa comunale - Approvazione regionale - stralcio del piano regolatore relativo alla zona oggetto di particolareggiato e relative norme - planimetria di progetto disegnata su mappa catastale - elaborato dei tipi edilizi - elenchi catastali delle proprietà da espropriare o vincolare - relazione di previsione massima delle spese - relazione illustrativa - delibera di adozione del consiglio comunale - pubblicazione - presentazione di osservazioni ed opposizioni - controdeduzioni del Consiglio Comunale - approvazione dell Ente competente - Il Comune espropria le aree pubbliche. - I proprietari privati utilizzano direttamente le aree attuando le indicazioni del piano particolareggiato - Il Comune, in caso di inosservanza o di inadempienza dei privati, può espropriare le aree a destinazione privata. - Il Comune può imporre la formazione di comparti obbligatori e procedere al loro esproprio nel caso in cui i privati siano inadempienti competenze elaborati richiesti Procedure di attuazione Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 3

PIANO DI LOTTIZZAZIONE Legge n.1150 del 17 agosto 1942 e successive modifiche ed integrazioni (art.28). - Piano di dettaglio esecutivo, come il particolareggiato. - Applicazione dello strumento urbanistico generale, per tutte le destinazioni d uso e previsioni di trasformazione, che comportino la realizzazione di opere di urbanizzazione. - Convenzione tra Comune e proprietari privati. - Validità decennale. - Iniziativa privata - Iniziativa pubblica in caso di inadempienza o di intervento unitario - stralcio del piano regolatore relativo alla zona oggetto di lottizzazione e relative norme - planimetria di progetto disegnata su mappa catastale - elaborato dei tipi edilizi e dei profili stradali - progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione - elenchi catastali delle proprietà - schema di convenzione - congrue garanzie finanziarie - relazione illustrativa - delibera di approvazione del consiglio comunale - nulla osta dell Ente sovraordinato competente - Il Comune riceve gratuitamente le aree destinate agli spazi pubblici, come da convenzione. - I proprietari privati assumono gli oneri delle urbanizzazione primaria e parte di quella secondaria. - Il rilascio degli atti abilitativi ad edificare è subordinato alla contemporanea realizzazione delle urbanizzazioni primarie. - Le opere di urbanizzazione devono essere terminate entro dieci anni competenze elaborati richiesti Procedure di attuazione Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 4

PIANO PER L EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE Legge n.167 del 18 aprile 1962 Legge n.865 del 22 novembre 1971 - Piano di delimitazione delle zone da destinare a edilizia residenziale del tipo agevolato o sovvenzionato dettaglio esecutivo contenente la rete stradale, le aree da destinare a spazi pubblici, i lotti con indicazione delle tipologie edilizie. - Applicazione anche in assenza del piano regolatore generale, nell ambito delle destinazioni residenziali. - Il limite del fabbisogno non può essere inferiore al 40% e superiore al 60% di quello complessivo di edilizia abitativa nel periodo considerato. - Validità decennale - Obbligatoria per comuni superiori a 50000 abitanti. - Possibilità dei Comuni di riunirsi in consorzio. - La Regione può disporre consorzi obbligatori o nominare un commissario per i Comuni inadempienti. - stralcio dello strumento urbanistico con indicazione delle zone da destinare ad edilizia residenziale pubblica - planimetria di progetto disegnata su mappa catastale - elaborato delle tipologie edilizie - elenchi catastali delle proprietà da espropriare - normative urbanistiche edilizie - relazione di previsione massima delle spese - relazione illustrativa - delibera di formazione del consiglio comunale - delibera di adozione del consiglio comunale - pubblicazione - presentazione di osservazioni ed opposizioni - controdeduzioni del Consiglio Comunale - approvazione dell Ente competente - delibera di CC per varianti non sostanziali - delibera di CC di approvazione delle convenzioni di cessione delle aree. competenze elaborati richiesti - Il Comune espropria le aree pubbliche. Procedure di attuazione Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 5

- Le aree espropriate sono cedute, previo convenzione, in parte (20-40%) in proprietà, in parte in concessione di superficie a termine. - L attuazione avviene attraverso programmi pluriennali di attuazione approvati con delibera di Consiglio Comunale. Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 6

PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI Legge n.865 del 22 novembre 1971 - Piano di delimitazione della zona da destinare ad insediamenti produttivi (industriali, artigianali, commerciali e turistici). - Applicazione del piano regolatore generale, nell ambito delle destinazioni produttive. - Validità decennale - Iniziativa comunale - Autorizzazione regionale della formazione - stralcio dello strumento urbanistico con indicazione delle zone da destinare ad insediamenti produttivi - planimetria di progetto disegnata su mappa catastale - elaborato delle tipologie edilizie - elenchi catastali delle proprietà da espropriare - normative urbanistiche edilizie - relazione di previsione massima delle spese - relazione illustrativa - delibera di formazione del consiglio comunale - autorizzazione regionale per procedere alla formazione - delibera di adozione del consiglio comunale - pubblicazione - presentazione di osservazioni ed opposizioni - controdeduzioni del Consiglio Comunale - approvazione dell Ente competente - delibera di Consiglio comunale per varianti non sostanziali - delibera di Consiglio Comunale di approvazione delle convenzioni di cessione delle aree. - Il Comune espropria le aree comprese nel piano. - Le aree espropriate sono cedute, previo convenzione, in parte (50%) in proprietà, in parte in concessione di superficie a termine. competenze elaborati richiesti Procedure di attuazione Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 7

PIANO DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE Legge n.457 del 5 agosto 1978 (titolo IV artt.27-34) - Piano di dettaglio esecutivo, mediante la definizione degli interventi - Applicazione del piano regolatore generale, nell ambito di tutte le destinazioni d uso e previsioni di interventi sul patrimonio edilizio esistente. - Validità decennale - Iniziativa pubblica o privata competenze - stralcio del piano regolatore relativo alla zona oggetto di particolareggiato e relative norme - analisi del patrimonio edilizio esistente rilevante lo stato di fatto e le condizioni di degrado - planimetria di progetto disegnata su mappa catastale - individuazione delle unità minime di intervento - elaborato delle tipologie edilizie e dei profili regolatori - elenchi catastali delle proprietà da espropriare o vincolare - norme urbanistiche ed edilizie - relazione di previsione massima delle spese - relazione illustrativa - delibera di delimitazione delle aree soggette al degrado - adozione del consiglio comunale - pubblicazione - presentazione di osservazioni ed opposizioni - controdeduzioni del Consiglio Comunale - approvazione dell Ente competente - Il Comune espropria le aree pubbliche. - Il Comune, in caso di inosservanza o di inadempienza dei privati, può espropriare le aree a destinazione privata e procedere agli interventi previsti. - Il Comune può imporre la formazione di comparti obbligatori e procedere al loro esproprio nel caso in cui i privati siano inadempienti elaborati richiesti Procedure di attuazione Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 8

REGOLAMENTO EDILIZIO Legge n.1150 del 17 agosto 1942 e successive modifiche ed integrazioni (artt.33-36) - la formazione, le attribuzioni e il funzionamento della Commissione edilizia comunale; - la presentazione delle domande di concessione edilizia o trasformazione di fabbricati obbligatoria dei punti fissi di linea e di livello per le nuove costruzioni; - la compilazione dei progetti di opere edilizie e la direzione dei lavori di costruzione; - l altezza minima e massima dei fabbricati per zone; - gli eventuali distacchi dai fabbricati e dal filo stradale ; - ampiezza e formazione dei cortili e degli spazi interni; - le sporgenze sulle vie e piazze pubbliche; - l aspetto dei fabbricati e il decoro dei servizi ed impianti di estetica dell edilizia urbana (tabelle stradali, mostre e affissi pubblicitari, etc ). - le norme igieniche di particolare interesse edilizio; - le particolari prescrizioni costruttive da osservare in determinati quartieri cittadini o lungo vie o piazze; - la recinzione o la manutenzione di aree scoperte, di par chi e giardini privati e di zone private interposte tra fabbricati e strade e piazze pubbliche e da queste visibili; - l apposizione e la conservazione dei numeri civici; - le cautele da osservare a garanzia della pubblica incolumità nell esecuzione delle opere edilizie che si aprono nei luoghi di pubblico passaggio, ecc; - la vigilanza sull esecuzione dei lavori per assicurare la osservanza delle disposizioni delle leggi e dei regolamenti. Comune - delibera di adozione del consiglio comunale - pubblicazione - presentazione di osservazioni ed opposizioni - controdeduzioni del Consiglio Comunale - approvazione dell Ente competente competenze Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 9

SIGLE ED ABBREVIAZIONI CE DIA PdC RE RUEC PdL PdR PEEP PIN PIP PPA PPE PQU PRU PUA Concessione Edilizia Denuncia Inizio Attività Permesso di Costruire Regolamento Edilizio Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale Piano di Lottizzazione Piano di Recupero Piano Edilizia Economica e Popolare Programma Integrato d Interventi Piano degli Insediamenti Produttivi Programma Pluriennale di Attuazione Piano Particolareggiato Esecutivo Programma di Riqualificazione Urbana Programma di Recupero Urbano Piano Urbanistico Attuativo PdF PRG PUC Programma di Fabbricazione Piano Regolatore Generale Piano Urbanistico Comunale PTC Piano Territoriale di Coordinamento Francesco Pisanti LE REGOLE DEL PIANO 2 10