CARATTERISTICHE CAPANNONE 1 CAPANNONE 2 CAPANNONE 3 CAPANNONE 4

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SINTESI NON TECNICA

1. Descrizione dell azienda La ditta individuale ZANDONA ELVINO ha sede operativa nel Comune di Villa Bartolomea (VR) in Motta n. 2, la ditta svolge l attività di allevamento pollame da riproduzione. I capi accasati sono riproduttori sia maschi che femmine ed il numero di maschi varia dall 11 al 13 % sul totale dei capi in rapporto al numero di femmine presenti. Il ciclo produttivo ha una durata media di 150 giorni, al termine dei quali i capi allevati vengono avviati a strutture specializzate che provvedono alla loro riproduzione. La mortalità per l allevamento in oggetto si aggira tra il 3-3,5%. In un anno si effettuano 2 cicli di allevamento. La tecnica di allevamento è fondata per quanto possibile sui principi dell allevamento protetto e del tutto dentro tutto fuori. Tra un ciclo e l altro si procede alla pulizia e alla disinfezione e si pratica il vuoto sanitario (circa 21 giorni). Durante il ciclo di allevamento ai capi viene somministrata una quantità di mangime specifica per i due sessi e differente per ogni settimana di età. La tabella di accrescimento viene dettata dall azienda soccidante, e il gestore deve rispettarla scrupolosamente La tabella di accrescimento prevede che a fine ciclo le femmine pesino 2,36 Kg/capo e i maschi 3,119 Kg/capo. La tipologia di capi avicoli da riproduzione non prevende un riscontro del peso in fase di caricamento o in liquidazione ma solo del numero dei capi. L allevamento attualmente è formato dalle seguenti strutture: n. 01 cancello d ingresso con arco di disinfezione per i mezzi in entrata ed in uscita, piazzale asfaltato e recintato per la sosta e lo scarico dei mezzi; n. 01 cella frigo per animali morti della capacità di 12 m 3 ; n. 01 locale accessorio all allevamento in cui sono presenti: ingresso, spogliatoio maschi con 2 docce, spogliatoio femmine con 2 docce, per il personale autorizzato in ingresso dalla zona sporca; n. 01 magazzino agricolo in cui sono presenti: deposito truciolo, zona per lo stoccaggio rifiuti e ricovero attrezzi; n. 05 silos per il deposito di mangime ciascuno con capacità di q.li 130; n. 01 serbatoio per lo stoccaggio del gasolio; n. 03 serbatoi per lo stoccaggio GPL. n. 04 capannoni avicoli ad un piano (superficie utile di allevamento complessiva di 6.189,90 m 2 ), le strutture presentano le seguenti caratteristiche: CARATTERISTICHE CAPANNONE 1 CAPANNONE 2 CAPANNONE 3 CAPANNONE 4 Lunghezza (m) 123,26 123,26 123,26 96,38 Larghezza (m) 14,20 14,20 14,20 14,35 Superficie utile di allevamento (m 2 ) 1.642,50 1.642,50 1.642,50 1.271,40 Posti pollame 23.142 23.142 23.142 10.374 Altezza esterna(m) 4,30 4,30 4,30 4,30 Altezza in gronda (m) 2,90 2,90 2,90 2,88 Materiali pareti Muratura a blocchi Muratura a blocchi Muratura a blocchi Pannelli Sandwich Materiali tetto Pannelli Sandwich Pannelli Sandwich Pannelli Sandwich Pannelli Sandwich Materiale pavimento Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Tabella 1: Caratteristiche capannoni esistenti 2

Nel lato Sud di ogni capannone sono presenti due locali tecnici uno dei quali, per ogni capannone contiene la vasca per la diluizione medicinali e le centraline di controllo (temperatura, umidità, ventilatori). L altro locale invece contiene, nel capannone 1 l impianto di potabilizzazione dell acqua, nel capannone 2 il generatore elettrico, nel capannone 3 il frigo per i medicinali e vaccini, nel capannone 4 è presente la pesa/tramoggia mangime e le cappe radianti. Tutto lo stabilimento è recintato da una rete metallica, ed esternamente ad esso è presente una concimaia in cemento avente le seguenti misure: lunghezza m 29,60 larghezza m 15,30 (di cui utile m 14,70) e altezza m 2,40. La concimaia è raggiungibile da una capezzagna esterna che si snoda all esterno della recinzione. 2. Descrizione dell intervento in progetto Il progetto prevede la costruzione di un nuovo capannone avicolo per l allevamento di avicoli da riproduzione. Tale costruzione si inserisce in un allevamento avicolo esistente composto da n. 4 capannoni avicoli; il lotto è identificato al catasto terreni del comune di Villa Bartolomea al Foglio 47 mappali nn. 76, 77, 78, 79, 186, 206, 440, 442. Il capannone in progetto verrà realizzato sul terreno identificato al catasto terreni del comune di Villa Bartolomea al Foglio 47 mappali nn. 65, 509, 511. Nella tabella seguente e nelle Tavola 3 Inquadramento generale e mappa delle distanze si riportano le superfici utili di allevamento dei capannoni esistenti e del capannone in progetto: Superficie lorda (m 2 ) Superficie utile di allevamento (m 2 ) Superficie Capannone 1 Superficie Capannone 2 Superficie Capannone 3 Superficie Capannone 4 Superficie Capannone in progetto Superficie totale 1.750,30 1.750,30 1.750,30 1.383,05 1.862,88 8.496,83 1.642,50 1.642,50 1.642,50 1.271,40 1.724,16 7.923,06 Tabella 2: Superfici capannoni Complessivamente l intervento porterà ad un aumento della superficie esistente pari a 1.862,88 m 2 di cui utile all allevamento di 1.724,16 m 2. I capannoni avicoli dopo l ampliamento occuperanno una superficie totale complessiva pari a 8.496,83 m 2 di cui utile all allevamento di 7.923,06 m 2.. Tale superficie permetterà di allevare un numero di capi maggiore rispetto allo stato attuale. Ad intervento concluso il numero di capi potenziali per ciclo è pari a 123.600. Nella tabella seguente si riassumono le caratteristiche generali del capannone in progetto: Caratteristica Capannone in progetto Lunghezza esterna (m) 111,00 Larghezza esterna (m) 16,66 Superficie utile di allevamento (m 2 ) 1.724,16 Altezza utile (m) 3,96 Altezza esterna (m) 4,30 Materiali pareti Pannelli Sandwich Materiali tetto Pannelli Sandwich Materiale pavimento Calcestruzzo Tabella 3: Caratteristiche capannone in progetto 3

A completamento del capannone in progetto verrà realizzato: 1) un piazzale utilizzato dai mezzi nella fase di scarico e carico dei capi. Inoltre, verrà installato un nuovo serbatoio GPL utilizzato per il riscaldamento del capannone in progetto e un silos, posto a metà del lato est, della capienza di 15-20 q.li per lo stoccaggio della razione giornaliera da fornire ai capi allevati nella nuova struttura. 2) la copertura della concimaia con struttura in acciaio fissa (colonne e tralicci) e copertura fissa con telo pesante in PVC; 3) completamento della la recinzione perimetrale continua della zona di allevamento. 3. Attrezzature presenti nell impianto Il capannone in progetto verrà dotato degli impianti e delle attrezzature necessarie per il normale svolgimento dell attività, così come sono dotati i 04 capannoni presenti. Le dotazioni sono, come riportato nella Tavola 5 Dotazioni impiantistiche, capannoni esistenti e capannoni in progetto): Portoni di accesso: posti sul lato Nord e Sud di ogni capannone i portoni hanno larghezza 3,50 m e altezza 3,00 m. Per i capannoni 1, 2, 3 sono presenti 2 porte per l accesso del personale ai locali tecnici aventi larghezza 1,00 m e altezza 2,00 m e per l accesso del personale all interno della zona di allevamento è presente all interno del locale tecnico ad ovest una porta di larghezza 0,90 m e altezza 2,00 m. Per il capannone 4 sono presenti 2 porte per l accesso del personale ai locali tecnici aventi larghezza 1,50 m e altezza 2,00 m e per l accesso del personale all interno della zona di allevamento è presente all interno del locale tecnico ad ovest una porta di larghezza 1,00 m e altezza 2,00 m. Le porte di accesso del capannone in progetto saranno come quelle del capannone 4. Locale tecnico antistante la zona di allevamento dei capi: è presente in ogni capannone, è diviso in due parti, in una si trovano le centraline per il controllo della temperatura e dell umidità, la vasca per la diluizione dei vaccini e medicinali con l acqua di abbeverata. L altro locale invece contiene, nel capannone 1 l impianto di potabilizzazione dell acqua, nel capannone 2 il generatore elettrico, nel capannone 3 il frigo per i medicinali e vaccini, nel capannone 4 è presente la tramoggia mangime e le cappe radianti. Arco di disinfezione: i mezzi che giungono all allevamento prima di entrarvi, vengono fatti passare sotto l arco di disinfezione munito di ugelli che nebulizzano ad alta pressione il disinfettante diluito in acqua. La stessa operazione viene svolta anche in uscita del mezzo. La disinfezione dei mezzi previene l insorgere di patologie virali, che potrebbero compromettere la salubrità degli animali allevati durante il ciclo. La nebulizzazione non provoca la formazione di acque di lavaggio comunque è presente un pozzetto di raccolta per l eventuale formazione di acque di lavaggio. Impianto di abbeverata: ogni capannone è dotato di 4 linee di abbeverata, che distano 3 m dal fondo del capannone e dal termine di locali tecnici. Ogni linea presenta abbeveratoi con tazzina antispreco, uno ogni 20 cm. Le linee esterne di abbeverata distano 3,45 m dalle pareti laterali del capannone, mentre le linee di abbeverata interna distano tra loro 2,20 m e ciascuna 2,30 m dalle linee di abbeverata esterne. L impianto è collegato alla pompa tramite tubature sotterranee. L acqua proviene un pozzo artesiano, prima di giungere alle linee di abbeverata, passa per un impianto a filtri per la depurazione, in modo che l acqua raggiunga le caratteristiche di potabilità. L impianto di abbeverata è dotato di un vasca, per ogni 4

capannone di allevamento, per la diluizione dei vaccini e medicinali utilizzati per i capi, che vengono somministrati tramite, l acqua di abbeverata. Nel capannone in progetto verranno installate 4 linee di abbeverata circa a 3,50 m l una dall altra, con abbeveratoi con tazzina antispreco, uno ogni 20 cm. Impianto di alimentazione: ogni impianto è dotato di una linea di alimentazione posta centralmente al capannone e composta per i capannoni 1, 2, 3 da 9 mangiatoie a spaglio. La mangiatoia all inizio e in fondo al capannone si trova ad una distanza di 7 m dalle pareti, mentre le altre mangiatoie si trovano ad una distanza di 14 m. Nel capannone 4, sono presenti 7 mangiatoie a spaglio poste a una distanza di 7 m dalle pareti mentre le altre mangiatoie si trovano ad una distanza di 14 m. La linea è dotata di temporizzatori che regolano la distribuzione del mangime ad orari prefissati: le mangiatoie a spaglio sono programmate in modo tale da distribuire una quantità fissata di mangime per capo una volta al giorno a secondo della tabella alimentare. Nel periodo di svezzamento (15 giorni), si utilizzano piatti supplementari posti a terra. Ogni capannone è dotato da una propria linea di alimentazione che parte dai silos e che raggiunge la tramoggia di ogni capannone. La coclea di innesto nelle mangiatoie viene alimentata da una tramoggia sospesa della capacità di 25 Kg posizionata all inizio di ciascuna linea. L ingresso del mangime nei capannoni avviene attraverso una coclea con diametro di cm 30 che viene alimentata dai silos esterni collegati tra loro in serie. Il tutto viene regolato da una pesa che dosa la razione alimentare prevista, per il capannone 1, 2, 3 è posta all interno della zona di allevamento in prossimità del muro locale tecnico, mentre nel capannone 4 è posta all interno del locale tecnico. Si utilizzano diversi tipi di mangime a seconda della fase di accrescimento di capi. Il capannone in progetto verrà dotato di un sistema di alimentazione ad anelli chiusi Flat Chain, una tramoggia distribuirà il mangime nelle mangiatoie a piatto. La velocità di movimento dell anello varia dai 18 ai 36 m/min, e garantisce una rapida distribuzione del mangime agli animali. Nel capannone verranno installati 6 circuiti (3 circuiti per ogni metà capannone), a partire da una linea di carico centrale. In numero di mangiatoie a piatto installate è variabile a seconda del numero di capi accasati; una mangiatoia alimenta circa 13 capi. Data la distanza del nuovo capannone dai silos, per un corretto approvvigionamento di mangime, verrà realizzata una linea di alimentazione dal capannone 4, e non direttamente dai silos. Questa linea andrà a caricare un silos esterno di capacità 15-20 q.li, che garantirà lo stoccaggio della quantità giornaliera di mangime. Il silos verrà collocato all esterno sul lato est del capannone in progetto circa a metà lunghezza. Dal silos ci sarà la linea di collegamento con il sistema di alimentazione a catane, il cui caricamento sarà centrale rispetto alle stesse. Impianto di illuminazione: ogni capannone è dotato di tre linee di luci al neon. Nei capannoni 1, 2, 3 le linee laterali sono poste a 3,10 m dalle pareti del capannone, ogni linea è composta da 26 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro sono posti ad un a distanza di 3 m. Nel capannone 4, la linea di illuminazione centrale è composta da 20 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro sono posti ad un a distanza di 3 m, mentre le due linee di illuminazione laterali sono composte da 11 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro sono posti ad un a distanza di 7,50 m. Nel capannone in progetto verranno installate tre linee di luci al neon, una centrale e le altre due a 4 m dalle pareti del capannone. La linea centrale sarà composta da 23 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro saranno poste ad un a distanza di 3 m mentre le due linee di illuminazione laterali saranno composte da 12 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro saranno poste ad un a distanza di 7,50 m. 5

Impianto di riscaldamento: i capannoni vengono riscaldati attraverso cappe radianti alimentati a GPL. Ogni cappa è alimentata da un tubo flessibile che la unisce ad un tubo di alimentazione principale che risulta collegata tramite una centralina ai serbatoi posti all esterno; il tubo di alimentazione principale è posto al centro del capannone. Nei capannoni esistenti sono utilizzate n. 30 cappe. Nel capannone in progetto verranno installati sul lato est n. 5 generatori di calore alimentati a GPL, ogni dispositivo ha larghezza paria 1,28 m ed altezza 0,50 m. Impianto di ventilazione: nei capannoni 1, 2, 3 sono presenti 4 ventilatori sul lato est e 4 sul lato ovest, aventi una portata di 30.000 m 3 /h e che misurano 1,40 m di larghezza e 1,40 m di altezza, sugli stessi lati sono presenti 2 ventilatori più piccoli della portata di 16.000 m 3 /h e che misurano 1,20 di larghezza e 1,00 di altezza. Il capannone 4 presenta 10 ventilatori posti sul lato nord del capannone, della portata di 30.000 m 3 /h e che misurano 1,40 m di larghezza e 1,40 m di altezza. In capannone in progetto prevede che, in testata, sul lato nord vengano disposti dai 10 ai 12 ventilatori di portata di 30.000 m 3 /h e che misurano 1,40 m di larghezza e 1,40 m di altezza, e 2 ventilatori posti sul fondo nel lato est ed ovest, sempre della portata dei precedenti. La ventilazione è di tipo forzata negativa longitudinale concentrata. I ventilatori sono posti sulla testata di fondo del capannone, mentre le prese d aria sono poste nella parte opposta vicino alla testata frontale. Estraendo l aria dal capannone tramite il funzionamento dei ventilatori e facendola viaggiare ad una certa velocità, si produce una depressione all interno dell allevamento. La diversa pressione dell aria esterna forza l aria ad entrare nel capannone avicolo attraverso opportune prese. Ogni capannone è dotato di finestrelle invernali poste su entrambi i lati lunghi di ogni capannone, per i capannoni 1, 2, 3 sono presenti su tutta la lunghezza del capannone, nel capannone 4 sono 15 per lato e misurano 1,00 m di lunghezza e 0,36 di altezza. Nel capannone in progetto verranno installate 23 finestrelle per lato aventi misura 1,00 m di lunghezza e 0,30. Nel capannone sono presenti le finestre estive, nel capannone 1, 2, 3 sono 8 per lato suddivise in 4 in testa e 4 sul fondo del capannone, nel capannone 4 sono presenti 8 finestre per lato tutte poste in testa al capannone. Nel capannone in progetto verranno poste 22 finestre estive per lato tutte poste in testa al capannone. Queste finestre hanno misura 1,55 di lunghezza e 1, 50 m di altezza. In prossimità dei ventilatori sono stati installati dei dispositivi antipolvere. Tali dispositivi sono formati da una struttura in ferro/acciaio che viene installata su dei basamenti in cemento. Tale struttura viene ricoperta da una rete tessuta a maglia molto fitta che permette il passaggio dell aria ma che riesce a trattenere le polveri in uscita dai ventilatori, riducendone l emissione nell ambiente circostante. Impianto di disinfezione: sul lato Ovest di ogni capannone è presente una linea fissa per l erogazione di acqua, munita di attacchi a cui collegare l idropulitrice mobile ad alta pressione. L idropulitrice permette di miscelare l acqua proveniente dall impianto e il disinfettante/sanificante contenuto nel serbatoio, alla concentrazione specifica per ogni prodotto, e di erogare il tutto ad alta pressione, senza la formazione di percolati. Sulla linea fissa sono presenti 6 attacchi per la disinfezione nel capannone 1, 2, 3, mentre 5 attacchi per il capannone 4 e sono posti: il primo a 6 m dalla testata frontale del capannone, e gli altri a 21 metri tra loro. Nel capannone in progetto verranno predisposti 6 attacchi. 6

Impianto di controllo ambientale: consiste in una serie di centraline che controllano le diverse linee di esercizio (alimentazione, acqua, luce, ventilazione) e i parametri di temperatura e umidità, sono localizzate nel locale tecnico all entrata di ogni capannone. L accesso alla zona di allevamento (zona pulita) è ammesso al solo personale autorizzato che deve adottare tutte le misure di sicurezza ed igiene previste per tale tipologia di allevamento. Nel locale accessorio è presente lo spogliatoio con le docce che permette al personale, una volta lavati, di munirsi degli indumenti (tuta, cuffia e calzari) necessari per poter entrare nella zona di allevamento (zona pulita),. Non sono ammesse visite in allevamento da parte di personale non autorizzato. Il allevamento sono tenuti dei registri che riportano gli ingressi di mezzi e persone, come stabilito dalla DGR 3009/2011. 4. Descrizione del ciclo produttivo Il ciclo produttivo consiste nell allevamento di pollastre e galletti riproduttori. Il ciclo ha una durata media di 150 giorni, al termine dei quali i capi allevati vengono avviati a strutture specializzate che provvedono alla loro riproduzione. In un anno si effettuano 2 cicli. La mortalità per allevamenti di questo tipo si aggira tra il 3-3,5%. Il vuoto sanitario tra i cicli dura 21 giorni. La tecnica di allevamento è fondata per quanto possibile sui principi dell allevamento protetto e del tutto dentro tutto fuori. Tra un ciclo e l altro si procede alla pulizia e alla disinfezione e si pratica il vuoto sanitario. L impianto ad ampliamento realizzato avrà una capacità produttiva massima di 123.600 capi/ciclo. Le fasi del processo produttivo si articolano in diverse fasi che di seguito verranno descritte: 1) Preparazione pulcinaia La preparazione della pulcinaia avviene dopo il periodo di vuoto sanitario tra i due cicli, obbligatorio per legge, e la disinfezione del capannone. Tale fase consiste nella stesura del truciolo di legno vergine all interno dei capannoni avicoli, fino a formare uno strato di almeno 5 cm di lettiera. Il truciolo di legno vergine deriva da legname non trattato per cui risulta privo di additivi e resine, non viene consegnato sfuso ma imballato con nylon. 2) Pulcinaia Gli animali che vengono accasati sono pulcini con un giorno di vita; essi arrivano a bordo di automezzi all interno di scatole ciascuna contenente 80 capi circa. L arrivo dei pulcini può avvenire in 1 o al massimo 2 giorni. Nei primi giorni di accasamento, per la fornitura di mangimi ai pulcini si utilizzano delle mangiatoie a spaglio poste nelle vicinanze della fonte di calore. Inoltre viene fornito del mangime supplementare su carta crespata (materiale sterile e a perdere) posta su tutta la lunghezza del capannone e mangiatoie supplementari poste ogni 2 m. Dopo questo breve periodo (circa 7 giorni) si abituano i pulcini alle loro dosi quotidiane di mangime e alle loro modalità di rifornimento, togliendo gradualmente le mangiatoie supplementari poste a terra. Il riscaldamento avviene attraverso cappe radianti/ generatori di calore alimentati a GPL. La temperatura si mantiene, per i primi 5-6 giorni dall accasamento dei pulcini, a 26-28 C poi, scalando di un grado ogni settimana si arriva a raggiungere una temperatura di 20 C che viene mantenuta fino a fine ciclo. 7

A questo punto inizia la fase di vaccinazione secondo la programmazione veterinaria della ditta soccidante che prevede che i pulcini vengano vaccinati tramite vaccinazioni diluite in acqua e somministrate ai capi tramite l acqua di abbeverata. L impianto di abbeverata è dotato di vasche per la diluizione dei vaccini e medicinali. Al termine del trattamento avviene un adeguato lavaggio della linea di abbeverata per evitare la presenza di residui di farmaci nell impianto. 3) Allevamento ed accrescimento La fase di allevamento ed accrescimento ha una durata di circa 143 giorni, in questo periodo avviene il monitoraggio dei parametri ambientali e dell accrescimento degli animali. Per monitoraggio ambientale si intende il controllo di umidità, temperatura e ricambio dell aria. I veterinari dell azienda soccidante controllano lo stato di salubrità degli ambienti attraverso il controllo dei quantitativi di polveri presenti nei capannoni e l analisi dell acqua. Per il monitoraggio dell accrescimento degli animali si intende una serie di controlli periodici fatti su un campione di animali, per verificare lo stato di salute degli animali stessi. Questi controlli risultano utili per prevenire l insorgere di problemi di salute, ed eventualmente per poter intervenire tempestivamente con opportune cure sempre su prescrizione veterinaria. Nella fase di accrescimento verranno utilizzati diversi tipi di mangime a seconda della fase di accrescimento dei capi secondo la tabella alimentare fornita dall azienda soccidante, formulata a seguito del controllo del peso settimanale di ciascun capannone che viene effettuato controllando circa il 3 % dei capi. I capi deceduti giornalmente vengono riposti nella cella frigorifera posta all esterno della zona pulita. La mortalità degli animali è un evento naturale che si verifica durante tutto il ciclo produttivo Tale evento è maggiore nelle prime fasi di allevamento. Normalmente la mortalità si aggira intorno al 3-3,5%, la capacità della cella garantisce attualmente l autonomia per tutta la durata del ciclo produttivo. I capi deceduti vengono registrati giornalmente su delle schede proprie per ogni capannone e per sesso dei capi. Raggiunto il peso finale prefissato viene avvisata l azienda soccidante e si procede con l organizzazione del carico dei polli. 4) Carico polli Il caricamento del pollame riproduttore attraverso una macchina carica polli che riempie le gabbie presenti sull automezzo. La fase di caricamento ha una durata variabile a seconda del programma di carico stabilito dall azienda soccidante. Al termine della fase di caricamento una ditta specializzata effettua il ritiro, il trasporto e lo smaltimento delle spoglie contenute nella cella frigorifera dei capi deceduti, descritta al punto precedente. 5) Pulizia e disinfezione dei capannoni avicoli La pulizia dei capannoni consiste come prima operazione nella rimozione della pollina dai capannoni utilizzando una pala meccanica munita di raschiatore. La pollina viene caricata in cassoni e stoccata nella concimaia coperta, situata all esterno del lotto recintato dell impianto. La capacità della concimaia garantisce un periodo di stoccaggio superiore ai 180 giorni. La pollina (materiale palabile) viene utilizzata come concime organico sui terreni agricoli secondo la normativa Direttiva Nitrati. 8

Dopo l operazione di carico della pollina, manualmente si procede alla pulizia delle pareti, delle finestre e delle apparecchiature, in modo che, i residui si depositino sul pavimento per venire successivamente rimossi. L operazione di disinfezione si effettua distribuendo, sul pavimento e sulle pareti dei capannoni, il disinfettante diluito con acqua attraverso l utilizzo di un impianto fisso con attacchi per l idropulitrice mobile ad alta pressione. I disinfettanti e i sanificanti vengono diluiti alla concentrazione specifica per ogni prodotto. Nelle operazioni di disinfezione periodicamente vengono eseguiti da ditta autorizzata dei trattamenti di derattizzazione. Tali trattamenti sono fondamentali per il contenimento dei rischi connessi alla diffusione delle malattie, alla contaminazione degli alimenti ed al danneggiamento delle strutture e degli impianti. 5. Normativa IPPC La ditta Zandonà Elvino nel proprio allevamento applica le seguenti Migliori Tecniche Disponibili (MTD) previste dalla normativa vigente per il comparto avicolo e precisamente per i polli da carne 1. Le tecniche adottate vengono riportate nella tabella seguente: Tecniche adottate LG nazionali Elenco MTD Riferimento Formazione ed aggiornamento mediante corsi specializzati e riviste tecniche. Controllo periodico dei contatori di energia elettrica, delle cisterne dei combustibili, dei contatori dell acqua e dei silos dei mangimi. Procedure in caso d incendio dovuto a fuoriuscita di GPL e/o gasolio Ispezioni e controlli giornalieri, periodici e annuali. La manutenzione ordinaria viene eseguita dal gestore. La straordinaria viene svolta da personale esterno qualificato. Controllo e pulizia giornaliera e periodica delle strutture e delle aree di servizio. Programmazione degli acquisti di materie prime. Pianificazione delle attività per prevedere il flusso di uscita dei materiali Pulizia effettuata trovando il giusto equilibrio tra le adeguate condizioni igieniche e il contenimento dei consumi idrici Controllo giornaliero degli abbeveratoi Programmi di informazione e formazione del personale aziendale. Registrazione dei consumi di energia e di materie prime. Predisposizione di una procedura di emergenza da applicare nel caso di emissioni non previste e incidenti. Programma di manutenzione ordinaria e straordinaria alle strutture e alle attrezzature. Interventi sulle strutture e aree di servizio. Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato. Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con acqua ad alta pressione e/o idropulitrici Esecuzione periodica dei controlli sulla pressione di erogazione degli abbeveratoi per evitare sprechi Controllo giornaliero dei contatori Installazione e mantenimento in efficienza dei contatori idrici, per monitorare i consumi ed identificare le perdite Controlli per individuare eventuali perdite da raccordi, rubinetti, abbeveratoi. Utilizzo di porte e portoni isolanti e coibentati che riducono la dispersione del calore e utilizzo di panelli a sandwich Pulizia giornaliera delle cappe radianti per riscaldamento e controllo del loro funzionamento Controllo ed interventi di riparazione nel caso di perdite da raccordi, rubinetti e abbeveratoi Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente Corretta regolazione dei bruciatori e omogenea distribuzione dell aria calda nei ricoveri 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.3 Riduzione dei consumi energetici 1.3 Riduzione dei consumi energetici 1 Secondo l Allegato A alla Dgr Veneto n. 1105 del 28 aprile 2009, l Allegato I del D.l. n. 59 del 18 febbraio 2005 e le linee guida per l identificazione delle MTD categoria IPPC 6.6. 9

Controllo giornaliero delle sonde Controllo e calibrazione frequente dei sensori termici 1.3 Riduzione dei consumi energetici Utilizzo di ventilatori longitudinali Corretta ricircolazione dell aria calda 1.3 Riduzione dei consumi energetici Disposizione a 20-30 cm delle apertura di uscita dell aria di ventilazione Riduzione dell espulsione dell aria calda 1.3 Riduzione dei consumi energetici Controllo e pulizia giornaliera sui sistemi di ventilazione Prevenzione dei fenomeni di resistenza nei sistemi di ventilazione 1.3 Riduzione dei consumi energetici Utilizzo di lampade al neon spegnendo l illuminazione Riduzione dei consumi di energia 1.3 Riduzione dei consumi alla sera e alla notte elettrica energetici Quantità di pollina distribuita sui terreni aziendali in base alla coltura in atto, secondo il MAS (quantità massima di azoto asportabile dalla coltura), secondo il rispetto della quantità di azoto totale per le zone ordinarie 340 Kg/Ha e per le zone vulnerabili 170 kg/ha Riduzione al minimo delle emissioni dall effluente al suolo e nelle acque. Esame delle caratteristiche dei terreni nel pianificare lo spandimento. 1.4 Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti Rispetto delle distanze di spargimento previste dalla DGR 1150 del 2011, da casa, strade, canali, fasce tampone Rispetto dei vincoli di spandimento dettati dalla normativa Direttiva Nitrati del Veneto. Adattamento della dieta e dei suoi contenuti in minerali e amminoacidi alle specifiche esigenze dei capi allevati nei vari stadi di sviluppo Riduzione periodica del contenuto di proteine del mangime Operazioni di spandimento condotta in modo da evitare molestie alla popolazione. Rispetto di una distanza di almeno 5 m dalle sponde dei corsi d acqua. Divieto di spandimento in condizioni climatiche avverse e in condizioni di suolo saturo d acqua, gelato o innevato. Alimentazioni per fasi Alimentazione a ridotto tenore proteico e integrazione con amminoacidi di sintesi 1.4 Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti 1.4 Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti 2.1 Alimentazioni per fasi 2.2 Alimentazione a ridotto tenore proteico e integrazione con amminoacidi di sintesi Integrazione della dieta con fosforo inorganico altamente digeribile Alimentazione a ridotto tenore di fosforo 2.3 Alimentazione a ridotto tenore di fosforo con addizione di fitasi 2.4 Integrazione della dieta con fosforo inorganico altamente digeribile Impiego di integratori e di mangimi complementari Integrazione della dieta con altri additivi 2.5. Integrazione della dieta con Ricoveri con ventilazione forzata che garantisce condizioni di benessere per gli avicoli impossibili da ottenere solo con la ventilazione naturale. La ventilazione forzata va anche ritenuta fondamentale per garantire il mantenimento di lettiera asciutta nei capannoni (da cui dipende l impatto ambientale). Abbeveratoi a goccia on tazzina antispreco. Impiego di rivoltatori per arieggiare la pollina. Ricoveri a ventilazione naturale con pavimento interamente ricoperti da lettiera e con abbeveratoi antispreco per ridurre i consumi eccessivi di acqua, causa di bagnamenti della lettiera stessa in tutta l area adiacente e di conseguenti fermentazioni putride, fonte a loro volta di incremento di emissioni. Struttura con pannello sandwich Ricoveri con ottimizzazione dell isolamento termico e della ventilazione (anche artificiale), con lettiera integrale e abbeveratoi antispreco. Stoccaggio della pollina su piattaforma di cemento con muretto di contenimento, copertura fissa con telo pesante in PVC. Incorporamento della pollina attraverso aratura entro le 24 ore Stoccaggio di materiali palabili Spandimento effluenti palabili altri additivi 4.3.1. Ricoveri avicoli da carne a terra 4.3.2.Ricoveri avicoli da carne a terra 6.1.2 Stoccaggio dei materiali palabili 7.2.Spandimento di effluenti palabili 6. Flussi di processo Per l attività di allevamento sono necessarie materie prime di diversa natura che serviranno per il ciclo produttivo. I dati sotto riportati sono valori stimati facendo riferimento: Alle Linee Guida per l identificazione delle migliori tecniche disponibili (Decreto Legislativo 372/99 art. 3, comma 2); 10

Ai dati dei consumi riferiti all anno di allevamento 2014 ricavati dai documenti forniti dal gestore dell allevamento, per la redazione del PMC. Al termine della descrizione di ogni singola materia si riporta lo schema a blocchi riassuntivo: Mangimi La ditta soccidante, attraverso uno o più fornitori della zona, fornirà annualmente i mangimi all allevamento. Durante il ciclo di allevamento ne verranno utilizzati quattro tipi in base al periodo di accrescimento dei capi. Un alimentazione così pianificata tiene in considerazione il reale fabbisogno degli animali, aumentando la disponibilità e l assimilabilità dei nutrienti. Migliorando la digeribilità degli alimenti si riduce la quota di nutrienti eliminata con le feci, adeguando gli apporti nutrizionali alle esigenze dell animale, si limita la quota di azoto eliminata. La quantità di mangime stimato per la nuova capacità produttiva è pari a 2.480 Ton. Truciolo La ditta, una volta terminati i lavori di ampliamento, stima di consumare annualmente 570 m 3 di truciolo da utilizzare come lettiera nei capannoni avicoli. Acqua di abbeverata L acqua di abbeverata dei capi viene prelevata da un pozzo, il consumo stimato in un anno per la nuova capacità produttiva è pari a 4.600 m 3. Vaccini e medicinali I vaccini vengono forniti secondo la programmazione dei veterinari della ditta soccidante e il numero di capi presenti nell allevamento. Il loro consumo si stima proporzionale al numero di capi accasati, i medicinali sono acquistati su prescrizione del medico veterinario. Disinfettanti Per il consumo di disinfettanti si stima che, ad ampliamento completato, a ciclo, l azienda avrà bisogno di 210 kg di disinfettanti per la disinfezione e la pulizia a fine ciclo dei capannoni avicoli e di 80 litri di disinfettante per l arco di disinfezione. I disinfettanti prima di venire utilizzati vengono diluiti in acqua, si stima di consumare annualmente 150 m 3 di acqua. Combustibili Nell attività aziendale i combustibili usati sono il GPL e il gasolio, che vengono consegnati da distributori della zona e stoccati in serbatoi, recintati e fuori terra. Il GPL verrà utilizzato per il funzionamento delle cappe radianti all interno dei capannoni avicoli esistenti (sistema di riscaldamento) e per alimentare i generatori che verranno installati nel capannone in progetto, il consumo annuo di GPL stimato è pari a 5.583 kg. Il gasolio viene utilizzato sia per alcune operazioni riguardanti l allevamento che per la conduzione dei terreni agricoli di proprietà del gestore dell allevamento. Riguardo l attività di allevamento il gasolio verrà utilizzato per il funzionamento dei mezzi aziendali, che viene impiegato solamente in alcune fasi del ciclo produttivo e per un numero di giorni limitato all anno. Il consumo annuo di gasolio stimato è pari a 1.660 kg. 11

Energia Elettrica L energia elettrica è fornita dall azienda Enel, con relativo contatore per monitorare i consumi a cui segue regolare fatturazione. L energia elettrica viene utilizzata per l illuminazione delle strutture quali capannoni e dei locali accessori per il funzionamento dei dispositivi in uso ai capannoni avicoli come il sistema di ventilazione, di distribuzione del mangime e per il funzionamento cella frigo per capi deceduti. Il consumo annuo stimato per la nuova capacità produttiva è pari a 115,80 MWh. Emissioni e scarico Il calcolo delle emissioni è stimato secondo quando definito dalle Linee Guida per l identificazione delle migliori tecniche disponibile secondo il Decreto Legislativo 337/99 (art. 3, comma 2). Fase Coefficiente Unità di misura N capi/anno Ton/anno F1-F2-F3-F4 0,093 Coeff. emissioni ricoveri Kg N/posto/anno 22,99 F5 0,016 Coeff. Kg N/posto/anno stoccaggio 247.200 3,95 F6 0,02 Coeff. Kg N/posto/anno spandimento 4,94 F1-F2-F3-F4-F5-F6 0,079 Kg CH 4/posto/anno 19,53 Tabella 4: Tabella di calcolo emissioni Le emissioni sono di tipo non convogliato ed interessano: 1) la movimentazione dei mezzi utilizzati per le attività di preparazione pulcinai, arieggiamento lettiera, carico polli, rimozione pollina e pulizia capannoni; 2) la produzione di azoto e metano (tabella precedente); 3) la produzione di polveri derivanti dalla ventilazione forzata dei capannoni. Gli scarichi idrici riguardano: 1) riguarda le acque meteoriche che interessa il piazzale scoperto presenti nell allevamento. Non sono presenti vasche o pozzetti di raccolta, ma l acqua viene dispersa nella superficie scoperta adiacente, tali acque non risultano contaminate in quanto la superficie dei piazzali risulta sempre pulite, ed in caso di presenza accidentale di materiale (pollina, mangime, paglia, ecc.) si procederà al ripristino delle condizioni di pulizia. 2) acqua di disinfezione derivante dall uso dell arco di disinfezione: la raccolta dello scarico avviene in un pozzetto di tenuta posto a valle, che periodicamente verrà svuotato da una ditta specializzata. Tale quantitativo è modesto se non nullo in quanto la disinfezione dei mezzi avviene per nebulizzazione. Lo svuotamento del pozzetto avverrà secondo necessità e lo smaltimento avverrà in maniera corretta. 3) i servizi igienici: lo scarico prodotto dai soli conduttori dell allevamento è di modesta entità e avviene sul terreno per sub-irrigazione. Lo scarico è composto da una vasca Imhoff a tenuta per la raccolta e il trattamento delle acque nere, da un pozzetto di raccordo ed ispezione e da una linea disperdente nel terreno per sub-irrigazione. Rifiuti I rifiuti che troviamo in allevamento provengono dalle fasi di allevamento e dalla pulizia. La descrizione della tipologia di rifiuto viene riportata nella tabella seguente: 12

RIFIUTI DESCRIZIONE (codice CER) 150110* Imballaggi contenenti sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze 180202* Recipienti veterinari 150102 Imballaggi di plastica 150106 Imballaggi di materiali misti 150107 Imballaggi in vetro 161002 Acque reflue di disinfezione 200304 Fanghi delle fosse settiche Tabella 5: Tabella tipologia rifiuto Lo stoccaggio dei rifiuti prodotti avviene in appositi contenitori, in un locale chiuso e coperto. Tali rifiuti vengono stoccati all interno di contenitori su cui è riportato un cartello indicante il codice CER del rifiuto. Per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti l azienda si avvale di ditte specializzate. Spoglie animali A fine ciclo viene contattata una ditta specializzata che effettua il ritiro, il trasporto e lo smaltimento delle spoglie, rilasciando al gestore dell allevamento un Documento Di Trasporto riportante il peso e la tipologia del materiale ritirato. I capi avicoli deceduti sono definiti come materiali di categoria 2 non destinati al consumo animale. La mortalità annua stimata considerando la nuova capacità produttiva è pari a 8.800 capi. Gestione della pollina prodotta dell allevamento L allevamento di un numero maggiore di capi, derivanti dall ampliamento in progetto, comporta un aumento della pollina prodotta. La quantità di pollina viene stimata secondo la Tabella 1 dell Allegato A alla Dgr Veneto n. 2217 del 08 agosto 2008. Per la stima si è paragonata la categoria avicoli da riproduzione ai polli da carne, in quanto nella normativa regionale manca un dato di riferimento specifico per la categoria avicoli da riproduzione. Il calcolo della pollina è stato fatto partendo dai capi mediamente presenti in un anno nell allevamento, calcolato secondo normativa. Nella tabelle seguenti si riporta la quantità di effluente prodotto e l azoto in esso contenuto: Situazione di progetto AVICOLI Polli da carne (n di cicli/anno: 4,5) (p.v. 1 Kg) Capi mediamente presenti Produzione liquame mc/capo/anno Produzione letame Ton/capo/anno mc/capo/anno Azoto al campo al netto delle perdite Nel Nel liquame letame Kg/capo/anno Kg/capo/anno Kg/capo/anno A terra uso lettiera 98.033 0 608 931 24.508 0 24.508 Tabella 6: stima della pollina e dell azoto contenuto 13

L allevamento di un numero di capi maggiore derivante dall ampliamento comporta l aumento della pollina prodotta e una quantità maggiore di azoto zootecnico da gestire, in quanto l azienda Zandonà Elvino effettua l utilizzazione agronomica della pollina su terreni direttamente condotti e su terreni concessi in asservimento da aziende agricole terze. L azienda per il 2015, per l utilizzazione agronomica della pollina, ha a disposizione una superficie utile allo spandimento pari a 62,9376 Ha 2 suddivisa in 7,3838 Ha in Zona Vulnerabile ai Nitrati e 55,5538 Ha in Zona non Vulnerabile ai Nitrati. La superficie a disposizione permette di utilizzare attualmente 20.143,5 Kg di azoto, ad ampliamento avvenuto e prima dell utilizzazione agronomica dell effluente palabile verranno inseriti altri terreni per la quantità di azoto mancante. L azienda continuerà a redigere annualmente il piano di utilizzazione agronomica dell effluente e il registro delle concimazioni rispettando i limiti di azoto zootecnico per zone vulnerabili e non vulnerabili, i fabbisogni massimi di azoto delle colture, i coefficienti di efficienza in riferimento ad epoca e modalità di distribuzione e i divieti stagionali e climatici. 2 Prospetto riassuntivo Comunicazione Nitrati n. 532367/03 14

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