TERRANUOVA BRACCIOLINI Quando nel 1337, trent anni dopo la fondazione di San Giovanni e di Castelfranco, altri dodici villaggi del Valdarno chiedono una città anche per loro l ultima delle cinque città nuove fiorentine del Trecento i suoi fondatori hanno ben presente questa doppia esperienza. Castelfranco di Sopra e Terranuova Castelfranco e Terranuova hanno in comune, come si vede, la stessa piazza centrale quadrata con le medesime dimensioni di 53 metri x 41 ma mentre le strade di Castelfranco sono tutte sbilenche il tracciato di Terranuova è a prima vista molto più accurato - le strade sono davvero parallele - ed è ispirata a regole geometriche forse ancora più eleganti di quelle di San Giovanni: qui le distanze tra le strade derivano dall intersezione dei due assi principali verticale e orizzontale, tracciati ortogonali sul terreno a riga e squadra, con le corde di archi di cerchio sottesi da angoli progressivamente crescenti di 15 : Geometria di Terranuova 1
Nel disegno delle mura è andata tuttavia perduta quella straordinaria idea di Arnolfo di Cambio di disporre a San Giovanni le 24 torri non a distanza eguale tra loro come verranno disposte qui - bensì a costituire il fondale delle strade secondarie parallele a quella principale. Le torri di San Giovanni Valdarno in una pianta cinquecentesca e di Terranuova in una pianta settecentsca Le strade secondarie di San Giovanni Valdarno erano poi tematizzate, dalla parte opposta alle torri, dalla piazza principale cui tutte avevano accesso diretto, mentre la piazza quadrata di Castelfranco, con i suoi angoli chiusi, tematizza soltanto la strada principale e i suoi più agiati abitanti confinando quelli delle strade secondarie ad una sorta di marginalità simbolica e sono difatti ancora oggi scarsamente frequentate sicché a Terranuova viene fatto ricorso a uno stratagemma né carne né pesce: i chiassi sul retro delle case, larghi poco più di un paio di metri a San Giovanni ma soltanto mezzo metro a Castelfranco, diventano qui addirittura di quattro metri e settanta, la larghezza consueta di una strada residenziale. Come queste anomalie della pianta originaria possono avere avuto conseguenze? Dobbiamo immaginare che anche a Terranuova gli abitanti di ciascuno dei villaggi del sinecismo preferissero concentrarsi in uno dei quattro quartieri i quartieri erano il cuore dell organizzazione amministrativa, la coscrizione e la fiscalità con una loro chiesa e il fatto che queste chiese siano conservate ancora oggi denuncia forse il perdurare di un inconsueto sentimento di appartenenza locale. 2
La disposizione delle chiese: in azzurro il convento e l oratorio, in rosso la parrocchiale Piazza principale e strada maestra erano invece destinate alle case delle famiglie più facoltose, che magari appartenevano ai clan originari che abitavano nel quartiere retrostante ma costituivano poi la sfera collettiva della civitas, soprattutto la piazza principale - con il palazzo municipale, la loggia, il pozzo, e dal Quattrocento con la chiesa parrocchiale e oggi poi con un ragguardevole parterre di banche -, cuore di una sequenza che inanella al suo inizio la piazza nazionale con il monumento ai caduti seguita dal mercatale olim prato delle fiera - e al suo termine opposto la passeggiata con il monumento a Poggio Bracciolini, l umanista quattrocentesco che arricchì vendendo copie dei manoscritti antichi scovati nelle abbazie benedettine e che dà alla città il suo secondo nome - che allude anch esso al ruolo nazionale di Castelfranco. La piazza con il monumento ai caduti e il mercatale La strada maestra di Terranova genera poi nella sua piazza quadrata, come a Castelfranco, una croce con un ulteriore sorprendente sequenza, quella delle sue strade secondarie e dei suoi chiassi con la sua verità di ceti sociali. Nella strada principale ha preso infatti corpo da cinquant anni l imprevista esibizione di nuovi balconi che intendevano forse contrassegnare la volontà di 3
apparire moderne delle famiglie più abbienti che vi risiedevano - seppure inframmezzate da qualche abitazione popolare mentre le case più modeste nelle due strade secondarie appaiono immuni da codesta ventata modernista e hanno mantenuto non tanto l aspetto originario in nessuna città il centro storico è davvero antico ma quello dignitoso dell Ottocento, mentre infine le due strade più esterne appaiono misere e hanno spazi vuoti, lì forse da seicentocinquant anni. Questa ordinata gerarchia di strade e di ceti sociali è poi quella che riscontriamo anche a San Giovanni ma ha qui un imprevista rottura perché i chiassi originari, così più larghi di quelli delle altre città nuove ma più stretti delle strade secondarie e disposti tra la strada principale e quelle secondarie sono stati progressivamente abitati da ceti popolari, trasgredendo così l ordinata e consueta gerarchia sociale decrescente dal centro alla periferia : ecco dunque la conseguenza di una pianta originaria così singolare. La strada principale e una strada secondaria I chiassi popolari Questa sequenza di strade trasversali lungo questo braccio della croce è poi segnata verso l esterno meridionale da un convento, oltre il quale viene arricchita da un curioso e forse unico contrappunto di quattro passeggiate parallele tra loro e verso settentrione, annunciato da un oratorio e dalla vista trionfale di una piccola edicola sacra affacciata sul boulevard, dal cimitero. 4
Passeggiata sul canale e edicola verso il cimitero Ma, ecco, a questa sequenza ordinata è stata sovrapposta una sequenza più prestigiosa, Mentre infatti a San Giovanni Valdarno il maturare dal Cinquecento di famiglie di maggiorenti ha dato luogo alla distinzione della strada maestra in una strada principale e in una strada monumentale disposte una di seguito all altra qui a Terranuova la fastosa presenza della villa di Poggio Bracciolini ha tematizzato la parte settentrionale configurando una sequenza cospicua: la strada monumentale parallela alla strada maestra, la passeggiata con la statua del Bracciolini che taglia anche la sequenza principale - e con la piazza monumentale accennata dalla scuola e dalla caserma dei carabinieri, infine la strada trionfale di fronte alla villa con una breve passeggiata trasversale tra le case moderne. Veduta un poco immaginaria della strada monumentale e la passeggiata con il monumento a Poggio Bracciolini La piazza monumentale e il boulevard con la vista delle mura 5
La strada trionfale con villa Bracciolini e la passeggiata moderna Pianta tematizzata Se dunque Terranuova non può vantare la raffinata paternità di Arnolfo di Cambio e neppure la felice disposizione territoriale di San Giovanni con la ricchezza che ne è conseguita i suoi dodici villaggi hanno comunque dato luogo a una città dove il desiderio della bellezza ha avuto modo di esprimersi compiutamente. A questo ritratto la cui prima versione è stata pubblicata nel volume Piccole città, borghi e villaggi edito dal Touring Club Italiano nel 2007 ha collaborato Ludovico Milesi. 6