C. LE SCELTE EDUCATIVE, DIDATTICHE, METODOLOGICHE ED ORGANIZZATIVE

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C. LE SCELTE EDUCATIVE, DIDATTICHE, METODOLOGICHE ED ORGANIZZATIVE C.1.Finalità Formative e Sociali (derivanti dal contesto) Le finalità assunte, che rappresentano il fondamento costitutivo dell intervento dei docenti, sono fondate sulla cultura dell ambiente sociale di riferimento della scuola e si coniugano con i principi e i fini istituzionali attraverso un operazione di contestualizzazione degli stessi. - Produrre cultura in stretta connessione con l ambiente, attraverso il pieno coinvolgimento delle risorse disponibili, per il potenziamento, a tutti i livelli, dei processi di comunicazione e di integrazione ; - Contribuire, in maniera significativa, alla piena realizzazione dei processi culturali e sociali che hanno origine nell ambiente di riferimento delle scuole del Circolo; - Promuovere un adeguata cultura dell accoglienza della diversità attraverso la riscoperta, nella comunicazione, dell uso dei linguaggi non verbali. Finalità Formative e Sociali (derivanti dalle Indicazioni per il Curricolo ) - Promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre le dimensioni della frammentazione e dell episodicità; - Favorire la piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell uguaglianza (articoli 2 e 3 della Costituzione) nel rispetto delle differenze di tutti e dell identità di ciascuno. - Fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un identità consapevole e aperta. - Formare ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri. - Realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno. - Fornire gli strumenti per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei saperi - Educare al senso di responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri. - Favorire una formazione che possa continuare lungo l intero arco della vita - Realizzare una collaborazione tra la scuola e gli attori extrascolastici. - Educare al rispetto delle regole del vivere e del convivere - Sostenere attivamente l interazione e l integrazione di ognuno attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture - Formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell Europa e del mondo. C.2. I criteri metodologici Dal paradigma di riferimento prescelto - il costruttivismo - e coerentemente con quanto contenuto nella normativa vigente deriva l assunzione di alcuni criteri metodologici fondamentali che si configurano come linee guida per l attività dei docenti e degli alunni. a. Attività dei docenti Viene assunto come modello teorico ed applicativo di riferimento la ricerca continua, fondata sul rapporto virtuoso tra teoria-prassi-sperimentazione-esperienza, e, per alcuni percorsi, quello della ricerca-azione. Ciò comporta l attivazione di una metodologia di tipo operativo avente come scopo non di validare verità, ma di allargare il campo di sviluppo del settore oggetto di attività. Verranno definite ipotesi operative che dovranno poi essere contestualizzate nella prassi educativa, per essere provate empiricamente e definitivamente messe a punto.

b. Attività degli alunni Privilegiare l uso di metodologie di carattere operativo su quelle di carattere trasmissivo (privilegiare l apprendimento significativo/sull insegnamento); Ancorare la proposta ai bisogni di apprendimento/formazione, alle motivazioni ed agli interessi degli alunni; Tener conto della qualità educativa della proposta; Attivare forme di conoscenza della realtà attraverso processi di problematizzazione, rappresentazione e sistematizzazione; Attribuire significato alle esperienze e promuovere gli apprendimenti attraverso il fare ; Garantire lo sviluppo di tutte le potenzialità degli alunni e delle capacità di orientarsi nel mondo, di comprendere, di costruire, di criticare, di argomentare per dare significato alle proprie esperienze; Considerare la Biblioteca scolastica come luogo deputato alla lettura, all ascolto e alla scoperta di libri, al fine di sostenere l apprendimento autonomo e continuo. C.3. Modello organizzativo Viene assunto un modello organizzativo flessibile che prevede l attuazione, secondo le necessità, di diverse forme di aggregazione degli alunni e di diverse tipologie d intervento, in ragione sia delle esigenze di apprendimento e di formazione degli allievi che delle competenze professionali dei docenti. L attribuzione della prevalenza oraria ad uno dei docenti del team di classe, le diverse forme di aggregazione degli allievi, le tipologie diversificate di intervento sono gli elementi che favoriscono l assunzione e la messa a punto del sistema dei laboratori, intendendo con tale dicitura sottolineare: l intenzionalità dell Istituzione scolastica di riconoscere il carattere unitario e complesso della proposta formativa; l attenzione a non parcellizzare e separare i saperi, pur riconoscendone la specificità a livello epistemologico e il diverso contributo a livello formativo; la consapevolezza delle interconnessioni profonde che legano, in una rete generativa, le esperienze di conoscenza realizzate nei diversi contesti laboratoriali. Lavoro in classe - insegnante/alunno - alunno/alunni - contemporaneità di intervento di due insegnanti Lavoro personalizzato - libero - con assistenza dell insegnante - con il supporto di materiale Lavoro in piccolo gruppo - con assistenza dell insegnante - interno alla classe - tra alunni di classi parallele - gruppo di livello Lavoro a coppia - insegnante-alunno - alunno/alunno in relazione asimmetrica - alunno/alunno in relazione paritetica Lavoro in gruppo allargato - due o più gruppi provenienti da classi parallele - due o più gruppi provenienti da classi non parallele

Il modello organizzativo per l anno scolastico in corso ricomprende il sistema dei laboratori. Le attività educative e didattiche sono organizzate in laboratori secondo tre modalità di aggregazione degli allievi: 1. gruppi di livello 2. gruppi centrati su compito 3. gruppi opzionali-elettivi L Istituzione scolastica fa riferimento a 6 laboratori. Tipologia dei laboratori Attività informatiche Attività di lingua inglese Attività espressive Attività di progettazione Attività motorie e sportive L.A.R.S.A. Le funzioni differenziate ed i ruoli assunti dai docenti, così come le articolazioni delle attività didattiche e dei tempi, sono desumibili dai quadri orari di ciascun plesso. C.4. Il sistema di progettazione SCUOLA DELL INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA L assunto emergente dalle Indicazioni Nazionali è quello secondo cui ogni modello pedagogico-didattico prefigurato deve essere considerato provvisorio, in quanto ridefinibile e storicizzabile sulla base della quotidianità, per cui, in definitiva, è l allievo stesso che diventa soggetto di progettualità attraverso la domanda che pone. La contestualizzazione delle proposte educativo-didattiche e le esperienze di apprendimento e di formazione realizzate sono conseguenza coerente di scelte e decisioni responsabili, che nascono tenendo conto di variabili di tipo psico-sociologico, ambientale e didattico. Riconosciuta la complessità dell evento educativo, si assume un modello di progettazione di natura reticolare, legato ad una concezione adeguata di apprendimento, secondo cui esso si determina a forma reticolare (e non dunque per mera accumulazione) trattandosi di processo complementare, attivo, interattivo, costruttivo. Il modello di progettualità, desumibile dalle Indicazioni Nazionali, non assume la pretesa della definitività modificandosi, piuttosto, con il mutare delle condizioni, sulla base delle quali viene costruito. C.5. Livelli di progettazione Sono stati definiti ed assunti i seguenti livelli di progettazione: 1. Piano dell Offerta Formativa (P.O.F.); 2. Progettazione curricolare; 3. Progetti; 4. Piano Educativo Individualizzato (laddove necessario). 1. Piano dell Offerta Formativa ( P.O.F.) Inteso come: macro-livello di progettualità in cui vengono esplicitate le condizioni di esercizio dell autonomia scolastica; insieme coerente delle scelte culturali, formative, organizzative ed operative che

caratterizzano l azione educativa dell istituzione scolastica; espressione dell identità culturale e progettuale del Circolo. 2. Progettazione curricolare La progettazione curricolare viene intesa come: - contestualizzazione e concretizzazione delle Indicazioni Nazionali tenendo conto: delle esigenze educative e di apprendimento degli alunni della domanda formativa posta dalla comunità sociale. 2.a. Parametri della progettazione curricolare - Analisi della situazione Rilevazione delle connotazioni socio-culturali, delle risorse strutturali e materiali dell ambiente di riferimento della scuola Rilevazione delle risorse culturali, professionali, e materiali dell ambiente scolastico Rilevazione dei bisogni formativi e di apprendimento degli alunni - Obiettivi educativi Gli obiettivi educativi sono in parte rilevabili dalle Indicazioni per il curricolo ed in parte sono traduzione dei bisogni formativi espressi dagli alunni e dalla comunità sociale. - Obiettivi di apprendimento gli obiettivi di apprendimento sono ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze - Traguardi di sviluppo delle competenze I traguardi di sviluppo delle competenze rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l azione educativa per lo sviluppo integrale dell alunno - Contenuti Concetti-chiave, operazioni mentali, argomenti, esperienze di apprendimento. - Criteri metodologico-organizzativi Assunzione di orientamenti metodologici fondamentali e dei metodi di indagine delle discipline. Scelta del modello organizzativo per lo svolgimento delle attività. - Verifica/Valutazione Assunzione di un sistema di valutazione connotato da oggetti, modalità e tempi di valutazione. 3. Progetti L assunzione dei progetti è riconducibile agli orientamenti di carattere culturale, metodologico e didattico posti a fondamento del modello educativo che la Scuola intende realizzare e che trova nel P.O.F. la sede adeguata a dispiegare la sua complessa identità. I progetti assunti e deliberati dal Collegio dei Docenti costituiscono a tutti gli effetti percorsi d apprendimento integrati e complementari alle attività curricolari e concorrono, a pieno titolo, alla realizzazione dei compiti istituzionali attribuiti alla Scuola, intesa come comunità capace di organizzarsi per rispondere alle richieste espresse dal contesto di riferimento. 4. Piano Educativo Individualizzato (P. E. I.) La Scuola assume l integrazione e la diversità come dimensioni integranti dell Offerta Formativa, come componenti essenziali della progettazione educativa orientate al rispetto e alla valorizzazione delle differenze. Il P.E.I., nel suo impianto generale, ripropone le linee di orientamento culturale metodologico e didattico poste a fondamento del modello educativo che la Scuola intende realizzare e si caratterizza per la presenza di percorsi mirati, progettati per sollecitare le capacità specifiche degli alunni in situazione di handicap. La progettazione individualizzata si fonda sulla consapevolezza che la sintesi integrata delle dimensioni biologica, psicologica, sociale dà conto della personalità. Le tre dimensioni agiscono interferendo l una con l altra sia per ciò che riguarda il presente, che per quanto riguarda il futuro. La Scuola esprime la propria intenzionalità professionale affidando alla progettazione

educativa e didattica individualizzata il compito di promuovere lo sviluppo della personalità, l attuazione delle potenzialità e l attivazione di processi di apprendimento significativi. Sulla base del Profilo Dinamico Funzionale, il gruppo docente elabora il P.E.I. alla cui definizione provvedono congiuntamente gli insegnanti specializzati della Scuola, il team dei docenti, i genitori, gli operatori dell A.S.L.