FEDERALISMO E IMPOSTE LOCALI Ufficio Studi

Documenti analoghi
Tabella 1 Andamento della spesa corrente (Milioni di euro)

Affitti Quota Latte - Periodo 2014/2015

FISCO REGIONALE: CON LE NUOVE ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF RISCHIO AUMENTI MEDI DI 226 EURO L ANNO (+ 82,8%) A PARTIRE DAL 2015.

TASSE E TARIFFE LOCALI: 58,7 MILIARDI DI EURO (PIU 6% DAL 2012 AL 2014)

autosnodato auto-treno con rimorchio totale incidenti trattore stradale o motrice auto-articolato

Struttura Ex asl impegni prestazioni costo prestazioni Ticket Regione H , ,76 Basilicata H

Prof. Alberto Brambilla. Dott. Paolo Novati. 27 giugno 2017, Milano

A Cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil

Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG

ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF

ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF a cura del Servizio Politiche Territoriali della UIL

La popolazione toscana al 1 gennaio marzo 2014

REGIME QUOTE LATTE AFFITTI DI QUOTA

Redditi Irpef e Toscana nel 2014 (anno d imposta 2013)

Infermieri sempre più anziani e carenti soprattutto (ma non solo) sul territorio

DIFFERENZE REGIONALI NELLA SPESA TERRITORIALE E NEL CONSUMO DEI FARMACI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012

ENTRATE E SPESE NEI BILANCI DELLE REGIONI A STATUTO ORDINARIO. Maria Flavia Ambrosanio

I BILANCI PREVENTIVI 2008 DELLE REGIONI. Il 43% DELLA SPESA PUBBLICA E GIA OGGI DI COMPETENZA DELLE REGIONI STUDIO FORMEZ E UIL

Struttura Ex asl impegni prestazioni costo Ticket Regione

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA

Direzione Centrale Affari Legali e Contenzioso

TOTALE DEI RISULTATI DEL CONTO ENERGIA (PRIMO, SECONDO, TERZO, QUARTO E QUINTO CONTO ENERGIA)

Riformare le istituzioni locali: le cifre reali di un percorso

NONOSTANTE GLI AUMENTI DELLE ADDIZIONALI IRPEF, CON IL TAGLIO PROMESSO DA RENZI, NEL 2014 VANTAGGI TRA 600 E EURO

Comunicato stampa. Ufficio stampa Consiglio nazionale dei commercialisti Mauro Parracino

Grafico 1 - Enti locali Contributi erariali per ente - Anni (valori nominali in migliaia di lire)

ALFID. Associazione Laica Famiglie in Difficoltà

CASSA INTEGRAZIONE METALMECCANICI GENNAIO 2010 E CONFRONTO TRA VOLUMI TOTALI 2009 E 2008

Contiene un Focus sulle Comunicazioni Obbligatorie 2015 e 1 T (fonte: MLPS)

RIEPILOGO REGIONALE PER SPECIALIZZAZIONE RIEPILOGO REGIONALE PER SPECIALIZZAZIONE

IL NORD DA IN SOLIDARIETA AL RESTO DEL PAESE 100 MILIARDI ALL ANNO

LA SPESA FARMACEUTICA NEL 2015

SONO I PENSIONATI E I DIPENDENTI DEL SUD I PIU TARTASSATI DALL IRPEF

Nota di commento ai dati sulla spesa nella Ricerca e Sviluppo e sull innovazione nelle imprese

Iniziativa di sospensione delle rate dei mutui alle famiglie. Roma, 8 giugno 2011

Ticket Regionali Specialistica e Diagnostica Studenti Universitari

TASSE: LE ADDIZIONALI IRPEF CI COSTANO OLTRE 15 MILIARDI

L avvocatura italiana: Alcuni dati statistici al 2013

FIGURA 1 ESPORTAZIONI PER MACROAREA DATI TRIMESTRALI (variazioni percentuali rispetto all anno precedente)

OCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO

Dossier I dati regionali. Dossier Casa I dati regionali. A cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi

Il divario Nord-Sud. di Gianfranco Viesti (Università di Bari) FSP, Bologna 29 marzo 2009

BANDI DI GARA PER LAVORI PUBBLICI IN LIEVE AUMENTO A SETTEMBRE 2016 MA I PRIMI NOVE MESI RESTANO NEGATIVI

CONSIGLIO NAZIONALE GEOLOGI Centro Studi NOTA STAMPA

NOTA SU RISCHIO SISMICO IN ITALIA: STIMA DEL NUMERO DI ABITAZIONI INTERESSATE (E POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO) E COSTI PER LA LORO MESSA IN SICUREZZA

L economia della famiglia Luigi Campiglio. Bologna Fondazione C.E.U.R. 4 dicembre 2014

Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione

Osservatorio Nazionale Nota trimestrale novembre 2008

DATI SPESA FARMACEUTICA CONVENZIONATA GENNAIO-SETTEMBRE 2011

IMPRESE: IN CALO GLI IMPIEGHI BANCARI, AUMENTA IL RISCHIO USURA

LA MORSA DELLA PRESSIONE FISCALE DURANTE LA CRISI

IL SETTORE TERMALE. Caratteristiche strutturali e performance. Federterme. Rimini, 12 maggio 2011 * * *

Servizio INFORMATIVA 730

Ruolo economico del settore farmaceutico e della spesa farmaceutica

INDICATORI DI DISAGIO ECONOMICO SOCIALE

CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE

Gli occupati stranieri pag. 2. I disoccupati stranieri pag. 4. La tipologia di impiego pag. 6

PENSIONI E BUSTE PAGA PIU LEGGERE A CAUSA DEGLI AUMENTI DELLE ADDIZIONALI IRPEF

Le consistenze e la natimortalità

1,20% 1,10% 1,10% sull intero importo per qualunque reddito 0,90% 0,90% sull intero importo

Pensioni ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE. DIREZIONE Regionale PENSIONI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE. Presentazione...

CASA.IT : Nota Congiunturale Mercato immobiliare residenziale

ANALISI A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE TERRITORIALI DELLA UIL

Approfondimento 1 - Rsu per comparto e per ripartizione geografica

Direzione Generale del Personale e degli Affari Generali e Amministrativi SERVIZIO STATISTICO - UFFICIO SISTAN NOTIZIARIO STATISTICO

FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI

I Comuni italiani 2015

Speciale. Lordo - Netto in vigore dal 1 gennaio (a cura di Gianfranco Serioli)

Comunic ato stampa del 5 mag gio 2010 Lavoro occasionale di tipo acces s orio 1

La pratica sportiva in Italia

FOCUS Luglio Dinamica del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato, sulla base delle comunicazioni obbligatorie.

GLI EFFETTI DELLA CRISI SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONI

IL BILANCIO DEL SISTEMA PREVIDENZIALE ITALIANO

La spesa turistica nelle regioni italiane

SINTESI DEL V RAPPORTO UIL SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI OTTOBRE 2016

LA PARTECIPAZIONE CULTURALE DEI PIEMONTESI. #culturapiemonte OCP Osservatorio Culturale del Piemonte

Il divario nord-sud. Marco Fortis, Fondazione Edison

CONTINUA IL TREND DI CRESCITA DEI BANDI DI GARA PER LAVORI PUBBLICI NEL CORSO DEL 2015

Area Turismo. I dati relativi al turismo sono stati forniti dall Assessorato Regionale al Turismo e riguardano gli anni dal 2000 al 2009.

1. Come si vive e lavora in Umbria: il posizionamento della regione nell ultimo decennio

Area Turismo. I dati relativi al turismo sono stati forniti dall Assessorato Regionale al Turismo e riguardano gli anni dal 2002 al 2011.

L Identikit dell immigrato cinese

Statistiche su iscritti e pensionati, redditi e volume d affari. Funzione Studi e Ricerche

Statistiche in breve

BANDI DI GARA PER LAVORI PUBBLICI IN CALO NEL PRIMO TRIMESTRE 2016: -13,5% IN NUMERO E -35,4% IN VALORE

Direzione Generale del Personale e degli Affari Generali e Amministrativi SERVIZIO STATISTICO - UFFICIO SISTAN

Ufficio Studi. Il Valore Aggiunto: dati e analisi per ripartizioni geografiche e attività economiche

Dossier prezzi carburanti

LE IMPRESE LIGURI NEL 2014

DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA UFFICIO STAMPA E RELAZIONI ESTERNE

I flussi turistici internazionali nelle strutture ricettive italiane

Statistiche in breve

LA FINANZA TERRITORIALE IN ITALIA RAPPORTO 2016

fiavet Le vacanze per modalità di prenotazione [Digitare il testo]

Le regioni a confronto

Disponibilità al 1/1/2012 per assegnazione [macrotipologie] e comparto. Stima sull'intera PA

ALIQUOTE DELL ADDIZIONALE REGIONALE ALL'IRPEF per l anno 2015

Le imprese giovanili 1 in Piemonte

Alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento Rilevazioni integrative a.s

La qualità della raccolta differenziata di carta e cartone

Transcript:

FEDERALISMO E IMPOSTE LOCALI Ufficio Studi Luglio 2013

Negli ultimi 20 anni la spesa corrente delle amministrazioni centrali (Stato e altri enti) è cresciuta del 53%. La spesa di regioni, province e comuni del 126% e quella degli enti previdenziali del 127%: il risultato è che la spesa pubblica complessiva è raddoppiata. Per fronteggiare questa dinamica si è assistito ad una esplosione del gettito derivante dalle imposte (dirette e indirette) a livello locale con un aumento del 500% a cui si è associato il sostanziale raddoppio a livello centrale. Inoltre, nell ultimo decennio, risulta quasi triplicata l incidenza delle addizionali regionali e comunali sull Irpef; rilevante, infine, la differenziazione delle singole regioni in base all incidenza dalla tassazione locale: l aliquota Irap per un impresa della Campania è quasi il doppio di quella che deve pagare un impresa di Bolzano. Insomma, uno degli obiettivi principali del federalismo fiscale, quello, cioè, di mantenere inalterata la pressione fiscale a carico dei contribuenti, è stato del tutto disatteso rendendo, pertanto, sempre più necessario un maggiore coordinamento fra le politiche tributarie attuate ai diversi livelli di governo. E quanto emerge da un analisi di Confcommercio realizzata in collaborazione con il CER - Centro Europa Ricerche. Il federalismo si ispira ad un principio di responsabilizzazione delle amministrazioni locali ed è una scelta istituzionale efficiente se riesce a favorire una migliore gestione delle politiche pubbliche, determinando una riduzione dei loro costi. Nelle intenzioni del legislatore, il federalismo avrebbe dovuto portare a un aumento dell autonomia impositiva degli enti locali, facendo esplicitamente salvo il principio dell invarianza della pressione fiscale complessiva a carico del contribuente. Nella sua fase attuativa, il federalismo si è però vistosamente allontanato da questo principio ispiratore. Non si trovano infatti, almeno fino a questo momento, tracce di compensazione fra i livelli locali e centrali, prevalendo invece una tendenza alla duplicazione di spese ed entrate. Per quanto riguarda le spese, tra il 1992, quando sono stati avviati i primi decreti sul decentramento amministrativo, e il 2012, le uscite primarie correnti delle amministrazioni locali sono salite da 90,5 a 205 miliardi (tab. 1), con una variazione cumulata del 126%. Nello stesso periodo la spesa delle amministrazioni centrali è passata da 225 a 343,5 miliardi, con un incremento del 53%. Nel complesso la spesa corrente delle Amministrazioni Pubbliche, inclusiva anche delle spese sostenute dagli enti di previdenza, è passata da 413 miliardi a 753 con un aumento dell 82,5% nonostante l apporto negativo fornito dalla spesa per interessi (-12% pari a circa 12 miliardi). Il processo di decentramento non sembra aver quindi portato a risparmi di spesa, ossia ad un efficientamento della macchina amministrativa. 1

Tab. 1 - Andamento della spesa corrente milioni di euro 1992 2001 2007 2012 Var % 2012-1992 AMM. CENTRALI 224.966 240.569 309.515 343.506 52,7 AMM. LOCALI 90.486 144.786 190.034 204.942 126,5 ENTI DI PREVIDENZA 139.978 205.412 270.567 317.764 127,0 INTERESSI 98.534 78.386 77.452 86.717-12,0 TRASFERIMENTI A ENTI PUBBLICI (-) 141.313 120.773 161.725 199.674 41,3 TOTALE SPESA CORRENTE 412.651 548.380 685.843 753.255 82,5 Fonte: elaborazioni Confcommercio-CER su dati Istat. A fronte dell aumento della spesa sostenuta a livello locale i trasferimenti provenienti dalle amministrazioni centrali sono aumentati in misura molto contenuta passando da 72 a 86 miliardi di euro, +20% in 20 anni. Tab. 2 - Entrate da trasferimenti da Enti pubblici milioni di euro 1992 2001 2007 2012 Var % 2012-1992 AMM. LOCALI 72.078 62.727 78.584 86.276 19,7 ENTI DI PREVIDENZA 39.205 55.730 77.214 105.690 169,6 Fonte: elaborazioni Confcommercio-CER su dati Istat. In considerazione dei descritti andamenti della spesa, non sorprende che le imposte a livello centrale siano aumentate del 95% (da 186 a 362 miliardi) mente quelle riconducibili alle amministrazioni locali siano cresciute da 18 a 108 miliardi, con un eccezionale incremento di oltre il 500%. Fig. 1 - Andamento imposte dirette e indirette: amministrazioni centrali e locali Fonte: elaborazioni Confcommercio-CER su dati Istat. 2

Infine, nell ultimo decennio, risulta quasi triplicato il peso delle addizionali regionali e comunali sull Irpef complessiva gravante sui salari: dal 4,2% all 11,2% nel caso del lavoratore single ; dal 5,8% al 17,1% nel caso del coniugato (fig. 2). Fig. 2 - Quota delle addizionali Irpef sul prelievo del lavoratore dipendente % del prelievo sulla retribuzione media 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Senza carichi di famiglia Con coniuge + 2 figli a carico Fonte: Confcommercio-CER Nel complesso, l analisi mostra come l auspicata riduzione della pressione fiscale non possa prescindere da una diversa attuazione del federalismo, che interrompa la duplicazione di funzioni e impedisca la sovrapposizione fra tassazione locale e centrale. Oltre che per il loro impatto quantitativo, le imposte locali si segnalano per il forte aumento del grado di frammentazione apportato al sistema fiscale. Il territorio italiano è ormai fortemente segmentato a causa del diverso peso assunto dai tributi prelevati dagli enti decentrati. La differenza di pressione fiscale fra il territorio dove minore è l incidenza delle aliquote locali (provincia di Bolzano) e quelli dove è maggiore (Campania e Molise) è molto rilevante. Così come consistente è la differenziazione delle singole regioni in base al rilievo assunto dalla tassazione locale per imprese e famiglie (tabb. 3-4). 3

Tab. 3 - Aliquote locali sulle imprese IRAP Regionale IMU Imprese Totale Molise 4,97 1,06 6,03 Campania 4,97 1,06 6,03 Calabria 4,97 0,96 5,93 Sicilia 4,82 1,06 5,88 Marche 4,73 1,06 5,79 Lazio 4,82 0,76 5,58 Puglia 4,82 0,76 5,58 Abruzzo 4,60 0,76 5,36 Piemonte 3,90 1,06 4,96 Umbria 3,90 1,06 4,96 Toscana 3,90 1,04 4,94 Liguria 3,90 0,96-1,01 4,86-4,91 Veneto 3,90 0,76-1,06 4,66-4,96 Emilia Romagna 3,90 0,76-0,94 4,66-4,84 Sardegna 3,90 0,96 4,86 Lombardia 3,90 0,87 4,77 F. V. Giulia 3,90 0,85 4,75 Basilicata 3,90 0,76 4,66 Trento 3,44 0,78 4,22 Valle d'aosta 2,98 0,76 3,74 Bolzano 2,98 0,76 3,74 Tab. 4 - Addizionali IRPEF locali Addizionale Addizionale IRPEF IRPEF Regionale Comunale Addizionale IRPEF Molise 2,03 0,80 2,83 Campania 2,03 0,80 2,83 Calabria 2,03 0,80 2,83 Lazio 1,73 0,90 2,63 Sicilia 1,73 0,80 2,53 Piemonte 1,61 0,80 2,41 Puglia 1,55 0,80 2,35 Emilia Romagna 1,63 0,70 2,33 Abruzzo 1,73 0,60 2,33 Liguria 1,44 0,80 2,24 Marche 1,37 0,80 2,17 Lombardia 1,43 0,70 2,13 Umbria 1,39 0,70 2,09 Basilicata 1,23 0,80 2,03 Sardegna 1,23 0,80 2,03 F. V. Giulia 1,21 0,80 2,01 Veneto 1,23 0,70 1,93 Valle d'aosta 1,23 0,30 1,53 Toscana 1,30 0,20 1,50 Trento 1,23 0,00 1,23 Bolzano 0,90 0,20 1,10 Fonte: Confcommercio-CER 4

Si è dunque in presenza di differenze che creano un iniqua distribuzione della tassazione sulle famiglie e che rendono molto complesse le scelte localizzative delle imprese, un ulteriore fattore di complicazione che il sistema fiscale italiano pone sulle spalle del mondo della produzione e del consumo. Rapportando il gettito effettivo derivante dall Irap e dalle addizionali locali sull Irpef (senza considerare quindi l Imu) al valore aggiunto regionale, il grafico 4 evidenzia che Campania e Lazio hanno una pressione fiscale locale circa doppia rispetto a Trentino e Val d Aosta (fig. 3). Fig. 3 - Pressione fiscale locale nelle singole regioni in % del valore aggiunto 5 4 3 2 1 0 Trentino A. A. (Bolzano) Valle d'aosta Trentino A.A. (Trento) Basilicata Sardegna Friuli Venezia Giulia Veneto Toscana Umbria Puglia Marche Piemonte Calabria Emilia Romagna TOTALE Molise Sicilia Lombardia Liguria Abruzzo Campania Lazio Nota: gettito complessivo derivante dalle addizionali Irpef e dall Irap del settore privato Fonte: Confcommercio-CER su dati MEF, Istat A questo proposito la Corte dei Conti nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica del maggio scorso evidenziava come [...] si tratta di un divario che, a fronte di un medesimo livello di reddito, comporta a carico del singolo contribuente una forte differenza di prelievo complessivo (Irpef+addizionali), soprattutto in corrispondenza dei più bassi livelli di imponibile. E quanto emerge confrontando due realtà territoriali che si collocano agli antipodi quanto ad incidenza delle addizionali Irpef: Catanzaro con il 2,83 per cento e Bolzano con l 1,10 per cento. A parità di reddito, lo stesso contribuente è assoggettato ad un maggior prelievo (Irpef+addizionali) che si commisura al 29,6 per cento, 12,5 percento e 5,0 per cento a fronte di un imponibile pari, rispettivamente a 0,7, 1 e 3 volte il reddito medio da lavoro dipendente (circa 30 mila euro lordi). 5

L eterogeneità nel livello di tassazione complessiva dei contribuenti residenti in diverse regioni e comuni è, in linea teorica, un portato naturale e, sovente auspicabile, del decentramento istituzionale, amministrativo e quindi fiscale. Sempre che vi sia una strategia dietro queste differenze, che prenda spunto dalle diverse preferenze dei cittadini residenti in regioni differenti. se una collettività regionale desidera maggiori servizi pubblici, presenterà spese e imposte più elevate. Una collettività che desideri invece un ridotto intervento dell operatore pubblico presenterà minori spese aggregate e un minore carico tributario. Nel caso italiano, l incompiuta transizione verso un federalismo equo ed efficiente, impedisce di attribuire le differenze nella finanza pubblica locale a differenze nelle preferenze collettive. Spese e imposizione fiscale su base regionale e locale appaiono, invece, il frutto di scelte casuali e disorganiche, al massimo dettate dal tentativo di recuperare gettito al fine di migliorare i saldi di finanza pubblica. 6