COMUNE DI VALENZANO (Provincia di Bari)

Documenti analoghi
Indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari

COMUNE DI CASTELLANA GROTTE (BA)

COMUNE DI CORTONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Variante al Piano di Recupero n 401/ Demolizione e

COMUNE DI CAPOLONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Piano di Recupero in zona A. Committente: Amministrazione Comunale di Capolona.

REGIONE SICILIANA SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO

Capitolo 12 Le acque sotterranee

SOMMARIO 1. PREMESSA UBICAZIONE E TIPOLOGIA DELLE INDAGINI ESEGUITE PERFORAZIONI DI SONDAGGIO PROVE DI PERMEABILITA...

INDICE. 1) Premessa 2. 2) Ubicazione e aspetti geomorfologici dell area 4. 3) Analisi del rischio idraulico ed idrogeologico 5

COMUNE DI GUASILA. Provincia di CAGLIARI

- COMUNE DI CAMPI SALENTINA -

FUSINA S.R.L. INDAGINI NEL SOTTOSUOLO

RELAZIONE IDROGEOLOGICA

Piano Regolatore Territoriale zona produttiva Bitonto Giovinazzo variante

RAPPORTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO DI SINTESI

A scala del mezzo poroso

Relazione descrittiva

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

Riguardano principalmente i calcari e le dolomie

Lezione Circolazione idrica sotterranea

Studio Tecnico di Geologia Dott. Negri Giuseppe via Capodivilla Pieve di Soligo

INDICE. Capitolo 1 IDROGEOLOGIA GENERALE... 1 Vincenzo Francani

RELAZIONE DI INDAGINE GEOTECNICA, IDROLOGICA E IDRAULICA

Pianta del fabbricato con ubicazione dell'impianto di dispersione - Stralcio Carta Geolitologica - scala 1:5000,

b) Caratteristiche geografiche, geologiche, idrogeologiche. Localizzazione geografica e morfologia del corpo idrico

dott. Bruno Prugni - Geologo Provincia di Macerata

PREMESSA GEOLOGIA CALCARI


LONZI ROTTAMI Via Guido Rossa, 60 Loc. Le Morelline Rosignano (LI)

Solvay Chimica Italia S. p. a. Cava di S.Carlo Solvay

TERRITORI VINCOLATI DECRETO MINISTERIALE 1 AGOSTO 1985 DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO LAMA SAN GIORGIO- LAMA GIOTTA

RELAZIONE IDROGEOLOGICA E GEOLOGICA

Comune di RIVOLI (TO)

COMUNE DI FASANO PROVINCIA DI BRINDISI ACCORDO DI PROGRAMMA AI SENSI DELL ART. 34 DELLA LEGGE 267/00 RELAZIONE GEOLOGICA

RELAZIONE COMPATIBILITA PTA PUGLIA INDICE

Relazione idrogeologica e idraulica

COMUNE DI PINEROLO (Provincia di Torino) PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO ZONA CE 4.1 DEL P.R.G.C. OPERE DI URBANIZZAZIONE SUB AREA B

NOTA INTEGRATIVA ALLA RELAZIONE GEOLOGICA

LE ACQUE SOTTERRANEE

Comune di Fano Località Rosciano REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO DELLA POTENZA DI KWP COLLEGATO ALLA RETE ELETTRICA DI MEDIA TENSIONE

RELAZIONE GEOLOGICA R.04. IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI POTENZA 7,17 MWp VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' A V.I.A. "PROGETTO DEFINITIVO" PROVINCIA LIVORNO

POLIGONALE ESTERNA DI BARI S.P. 92 "BITRITTO - MODUGNO" ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED AMPLIAMENTO DEL TRATTO DAL KM AL KM 1+250

1. PREMESSA 2 2. LOCALIZAZZIONE DELL INTERVENTO 8 3. VERIFICA SUPERFICIE IMPERMEABILE 9 4. VALUTAZIONI IDROLOGICHE 10

Dott. Geologo GIANFRANCO MORO RTC/RCO /122/ CONSULENZE Ambientali - Indagini geognostiche

Precipitazione P = quantità d acqua che giunge al suolo Evapotraspirazione ETR = quantità d acqua che ritorna all atmosfera per evaporazione e

70043 Monopoli (BA) Via Procaccia 185 tel./fax: COMUNE DI MONOPOLI.

COMUNE DI TARANTO RELAZIONE GEOLOGICA E IDROGEOLOGICA. Dott.Geol. Rita AMATI

VARIANTE URBANISTICA AL P.R.G. VIGENTE RELATIVA A UN AREA SITA IN LOCALITA MONTE DI COLBORDOLO (SCHEDA N. 8)

SCHEDE DESCRITTIVE DI SINTESI SITI POTENZIALMENTE IDONEI PER IMPIANTI DI TRASFERENZA (gennaio 2005)

VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE N 46

Università degli Studi di Napoli Federico II


RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame

Relazione Geotecnica e sulle Fondazioni

VARIANTE URBANISTICA AL P.R.G. VIGENTE RELATIVA A UN AREA SITA IN LOCALITA MONTE DI COLBORDOLO (SCHEDA N. 40)

Relazione di compatibilità Idraulica Art.10 L.R. 23 Novembre COMPRENSORIO VALLE CUPA 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Il Compr

Le proprietà sedimentologiche dei terreni

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

Per piezometria si intende la misura dei livelli piezometrici e la loro interpretazione

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei coefficienti di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA

Studio di geologia dott. geol. Monticello Franco. Via Palazzina Montecchio Precalcino Cel:

Dott. Giovanni Mele Via Nuraxinieddu 35/a Ortistano tel

Presentazione del progetto di smaltimento delle acque meteoriche

7 Siti monitorati dal Aquila d Arroscia (IM) Dati generali

Fig. 2a Distorsione della linea equipotenziale conseguente all immissione in falda dell elettrolita nel pozzo N 29

CIRCOLAZIONE IDRICA NEGLI AMMASSI LAPIDEI FRATTURATI: MODELLI CONCETTUALI E APPLICAZIONI RIASSUNTO

A.M.A. A.M.A. S.p.A. via Laurentina nn. 877/879/ ROMA. TAV. II - STRALCIO CARTA TECNICA REGIONALE SEZIONE N "EUR" scala 1:10.

RELAZIONE IDRAULICA BEALERA ESISTENTE E SISTEMI DI SMALTIMENTO ACQUE BIANCHE

Comune di Prata D'Ansidonia (AQ) PIANO REGOLATORE GENERALE

COMUNE DI MATELICA. Provincia di Macerata

A2.1 - Tabelle per il calcolo dei fattori di amplificazione sismica (secondo livello di approfondimento)

LIVELLO 1 Determinazione delle microzone omogenee in prospettiva sismica

PRINCIPI DI STRATIGRAFIA

Allegato 1: Verifica sismica di 2 livello Allegato 2: Prove penetrometriche dinamiche

Approvato con D.C.C. 42/2007

SETAC S.r.l. Servizi & Engineering: Trasporti Ambiente Costruzioni Via Don Guanella 15/B Bari Tel/Fax (2 linee) : mandante

Comune di Villa Basilica (Lucca) Relazione Geologica per il cambio colturale da area boscata ad agricola di alcuni terreni situati in Loc. Pizzorne.

Ampliamento edificio produttivo in via Kupfer 54 NTC F. 27 / NTC F. 31 mappali 137 e Palazzolo s/o (BS)

LE ACQUE SOTTERRANEE

Riccardo Petrini Università di Pisa Dipartimento di Scienze della Terra. Franco Cucchi Luca Zini Francesca F. Slejko. DMG-Università di Trieste

Foto 7 Ponte sul Raboso

COMUNE DI PISA PROVINCIA DI PISA

RELAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA PER LO SMALTIMENTO DI ACQUE DI PRECIPITAZIONE METEORICA

COMUNE DI CURSI Provincia di Lecce

MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER LA RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE DELL IMPIANTO SPORTIVO SAN FRANCESCO

PROGETTO DI VARIANTE

RELAZIONE IDROGEOLOGICA E VERIFICA DI COMPATIBILITA IDRAULICA

Esercizio 2 Determinare la portata di filtrazione attraverso lo strato di terreno più permeabile indicato in figura. Dati: h H 1 =

Studio di modelli di resistività. un acquifero in località Bassa

Lago Nero Report 2006

Cartografia geologica. Geologia con Elementi di Sedimentologia F. L. Chiocci

PIANO REGOLATORE GENERALE

INDICE 1. PREMESSA... PAG.1

Sig.ri Luca Puntoni e Antonella Giacone

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

INTRODUZIONE 2 1. METODI DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA 2 2. VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ INTRINSECA DELL ACQUIFERO

CITTA DI TORINO PROGRAMMA INTEGRATO. ex L.R.18/96. Ambito "BOTTICELLI" PRIN ambito "BOTTICELLI" s.r.l.

Nitrati e irrigazione

COMUNE DI FANO DITTA

Transcript:

Dott. Alberto PISCAZZI Studio di Geologia tecnica & ambientale Via Santa Lucia, 6 70021 Acquaviva delle Fonti (Ba) Tel.080/768617-3683214310 COMUNE DI VALENZANO (Provincia di Bari) Impianto di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento ricadenti sui piazzali e superfici scoperte impermeabili riferiti all ampliamento della Ditta Metalrecuperi S.r.l. sulla S.P. Ceglie- Adelfia. Fg. n 25 P.lle 9 11 34-135 RELAZIONE GEOLOGICA E IDROGEOLOGICA Il Tecnico: Dott. Geol. Alberto PISCAZZI Richiedente: METALRECUPERI S.R.L. Acquaviva delle Fonti, Novembre 2014

PREMESSA La presente relazione geologica e idrogeologica riguarda il sistema di raccolta e trattamento delle acque di dilavamento dei piazzali scoperti dell area in ampliamento della Ditta Metalrecuperi S.r.l. L area è ubicata in territorio di Valenzano ed è distinta in Catasto al Fg. 25 P.lle 9 11-34 135. Le acque di prima pioggia, stoccate separatamente in una vasca, saranno depurate e smaltite sul suolo con condotte fuori terra. Le acque di seconda pioggia subiranno processi fisici di grigliatura, disabbiatura e disoleazione e, dopo accumulo in vasca, saranno smaltite nei primi strati del sottosuolo. I processi di trattamento previsti sono meglio descritti nella relazione tecnica descrittiva. Il trattamento delle acque di dilavamento è disciplinato dal R.R. n 26/2013, in attuazione dell art.113 del D.Lgs 152/06 e ss.mm. ed ii. L area, nella Cartografia Ufficiale deli IGM ricade nel F 177 II S.E. Il richiedente ha incaricato lo scrivente, Dott. Alberto PISCAZZI, di redigere la presente relazione. In ottemperanza a quanto richiesto dalla normativa vigente nazionale e regionale la relazione riferisce della situazione morfologica, geologica ed idrogeologica dell area interessata al fine della salvaguardia degli aspetti ambientali e della valutazione dei rischi idraulici e idrogeologici del suolo e sottosuolo interessato. 1

1. LINEAMENTI MORFOLOGICI E GEOLOGICI GENERALI DEL TERRITORIO L area oggetto di studio si colloca nel settore centrale della Tavoletta II S.E. del F 177 dell IGMI. Le quote dell area, relativamente alle zone strettamente interessate, si aggirano intorno ai 90 m s.l.m. Stralcio Cartografia I.G.M. F 177 Tav. II SE (Scala 1:25.000) Nel complesso si ha un area digradante verso i settori settentrionali con pendenze naturali variabili. L area di interesse ricade nel territorio pedemurgiano e risulta essere interessata in maniera lieve dal fenomeno carsico. Sull area, affiorano rocce calcaree che, risultano spesso ricoperte da materiale terroso rossastro. Le acque meteoriche che insistono sul 2

territorio vengono convogliate verso nord-nordest attraverso i sistemi di impluvio naturale esistenti sul territorio. Tali impluvi si sono formati in corrispondenza di quelle aree dove la roccia calcarea presenta delle scadenti qualità fisiche (discontinuità primarie e secondarie). L azione carsica delle acque meteoriche, ha contribuito ad allargare le fratturazioni esistenti e a provocare, localmente, fenomeni di crollo con formazione di avvallamenti. Il ruscellamento delle acque nelle lame si sviluppa finché le stesse non permeano nel sottosuolo attraverso l intenso sistema di fratture e discontinuità presenti nel substrato roccioso. La velocità di assorbimento delle acque presenti in questi solchi dipende molto anche dalla quantità e granulometria dei materiali eluviali presenti sul fondo degli stessi. Le acque ricadenti sui piazzali scoperti della ditta Metalrecuperi S.r.l. non interferiscono con l assetto idrogeologico del territorio. Sul territorio le formazioni geologiche affioranti dal basso verso l alto sono le seguenti(riferite alla Carta Geologica d Italia scala 1:100.000 F 177 Bari ): - CALCARE DI BARI (Cretaceo): Affiora estesamente tra i territori di Valenzano e Loseto. Più a nord dell area interessata risulta ricoperto da litologie sabbiose e calcarenitiche quaternarie. Dal punto di vista litologico, il Calcare di Bari è costituito da una successione di calcari micritici di colore biancastro alternati a calcari dolomitici e a dolomie di colore grigiastro molto compatti. Nel complesso, risulta che le rocce calcaree e calcareo-dolomitiche sono regolarmente stratificate con inclinazioni di pochi gradi rispetto all orizzontale, e con immersioni variabili da zona a zona. - TUFI DELLE MURGE O DEPOSITI MARINI TERRAZZATI (Pleistocene): si tratta di depositi calcareo-arenacei e calcareo-arenaceo-argillosi con presenza di livelli fossiliferi. Nel territorio si ritrovano, in trasgressione sul Calcare di Bari. Si tratta di depositi sia sabbiosi che argillosi con presenza nella parte inferiore di arenarie molto compatte (carparo). La parte più grossolana è costituita da depositi bioclastici e 3

litoclastici di colore bianco o giallastro. Il cemento è calcareo e il grado di diagenesi variabile li rende a luoghi friabili e variamente porosi. - DEPOSITI ALLUVIONALI (Olocene): si tratta di depositi di riempimento del fondo delle lame ; sono costituiti da ciottolame calcareo eterometrico proveniente dal disfacimento delle rocce calcaree, e da materiale terroso, tipo terra rossa, quale prodotto residuale derivante dalla dissoluzione delle rocce. STRALCIO DI CARTA GEOLOGICA F 177 BARI (Ingrandito1: 50.000) LEGENDA: CALCARE DI BARI (Cretaceo Inf.) TUFI DELLE MURGE O DEPOSITI MARINI TERRAZZATI (Pliopleistocenici) DEPOSITI ALLUVIONALI (Olocene) Area oggetto di studio 4

2. GEOLOGIA DELL AREA DI INTERESSE La quota dell area di interesse è di circa 90 metri s.l.m. I rilevamenti geologici compiuti nell ambito della zona hanno evidenziato che sull area affiorano rocce calcaree, anche se spesso ricoperte da depositi di terra rossa. Le rocce calcaree, nella parte superiore della successione degli strati, risultano poco compatte e intaccate da numerose fratture e da alterazioni dovute all azione carsica delle acque. La stratificazione della parte rocciosa, rilevata nelle zone di affioramento, è appena visibile ed è costituita da straterelli (spessore variabile da 10 cm a 50 cm) di calcari micritici di colore dal bianco al nocciola. Le discontinuità secondarie sono spesso riempite da materiale terroso di colore brunastro. I rilevamenti effettuati fanno ritenere che la roccia in posto, nella sua successione verticale, non presenti sempre la stessa permeabilità, ma, questa, risulta essere più bassa per i primi metri di spessore roccioso, e aumentare più in profondità. 3. CARATTERI IDROGEOLOGICI DEL TERRITORIO Il territorio murgiano è caratterizzato dalla notevole estensione in affioramento delle rocce carbonatiche mesozoiche, solo in piccola parte ricoperte per trasgressione da sedimenti calcarenitici quaternari. La successione carbonatica, formata dall alternanza di calcari, calcari dolomitici e dolomie, risulta, nel complesso, permeabile per fessurazione e carsismo, ed è sede di una estesa falda idrica sotterranea, caratterizzata da notevole potenzialità e spessore. La falda trae alimentazione dalle precipitazioni atmosferiche che ricadono su tutto il territorio murgiano. L area di ricarica di questa falda è situata, in prevalenza, in corrispondenza delle zone più interne della Murgia, dove l entità delle precipitazioni è maggiore. In queste zone, inoltre, l infiltrazione delle stesse acque è favorita dalla diffusa presenza in superficie e in profondità di forme carsiche più o meno sviluppate. I livelli piezometrici si attestano intorno ai 15-20 m sul livello del mare, mentre i gradienti idraulici sono abbastanza elevati. 5

Le caratteristiche dell acquifero sono legate alle condizioni strutturali e litologiche delle rocce che lo costituiscono. Il frequente alternarsi, sia in senso orizzontale sia verticale, di livelli rocciosi più o meno fratturati e carsificati, diversamente permeabili, determina una forte disomogeneità delle caratteristiche idrauliche. La falda si rinviene confinata tra livelli rocciosi poco permeabili, anche al di sotto del livello del mare. L alternanza, ai livelli acquiferi, di strati rocciosi poco fratturati determina il frazionamento della falda idrica in più orizzonti a differenti profondità. La circolazione idrica inoltre è influenzata dall abbondante terra rossa inclusa nelle cavità carsiche e nelle fessurazioni della roccia che ne riduce il grado di permeabilità. Solo in presenza di rocce ampiamente carsificate e fessurate, non interessate da riempimenti di terra rossa, il carico idraulico della falda tende a ridursi notevolmente e a portarsi al valore del livello del mare. In questo caso la falda acquifera può rinvenirsi a pelo libero e risentire degli effetti di una falda circolante in equilibrio sulle acque marine di invasione continentale. La permeabilità d insieme dell acquifero è indefinita in quanto rappresentata da livelli delle stesse rocce calcareo-dolomitiche che con la profondità presentano un grado di fratturazione, porosità d insieme e permeabilità via via decrescente. 4. CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE DELL AREA INTERESSATA DALL IMMISSIONE La situazione idrogeologica dell area in studio è stata desunta, nei particolari, dai dati stratigrafici e idraulici a disposizione di alcuni pozzi dell Ente Irrigazione presenti nei territori limitrofi. In generale la zona insatura è costituita da uno spessore di circa 90 m di calcari fratturati, alternati a calcari dolomitici sufficientemente compatti. Risulta difficile ipotizzare una continuità laterale delle suddescritte condizioni idrogeologiche su grande scala, poiché le caratteristiche idrauliche degli acquiferi possono variare sia in verticale che in orizzontale, a causa del differente grado di fratturazione e carsificazione delle rocce. 6

Di seguito è stato rappresentato uno schema di sezione idrogeologica applicabile all area interessata dall immissione. SCHEMA DI SEZIONE IDROGEOLOGICA 5. VALUTAZIONE DELLA CAPACITA DI ASSORBIMENTO DEL TERRENO AI FINI DELLO SMALTIMENTO DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA SUL SUOLO Le acque di prima pioggia, successivamente al trattamento, saranno smaltite sul suolo. Il calcolo della capacità di assorbimento del suolo è stato effettuato in un pozzetto appositamente scavato, della profondità di 1,20 metri, e delle dimensioni di base di 0.60 x 0.60 m. Il pozzetto è stato prima portato a saturazione, e dopo il suo completo svuotamento, è stato nuovamente riempito fino all altezza di circa 20 cm dal fondo. Si è successivamente misurato il tempo necessario affinché il livello scendesse di 5 cm. 7

La seguente formula ci permette di calcolare la capacità di assorbimento (C) del terreno, espressa come i litri che il terreno assorbe in un ora per metro quadrato. [( V1 V2 ):( t2 t1 )] Sb C = : dove: S b = 0,84 m² (superficie bagnata); V1 V 2 = 18 l (volume di acqua assorbito nel corso della prova); t2 t 1 = 0,08 h (tempo in ore di durata della prova). Effettuando i calcoli si ricava: l C = = hm l s m ( 18:0,08) :0,84 = 267,86 0, 074 2 2 6. VALUTAZIONE DELLA CAPACITA DI ASS0RBIMENTO DEI PRIMI STRATI DEL SOTTOSOTTOSUOLO E DIMENSIONAMENTO DEL POZZO ASSORBENTE. Le acque di seconda pioggia saranno immesse nei primi strati del sottosuolo. Di seguito viene calcolata la profondità dei dreni verticali assorbenti. In base alla portata da smaltire q= 2 3 4,03 10 m / s e al coefficiente di permeabilità (k) del sottosuolo, stimato pari a dove: 7 5 10 m/s. Il calcolo viene effettuato con la seguente formula: 0,423 4 h K = qlog 2 h d 5 K = coefficiente di permeabilità ( 7 10 m / s ); h= altezza (in m) della colonna drenante; q = portata d acqua da smaltire (0,0403 mc/s) d = diametro del pozzo assorbente (0,2 m); 8

Per garantire una superficie drenante pienamente sufficiente allo smaltimento delle acque, si consiglia, in maniera cautelativa, la realizzazione di due pozzi drenanti della profondità di 35 m ciascuno. I pozzi dovranno essere dotati di una vasca (avanpozzo) a tenuta, con funzione di accumulo e sedimentazione, allo scopo di trattenere eventuali residui di materiali di sedimentazione. Tale accorgimento preserverà i dreni dal progressivo intasamento dei materiali in sospensione trasportati dall acqua. Nella fase di esercizio si avrà cura di effettuare interventi di pulizia e manutenzione della vasca di raccolta e sedimentazione. Considerate le condizioni idrostrutturali del sottosuolo che, per l area in esame, consistono in una zona insatura di circa 90 metri dal piano campagna, il franco esistente per la zona insatura, in rapporto alle oscillazioni della falda idrica, è sufficientemente protettivo. 9

SCHEMA DI CIASCUN POZZO DRENANTE PROFONDO 35 METRI 220 mm Tratto di pozzo con rivestimento sfinestrato 10 m 25 m 200 mm 10

7. ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO, E IDROGEOLOGICO E DEFINIZIONE DEL FRANCO DI SICUREZZA Considerate le condizioni morfologiche delle aree strettamente limitrofe all area di dispersione, non si rileva alcun tipo di rischio idraulico in rapporto alle portate di acqua da immettere. La tipologia delle acque da smaltire non procurerà odori molesti. Le acque meteoriche di dilavamento del piazzale dopo gli opportuni trattamenti (vedi relazione tecnica generale), sono acque con bassi agenti inquinanti. Se si considera lo schema idrogeologico descritto in precedenza, si capisce come queste acque, durante la percolazione nella zona insatura, subiranno ulteriori processi autodepurativi e di dispersione meccanica. I processi autodepurativi saranno favoriti dalle interazioni chimico-fisiche tra i minerali argillosi contenuti nelle terre rosse e gli eventuali inquinanti ancora presenti. I processi di dispersione avverranno per mescolamento con le acque vadose all interno dei condotti carsici. Nella zona insatura è presente un acquitardo, costituito da calcari e calcari dolomitici sufficientemente compatti, con bassa conducibilità, che funge da strato protettivo nei confronti della sottostante falda idrica. Tale strato, infatti, ritarda la propagazione delle acque in percolazione. Da quanto descritto, anche il rischio idrogeologico è praticamente nullo, in quanto: Il franco esistente tra il livello di immissione delle acque meteoriche trattate e la prima falda carsica presente è sufficientemente protettivo; La zona insatura è costituita da uno spessore di rocce calcaree e calcareo-dolomitiche, la cui parte inferiore risulta essere compatta e con permeabilità bassissima. Tale ultimo spessore rappresenta una barriera protettiva nei confronti della falda idrica sottostante. 11

8. Indicazione di pozzi eventualmente presenti nelle zone limitrofe a quella dell area in studio Sulla base delle informazioni disponibili e della consultazione della Tavola 6.4 Ubicazione dei punti d acqua censiti allegata al Piano di Tutela delle Acque della regione Puglia, nel raggio di 500 metri dalla Ditta Metalrecuperi S.r.l. non si rilevano pozzi per uso irriguo, mentre in un raggio di 1000 metri non si rilevano pozzi per uso potabile. Acquaviva delle Fonti, Novembre 2014 Dott. Geol. Alberto PISCAZZI 12

13